L`ANTROPOLOGIA CULTURALE STUDIA L`ESSERE UMANO IN

L’ANTROPOLOGIA CULTURALE
STUDIA L’ESSERE UMANO
IN SOCIETA’
PRENDE IN ESAME
LE VARIE FORME DI VITA
UMANA
DAL PUNTO DI VISTA
SOCIALE E CULTURALE
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L’ANTROPOLOGIA FISICA
• è una scienza di tipo biologico
• studia l’uomo nella sua qualità di specie
zoologica
• fornisce i concetti di base delle nostre origini
animali
• inquadra l’uomo nell’ambito dei vertebrati
superiori
• cerca cioè di studiare la posizione della nostra
specie nella sistematica naturale e di ricostruire
il corso dell’evoluzione umana
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Materiali di studio dell’Antropologia Fisica:
misurazione dei caratteri
• morfologici (es. colore della pelle, indice
cefalico, morfologia dentale, capacità
cranica)
• fisiologici (durata della vita, metabolismo)
• oggi la genetica
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La paleoantropologia
studia la comparsa e l’evoluzione
delle diverse specie
di Ominidi
da quando la famiglia degli
Ominidi
ha cominciato a differenziarsi da
quella degli altri Primati
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EVOLUZIONE DELL’UOMO
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L’EVOLUZIONE DEGLI OMINIDI
Australopithecus
Da 3 a 2,3 milioni di anni fa
Capacità cranica: 500 cc.
Homo erectus
Da 1,7 milioni a 250.000 anni fa
Capacità cranica: 800-1200 cc.
Neanderthal
Da 200.000 a 25.000 anni fa
Capacità cranica 1300 cc.
Homo sapiens
Da 100.000 anni fa
Capacità cranica: 1450 cc,
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Reperti archeologici
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Alla base dell’evoluzione vi è:
• l’andatura eretta
• l’opponibilità del pollice alle altre dita nella
mano
• il linguaggio
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Concetti di base del darwinismo
•
•
•
mutazioni genetiche
selezione naturale
nuovi genotipi
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Comportamento e organizzazione
sociale
non sono rigidamente programmati
dai geni
ma dipendono in buona parte
dall’apprendimento
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La selezione naturale e l’evoluzione
organica sono alla base della cultura,
ma
una volta che la capacità di acquisirla
si fu pienamente sviluppata,
un gran numero di differenze e
somiglianze culturali
poterono delinearsi e scomparire
in modo del tutto indipendente
da mutamenti nei genotipi
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L’apprendimento
è un metodo
più flessibile e rapido
dell’evoluzione genetica
di realizzare un successo
riproduttivo
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Contributi che
l’antropologia fisica
può dare
all’antropologia culturale:
formulare ipotesi riguardo ai rapporti storici
fra popoli diversi
(attraverso studi dei caratteri fisici come i
gruppi sanguigni e oggi soprattutto
attraverso il DNA)
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E’ la genetica a influire sulla cultura
o
La cultura a influire sulla genetica?
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Alla conquista del pianeta
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Popolazioni genetiche e famiglie
linguistiche
La distanza e la differenziazione delle lingue
sembra corrispondere alla distanza delle
popolazioni genetiche a cui appartengono
i soggetti che parlano quegli idiomi
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La presenza di una lingua può
essere frutto di:
•
•
•
•
occupazione iniziale di una regione
disabitata
divergenza (migrazione, conflitti, deriva
linguistica)
convergenza (prestito linguistico, parole
come ok, alcool, ciao)
sostituzione (per conquista: latino in
Europa, spagnolo in Sud America...)
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Dalle società acquisitive alla
rivoluzione agricola
Per circa 4/5 della sua storia
lunga 50.000 anni
l’homo sapiens ha fondato il proprio
adattamento sulla caccia e raccolta.
Circa 10.000 anni fa iniziò
la rivoluzione agricola che si impose nel
giro di pochi millenni in gran parte del
pianeta, accompagnata da uno
straordinario incremento demografico
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Evoluzionismo (Tylor 1832-1917, Morgan
1818-1881, Frazer 1854-1941)
• Le culture si sviluppano secondo una
successione di stadi o di fasi identica e
obbligatoria per tutte
• La civiltà è pensata come risultato di un
processo cumulativo
• Il processo evolutivo è pensato sulla base
di una crescente complessità
organizzativa
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Evoluzionismo
La fiducia nel progresso materiale e
sociale costituì il quadro ideologico entro
cui si venne organizzando il lavoro teorico
degli antropologi evoluzionisti
Sulla base del criterio della complessità
culturale crescente le società potevano
essere classificate in inferiori e superiori
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I «selvaggi» furono ribattezzati «primitivi»,
cioè appartenenti ad uno stadio evolutivo
simile a quello in cui i popoli «civili» si
erano trovati «prima».
I «primitivi» contemporanei
rappresentavano lo stadio più remoto dello
sviluppo culturale.
I popoli così denominati costituivano un
«archivio vivente», in cui gli occidentali
pensavano di riconoscere i modi di vita e
la mentalità propri dei loro lontani
progenitori
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ANTROPOLOGI EVOLUZIONISTI
Edward B. Tylor
1832-1927
James G. Frazer
1854-1941
Lewis H. Morgan
1818-1881
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Precursori degli antropologi
1799-1805 in Francia
Société des Observateurs de l’homme
Si parlava di uomo come genere universale
Si voleva osservare l’umanità nella sua
variabilità fisica, linguistica, geografica e
sociale, si stabiliva il principio del
confronto con la differenza
La fine della Société fu il riflesso delle
mutate condizioni politiche di quel periodo23
Degenerazionismo
• In Francia; Joseph de Maistre (1753-1821)
• In Gran Bretagna: il vescovo di Dublino Richard
Wathely (1787-1863)
Secondo questa corrente di pensiero l’uomo non è
progredito da uno stadio di barbarie a uno stadio
di civiltà. Il “selvaggio” è l’esempio della
degradazione dell’uomo a cui quest’ultimo era
condannato a causa del peccato originale e
rappresentava l’esempio estremo della caduta
dalla grazia divina: il selvaggio è
«l’oggettivazione del peccato originale»
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Tesi del degenerazionismo
• Non esiste prova di tipo empirico relativa al
passaggio dallo stato selvaggio alla civiltà
• Nessuna popolazione di selvaggi visitata a
intervalli di tempo considerevoli aveva dato
prova di aver compiuto qualche progresso
• La presenza di un elemento ritenuto non
corrispondente allo stato di una certa
popolazione era la prova della degenerazione di
quest’ultima o per lo meno della passata
presenza di una civiltà superiore (es.
boomerang)
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Creazionismo
• Il progresso non può essere concepito
senza un esplicito intervento divino
• Dal giorno della creazione una parte
dell’umanità era progredita, mentre l’altra
era decaduta
• La data della creazione del mondo
accettata dalla Chiesa di Inghilterra era il
4004 a. C.
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Evoluzionismo
•
•
•
•
sviluppo unilineare
poligenesi
sopravvivenza (survival)
metodo della comparazione
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Poligenesi
Nascita multipla o plurima in più
luoghi e in tempi diversi,
in forza della identità
della natura umana
e della universale validità delle
sue leggi di evoluzione
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Sopravvivenza (survival)
un gran numero di procedimenti,
costumi, opinioni ecc. è stato
trasportato dalla forza dell’abitudine in
uno stadio sociale diverso da quello
in cui aveva avuto origine.
Questo termine sostituisce quello di
superstizione che implicava una
condanna
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Metodo comparativo
• Parallelismo tra «europeo primitivo» e
«selvaggio contemporaneo»
• I reperti archeologici vengono visti non tanto
come «testimonianze del passato», ma come
«misuratori di progresso»
Critica: decontestualizzazione dei dati etnografici:
questi vengono piegati a un progetto conoscitivo
prestabilito e consistente nel voler tracciare
sequenze e linee di sviluppo
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In Italia
Alcuni nomi:
• Paolo Mantegazza (1831-1910)
• Cesare Lombroso (1835-1909)
• Giuseppe Pitre’ (1841-1916)
• Giuseppe Bellucci (1844-1921)
• Lamberto Loria (1855-1913)
• Zeno Zanetti (1859-1928)
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Alcune date:
• 1869
prima cattedra di Antropologia ricoperta a
Firenze, da P. Mantegazza
Museo Nazionale di Antropologia
• 1870
P. Mantegazza fonda la Società Italiana di
Antropologia ed Etnologia (SIAE)
• 1877
Inchiesta agraria Iacini con la partecipazione
di alcuni antropologi
• 1882
Archivio per le tradizioni popolari di G. Pitré
• 1887
Inchiesta concorso sulle superstizioni in Italia
• 1906
L. Loria fonda il Museo di Etnografia Italiana
(oggi Museo delle Arti e Tradizioni Popolari,
a Roma)
• 1911
Primo Congresso di Etnografia Italiana (per il
cinquantenario dell’unità d’Italia)
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