Franco Labate

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CITICOLINA
prevenzione e cura
nelle patologie da
radiazioni ionizzanti
Prof.Dott. Francesco Dario Labate
La vita e la funzionalità di ogni cellula nel
nostro organismo dipende dall’integrità delle
sue membrane e dall’integrità del suo
materiale genetico; ciò si riflette in una giusta
comunicazione intracellulare ed intercellulare
necessaria per il mantenimento e la
funzionalità tissutale.
Infatti la genesi di una determinata
patologia viene determinata da alterazioni
più o meno importanti dell’integrità
strutturale e funzionale di questo sistema di
membrane e del materiale genetico, DNA.
Il danneggiamento cellulare da fattori
esterni prima di tutto tenta di portare
lesioni alla membrana essendo la
barriera di difesa iniziale alterando cosi
l’omeostasi cellulare e causando danni
anche al materiale genetico.
Come integrità di membrana non
dobbiamo pensare solo a quella
citoplasmatica ma anche a quella degli
organuli interni ( come i mitocondri e la
membrana nucleare).
•
In caso di lesioni della membrana nucleare il
DNA nonostante sia complessato e
condensato nella sua struttura base sarà
aggredibile da parte degli enzimi plasmatici.
Considerando tutto ciò andiamo a spiegare il legame
fra integrità di membrana, integrità del materiale
genetico e la sopravvivenza cellulare:
•
La membrana citoplasmatica ha mediamente uno
spessore pari a 7,5-10 nm ed è costituita 55% di
proteine, 25% di fosfolipidi, 13 % di colesterolo, 4 %
di altri lipidi e 3 % di carboidrati.
I lipidi sono costituenti strutturali delle membrane
plasmatiche e di quel sistema di membrane interne
nella quantità di circa 29 % nelle cellule dei vari tessuti
umani e fino al 79 % nella guaina mielinica.
Tra tutti questi lipidi i più importanti sono i fosfolipidi,
il più abbondante dei quali è la fosfatidilcolina.
Via biosintetica della fosfatidilcolina
v
L’ importanza della CITICOLINA non risiede solo
nella regolazione della via biosintetica ma
soprattutto che questa regolazione possiamo
effettuarla tramite una sua somministrazione
dosata dall’esterno.
•
La capacita di interferire esternamente con i giusti
dosaggi di CITICOLINA permette non solo di
modulare tale via biosintetica e indurre ad una
maggiore produzione di fosfatidilcolina e
correggere i danni alle membrane
ma anche di intervenire in altri due livelli
importanti che si riflettono in una patologia:
correggere il DNA e modulare la
comunicazione intercellulare.
•
La biosintesi della
fosfatidilcolina
semplicemente
anche per la
composizione
chimica dei
prodotti di
partenza e quelli
finali trova dei
punti in comune
con altre vie
biosintetiche nel
nostro organismo.
Al livello dei neuroni colinergici la via biosintetica della
fosfatidilcolina
compete con quella dell’acetilcolina.
Nei neuroni colinergici l’utilizzo della colina
principalmente è indirizzata verso due vie
metaboliche: sintesi della Fosfatidilcolina e
sintesi del neurotrasmettitore Acetilcolina.
E’ stato osservato che in condizioni limite per la
cellula neuronale la via biosintetica
preferenziale è quella dell’acetilcolina.
Tutto ciò porta ad un “autocannibalismo dei
neuroni colinergici” che si conclude con la morte
La colina è parte integrante della struttura della
sfingomielina che costituisce 85% degli
sfingolipidi totali.
La biosintesi di sfingomielina come quella della
fosfatidilcolina e dell’acetilcolina trova una
dipendenza diretta dalla colina; ma se le vie
biosintetiche preferenziali sono quelle di
biosintesi di neurotrasmettitori piuttosto di
strutture di membrana si osserverà una
progressiva degenerazione neuronale.
Via biosintetica della sfingomielina
Via biosintetica della fosfatidilcolina
Nella via biosintetica della fosfatidilcolina dove
la CITICOLINA è un’ prodotto intermedio, è
presente anche il DAG; uno dei due messaggeri
secondari nella via della segnalazione
intercellulare dei recettori accoppiati con le
proteine G e recettori legati ad enzimi.
•
L’attivazione di questi due recettori porta
all’attivazione della fosfolipasi C e che genera
due messaggeri secondari: IP3 e DAG.
Con la somministrazione di CITICOLINA con
specifici dosaggi si riesce a stimolare la via
biosintetica della fosfatidilcolina e influenzare
la disponibilità dei messaggeri secondari DAG.
Considerando poi la distribuzione di tali classi
di recettori, si possono ben descrivere e
osservare anche gli effetti clinici da essi
determinati.
•
Recettori istaminergici: che si trovano nel:
midollo osseo, milza, eosinofili, mastociti,
granulociti neutrofili e linfociti T-helper.
Il loro effetto è di modulare la risposta immunitaria,
attivandola. Da notare in particolar modo anche
l’effetto che noi riusciamo ad indurre sulla risposta
immunitaria.
•
Recettori per le purine: è molto importante
come il rifornimento tramite la CITICOLINA di
nucleotidi pirimidinici influenza la funzionalità
del legame purina e suo recettore)
La struttura molecolare della CITICOLINA
è la struttura di un nucleotide
esterificato con colina, la citosina.
L’intervento di idrolisi da parte delle
fosfodiesterasi in vivo porta alla
liberazione di CMP (citidin monofosfato).
Questo intermedio tramite la sua
somministrazione esterna porta non solo ad una
maggiore produzione di fosfatidilcolina,
importante come riparatore delle membrane
ma fornisce anche un ulteriore fornimento di
quantità di nucleotidi CMP, UMP ed TMP là
dove la cellula si trova in un completo stato
di degenerazione cellulare dovuto a danni di
membrana o del suo materiale genetico.
Danni a livello del DNA sono devastanti in
quanto tradotti come mutazioni, rendono stabile
una condizione anomala generando cloni
cellulari anomali con funzionalità alterata.
L’ esempio di tali mutazioni sono la maggior
parte dei tumori.
Le mutazioni sono cromosomiche o geniche
(puntiformi). Però quelle più frequenti nella molecola
del DNA sono quelle puntiformi che sono una
variazione di sequenza del DNA che interessa uno o
pochi nucleotidi.
•
TTAGGG 5’ -> 3 è la sequenza telomerica
nell’uomo.
I telomeri stabilizzano i cromosomi e ne
impediscono la degradazione.
Il processo fisiologico di invecchiamento cellulare
avviene tramite una segnalazione particolare:
la lunghezza dei telomeri.
Con la somministrazione della molecola
CITICOLINA, possiamo allungare tali telomeri e
cosi determinare un allungamento della vita
cellulare.
Questo è molto importante per impedire non
solo la degenerazione tissutale in condizioni
normali ma anche di portare ad un
allungamento di tale vita qualora un agente
esterno porti ad un progressivo
accorciamento dei telomeri.
La sequenza presente nei centromeri è un altro
esempio di ciò che possiamo andare a
modificare.
I centromeri non solo intervengono nella
giusta divisione dei cromosomi durante la
replicazione ma una loro anormalità e
mutazione spesso può portare a gravi
mutazioni che comportano a delle vere e
proprie sindromi incompatibili con la vita.
Tramite la CITICOLINA riusciamo a fornire
quella quantità di nucleotidi CMP, TMP e
UMP evitando dispendio di energia ad una
cellula che già di suo si trova in uno stato di
difficolta energetica e di substrati di
biosintesi.
La radioattività nell’ambiente in cui viviamo è
sempre presente. Può essere naturale o
artificiale però la maggior quantità di dose di
radioattività che assorbiamo ogni anno deriva
principalmente all’80 % dalla radioattività
naturale.
Di questa radioattività circa il 30% è dovuto
all’isotopo 40K del potassio (che è un elemento
chimico che si trova anche all’interno del nostro
organismo ed è responsabile della maggior parte
della radioattività al suo interno);
il 15 % dal gas Radon che proviene dal
sottosuolo, 14 % da materiali di costruzione e
13 % da radiazione cosmica.
Le fonti artificiali sono i radioisotopi usati in
medicina a scopo diagnostico o terapeutico.
Alcune forme di radioattività artificiali sono i
raggi alfa, raggi beta, raggi gamma, raggi X e i
neutroni liberi.
Esistono 3 famiglie naturali radioattive:
•
serie dell’uranio
•
serie del torio
•
serie dell’attinio
e una artificiale:
•
serie del nettunio
L’effetto delle radiazioni nucleari avviene
mediante una ionizzazione cioè rottura dei
legami chimici e la trasmutazione di alcuni nuclei
in altri elementi.
Le radiazioni ionizzanti sono particelle alfa, beta
e raggi gamma.
Le radiazioni ionizzanti non solo distruggono i
legami fra le molecole DNA e RNA causando dei
danni genetici e somatici ma portano alla
formazione dei radicali liberi.
L’esempio dell’uranio impoverito:
Il decadimento radioattivo dell'isotopo 238U nell’
uranio impoverito avviene per stadi successivi
consecutivi e paralleli mediante l’emissione di
particelle alfa e beta generando l'isotopo stabile
206Pb.
v
L’uranio impoverito è principalmente un
emettitore di particelle alfa nonostante
emette anche particelle beta e gamma
durante il decadimento radioattivo.
Le radiazioni colpiscono il DNA in 3 livelli:
•
•
•
cellula differenziata di tipo somatico
provocando l’effetto oncogenico o mutagenico
cellula embrionale provocando l’effetto
teratogenico
cellula germinale sessuale provocando
sterilità, morte del feto, malattie ereditarie.
La fase S del interfase prima del processo di
mitosi dove avviene la duplicazione del DNA,
rappresenta il momento più delicato per
l’aggressione della molecola del DNA.
Tessuti con un elevato indice di divisione sono
quelli più sensibili alle radiazioni in primis il
midollo osseo e i tessuti linfatici.
•
I radioisotopi a seconda delle loro proprietà
chimiche possono raggiungere gli organi
bersagli tramite aria, acqua e alimentazione.
L’utilizzo del zeolite (un minerale di origine vulcanica)
aiuta a disintossicare gli organi dalle tossine,
neutralizzare i radicali liberi ed espellere i metalli
pesanti e altre sostanze come ioni, ammonio e
radionuclidi o anche della pectina ormai sperimentati e
riconosciuti come efficaci,
agiscono a livello intestinale nella captazione
dei radionuclidi affinché non possano
distribuirsi tramite il sangue verso gli organi
bersaglio, non assicurano una completa
prevenzione e guarigione di tutti i danni
causati dalle radioattività.
L’ azione della zeolite e della pectina sono molto utili
ma non possono portare ad una guarigione dei danni
provocati dalle radiazioni.
•
Agire soltanto a livello intestinale significa
attenuare e trattare solo le patologie dovute
alla radioattività trasmessa tramite acqua e gli
alimenti.
E questo intervento si può esplicare soltanto
nello stadio iniziale di esposizione alla
radioattività, quando danni permanenti non
sonno ancora causati.
con la somministrazione di CITICOLINA
opportunamente dosata otteniamo un
intervento più ampio.
Caso clinico 1
Maschio di 26 anni
Esame obbiettivo : presentava tremore a fini scosse alle mani, segno di Grèfe
positivo, tachicardia, sudorazioni alle mani.
Alla palpazione si osservava tumefazione nodulare di consistenza lignea,
aderente ai piani sottostanti con superficie irregolare.
Marzo 2001
SCINTIGRAFIA TIROIDEA:"...presenza di nodulo tiroideo caldo al terzo
inferiore del lobo destro, morfologia irregolare...’’
ECOGRAFIA TIROIDEA: ‘’… ipoecogeno di dimensioni 12x10x6 mm assenza di
lesioni vascolari, linfonodi latero-cervicali nella norma … ‘’
ESAME ISTOLOGICO IN SEGUITO A PRELIEVO BIOPTICO: carcinoma papillifero
tiroideo
ESAMI EMATOCHIMICI: FT3=5.3 pg/ml, FT4=3.0 ng/dl, HTG=36.1 ng/ml,
Caso clinico 1
Terapia con CITICOLINA eseguita per 4 mesi
aprile-luglio 2001:
Novembre 2001
SCINTIGRAFIA TIROIDEA: ‘’…assenza di
formazione nodulare reattivo al terzo inferiore del
lobo destro…’’
ECOGRAFIA: ‘’… tiroidi nella norma per morfologia
Caso clinico 2
Maschio di 32 anni
Esame obbiettivo: riferiva perdita di peso 12 kg
negli ultimi 3 mesi, cardiopalmo, tachicardia. All'
esame obbiettivo si osservava dermografismo
bianco e segno di Grèfe positivo.
Alla palpazione si osserva una tumefazione
nodulare di grosse dimensioni, di consistenza
duroelastica aderenti ai piani sottostanti con
superficie micronodulare.
Caso clinico 2
Terapia con CITICOLINA eseguita per 5 mesi
maggio-settembre 2003:
Ottobre 2003
SCINTIGRAFIA TIROIDEA: "tiroidi nella norma
per morfologia e dimensioni, assenza di
formazione nodulare al terzo medio del lobo
destro..."
ESAMI EMATOCHIMICI:FT3= 4.5 pg/ml, FT4=1.7
ng/dl, HTG=23.3 ng/ml, TSH= 1.15 µU/ml,
Caso clinico 3
Donna di 30 anni :
Esame obbiettivo (gennaio 2000): alla
palpazione si rilevava al quadrante inferiore
esterno della mammella sinistra formazione
nodulare di consistenza lignea di superfice
irregolare .
Mammografia mammella sinistra ed ecografia
mammella sinistra
( dicembre 1999 ): " al quadrante inferioreesterno della mammella sinistra si presentava
Caso clinico 3
Terapia con CITICOLINA per 5 mesi febbraio-giugno
2000:
MAMMOGRAFIA MAMMELLA SINISTRA ED
ECOGRAFIA MAMMELLA SINISTRA (luglio 2000):
"...assenza di formazioni di aspetto nodulare nel
quadrante inferiore-esterno della mammella
sinistra...assenza di lesioni ipoecogene nella regione
ascellare di sinistra..."
ESAMI EMATOCHIMICI, MARKERS TUMORALI: cA15.3=
26U/ml, VES= 20mm, CEA= 3.0 ng/ml, Fibrinogeno= 260
mg/dl, α2= 10,1 %
Caso clinico 4
Maschio di 35 anni
ESAME OBBIETTIVO (ottobre 2005): il paziente riferiva perdita di 10 kg negli
ultimi 4 mesi, stranguria, pollachiuria, nicturia, eiaculazione dolorosa. Alla
palpazione i linfonodi inguinali di sinistra si presentavano aumentati di
volume, di consistenza duroelastica e dolenti.
ESAME ECOGRAFICO CON TECHNICA TRANSRETTALE:"...prostata ad
ecostruttura disomogenea aumentata di volume con diametro trasverso di 48
mm, diametro longitudinale di 39 mm e diametro anteroposteriore di 32 mm.
Il profilo della ghiandola prostatica è irregolare ed i margini non sono netti..."
Duplice linfoadenopatia in sede post.-mediale all’art. iliaca esterna
dx.Porzione periferica della ghiandola appare estesamente occupata da
tumefazione adenomatosa..."
ESAME ISTOLOGICO DEL PRELIEVO BIOPTICO: adenocarcinoma acinoso della
prostata.Gleason 7.
Caso clinico 4
Terapia con CITICOLINA per 6mesi novembre
2005 - aprile 2006
aprile 2006
PET: "...assenza di linfonodi reattivi..."
ESAME ECOGRAFICO CON TECHNICA
TRANSRETTALE:"prostata di regolare
ecostruttura e morfovolumetria, con diametro
trasversale di 36 mm, longitudinale di 29 mm,
Si interviene nella ristrutturazione di unità
strutturali e funzionali quali membrane e
materiale genetico includendo anche la
comunicazione cellulare;
questi interventi avvengono in vari livelli
migliorando sia l’integrità tissutale e la sua
funzione sia l’integrità funzionale dell’organismo
ripristinando la funzionalità del sistema nervoso,
immunitario ed endocrino.
La nostra molecola, CITICOLINA è una molecola
endogena la quale può intervenire a vari livelli per
impedire quel circolo vizioso di danni cellulari.
Quindi andiamo ad utilizzare i stessi meccanismi di
sopravvivenza della cellula per riparare tali danni e
interveniamo nel momento in cui la cellula non
possiede più energia e forniamo anche i mezzi per
poter riparare i danni.
v
Sulla scorta di quanto sopra detto appare
evidente che con l’uso appropriato della
CITICOLINA, dosaggi e associazioni
terapeutiche, si apre una nuova frontiera
per l’assoluzione delle patologie da raggi e
genetiche che tante vittime mietono nel
mondo.
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