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CORSO DI SPECIALIZZAZIONE PER INSEGNANTI DI SUPPORTO NELLA DIDATTICA
DELLE SCIENZE NELLA SCUOLA PRIMARIA.
RELAZIONE FINALE
DOCENTE : RITA BARCELLINI
SEDE DI SERVIZIO : Direzione Didattica di Castelletto S. Ticino, Via Caduti per la Libertà
I SEMI E LA GERMINAZIONE
ATTIVITA’ ESEGUITA IN CLASSE SECONDA ELEMENTARE
PRIMA ATTIVITÀ: OSSERVAZIONE DEI SEMI E DISCUSSIONE SUI SEMI.
L’obiettivo di questa attività consiste nello stimolare i bambini a riferire e socializzare le loro
conoscenze sui semi in generale e su quelli specifici che possono direttamente osservare e
manipolare. La presenza dei semi in classe e la possibilità di manipolarli permette di fare una
discussione riferita ad oggetti presenti agli occhi di tutti.

Gli alunni reperiscono e portano in classe semi di lenticchie, fagioli, grani, granoturco e altri
tipi di semi a loro conosciuti.

I semi vengono mischiati e ad ogni alunno viene assegnata un piccolo campione del
miscuglio

Si procede all’ osservazione individuale dei semi che possono essere separati in base alla
forma, al colore, alla dimensione ecc...

Discussione su cosa sono quegli oggetti, da dove provengono, a che cosa servono, cosa sono
i semi ...

Disegni su come sono fatti i semi e dove nascono.

Registrazione in tabella delle classificazioni effettuate.
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Tipo di seme
Forma
Colore
Grandezza
Utilizzo
Provenienza
Fagiolo
Lenticchia
Grano
Fava
Granoturco
Ecc.
Ponendo l’attenzione sul ciclo di sviluppo e riproduzione dei viventi è opportuno fissare un punto
da cui iniziare, seguendo lo sviluppo di un individuo dalla nascita fino alla riproduzione.
In classe il lavoro ha avuto inizio dall’ osservazione dei semi e della loro germinazione.
Mettere davanti ai bambini mucchi di semi di specie diverse può servire come punto di partenza per
raccostarli al mondo delle piante.
Nei discorsi e nei disegni gli alunni rivelano conoscenze frammentarie sulla realtà biologica di ciò
che hanno davanti e cercano di sopperire con la loro immaginazione alla mancanza di informazioni,
questo è più evidente dalle rappresentazioni grafiche che producono che dalle informazioni verbali
che comunicano (ad esempio il disegno delle piante di lenticchie o di grano che alcuni
rappresentano come “ alberi”...)
Alcuni bambini, quando devono raggruppare i semi secondo criteri richiesti, seguono criteri ispirati
alle loro conoscenze e non alle richieste dell’ insegnante: per esempio separano i semi che a loro
piacciono da quelli che a loro non piacciono; oppure separano i semi che mangiano gli animali da
quelli che cucina la loro mamma ...
Spesso si scopre che per loro i semi sono solo quelli che si trovano dentro i frutti e che vengono
indicati come tali nel linguaggio comune, senza che necessariamente ne conoscano la funzione.Il
termine “seme” si rivela dunque a volte ambiguo.
I bambini esprimono la difficoltà di riconoscere due realtà diverse anche se contigue (es: i fagioli
come momento di un ciclo vitale ed i fagioli come prodotti per l’ alimentazione umana), indicate
entrambe con un medesimo termine, fagiolo, appunto. Essi guardano ai fagioli da un solo punto di
vista, “ sono cose che si mangiano”, e non sanno contemporaneamente vederli come momenti di un
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ciclo biologico: non si domandano, cioè, che senso possa avere per la vita delle piante la produzione
di quei semi, mentre l’ uso che l’ uomo ne fa, quello più vicino alla loro esperienza, determina
prevalentemente l’ ottica della loro impostazione del problema.
Solamente dopo ripetute esperienze i bambini individueranno la funzione riproduttiva legata alla
produzione dei semi e quindi al ruolo che essi giocano all’ interno del ciclo vitale di una pianta.
SECONDA ATTIVITA’: LA GERMINAZIONE
L’ obiettivo di questa attività
è quello di far osservare direttamente e quotidianamente la
germinazione dei vari semi per avviare la comprensione del problema della riproduzione delle
piante ed avviare l’ elaborazione dell’ idea generale di un ciclo vitale seme- pianta -seme al quale
riferire poi conoscenze particolareggiate sui vari momenti della vita di una pianta.

Gli alunni reperiscono e portano in classe semi di piante di diverse specie, un piatto grande,
bicchieri, acqua, dischi di cartoncino del diametro dei bicchieri.

Il piatto grande serve per far germinare i semi tutti insieme, i bicchieri sono utili per far
germinare i semi separatamente , a ciascun bambino viene assegnato un bicchiere.

I semi da utilizzare possono essere preferibilmente quelli sui quali si è discusso per la
precedente attività( che cosa sono... che cosa fanno ...) E’ opportuno usare anche semi la cui
germinazione presenti caratteristiche differenti ben evidenti: per esempio si possono usare:
fagioli, fave e lupini come dicotiledoni e grano, granoturco, ecc come monocotiledoni.

Dopo aver osservato la germinazione di alcuni semi, ai bambini potrà essere proposta la
germinazione di semi “strani”, per esempio di piante esotiche ( avocado ) di alberi come
noci, castani e querce, di verdure ,; si possono far germinare i semi trovati nei frutti.

Le osservazioni sui semi che germinano sono documentate dagli alunni con disegni che
raccontano in sequenze cronologicamente ben ordinate i cambiamenti che si susseguono.

L’ insegnante predispone una tabella murale sulla quale annota le osservazioni degli alunni.
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Fagioli
Lenticchie
Grano
Piselli
Ghiande
5° giorno
10° giorno
15° giorno
20° giorno
25° giorno
30° giorno
35° giorno
Ecc.
La germinazione dei semi permette di riconoscere in materiali apparentemente inerti e privi di vita
una delle fasi della vita della pianta.
La ricerca di semi dentro frutti, o nelle spighe di grano, o nelle pannocchie di granoturco e la loro
successiva germinazione consentono di rintracciare il legame tra le nuove piantine e la pianta che ha
prodotto i semi, proponendo il problema della riproduzione delle piante.
L’ idea che le piante possano riprodursi ( avere dei figli ) viene considerata bizzarra dai bambini; d’
altra parte il rapporto genitori – figli è carico di troppe valenze affettive perchè questa relazione
possa essere intesa limitatamente all’ aspetto biologico del problema: l’ idea di riprodursi nel senso
di dare origine ad individui con caratteristiche simili a quelle dei genitori è troppo lontana dal loro
linguaggio e dalla loro esperienza.
La presenza di una lunga “fase” intermedia tra pianta madre e pianta figlia, l’ immobilità delle
piante e la difficoltà di individuare due genitori, non aiutano certo a riconoscere immediatamente il
seme come legame tra le due piante, ma quando diventano esperti in germinazioni, i bambini
possono anche giungere ad accostamenti originali e significativi che indicano un certo grado di
generalizzazione del concetto di riproduzione che stanno elaborando.
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Immaginare un processo così lungo, che implica tanti cambiamenti e passaggi attraverso forme
diverse e che dà come risultato prodotti uguali ai semi di partenza, è per i bambini estremamente
difficoltoso, soprattutto quando la loro esperienza in fatto di crescita delle piante e produzione di
semi è ancora limitata.
Non è strano, per esempio, se talvolta succede che i bambini pensino che i nuovi semi raccolti su
una pianta siano gli stessi seminati per farla crescere, semi che con il tempo si sono ricoperti di
buccia. Per introdurre nuovi elementi che mettano in discussione queste idee sono utili semplici
esperienze nelle quali considerare la produzione di semi anche da un punto di vista quantitativo. Per
esempio si possono ricercare e contare i nuovi semi prodotti da una spiga di grano quando per i
bambini sia già ben chiaro che da un seme si ottiene una pianta.
La germinazione dei semi è stata ripetuta più volte in classe ed i bambini hanno avuto modo di
accorgersi dei tanti particolari che accompagnano la nascita di una piantina.
Nei disegni, dove era richiesto di rappresentare quello che avevano visto, indicano come erano
prima i semi e che cosa è successo nella germinazione.Anche quando disegnano una stessa piantina
a distanza di cinque, dieci, quindici giorni, rivelano una notevole aderenza alla realtà;. Se hanno le
piantine davanti agli occhi, fanno una notevole attenzione ai molti particolari che caratterizzano la
germinazione dei vari tipi di piante: notano nei fagioli la grossa radice, la forma delle foglioline, la
presenza e l’ inverdimento dei cotiledoni sul fusto, la caduta della buccia ecc ...;rappresentano la
trasformazione dei cotiledoni dei lupini in foglie carnose; la crescita di radici bianche e filiformi dai
semi di grano e di granoturco, la forma allungata delle foglioline del grano, ecc...
Alcuni particolari diventano importanti ed acquistano evidenza a distanza di tempo, quando i
bambini sono ormai abituati ad osservare i cambiamenti che si succedono nella vita delle piante e
cercano di individuare in che modo le varie parti sono in rapporto tra loro fin dalla germinazione.
Le esperienze ripetute sulla germinazione dei semi spingono poi i bambini ad accorgersi che piante
di una stessa specie ripercorrono, germinando, le stesse tappe di sviluppo.
Anche tra specie diverse possono riscontrarsi somiglianze: così i semi che abbiamo seguito nella
loro germinazione possono essere raggruppati in : semi che germinano come i fagioli( fave, lupini,
lenticchie, piselli, ecc. che si aprono a metà, in cui le due parti inverdiscono diventando come foglie
o addirittura permangono come foglie) e semi che germinano come il grano ( che non si aprono a
metà, che presentano radici più sottili ecc.).
Seguendo questi criteri ed altri ancora, si potrà agevolmente comprendere come tutte le piante
angiosperme siano classificate in monocotiledoni e dicotiledoni.
La ricerca di somiglianze e differenze tra specie diverse non può esser solamente rivolta alla
morfologia, ma deve riferirsi soprattutto ai “modi” di svilupparsi tra le varie specie.
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