Sistema Teatrale Cremonese
Stagione 2012-2013
nel
Sistema Teatrale Cremonese
Nel Labirinto degli Affetti nasce dall’esigenza dei Teatri
del Sistema Teatrale Cremonese di un progetto comune per tema e intenti.
L’obiettivo è quello di individuare titoli e performances di qualità da inserire all’interno delle stagioni ampliando, di fatto, il cartellone di ogni singolo teatro,
attraverso un’offerta integrata tra più sale e logistiche,
promozionando, in questo modo, la circuitazione del
pubblico, la conoscenza del Sistema Teatrale Cremonese e il conseguente allargamento, per ogni teatro,
del proprio bacino di utenza.
L’esperienza positiva che si è riscontrata la scorsa
stagione, ”anno zero” di questa iniziativa, ha permesso di continuare il Labirinto anche nel 2012-2013.
Si indagherà e si porrà l’attenzione sui molteplici
aspetti dell’affettività umana, sulle relazioni interpersonali e sulle modalità con cui queste si esprimono
offrendo allo spettatore uno spunto di riflessione e di
approfondimento e un’occasione di svago e di intrattenimento di qualità.
Rassegna
Labirinto
degli
Spettacoli realizzati con il contributo di Fondazione Cariplo
Affetti
Teatro COMUNALE - Casalmaggiore
Sabato 10 novembre 2012 • ore 21,00
Teatro della Cooperativa
coproduzione Mittelfest con il sostegno di Regione Lombardia - Progetto Next - Provincia di Trieste
Muri - prima e dopo la battaglia
testo e regia Renato Sarti
con Giulia Lazzarini
musiche Carlo Boccadoro
scene e costumi Carlo Sala
luci Claudio De Pace
Una grandissima e toccante performance di Giulia Lazzarini ci rende questo testo scritto sulla base di alcune testimonianze di infermiere, soprattutto quella di Mariuccia Giacomini. Con l’arrivo di Basaglia, il dialogo e il rispetto
hanno preso il posto della violenza, rendendo labilissima la precaria distinzione tra la “normalità” di coloro che
dovevano curare e la “follia” dei ricoverati. Scattava fra loro una complicità all’insegna della comprensione e della
condivisione della umana sofferenza. La protagonista riflette sulla sua esperienza trentennale di infermiera e lo fa
con una nostalgia particolare (quella del poeta, quela che te sa tropo ben che non pol tornar), ma soprattutto con
la lucidità di chi si rende conto che la spinta straordinaria (di mutamento) di quegli anni si è affievolita e rischia
di finire inghiottita dall’indifferenza generale. Camicie di forza, sporcizia, ricorso massiccio (a volte letale) a docce
fredde, psicofarmaci, pestaggi, elettroshock. Lobotomia. Questo era il manicomio prima dell’arrivo di Franco Basaglia: un sorta di lager in cui sui ricoverati si perpetrava ogni tipo di coercizione e violenza. La legge Basaglia è
uno dei punti più alti della storia della nostra democrazia. È stata una delle grandi conquiste di carattere sociale,
umano e civile del nostro Paese. Dobbiamo conoscerla, difenderla, per riaffermare con forza che le lancette della
storia non si possono - non si devono - riportare indietro.
Premio Anima per la crescita di una coscienza etica.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro Bellini - Casalbuttano
Sabato 17 novembre 2012 • ore 21,00
Il soccombente
di Thomas Bernhard
con Roberto Herlitzka e Marina Sorrenti
regia Nadia Baldi
Racconta del fittizio rapporto tra il noto pianista canadese Glenn Gould e due suoi giovani compagni di studio al
Mozarteum di Salisburgo negli anni cinquanta. Il trio studia musica e contemporaneamente sviluppa un rapporto
di amicizia che si rivelerà drammatico per tutti e fatale per uno dei tre, il soccombente appunto. Il narratore (un
semi-reale Bernhard) e il suo amico Wertheimer abbandonano gli studi di pianoforte appena si rendono conto del
genio superiore di Glenn Gould, quando lo sentono suonare le Variazioni Goldberg di Bach. Nessuno dei due può
reggere il paragone con la sovrumana virtuosità del terzo. Alla fine, i due lasceranno il Mozarteum in profonda depressione, per non suonare mai più: uno dopo qualche anno commetterà suicidio e l’altro - il narratore ossessivo,
mordace e autocritico - all’estremo - si ritirerà nella più completa oscurità. Protagonista Roberto Herlitzska uno
degli ultimi “mostri sacri” del teatro italiano.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro Bellini - Casalbuttano
Sabato 24 novembre 2012 • ore 21,00
Compagnia Gank - Teatro Stabile di Genova
Molto rumore per nulla
di William Shakespeare
con Mariella Speranza, Antonio Zavatteri, Massimo Brizi, Roberto Serpi,
Alex Sassatelli, Alberto Giusta, Melania Genna, Flavio Furno
regia Alberto Giusta
Un classico del teatro per uno spettacolo divertentissimo ed emozionante: interpreti, ancora una volta fra di noi, i
bravissimi attori della Compagnia Gank. Il ricco Leonato accoglie nella sua casa il principe Don Pedro di ritorno
dalla guerra insieme ai suoi più stretti compagni. Un’atmosfera gaia e leggera fa da sfondo agli amori tra il giovane
Claudio e la dolce Ero e tra i litigiosi Beatrice e Benedetto. Questa, in breve, la trama di un’opera che condensa
in sé tutto il meglio delle commedie shakespeariane: finte morti, sospetti, intrighi, schermaglie amorose, scambi
di persona, congiure. Un molto - per fare una sintesi estrema di questa gradevolissima opera - che attraverso lo
specchio del rumore si riflette e diventa, o ritorna, nulla.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
TEATRO AUDITORIUM G. GALILEI - Romanengo
Domenica 2 dicembre 2012 • ore 16,00
Sorgente 90’ - Piccolo Parallelo
Il Dio dei Masi
con Camillo Caresia
testo e regia Enzo G. Cecchi
Un uomo solo non al comando, ma in scena. Camillo Caresia, racconta la passione e l’amore per il ciclismo. Le vicende di un
gregario ora cinquantenne, con una vita segnata, dimenticato e quasi senza nome, nella Valle che ha dato i natali a grandi
ciclisti di fama internazionale. Francesco Moser e Gilberto Simoni sono fra i più conosciuti fra i tanti di cui è composta la gran
saga ciclistica della Valle di Cembra. Un testo che è una raccolta di aneddoti di uomini che del ciclismo ne hanno fatto una
professione o di chi ne anelava ad essere tale.
Il Dio dei Masi è il terzo spettacolo di una trilogia iniziata composta da L’uomo che correva fra le nuvole (2010) e Voglio parlare
con Aldo Moro(2011). La trilogia creata per il “Festival Masi In..Visibili”, in Trentino, si pone come la ricostruzione della memoria
storica di un territorio, la Valle di Cembra, da parte di uno “straniero” Enzo Cecchi appunto, che ne descrive con amore, incanto
e disincanto, le sue genti, le vicende, le peculiarità culturali e ambientali. Una sorta di cartografia del territorio e dei suoi abitanti
che incrocia la diaristica dei grandi viaggiatori ottocenteschi con uno sguardo antropologico prettamente pasoliniano.
Lo spettacolo sarà preceduto dalla presentazione della STAGIONE teatri in pianura
e sarà seguito da un aperitivo d’augurio.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro comunale - Casalmaggiore
Giovedì 6 dicembre 2012 • ore 21,00
Teatro del Carretto
Giovanna al rogo
adattamento e regia Maria Grazia Cipriani
scene e costumi Graziano Gregori
suoni Hubert Westkemper
luci Angelo Linzalata e Fabio Giommarelli
foto di scena Guido Mencari
con Elsa Bossi, Nicolò Belliti, Giacomo Vezzani, Andrea Jonathan Bertolai
voce inquisizione Dario Cantarelli
Lo spettacolo non ha la pretesa di comprendere il personaggio di Giovanna, e neppure quello di abbandonarsi
a letture basate su convinzioni personali. La sua vicenda reale si perde infatti nel mare delle interpretazioni, il
più delle volte fantasiose o dettate dall’ideologia, sorte intorno al personaggio: divenuto nel corso del Novecento
oggetto di nuove attenzioni, sia dal punto di vista artistico, con le molte versioni che ci hanno lasciato il cinema,
la musica, il teatro, sia in termini storici con la sua santificazione. Quella che abbiamo potuto vedere è una figura
tragica, mistica visionaria stretta dai vincoli della rigida società del tempo, tradita, perseguitata e arsa viva dai potenti. Quello che abbiamo compreso è che la sua storia, dal processo di condanna a morte come eretica, a quello
di riabilitazione, fino alla sua stessa santificazione, è stata e ancora continua ad essere oggetto di appropriazione
e strumentalizzazione per finalità politiche di ogni genere. Anche per questo la vicenda di Giovanna resta attuale,
fonte di suggestioni e domande aperte che, pur cambiando i tempi, mantengono una forza e una verità universale:
quella di chi è vittima dell’abuso di qualsivoglia potere. “L’intento dello spettacolo è quello di ripercorrere le più
significative versioni letterarie, supportate dalle fonti disponibili sulla vita di Giovanna, per approdare ad una proposta drammaturgica la cui struttura è costruita con l’alternarsi del tempo presente, in cui la protagonista sente e
soffre la condanna ormai prossima, e il tempo passato, da lei rivissuto quale estrema ricapitolazione della propria
esistenza.” Maria Grazia Cipriani
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro comunale - Casalmaggiore
Sabato 12 gennaio 2013 • ore 21,00
Cantieri Teatrali Koreja di Lecce, Centar Za Kulturu di Smederevo (Serbia)
con il sostegno di Teatro Pubblico Pugliese
BRAT (fratello)
Cantieri per un’opera rom
da “Opera del Mendicante” di John Gay
con Miljan Guberinic, Ajnur Ibraimi, Damir Kriziv, Sead Kurtisi, Vukosava Lazic, Marija Miladinovic,
Marija Mladenovic, Ana Pasti, Darko Petrovic, Igor Petrovic, Maria Rosaria Ponzetta, Ajnur Redzepi,
Emran Sabani, Senad Sulejmani, Marko Stojanovic, Danijel Todorovic, Andjelka Vulic
ideazione e regia Salvatore Tramacere
musiche Admir Shkurtaj eseguite dal vivo da Giorgio Distante, Redi Hasa, Admir Shkurtaj
Un’occasione quasi unica per vedere questo Brat, lavoro tratto da L’Opera del Mendicante di John Gay. Quel
mondo tragi-comico dove malviventi, puttane, truffatori giocano il loro buffo valzer sottoforma d’operetta è una
giusta prospettiva per raccontarci e raccontare gli stereotipi che accompagnano da sempre la comunità rom. Un
lavoro che cerca di mettere in ridicolo proprio quello stereotipo che da sempre la cultura occidentale nutre nei
loro confronti. Brat è una sorta di commedia musicale che, con ironia e leggerezza, si fa portavoce di un atto di
denuncia. Undici non attori rom e otto giovani attori serbi hanno assunto ruoli da commedia dell’arte, facendosi
testimoni di una cultura, la propria. Una cultura che, come i piccoli ladruncoli che loro mettono in scena, è destinata a soccombere. Quest’incontro lascerà in noi una rinnovata voglia di “vedere” teatro, per i ragazzi rom invece,
“fare” teatro è stata la scoperta, con meraviglia, di una nuova vocazione; quasi una necessità.
Premio Internazionale “TERESA POMODORO” per il teatro dell’inclusione.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro A. Ponchielli - Cremona
Venerdì 11 gennaio 2013 • ore 20,30
Sabato 12 gennaio 2013 • ore 20,30
Compagnia Gank - Teatro Stabile di Genova
Don Giovanni
di Molière
traduzione Cesare Garboli
con Alberto Giusta, Antonio Zavatteri, Massimo Brizi, Ilaria Falini, Mariella Speranza, Alex Sassatelli
scene e costumi Laura Benzi
luci Sandro Sussi
regia Antonio Zavatteri
Un capolavoro del teatro di tutti i tempi, un classico sempre sospeso tra comicità e tragedia, che trova unità nel
personaggio del “grande seduttore”: amante infedele, sposo adultero, debitore insolente, padrone tirannico, figlio
crudele, ateo temerario e ipocrita temibile.
Prendendo spunto da un’antica leggenda, Molière creò un personaggio che servì poi d’esempio anche a Mozart
e a Da Ponte offrendo al sovrano di Francia e al pubblico parigino uno spietato ritratto della gente di Corte, quale
egli aveva ben conosciuto soprattutto in occasione delle dispute intorno al suo Tartuffe: gente che, dietro l’apparenza brillante e frivola, celava il vuoto spirituale e la più cinica amoralità. Quello che ne nacque fu comunque un
personaggio gigantesco, odioso e affascinante nello stesso tempo, capace di unire in sé empietà e dissolutezza,
scetticismo e ipocrisia, vitalità materialista e ironico disprezzo delle leggi umane e divine.
Il tutto in un continuo intrecciarsi di motivi e di situazioni molto diverse tra loro: ora grottesche, comiche e buffe;
ora tragiche, drammatiche e severe; ora anche realistiche o farsesche, romanzesche o soprannaturali.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro Comunale - Casalmaggiore
Sabato 19 gennaio 2013 • ore 21,00
Popular Shakespeare Kompany produzione Oblomov Films
in collaborazione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana e Festival Shakespeariano - Estate teatrale veronese
La tempesta
di William Shakespeare
regia Valerio Binasco
con (in o.a.) Valerio Binasco, Fabrizio Contri, Fortunato Cerlino, Andrea Di Casa,, Simone Luglio, Gianmaria Martini,
Deniz Ozdogan, Fulvio Pepe, Giampiero Rappa, Sergio Romano, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati
musiche originali Arturo Annecchino - scene Carlo de Marino - costumi Sandra Cardini
Ufficio stampa Giulia Calligaro, Desiree Colapietro Petrini, Claudia Alì
è nata una nuova compagnia, la Shakespeare Popular Kompany. Battesimo ufficiale La Tempesta. La compagnia
si impegnerà, ogni anno, a mettere in scena un classico per offrire al pubblico grandi testi, in un momento in
cui la crisi sta ridimensionando le messe in scena. La Tempesta ha nel ruolo del protagonista lo stesso Valerio
Binasco, pluripremiato sia come regista che come attore in più momenti di una carriera che spazia dal cinema al
teatro come l’esperienza dedicata proprio al Bardo al teatro Garibaldi di Palermo, entrata nella storia del teatro
italiano. “La Tempesta è uno dei testi più misteriosi e affascinanti del teatro mondiale e deve il suo fascino proprio
al suo mistero… cercare il bandolo della matassa è inutile; è molto meglio puntare dritti al cuore della matassa, e
perdersi. Qual è il cuore de La Tempesta? Per me è un dramma (malinconicamente) giocoso sulla fine della civiltà,
sulla fine della vita e sulla fine delle cose in generale”. trattasi di una delle pièce più ‘magiche’ di Shakespeare,
appartenente alla sua ultima fase creativa, quella dei ‘romances’, in cui rielabora in dimensione mitica e sacrale
le grandi tematiche delle tragedie e commedie precedenti, a partire dalla lotta intestina per il trono - qui quella di
Prospero, il legittimo Duca di Milano fatto esiliare dal fratello Antonio sull’isola misteriosa, dove si rincontreranno
dopo il naufragio e la Tempesta - a quella del teatro nel teatro – e infatti è questo uno dei pochi casi in cui il
Bardo rispetta le tre unità aristoteliche - e a quella degli scherzi e incroci amorosi che sono sempre rivelatori di
altro - come accade a Miranda, figlia di Prospero, e Ferdinando, figlia del Duca di Napoli amico del fratello usurpatore Antonio. Qual è la lezione per noi oggi? “Che c’è solo da comprendere. E comprendere non è perdonare. È
arrendersi. Alla fine, resterà solo l’eroismo degli arresi. E Prospero, con fatica, si arrende. Anche se - dicono - ha
vinto”. Spiega in conclusione Binasco.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
TEATRO AUDITORIUM G. GALILEI - Romanengo
Sabato 26 gennaio 2013 • ore 21,15
Compagnia A.t.i.r
Mater Strangosciàs
di Giovanni Testori
regia di Gigi Dall’Aglio
con Arianna Scommegna
alla fisarmonica Giulia Bertasi
Mater Strangosciàs è l’ultimo dei “Tre lai”, i tre monologhi scritti da Giovanni Testori negli ultimi giorni della sua
vita. Tre lamenti funebri ispirati a tre straordinarie figure femminili: Cleopatra, Erodiade e La Madonna. Mater
Strangosciàs è una donna del popolo, umile, semplice, pura. La sua terra: la Valassina brianzola. Piange la perdita
del figlio. Si rivolge a Lui. Gli chiede la ragione, il senso di quel “Sì” che lo ha portato al sacrificio più grande di tutti:
la perdita della propria vita. Lo fa in dialetto brianzolo, la lingua della terra sua e dello stesso Testori. una lingua
che il poeta ha reinventato mescolandola con il latino, lo spagnolo, il francese. Mater Strangosciàs è l’ultima opera
di Testori. E’ un addio. Una preghiera. Un testamento. Un lascito di speranza. Come in Cleopatràs, il monologo
diventa un dialogo con lo strumento della musica dal vivo. La fisarmonica di Giulia Bertasi accompagna il respiro
poetico dell’opera. Il mantice, come un polmone, segue il canto della Mater fino all’ultima nota.
Arianna Scommegna, Premio Hystrio 2011 all’interpretazione
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro Bellini - Casalbuttano
Sabato 26 gennaio 2013 • ore 21,00
A piedi nudi nel parco
di Neil Simon
con Gaia De Laurentis, Valeria Ciangottini, Stefano Artissunch, Federico Fioresi
regia Stefano Artissunch
La commedia, da cui è stato tratto l’omonimo film del 1967 interpretato da Robert Redford e Jane Fonda, racconta la storia di Paul e Corie Bratter, una coppia di sposi freschi di matrimonio, e reduci da un’appassionata luna
di miele trascorsa tra le lussuose pareti dell’Hotel Plaza di New York. La loro vita coniugale inizia con il sospirato
ingresso nella loro prima casa, un piccolo e spoglio appartamento all’ultimo piano di un vecchio palazzo senza
ascensore. Le storie e i personaggi che si incontrano e si scontrano sono esempi di vita vissuta raccontati con
battute irresistibili, episodi spassosi ed una spiritosa deformazione dell’attualità, in una lucida disamina della
nevrosi dell’uomo contemporaneo, solo e fragile nella gestione dei rapporti che lo circondano.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro Comunale - Casalmaggiore
Domenica 27 gennaio 2013 • ore 21,00
Anagoor
coproduzione Trento Film Festival, Provincia Autonoma di Trento, Centrale Fies, Operaestate Festival
con il sostegno di APAP Network Culture Program of European Union
L.I. Lingua Imperii
con Anna Bragagnolo, Mattia Beraldo, Moreno Callegari, Marco Crosato, Paola Dallan, Marco Menegoni,
Gayanée Movsisyan, Eliza Oanca, Monica Tonietto e con Hannes Perkmann,
Hauptsturmbannführer Aue Benno Steinegger, Leutnant Voss
traduzione e consulenza linguistica Filippo Tassetto
costumi Serena Bussolaro, Silvia Bragagnolo, Simone Derai
musiche originali Paola Dallan, Simone Derai, Mauro Martinuz, Marco Menegoni, Gayanée Movsisyan, Monica Tonietto
regia Simone Derai
Rigoroso ed emozionante, il lavoro di Anagoor mescola parole e visioni, scardina generi e categorie svelando in
modo definitivo un talento compositivo sorprendente. La ricerca parte da fenomeni storici acclarati, che hanno
visto uomini farsi predatori di altri uomini, e nel XX° sec. hanno intriso il suolo d’Europa del sangue di milioni
di persone. Una ferita inferta al cuore civile di un continente, alle sue terre, ai suoi confini fino al Caucaso, intreccio fittissimo di lingue e di popoli. Anagoor pur convinti che la diffusione della documentazione storica sia
fondamentale e ogni attività di informazione e divulgazione sia primaria via all’educazione della mente e dello
spirito, ci propone un percorso teatrale che stimola una riattivazione della memoria su un piano diverso da quello
dell’informazione o della narrazione attraverso i documenti; un percorso in grado di suscitare l’immemorabile, quel
sepolto che lascia sgomenti e che proprio per questo - o per la natura stessa che accomuna tutti i fatti umani - è
sottoposto ad un processo di oblio. Fortemente ispirati dalle prime pagine de I sommersi e i salvati di Primo Levi
ed alle sue riflessioni sulla sfuggente memoria umana e sulla memoria specifica dell’olocausto scelgono in verità
di attingere ad opere letterarie di autori appartenenti a generazioni successive, parole di uomini che non hanno
visto e vissuto quell’orrore in prima persona, ma alla cui coscienza riemerge la necessità di ricordare con tutto il
disagio e la problematicità che questo confronto comporta.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Fondazione San Domenico - Crema
Martedì 29 gennaio 2013 • ore 21,00
teatro a. ponchielli - Cremona
Mercoledì 30 gennaio 2013 • ore 20,30
E.R.T. Emilia Romagna Teatro Fondazione
Un tram che si chiama desiderio
Di Tennessee Williams
traduzione Masolino D’Amico
con Laura Marinoni, Vinicio Marchioni, Elisabetta Valgoi, Giuseppe Lanino, Annibale Pavone, Rosario Tedesco
scene Annelisa Zaccheria
costumi Fabio Sonnino
luci Robert John Resteghini
regia Antonio Latella
La vicenda di “Un tram che si chiama desiderio” è sicuramente nota al grande pubblico grazie alla trasposizione
cinematografica diretta da Elia Kazan nel 1947, che vedeva protagonista un indimenticabile Marlon Brando.
Ambientata nella New Orleans degli anni 40, ha per protagonisti Stanley e Stella, una coppia il cui equilibrio viene
messo a rischio dalla sorella di lei. Stanley, un rude polacco dai modi burberi giunto a New Orleans da qualche
anno, è un uomo di grande forza che è travolto da una passione carnale per la moglie Stella. A turbare questo
equilibrio giunge la sorella di Stella, Blanche, una donna dai molti lati oscuri che pian piano andrà svelando, fino
a che, alla fine della vicenda, giunge alla pazzia e viene ricoverata in manicomio, mentre la coppia, la cui pace
familiare sembra allietata dalla nascita di un bambino, sembra arrivare ad un punto di rottura per l’incapacità di
Stella di accettare il destino della sorella, il cui crollo è dovuto in larga parte alle forti pressioni esercitate su di lei
da Stanley.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
teatro a. ponchielli - Cremona
Martedì 5 febbraio 2013 • ore 20,30
Teatridithalia
THE HISTORY BOYS
di Alan Bennet
traduzione Salvatore Cabras, Maggie Rose
con Elio De Capitani, Debora Zuin, Gabriele Calindri, Marco Cacciola, Giuseppe Amato, Marco Bonadei,
Angelo Di Genio, Loris Fabiani, Andrea Germani, Giacomo Troianiello, Alessandro Lussiana, Vincenzo Zampa
luci Nando Frigerio
regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
Ancora un autore contemporaneo, Alan Bennet, con The History Boys, diretto dagli storici fondatori della compagnia Teatridithalia, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni.
Sulla scena, otto giovani attori nell’interpretazione di un gruppo di adolescenti alle prese con gli esami di ammissione agli esclusivi college di Oxford e Cambridge. Otto ragazzi molto diversi fra loro ma fortemente affiatati guidati
da Hector (Elio De Capitani), professore anticonvenzionale che intraprende percorsi inconsueti per stimolare la
curiosità dei suoi studenti, metodo che si scontra con la tradizione e il prestigio della scuola. Uno spettacolo in cui
si parla di letteratura, poesia, filosofia, si disserta sul cinema, si citano canzoni. Ma soprattutto si parla di rapporti
privati, rapporti anche ambigui che sfociano nello scandalo e portano ad un emozionante e commovente epilogo.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
TEATRO AUDITORIUM G. GALILEI - Romanengo
Sabato 9 febbraio 2013 • ore 21,15
Concerto Spettacolo
INCISIONI
Danio Manfredini
ideazione Danio Manfredini e Cristina Pavarotti
produzione esecutiva Massimo Neri
prodotto da SOTTOCONTROLLO
collaborazione al progetto Corte Ospitale di Rubiera
Danio Manfredini porta in scena con quattro musicisti la versione live del Cd INCISIONI, distribuito da Audioglobe. Come nel disco, Danio attraversa cinquant’anni di musica italiana con pezzi di Lucio Battisti, Afterhours,
Diaframma e tanti altri. Lo spettacolo, ideato insieme a Cristina Pavarotti, intreccia l’aspetto musicale con il linguaggio scenico caratteristico dell’attore; amplifica suggestioni e colori evocati dalle canzoni per restituire, come
un prisma, il senso della lacerazione che spesso accompagna la condizione di uomini e donne, del loro bisogno
amoroso. “Incisioni”, nel personale linguaggio di Manfredini assume quindi anche l’accezione di lacerazioni, ferite.
Autore, attore e regista con trent’anni di attività teatrale alle spalle Manfredini ha prodotto rari e preziosi spettacoli.
Le sue opere raccontano con delicatezza, sofferenza e un po’ di ironia, storie di diversità. Vince il Premio Ubu nel
1989 con “Miracolo della rosa”, nel 1999 vince un premio Ubu come miglior attore con lo spettacolo “Al presente”
e nel 2004 il Premio Ubu per la miglior regia con “Cinema Cielo”.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
teatro a. ponchielli - Cremona
Martedì 12 febbraio 2013 • ore 20,30
E.R.T. Emilia Romagna Teatro Fondazione
DOPO LA BATTAGLIA
uno spettacolo di Pippo Delbono
con Dolly Albertin, Gianluca Ballaré, Bobò, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio,
Nelson Lariccia, Marigia Maggipinto, Julia Morewietz, Gianni Parenti, Pepe Rebledo, Grazia Spinella
musiche originali Alexander Balanescu
scene Claude Santerre
costumi Antonella Cannarozzi
luci Robert John Resteghini
Pippo Del Bono è autore, attore e regista; i suoi spettacoli sono creazioni in cui gioca un ruolo fondamentale
l’incontro con persone provenienti da situazioni sociali di emarginazione.
Persone che ora sono parte stabile della sua compagnia, come Bobò, sordomuto uscito dal manicomio di Anversa
dopo 45 anni di internamento. Dopo la battaglia (vincitore del Premio UBU 2011 come spettacolo dell’anno) è l’ultima fatica di Pippo Del Bono, nato anche dalla collaborazione con due grandi artisti: Margia Maggiopinto, storica
danzatrice di Pina Bausch, e Alexander Balanescu, compositore e virtuoso del violino, qui autore della colonna
sonora. È uno spettacolo di grande energia che scaturisce dal bisogno di scappare e ritornare, di urlare, piangere
e ridere, giocare, perdersi e ritrovarsi, e ritrovare una fede, una lucidità. Un bisogno di parlare d’amore, di parlare
col corpo, coi suoni e con la danza.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro Bellini - Casalbuttano
Sabato 16 febbraio 2013 • ore 21,00
Produzione Pierfrancesco Pisani
in collaborazione con Parmaconcerti, Teatro della Tosse e Infinito s.r.l.
E’ stato così
di Natalia Ginzburg
con Sabrina Impacciatore
regia Valerio Binasco
luci e scena Laura Benzi
musiche originali Antonio Annecchino
costumi Sandra Cardini
“Fra noi e i personaggi che allora inventiamo, che la nostra fantasia illanguidita riesce tuttavia a inventare, nasce
un rapporto caldo e umido di lagrime, d’una intimità carnale e soffocante”, scriveva Natalia Ginzburg. La scelta
del testo chiama in causa direttamente l’attualità scomoda di un omicidio consumato tra coniugi che non hanno
saputo comunicare né guardarsi davvero. Ed è un romanzo dotato di una cupa musicalità. “La sua protagonista
senza nome è capace di attraversare tutta la sua tragedia con voce asciutta e dura, e tuttavia con un’ironia struggente e magicamente femminile”. Un testo che non richiede effetti speciali, ma solo la sensibilità di una grande
attrice e un regista capace di far risuonare quelle corde sottili.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
fondazione san domenico - Crema
Venerdì 22 febbraio 2013 • ore 21,00
Compagnia Naturalis Labor
QUE RESTE T IL DE NOS AMOURS?
...una sorta di musical sull’amore e su Parigi...
coreografie e regia Luciano Padovani
musiche francesi di autori vari cantate, ballate e interpretate da Sandhia, Claire (zia Peggy), Paul, Silvie, Marc, Luke e Annalì
scene Nathalie Rose - costumi Lucia Lapolla
Uno spettacolo che vuole raccontare l’amore, Parigi, la gente, con personaggi che cantano, ballano, amano,
salgono e scendono. Meravigliosi protagonisti di varie storie. Come preannuncia lo stesso coreografo: “c’è Paul, il
timido, poeta, innamorato delle donne, di tutte le donne del mondo. Ma proprio tutte. Annalì, la giovane smorfiosetta. E c’è Claire, per noi è la zia Peggy, fumatrice incallita e ingiallita come una vecchia foto d’epoca. Marc non
sappiamo se è il suo vero nome, è un tipo scontroso, solitario. Ruba. Ruba le lettere d’amore degli altri e le tiene
con sé, nella sua stanzetta. è come se volesse essere amato, un poco, anche lui. Silvie è una ragazza vitale ma
triste. Il suo Jean l’ha lasciata. Riuscirà a trovare l’uomo della sua vita? Sandhia è arrivata qui con un piroscafo su
una culla quando era bambina e fin da piccina ha sempre avuto una voce morbida, sensuale. E infine ci sono io,
con le mie foto, i miei ricordi, le mie passioni per il musical e per la vita. Sono un po’ vecchio ma so ancora amare.
E voi? Che dirvi di più. Venite, accomodatevi, entrate in questo piccolo mondo magico ed ironico.” L’intento è quello di ricreare sul palco una visione d’altri tempi, un racconto danzato e poetico che sappia narrare le sfumature più
sottili del complesso universo dell’amore. Un sapiente intreccio per raccontare storie di ieri e di oggi, interamente
dedicato alla città dell’amore per antonomasia, Parigi, seducente, romantica, misteriosa e affascinante.
Nata nel 1988 a Vicenza e diretta da Luciano Padovani, la compagnia Naturalis Labor è caratterizzata da uno stile
imparentato con il contact nord-europeo, basato sull’improvvisazione, fortemente fisico, espressivo e dinamico, e
da anni si dedica al lavoro di ricerca sulla danza contemporanea, sul tango e sui nuovi linguaggi dell’arte, sperimentando inediti incroci per nuove suggestioni coreografiche ed espressive.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
teatro comunale - Casalmaggiore
Venerdì 22 febbraio 2013 • ore 21,00
Stabile/Mobile Compagnia Antonio Latella
in collaborazione con Teatro Stabile di Napoli, Nuovo Teatro Nuovo
Don Giovanni, a cenar teco
da Molière
drammaturgia Antonio Latella e Linda Dalisi
regia Antonio Latella
con Caterina Carpio, Daniele Fior, Giovanni Franzoni, Massimiliano Loizzi, Candida Nieri,
Maurizio Rippa, Valentina Vacca
scene e costumi Fabio Sonnino - assistente scene e costumi Graziella Pepe - sarta realizzatrice Cinzia Virguti
disegno luci Simone De Angelis - realizzazione scene Marco Di Napoli
assistenti volontari Maria Conte e Davide Calvaresi
regista assistente e movimenti Francesco Manetti
Antonio Latella, regista fiore all’occhiello del teatro italiano in Europa, con il suo Don Giovanni ci accompagna
tra donne e geometria, postulati matematici e passioni sfrenate, fino alla ricerca dell’equazione dell’amore.
Razionalità e istinto sono alla base dello spettacolo. Una vicenda che si alterna tra le continue conquiste del fascinoso galantuomo e i discorsi artefatti e spesso inconcludenti del suo fedele servo Sganarello che sostiene l’amore
puro e tenta in ogni modo di dissuadere e recuperare l’animo del nobile padrone. è un essere schiavo del suo
amore per l’amore stesso, innamorato del genere femminile e di ogni suo esemplare, senza mai farsene possedere davvero, godendo del rischio e del gioco di sottomettere una donna per poi fuggire verso una nuova avventura.
Ricco di citazioni celebri lo spettacolo alterna sapientemente l’uso di diversi generi e riesce ad essere contemporaneamente un brillante show, uno splendido estratto di commedia dell’arte e puro cabaret.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
TEATRO AUDITORIUM G. GALILEI - Romanengo
Sabato 23 febbraio 2013 • ore 21,15
Madame Rebinè
IL PAZIENTE
con Andrea Brunetto, Massimo Pederzoli, Alessio Pollutri
sguardo esterno Didier Pons, Ferruccio Merisi
realizzazione delle illusioni magiche Jér.me e Gregory, Montealegre [Animagie]
costumi Ines Artusi
scenografia Sarah Aillet
videopriezioni Alessandro Martinello
luci Centro Teatrale MaMiMò
visual Laura Fanelli nel Labirinto degli Affetti
Sul pavimento a scacchi di un piccolo ospedale cigolano le ruote del letto su cui il vecchio Claude muove le sue
ultime mosse per far scacco alla malattia. Attorno allo stesso letto le mani alacri del Dottor Centi volano a 120
battiti al minuto per somministrargli la miglior cura. Nei corridoi echeggia il canto dell’infermiera Jhenny e sul
ritmo dei suoi tacchi a spillo barcollano i drammi personali. Il grande tema della morte è qui rappresentato in un
universo surreale con personaggi grotteschi e divertenti che donano emozioni e sfumano in sorrisi. Uno spettacolo
in cui il circo, la danza, la musica ed il teatro si mescolano intorno a questo tema affrontandolo con un’ironia e
poesia davvero unici.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro A. Ponchielli - Cremona
Mercoledì 27 febbraio 2013 • ore 20,30
Giovedì 28 febbraio 2013 • ore 20,30
E.R.T. Emilia Romagna Teatro Fondazione
KARAMAZOV
da “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dosoevskij
con César Brie, Mia Fabbri, Daniele Cavone Felicioni, Gabriele Ciavarra, Clelia Cicero, Manuela De Meo,
Giacomo Ferraù, Vincenzo Occhionero, Pietro Traldi, Adalgisa Vavassori
adattamento e regia César Brie
musiche originali Pablo Brie - luci Paolo Pollo Rodighiero
scene Antonio Panzuto - costumi Mia Fabbri
Cesar Brie, attore e regista argentino, con un passato denso di attività teatrale prima nel suo Paese e poi in Italia
per fuggire alle persecuzioni della dittatura militare, dirige una giovanissima compagnia di attori nella lettura
scenica dei fratelli Karamazov. Dostoevskij morì due mesi dopo aver finito questo romanzo dove si confrontano
tutti gli aspetti dell’anima umana: la passione e l’istinto (Dmitrij); la ragione e il dubbio (Ivan); la bontà e la purezza (Aleksej); il risentimento e la vendetta (Smerdjakov); la cattiveria, il sentimentalismo, l’egoismo e l’edonismo
(Fëdor il padre); la santità (lo Starets). Aspetti che Brie, con semplicità ed essenzialità, mette in scena in due ore
di intenso, coinvolgente e tutt’altro che intellettuale teatro.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
fondazione san domenico - Crema
Martedì 5 marzo 2013 • ore 21,00
Coproduzione Animanera e CRT Teatro dell’Arte con il sostegno di Comune di Milano - Fondazione Cariplo Progetto Etre
SENZA FAMIGLIA
La rivoluzione comincia a casa
testo Magdalena Barile regia Aldo Cassano con Matteo Barbè, Natascia Curci, Giovanni Franzoni, Nicola Stravalaci, Debora Zuin assistente regia Antonio Spitaleri - scenografia Petra Trombini costumi Lucia Lapolla - luci Anna Merlo
I primi maestri, buoni o cattivi, sono i nostri genitori. A loro il compito di guidare i primi pensieri, di stabilire per noi
cos’è bene, cos’è male. Contestare questi insegnamenti è parte di ogni maturazione: ogni rivoluzione comincia
in famiglia. Senza famiglia è la storia tragicomica di una madre, femminista e nostalgica degli anni 70, che fuori
tempo massimo decide di recuperare il rapporto con la figlia casalinga sottomessa al marito, già madre a sua volta
di due figli adulti ma irrisolti. Asserragliate in una vecchia casa al mare, la donna costringerà la figlia a seguire
un corso accelerato di emancipazione, anarchia e trasgressione. Gli insegnamenti, mal compresi e non digeriti,
finiranno per avere effetti nefasti sull’equilibrio del gruppo familiare.
Senza Famiglia racconta di come i sogni dei padri e delle madri cadano come macigni sulle teste dei figli, mentre
la comunicazione fra le generazioni sia costellata da equivoci e disastri. Fra voglia di approvazione e voglia di
ribellione, i passaggi di consegne fra genitori e figli si trasformano in un tritacarne.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
fondazione san domenico - Crema
Venerdì 8 marzo 2013 • ore 21,00
Tratto dal romanzo di Anna Dillon
AFFARI DI CUORE
di Colette Freedman
con Mariangela D’Abbraccio, Pino Quartullo e Chiara Noschese
regia Chiara Naschese
Il testo di Colette Freedman disseziona il rapporto amoroso mettendo in scena la classica dinamica a tre - moglie,
marito, amante - nella forma di un dramma psicologico raffinato e tagliente.
Caterina e Roberto, sposati, due figli, vedono lentamente scivolare il loro matrimonio verso la noia. Lei sente la
frustrazione di aver rinunciato alle possibilità di carriera per la famiglia, lui è sempre più distratto dal lavoro. Roberto incontra Stefania, collega giovane e talentuosa, e flirta con lei. Caterina trova una traccia di questa relazione
e cerca un confronto con la verità, costringendo così anche gli altri a fare i conti con le loro profonde motivazioni.
Ma, ben al di là del plot, l’elemento di interesse del testo è lo scavo nell’interiorità dei personaggi e il particolare
legame empatico che l’autrice riesce a instaurare tra loro e il pubblico.
Avvicinandosi alla forma del literary drama del Molly Sweeney di Brian Friel - un racconto al pubblico in forma di
romanzo, dove la presenza/assenza dei tre attori/personaggi genera nuove dinamiche e nuove possibilità per la
scrittura drammatica - lo stesso uomo rende il pubblico diretto interlocutore dei personaggi, alternando ai dialoghi
tra loro frequenti a parte, in cui Caterina, Roberto e Stefania, sottraendosi per un momento allo svolgersi della
vicenda, la commentano con gli spettatori.
Lo straniamento brechtiano del personaggio che si commenta in scena conduce così in profondità all’interno del
personaggio stesso, che conosciamo attraverso il suo pensiero parlante.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
teatro comunale - Casalmaggiore
Sabato 9 marzo 2013 • ore 21,00
Compagnia Sandro Lombardi
Un amore di Swann
di Marcel Proust
traduzione Giovanni Raboni - drammaturgia Sandro Lombardi
regia Federico Tiezzi
con Sandro Lombardi (Swann), Elena Ghiaurov (Odette), Iaia Forte (Madame Verdurin)
scene Pier Paolo Bisleri - costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini - immagini digitali Antonio Giacomin
Parte essenziale del primo volume della Ricerca del tempo perduto, Un amore di Swann è un romanzo nel romanzo e pare pensato anche come “dramma” di grande, tragicomica teatralità. Tre i personaggi principali: Charles
Swann, ricco ed elegante uomo di mondo; Odette de Crecy, bella cortigiana raffinata e opportunista per la quale
l’uomo perde la testa; infine Madame Verdurin, ricchissima e snob, a capo di un salotto nel quale nascerà l’amore
tra Swann e Odette. Un amore di Swann è la storia di un tormento, di un amore che diventa ossessione, malattia,
rovina: una vicenda di passione, gelosia, tradimenti nella Parigi della mondanità di fine Ottocento. Intorno alle vicende di questa liaison si muove un mondo che pare collocarsi tra Balzac e Molière: i Verdurin, prepotenti e incolti,
l’insipido dottor Cottard, il pittore presuntuoso Biche, la zia di un pianista ex-portinaia, l’accademico Brichot, tanto
intelligente nella sua professione quanto idiota come uomo di mondo... Personaggi che conferiscono alla vicenda
un tono da commedia. Swann, avvezzo a frequentare il più bel mondo parigino, pur di vedere Odette, che è habituée del salotto Verdurin, si abbassa a entrare in relazione con questi oscuri personaggi, fino a ridursi a mendicare
i loro inviti. La passione che divora Swann è il tema di questo spettacolo: amore come gelosia, tradimento, ansia,
angoscia, solitudine. Ma anche gioia di possesso, condivisione, forza sensuale. Insieme ritratto di una società in
via di disfacimento e analisi accorata ma anche spietata dei moti dell’animo e delle leggi dell’amore, Un amore
di Swann offre la possibilità di una drammaturgia asciutta e tagliente, spumeggiante di toni comici e drammatici,
dolenti e ferocemente ironici. Così, una storia apparentemente scontata, diventa il più moderno strumento di
indagine su come un uomo possa rovinarsi per una donna “che non era neanche il mio tipo!”.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro Bellini - Casalbuttano
Sabato 9 marzo 2013 • ore 21,00
Gl’innamorati
di Carlo Goldoni
con Isa Barzizza, Selvaggia Quattrini, Stefano Artissunch
regia Stefano Artissunch
La commedia, divertente e romantica, racconta dell’amore tormentato di due giovani fra corteggiamento e seduzione: Eugenia, appartenente alla nobiltà milanese decaduta, e Fulgenzio, rappresentante della ricca classe
borghese. Ostacolo alla loro felicità non i soliti impedimenti esterni, ma l’orgoglio e la gelosia che l’uno prova nei
confronti dell’altra. L’opera, ricca di situazioni comiche tipiche della commedia dell’arte, non solo dispensa critiche
alla società ma approfondisce le sfumature psicologiche che ruotano intorno all’inquietudine d’amore dei due protagonisti per poi addentrarsi nel particolare delle trepidazioni delle donne sul rapporto amoroso. Il ritratto che ne
scaturisce è molto simile a quello tipico della società attuale che, con la sua ipocrisia, il suo desiderio di apparire
ed il suo consumismo patologico, incoraggia la percezione netta che si stia parlando proprio di noi.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro cecilia gallerani - San Giovanni in Croce
Domenica 10 marzo 2013 • ore 18,00
Veronica Pivetti e Alessandro Nidi Produzione Parmaconcerti
TÊTE à TÊTE...Passioni stonate...
scritto da Giovanna Gra
voce Veronica Pivetti
pianoforte Alessandro Nidi
selezione musicale e musiche originali di Alessandro Nidi
Non sparate sul pianista, non è colpa sua!
Le uniche note stonate in questo concerto le ha messe l’amore. Che vengano da un postribolo, dal Paradiso, da
un vicolo oscuro, dallo splendore Hollywoodiano, da un letto sfatto o dal cabaret milanese, le passioni stonate
di questo Tête à Tête raccontano tutte la stessa cosa: i guai del cuore. Parole cantate, strofe parlate, sentimenti
bisbigliati, arringhe appassionate sono gli ingredienti di questa conversazione musicale sull’amore dove si ride e
si piange al ritmo di baci e ceffoni.
Amore? Odio? Da Biancaneve a Kurt Weill, da Jannacci a Doris Day, passando per via Broletto (al numero 34), con
l’aggiunta di qualche grammo di romanità spalmata tra Gershwin e Nilla Pizzi, il dissonante pasticcio amoroso è
completo. “Tête à Tête...passioni stonate”, è un luogo in cui l’amore imperversa fra monologhi minuscoli e canzoni
scapigliate. E qui, cuore fa rima con furore.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Teatro A. Ponchielli - Cremona
martedì 12 marzo 2013 • ore 20,30
mercoledì 13 marzo 2013 • ore 20,30
Teatro Stabile di Torino
MACBETH
di William Shakespeare
nuova traduzione Nadia Fusini
con Giuseppe Battiston, Frèdérique Loliée, Ian Alovisio, Marco Vergani, Riccardo Lombardo,
Stefano Scandaletti, Valentina Diana, Gennaro Di Colandrea
adattamento e regia Andrea De Rosa
Dopo la fortunata regia lirica del Macbeth di Giuseppe Verdi, opera allestita nel 2008 proprio al Teatro Ponchielli,
Andrea De Rosa torna ad affrontare la tragedia più breve di Shakespeare scegliendo due intensi interpreti per le
parti principali: Frédérique Loliée, sua attrice prediletta, e Giuseppe Battiston, talento cinematografico e teatrale.
Potrebbe essere una storia attuale quella di Macbeth e della sua Lady, una storia di persone normali responsabili
di gesti crudeli e criminali, una storia di lucida follia dove la violenza è quasi un atto ludico. Rilegge così De Rosa
questa tragedia, in chiave psicologica, alla ricerca delle ragioni del male.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
fondazione san domenico - Crema
Venerdì 15 marzo 2013 • ore 21,00
Una produzione Carrozzeria Orfeo e Centro RAT-Teatro dell’Acquario
coproduzione Kilowatt Festival - col sostegno di Teatro Stabile del Veneto, La Corte Ospitale, Amat / Teatro Rossini di
Pesaro Nottenera, Comunità Linguaggi Territorio, Ar[t]cevia International Art Festival
in collaborazione con Regione Toscana, Progetto Filigrane e Centro Culturale Il Funaro di Pistoia
si ringrazia Associazione Laboratorio Creativo – Angelo Zilio, Supino srl
IDOLI
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
interpreti Gabriele Di Luca, Giulia Maulucci, Valentina Picello, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
scene e foto Claire Pasquier - grafica Giacomo Trivellini
musiche originali Massimiliano Setti - luci Diego Sacchi - organizzazione Luisa Supino
“Se ti addormenti sotto alla neve non la senti la morte che arriva…”
Lo spettacolo esplora i nuovi vizi capitali della nostra società (sociopatia, spudoratezza, conformismo, consumismo, sessomania, nichilismo, culto del vuoto), le sue deformazioni individuali e collettive, le tendenze incontrollabili, spesso disastrose, che dietro l’apparente normalità degli uomini e del loro vivere quotidiano celano lo scenario
inquietante di una società alla deriva. Conflittualità con il mondo esterno e con se stessi, noia di vivere, assenza
di interessi, vuoto interiore, apatia morale, rabbia, frustrazioni. Frammenti di umanità che si vanno ad incastonare
all’interno di un desolante quadro di vita contemporanea. Una coppia, una famiglia, un nipote e un nonno sono i
protagonisti di questa “commedia nera” nella quale nessuno è salvo. Crudele e grottesco. Divertente e osceno.
Perché è proprio della vita l’intreccio tra l’odio feroce e una torta.
Testo Finalista al “Premio Hystrio per la Nuova Drammaturgia 2011”
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
TEATRO AUDITORIUM G. GALILEI - Romanengo
Sabato 23 marzo 2013 • ore 21,15
LA PASSIONE SECONDO GIOVANNI
“uno che c’era, ha visto, ha capito, ha creduto”
voce recitante Marco Zappalaglio
violoncello Marco Ravasio
collaborazione Enzo G. Cecchi
con brani musicali di J. S. Bach, A. Vivaldi, B. Marcello
Un lavoro che scandaglia il vangelo giovanneo, levando le parti prolisse e ripetitive che toglievano ritmo alla narrazione. Interrogato una volta su come vedesse la figura di Maria, Ravasio rispose testuale “ai piedi della croce tutta
sporca di sangue” facendo fuggire la pia intervistatrice. In questa frase c’è tutta la concezione cristiana di Ravasio,
che unita al cinico disincanto che su questo tema ha sempre pervaso Zappalaglio, ha fatto si che si unissero le
forze di due persone diversissime per arrivare a un lavoro sofferto e profondo che unisce le parole del Vangelo
alle musiche studiate e calibrate sul testo al quale fornisce una chiave di lettura alternativa e affascinante, piena
di colpi di scena, pur nella scena già nota. Zappalaglio affida alla recitazione, la paura, l’angoscia, l’amarezza e il
terrore disperato di un Cristo venduto, deriso, rinnegato, ingiustamente condannato, frustato, sputato, inchiodato,
che deve bersi, come dice Lui, il calice amaro dell’ira di Dio che lo fa parafulmine di tutte le nefandezze dell’uomo
ontologico.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
teatro comunale - Casalmaggiore
Sabato 23 marzo 2013 • ore 21,00
Babilonia Teatri
collaborazione Operaestate Festival Veneto - contributo Comune di Bologna e Regione Emilia Romagna
patrocinio Emilia Romagna Teatro Fondazione
Pinocchio
di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani
con Enrico Castellani, Paolo Facchini, Luigi Ferrarini, Riccardo Sielli e Luca Scotton
collaborazione artistica Stefano Masotti e Vincenzo Todesco
scene, costumi, luci e audio Babilonia Teatri
organizzazione Babilonia Teatri e BaGS Entertainment
grafiche Franciu
Babilonia Teatri, è compagnia tra le più lucide ed efficaci della scena contemporanea. Pinocchio è nato dall’incontro con “Gli amici di Luca”, compagnia attiva in seno all’omonima associazione di volontariato che a Bologna
si occupa di persone uscite dal coma. Insieme, le due realtà hanno elaborato l’opera di Collodi per riflettere sulla
vita, sulla sua fragilità e la sua forza, sulle scelte che facciamo o non facciamo. La realtà è mostrata in tutta la
sua drammaticità per smuovere l’indifferenza e l’anestetizzazione progressiva delle nostre coscienze verso certe
problematiche. Il portato è grave, ma i toni sono leggeri. Pinocchio è il simbolo per antonomasia della scelta tra
il bene e il male, il piacere e il dovere ma qui le prospettiva mutano e non c’è più nulla di scontato. Il paese dei
balocchi è un ricordo lontano, temuto e desiderato. Pinocchio è una scelta di campo. Ascoltare il grillo parlante o
il gatto e la volpe, andare a scuola o entrare nel teatro di mangiafuoco, seguire lucignolo o chiedere consiglio alla
fata, ubbidire al padre o fare di testa propria. Pinocchio è le nostre tentazioni. Le nostre contraddizioni. Le nostre
bugie. È questo il paese dei balocchi?
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
TEATRO AUDITORIUM G. GALILEI - Romanengo
Sabato 6 aprile 2013 • ore 21,15
Teatrino Giullare
produzione Teatrino Giullare, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia
LA STANZA
di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
scene e mascheramenti Cikuska
“Una cosa non è necessariamente vera o falsa, può essere sia vera che falsa allo stesso tempo” (Harold Pinter)
Una donna chiusa in un appartamento e il suo silenzioso marito sentono la loro casa misteriosamente minacciata
da presenze enigmatiche, da sospetti e preoccupanti personaggi in stato di guerra psicologico. L’aria della stanza
si addensa, si carica di incertezza e di violenza dai risvolti comici e inquietanti. In bilico tra realtà e finzione, tra
falso e vero, due attori danno vita a sei personaggi attraverso maschere iperrealistiche in grado di deformarsi e
sorprendere, in un vortice di apparizioni che amplifica l’enigma e l’attualità del testo, un classico della drammaturgia contemporanea. Due grandi outsider della scena contemporanea per uno spettacolo che ha ottenuto premi
e grandi elogi da tutta la critica italiana e internazionale.
Spettacolo finalista - Premio Ubu 2010 per la Scenografia
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
teatro comunale - Casalmaggiore
Sabato 13 aprile 2013 • ore 21,00
Compagnia Enzo Moscato
“Ta-kai-ta” (Eduardo per Eduardo)
di Enzo Moscato
con Isa Danieli e Enzo Moscato
regia Enzo Moscato
scena Tata Barbalato
luci Cesare Accetta
‘Tà-kài-Tà’ (‘Questo e Quello’, in greco antico), non è un testo ‘da’ ma ‘su’ Eduardo De Filippo.
“...il mio è solo un timido tentativo d’affaccio sugli abissali paesaggi interiori del celebre drammaturgo napoletano.
Non ho, né potevo, né volevo avere pretese di biografo o di psicologo o di filologo teatrale dell’ultima ora! Ho invece, perché m’incuriosiva, centrato la mia attenzione (e immaginazione) sui sentimenti del Rammarico e del Dolore.
Il primo, diretto, com’è noto, verso la città, verso Napoli. Il secondo, verso i suoi controversi e misconosciuti rapporti famigliari. Nella fattispecie, sullo struggimento e senso di Perdita irreparabile che Eduardo provò con la morte
prematura dell’adorata figlioletta Luisella. è qui che veramente l’Eduardo-privato mi è sembrato straordinariamente vicino al poetico universale di Shakespeare! A Lear, certamente, per il legame genetico-femminile che costui
tiene con le figlie; ma anche con il Prospero della Tempesta, per la consapevolezza e la dignità della Sconfitta del
cuore, ma anche dello spirito, che, poi, in senso lato, potremmo pure definire “cultura”. A questo punto, non so né
vorrei dire altro. Non mi è mai piaciuto dare al pubblico “dritte” o suggerimenti pregressi che possano in qualche
modo influenzarne giudizio e gusto. Posso solo dire che sia io che Isa Danieli ci siamo posizionati sempre almeno
dieci passi indietro rispetto a colui di cui, con fantasia ma a tratti anche con raziocinio ed esattezza, parlavamo.
E poi sì, certo, anche con parecchio gioco. Un gioco di coriandoli, di frasi, di ricordi, di citazioni, orme di gesti. Un
gioco fatto da bambini. O per dei bambini. E pertanto vivido e solare, ma anche a momenti, intriso di astrusi, strani
vocalizzi, tristi nenie, sbilenchi danzamenti, insieme a sperdute invocazioni dal fitto buio di un sogno”.
Enzo Moscato.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
teatro comunale - Casalmaggiore
Sabato 20 aprile 2013 • ore 21,00
Planet3/Dreamachine, ZTL-Pro, Armunia/Festival Inequilibrio
Reality
a partire dal reportage di Mariusz Szczygieł REALITY, ideazione e performance Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
traduzione Marzena Borejczuk, Nottetempo 2011 - disegno luci Gianni Staropoli
consulenza per la lingua polacca Stefano Deflorian, Marzena Borejczuk e Agnieszka Kurzeya
Realtà, reality senza show, senza pubblico. Essere anonimi e unici. Speciali e banali. Avere il quotidiano come
orizzonte. Come Janina Turek, donna polacca che per oltre cinquant’anni ha annotato minuziosamente “i dati”
della sua vita: quante telefonate a casa aveva ricevuto e chi aveva chiamato (38.196); dove e chi aveva incontrato
per caso e salutato con un “buongiorno” (23.397); quanti appuntamenti aveva fissato (1.922); quanti regali aveva
fatto, a chi e di che genere (5.817); quante volte aveva giocato a domino (19); quante volte era andata a teatro
(110); quanti programmi televisivi aveva visto (70.042). 748 quaderni trovati alla sua morte nel 2000 dalla figlia
ignara ed esterrefatta. Mariusz Szczygieł scrive nel reportage che ci ha fatto scoprire questa storia “Nella routine
quotidiana succede sempre qualcosa. Sbrighiamo un’infinità di piccole incombenze senza aspettarci che lascino
traccia nella nostra memoria, e ancor meno in quella degli altri. Le nostre azioni non vengono infatti svolte per
restare nel ricordo, ma per necessità. Col tempo ogni fatica intrapresa in questo nostro quotidiano affaccendarsi
viene consegnata all’oblio. Janina Turek aveva scelto come oggetto delle sue osservazioni proprio ciò che è quotidiano, e che pertanto passa inosservato.” Nessuno stupore se una scelta del genere la fa un’artista visiva come
Sophie Calle, in fondo niente di diverso delle opere immaginate da Michel Houellbecq nel suo ultimo libro, La carta
e il territorio dove il protagonista passa quindici anni a filmare dettagli casuali del fogliame intorno a casa. Quello
che mette uno strano brivido addosso nello scorrere la vita nei dettagli di questa anonima casalinga di Cracovia,
è che non è un’opera artistica, non è un paradosso intellettuale, non è rivolto in nessun modo ad un pubblico. Per
sua scelta personale, aveva cominciato intuitivamente a nobilitare il proprio trantran quotidiano. Perché?
“A chi vuole capire il teatro che si fa oggi, a chi vuole avere un’idea del teatro che si farà nei prossimi anni suggerirei di non perdere lo straordinario Reality. Col suo parlare dimesso, falsamente naturale, la Deflorian fa sfoggio
di un talento mostruoso, quasi inarrivabile”.
Renato Palazzi.
Informazioni di contatto e prezzo biglietti sono consultabili a fine opuscolo.
Sistema Teatrale Cremonese
Informazioni e Prezzi
Informazioni e Prezzi
Fondazione Teatro Ponchielli, Cremona
Fondazione san domenico, Crema
www.teatroponchielli.it • email: [email protected]
Info: tel. 0372.022.001-002
www.teatrosandomenico.it • email: [email protected]
Info: tel. 0373.85418
Prezzo Biglietti:
“Don Giovanni” - “Karamazov” - “Macbeth”
platea/palchi e 21,00 • ridotto e 19,00 • galleria e 14,00 • loggione e 10,00
“Un tram che si chiama dediderio” - “The History boys” - “Dopo la battaglia”
platea/palchi/galleria e 17,00 • ridotto e 15,00 • loggione e 10,00
Prezzo Biglietti:
“Que reste t il de nos amours?” - “Senza famiglia” - “Idoli”
intero e 15,00 • ridotto e 10,00
“Un tram che si chiama dediderio” - “Affari di cuore”
intero e 20,00 • ridotto e 12,00
nel
Rassegna
Labirinto
teatro auditorium g. galilei, Romanengo
www.piccoloparallelo.it • email: [email protected]
Info: tel. 0373.729263
Affetti
teatro bellini, Casalbuttano
degli
www.casalbuttano.it • email: [email protected]
Info: tel. 0374.364480
Prezzo Biglietti:
intero e 10,00 • ridotto (ragazzi dai 12 ai 18 anni, studenti universitari, pensionati) e 8,00
Prezzo Biglietti:
platea e 15,00 • platea ridotto e 12,50 • galleria e 12,50 • galleria ridotto e 10,50
ridotto fino a 25 e oltre 65 anni e prezzo speciale ragazzi fino ai 15 anni e 5,00
prezzo rassegna platea e 12,50 • galleria e 10,50
teatro cecilia gallerani, San Giovanni in Croce
teatro comunale, Casalmaggiore
www.comune.sangiovanniincroce.cr.it • email: [email protected]
Info: tel. 0375.310279
www.teatrocasalmaggiore.it • email: [email protected]
Info: tel. 0375.284496
Prezzo Biglietti:
intero e 12,00 • ridotto (prima dei 18 e dopo i 70 anni) e 8,00
Prezzo Biglietti:
platea e palchi e 18,50 • ridotti e 15,50 • loggione e 12,50
nel
Sistema Teatrale Cremonese
Rassegna
Labirinto
degli
Affetti
Sistema Teatrale Cremonese
Fondazione Teatro A. Ponchielli
Cremona
www.teatroponchielli.it
Fondazione San Domenico
Crema
www.teatrosandomenico.it
Teatro cecilia gallerani
San Giovanni in Croce
www.comune.sangiovanniincroce.cr.it
teatro bellini
Casalbuttano
www.casalbuttano.it
Teatro Comunale
Casalmaggiore
www.teatrocasalmaggiore.it
Teatro Auditorium G. Galilei
Romanengo
www.piccoloparallelo.it
Provincia di Cremona
www.provincia.cremona.it
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del teatro in cui decidi di andare a vedere un altro spettacolo della rassegna, avrai diritto ad uno sconto.