Diritto e giustizia

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DIRITTO E GIUSTIZIA
Modulo 1
u Unità 1
Diritto e giustizia
La lettura propone una sintetica analisi delle situazioni di diritto “ingiusto”, con attenzione alle diverse epoche storiche, alle situazioni sociali e all’importanza della figura del
giudice.
Può esistere un diritto ingiusto?
Il diritto può essere considerato ingiusto almeno in due situazioni:
quando le regole del diritto contrastano con i valori che vengono percepiti dalle persone
come princìpi essenziali di giustizia, ad esempio per le persone che ritengono un
LETTURE
valore fondamentale il rispetto della vita, una legge che prevede la pena di morte viene
considerata ingiusta, oppure per le persone che ritengono tutti gli individui uguali, viene percepita come ingiusta
una norma che discrimina la popolazione a seconda che sia di razza bianca o nera;
quando, nella concreta applicazione delle norme giuridiche, due situazioni identiche sono trattate in modo differente, ad esempio quando due persone, trovandosi nella stessa situazione, con gli stessi precedenti e avendo
commesso lo stesso reato, subiscono un trattamento diverso e mentre una viene condannata, l’altra viene assolta.
I precedenti sono i reati commessi da una persona nel passato. Nel diritto penale essi hanno rilevanza in quanto
comportano un aggravamento della pena.
È opportuno però precisare che il significato del termine giustizia varia a seconda delle epoche storiche, delle
situazioni sociali, dei luoghi geografici, delle convinzioni delle persone: pertanto ciò che alcuni considerano, in un
certo momento storico, giusto, può essere considerato ingiusto da altri, e viceversa.
Ad esempio, l’opinione pubblica italiana ritiene, a maggioranza, ingiusto che una persona, anche se ha commesso
gravi reati, possa essere condannata a morte. Diversamente, in alcuni Stati degli Usa, la maggioranza della popolazione ritiene giusta l’applicazione della pena di morte.
È perciò impossibile pensare che tutte le persone considerino, allo stesso modo, una cosa giusta o ingiusta: le
regole del diritto, pertanto, sono formulate in modo tale da rispettare i valori e i princìpi che sono ritenuti più
condivisi nella società. In questo modo, infatti, le norme saranno più rispettate.
Nelle società moderne questo obiettivo viene raggiunto affidando il compito di redigere le norme giuridiche a
persone elette dai cittadini; ad esempio in Italia le norme giuridiche più importanti sono emanate dal Parlamento,
i cui componenti sono eletti direttamente dai cittadini.
Per quanto riguarda, invece, l’applicazione concreta del diritto, al fine di evitare che situazioni identiche siano
trattate in modo fortemente differente e, più in generale, al fine di limitare errori nell’applicazione delle norme
stesse, è possibile chiedere il riesame della decisione. In altre parole, è possibile che il cittadino, che ritiene di aver
subìto un’ingiustizia, possa chiedere che la sua situazione sia riesaminata da un’altra persona, diversa da quella
che ha deciso in precedenza (cosiddetto doppio grado della giurisdizione).
I soggetti che applicano la legge in concreto sono i giudici.
Un ruolo molto importante nell’osservare costantemente il grado di giustizia delle leggi è attribuito ai cittadini,
i quali possono, attraverso movimenti collettivi (ad esempio associazioni naturalistiche ecc.) oppure attraverso
aggregazioni politiche (partiti politici ecc.) o, ancora, attraverso dibattiti, interventi sui mezzi di informazione,
raccolte di firme ecc., segnalare all’opinione pubblica e agli organi a cui è attribuito il compito di emanare le leggi,
l’esistenza di norme ingiuste affinché siano modificate e rese più eque.
Domande-guida
1. Quando il diritto si può considerare ingiusto?
2. Ritieni che alcune regole in materia di circolazione stradale oppure altre che conosci siano ingiuste? Perché?
3. Conosci casi in cui due o più persone nella stessa situazione siano state trattate diversamente da vigili urbani,
giudici o altri soggetti che di solito fanno osservare le norme giuridiche?
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- Aime, Di Ottiglio - Diritto, economia e realtà 1
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