20 settembre 1870, una data da ricordare

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20 SETTEMBRE 1870, UNA DATA DA RICORDARE
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Inviato da: redazione
Inserito il:18/9/2010 9:40:17
Il 20 settembre non è un giorno come tanti altri. Fino al 1922, cioè fino all’avvento del Fascismo, il
20 settembre era festa nazionale perché si celebrava la presa di Roma da parte dei bersaglieri di
Raffaele Cadorna avvenuta quel giorno del 1870, la famosa Breccia di Porta Pia.
Si chiudeva così il lunghissimo periodo del potere temporale dei Papi e si avviava il cammino
perché Roma, la città eterna, divenisse capitale del Regno d’Italia.
Si coronava il sogno di Cavour, Mazzini e Garibaldi e di tutti coloro che avevano sempre creduto
nella distinzione tra potere temporale e spirituale e in quel “cristianesimo immortale” di cui parlava
l’eroe dei due mondi, sempre avverso al clericalismo imperante nell’Italia dell’ottocento. Da quel
momento, però, i rapporti tra Stato e Chiesa divennero difficili, all’insegna di un durissimo conflitto
politico e diplomatico tanto da condurre il papa Pio IX a rompere ogni rapporto con lo Stato e a
proclamare il “non expedit”, cioè il divieto per i cattolici di prendere parte alla vita politica del
paese e a pubblicare il “Sillabo”, un documento in cui si condannavano apertamente le ideologie
liberali e democratiche.Bisogna attendere l’11 febbraio del 1929 quando a ripristinare i rapporti tra
Stato e Chiesa ci pensa il governo fascista di Mussolini che firma i Patti Lateranensi, un accordo di
diritto internazionale che fa divenire l’Italia uno stato confessionale in cui la religione ufficiale è
quella cattolica e che indennizza la Chiesa di numerose “spoliazioni” subite durante il periodo
liberale.
I Patti Lateranensi, previsti anche dall’articolo 7 della Costituzione, sopravviveranno fino al 14
febbraio 1984 quando il governo italiano presieduto da Bettino Craxi stipula col Vaticano il nuovo
Concordato basato, in linea teorica, sui principi dello Stato separatista.Ma le cose sul piano pratico
andranno diversamente. Non v’è dubbio che la Chiesa continua, al di là del proprio magistero, ad
influire pesantemente sulle scelte proprie dello Stato. I temi fondamentali del divorzio, dell’aborto,
della contraccezione, della fecondazione assistita, hanno subito pesanti ingerenze da parte della
gerarchia ecclesiastica che trova sponda all’interno della politica del paese in gruppi o fazioni che
senza mezzi termini possono definirsi le estensioni politico-parlamentari del Vaticano. Chissà se il
ripristino del 20 settembre come festa per celebrare Roma capitale servirà a fare breccia, è il
caso di dirlo, in tutti coloro che hanno sempre creduto nella laicità dello Stato e nella separazione
tra i poteri tra Stato e Chiesa. Isidoro Niola
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