Mercoledì 9 Ottobre 2013 MEDIA 23 2 La casa editrice lancia Rcs Nest insieme con Digital Magics. Fino a 20 imprese da incubare Rcs coltiverà idee per i media Start up ospiti in via Rizzoli con servizi e fondi per 5-10 mln DI ANDREA SECCHI R cs si porta in casa le aziende che potrebbero dare forma ai media del futuro, start up che ospiterà nella propria sede di via Rizzoli e che aiuterà a nascere con servizi e investimenti. Lo fa accanto a Digital Magics, una società che ormai dal 2004 fa l’incubatore per il settore digitale. Le due società hanno creato Rcs Nest, nido in inglese, l’iniziativa che dovrà dare luce a 15-20 nuove attività imprenditoriali entro il 2015. L’obiettivo per la casa editrice è di partecipare alla nascita di innovazioni che potranno servire alla propria attività. Già lo fa da un paio d’anni grazie al Digital lab interno, ora chiama a raccolta anche idee dall’esterno. Digital Magics, invece, non farà che proseguire sul proprio core business aiutandosi con un partner di peso sulle proposte che riguardano l’editoria. «L’idea di Rcs Nest è quella di creare un nido, una casa ai giovani talenti italiani», ha detto l’a.d. di Rcs Pietro Scott Jovane durante la presentazione del progetto, che sostanzialmente è un accordo commerciale fra la casa editrice e l’incubatore. Jovane ha spiegato che Rcs, oltre agli spazi logistici e alla piattaforma tecnologica, metterà a disposizione le proprie competenze nel mondo dei media, servizi di marketing e della concessionaria pubblicitaria. Alla fine del processo di incubazione avrà la possibilità di acquisire l’impresa così come di uscire dal capitale, senza un preciso schema precostituito ma a seconda dell’interesse per l’attività realizzata. Concre- tamente, Digital Magics selezionerà fra le proposte che già riceve, le idee più pertinenti con il mondo dei media che potranno entrare in Nest. Per Rcs non ci sarà l’obbligo di investimento finanziario anche se la casa editrice prevede di impiegare sul progetto dai 5 ai 10 milioni di euro. L’incubatore presieduto da Enrico Gasperini, invece, investirà come al solito, oltre a fornire tutti gli altri servizi. In genere per quello che si chiama seed finance si impiegano fino a 500 mila euro per progetto. Entrambe le società comunque entreranno nel capitale delle start up in cambio del proprio appoggio. Ma che tipo di idee saranno essere scelte? Alceo Rapagna, chief digital officer di Rcs ha spiegato che ci si muoverà sui temi verticali in cui il gruppo ha già una forte presenza: sport, bellezza femminile, arredamento, scuola, libri, declinati poi su progetti che hanno a che fare con i contenuti (per esempio applicazioni), la pubblicità, le diverse piattaforme. «Rcs ha creduto che un grande gruppo può beneficiare di queste opportunità», ha detto Gasperini. «Beneficia il territorio e anche Rcs che in futuro potrà acquisire, se vuole, l’impresa creata. Ed è dimostrato che questo tipo di acquisizioni, quando ci sono, portano più fatturato con minor in- Pietro Scott Jovane Enrico Gasperini © Riproduzione riservata CHESSIDICE IN VIALE DELL’EDITORIA Mediaset e Sky, chi disprezza compra. Tra gli addetti ai lavori di Mediaset e Sky è tutto un sussurrare che il pallone italiano «è vecchio, polveroso, poco sexy, un prodotto televisivo stanco». Naturale, è il gioco delle parti. Gli abbonati alla pay, però, dovranno ricordarselo quando poi sia Sky sia Mediaset, una volta acquisiti i diritti, presenteranno il calcio italiano con toni trionfalistici ed enfatici, come in quei trailer pre-match tutti a base de Il Gladiatore o Django unchained. Marco Giordani, amministratore delegato di Rti-Mediaset, e la polvere di Rete 4. «Il prodotto calcio Serie A è stanco», dice Giordani, «e magari qualcuno lo vuole mantenere stanco. Anche noi a Mediaset abbiamo Rete 4, e l’abbiamo lì perché la vogliamo tenere lì». Quanto agli sforzi per comprare i diritti della Serie A, «la pay tv con Premium, per noi, è una iniziativa interessante, ma non ci cambia la vita, ci fa guadagnare molto poco. Per Sky è diverso». Marco Giordani, amministratore delegato di Rti-Mediaset, e lo sguardo della Lega calcio rivolto alla Mecca. «La Lega calcio, in queste settimane, ha lo sguardo sempre rivolto alla Mecca», ironizza Giordani, facendo riferimento alla speranza che il calcio italiano ripone nell’intervento della tv qatariota Al Jazeera nella gara per i diritti televisivi della Serie A. «Magari arriverà veramente Al Jazeera, e offrirà due miliardi di euro per il triennio 2015-2018. Ma poi, al prossimo giro, quanto metterà sul piatto, essendo rimasta la sola interessata ai diritti?». Giuseppe Corrado, presidente e amministratore delegato di The Space Cinema: «La quota di 21 Investimenti è sempre in vendita». Il circuito The Space Cinema è controllato al 51% da 21 Investimenti (gruppo Benetton). Da oltre un anno si cercano acquirenti per quella quota, poiché 21 Investimenti intende valorizzare il suo investimento e uscire dal business. «Non sono ancora arrivate offerte ritenute interessanti», dice Corrado, «ma la quota è sempre in vendita». Giuseppe Corrado, presidente e amministratore delegato di The Space Cinema, e i rapporti con Mediaset. «Negli ultimi tempi Mediaset (che detiene il 49% del circuito The Space, ndr) investe un po’ meno vestimento rispetto a crescite organiche oppure ad acquisizioni dall’esterno». E a proposito di operazioni societarie, a margine della presentazione Scott Jovane non ha smentito né confermato le voci su una possibile aggregazione tra il Corriere della Sera e La Stampa. «Sul caso specifico non commento», ha detto l’a.d., sottolineando che «in generale, guardando ai nostri competitor, in mercati che fanno fatica a crescere uno dei processi indiscutibilmente più frequentemente utilizzato è quello del consolidamento». Di fronte a questa dichiarazione che poteva essere interpretata come possibilista sul tema, Rcs ha voluto puntualizzare con un portavoce che «allo stato non vi è alcun progetto in merito». Altro no comment è arrivato da Scott Jovane a proposito dei possibili accordi di Rcs Pubblicità con Publikompass: «quando avremo qualcosa da comunicare lo faremo e saremo precisissimi», ha chiosato Scott Jovane. sul cinema. Medusa distribuisce pochi film all’anno, Publitalia non raccoglie pubblicità sul cinema. Sipra (che ora si chiama Rai pubblicità, ndr), invece, è molto aggressiva sul cinema, e regala gli spazi vendendo la pubblicità in pacchetto con la tv». Gianni Morandi è il Padrone di casa. Lunedì sera, mentre dall’Arena di Verona andava in onda su Canale 5 il concerto di Morandi con Fiorello (24% di share), sulla piattaforma Sky girava il film Padroni di casa, uscito nelle sale esattamente un anno fa, e che rappresentava il ritorno di Gianni sul grande schermo. Nella pellicola Morandi interpreta il ruolo di un cantante (Fausto Mieli) cattivissimo, che lascia morire la moglie malata (Valeria Bruni Tedeschi) sul pavimento, indifferente alle sue convulsioni. Il film è ambientato in una località sull’Appennino toscoemiliano, che ricorda molto Monghidoro (paese di origine di Morandi), dove gli abitanti girano col fucile e sono accoglienti tipo quelli del film Un tranquillo week end di paura. Insomma, forse con questo lungometraggio Morandi voleva vuotare i suoi cassetti, e dire al pubblico che lui non è poi così sto bravo ragazzo, e che a vivere in quei paesini tanto ameni e bucolici si diventa tutti matti. inMondadori ti offre 5 euro a recensione. Una volta era la Settimana Enigmistica a pagare 10 mila lire per ogni barzelletta inviata dai lettori e pubblicata nella rubrica «Risate a denti stretti». Ora è lo store multimediale della Mondadori, inMondadori. it, a regalare un buono di 5 euro di sconto a tutti quelli che manderanno una recensione ritenuta bella di libri, giochi o quant’altro presente nel catalogo inMondadori. Donnamoderna.com lancia l’app video per Samsung Smart Tv. Donnamoderna.tv arriva sulle tv intelligenti di Samsung con la sua applicazione video che comprende più di 6 mila filmati con tutorial e web serie. Torna la Deejay Ten. Domenica prossima alle ore 10 in Piazza Castello parte la nona edizione milanese della Deejay Ten, corsa di 10 Km ideata da Linus. Claudio Plazzotta Gioia!, crescono le copie con la nuova formula La nuova formula di Gioia! piace ai lettori. Lo confermano le cifre di questi primi mesi. Il settimanale Hearst Magazines Italia diretto da Maria Elena Viola mette a segno in agosto una diffusione totale (carta + digital) di circa 215 mila copie contro le 162 mila dello stesso mese del 2012, il 30% in più. A fronte di un mercato dei periodici che nel periodo gennaio/luglio 2013 mostra in edicola un decremento a due cifre rispetto allo stesso periodo del 2012. «La qualità del giornale è l’indiscussa protagonista del successo diffusionale», ha commentato Enrico Maria Torboli, publisher della testata, «il marketing ha poi lavorato sulla campagna adv e su operazioni territoriali di prova prodotto. Dopo il lancio in tv a giugno, l’offerta-lancio con il cut-price estivo, le copie distribuite nell’operazione che ha toccato per tutto agosto i migliori stabilimenti balneari della penisola, le tappe del tour aperitivi con Duca di Salaparuta e la campagna radio «Gioia! il resto è noia!», sono stati gli elementi che hanno fatto diventare Gioia! uno dei magazine italiani più acquistati in agosto». Buono anche dall’andamento di Hearst Magazines Italia. Il fatturato pubblicitario di settembre segna infatti +37% con prezzo in linea col 2012. Con incrementi nel settore moda, che cresce di oltre il 20%, con 50 nuovi clienti nel solo mese della fashion week milanese, e nel settore cura persona, cresciuta in settembre del 70%, con oltre 25 marchi (8 in più del 2012) che hanno incrementato l’investimento medio. «Questi numeri», afferma Marco Cancelliere, direttore generale della divisione advertising Italia, «che mostrano la nostra crescita e il nostro grande impegno in un mercato in forte contrazione ormai da troppo tempo, mettono in evidenza che prodotti editoriali di qualità incontrano sempre il favore di lettori e clienti pubblicitari, a cui, tra l’altro, a brevissimo presenteremo il nuovo progetto Gioia! Digital».