Sound and Music - Novità discografiche MARZO 2010
Omaggio
a Chopin
Nell’anno del bicentenario della nascita
Hyperion pubblica un omaggio
al grande virtuoso polacco in una raccolta di opere
che i più grandi compositori hanno tributato al suo genio
CDA67803
Columns - MARZO 2010
In questo numero…
Hyperion
Gimell
CPO
Supraphon
Chandos
Linn
LSO
Telarc
Wigmore Hall Live
Pneuma
Tactus
Testament
APR
Urania
Playa Sound
Fim
JVC XRCD
Reference Recordings
Speakers Corner
Stockfish
Classic Records
Clearaudio
Pure pleasure
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L’intervista: MacKerras
14
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)
INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLONCELLO E PIANO
Daniel Müller-Schott, violoncello
Angela Hewitt, pianoforte
– VOL. 2
CDA67755 (CD alto prezzo)
di Giovanni Tasso
I più premiati
29
Clarity Vinyl
30
Primo piano
13
Mozart - Sinfonie
2
L. van Beethoven: Variazioni su See the conqu’ring hero comes
dal Judas Maccabaeus di Händel WoO 45; Sonata op. 102 n. 1;
Variazioni su Ein Mädchen oder Weibchen dal Flauto magico di
Mozart op. 66; Variazioni su Bei Männern, welche Liebe fühlen
dal Flauto magico di Mozart WoO 46; Sonata op. 102 n. 2
Il brillantissimo duo composto da Angela Hewitt e da Daniel
Müller-Schott ha conferito al primo volume dell’integrale delle sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven pubblicato
dalla Hyperion «una insostenibile intensità espressiva e una straordinaria gravitas emozionale». Il secondo e ultimo volume di
questa strepitosa miniserie presenta le due sonate per violoncello
e pianoforte op. 102 – capolavori tanto splendidi quanto poco
conosciuti – e le variazioni su temi di Händel e Mozart, caposaldi imprescindibili della letteratura romantica per violoncello e
pianoforte. La irreprensibile tecnica pianistica e la profonda familiarità con lo stile classico della Hewitt e il vibrante stile esecutivo di Müller-Schott si concretizzano in esecuzioni pervase al
tempo stesso da una grande energia e da una delicata sensibilità,
che sapranno sicuramente suscitare l’entusiasmo delle sempre
più numerose schiere di fan dei due artisti. Nelle sue affascinanti note di copertina, Daniel Müller-Schott tratteggia un quadro
di grande interesse dell’evoluzione delle opere per violoncello
Columns - MARZO 2010
di Beethoven, mettendo in evidenza la forza rivoluzionaria e la
eclettica fantasia (Mannigfachphantastische) del Titano di Bonn.
Ricordiamo che il primo volume delle Sonate per violoncello
e piano (CDA67633) ha ricevuto un Gramophone Award dalla
rivista inglese Gramophone
GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA
ANTONÍN DVORÁK
T.L. de Victoria: Te Deum
laudamus G. Pierluigi da
Palestrina: Missa te Deum
laudamus; Tu es Petrus a
sei; Missa Tu es Petrus
Il celebre Choir of
Westminster
Cathedral
rende omaggio alle sue
radici con un nuovo disco
comprendente alcuni dei
più grandi capolavori della
polifonia rinascimentale, un repertorio che il coro londinese ha
fatto proprio eseguendolo ogni giorno nel corso delle celebrazioni liturgiche. Il programma di questo disco abbina la Missa Te Deum laudamus di Giovanni Pierluigi da Palestrina, una
splendida messa basata su un antico cantus planus, all’intensa
versione alternatim del Te Deum di Tomás Luis de Victoria. Al
pari della melodia su cui è basata, la messa di Palestrina è stata
scritta nel modo frigio, che in termini moderni può essere considerato l’equivalente della tonalità di mi minore. Haberl, l’editore
che verso la fine del XIX secolo diede alle stampe tutte le opere
di Palestrina, scrisse che «questo conferiva un aspetto piuttosto
severo a una messa che era peraltro piena di fuoco sacro». La
Missa Tu es Petrus fu invece composta sulla base dell’omonimo
mottetto scritto da Palestrina per la festa dei Santi Pietro e Paolo,
come si può facilmente notare dalla comparazione del materiale
melodico delle due opere, entrambe proposte in questo disco.
Più in particolare, questo mottetto è considerato uno dei brani
più luminosi ed emozionanti mai scritti da Palestrina e il suo
tono esultante si comunica con meravigliosa naturalezza anche
alla messa.
QUINTETTI PER ARCHI E PIANOFORTE
Piers Lane, pianoforte
Goldner String Quartet
CDA67805 (CD alto prezzo)
A. Dvorák: Quintetto n. 1
per archi e pianoforte op.
5; Quintetto n. 2 per archi
e pianoforte op. 81
Con le loro illuminanti
interpretazioni di quintetti
per archi e pianoforte poco
noti se non virtualmente sconosciuti, il pianista
Piers Lane e il Goldner
String Quartet hanno ottenuto ampi consensi e recensioni entusiastiche dalla critica
sia per i loro concerti sia per le loro registrazioni. Con questo disco Lane e il Goldner String Quartet fanno ritorno a un
compositore che ha legato al genere del quintetto per archi e
pianoforte gran parte della sua fama. I due quintetti per archi di
Antonín Dvorák videro la luce in due fasi molto diverse della
carriera del compositore ceco, il primo in un periodo di povertà e di grave incertezza e il secondo quando aveva ormai
raggiunto il vertice più alto della sua luminosa carriera internazionale. Rimasto insoddisfatto del Quintetto n. 1, Dvorák ne
stracciò il manoscritto, me per fortuna il pianista ne conservò
una copia. Si tratta chiaramente di un’opera giovanile, dalla
quale traspare qualche elemento della morbida scorrevolezza
dei primi quartetti per archi, tuttavia in questo quintetto si nota
anche la caratteristica maestria con cui il compositore boemo
sapeva far dialogare il pianoforte con gli archi e – in qualche
passaggio – Dvorák sembrò anticipare l’innovativa strumentazione del famoso Quintetto op. 81. Il Quintetto n. 2 ottenne
un grandissimo successo fin dalla prima esecuzione e continua
a essere considerato uno dei massimi capolavori del genere.
Quest’opera venne tenuta a battesimo da quattro dei migliori
virtuosi d’arco cechi dell’epoca e dal promettente direttore e
compositore Karel Kovarovic al pianoforte. Il celebre movimento Dumka fa immediatamente pensare alla straordinaria
vena melodica che ha reso famose in tutto il mondo le sinfonie
di Dvorák. L’interpretazione tecnicamente irreprensibile ed
espressivamente esaltante di Piers Lane e del Goldner String
Quartet e la proverbiale qualità sonora della Hyperion contribuiscono a rendere questo disco un vero e proprio must per
tutti gli amanti della cameristica tardo romantica.
OPERE SACRE
Choir of Westminster Cathedral Martin Baker
CDA67785 (CD alto prezzo)
BACH PIANO TRANSCRIPTIONS – VOL. 8
EUGEN D’ALBERT
Piers Lane, pianoforte
CDA67709 (CD alto prezzo)
E. d’Albert: Passacaglia
BWV 582; Preludio e Fuga
BWV 537; Preludio e Fuga
BWV 541; Preludio e Fuga
BWV 540; Preludio e Fuga
BWV 536; Preludio e Fuga
BWV 534; Preludio e Fuga
BWV 538 Dorico; Preludio
e Fuga BWV 532
3
Columns - MARZO 2010
AA.VV.
HOMMAGE À CHOPIN
Jonathan Plowright, pianoforte
CDA67803 (CD alto prezzo)
PRIMA SCELTA
i migliori a prezzo speciale
€14,90
M. Balakirev: Improvviso sui temi di due Preludi di Chopin
F. Bendel: Hommage à Chopin op. 111 n. 1
E. Grieg: Studie
F. Busoni: Dieci Variazioni su un Preludio di Chopin BV213a
E. Nápravník: Notturno op. 48 n. 1
P.I. Ciaikovsky: Un poco di Chopin op. 72 n. 15
A. Honegger: Souvenir de Chopin
L. Berkeley: Tre Mazurke op. 32 n. 1
H. Villa-Lobos: Hommage à Chopin
F. Mompou: Variations sur un thème de Chopin
B. Godard: Hommage à Chopin
L. Godowsky: Profil (Chopin)
T. Leschetizky: Hommage à Chopin
4
(prezzo consigliato - fino al 30.04.2010)
Per distinguersi dalle innumerevoli iniziative discografiche
che nel corso del 2010 celebreranno il 200° anniversario
della nascita di Fryderyk Chopin con nuove incisioni dei
suoi capolavori più significativi, la Hyperion presenta un
disco che cerca di esplorare la straordinaria influenza che
il grande virtuoso polacco ebbe sui pianisti che ne raccolsero la pesante eredità. A partire dalla metà degli anni
Trenta del XIX secolo, l’inconfondibile stile pianistico di
Chopin iniziò a trasformare profondamente il rapporto tra
i pianisti-compositori e il loro strumento, innescando una
vera e propria rivoluzione che si sarebbe protratta fino ai
primi decenni del Novecento, quando non c’era concertista
che non avesse nel suo repertorio almeno qualche pagina
di Chopin. Date queste premesse, non ci si può certo stupire del fatto che nel corso del tempo molti compositori e
pianisti-compositori sia famosissimi sia virtualmente sconosciuti abbiano sentito il dovere di rendere omaggio a uno
dei protagonisti più carismatici e autorevoli della letteratura pianistica di tutti i tempi. Il programma di questo splendido disco comprende una fascinosa silloge di hommage
eseguita da Jonathan Plowright, un interprete che qualche
mese fa la rivista Gramophone ha definito «uno dei pianisti
più raffinati in circolazione, dotato di un talento destinato
a manifestarsi presto in tutto il suo splendore». La formidabile tecnica pianistica e la grande coerenza interpretativa
di Plowright contribuiscono a rendere questo disco un must
assolutamente imperdibile per tutti gli appassionati del
grande repertorio pianistico.
Columns - MARZO 2010
L’ottavo volume della straordinaria collana Bach Piano Transcriptions continua a riservare agli appassionati del genere
sempre nuove sorprese, con un programma che comprende
diverse opere in prima registrazione mondiale. Sebbene sia
tuttora considerato una figura controversa, Eugen d’Albert fu
senza dubbio uno dei pianisti migliori dei primi decenni del
XX secolo e – nonostante il quasi completo oblio in cui è caduta la sua produzione – un compositore di livello internazionale. Dopo aver studiato per qualche tempo al Royal College
of Music di Londra, d’Albert voltò le spalle alla Gran Bretagna e si trasferì in Germania. La produzione di Bach rivestì
un ruolo di fondamentale importanza nella carriera concertistica di d’Albert che – come molti altri grandi pianisti del
XIX secolo – vide nelle monumentali opere per organo del
sommo Cantor lipsiense i mezzi ideali per sfruttare al massimo le risorse tecniche ed espressive del pianoforte moderno.
sitore inglese emergono una malinconia e una tristezza che condurranno gli ascoltatori più sensibili in un universo di tenebrosa
bellezza. Dalla stessa interprete la Hyperion ha già pubblicato
un CD dedicato a Carl Friederich Abel (CDA67628 – Mr Abel’s
Fine Airs)
Mr Abel’s Fine Airs
SIR ARTHUR SULLIVAN
THE GOLDEN LEGEND
Solisti, New London Orchestra,
The London Chorus, Ronald Corp, direttore
CDA67280 (2 CD al prezzo di 1)
TOBIAS HUME
PASSION AND DIVISION
FIRST PART OF AYRES CAPTAIN HUMES MUSICALL HUMORS (1605)
Susanne Heinrich, viola da gamba
CDA67811 (CD alto prezzo)
T. Hume: Loves Pastime;
A Jigge; Harke, harke;
Now I come; Rossamond;
Touch me lightly; The Duke
of Holstones Almayne; A
Souldiers Resolution; I am
melancholy; Tickell, tickell;
A French Ayre; Deth; Life;
The Spirit of Gambo; Tinckeldum,
twinckeldum;
Captain Humes Pavan; A
Souldiers Galliard; Loves Farewell
Il primo disco realizzato dalla violista da gamba Susanne Heinrich per la Hyperion ha permesso agli appassionati del repertorio
antico di scoprire l’affascinante universo espressivo delle opere di Carl Friedrich Abel e si è aggiudicato numerosi premi di
grande prestigio, tra cui il Gramophone Award. In questo nuovo
disco la Heinrich porta avanti la sua esplorazione della letteratura per viola da gamba con un programma interamente dedicato
al compositore inglese Tobias Hume. Figura bizzarra e ricca di
contraddizioni come il secolo in cui visse, Hume combatté per
diversi anni come mercenario e nelle cronache dell’epoca viene
descritto come musicista dilettante, un quadro molto pittoresco che trova ulteriori conferme nei titoli di alcune sue opere
e – soprattutto – nella sua originalissima musica. Dalle opere di
Hume emergono emozioni allo stato puro, sincere, spontanee
e del tutto prive di quelle sovrastrutture stilistiche che spesso
ne sacrificano l’immediatezza espressiva in ossequio al rispetto
di vuote regole formali. Grazie alla straordinaria interpretazione
della Heinrich, dalle pagine di questo quasi dimenticato compo-
Considerata in epoca vittoriana seconda per popolarità solo al
Messiah di Händel, la Golden Legend è ritenuta da quasi tutti
gli addetti ai lavori l’opera da concerto più bella di Sir Arthur
Sullivan. Per questo motivo, la Hyperion e Ronald Corp, in collaborazione con la Sir Arthur Sullivan Society e il D’Oyly Carte
Charitable Trust, hanno opportunamente deciso di riproporre
al grande pubblico questo splendido capolavoro, che per qualche incomprensibile motivo non è mai stato inciso per intero.
Durante l’estate del 1886, dopo il clamoroso successo ottenuto con The Mikado, Sullivan andò a rifugiarsi in un cottage di
Yorktown per comporre una cantata profana che Gilbert avrebbe
definito «L’opera più bella mai scritta da Sullivan». Le ovazioni
che salutarono la prima esecuzione della Golden Legend andata
in scena al Leeds Festival il 15 ottobre superarono di gran lunga
i trionfi tributati a qualsiasi opera precedente, con il pubblico ai
piedi del compositore che lanciava in aria i programmi di sala e
i cappelli, gettava fiori e cercava di arrampicarsi sulla poltrone.
Durante le prove i membri del coro si resero conto che la prima
della Golden Legend sarebbe passata alla storia e accumularono fiori sotto le sedie per rendere il dovuto omaggio al compo5
Columns - MARZO 2010
sitore. La Hyperion è orgogliosa di contribuire alla riscoperta
di un’opera definita da Stanford degna di «essere inserita tra i
grandi classici», strappandola dall’oblio di archivi polverosi per
consegnarla all’entusiasmo del pubblico moderno.
BBC MUSIC MAGAZINE BEST CD OF THE YEAR
sica sia per gli audiofili» (Hi-Fi News) «Uno dei dischi più
belli che ho ascoltato quest’anno» (The Guardian) «Se non
possedete ancora questo incantevole disco, vi consiglio caldamente di procurarvelo subito. Vi ripagherà la spesa cento
volte» (Goldberg) PENGUIN GUIDE ROSETTE
CHARLES KOECHLIN
LE CORTÈGE D’AMPHITRITE
Claudette Leblanc, soprano - Boaz Sharon, piano
ANTON BRUCKNER
MESSA IN RE MINORE. TE DEUM
Corydon Singers, Corydon Orchestra, Matthew Best
CDH55163 (CD medio prezzo)
C. Koechlin: Si tu le veux;
Sept chansons pour Gladys; Le cortège d’Amphitrite; Amphise et Melitta; Déclin d’amour; Aux temps
des fées; Le repas préparé;
La chanson des Ingénues;
Améthyste; Hymne à Vénus; L’Hiver; La Nuit;
L’Été; L’Air; La Lune; Le
Printemps; Le Thé
«Questo disco costituisce una vera rivelazione per gli appassionati di rarità, che vi troveranno una bella silloge di pagine
vocali di autori francesi composte a cavallo tra la fine del
XIX e l’inizio del XX secolo» (Hi-Fi News) «In questo disco
Claudette Leblanc si conferma una vera rivelazione. Questa
novità della Hyperion è destinata a diventare un punto fermo
della discografia. Un disco assolutamente indispensabile»
(Fanfare, Stati Uniti).
CLAUDIO MONTEVERDI
OPERE SACRE
Emma Kirkby, Ian Partridge, David Thomas
The Parley of Instruments
CDH55345 (CD medio prezzo)
C. Monteverdi: Su le
penne de’ venti; Confitebor tibi Domine; Iste confessor Domini sacratus;
Laudate Dominum omnes
gentes; Confitebor tibi
Domine; Confitebor tibi
Domine “Alla francese”;
Ab aeterno ordinata sum;
Nisi Dominus; Deus tuorum militum
«Musica di sublime bellezza eseguita in maniera assolutamente irreprensibile. Un disco che si avvicina moltissimo a
quella che dovrebbe essere la registrazione ideale […] Un
disco indispensabile sia per gli appassionati della grande mu6
CDH55356 (CD medio prezzo)
«Questo splendido disco
rappresenta lo sfolgorante
coronamento dell’ennesimo straordinario progetto
discografico della Hyperion» (The Independent)
«Un livello di eccellenza
finora mai raggiunto […]
Sensazionale» (Gramophone) «Vanno tributati i
più grandi onori a questo
straordinario coro composto da ben 140 elementi, che canta
con uno straordinario vigore, una dizione pressoché infallibile, un invidiabile suono d’insieme e una intonazione perfetta
[…] Nel loro insieme, queste caratteristiche ci spingono a
raccomandare con la massima convinzione questo bellissimo
disco della Hyperion» (BBC Music Magazine).
Gimell
TOMÁS LUIS DE VICTORIA
LAMENTAZIONI DI GEREMIA
Tallis Scholars, Peter Phillips, direttore
CDGIM043 (CD alto prezzo)
T.L. de Victoria: Lamentazioni per il Martedì Santo; Lamentazioni per il
Venerdì Santo; Lamentazioni per il Sabato Santo
J.G. de Padilla: Lamentazioni per il Giovedì Santo a sei voci
Predicando la necessità
di un ritorno alla fedeltà dell’alleanza con Dio
e condannando aspramente le pratiche idolatre, i frequenti
soprusi dei forti contro i deboli e l’osservanza ipocrita e superficiale dei rituali, le Lamentazioni di Geremia hanno costituito per molto tempo uno dei momenti più importanti e
Columns - MARZO 2010
suggestivi delle celebrazioni della Settimana Santa. In questo
disco i Tallis Scholars diretti da Peter Phillips propongono
una intensissima lettura delle Lamentazioni per il Martedì, il
Venerdì e il Sabato Santo di Tomás Luis de Victoria, uno dei
più grandi protagonisti del repertorio sacro rinascimentale,
che nel 1571 succedette a Giovanni Pierluigi di Palestrina
nel posto di maestro di cappella al Seminario Romano. Il
programma è opportunamente completato dalle Lamentazioni per il Giovedì Santo di Juan Gutiérrez de Padilla. Se con
l’approssimarsi della Pasqua desiderate acquistare un disco
di musica sacra, con questo nuovo titolo della Gimell sarete
sicuri di non sbagliare.
JOHANN CHRISTOPH ROTHE
PASSIO DOMINI JESU CHRISTI SECUNDUM MATTHAEUM
Solisti, Cantus Thuringia, Capella Thuringia, Bernhard
Klapprott
CPO777554 (2 CD alto prezzo)
La CPO inaugura con
questo disco «Musikerbe
Thüringen»
(Monumenti musicali
della Turingia), una
nuova collana finanziata dal Land della
Turingia che si pone
l’ambizioso obiettivo
di tratteggiare un quadro del patrimonio
musicale di una regione che nel corso della storia ha visto nascere e prosperare un gran numero di compositori di altissimo livello. Il primo volume propone la prima registrazione mondiale del
più antico oratorio pasquale della Germania centrale giunto fino
ai giorni nostri: la Passione secondo Matteo di Johann Christoph
Rothe. Di questo compositore ci sono pervenute pochissime notizie biografiche e gli studiosi non sono riusciti a stabilire con
certezza se per scrivere quest’opera si sia ispirato alle passioni
composte nei decenni precedenti. In ogni caso, questa passione
eseguita a Sondershausen nel 1697 costituisce una testimonianza di primaria importanza per lo sviluppo che tre decenni più
tardi sarebbe stato nobilitato dagli straordinari capolavori bachiani. La Passione di Rothe è strutturata in una serie di pagine
molto differenziate, che spaziano da semplicissime arie strofiche
con l’accompagnamento del solo basso continuo a passaggi solistici molto espressivi simili alle arie delle opere tedesche di
quegli anni, nei quali il cantante si alterna a un’orchestra formata da due violini e un consort di quattro viole da gamba. Nel
complesso, si tratta di un disco di grandissimo interesse, anche
grazie alla intensa interpretazione di un valido cast di cantanti e
della Capella Thuringia diretta con molto buon gusto da un ispirato Bernhard Klapprott.
REDISCOVERIES OF HAMBURG CHURCHMUSIC 1600-1800
REINHARD KEISER
OPERE SACRE PER LA PASSIONE
Solisti, Capella Orlandi Bremen, Thomas Ihlenfeldt
CPO821 (CD alto prezzo)
R. Keiser: Ich liege und
schlafe ganz mit Frieden;
Wir gingen alle in der
Irre; Selige ErlösungsGedancken
La storia della musica ci
ha tramandato per intero
solo tre oratori di Reinhard Keiser, compositore
che deve la sua fama postuma soprattutto alle sue
opere teatrali, a cui si aggiungono i manoscritti di parecchi
brani isolati, frammenti e opere spurie e di incerta paternità
che continuano a giacere in biblioteche e archivi polverosi
in attesa che qualche studioso si decida a mettervi mano. Il
programma di questo disco propone in prima registrazione
mondiale un salmo, il frammento di una passione secondo
Luca pervenutaci in forma anonima e un’opera a stampa del
1715. I nove strumentisti e i sette cantori della Capella Orlandi Bremen diretta da Thomas Ihlenfeldt eseguono con incomparabile maestria questi brani, mettendone giustamente
in evidenza gli elementi operistici.
Nella Passione secondo Luca Keiser sperimentò nuove soluzioni espressive, tra cui l’inclusione tra i personaggi di alcune
figure allegoriche che commentano gli eventi con profonda
partecipazione emotiva. Il genio drammatico di Keiser è presente anche negli elementi liturgici, come si può facilmente
notare nei passaggi corali che vedono protagonista il popolo (turba). Inciso nel corso di un concerto tenutosi ad Amburgo e trasmesso dal vivo dalla Deutschlandradio Kultur,
questo splendido disco costituisce una pregevole aggiunta
alla collana Wiederentdeckungen Hamburger Kirchenmusik 1600-1800 (Riscoperta della Musica Sacra di Amburgo
1600-1800) finanziata dalla ZEIT Foundation.
HEINRICH VON HERZOGENBERG
OPERE ORCHESTRALI
Ulf Wallin, violino
Deutsche Radio Philharmonie Saarbrücken Kaiserslautern
Frank Beermann, direttore
CPO777280 (CD alto prezzo)
7
Columns - MARZO 2010
H. von Herzogenberg:
Concerto per violino e
orchestra WoO 4; Odysseus, Sinfonia per grande orchestra op. 16
Sebbene possa sembrare
quasi incredibile, durante la sua giovinezza
Heinrich von Herzogenberg – che nella maturità
sarebbe diventato uno
dei maggiori alfieri dello stile che faceva capo a Johannes Brahms – aderì con grande entusiasmo alla poetica di
Richard Wagner e agli ideali artistici dei Nuovi Tedeschi
che si riconoscevano nella figura di Franz Liszt. La straordinaria vena drammatica del poema sinfonico in quattro
movimenti Odysseus costituisce una impressionante testimonianza di questa prima fase della parabola creativa di
Herzogenberg. Questa clamorosa conversione sulla strada
di Damasco avvenne nel 1872, pochi mesi dopo la prima
esecuzione di questo grande affresco sonoro, anche grazie
al contributo del primo biografo bachiano Philipp Spitta.
Al termine di un processo evolutivo che Herzogenberg paragonò alla muta delle penne degli uccelli, il compositore
tedesco decise di abbandonare la “musica dell’avvenire”
vagheggiata da Wagner e di schierarsi dalla parte dei tradizionalisti. Composto nel 1889 nel corso di un soggiorno
in Italia, il Concerto per violino e orchestra proposto in
questo disco nella splendida interpretazione di Ulf Wallin
costituisce una delle tappe fondamentali di questa evoluzione stilistica, che in ogni caso non si tradusse in una
semplice imitazione della scrittura del grande compositore
amburghese, come si può notare dal suo carattere classico
e dalla sua meravigliosa leggerezza dal sapore mediterraneo, che riflette l’ambiente del paese in cui vide la luce.
ANDRZEJ PANUFNIK
OPERE ORCHESTRALI
Orchestra Sinfonica della Radio Polacca, Lukas Borowicz
CPO777497 (CD alto prezzo)
A. Panufnik: Tragic
Overture; Nocturne; Heroic Overture; Katyn
Epitaph; A Procession
for Peace; Harmony
Nato a Varsavia nel 1914,
Andrzej Panufnik si mise
ben presto in evidenza
tra i compositori e direttori polacchi di maggior
talento, ma dopo la fine
della seconda guerra mondiale e la conseguente entrata
8
della Polonia nell’orbita sovietica il suo stile fu accusato
di essere formalista e decadente. Nel 1954 Panufnik fuggì
in Inghilterra e chiese asilo politico, una mossa che sancì
la definitiva messa al bando delle sue opere in Polonia.
Sebbene i suoi lavori venissero regolarmente eseguiti da
direttori del calibro di Leopold Stokowski, Jascha Horenstein e Georg Solti, Panufnik fu considerato per tutto
l’arco della sua carriera una sorta di masso erratico nel panorama musicale dell’Occidente “libero”, per via della sua
scelta di non adottare i metodi seriali allora in gran voga.
«Per me, la musica rappresenta l’espressione più profonda delle emozioni umane. Per questo motivo, i contenuti
spirituali e poetici rivestono un’importanza essenziale e
un’influenza determinante nella costruzione di un’opera.
In tutte le mie opere ho cercato di raggiungere un equilibrio convincente tra le emozioni e la razionalità, tra il
cuore e il cervello e tra i contenuti e lo stile». Con questo
splendido disco interpretato dall’Orchestra Sinfonica della
Radio Polacca diretta da Lukas Borowicz la CPO inaugura un’altra delle sue monumentali edizioni discografiche,
l’integrale delle opere di Panufnik, un evento da non perdere a nessun costo!
HEINRICH KASPAR SCHMID
OPERE CAMERISTICHE
CPO777391 (CD medio prezzo)
H.K. Schmid: Trio per
clarinetto, viola e pianoforte op. 114; Sonata per
flauto e pianoforte op.
106; Allegretto per clarinetto e pianoforte op. 34
n. 2; Sonata per viola e
pianoforte op. 111; Capriccio per flauto e pianoforte op. 34 n. 5
La morte di Heinrich
Kaspar Schmid avvenuta a Monaco di Baviera nel 1953
segnò la fine della parabola creativa di un compositore
che non ha ancora ricevuto la meritata considerazione
dall’industria discografica. Hermann Roth, uno dei primi paladini di Schmid, lo pose sullo stesso piano del ben
più famoso Hans Pfitzner, opinione ribadita in occasione
del primo centenario della nascita di Schmid da Wilhelm
Zentner. La biografia di Schmid si colloca nel solco della
vita di molti musicisti bavaresi: nascita a Landau, studi
musicali a Monaco (con professori di altissimo livello
come Ludwig Thuille), cattedra all’Accademia di Musica
e infine direzione del Conservatorio di Augsburg, carica
che mantenne dal 1924 al 1933. Negli ultimi due decenni
della sua vita Schmid svolse la professione di compositore
freelance a Monaco. Questo nuovo disco della CPO conte-
Columns - MARZO 2010
nente cinque opere cameristiche scritte da Schmid nei suoi
ultimi anni di vita offre la possibilità di andare alla scoperta dello stile lirico e appassionato di questo compositore
tardo romantico. Sebbene Schumann e Brahms abbiano
continuato a essere per tutto l’arco della sua carriera punti
di riferimento, Schmid seppe elaborare uno stile fresco e
molto originale, come si può notare ascoltando la Sonata
per viola e pianoforte op. 111 e il Trio per clarinetto, viola e pianoforte op. 114, che vedono assoluto protagonista
Nils Mönkemeyer, violista di grande talento che si candida
autorevolmente come paladino della riscoperta di un compositore degno di essere rivalutato.
ARTISTI: Nicholas Rimmer, piano;
Johannes Zurl, clarinetto; Nils Mönkemeyer, viola;
Pirmin Grehl, flauto
FRANCESCO MOLINO
OPERE CAMERISTICHE
CPO777448 (CD medio prezzo)
F. Molino: Trio per flauto, viola e chitarra op. 4 n.
1; Notturno per violino e
chitarra op. 37; Notturno
per flauto e chitarra op.
38; Sonata per chitarra
op. 6 n. 1; Trio per flauto,
viola e chitarra op. 45;
Grand Trio Concertant
per flauto, viola e chitarra
op. 30; Sérénade à trois
Come Mauro Giuliani e Ferdinando Carulli, Francesco Molino fa parte di quella schiera di virtuosi di chitarra che nel
corso del XIX secolo lasciarono l’Italia per cercare fortuna
nei raffinati salotti dell’aristocrazia di Parigi e Vienna, città
che in quel periodo erano considerate capitali della musica
europea. Con ogni probabilità, Molino si trasferì a Parigi
tra il 1818 e il 1820, in un’epoca in cui le chitarra godeva
di grande popolarità tra i membri dell’alta società francese.
Molino scrisse la maggior parte delle sue sessanta opere per
chitarra tra il 1820 e il 1835 in uno stile brillante e molto vivace che ricorda a tratti quello di Gioachino Rossini. Questo
legame appare evidente soprattutto nel Trio per flauto, viola
e chitarra op. 4 n. 1 e nei due notturni, opere pervase da una
meravigliosa vena melodica, nelle quali i temi si rincorrono
in maniera incessante nell’ambito di una sequenza coerente
ed estremamente teatrale. Queste incantevoli opere sono eseguite in questo disco da Sérénade à Trois, un ensemble costituito da tre musicisti conosciuti e apprezzati in ogni parte del
mondo con una spiccata predilezione per le atmosfere affascinanti e lo stile vivace e brillante del primo Romanticismo.
ARTISTI: Karl Kaiser, flauto; Petra Müllejans, violino e
viola; Sonja Prunnbauer, chitarra
ZDENEK FIBICH
SARKA
Coro del Teatro Nazionale di Praga, Orchestra del Teatro Nazionale di Praga, Zdeněk Chalabala, direttore
SU3983 (2 CD medio prezzo)
Composta da Fibich verso la
fine del XIX secolo su libretto di Anežka Schulzová, sua
allieva e amore della sua vita,
Sarka può essere definita
un’opera di grande amore e
di profondi sentimenti scritta
a quattro mani. Per quanto
riguarda la vicenda, Sarka è
strettamente legata a un’altra
opera di uno dei più grandi protagonisti del panorama musicale boemo del XIX secolo, Libuse di Bedrich Smetana. La storia narra
l’inizio della cosiddetta Guerra delle Fanciulle, scoppiata alla morte
di Libuse, quando le donne cercarono di riconquistare i privilegi di
cui avevano goduto durante il regno della mitica principessa. Sarka
venne messa in scena per la prima volta il 28 dicembre del 1897 al
Teatro Nazionale di Praga con la regia e i costumi di Mikoláš Aleš e
la direzione di Adolf Čech. Questo nuovo titolo della collana Czech
Opera Treasures della Supraphon propone la versione del 1953 –
finora inedita su CD – diretta da Zdeněk Chalabala, che vede protagonista il leggendario soprano Marie Podvalová nei panni di Sarka e
il celebre heldentenor Lubomír Havlák in quello di Ctirad.
ANTONÍN DVORÁK
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE
Radoslav Kvapil, pianoforte
SU4018 (4 CD medio prezzo)
Se paragonata alle sinfonie e alle opere cameristiche, la produzione
pianistica di Antonín Dvorák ha goduto fino a questo momento di
scarsa attenzione. Dvorák non era dotato di una tecnica virtuosistica,
un fatto che si riflette nelle sue opere pianistiche, dove gli spunti
virtuosistici lasciano spesso il passo a considerazioni elegiache della
sua vita interiore. Queste opere sono pervase da un delicato lirismo,
dalla capacità di esprimere pensieri volanti legati alla vita quotidiana di un grande genio. Questa straordinaria delicatezza e ricchezza
interiore vengono espressi in maniera meravigliosa dalle sapienti
mani di Radoslav Kvapil, un pianista molto apprezzato sia come
interprete sia come entusiasta paladino del repertorio boemo meno
conosciuto. Oltre alle integrali delle opere per pianoforte di Dvorák
and Janácek, la vasta discografia di Kvapil comprende una eccezionale registrazione dedicata al compositore settecentesco Vorisek.
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Columns - MARZO 2010
SERGEI RACHMANINOV
OPERE ORCHESTRALI
BBC Philharmonic Orchestra, Gianandrea Noseda
CHAN10589 (CD alto prezzo)
ta n. 2 per pianoforte nel giardino di una villa di Dresda, la
città dove la famiglia del compositore russo si era trasferito
nel 1906. In ogni caso, la caratteristica saliente della Seconda
Sinfonia è costituita dall’ampiezza di respiro, che esalta il
sapiente sviluppo tematico di Rachmaninov. Scritta nel 1893,
la Fantasia Le rocher consente di rendersi conto in che misura Rachmaninov avesse assorbito la ricca orchestrazione di
Rimsky Korsakov, a cui quest’opera è stata non a caso dedicata. Un altro gioiello della già splendida collana dedicata a
Rachmaninov da Noseda.
Gianandrea Soseda
dirige Rachmaninov su CHANDOS
SERGEI RACHMANINOV
IL CAVALIERE AVARO
CHAN10544 (CD alto prezzo)
SERGEI RACHMANINOV
FRANCESCA DA RIMINI
CHAN10442 (CD alto prezzo)
SERGEI RACHMANINOV
L’ISOLA DEI MORTI. SINFONIA GIOVANILE. SINFONIA N. 1
CHAN10475 (CD alto prezzo)
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
DUETTI DA OPERE E ORATORI
S. Rachmaninov: Sinfonia n. 2 op. 27; Fantasia Le rocher op. 7
La straordinaria integrale delle opere orchestrali di Sergei
Rachmaninov che vede protagonista la BBC Philharmonic
Orchestra diretta da Gianandrea Noseda prosegue con un
nuovo disco comprendente la Seconda Sinfonia e la Fantasia
Le rocher. Recensendo un concerto tenuto presso la Bridgewater Hall di Londra, il critico del giornale City Life ha scritto: «Noseda ha confermato di possedere una grande affinità
con lo stile di Rachmaninov, mettendo in evidenza la capacità
di sostenere il lungo sviluppo della musica fino ai suoi vertici
espressivi con un approccio vocale che esalta la cantabilità
di ogni melodia. In questo modo i lavori di Rachmaninov
assumono una brillantezza che ricorda lo stile delle opere liriche». Avvicinandosi ai 35 anni di età, Rachmaninov iniziò
ad accarezzare l’idea di scrivere una sinfonia, un genere che
fino ad allora sempre aveva evitato, ritenendolo impegnativo
e non esente da rischi. Sebbene oggi sia la critica sia il pubblico siano concordi nel ritenere che con la Prima Sinfonia
Rachmaninov sia riuscito a raggiungere il pieno successo che
auspicava, la prima esecuzione della Prima Sinfonia – diretta
in maniera quanto meno discutibile da Glazunov in circostanze molto sfavorevoli – si rivelò un clamoroso insuccesso,
che provocò al compositore una grave crisi depressiva e ne
inaridì la vena creativa per tre anni. La Seconda Sinfonia fu
eseguita per la prima volta con la non meno imponente Sona10
Rosemary Joshua, soprano - Sarah Connolly, mezzosoprano
English Concert, Harry Bicket
CHAN0767 (CD alto prezzo)
G.F. Händel: Great Victor; No, no ch’io non
sprezzo; Io t’abbraccio;
Per le porte de tormento;
Notte cara; Vivo in te;
Bramo aver mille vite; Se
teco vive il cor; To Thee;
Streams of Pleasure; Welcome as the dawn; Caro!
Bella!
Questo nuovo disco dedicato al grande compositore di Halle vede protagoniste due
delle migliori interpreti händeliane accompagnate dall’English Concert, considerato da molti addetti ai lavori una delle
formazioni di strumenti originali migliori in circolazione.
Maestro indiscusso dell’opera seria barocca, Händel non tardò a rendersi conto della straordinaria valenza drammatica
dei duetti, che nella maggior parte dei casi venivano cantati
da un soprano donna e da un castrato. Questa novità della
Chandos consente di immergerci nella suggestiva atmosfera
dei teatri della prima metà del XVIII secolo con una silloge
Columns - MARZO 2010
delle arie più belle di opere e oratori come Giulio Cesare, Belshazzar, Theodora, Ottone, Sosarme, Radamisto, Rodelinda,
Agrippina e Tamerlano. Sarah Connolly si è messa in luce
in un repertorio quanto mai vasto, che spazia dai maggiori
capolavori sei-settecenteschi alle opere più significative del
XX secolo. In ambito händeliano la Connolly ha interpretato
il ruolo eponimo del Giulio Cesare al Festival di Glyndebourne, ha preso parte alle recite di Agrippina, Serse, Ariodante e
Alcina (Ruggiero) messe in scena alla English National Opera e ha cantato nella Semele (Ino e Juno) alla San Francisco
Opera. Rosemary Joshua è considerata una delle interpreti più
brillanti delle opere di Händel, come dimostrano gli strepitosi successi da lei ottenuti nell’Ariodante (Ginevra) andato in
scena a San Diego, nell’Orlando (Angelica) rappresentato a
Monaco di Baviera, al Covent Garden e al Festival di Aixen-Provence, nella Semele registrata dalla Chandos, per la
quale ha ottenuto una nomination per il prestigioso Laurence
Olivier Award, e nella registrazione della Partenope vincitrice
dello Stanley Sadie Handel Recording Prize. Con due cantanti
di questo livello ci sentiamo di scommettere che questo disco
è destinato a diventare un vero e proprio must per gli appassionati delle opere del grande Sassone.
Le opere di Händel su CHANDOS:
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
PARTENOPE
Solisti, Early Music Company, Christian Curnyn
CHAN0719 (3 CD al prezzo di 2)
Solisti, Chorus of Early Music Company,
Early Music Company, Christian Curnyn
CHAN0745 (3 CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE SONATE PER PIANOFORTE
CHAN10421 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE
CHAN10443 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE
CHAN10467 (CD alto prezzo)
– VOL. 1
– VOL. 2
– VOL.3
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE – VOL.4
CHAN10497 (CD alto prezzo)
VINCITORE DEL GRAMOPHONE AWARD 2009
CHAN10545 (CD alto prezzo)
SEMELE
Jean-Efflam Bavouzet, pianoforte
Jean-Efflam Bavouzet esegue DEBUSSY su CHANDOS:
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
FRANZ JOSEPH HAYDN
il mondo. Con questo disco il pianista francese inaugura
un’integrale delle sonate di Franz Joseph Haydn che promette meraviglie e dimostra – a chi ancora non lo sapesse
– che Bavouzet ha tutti i numeri per affrontare ogni tipo
di repertorio. Sebbene questi capolavori della letteratura
di fine Settecento siano già stati incisi da diversi pianisti di alto livello, lo sbrigliato virtuosismo e la leggiadra
delicatezza di Bavouzet ci permettono di coglierne con
straordinaria immediatezza tutte le incantevoli nuances
espressive. Il programma del primo disco comprende la
sperimentale Sonata n. 31, l’elegante e brillantissima Sonata n. 39, l’espressiva Sonata n. 47 e la Sonata n. 49, una
pagina visionaria dallo stile quasi schubertiano. Il secondo
volume verrà pubblicato in autunno.
– VOL. 5
VINCENT D’INDY
– VOL. 3
Sigurður Flosason, sassofono
Iceland Symphony Orchestra, Rumon Gamba
INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI
– VOL. 1
CHAN10586 (CD alto prezzo)
F.J. Haydn: Sonata n.
31; Sonata n. 39; Sonata
n. 47; Sonata n. 49
La splendida integrale
delle opere per pianoforte di Debussy realizzata
da Jean-Efflam Bavouzet
si è collocata ai vertici
della classifica dei bestseller della Chandos e
ha fatto incetta di tutti i
premi più prestigiosi della stampa specializzata di tutto
CHAN10585 (CD alto prezzo)
V. d’Indy: Sinfonia Brevis de Bello Gallico op.
70 (Sinfonia n. 3); Diptyque méditerranéen op.
87; Variazioni sinfoniche
Istar; Choral varié per
sassofono e orchestra op.
55
Rumon Gamba e la Iceland Symphony Orchestra proseguono la loro
sorprendente integrale delle opere orchestrali di Vincent
d’Indy con un nuovo disco che propone quattro lavori di
rarissimo ascolto. Composta tra il 1916 e il 1918 in piena
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Columns - MARZO 2010
prima guerra mondiale, l’ultima sinfonia di d’Indy rispecchia in maniera molto efficace il sincero patriottismo del
suo autore. Con la sua drammaticità teatrale e i suoi accesi conflitti tonali, questo lavoro riesce a esprimere con
impressionante realismo l’esaltazione e il terrore provati
dalla popolazione francese di fronte alla minacciosa avanzata delle truppe tedesche. Poema sinfonico strutturato
in sette variazioni, Istar è una pagina dalla sinuosa linea
melodica ambientata nell’oltretomba, per la quale d’Indy
trasse ispirazione dal sesto canto dal poema epico assiro
Izdubadar composto intorno al 2000 a.C. Opera assai poco
convenzionale ma non per questo incoerente, il Choral varié per sassofono e orchestra op. 55 è basato su una sorprendente varietà di stili. Come altri compositori francesi
come Bizet, d’Indy intuì immediatamente le straordinarie
potenzialità espressive del sassofono. In questo disco il
ruolo solistico del Choral varié è stato affidato a Sigurður
Flosason, virtuoso di sassofono che ha ottenuto due nomination al Nordic Music Prize e si è aggiudicato in ben
quattro occasioni gli Icelandic Music Awards. Il programma di questo disco è completato dall’ultima opera orchestrale scritta da d’Indy, il Diptyque méditerranéen op. 87,
nella quale è possibile ravvisare la felicità che la seconda
moglie portò negli ultimi anni di vita del compositore.
Sebbene nella raffigurazione dei sacri ritmi della natura
sia possibile ravvisare qualche analogia con il giovanile
Jour d’été à la montagne, nella trasparenza mediterranea
di questo lavoro appare evidente l’influenza di Debussy.
JOHAN HALVORSEN
INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI – VOLUME 1
Marianne Thorsen, violino
Bergen Philharmonic Orchestra, Neeme Järvi
CHAN10584 (CD alto prezzo)
J. Halvorsen: Marcia d’ingresso dei Boiardi; Andante Religioso; Mascarade
Suite; La Mélancolie; Sinfonia n. 1
Questo disco che vede
grandi protagonisti Neeme
Järvi e la Bergen Philharmonic Orchestra costituisce
il primo volume dell’integrale delle opere orchestrali di Johan Halvorsen, un progetto discografico in quattro
volumi che promette grandi cose e si candida fin d’ora al ruolo di sorpresa più gradita del 2010. Molto opportunamente, il
programma del primo disco abbina lavori di una certa fama a
opere virtualmente sconosciute. Pagina mai uscita dal repertorio
concertistico, la Marcia d’ingresso dei Boiardi viene proposta
in questo disco con le prime registrazioni assolute dell’Andante
12
Religioso, della Mascarade Suite e di La Mélancholie e con la
rara Sinfonia n. 1. Pur seguendo nelle sue opere la tradizione romantica norvegese di cui erano propugnatori i suoi amici Grieg
e Svendsen, Halvorsen concepì uno stile molto originale, che
aveva il suo punto di forza in una brillantissima orchestrazione, ispirata a quella dei più grandi compositori francesi. Questa
splendida novità della Chandos rappresenta una graditissima
addizione ai cataloghi discografici ed esalta le doti migliori della
Bergen Philharmonic Orchestra, come le calde sfumature della
compagine degli archi e lo spiccato virtuosismo delle prime parti. Un disco destinato a stupire.
HERBERT HOWELLS
ST JOHN’S MAGNIFICAT
The Choir of St John’s College, Cambridge, Andrew
Nethsingha
CHAN10587 (CD alto prezzo)
H. Howells: Sequence for
St Michael; By the Waters
of Babylon; A Spotless
Rose; Gloucester Magnificat; Gloucester Nunc Dimittis; Psalm 142; A Grace; One Thing have I Desired; Like as the Hart; St
John’s Magnificat; St John’s Nunc Dimittis; Salve
Regina; Coll Reg Te Deum
Questo splendido disco rappresenta il primo frutto del contratto
che lega in esclusiva il prestigioso Choir of St John’s College
di Cambridge – diretto del 2007 da Andrew Nethsingha – alla
Chandos. Il programma comprende due versioni del Magnificat e del Nunc dimittis di Herbert Howells, la prima scritta a St
John’s, dove Howells svolse l’incarico di organista durante gli
anni della seconda guerra mondiale, e la seconda a Gloucester,
città situata nella contea natale del compositore. A proposito di
questo disco, Andrew Nethsingha ha dichiarato: «Siamo molto
orgogliosi di collaborare con una casa discografica prestigiosa
come la Chandos. Per questa etichetta realizzeremo nei prossimi
mesi una serie di dischi dedicati a un repertorio molto variegato.
Abbiamo deciso di iniziare con un titolo interamente dedicato
a Howells in considerazione del lunghissimo periodo che vide
il compositore inglese collaborare con St John’s. Il programma comprende due lavori di grande importanza composti per
il St John’s College Choir, la Sequence for St Michael e By the
Waters of Babylon, un salmo molto commovente per baritono,
violino, violoncello e organo». Sebbene questo disco sia il primo
tassello di un contratto esclusivo a lungo termine, bisogna ricordare che il St John’s College Choir in passato aveva già registrato diversi dischi per la Chandos, tra cui il Requiem di Mozart
e opere di Charpentier e Poulenc sotto la direzione di George
Guest e lavori di Tallis e di Gibbons con Christopher Robinson.
Columns - MARZO 2010
WOLFGANG AMADEUS MOZART
SINFONIE NN. 29, 31 “PERIS”, 35 “HAFFNER” E 36 “LINZ”
Scottish Chamber Orchestra, Sir Charles Mackerras
PRIMA SCELTA
i migliori a prezzo speciale
LINNCKD350 (2 SACD)
€22,90
(prezzo consigliato - fino al 30.04.2010)
W.A. Mozart: Sinfonia n. 29 K.201; Sinfonia n. 31 K.297
Parigina; Sinfonia n. 32 K.318; Sinfonia n. 35 K.385 Haffner; Sinfonia n. 36 K.425 Linz
Dopo aver realizzato negli anni Novanta un’integrale di
gran pregio con la stessa orchestra per la Telarc, Sir Charles Mackerras torna al prediletto Mozart con una strepitosa
versione di cinque delle sue sinfonie più famose, insuperabile summa della musica settecentesca. Sebbene sia ormai
sul punto di spegnere 85 candeline, il grande direttore di
origine australiana conserva un piglio incalzante, una incontenibile vitalità e un’attenzione maniacale per i dettagli
che trovano pochi paragoni in direttori più giovani. Anche
grazie alla insuperabile qualità sonora garantita dai tecnici
del suono della Linn, questo cofanetto si candida fin d’ora
come uno dei migliori omaggi dedicati al Salisburghese
dell’anno, come è accaduto l’anno scorso all’edizione delle ultime quattro sinfonie, vincitrice di un gran numero di
premi. Da non perdere.
Già disponibile:
SINFONIE NN. 38-41
Scottish Chamber Orchestra,
Sir Charles Mackerras, direttore
LINNCKD308 (2 SACD a prezzo speciale)
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Columns - MARZO 2010
L’intervista:
MacKerras
Dopo aver ascoltato l’incedere mosso, vivace e irresistibilmente cordiale del primo movimento della Sinfonia n. 29
K.201 che apre il cofanetto doppio della Linn distribuito
questo mese dalla Sound and Music si fa fatica a credere
che questa interpretazione porti la firma di un direttore che
lo scorso 17 novembre ha spento 84 candeline. Lo stupore svanisce subito dopo aver letto il suo nome, Charles
Mackerras, raffinato interprete delle opere di Mozart e dei
compositori boemi dell’Otto-Novecento e paladino della
prima ora dei lavori di Arthur Sullivan, a cui ha dedicato a
partire dal 1952 un gran numero di registrazioni. Per celebrare questo evento, abbiamo fatto qualche domanda al
grande direttore americano di origine australiana.
Dopo le innumerevoli registrazioni pubblicate nel 2006
per celebrare il 250° anniversario della nascita di Mozart, molti addetti ai lavori hanno affermato che sarebbe stato molto difficile immettere sul mercato nuovi
dischi mozartiani. Con il grande successo ottenuto dal
cofanetto con le ultime sinfonie del grande Salisburghese uscito qualche mese fa e questo nuovo doppio
SACD, Lei ha dimostrato che queste opinioni erano del
tutto infondate. Quindi la gente ha ancora voglia di
ascoltare Mozart…
«Il grande successo ottenuto dalle incisioni dedicate alle
opere di Mozart nel corso degli ultimi anni dimostra al di là
di ogni ragionevole dubbio che continua a essere il compositore più famoso e amato di tutti i tempi sia tra gli appassionati più esperti sia tra chi con la musica classica ha un
rapporto superficiale. Il fatto che il cofanetto con le ultime
quattro sinfonie – opere disponibili nel mercato discografico in un gran numero di versioni – rappresenta una prova
inconfutabile che la musica di Mozart non può annoiare.
Dopo tutto, la sua musica è quella più vicina alla perfezione
assoluta. Con questo non voglio certo sminuire la produzione di compositori come Bach, Beethoven e Wagner, ma le
opere di Mozart riescono a far coesistere meglio di qualunque altro l’aspetto emotivo e quello razionale».
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Columns - MARZO 2010
di Giovanni Tasso
A suo modo di vedere, quali sono le caratteristiche delle sinfonie di Mozart che l’uomo moderno apprezza di
più?
«La loro universalità. La capacità di parlare con efficacia e
immediatezza a ogni uomo disposto ad ascoltarle, un fatto
che non dipende né dal trascorrere del tempo né dal cambiamento delle mode».
Chamber Orchestra, che sembra quasi fatto apposta
per eseguire le opere di Mozart…
«Sono del tutto d’accordo con lei. A mio modo di vedere
questo fatto si spiega con la capacità di tutti i musicisti di
ottenere con gli strumenti moderni impasti timbrici molto
vicini a quelli delle formazioni dell’epoca, riuscendo a raggiungere un equilibrio ideale tra antico e moderno».
Questi due cofanetti fanno parte di un progetto più vasto?
«A quanto mi risulta, la Scottish Chamber Orchestra e la
Linn non hanno intenzione di registrare un’integrale delle
sinfonie di Mozart, se questo è quello che intende, anche
se non è escluso che in un prossimo futuro si possa incidere insieme qualche altro lavoro di Mozart. In ogni caso,
ci tengo a sottolineare che con la SCO ho già registrato
diversi dischi, tra cui il Requiem di Mozart, oltre a opere
più vicine ai giorni nostri come la Musica per archi, percussioni e celesta di Béla Bartók e le Danze di Galanta di
Zoltán Kodály».
La Linn riserva da sempre una grandissima importanza
alla qualità del suono. Per questi due cofanetti sono
state fatte scelte particolari sotto l’aspetto dell’acustica?
«Per registrare le sinfonie contenute nel secondo cofanetto
abbiamo avuto la possibilità di utilizzare la Glasgow City
Hall, una sala dall’acustica davvero eccellente. Da parte mia non ho ritenuto di dover compiere nessuna scelta particolare per ottenere l’immagine sonora più fedele
possibile, a parte il collocare i violini primi e secondi alle
due estremità dell’orchestra, una disposizione che peraltro
adotto sempre quando dirigo lavori del XVIII secolo».
In passato Lei aveva già registrato un’integrale delle
sinfonie di Mozart…
«È vero: vent’anni fa io e la Prague Chamber Orchestra
abbiamo portato a termine un progetto molto impegnativo,
registrando tutte le sinfonie di Mozart per la Telarc [tuttora disponibile a prezzo molto conveniente nel catalogo
dell’etichetta americana, n.d.r.]. Sebbene questa integrale
sia stata accolta con grande favore dalla stampa specializzata di tutto il mondo e l’orchestra praghese abbia fornito
una prestazione veramente magnifica, ho accettato con
molto piacere l’invito della Linn di registrare una seconda
volta alcuni di questi monumenti della letteratura orchestrale del XVIII secolo, perché sono fermamente convinto
che si può sempre migliorare».
Ci può dire qualcosa sui suoi futuri progetti discografici?
«Negli ultimi mesi ho registrato per la Supraphon quattro
poemi sinfonici di Antonín Dvorák con la Czech Philharmonic Orchestra che dovrebbero uscire a breve. Per quanto
riguarda il futuro più lontano, la stessa etichetta ceca dovrebbe pubblicare la sinfonia Asrael di Josef Suk».
Per concludere, gli appassionati italiani potranno
ascoltarla dirigere nel nostro paese?
«Sebbene abbia avuto parecchie proposte per dirigere concerti e opere in Italia, al momento non c’è alcun progetto
concreto. In ogni caso, devo confessarle che il vostro paese
mi piace molto, come dimostra il fatto che trascorro spesso
le mie vacanze da voi, di solito sull’Isola d’Elba».
Ascoltando il primo cofanetto, non ho potuto che apprezzare il magnifico suono d’insieme della Scottish
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Columns - MARZO 2010
JOHANN SEBASTIAN BACH
SUITES PER VIOLONCELLO SOLO
Zuill Bailey, violoncello
GUSTAV MAHLER
SINFONIA N. 4
Laura Claycomb, soprano
London Symphony Orchestra, Valery Gergiev
LSO0662 (SACD basso prezzo)
Dopo la trionfale accoglienza riservata dalla stampa specializzata (10 di Répertoire, Editor’s Choice di Gramophone) alla Sesta Sinfonia, primo ma significativo tassello
di un’integrale mahleriana che promette grandissime cose
seguito da magnifiche letture della Prima, della Seconda (Resurrezione), della Terza, della Settima, dell’Ottava e della Decima, Valery Gergiev, protagonista negli
ultimi anni di alcune interpretazioni imprescindibili del
repertorio tardo romantico e dei massimi capolavori dei
compositori del suo paese, si avvicina alla fine di questa
straordinaria impresa discografica con una commovente
esecuzione della Quarta Sinfonia.
Affrontando quest’opera Gergiev dimostra di possedere un
eccezionale talento drammatico, che gli consente di esprimere con impressionante potenza visionaria il complesso
microcosmo emotivo del compositore boemo. Come sempre la London Symphony Orchestra si rivela una compagine di altissimo livello e gli ingegneri del suono della
LSO Live riescono a cogliere la stupefacente spontaneità
di questo meraviglioso concerto live.
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TELCD31978 (2 CD al prezzo di 1)
J.S. Bach: Suite n. 1 BWV
1007; Suite n. 3 BWV 1009;
Suite n. 5 BWV 1011; Suite
n. 2 BWV 1008; Suite n. 4
BWV 1008; Suite n. 6 BWV
1012
Ben noto al pubblico italiano, che nel corso del 2009
ha avuto modo di apprezzarne il grande talento in
Russian Masterpieces for
Cello and Orchestra con la San Francisco Ballet Orchestra diretta da Martin West (TELCD80724) e nella strepitosa integrale
delle sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven con Simone Dinnerstein (TELCD80740, 2 CD al prezzo di uno), Bailey si accosta a uno dei vertici della letteratura per violoncello di
tutti i tempi, le sei suites di Bach. A proposito di questa registrazione – disponibile in un cofanetto di due CD al prezzo di uno
solo – Bailey ha dichiarato: «Da ragazzo, pur apprezzandole,
non mi sono mai reso conto degli straordinari abissi espressivi
di queste opere, che ogni violoncellista affronta quando si rende
conto di essere pronto sia sotto l’aspetto tecnico sia sotto quello emotivo. Per me lo studio delle suites di Bach si è rivelato
un cammino umano e artistico di grande importanza». Da anni
di studio attento e appassionato è scaturita un’interpretazione
di altissimo livello, con il suono caldo e ricco di nuances del
violoncello Matteo Gofriller del 1693 (appartenuto prima che a
Bailey a Mischa Schneider, membro del mitico Budapest String
Quartet) riprodotto con la consueta precisione dal team di tecnici
del suono della Telarc.
TREVOR PINNOCK IN CONCERTO
OPERE PER CLAVICEMBALO
Trevor Pinnock, clavicembalo
WHLive033 (CD medio prezzo)
Columns - MARZO 2010
H. Purcell: Suite n. 4 in la
minore; Suite n. 2 in sol
minore; A New Ground in
mi minore F.J. Haydn:
Sonata n. 14 in re maggiore; Sonata n. 27 in sol
maggiore; Sonata in re
maggiore G.F. Händel:
Suite n. 7 in sol minore;
Suite n. 2 in fa maggiore
Protagonista della prima
esaltante stagione della riscoperta filologica sia come raffinato cembalista sia come ispirato direttore dell’English Concert, Trevor Pinnock torna in questo splendido disco al suo
primo amore, abbinando una serie di opere dei due compositori più rappresentativi dell’Inghilterra sei-settecentesca a tre
sonate di Franz Joseph Haydn, massimo esponente insieme
a Mozart del Classicismo viennese, che durante le sue due
tournée londinesi ottenne veri e propri trionfi. Facendo leva
su una tecnica raffinata e sicurissima e su una eccezionale
espressività, Pinnock riesce a esaltare al massimo le caratteristiche stilistiche di questi tre compositori, confezionando
uno dei dischi per clavicembalo più interessanti degli ultimi
tempi.
ne le influenze italiane, francesi e belghe e offrendoci qualche
bellissima sorpresa. «L’eclettico programma della Sampson e
di Wadsworth ruota intorno ad A Musicall Banquet e a Varietie
of Lute Lessons di John Dowland, due raccolte pubblicate nel
1610, ma non mancano alcune incursioni negli ultimi anni del
secolo precedenti, epoca in cui videro la luce alcuni capolavori dello stesso Dowland e di Robert Johnson. Seduta accanto a
Wadsworth, la Sampson sembra cantare tanto per lui quanto per
il pubblico, adottando un tono caldo e confidenziale, che trova
piena espressione in un approccio da ballata popolare e in un uso
del vibrato estremamente limitato. In questo modo la sua voce
assume un contorno di accesa espressività. Quando Wadsworth
lascia il liuto per la tiorba, la Sampson passa a brani dalle atmosfere più cupe, trasportandoci in un mondo completamente
diverso. Nell’interpretazione della Sampson, In darkness let me
dwell inizia in maniera dolente, si sviluppa con grande drammaticità in un amaro compianto per esalare infine l’ultimo respiro. Nei madrigali di Monteverdi, il soprano inglese sfoggia un
suono veramente favoloso, mentre Wadsworth propone i frutti
migliori delle sue ricerche musicologiche» (The Independent).
AA.VV.
ALFONSO X EL SABIO
NOT ONLY DOWLAND
CANTIGAS DEL MAR CANTÁBRICO
Carolyn Sampson, soprano
Matthew Wadsworth, liuto e tiorba
Música Antigua, Eduardo Paniagua
PNE1170 (CD alto prezzo)
WHLive034 (CD medio prezzo)
P. Rosseter: Preludio per
liuto R. Johnson: Away delights; Oh, let us howl; Care-charming sleep; Pavana
in do minore per liuto;
Have you seen the bright
lily grow? A. Ferrabosco:
Pavana IV per liuto Anonimo: Galliarda per liuto J.
Dowland: Fortune my foe;
Can she excuse my
wrongs?; In darkness let me dwell C. Monteverdi: Quel sguardo sdegnosetto A. Grandi: O quam tu pulchra es A. Piccinini:
Toccata XIII per tiorba; Partite Variate Sopra La Folia per tiorba G. Caccini: Amarilli mia bella G.G. Kapsberger: Toccata
arpeggiata per tiorba; ‘Kapsberger’ per tiorba T. Merula:
Canzonetta spirituale sopra alla nanna
Il panorama musicale della Londra del 1610 era variegato e
multiculturale come quello attuale. In questo splendido live il
soprano Carolyn Sampson e Matthew Wadsworth ci accompagnano in un affascinante viaggio alla scoperta della cultura
musicale inglese dei primi anni del XVII secolo, evidenziando-
Alfonso X El Sabio:
Muito faz grand’erro;
Nas coitas devemos
chamar; Nulla enfermidade; Sen muito ben
que nos face; O nome
de Virgen santa; Il frate
di Burgos; Muit’è ben
aventurado; Gran dereit’è que mal venna; A
Madre do que o demo
Le belle Cantigas de Santa Maria proposte in questo disco sono
incentrate sui miracoli avvenuti sulle sponde del Mare Cantabrico, una regione battuta da venti impetuosi e da onde implacabili.
Come sempre, queste deliziose miniature del mondo medievale
vengono eseguite dalla formazione di Paniagua con un assoluto
rispetto della prassi d’epoca, che va di pari passo con una musicalità di sorprendente bellezza che non mancherà di stupire chi è
ancora convinto che il repertorio medievale sia composto da lavori austeri e monocordi. Da notare che una delle cantigas fa riferimento al re Alfonso X, che venne miracolosamente curato a Vitoria da una grave malattia avvicinandogli il volume delle cantigas.
Un nuovo appassionante volume pieno di meravigliose sorprese.
17
Columns - MARZO 2010
AA.VV.
THE CALL OF AL-ANDALUS
Música Antigua, Eduardo Paniagua
PNE370 (CD alto prezzo)
Riunendo i brani più
significativi dei dischi della collana dedicata dalla Pneuma
alla tradizione musicale di Al-Andalus,
questo disco consente di immergersi in
un repertorio tanto
interessante quanto
poco conosciuto anche dagli appassionati che credono di sapere tutto. Come
sempre, l’ensemble di strumenti originali Música Antigua
diretto da Eduardo Paniagua ci offre una lettura estremamente idiomatica, esaltando i contenuti espressivi di ogni pagina
con una scelta timbrica variegata e ricca di colori. Un disco di
straordinaria bellezza, che consente di farsi un’idea della musica che si ascoltava nelle corti spagnole prima della Reconquista.
GIROLAMO FRESCOBALDI
RECERCARI ET CANZONI FRANZESI LIBRO I (ROMA
Francesco Tasini, organo
1615)
TC580608 (CD alto prezzo)
G. Frescobaldi: Recercar
Primo; Recercar Primo;
Recercar Secondo; Recercar Terzo; Recercar Quarto Obligo mi, re, fa, mi;
Recercar Quinto; Recercar Sesto Obligo fa, fa,
sol, la, fa; Recercar Settimo Obligo sol, mi, fa, la,
sol; Recercar Ottauo
Obligo di non [uscir] mai
di grado; Recercar Nono Obligo di quattro soggetti; Recercar Decimo Obligo la, fa, sol, la, re; Canzon Prima Primo
Tono; Canzon Seconda Primo Tono; Canzon Terza Secondo
Tono; Canzon Quarta Sesto Tono; Canzon Quinta Nono Tono
Francesco Tasini porta avanti la sua esplorazione della produzione per tastiera di Girolamo Frescobaldi con un nuovo
disco dedicato al Primo libro dei Recercari et Canzoni fran18
zesi scritto a Roma nel 1615, quando il compositore ferrarese
era ormai giunto all’apice dei suoi ragguardevoli mezzi tecnici ed espressivi. Come sempre, per assicurare la massima
autenticità possibile è stato scelto uno strumento storico dalle
caratteristiche sonore il più possibile vicine a quelle che Frescobaldi aveva in mente, il maestoso Baldassarre Malamini
del 1580 della Chiesa Parrocchiale di San Procolo di Bologna. Grazie a questo strumento e alla straordinaria interpretazione di Tasini, questo disco va a collocarsi ai vertici della
discografia di Frescobaldi.
GIOVANNI SGAMBATI (1841-1914)
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE E ORCHESTRA – VOL. 1
Francesco Caramiello, pianoforte
TC841901 (CD alto prezzo)
Giovanni
Sgambati
(1841-1914): Prélude et
fugue op.6 (1876; à son
Excellence Monsieur le
Robert de Keu); “Mélodie de Gluck” (à Sua Eccellenza Donna Laura
Minghetti nata Acton);
Cinquième
Nocturne
op.31 (1897; à Miss
Marta Warner); Sixième
Nocturne op.33 (1897; à madame la Marquise Nadejda
Campanari née Princesse Wolkonsky); Boîte à Musique
badinage pour Piano oeuvre posthume (à Amelio Giorni;
pubblicato nel 1916); Pièces Liriques pour le Piano op.23
(1890; à Madame John W. Field) (Rappelle Toi!; À la fontaine; Vox populi; Do-do; Laendler; Gigue); Mélodies
Poétiques pour le Piano op.36 (1903; à Fanny Davies)
(Praeludium; Chanson d’Avril; Révélation; Escarpolette;
Prière troublèe; Anxiété; En valsant; Douces confidences;
En valsant; Marche ; Âme passionnée; Peine profonde;
Cantique d’espérance)
Sebbene oggi sia finito ai margini del grande repertorio concertistico, Giovanni Sgambati fu uno dei pianisti italiani di
maggior talento della seconda metà del XIX secolo, mettendosi in evidenza come enfant prodige all’età di appena sette
anni, perfezionando i suoi studi con Franz Liszt e stringendo amicizia con Richard Wagner, che lo apprezzò al punto
di aiutarlo a fare stampare le sue prime composizioni.
Con questo disco la Tactus inaugura una nuova serie di
grandissimo interesse, che consente di gettare luce su un
ambito ancora poco conosciuto del panorama musicale
italiano del XIX secolo, vale a dire quello che non faceva
capo al melodramma. Ne è protagonista Francesco Caramiello, pianista di grande talento ed ecletticità, che riesce
a esprimere nel modo migliore l’originalissima scrittura di
Sgambati. Una serie da non perdere assolutamente di vista.
Columns - MARZO 2010
CARLO MARIA GIULINI DIRIGE
LO STABAT MATER DI ROSSINI
Solisti, Berliner Philharmoniker, Carlo Maria Giulini
TESTAMENT
CARLO MARIA GIULINI DIRIGE RAVEL E DEBUSSY
Michel Block, pianoforte
Berliner Philharmoniker, Carlo Maria Giulini
TES1434 (CD alto prezzo)
M. Ravel: Ma mère l’oye;
Concerto per pianoforte e
orchestra per la mano sinistra C. Debussy: La
mer
L’8, il 9 e il 10 gennaio del 1978 Carlo Maria
Giulini diresse tre memorabili concerti interamente dedicati al repertorio
francese, il cui intelligente
programma comprendeva Ma mère l’oye e il Concerto per
la mano sinistra di Maurice Ravel e – dopo l’intervallo –
La mer di Claude Debussy. «Di primo acchito l’approccio
con cui Giulini si accosta a ogni opera che dirige potrebbe
sembrare piuttosto reticente, intriso di una profonda circospezione e di un’umile devozione. Tutto procede con la massima tranquillità. Tuttavia, dopo l’esitante salita sul podio di
questo direttore, alto, snello e dai modi aristocratici, la sua
bacchetta inizia a muoversi con l’energia di un contatore Geiger che fa capire che la sua esecuzione non sia solo il frutto di
molte ore di prove con l’orchestra, ma anche di molto tempo
trascorso in contemplazione».
Il 10 gennaio del 1978 Klaus Geitel scrisse su Die Welt:
«L’estrema cura con cui Ravel compose Ma mère l’oye è
stata messa in piena luce dalla magistrale interpretazione di
Giulini. Il direttore italiano si accosta a ogni brano con un
approccio molto meditato, la musica arriva alle orecchie degli ascoltatori quasi in punta di piedi, come se avesse paura
di svegliare la Bella Addormentata […] Deliziose miniature
musicali, intrise di delicate autocitazioni e di una sofisticata
solennità e caratterizzate da una leggerezza gravida di significati: Giulini mette in evidenza tutti questi elementi come
se fossero custoditi nella teca di un museo, uno scrigno di
piccole gemme, con ogni dettaglio definito con incredibile
precisione». Il critico del Tagesspiegel commentò in termini estremamente positivi molti aspetti del concerto. Michel
Block esaltò invece la brillantezza con cui vennero superati tutti i problemi tecnici ed espressivi del Concerto per la
mano sinistra di Ravel e la morbida trasparenza della scrittura del compositore francese (Dalle note di copertina di Helge
Grünewald).
TES1435 (2 CD al prezzo di 1)
Il 13 e il 14 settembre del
1978 Carlo Maria Giulini
diresse i Berliner Philharmoniker in due concerti del Festival di Berlino interamente dedicati
al repertorio italiano.
Dopo essere iniziato con
la Sonata pian e forte di
Giovanni Gabrieli e il
Concerto grosso in sol
minore op. 3 n. 2 di Francesco Geminiani, il programma
culminava con lo splendido Stabat Mater per soli, coro e
orchestra di Gioachino Rossini. Come scrisse Klaus Geitel
il 15 settembre su Die Welt: «Carlo Maria Giulini non
smette di stupire il suo pubblico. Infatti, il direttore italiano non si limita mai al repertorio più conosciuto, per quanto meraviglioso possa essere. Tra i numerosi grandi direttori che si alternano sul podio dei Berliner Philharmoniker
Giulini è senza dubbio quello che ama esplorare i sentieri
meno battuti. Il piatto forte della serata era costituito dallo
Stabat Mater di Rossini, espressione della crisi di mezza
età che colpì Rossini a quarant’anni inaridendo quasi completamente la sua vena creativa fino alla morte, avvenuta
circa trent’anni più tardi […] L’interpretazione di Giulini
è stata austera e ricca di dignità, senza far precipitare il
fascino di quest’opera in abissi spirituali fuori luogo»
(Dalle note di copertina di Helge Grünewald).
FISCHER ESEGUE MOZART E HAYDN
INTEGRALE DELLE REGISTRAZIONI DEI CONCERTI
Edwin Fischer, pianoforte
Orchestre e direttori vari
(1933-1947)
APR7303 (CD medio prezzo)
W.A. Mozart: Concerto n. 20 in re minore per pianoforte
e orchestra K.466; Concerto n. 22 in mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K.482; Rondò in re maggiore
per pianoforte e orchestra K.382; Minuetto in sol maggiore
K.1; Concerto n. 17 in sol maggiore per pianoforte e orchestra K.453; Concerto n. 24 in do minore per pianoforte e
19
Columns - MARZO 2010
orchestra K.491; fantasia in do minore K.396; Sonata n. 11
in la maggiore K.331; Concerto n. 25 in do maggiore per
pianoforte e orchestra K.503; Sonata n. 10 in do maggiore
K.330; Fantasia in do minore K.475; Romanza in la bemolle
maggiore Kanh205 F.J. Haydn: Concerto in re maggiore per
e orchestra Hob. XVIII:11
ppianoforte
f
Accanto ad Arthur Schnabel, nella prima metà del
XX secolo Edwin Fischer
(1886-1960) fu considerato da molti addetti ai lavori uno dei massimi interpreti del grande repertorio
tedesco, spaziando con la
stessa grande autorevolezza da Bach a Mozart, da
Beethoven a Schubert e a
Brahms. Per una fortunata coincidenza, il periodo migliore
della carriera di Fischer coincise con la prima fase dell’industria discografica, un fatto che gli diede l’opportunità di incidere in prima mondiale un gran numero di opere che – nonostante l’inesorabile trascorrere degli anni – sono tuttora considerate di assoluto riferimento. Nel lascito discografico di
Fischer si distinguono la prima edizione integrale del Clavicembalo ben temperato e i concerti per pianoforte e orchestra
di Mozart presentati in questo cofanetto triplo della Appian,
che riunisce tutte le registrazioni commerciali realizzate da
Fischer con l’unica eccezione del Concerto in re minore, pubblicato per la prima volta nel 1954
Il programma di questi tre CD dal generosissimo minutaggio è completato da una serie di brani solistici di Mozart e
dalla sua unica registrazione di un concerto per pianoforte e
orchestra di Haydn.
Questa splendida edizione
vanta una ripresa sonora
di elevato livello stereofonico, che consente di apprezzare nel modo migliore quella che molti addetti
ai lavori ritengono il live
migliore in assoluto del
capolavoro giovanile verdiano. Diretto con brillantezza ed energia da un
ispirato Fulvio Vernizzi, il cast tutto italiano di questa nuova
gemma della Urania è dominato dalla stupenda interpretazione di Anita Cerquetti nel ruolo di Abigaille, ruolo che la Cerquetti non ha mai inciso in studio.
Registrazione live effettuata il 24 settembre del 1960 a Hilversum.
GIUSEPPE VERDI
IL TROVATORE
Carlo Bergonzi, Antonietta Stella,
Ettore Bastianini, Giulietta Simionato
Metropolitan Opera Orchestra and Chorus, Fausto Cleva
URN411 (2 CD medio prezzo)
GIUSEPPE VERDI
NABUCCO
Dino Dondi, Anita Cerquetti, Ugo Trama,
Giovanna Fiorini, Gian Paolo Corradi
Orchestra Sinfonica e Coro di Hilversum, Fulvio Vernizzi
URN410 (2 CD medio prezzo)
Terza opera composta da Verdi, Nabucco possiede una discografia con poche versioni registrate in studio, alle quali
si contrappone un buon numero di versioni live di ottimo
livello.
20
La Urania è orgogliosa di presentare una delle versioni più
impressionanti del Trovatore con una qualità sonora eccezionalmente migliorata. Con lo stesso cast stellare dell’incisione
Deutsche Grammophon realizzata qualche tempo dopo con la
sola eccezione del direttore d’orchestra, questa versione si colloca ai vertici della storia dell’interpretazione di quest’opera
fondamentale. Ci sembra inutile soffermarci sui protagonisti,
Columns - MARZO 2010
ognuno dei quali è ormai entrato nella leggenda. Diremo solo
che la direzione di Cleva è tra le più drammatiche e incendiarie
mai proposte.
Registrazione live effettuata il 27 febbraio del 1960 a New York.
GIAPPONE
TAMBURI DI TOKYO
Oedo Sukeroku Taiko
PSSA141194 (CD basso prezzo)
Mikoshi Daiko; Yodan
Uchi; Shunrai-ShiraumeMatsuri; Kizuna; Midare
Uchi; Sukeroku Bayashi;
Dashi
Nessuna festa giapponese potrebbe dirsi davvero
completa senza l’accompagnamento del taiko, tamburi tradizionali dalle sonorità
molto profonde. Da sempre
attivamente impegnato nella valorizzazione della musica popolare del suo paese, Kobayashi Seido ha tratto ispirazione dall’atmosfera che pervade queste feste per creare l’ensemble Oedo
Sukeroku Taiko, diventato nel corso degli ultimi anni una presenza fissa nelle manifestazioni che vedono protagonisti questi
grandi tamburi. Basato su questa suggestiva tradizione, questo
disco della Playa Sound immerge l’ascoltatore in un universo
al tempo stesso magniloquente e sottile, selvaggio e raffinato,
marziale e giocoso.
PAPUASIA
NATURA PROFONDA
Artisti vari
PSSA141193 (CD basso prezzo)
Welcome to Papua; Happy to see you; Ceremonial art; Dancing tradition; The pig in the forest; Song of joy; Mother
and children; Celebrate
life; Prayer of death;
Funny Day; Talking
about love; My family;
River forest; Primitive
spirit; For the king; Tra-
ditionnel medecine; Sunshine; Charming Dance; Nugini
Festival; Tribal fighting
Nonostante la presenza nel loro paese di un numero sempre maggiore di turisti europei e americani, gli abitanti
dell’isola di Papua sono riusciti a preservare la loro cultura tradizionale e uno stile di vita che affonda le sue radici in tempi antichissimi. Oltre che con le loro tradizioni
ancestrali, gli aborigeni di Papua affascinano da sempre
i viaggiatori occidentali con la loro vicinanza alla natura
e le loro leggende sull’origine dell’uomo. Questo nuovo
disco della Playa Sound propone una suggestiva silloge
di musiche virtualmente sconosciute. Tutte le registrazioni
sono state realizzate nel più assoluto rispetto dell’autenticità musicale, sonora e temporale. Ascoltandolo, si viene
portati quasi per magia in un viaggio nel tempo che non
lascerà indifferente nessuno.
AA.VV.
SWEEEEET SOUND
Teresa Perez, violoncello
All Star Percussion Ensemble, John Whitney Trio
Harold Farberman, arrangiamenti e direzione
FIMGSDXD005 (CD alto prezzo)
Sweet Sounds; Hungarian-Latin Double Dance; Schubert Song; Up a
Lazy River; Chinese Romance; Melody Transformed; Summertime;
Georgia on My Mind;
Von Weber’s Soundweb;
Largacel – Agustin Lara;
Swan; Farewell
Come si può facilmente
capire dal titolo, la musica di questo disco è decisamente
dolce e accattivante, un misto di classica, jazz e musica
tradizionale, per un ascolto calmo e rilassante. I brani sono
eseguiti con grande maestria dal violoncello di Teresa Perez (che per la FIM ha già realizzato diversi altri dischi)
e dall’ensemble di percussioni con gli arrangiamenti e la
direzione di un maestro del calibro di Harold Farberman.
Le prestazioni tecniche sono ai massimi livelli, grazie alla
tecnologia DXD 24 Bit con campionamento a 352,8 kHz.
21
Columns - MARZO 2010
ANTON BRUCKNER
SINFONIA N. 4
Münchner Philharmoniker, Rudolf Kempe, direttore
JMXR24210 (XRCD24 alto prezzo)
A distanza di mezzo
secolo
l’etichetta
giapponese ci offre
la possibilità di riscoprirne la grandezza e la sapiente direzione di Rudolf
Kempe, uno dei massimi interpreti del
repertorio tardo romantico
tedesco.
Come sempre, i tecnici del suono della JVC firmano una
rimasterizzazione ai limiti della perfezione, consentendoci
di apprezzare anche le più piccole sfumature espressive di
un’orchestra che vi lascerà a bocca aperta.
SONNY CLARKC
COOL STRUTTIN’
JVCAW0003 (XRCD24 alto prezzo)
ANTON BRUCKNER
SINFONIA N. 5
Münchner Philharmoniker, Rudolf Kempe, direttore
JMXR24211 (2 XRCD24 alto prezzo)
JOHANNES BRAHMS
SINFONIA N. 1
Münchner Philharmoniker, Rudolf Kempe, direttore
JMXR24212 (XRCD24 alto prezzo)
La JVC dedica tre dischi alla Münchner Philharmoniker
diretta da Rudolf Kempe, una formazione di altissimo livello che negli anni Sessanta ebbe la “disgrazia” di dover
competere con formazioni dotate di un inarrivabile carisma come i Wiener Philharmoniker e – soprattutto – i mitici Berliner Philharmoniker di Herbert von Karajan.
22
Cool Struttin’; Blue
Minor; Sippin’ At
Bells; Deep Night;
Royal Flush (mono);
Lover (mono)
Uno dei pilastri
del catalogo Blue
Note, ed una delle
più belle copertine
dell’intera
storia
della
discografia
jazz. Questo album vede la partecipazione di alcuni dei
più grandi jazzisti di tutti i tempi: insieme al pianoforte di
Sonny Clark c’è la tromba di Art Farmer, il sax contralto
di Jackie McLean, mentre la sezione ritmica è composta
da Paul Chambers al contrabbasso e “Philly” Joe Jones
alla batteria.
La splendida rimasterizzazione effettuata dal nastro analogico originale e la stampa su supporto digitale XRCD24
rende finalmente giustizia a una delle più belle registrazioni di Rudy van Gelder, che sino a ora poteva essere ascoltata degnamente solo su supporto analogico. Un sentito
grazie alla Audio Wave che rende finalmente disponibile
questo caposaldo del jazz in una versione digitale degna di
essere ascoltata. Il titolo è disponibile anche in versione
analogica della Classic Records (CREBST1588) e in una
versione giapponese su vinile da 200 grammi (JPBN6502)
TINA BROOKS
TRUE BLUE
JVCAW0004 (XRCD24 alto prezzo)
Columns - MARZO 2010
Good Old Soul; Up
Tight’s Creek; Theme
for Doris; True Blue;
Miss Hazel; Nothing
Ever Changes My
Love For You
Vantando un timbro
dolce e vigoroso al
tempo stesso e una
stupefacente varietà
di idee ogni volta che
aveva la possibilità di esibirsi in assoli, il tenorsassofonista
Tina Brooks avrebbe potuto entrare a far parte dell’empireo
del jazz. Purtroppo la sua eredità è oggi limitata a uno sparuto numero di registrazioni realizzate dalla Blue Note, che lo
vedono sia solista sia membro di band di altri mostri sacri del
jazz. True Blue è l’unico album di Brooks uscito prima della
sua scomparsa. Una settimana prima lui e Freddie Hubbard
avevano registrato Open Sesame di quest’ultimo. True Blue
vede Brooks affiancato dallo stesso Hubbard alla tromba, dal
pianista Duke Jordan, dal contrabbassista Sam Jones e dal
batterista Art Taylor. Brooks seppe sfruttare fino in fondo
l’opportunità concessagli da questo disco, dando il meglio
della sua arte raffinata in un programma molto coinvolgente,
che comprende cinque suoi brani originali. Questa versione
su XRCD24 è di gran lunga la versione digitale migliore
che si possa trovare sul mercato. Ancora una volta i tecnici
della JVC hanno operato qualcosa che avvicina al miracolo.
Un album indispensabile per conoscere il jazz. Il titolo è disponibile anche in versione analogica della Classic Records
(CREBN4041) e in una versione giapponese su vinile da 200
grammi (JPBN6516)
AA.VV.
ADAGIO KARAJAN
Berliner Philharmoniker, Herbert von Karajan, direttore
mature cangianti dei legni e la luminosità degli ottoni con una
fedeltà inaudita. Nel complesso, si tratta del disco ideale per trascorrere una serata da ricordare.
CLEMENT JANEQUIN
LE CHANT DES OISEAUX
Ensemble Clément Janequin, Dominique Visse, direttore
JMXR24500 (XRCD24 alto prezzo)
Allievo del grande
compositore fiammingo Josquin Desprez,
Clément Janequin è
stato uno dei più grandi protagonisti del Rinascimento musicale
francese, molto apprezzato per l’originalità della sua scrittura,
che faceva ampio utilizzo di suoni onomatopeici per esprimere emozioni, rumori di
battaglie e versi di animali. Contrariamente alla maggior parte
dei compositori suoi contemporanei, Janequin si dedicò con
grande impegno alle chansons profane, di cui ce ne sono pervenute oltre 250.
Tra di esse spicca Le chant des oiseaux, un brano dalla scrittura polifonica estremamente elaborato, che ci viene proposto in
questo splendido disco dall’Ensemble Clément Janequin diretto
dal controtenore Dominique Visse. Grazie alla accurata rimasterizzazione della JVC, questo disco ci offre la possibilità di
andare alla scoperta di un repertorio tanto interessante quanto
divertente.
AA.VV.
BEST AUDIOPHILE VOICES – VOLUME 3
Sara K., Selena Jones, Jheena Lodwick, Rebecca Pidgeon
JVCDG480245 (XRCD24 alto prezzo)
La JVC ripubblica molto
opportunamente
Adagio Karajan, una
delle compilation più
famose del grandissimo direttore austriaco
pubblicate
dalla
Deutsche Grammophon, che rimase per
molti tempi ai vertici
delle classifiche della
classica. La straordinaria rimasterizzazione realizzata dagli ingegneri del suono della casa discografica giapponese ci permette
di apprezzare il suono morbido e tornito degli archi acuti, il colore caldo e avvolgente dei violoncelli e dei contrabbassi, le sfu-
JVCXR27864 (XRCD2 alto prezzo)
Questo splendido disco
rappresenta il terzo capitolo della saga Best
Audiophile Voices. I due
precedenti volumi hanno riscosso un immenso
successo tra gli audiofili
grazie alla scelta dei
brani, che non hanno
solo una notevole valenza dal punto di vista
della registrazione, ma anche sotto il profilo artistico. Voci
femminili che fanno sognare per un XRCD da non farsi assolutamente sfuggire!
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Columns - MARZO 2010
WOLFGANG AMADEUS MOZART
CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA N. 21 E N. 24
Eugene Istomin, pianoforte
Seattle Symphony Orchestra, Gerard Schwarz
PERCY GRAINGER
OPERE ORCHESTRALI
Dallas Wind Symphony, Jerry Junkin, direttore
RR117HR (HRx DVD-R alto prezzo)
P. Grainger: Lincolnshire Posy;
Duke of Marlboro-Fanfare; The
Merry King; Gum-Suckers March;
Colonial Song; Mock Morris;
Children’s March; Molly on the
Shore; Spoon River; After-Word;
Lads of Wamphray March; Irish
Tune from County Derry; Shepherd’s Hey
Questo splendido album presenta una interessante silloge delle
opere per banda di strumenti a fiato composte da Percy
Grainger, comprese la coinvolgente Lincolnshire Posy e lo
struggente Irish Tune from Count Derry, conosciuto in tutto il mondo con il titolo Danny Boy. Strano destino quello
di Percy Grainger, che l’Australia considera il suo compositore più noto, che gli Stati Uniti – paese in cui trascorse
la maggior parte della sua vita – esaltano per il suo grande
talento di insegnante, autore e arrangiatore di musica per
banda e che l’Inghilterra celebra per il suo impegno nel
preservare e nel trascrivere i canti popolari britannici.
Questi piccoli capolavori dell’arte raffinata di Grainger
vengono eseguiti con molto buon gusto dalla Dallas Wind
Symphony, l’unica banda professionistica di strumenti a
fiato degli Stati Uniti, diretta da Jerry Junkin.
Da notare che Grainger prescrisse per alcuni suoi lavori l’utilizzo di strumenti molto particolari, le cui brillanti
sonorità possono essere apprezzate con incredibile fedeltà
grazie alla spettacolare qualità sonora garantita dal collaudatissimo team della Reference Recordings composto
dall’ingegnere Keith Johnson e dal producer Tam Henderson.
Il supporto DVD-R HRx contiene la copia esatta del master digitale Reference Recordings a 176 kHz/24 bit. Questo è quanto di meglio si possa trovare in termini di fedeltà
per il suono a due canali: VERO audio ad alta risoluzione,
pronto per essere caricato dal DVD-R al vostro music server. Per ascoltare gli HRx, i files contenuti nel disco DVDR devono essere caricati nel computer del music server,
che riprodurrà i file musicali attraverso il vostro impianto
audio. Tenete presente che gli HRx non funzionano sui lettori CD, DVD o SACD.
24
RR68HR (HRx DVD-R alto prezzo)
Questo disco segna l’attesissimo
ritorno di un pianista leggendario.
Definito dall’autorevole Washington Times «un aristocratico del
pianoforte», Eugene Istomin celebra quest’anno il suo 70° compleanno realizzando un disco da solista dopo molto tempo.
Il Washington Post ha definito le
esibizioni di Istomin «vigorose
e sanguigne». Non mancate di
ascoltare l’originalissimo approccio con cui esegue un
brano noto come il Concerto n. 21, famoso in tutto il mondo per essere stato utilizzato nella colonna sonora del film
Elvira Madigan.
BENJAMIN BRITTEN
OPERE ORCHESTRALI
Kansas City Symphony Orchestra, Michael Stern, direttore
RR120HR (HRx DVD-R alto prezzo)
B. Britten: Guida del giovane
all’orchestra; Sinfonia da requiem; Quattro Interludi marini e
Passacaglia da Peter Grimes
La Guida del giovane all’orchestra di Benjamin Britten è uno dei
brani più spettacolari della letteratura sinfonica del XX secolo e
vede protagoniste tutte le famiglie
strumentali dell’orchestra, sia da
sole sia nel loro insieme, in una
geniale elaborazione del tema principale dell’Abdelazer di
Purcell che sfocia in un sensazionale finale, dove la gamma dinamica raggiunge il parossismo. Da sempre contrario agli orrori della guerra, nel 1940 il compositore inglese
espresse il suo profondo desiderio di pace con la Sinfonia
da requiem, un’opera che si apre con drammatici colpi di
timpano che metteranno a dura prova anche gli impianti
migliori e tocca vertici di insostenibile drammaticità.
Opera più eseguita di Britten, Peter Grimes è stata resa
famosa in tutto il mondo dagli Interludi marini e dalla
Passacaglia, brani caratterizzati da una musica di maliosa
bellezza e da un’orchestrazione magistrale. La trasparente
resa sonora del Professor Johnson consente di “guardare
Columns - MARZO 2010
all’interno” di queste splendide opere come in precedenza
non era mai stato possibile, In ogni caso, non si può sottacere l’eccezionale interpretazione della Kansas City Symphony Orchestra, diretta con piglio e molto buon gusto da
un ispiratissimo Michael Stern.
Questo nuovo disco è stato prodotto dal grandissimo David Frost, vincitore di ben quattro Grammy Award, che
si è detto onorato di aver potuto collaborare per la prima volta con un ingegnere del calibro di Keith Johnson
e non ha nascosto il suo entusiasmo per la qualità sonora
del master. E in effetti, tra le numerose incisione della RR
dedicate al repertorio sinfonico, questa è sicuramente una
delle migliori.
AA.VV.
WEST OF THE SUN
Joel Fan, pianoforte
RR119HR (HRx DVD-R alto prezzo)
Nazareth: Vem cá, Branquinha
L.M. Gottschalk: Suis moi! A.
Piazzolla: Flora’s Game – Milonga Prelude A. Ginastera: Sonata
per pianoforte n. 1 H. Villa-Lobos: Chôros n. 5 “Alma Brasileira” A. Beach: Fire-Flies op. 15 n.
4 Bonds: Troubled Water W. Bolcom: Nine New Bagatelles (And
the what happened?; What happened; A bird comments – to another
bird?; Lord Lovell’s trunk; A little story; Take no prisoners; Valse oubliable; Benediction; Pavane for the dead /
Hope’s feathers) S. Barber: Sonata per pianoforte op. 26
La Reference Recordings rende felici gli appassionati di
pianoforte con un nuovo disco di Joel Fan dal programma
– come sempre – molto accattivante, nel quale le coinvolgenti sonorità latine di Alberto Ginastera, Heitor VillaLobos e Astor Piazzolla si sposano armoniosamente con
le strutture più ampie ed elaborate della Sonata di Samuel
Barber – con ogni probabilità l’opera più conosciuta ed
eseguita – e le Nine New Bagatelles di William Bolcom,
uno dei compositori più interessanti del panorama musicale degli Stati Uniti. Fan si accosta a ogni brano con grande intelligenza, riuscendo a enfatizzarne le caratteristiche
con eleganza e buon gusto.
Se a tutto questo aggiungiamo la proverbiale qualità sonora della Reference Recordings ci troviamo di fronte a un
disco assolutamente imperdibile, che regalerà ore e ore di
piacere agli amanti del repertorio pianistico meno noto.
FRANZ LISZT
CONCERTI N. 1 E 2 PER PIANOFORTE E ORCHESTRA
Byron Janis, pianoforte
Orchestra Filarmonica di Mosca,
Orchestra Sinfonica della Radio di Mosca
Kirill Kondrashin, Gennadi Rozhdestvensky, direttori
SC-MER90329 (LP 180 grammi)
I due concerti per pianoforte e orchestra di Franz
Liszt occupano un posto
di spicco della letteratura
ottocentesca per più di
un motivo.
In primo luogo, questi
lavori dimostrano più di
qualsiasi parola quanto straordinario fosse il
virtuosismo del grande
pianista-compositore ungherese e in secondo luogo consentono di rendersi conto di come queste splendide opere
fossero ormai proiettate nel futuro grazie a soluzioni armoniche di grande originalità e a una inaudita libertà nel
piegare secondo le proprie esigenze le strutture stilistiche
dell’epoca.
Qualsiasi pianista affronti lo scultoreo Concerto n. 1 si
rende immediatamente conto di trovarsi di fronte a un
compito titanico. A differenza di molti altri interpreti, che
ne hanno realizzato registrazioni magniloquenti, Byron
Janis e l’Orchestra Filarmonica di Mosca si accostano a
questo lavoro con uno spirito scarno e misurato. Allievo
del grande Vladimir Horowitz, Janis sfoggia il suo fiammeggiante virtuosismo nei momenti giusti e fa leva sulla
sua eccezionale padronanza tecnica per offrirci frammenti
di vera e propria poesia pianistica, contribuendo a sfatare
in parte quell’aura eccessivamente vigorosa che circonda
da sempre questo concerto.
Questo fatto appare evidente soprattutto nell’esaltante Finale, nel quale la grande vitalità del pianista viene sorretta
da un’orchestra in stato di grazia diretta da un incontenibile Kirill Kondrashin. Oggi questa pietra miliare della
discografia degli anni Sessanta ci viene riproposta dalla
Speakers Corner con una veste sonora di incomparabile
bellezza, che permette di apprezzare anche le più piccole sfumature di due opere che non possono assolutamente
mancare nella collezione di ogni audiofilo che si rispetti.
25
Columns - MARZO 2010
SERGEI RACHMANINOV – SERGEI PROKOFIEV
Night in Tunisia; You’re My
Thrill; My Reverie; Stella
My Starlight; ’Round Midnight; Jersey Bounce; Signing Off; Cry Me a River;
This Year’s Kisses; Good
Morning Heartache; (I
Was) Born to Be Blue; Clap
Hands, Here Comes Charlie!; Spring Can Really
Hang You Up the Most;
CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA
Byron Janis, pianoforte
Orchestra Filarmonica di Mosca, Kirill Kondrashin
SC-MER90300 (LP 180 grammi)
S. Rachmaninov: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra
op. 1 S. Prokofiev: Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra
op. 26
Nel giugno del 1962, al culmine della Guerra Fredda, si
verificò un evento musicale che contribuì a riavvicinare le
due superpotenze. In quell’occasione nelle vie di Mosca si
era infatti materializzato il furgone con l’attrezzatura da incisione della Mercury, che andò a parcheggiare nel cortile
del mitico Conservatorio di Mosca per dare inizio alla prima
storica registrazione effettuata da una casa discografica americana in Unione Sovietica con artisti appartenenti a entrambi i paesi. Per quanto non toccasse le alte sfere della politica
estera delle due nazioni, questo evento scatenò una grande
eccitazione e venne descritto sui giornali di tutto il mondo.
L’interpretazione da antologia di Byron Janis proposta con
la consueta straordinaria fedeltà sonora dalla Speakers Corner in questo LP da 180 grammi riflette con straordinaria
immediatezza quel momento in cui la musica si dimostrò più
forte della politica e delle armi.
ELLA FITZGERALD
CLAP HANDS, HERE COMES CHARLIE
Ella Fitzgerald
SC-VER4053 (LP 180 grammi)
26
Music Goes ’Round and ’Round.
Questo album del 1961 vede Ella Fitzgerald eseguire in una
maniera personale e completamente nuova 14 celebri brani
dell’epoca d’oro dello swing scritti tra il 1930 e il 1945 che venivano eseguiti in continuazione nelle sale da ballo di tutto il
paese e trasmessi dalla radio per pubblicizzare articoli di ogni
genere, dai biscotti ai titoli di stato emessi in tempo di guerra.
Nessuno deve lasciarsi fuorviare da una copertina non troppo
felice: Clap Hands, Here Comes Charlie è un album di altissimo livello sotto l’aspetto della musicalità, della qualità della
registrazione, dell’accompagnamento realizzato da una band
numericamente molto ridotta e per l’amplissimo spazio lasciato
all’improvvisazione. Questo splendido album offre la possibilità
di scoprire in questi conosciutissimi evergreen qualcosa di nuovo, al di là di qualche testo piuttosto banale. Da parte sua Ella
dimostra per l’ennesima volta di saperci davvero fare. Si tratti
di due tipici brani da big band come “Jersey Bounce” e “Clap
Hands”, lavori strettamente legati ad artisti del calibro di Billie
Holiday e Lester Young come “Good Morning Heartache” e
“You’are My Thrill” o di grandi classici del bebop come “Night
in Tunisia” e “’Round Midnight” di Thelonious Monk, Ella Fitzgerald riesce sempre a fare emergere il suo inconfondibile stile.
Anche “Cry Me a River” non tarda a perdere il suo legame con
Julie London, la cantante che lo aveva portato al successo, per
entrare a far parte del repertorio di Ella. Nei 14 brani di questo
disco è possibile apprezzare le sue eccezionali scelte di tempo,
la sua rara flessibilità vocale, il suo irresistibile fascino, la sua
capacità di esaltare anche le più piccole sfumature dei testi e il
suo inarrivabile modo di sottolineare anche le più piccole variazioni armoniche. Riscopriamole nella strepitosa ristampa su LP
da 180 grammi della Speakers Corner.
DIANA ROSS & THE SUPREMES
JOIN THE TEMPTATIONS
Diana Ross, The Supremes
SC-G679 (LP 180 grammi)
Try It Baby; I Second That Emotion; Ain’t No Mountain High
Enough; I’m Gonna Make You Love Me; This Guy’s in Love
With You; Funky Broadway; I’ll Try Something New; A Place
in the Sun; Sweet Inspiration; Then; The Impossible Dream
Columns - MARZO 2010
Uno dei gruppi femminili più famosi degli anni
Sessanta ha realizzato
con Join the Temptation
un album che i posteri
considereranno sicuramente un piccolo grande
miracolo musicale. Va
comunque detto che sotto il profilo puramente
commerciale, questo disco pubblicato dalla Motown si rivelò per le artiste un autentico flop. Sebbene Diana Ross e le Supremes guadagnassero con questo disco somme stratosferiche grazie
alle royalties e ai diritti d’autore, la Motown pagò loro la
ridicola cifra di 500 dollari la settimana fino a quando il
gruppo si sciolse. In ogni caso il rancore nei confronti dei
boss della casa discografica non furono nulla né per le
Temptation né per Diana Ross, che continuarono a cantare
queste canzoni come se le loro vite dipendessero da esse.
Il programma comprende una serie di brani molto vari,
con splendidi arrangiamenti che spaziano da quello basato
sui toni bassi di “Try It Baby” all’orchestrale “I’m Gonna
Make You Love Me”, e non mancano le occasioni per apprezzare il grande talenti di Marvin Gaye e Tammi Terrell
(“Ain’t No Mountain High Enough”) e Stevie Wonder (“A
Place in the Sun”). Nel complesso, questo album propone
un esplosivo cocktail di soul e di easy listening, insaporito
da un tocco di showbiz.
CHICK COREA
CHILDREN’S SONGS
Blue Chamber Quartet
SFSA4067 (SACD alto prezzo)
«Devono essere semplici
e belli»: con queste parole
Chick Corea espresse l’essenza dei suoi Children’s
Songs, venti meravigliose
miniature nelle quali il
grande jazzista cerco di
trasfondere la semplicità e
la bellezza del mondo infantile. Nonostante questa
ricerca di purezza e di linearità – o forse soprattutto per questo – Corea impiegò più
di dieci anni per passare dai primi abbozzi alle versioni definitive che vennero date alle stampe, un fatto che dimostra più
di qualunque parola quanta cura Corea abbia profuso nella
composizione di queste opere. La Stockfisch ci offre oggi la
possibilità di ascoltare questi splendidi brani nell’interpretazione del Blue Chamber Quartet, una formazione composta
da un pianoforte, un’arpa, un vibrafono e un contrabbasso, le
cui meravigliose sonorità riusciranno a lasciare a bocca aperta anche gli appassionati dai gusti più esigenti.
LUDWIG VAN BEETHOVEN
INTEGRALE DELLE SINFONIE
London Symphony Orchestra, Joseph Krips
CRESDBR3065 (10 LP Clarity Vinyl da 200 grammi)
Nonostante l’inesorabile
trascorrere del tempo,
l’integrale delle sinfonie
di Beethoven realizzata
dalla London Symphony
Orchestra diretta da Joseph Krips per la Everest
Recordings continua a essere considerata sia dalla
critica sia dagli appassionati un’edizione di assoluto riferimento. Utilizzando il famoso registratore di nastro da
35 millimetri, nel 1959 Bert Whyte e il team di tecnici del
suono della Everest riuscirono a cogliere anche le più piccole
nuances delle nove sinfonie di Beethoven nella monumentale
acustica della Walthamstow Assembly Hall di Londra. La decisione di utilizzare per la rimasterizzazione i nastri originali
da 35 millimetri ha consentito di proporre agli appassionati di
musica e agli audiofili di tutto il mondo una qualità interpretativa e una fedeltà sonora che non temono confronti con
nessuna delle altre grandi case discografiche di quegli anni.
Questo cofanetto comprende le nove sinfonie di Beethoven
divise in dieci LP e – come bonus – un LP a 45 giri con l’Ouverture Egmont. I dischi sono stati rimasterizzati e tagliati su
un impianto interamente valvolare da Bernie “The Wizard”
Grundman, con la preziosa collaborazione di Len Horowitz
al registratore del nastro da 35 millimetri. Tutti gli LP sono
stati stampati sul Clarity Super Vinyl Profile da 200 grammi
di cui la Classic Records detiene il brevetto, in modo da garantire la riproduzione sonora più fedele possibile. Questa
straordinaria integrale viene proposta dalla Classic Records
in un sontuoso cofanetto che riproduce fedelmente la grafica
originale della Everest con la riproduzione del booklet originale. Tutto questo contribuisce a rendere questo cofanetto
una chicca che non può assolutamente mancare nella discoteca di ogni beethoveniano che si rispetti.
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Columns - MARZO 2010
FRÉDÉRIC CHOPIN
24 PRÉLUDES OP. 28
Martha Argerich, piano
CLDG2530721 (LP 180 grammi)
Per commemorare il bicentenario della nascita di
uno dei più grandi compositori della storia, la Clearaudio ripubblica una delle più belle interpretazioni
dei 24 Preludi Op.28 eseguiti dalla leggendaria
Martha Argerich. Esistono
pochissime registrazioni
dei Preludi
che possiedono una tale combinazione di naturale virtuosismo e introspezione artistica. La Argerich possiede un tale
padronanza tecnica per fare tutto ciò che desidera con la
musica. Sia che affronti l’incantevole e scura melanconia del
Preludio N.2 o il luminoso tumulto del N.16 in si bemolle
minore, la Argerich impressiona profondamente. Sono proprio questi improvvisi cambi di umore che fanno questa performance qualcosa di scintillante ed imprevedibile. Un disco
che non deve assolutamente mancare nella collezione di ogni
amante della musica, e di ogni audiofili.
La remasterizzazione è stata effettuata in Germania sotto
l’attenta supervisione dei tecnici della Clearaudio, garanzia
questa di assoluta qualità!
CHARLES MINGUS
LET MY CHILDREN HEAR MUSIC
PPKC31039 (LP 180 grammi)
“Grazie Teo per tutti gli sforzi che hai fatto per produrre il
miglior album che abbia mai inciso”. Questo scriveva Charles Mingus all’amico e produttore dell’album Teo Macero;
e qualche anno più tardi nel 1979 - anno della sua morte –
inviò un messaggio a Sy Johnson (che fu il responsabile di
molti degli arrangiamenti dell’album) dicendo che Let My
Children Hear Music era l’album che lui preferiva di tutta
la sua carriera.
28
Sebbene le registrazioni di
Mingus con piccoli gruppi
siano quelli considerati
come i suoi lavori migliori, quest’album si pone al
top della sua opera e può
essere confrontato con le
più grandi registrazioni
jazz di grandi orchestre
jazz, comprese quelle di
Ellington. Un disco che
rappresenta un must per ogni serio amante del jazz e in particolare di quello per grandi gruppi. La remasterizzazione –
partendo dal master originale – è stata effettuata da Ray Staff
all’Air Mastering di Londra e stampato poi dalla tedesca Pallas.
Columns - MARZO 2010
I più premiati
I dischi del catalogo Sound and Music
che hanno ricevuto i più importanti premi della critica.
GRAMOPHONE
Editor’s Choice MARZO 2010
SERGEI PROKOFIEV
SERGEI PROKOFIEV
ROMEO E GIULIETTA
OPERE CAMERISTICHE
London Symphony Orchestra, Pavel Haas Quartet
Valery Gergiev
SU3957 (CD alto prezzo)
LSO0682 (2 SACD basso prezzo)
Premiati con 5 Stelle dalla rivista
MUSICA MARZO 2010
MARCO ENRICO BOSSI
SERGEI PROKOFIEV
INTEGRALE DELLE OPERE PER
ORGANO – VOL. 3
ROMEO E GIULIETTA
Andrea Macinanti, organo
TC862713 (CD alto prezzo)
JOHANNES BRAHMS
ZIGEUNERLIEDER
E ALTRE OPERE CORALI
Christopher Glynn, pianoforte
Consortium,
Andrew-John Smith, direttore
CDA67775 (CD alto prezzo)
London Symphony Orchestra,
Valery Gergiev
LSO0682 (2 SACD basso prezzo)
VAN CLIBURN IN
CONCERTO
Van Cliburn, pianoforte
Orchestra Filarmonica
di Mosca, Kirill Kondrashin
TES1440 (1 CD alto prezzo)
BOHUSLAV MARTINŮ
SINFONIE N. 5 E 6
Czech Philharmonic Orchestra,
Jiří Bělohlávek, direttore
SU4007 (CD alto prezzo)
29
30
Tutti i titoli disponibili
Clarity Vinyl, l’ultima frontiera del vinile
Columns - MARZO 2010
JOHN COLTRANE
SUZANNE VEGA
BLUE TRAIN
BEAUTY AND CRIME
CREBST1577/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
Suzanne Vega
CRE68270/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
CANNONBALL ADDERLY
SOMETHIN’ ELSE
CREBST1595/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
JETHRO TULL
BURT BACHARAH
JOHN HENRY ANTILL
ALBERTO EVARISTO
GINASTERA
CASINO ROYALE
CRECOSO5005/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
DAVE BRUBECK
AQUALUNG
CRELPS9145/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
OPERE ORCHESTRALI
London Symphony Orchestra,
E. Goossens
CREEVS3003/45CL
(3 LP Clarity Vinyl)
AA.VV.
TIME OUT
THE ROYAL BALLET GALA
CRECS8192/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
PERFORMANCES
WILLIE NELSON
AA.VV.
STARDUST
WITCHES BREW
CREJC35305/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
CRELSC2225/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
NORAH JONES
GOUNOD/BIZET
FAUST - CARMEN
CRELSC2449/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
COME AWAY WITH ME
CREJP5004/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
Royal Opera House Orchestra
Ernest Ansermet
CRELDS6065/45CL
(8 LP Clarity Vinyl )
Columns - MARZO 2010
JOHN LEE HOOKER
PETER GABRIEL
THE HEALER
PETER GABRIEL TWO
CRERTH2018/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
Peter Gabriel
CREPG2/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
LORNA HUNT
PETER GABRIEL
ALL IN ONE DAY
PETER GABRIEL THREE
CRERTH1015/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
Peter Gabriel
CREPG3/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
ELLINGTON
& ARMSTRONG
PETER GABRIEL
TOGETHER FOR THE FIRST TIME
Peter Gabriel
CREPG4/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
CRESR52074/45
(4 LP Clarity Vinyl)
ELLINGTON
& ARMSTRONG
PETER GABRIEL FOUR
PETER GABRIEL
SO
CRESR52103/45
(3 LP Clarity Vinyl)
Peter Gabriel
CREPG7/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
HOLLY COLE TRIO
SARAH VAUGHAN
TEMPTATION
YOU ARE MINE YOU
THE GREAT REUNION
CREJP5003/45CL
(8 LP Clarity Vinyl)
CRESR52082/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
PETER GABRIEL
SARAH VAUGHAN
PETER GABRIEL ONE
THE LONELY HOURS
Peter Gabriel
CREPG1/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
CRESR52104/45CL
(4 LP Clarity Vinyl)
31
Columns
C
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- MARZO 2010
The Romantic Piano Concerto
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Cinquanta minuti di musica dalla più longeva
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Sound and Music Columns - MARZO 2010