Ministero per i Beni e le Attività Culturali > Unione Europea > Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Provincia di Bari > Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > Ufficio Scolastico provinciale di Bari > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione Stagione giovani 2012-13 Programmazione per le scuole secondarie di 2° grado Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro che possa essere positiva e di crescita. Avere come obiettivo quello di diffondere tra le nuove generazioni l’abitudine al teatro significa aver a cuore la formazione e la crescita culturale di una comunità . Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far colazione, conoscersi e intrattenersi fino all’ingresso in sala. Agli insegnanti vengono consegnati i materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono “guidati” dagli operatori e fatti accomodare e una breve introduzione sulle regole del teatro precede l’inizio delle rappresentazioni. Inoltre dopo lo spettacolo c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, in cui è possibile approfondire temi e aprire dibattiti o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. 13-23 novembre ore 10 Regione Puglia-Assessorato alle politiche della salute/INAIL – Direzione Regionale Puglia Vite spezzate Regia di Teresa Ludovico con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, che prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro e che rivestono particolare rilevanza nell’ accrescere la consapevolezza della prevenzione nelle giovani generazioni, in quei soggetti che saranno i futuri lavoratori. La prima fase delle attività prevede la partecipazione degli alunni allo spettacolo "Vite Spezzate", realizzato dal Teatro Kismet con la regia di Teresa Ludovico. Successivamente alla visione dello spettacolo, vi sarà un momento interattivo di analisi e discussione dei casi rappresentati alla presenza di tutors (operatori dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro delle ASL e tecnici della Consulenza Tecnica Regionale Accertamento Rischi e Prevenzione dell'INAIL appositamente formati). La seconda fase prevede la partecipazione ad un concorso che impegna i ragazzi nella realizzazione di prodotti culturali: video clip, cortometraggi, real video, fumetti, fotografie, con la messa in palio di premi importanti. Sullo spettacolo “Vite spezzate”, la regista Teresa Ludovico, scrive:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per info, prenotazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it; Lorenzo Cipriani, [email protected] –tel. 0805436283; domenicoMy, [email protected] –tel.080.5404636; annamaria Giannone, [email protected] – tel. 0805797667. 4° e 5° classi degli istituti tecnici e professionali – Ingresso gratuito Dal 6 al 10 novembre ore 9.30 e ore 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Deianira Dragone Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “a teatro…. s i mangia” – biennio e triennio 1,3, 4 e 5 dicembre ore 10 presso il Liceo linguistico Tecnico Economico Marco Polo di Bari Teatro Kismet Bones regia Lucia Zotti , con Monica Contini, Deianira Dragone, Lucia Zotti; musiche Nico Masciullo Cesare Pastanella Spesso ci si sente intrappolati in un mondo che ci guarda, soprattutto durante l’adolescenza. Lo sguardo dell'altro fissa un nome, un senso, un’immagine di sé e la impone dall’esterno. La maschera diventa l'unica salvezza, e spesso la maschera “bella” che nasconde l’anima, crea l’illusione di poter vivere felici, senza ansia e senza senso di inadeguatezza. Con una bella superficie liscia, senza imperfezioni, con un corpo che nasconde i "difetti", adulti e adolescenti, uomini e donne, acquistano sicurezza. Il rischio però, è quello di creare una schiera di "manichini industriali" identici, a beffa della creatività di un Autore che ci ha dipinti uno diverso dall'altro, ognuno originale, unico. Lo spettacolo Bones nato per il festival di Napoli, edizione 2009, si e arricchito, nell’esperienza svolta con un gruppo di adolescenti di un liceo statale di Bari, di una parte itinerante in cui gli spettatori partecipano attivamente, in un confronto in diretta sui temi dello spettacolo. Un percorso itinerante che tocca diversi colori dal kitsch delle performance televisive alla profondità del racconto de “La donna scheletro” fino alla parte finale in cui le attrici si esibiscono nella piece vera e propria. Una sequenza di storie di difficoltà adolescenziale di una figlia che si confronta con la volontà di una madre/matrigna. Una Grimilde perfetto prototipo dei mass media, nella sua ricerca spasmodica e paradossale della bellezza assoluta e omologata, prevarica e ignora la difficoltà che la figlia sta vivendo. Su una passerella sfilano come indossatrici, due donne, madre e fglia, innaturalmente fasciate in corpetti di rame, rigidi tutù e tacchi altissimi; ognuna è alla ricerca di una propria collocazione nella relazione con il mondo e con gli altri e in questa ricerca, fatta di scontri, sconfitte e vittorie, la supremazia della chirurgia estetica prevale. Nella base sonora si riconoscono i rumori e le frasi di una sala operatoria: chiedono anestetico, antiemorragici, tamponi, filler, sonde, garza…. Fino all’epilogo tragicomico che vede riaffiorare i becchini di Amleto in procinto di tumulare una salma davvero sorprendente. biennio e triennio 13-15 dicembre ore 10 Factory Compagnia Transadriatica Romeo e Giulietta regia Tonio De Nitto con Lea Barletti, Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Filippo Paolasini, Luca Pastore, Fabio Tinella • Romeo e Giulietta è chiedersi quanto i genitori amino veramente i figli, quanto possano capirli, quanto invece non imparino a farlo troppo tardi. Romeo e Giulietta è un gruppo di famiglia sbiadito e accartocciato dal tempo, una foto che ritrova vigore e carne per poi consumarsi e scolorirsi di nuovo. Romeo e Giulietta sono le morti innocenti, i desideri irrealizzati e la capacità di sognare che non può esserci tolta. Romeo e Giulietta è un meccanismo perfetto, un ingranaggio linguistico e scenico che va avanti nonostante essi stessi, dal quale però ad un certo punto può succedere di voler scendere e in qualche modo di farlo veramente, costi quel che costi. Romeo e Giulietta, sono due adolescenti di una comitiva che si cancella per sempre nel tempo di un paio di giorni. Romeo e Giulietta sono il vuoto lasciato, il segno della tragedia che ha sconvolto una comunità e che non sarà mai rimosso. Romeo e Giulietta sono i sette interpreti impegnati con tripli salti mortali in doppi ruoli diametralmente opposti l’uno all’altro. Tra le luminarie di una Verona senza tempo, «gli amanti segnati dalle stelle» di Shakespeare celebrano il loro sfortunato amore nel secondo lavoro della Compagnia Factory che, dopo il Sogno di una notte di mezza estate, prosegue la rilettura pop di un altro classico del Bardo portando in scena Romeo e Giulietta, con la regia di Tonio De Nitto. biennio e triennio Factory compagnia Transadriatica nasce come associazione culturale nel 2009 ad opera di Tonio De Nitto, Paola Leone, Anna Miccolis e Fabio Tinella. Tra le attività prevalenti la produzione di spettacoli, la realizzazione di progetti di cooperazione internazionale, la conduzioni di laboratori teatrali e progetti di teatro sociale. Dal 2010 è adottata da Terrammare Teatro come giovane compagnia all’interno della Residenza Teatri Abitati, una rete del contemporaneo, presso il Teatro Comunale di Nardò, progetto promosso da Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese. Sempre dal 2010 conduce laboratori presso scuole medie e superiori, il Carcere Penitenziario femminile di Taranto, il Carcere Penitenziario di Lecce.Nel 2011 debutta con lo spettacolo “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare la cui tournée tocca diverse città italiane tra cui Gallarate, Romanengo, Pescara Pistoia, Pescia, Monsummano Terme, Cerignola, Bari. Lo spettacolo viene scelto per la vetrina Puglia in scena di Milano presso il Teatro Elfo-Puccini in ottobre. A febbraio 2012 il debutto di “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare con traduzione e adattamento di Francesco Niccolini. 26 gennaio ore 10 Scena Verticale Italianesi di e con Saverio La Ruina Esiste una tragedia inaudita, rimossa dai libri di storia, consumata fino a qualche giorno fa a pochi chilometri dalle nostre case. Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimangono intrappolati in Albania con l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni Con l’accusa di attività sovversiva ai danni del regime la maggior parte viene condannata e poi rimpatriata in Italia. Donne e bambini vengono trattenuti e internati in campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Vivono in alloggi circondati da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli quotidiani, lavori forzati e torture. In quei campi di prigionia rimangono quarant’anni, dimenticati. Come il “nostro” che vi nasce nel 1951 e vive quarant’anni nel mito del padre e dell’Italia che raggiunge nel 1991 a seguito della caduta del regime. Riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365, convinti di essere accolti come eroi, ma paradossalmente condannati ad essere italiani in Albania e albanesi in Italia. Ispirato a storie vere. Testo selezionato per il progetto Face à Face / Parole d’Italia per scene di Francia. La prima stesura del testo è giunta nella cinquina dei finalisti al Premio Riccione per il Teatro 2011. Lo spettacolo è stato trasmesso in diretta radiofonica nell’ambito di Radio 3 in Festival il 13/04/12. triennio Scena Verticale nasce nel 1992 a Castrovillari (CS) per opera di Saverio La Ruina e Dario De Luca, direttori artistici del gruppo. Nel 2001 si aggiunge alla compagnia Settimio Pisano che ne cura l’aspetto organizzativo. La compagnia è da sempre impegnata in una ricerca scenica e drammaturgica che parte dal corpo dell’attore, dall’uso vivo e anticonvenzionale del dialetto, dalle specificità del territorio. Storie minime che diventano universali e temi cruciali contemporanei ed eterni, come il confronto tra maschile e femminile. Saverio La Ruina ha vinto tra altri premi nel 2007 il Premio Ubu come miglior attore e nel 2010 il Premio Ubu per lo spettacolo La Borto. 28 gennaio ore 10 Teatro del Krak Sii gentile, abbi coraggio - per Anna Frank regia di Antonio G. Tucci con Lorenza Sorino, in collaborazione con il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano. Un’adolescente di oggi legge Il Diario di Anna Frank… pagina dopo pagina si accorge che il suo quotidiano è simile a quello della giovane ragazza ebrea… i litigi, le discussioni, le incomprensioni con i genitori e la diffidenza verso gli adulti. E poi i dubbi, gli slanci, la sensibilità a fior di pelle e quel sentimento di inadeguatezza e di ribellione alla ferocia della realtà circostante, che è il tratto comune dei giovani. Ma si accorge anche di quanto il peso devastante della guerra e l’orrore disumano della Shoah rendano diversa la sua esistenza con quella di Anna. Comprende che dimenticare è l’atto più “pericoloso” che la mente umana possa compiere. Dimenticare i prigionieri, i perseguitati, i deportati, uomini, donne, vecchi, bambini, ebrei, vittime della logica, malata, di annientamento vile e feroce del nazismo e condivisa dal fascismo, è l’atto più disumano che ogni cuore possa compiere. biennio e triennio Il Teatro del Krak, associazione culturale, nasce ad Ortona (CH) nel 1996 per iniziativa di alcuni giovani attori, registi, operatori dello spettacolo, tecnici, musicisti e artisti figurativi provenienti da varie ed importanti esperienze formative e professionali. Nel marzo 1997 apre, presso il centro storico di Ortona, un piccolo Teatro-Studio: una vera e propria casa per la cultura teatrale. Da allora produce spettacoli, svolge laboratori teatrali nella scuola e nel sociale, organizza rassegne, stage ed eventi teatrali. Opera in stretta relazione col proprio territorio di lavoro e di vita, in piccoli spazi che diventano luoghi di scelta poetica, nella tenace continuità ideale al di là di mode o tendenze, costruendo giorno per giorno il proprio teatro necessario. Si creano così pratiche teatrali con una sorta di primaria artigianalità come: il recupero della centralità del corpo, della forza evocatrice della parola e della narrazione, dell'interazione con le forme musicali, la riscoperta e la reinvenzione del dialetto, il confronto con i classici, intesi e visti come fratelli di carne piuttosto che come figure lontane e inavvicinabili, l'esplorazione della diversità (psichica, fisica, sociale, di mentalità). 19-28 febbraio e 1 marzo ore 9 e ore 11 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Andrea Fazzari, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Cristina Mileti Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière - protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “a teatro…. s i mangia” - biennio e triennio 12 e 13 marzo ore 10 Tecnologia filosofica, per DAB- Danza a Bari, Teatro Pubblico Pugliese Comuni marziani di Stefano Botti e Aldo Torta con Stefano Botti, Francesca Brizzolara, Francesca Cinalli, Riccardo Maffiotti, Aldo Torta, Elena Valente Lo spettacolo ha come tema l’omosessualità, intesa come uno dei modi di vivere la sfera affettiva. In una società e in un’epoca storica che preme sull’individuo per farlo rientrare in categorie predeterminate, la persona che ama un individuo dello stesso sesso si trova a vivere, fin dall’adolescenza, enormi conflitti. Quello che è vissuto come inevitabilmente naturale e spontaneo diventa agli occhi degli altri una forma di devianza che viene condannata. Lo spettacolo si propone di affrontare quella sottile linea d’ombra che non ha età e che costituisce il passaggio dell’individuo da una fase di non accettazione e spesso di solitudine – in cui ci si sente “sbagliati”, “marziani” appunto – ad una fase di riconoscimento di se stessi, di apertura al mondo, di confronto, di accettazione che i propri sentimenti hanno gli stessi sapori, le stesse dinamiche e gli stessi profumi di quelli vissuti dagli altri, con la differenza che sono indirizzati ad un compagno dello stesso sesso. Attraverso situazioni teatrali che prediligono il linguaggio della danza, la vita reale ispirata a racconti, storie ed esperienze personali si colora in scena di tinte surreali, a volte comiche, spesso grottesche. Il mito dell’Androgino del Convito di Platone, ad esempio, prende vita in una improbabile balera a ritmo di una vorticosa mazurca tradizionale con incursioni coreografiche di gusto contemporaneo, le miss televisive, la discoteca, il letto luogo della finalmente ritrovata intimità e ancora…la relazione con la famiglia e il percorso del coming out sono tradotti in scena dalla figura della madre e del padre interpretata da un unico personaggio. Comuni Marziani vuole essere uno strumento di riflessione, in grado di raccontare tante storie, a volte con dinamiche in contraddizione tra loro, sapendo che la realtà dell’omosessualità è sfaccettata, mai univoca e profondamente poco conosciuta. Per avvicinare i ragazzi allo spettacolo sarà possibile organizzare a scuola la visione del video “Nessuno Uguale”, realizzato dall' Agedo (Associazione Genitori di Omosessuali), un video nel quale si trovano messe a confronto le esperienze di giovani eterosessuali con quelle di giovani omosessuali. Inoltre dopo lo spettacolo si aprirà un dibattito sui temi trattati condotto dagli attori della compagnia e dagli esponenti di associazioni ed agenzie impegnate in attività di sensibilizzazione come appunto l’AGEDO e la Rete Ready (rete delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni) di Bari. biennio e triennio Tecnologia filosofica nasce dall’idea di un teatro concepito come atto totale, in cui la ricerca artistica si sviluppa intorno alla contaminazione tra i generi, con una predilezione particolare per il lavoro sul corpo e sulla presenza. Il suo studio si colloca su una linea di confine tra teatro e danza, con la figura del danzatoreattore, non solo interprete, ma anche “autore” del suo lavoro. Una comunità teatrale di artisti a struttura orizzontale, non verticistica, né gerarchica in cui non è prevista la figura tradizionale del direttore artistico. Le linee guida sono definite e orientate grazie a un continuo confronto dinamico all’interno del gruppo, mentre le responsabilità artistiche dei lavori sono stabilite a progetto, sulla base delle urgenze portate dai singoli. L’apertura all’incontro e lo sguardo esterno di artisti che nel tempo si sono avvicinati al gruppo, completano i tasselli dell’identità della compagnia. Tra i riconoscimenti della compagnia: Menzione speciale nell’edizione 2009 della vetrina Giocateatro di Torino con Gymnasium. 11 e 12 aprile ore 10 Diaghilev Teatro Il racconto di Eleonora (Lenòr) regia Carlo Bruni, con Nunzia Antonino Introdotti da un racconto di Enza Piccolo e guidati dalle voci di tanti illustri ammiratori (Alessandro Dumas, Enzo Striano, Dacia Maraini, Susan Sontag, Maria Antonietta Macciocchi, Antonietta De Lillo), abbiamo conosciuto Eleonora de Fonseca Pimentel. L’incontro è stato folgorante. Portoghese d’origine, napoletana d’adozione, Eleonora fu poetessa, scrittrice e una delle prime donne giornaliste in Europa. Una figura decisiva per la storia del nostro paese ed in particolare del sud. Protagonista nei moti partenopei del 1799 e di quell’effimera repubblica meridionale, condusse un’esistenza esemplare, appassionata e faticosa, che ci parla ancora oggi, con grande forza, di libertà e giustizia, di amore e dignità. Gli straordinari sommovimenti che stanno mutando il profilo di paesi come l’Egitto e la Siria, la crescente indignazione che anima molti movimenti europei, il disagio che attraversa l’Italia, disegnano un panorama in cui la storia di questa donna, insieme a quella di molti suoi compagni di viaggio (moltissimi i pugliesi, da Emanuele De Deo, a Ignazio Ciaia, a Ettore Carafa), sembra collocarsi perfettamente. E il suo “peso” si fa sentire soprattutto come mancanza, sul fronte più intimo: quello in cui queste istanze si distillano in valori e sentimenti, in senso della vita. Sono queste qualità che il lavoro tenta di rievocare con dedizione e meraviglia. Eleonora combatté sino al patibolo la volgarità e l’inganno, l’ignoranza e la barbarie. Raccontarla significa non solo renderle omaggio, ma anche invitarla a guidarci sul sentiero di questo tempo difficile. biennio e triennio Nunzia Antonino, attrice, ha studiato danza e teatro in Italia e nelle scuole d’arte di Varsavia e Parigi: con Daniela Bönsch, Pierre Biland, Jean Claude Penchenat, Giancarlo Sammartano, Guido De Monticelli, Giorgio Albertazzi, Julie Stanzak. Dall’86 ha lavorato con Pagliai Gassman, Antonella Steni, Mario Scaccia, Adriana Innocenti, Mariangela D’Abbraccio, Ferruccio Soleri, Adriana Asti, Giancarlo Sepe, Franco Però, Teresa Ludovico, Micha Van Hoecke e Carlo Bruni. Fra gli spettacoli: le Troiane, Agamennone, Nella Città l’Inferno, Ballando Ballando, Bella e Bestia, Orfeo, Lezioni di Piano, Molto rumore per nulla, I Reduci, Passioni. In questa stagione ha collaborato alla messa in scena di Dashiuri e hidur per il Teatro Nazionale di Tirana. Carlo Bruni, lavora in teatro dal ’77, prima come attore (Teatro Studio 3, Magopovero, Valdoca) e dall’85 anche come autore e regista. Premio Scenario e Stregatto, ha diretto il Teatro del Mercato di Perugia, il Kismet e il Piccinni di Bari, il Teatro Rossini di Gioia del Colle. Ha collaborato con le Università di Perugia, Bologna e Bari come formatore e curato la programmazione culturale del Capoluogo pugliese. Si è occupato di comunicazione politica e di uno dei più antichi carnevali italiani, ha lavorato per il cinema e la televisione (Il Miracolo - E. Winspeare, Venezia60). Fra i suoi ultimi spettacoli: Lezioni di Piano (Napoli/Mercadante), I Reduci (MittelFest), Molto rumore per nulla (Bari/Vallisa) e Dashiuri e hidur, una riscrittura del Romeo e Giulietta per il Teatro Nazionale di Tirana. 16,17 e 18 aprile ore 10 Piccoli Principi Io diversa regia Véronique Nah e Alessandro Libertini con Véronique Nah Identità, diversità, razzismi consapevoli od innocenti sono temi di scottante attualità che lo spettacolo affronta in modo singolare: sulla scena, Véronique Nah si racconta, svelando con leggerezza ed umorismo la complessità della comunicazione umana spesso intrisa di equivoci, stereotipi e distorsioni della realtà. “Sono nata tra le nevi del Canada, vivo tra le verdi colline della Toscana, eppure il color caffellatte della mia pelle vi fa viaggiare per i mari del sud. Non c’è quindi una Véronique ma due: quella che conosco io e quella che conoscete voi”. Musiche, danze e costumi suggestivi accompagnano Véronique Nah in questo viaggio intimo: un’opportunità per lo spettatore di attraversare con l’immaginazione lontani paesi ma anche, come in un gioco di specchi, di interrogarsi sulla propria identità. biennio e triennio Fondata nel 1979, la Compagnia Teatrale Piccoli Principi produce e distribuisce spettacoli teatrali, cura progetti di attività culturali di vario genere per enti pubblici, teatri, musei, scuole. Intrecciando i linguaggi delle arti visive e della musica con quelli delle arti della scena, le creazioni dei Piccoli Principi si distinguono per la loro unicità. Libero dalle convenzioni e costantemente aperto a tutti gli stimoli della contemporaneità, affronta temi di diversa natura, ma sempre riconducibili all’idea di “relazione”, tra differenti culture, tra saperi diversi: teatro e scienza, arte e infanzia, arte e didattica. Il teatro - lo spazio della condivisione per eccellenza - è, per i Piccoli Principi, il luogo deputato allo scambio di informazioni, esperienze, pensieri, tra persone diverse accomunate dall’amore per la conoscenza. Su questi argomenti, la Compagnia Teatrale Piccoli Principi si confronta con artisti, scienziati, educatori, e imposta collaborazioni con istituzioni italiane e straniere: scambi, partenariati, coproduzioni.Tra i riconoscimenti più importanti della compagnia: nel 2009, al V festival internazionale "100, 1.000, 1.000.000 de povesti " di Bucarest “Ba Ba” vince il premio come migliore spettacolo per i più piccoli e Véronique Nah come miglior attrice. Nel 2002. “La magia delle immagini: la storia dell’arte raccontata ai ragazzi” vince il premio"Prix des Régionales" al festival internazionale Momix di Kingersheim in Francia. Botteghino posto unico € 7.00 Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: 080/5797667 int. 127/111, [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo, pranzare con la compagnia del teatro e nel primo pomeriggio svolgere un incontro sui temi dello spettacolo. max 2 classi Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+pranzo+incontro 15 € A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Cerchiamo di capirlo insieme, attraverso la ri- scrittura e la messa in scena deI Malato Immaginario di Molière. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Molière” di Ariane Mnouchkine. Tra cinema, teatro e letteratura. Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00 trasferimento dal Teatro Kismet al Momart di Adelfia Ore 14.30- 16.00 visita guidata al Momart Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 € (il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) Progetti speciali Contesto/Bones E’ un progetto rivolto ai giovani, protagonisti attivi di un percorso articolato in laboratori e al contempo destinatari preferenziali dell’esito. In forma sperimentale è stato inaugurato con un’edizione pilota realizzata nella stagione 2007/08. Già patrocinato dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, quest’anno Contesto, promosso dall’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Bari, si rinnova mantenendo saldi i medesimi obiettivi di fondo e proponendo nuovi temi da esplorare. Gli obiettivi sono: stimolare nelle giovani generazioni un protagonismo che non sia mero esibizionismo; aprire un confronto e un dialogo su temi salienti, attuali per la nostra società e cruciali per la loro condizione esistenziale; attraverso nuove prassi formative, consentire loro di esplorare linguaggi e spazi non quotidiani, portandoli a scoprire in prima persona gli aspetti meno “di apparenza” ma più educativi del fare teatro; far scoprire ai giovani il lato professionale e imprenditoriale della cultura, attivando e alimentando creatività, senso critico, competenze. La nuova edizione del progetto Contesto/Bones si svilupperà in un susseguirsi di incontri, laboratori di scrittura, pratica scenica e organizzativa, tutti incentrati sul tema della percezione della fisicità e delle sue declinazioni. Pre-testo e motore primo di questo percorso sarà lo spettacolo Bones di Lucia Zotti, che il Teatro Kismet ha prodotto nel 2009, in collaborazione con Napoli Teatro Festival Italia e Festival della Scienza. Contesto/Bones si caratterizza per il carattere fortemente innovativo e di alto impatto che coinvolge sia i ragazzi che partecipano all’intero percorso formativo sia coloro che fruiscono dell’evento pubblico che lo conclude. Si articola in: un incontro introduttivo; “La sposa scheletro” spettacolo di narrazione; un laboratorio di scrittura; un laboratorio teatrale; un laboratorio di scenografia; un laboratorio di organizzazione; un evento finale. Tra ottobre e dicembre 2012 il progetto sarà realizzato presso il Liceo Linguistico e Tecnico Economico ‘Marco Polo’ di Bari, grazie al sostegno dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Bari con evento finale il 1° dicembre 2012. Per informazioni: Cecilia Cangelli, 080.5797667 int. 111 o teatro [email protected] A teatro consapevoli progetto di educazione al teatro e allo spettacolo per docenti e studenti promosso dal Teatro Pubblico pugliese e curato dal Teatro Kismet Il progetto mira a far conoscere l’arte teatrale per sensibilizzare e stimolare una partecipazione più attenta e motivata agli spettacoli. Il percorso formativo, strutturato in due sezioni principali, “Capire lo spettacolo teatrale” e “Vedere lo spettacolo teatrale”, intende fornire informazioni e contenuti sugli elementi costitutivi di una rappresentazione scenica, sino a sperimentarne il riconoscimento e la decodificazione attraverso la partecipazione guidata agli spettacoli teatrali. Inoltre prevede anche per gli studenti una laboratorio di pratica dei linguaggi teatrali. Il progetto pilota sarà realizzato per le scuole di Conversano nei mesi di ottobre-dicembre 2012. Per info: Teatro Pubblico Pugliese - Titti Dollorenzo, [email protected], tel 080.5580195 oppure Teatro Kismet - Cecilia Cangelli, teatro [email protected], tel 080.5797667 int. 111. Protagonisti per natura “Protagonisti per Natura” è il titolo del progetto con il quale l'associazione Generazioni Moderne e la Ulixes scs, società cooperativa che si occupa di ambiente, turismo e di giovani realizza in collaborazione con il Teatro Kismet Opera. L'obiettivo è quello di promuovere comportamenti improntati alla difesa dell'ambiente e della biodiversità, oltreché stili di vita e modelli comportamentali eco-compatibili. Tra gli eventi che il progetto promuove, una performance curata dal Teatro Kismet con la regia di Lucia Zotti. Laboratori per le scuole 17 e 18 dicembre presso la sede del Kismet, dalle ore 16 alle ore 20 Teatro e disabilità Seminario per insegnanti Condotto da Giorgio Testa, promosso dall’Assessorato al Welfare del Comune di Bari Il seminario si rivolge si rivolge a insegnanti e operatori che incontrano nel proprio percorso di lavoro ragazzi diversamente abili. L’obiettivo del percorso è capire come il teatro può sviluppare forme nuove di relazione nella pratica educativa. Il presupposto è che il teatro è un’esperienza in grado creare un luogo di espressione e comunicazione che renda più sensibili e disponibili all’altro; un esercizio di accoglienza educativa in cui l’incontro con la cosiddetta diversità e il disagio diventi occasione di ascolto autentico dei bisogni e delle domande di tutti i soggetti coinvolti, ragazzi, docenti e pedagoghi teatrali. Giorgio Testa è psicologo, formatore ed esperto di teatro. Attivo dal 1960 nel Movimento di Cooperazione Educativa (MCE), ha svolto attività di ricerca e formazione sui temi dell’inconscio nella pratica educativa, della creatività, della didattica della lettura. Ha diretto la rivista Cooperazione Educativa dal 1980 al 1985. Negli ultimi venti anni, come consulente dell’Ente Teatrale Italiano (ETI), ha coordinato numerosi progetti di ricerca sul teatro educativo e sociale. Ha ideato e diretto il Centro Teatro Educazione (CTE) struttura che all’interno dell’ETI si è occupata espressamente di educazione al teatro nelle sue dimensioni di linguaggio specifico, di spettacolo da vedere, di esperienza di comunicazione ed espressione. Quota di iscrizione 20 €, max 20 partecipanti. Per scuole elementari, medie Creare uno spettacolo con i ragazzi Gli attori e gli operatori del Teatro Kismet possono realizzare spettacoli in cui i ragazzi sono protagonisti, conducendo un lavoro diretto con loro per la creazione di uno spettacolo finale. Questo percorso si sviluppa in più mesi, con incontri settimanali e prevede un periodo di prove più intenso a ridosso dell’evento finale. I costi sono da stabilire sulla base della definizione del progetto. I laboratori annuali del Kismet Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Agli adolescenti a cura di Rossana Farinati, Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l’azione fisica; e con la parola un po’ lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell’immaginazione, e il piacere immediato di condividerla con gli altri. E accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Da novembre a maggio, due percorsi per venticinque partecipanti max ciascuno, dalle 18.00 alle 21.00, uno il giovedì, condotto da Rossana Farinati, l’altro il venerdì, condotto da Lello Tedeschi, più due weekend intensivi e un periodo di intensificazione a ridosso dell’evento pubblico finale, previsto a fine maggio. Lezione aperta di presentazione del laboratorio: giovedì 11 ottobre, dalle 18.00 alle 20.00. per bambini tra 7 e 13 anni Il gioco del teatro a cura di Gianna Grimaldi, in collaborazione con Teresa Ludovico con il sostegno del Rotary Club Bari Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l’individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un’autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l’atteggiamento positivo verso gli eventi, l’inventiva, la disponibilità all’adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l’animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all’equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l’arte si fonde alla vita. Da novembre a maggio, venti appuntamenti settimanali di due ore, il mercoledì dalle 17.00 alle 19.00, conduce Gianna Grimaldi, in collaborazione con Teresa Ludovico. Lezione aperta di presentazione del laboratorio: venerdì 12 ottobre, dalle 18.00 alle 19.00. Famiglie a teatro Domenica 28 ottobre ore 18 Ass. Tra il dire e il fare/La luna nel letto - Cenerentola, across the universe Domenica 11 novembre ore 18 Teatro Kismet - La Principessa sul pisello Domenica 9 dicembre sala piccola ore 18 Teatro Kismet - Balbettio Domenica 25 novembre ore 18 Nautai Teatro Lupusinfabula… e Domenica 16 dicembre ore 18 Scarlattine Teatro - 24583 inquietanti meraviglie Domenica 6 gennaio ore 18 Principio attivo Teatro - La bicicletta rossa Domenica 20 gennaio ore 18 Senza Piume Teatro - Come Pollicino Domenica 3 febbraio ore 18 Fondazione Teatro ragazzi e giovani Piemonte - Pigiami Domenica 17 febbraio ore 18 per DAB/Teatro Pubblico Pugliese Teatrimperfetti/Maria Ellero - Piccoli movimenti colorati Domenica 3 marzo ore 18 Compagnia Rodisio/Teatro delle Briciole - Cappuccetto rosso Domenica 17 marzo ore 18 Teatro del piccione - Rosaspina Domenica 7 aprile ore 18 Thalassia - La grande foresta Domenica 21 aprile ore 18 Crest - La storia di Hansel e Gretel Botteghino “Famiglie a teatro” Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Robin Hood Un piccolo gesto di generosità che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: 080/5797667 uff. Scuola int.127/111 - fax 080/5749228