POESIE LUNARI - IC 16 Valpantena

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
AUGUSTO CAPERLE
CLASSE PRIMA F
POESIE LUNARI
ANNO SCOLASTICO 2015-2016
1
INTRODUZIONE
Questa raccolta di poesie vuole essere una dedica alla Luna che da sempre ci fa sognare.
Fin dall’origine dei temi infatti gli uomini hanno guardato in alto nel cielo e cercato di immagine il
perché delle cose, dell’universo e di quanto ci circonda. Le soluzioni spesso sono state fantasiose, a
volte bizzarre, altre volte geniali, ma sempre con l’intento di dare risposta alla curiosità che è
antesignana dell’intelligenza e della creatività.
Anche quando il racconto appare poco verosimile, ha un significato profondo, perché esprime la
rappresentazione che una società fa di se stessa e della sua collocazione nell’universo.
È così che hanno avuto origine i miti, parola di origine greca che significa "racconto", per dare un
senso a ciò che senso non ha. Prima trasmessi oralmente, poi scritti con linguaggio poetico per
alludere e non spiegare.
Poi arriverà la scienza ad offrire tutte le spiegazioni possibili, che spegneranno l’ingenuità dei miti,
ma prima l’uomo ha lasciato libera la sua fantasia ed è riuscito a sognare.
Anche noi della 1F abbiamo voluto provare ad essere come gli antichi, ripercorrendo la loro stessa
strada: abbiamo guardato in alto, visto la Luna e l’abbiamo scandagliata, immaginando le storie
suscitate in noi.
Il lavoro è stato suddiviso in quattro tempi: prima abbiamo ascoltato in italiano e in spagnolo (lingua
da noi studiata quest’anno) una canzone, Figlio della Luna dei Mecano, che pone in musica una
leggenda, poi abbiamo studiato i vari aspetti della Luna che avrebbero potuto suscitare in noi delle
domande, quindi abbiamo scritto un mito che potesse dare risposte e infine abbiamo traslitterato in
poesia a rima baciata quanto scritto in prosa.
Grazie alla professoressa d’arte Panzieri abbiamo messo su carta con varie tecniche pittoriche il
senso della nostra poesia.
Con la speranza che il risultato sia di vostro gradimento, ecco per voi le nostre “Poesie Lunari.
La classe I F
e
Prof.ssa Wanna Bianchi
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ANGELA BAZZONI
LA LUNA E LE STELLE
Tu Dio Potente contro tutte le lotte,
Creasti, sapiente, la notte,
Con una sfera bianca e luminosa,
Generando un’atmosfera meravigliosa.
Poi inserendo delle luci, inventasti le stelle
Tutte uguali come se fossero gemelle.
Il Sole diventò subito loro amico,
Formando così un legame molto unito.
Da quel giorno la Luna e le stelle regnarono nell’universo,
Senza lasciare nella notte nessuno disperso.
Tutte insieme diventarono punti di riferimento,
In mezzo all’immenso firmamento!
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ELIA BUSTAGGI
LA LUCE DELLA LUNA
Nel cielo scuro della notte brilla la Luna
E splende nel buio come nessuna,
Come un faro illumina la Terra
Su montagne e deserti ella erra.
La sua luce si riflette nel mare
Tanti cerchi sulle onde fa generare.
Nelle città la si intravede tra le luci dei lampioni
Sui tetti delle case e i cornicioni.
Sola e triste guarda con aria pensierosa
La Terra nostalgica e capricciosa,
Abitata dagli esseri umani,
Quanta compagnia vorrebbe dopodomani!
Da lontano sugli uomini veglia
Come una madre culla una figlia.
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5
PIETRO CECCONE
LA LUNA A FALCE
Vuole la leggenda, che un giovane pastore
Non voleva che passassero le ore,
In modo da evitare il dolore
Per la morte delle sue pecore more.
Al tempio del Tempo decise di andare
Con il cattivo pensiero di rubare.
Fece suo il più prezioso tesoro che potesse trovare:
La Falce magica, che il tempo poteva da sempre controllare.
Poi tornò a casa e le ore riuscì a fermare,
Ma purtroppo, anche le pecore fece immobilizzare.
Dunque, pazzo per il dolore, si strappò il cuore.
Impietosito, Tempo restituì la vita al povero pastore,
Che poi dovette far incatenare:
Ma una falce di stelle per lui fece creare.
E ogni notte, l’uomo il suo fardello deve alzare,
Così in alto che il mondo intero possa rischiarare
E le sue pecore da lontano riesca a adocchiare.
6
ELENA DISOTEO
LA LUNA E LE MAREE
In un tempo lontano,
Il mondo era strano.
Cielo e Terra non erano separati,
Ma erano sposati.
Avevano tre figli
A cui per crescere davano consigli:
Luna la luminosa,
Acqua l’ingegnosa,
Sole e la sua passione per le iene
Con le quali viveva bene.
Un brutto giorno, però
Tra i genitori un litigio scoppiò.
Re Sole voleva governare senza Terra,
Perciò si dichiararono guerra.
Ma il brutto fu che
Ognuno voleva i figli per sé.
Per molto litigarono,
Sbraitarono,
Urlarono
E si insultarono;
Si odiarono a morte
E si picchiarono forte.
Ma ciò non li aiutò a risolvere il litigio.
Alla fine, la questione si risolse al peggio:
Luna ed Acqua vennero separate,
7
Provocando pianti e scenate.
I due regni vennero divisi
E nessuno vide più dei contenti visi.
A volte Acqua si avvicina a Luna
Sperando in un po’ di fortuna,
Ma Terra la tira a sé,
Mentre Acqua grida: “Perché, perché?!”.
Esistono le maree da allora,
Perché Acqua è disperata tutt’ora,
Ma se poi torna tranquilla
È perché la madre la culla.
8
KEVIN FERRARI
LA LUNA E LA FORTUNA
Quando nella notte guardo la Luna
Spero che mi porti fortuna!
Poi girando lo sguardo verso il suo bordo,
Mi ritorna alla mente un ricordo.
Di Luna ce n’è una
E come lei non c’è nessuna!
Ma nella testa di tutta la gente,
La Luna è tutto, ma anche niente!
9
MADDALENA GELIO
LA LUNA CHE SCOMPARE
La Luna scompare
Fino in fondo al mare.
Non aveva molta intenzione
Di stare insieme alle persone.
Ma una bambina alla Luna gridando
Le diceva che dalla paura stava affogando.
La Luna la consolò
E dopo un attimo ci ripensò.
Capì il suo sbaglio
E allora ritornò al suo abbaglio.
Gli umano felici e contenti
Ora dormivano tutti sorridenti.
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RICCARDO GUGLIEMNINI
LA LUNA DI GIORNO
La piccola Luna giocava
La palla in faccia al re arrivava.
Il Sole si arrabbiò
E la Luna arrestò.
Triste e sconsolata
Per molti anni restò imprigionata.
Gli amici tutti in compagnia
Dal Sole andavano per portarla via.
Ma il re testardo
Fece uscire la Luna in ritardo
E le diede il permesso di uscire poco spesso.
E da quel giorno in poi
La Luna tornò tra noi.
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MATTEO MASTROLIA
LA LUNA PIENA
Della Luna piena nell’antichità si narrò,
Ma più nessuno volentieri ne parlò.
Paura e terrore nel buio alleati
Per rendere gli animi davvero adombrati.
Poco Sole sulla Terra,
Sole e Luna sempre in guerra.
Lupi e uomini sempre infelici,
Senza Luna alle pendici.
Non più Luna piena senza energia,
Perché il Sole gliela portò via.
A piccoli spicchi dovette stare,
Mentre il Sole continuò a raggiare.
Dai pianeti amici l’energia ritrovò,
Ed il Sole finalmente si calmò.
L’uno raggiante dall’alba al tramonto,
L’altra piena e splendente di notte per proprio conto.
Sole e Luna di nuovo amici
Notte e dì sempre felici.
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Uomini e lupi ancor più fieri
Di veder Sole e Luna non più guerrieri.
In pace da quel momento l’universo regnò
E l’armonia tra luce e tenebre la galassia contrassegnò.
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THOMAS MITRAN
LA NASCITA DELLA LUNA
La nascita della luna è un mistero
Però è tutto bello e vero
A volte gioca a nascondino
E si nasconde pian pianino.
Tante teorie diverse della Luna
Per noi è una vera fortuna!
Tanti animali di notte fa cantare
E anche i lupi ululare.
La Luna è l’unico satellite naturale della Terra
Tutti amano spiarla e vederla così bella.
La teoria più bella
Che potrebbe nascere da un frammento della Terra.
Tante teorie sulla Luna
Ma non siamo sicure di nessuna.
La scienze ancor ci aiuta
A scoprire questa Luna sconosciuta.
Alla terra fai un giro in tondo
Per dar la buonanotte a tutto il mondo.
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CARLOTTA MORBIOLI
LE OMBRE DELLA LUNA
La gigante luce abbagliava
Su nel cielo Lampa divampava;
Spostava Terra, animali, nuvole, Luna,
Ma non li perdeva grazie ad un po’ di fortuna.
Quando Lampa si fermava,
Tutto si bloccava.
Poi Luna con Lampa si arrabbiò
E tutto scuro in cielo diventò
Quando lei non voleva dormire
Sognando doveva soffrire…
I sogni ombre diventavano
E il nero più nero creavano.
Ma quando Lampa dormiva,
Luna più non soffriva.
Più la luce della Luna diminuiva,
Più il cielo di stelle si copriva.
Così Terra, animali, cielo, nuvole e Luna
Vissero in pace per fortuna.
Ecco perché nel cielo sembra
Che della Luna ci sia l’ombra.
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SOFIA NADALINI
LA LUNA CHE GIRA
Un tempo la Luna non si muoveva mai
E tutto il giorno si annoiava assai!
Così decise di provare a vedere
Cosa fare per tornarsi a divertire.
Tutti i pianeti che aveva attorno
Giravano e si divertivano un mondo!
“Se tutti girano perché io non dovrei riuscirci?”
Ma risultava più difficile che a dirsi!
Gira e rigirà, pian pian si muoveva
E miglioramenti un poco faceva.
Ma un giro completo
Per lei era un segreto.
Così la Terra vedendola provare
Le chiese se un aiuto le poteva dare.
Così la Luna non si demoralizzò
E ancora per molti giorni riprovò.
Alla fine quando ci riuscì
Felice fu sempre ogni dì
Bravissima era diventata
E nessuno l’ha più fermata!
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BEATRICE PAPA
L’ECLISSI DI LUNA
Una notte la Luna che nell’acqua si specchiava,
Vide un ragazzo a riva che pescava.
Era così bello che se ne innamorò
Così quella sera andò da lui e si dichiarò.
E scoprì che anche il giovane di lei era innamorato
Perciò decise che l’avrebbe sposato,
Ma purtroppo un altro innamorato,
Sapendo del matrimonio si era davvero arrabbiato!
Così decise di sfidare il ragazzo a duello
E si rivelò un vero flagello!
Infatti il ragazzo alla fine fu ucciso
E la Luna abbracciandolo si sporcò di sangue il viso.
La Luna era molto arrabbiata,
Così diventò nera, triste e sconsolata.
Ma una strega buona e generosa,
Vide la Luna sola e pensierosa.
Così le chiese il perché della sua tristezza
E lei le spiegò ogni cosa con chiarezza.
E fu così che la strega fece rivivere l’amato
Dalla Luna subito riabbracciato.
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Ma ogni undici anni il ragazzo agli Inferi doveva tornare
Altrimenti il dio della morte avrebbe fatto arrabbiare.
I due accettarono e la Luna tornò a brillare
Così finalmente i due si poterono sposare.
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CLAUDIO PEROTTI
LA MATERIA DELLA LUNA
Milioni di anni fa un abitante della Terra
Si dilettava a guardare il cielo nella sua serra.
In particolare gli piaceva guardare il bagliore
E la luce che emetteva nel suo splendido colore
Leggeva molti libri di astronomia,
Ma non gli piaceva anatomia,
Si interessava allo studio del pianeti e degli astri,
Guardando quanto fossero simili a nastri.
In una notte lungo la via
Scorse una stella cometa con la sua luminosa scia
Allora fece un profondo pensiero:
“Sarebbe bello un lampione che illumini il sentiero!”
Come aveva fatto quella notte la stella cometa
Che aveva illuminato il suo pianeta
Dagli abitanti si fece aiutare
Per costruire una palla che nel cielo potesse fluttuare
E sfruttando il riflesso del sole a tutte le ore
Potesse emettere un grande bagliore.
La trasportarono con una mongolfiera
Nello spazio oltre la frontiera;
Luna decisero di chiamarla,
Come la figlia dell’astronomo, per ricordarla.
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ANNA RIZZI
LA LUNA E LA TERRA
C'era un pianetino nel Sistema Solare
Che non faceva altro che girovagare.
A zonzo tra Marte e Nettuno
Non trovava mai nessuno.
Infine vide una palla azzurra
Con gente gaia, alacre e buzzurra.
Decise di fermarsi a guardare
E le loro notti rischiarare.
“Luna ti farai chiamare
Perché il Sole sai rispecchiare”,
Dissero con fare riguardoso
Gli uomini al pianeta vanitoso.
Lei si avvicinò assai lusingata
Ma presto finì intrappolata.
“Per noi sei troppo importante!
Non potrai più essere errante,”
Disse la Terra in modo arrogante
Alla Luna di rabbia fumante.
Il pianetino non si rassegnò
E ruotare incominciò.
In una fuga lui sperava
Ma per nulla si spostava.
“Allora non mi avrete tutta”
Disse la Luna infine distrutta.
“In un mese per poco mi vedrete
E una sola notte mi godrete!”
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GABRIELE RONCONI
LA LUNA E LA NOTTE
C’è il Sole e la Luna
Che gran fortuna!
La Terra si illuminerà
E si riscalderà.
Un giorno da molto lontano
Le nuvole arrivarono pian piano.
La Luna giocherellona
Con esse bighellona.
Il Sole focoso
Si fece rabbioso
E nel mondo senza luce
La Luna conduce.
La Luna si sentì
E per l’universo partì
Solo un gran canto
Rinfrancò il suo cuore infranto.
Era un lupo canterino
E anche un po’ carino.
Cantava così forte
Che alla Luna cambiò sorte!
Un Gufo appollaiato
Guardava interessato.
Il Lupo andò a chiamare
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Perché la Luna gli voleva parlare.
Il Lupo smise di cantare
E la Luna lasciò parlare.
Con parole d’ammirazione
La Luna attirò l’attenzione.
Lupi, gufi, tassi, topi
Non ebbero più intoppi
E con il suo gruppo di amici
Visse tante notti felici!
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SARA SAVIO
LA GRANDE LUNA
In un’era lontana
Gli uomini cercavano la loro tana.
Erano pochi, erano nudi
E mangiavano cibi crudi.
Avevano bisogno di un grande fuoco
Per cucinare e fare un gioco
E guardando salire le scintille con zelo
Si accorsero dello spicchio in cielo.
È la Luna silenziosa
Che assomiglia ad una giovane sposa.
La Luna con i suoi tratti evidenti
Che incanta amici e parenti.
La Luna dal suo disco dorato
Che piangendo le stelle ha creato.
Ora Luna non sei più sola
L’universo di stelle il tuo pianto consola.
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SAMUELE SOLFA
GLI ABITANTI DELLA LUNA
Tanto tempo fa gli abitanti della luna
Vivevano senza paura alcuna.
I cittadini della Terra vivevano in pace
Con il pallino della scienza molto efficace.
Un giorno inventarono il teleumano,
Un telescopio per osservare il poco amico umano.
Anche dalla Terra degli occhi spiavano,
Ma i nostri piccoli abitanti non lo accettavano.
Un bel dì si videro negli occhi
E per gli alieni iniziarono i traslochi.
Dalla luna sparirono tutti,
I belli e anche i brutti.
Con le loro astronavi nello spazio vagarono
Finché il posto ideale non trovarono.
Era Marte il loro pianeta perfetto
E per questo i marziani non furono più senza tetto.
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SQUARANTI ELIA
I CRATERI LUNARI
Sono andato nei crateri
E ho trovato degli arcieri,
Tutto intorno dei bracieri
Scaglian frecce ai forestieri.
Allora noi con i nostri fucilieri
Spariamo a quei guerrieri.
Noi salutammo quegli stranieri
E ce ne andammo nei crateri.
Una volta fuori avemmo dei dispiaceri
Con dei contrabbandieri,
Erano menzogneri, ma superleggeri
Lanciavano polvere negli occhi ai giustizieri,
Finché finalmente intervennero i carabinieri!
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LIDIA TISATO
I SOLE E LA LUNA
Luna e Sole insieme in ciel vivono
Fra le nuvole giocano, si nascondono
E si scambian per far luce:
Il Sole per riposar sopra le nuvole si riconduce,
Mentre la graziosa Luna splende
E quando Sole s'accende,
La Luna riposa sopra le stelle,
Tutte estremamente belle.
La dea delle stelle e delle nuvole,
Con continui volteggi e capriole
Rende gli dei tutti stanchi
E si domandano fra i molti litigi franchi,
Chi eliminare e chi tenere?
Per Luna e Sole proteggere,
Luna dalla dea delle stelle fu rapita
E Sole fu preso dalla dea delle nuvole, addolcita,
E li nascosero nella foresta,
Ci fu buio totale nonostante la protesta.
“Dove sono finiti la Luna e il Sole? ”
Gli dei si domandarono, non vedendole.
Il Sole e la Luna d' accordo si misero
Grazie alle dee amiche che subito si intesero:
La Luna per alcune ore avrebbe illuminato
Poi il posto al Sole avrebbe lasciato
Ma con tempi stabiliti.
In questo modo gli dei furono benserviti.
Alcune dee fra di loro bisbigliarono
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E con saggezza consigliarono:
Luna con le stelle insieme starà,
E Sole con le nuvole apparirà.
A volte Luna e Sole ancora si amano
Del tempo insieme passano
Ed è per questo che a volte le vediamo
Se in cielo noi guardiamo.
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EMMA SARA VENTURINI
LA LUNA IN CIELO
La Luna è in cielo per donarci serenità
E ogni sera compare nella sua maestosità.
Bellissima riflette una luce dorata
Su una Terra spensierata.
L’uomo sogna con romanticismo
Un amore pieno di velato ottimismo.
Oh Luna, noi ti ringraziamo,
Da lassù illumini il nostro cammino
Disegnando il nostro destino.
La sfera dipinge nel cielo stupito
Un meraviglioso quadro infinito.
Che nessun pittore potrebbe realizzare,
Se non il divino Creatore!
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MORGANA VERDARI
LA FACCIA DELLA LUNA
Due Lune dal Sole furono create
Per non essere mai lasciate.
Infatti erano gemelle
Luminose e molto belle.
Sorvegliare e proteggere la Terra era la loro missione
Data dal Sole il loro padrone.
Ad osservare il loro lavoro era uno studioso
Che di fatto era molto curioso.
Sul mare scrutava l’orizzonte
Per veder nascere la loro fronte.
Un abbraccio gli sembrava
La scia lasciata che lo ammaliava.
Ad una delle due era interessato
Per un particolare notato.
L’altra alla Terra si avvicinò invidiosa
E la marea alzò furiosa.
L’acqua salita scacciò lo studioso
E per le due Lune fu rapporto litigioso.
Il Sole per punirle insieme le mise
Ad una sola di veder la sua luce permise.
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VIRGINIA ZANELLA
LA LUNA ROSSA
Una ragazza nei boschi tranquilla,
Sentì lontano una voce che squilla.
Si avvicinò e con stupore
Trovò un neonato nascosto al tepore.
Quando a casa lo portò,
Tutto il tempo lo cullò.
Il padre che lo vide di rabbia fu folle
E ordinò di riportarlo nel bosco tra le corolle.
Sulla soglia di una casa lo lasciò
Poco dopo se ne andò.
Si recò dalla maga che lontano la spedì,
Chiuse gli occhi e li riaprì:
Si trovò su nel cielo, tutta tonda e luminosa
Era bianca non più rosa, su nel firmamento Luna riposa.
Ogni volta che ripensa a quel bel bambino
Tutto tondo e piccolino,
Scoppia a piangere d’improvviso
E tutto rosso le diventa il viso.
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EDOARDO ZANIN
LE FORME DELLA LUNA
Anche nella notte più scura
Gli uomini non avevano paura.
Tutti riuniti sopra una duna
Sì interrogarono sulle forme della luna, quella palla misteriosa
Che nel buio illuminava ogni cosa.
Sembrava voler mandare dei segnali
A tutti i mortali.
Dopo un lungo pensare
Gli uomini cominciarono ad elaborare:
La luna assumeva forme diverse
Che indicavano cose buone o avverse.
Nella fase di luna crescente
Si assicurava un raccolto abbondante,
E salute per tutta la gente.
Quando era piena ci volevano sacrifici e devozione,
Per avere dagli dei una grande benedizione.
Ma era al suo calare
Che i guai cominciavano ad arrivare:
Si prevedevano terremoti e grandi alluvioni,
Oppure guerre e devastazioni.
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Figlio della Luna (Mecano)
Il testo parla di una gitana che invoca la luna affinché l'uomo che ha amato faccia ritorno da lei.
Affinché si avveri questo miracolo, essa è disposta a sacrificare alla luna il figlio nato da quella
relazione clandestina: il marito tradito, ferito nell'orgoglio, la pugnala a morte e porta il bambino su
un monte dove lo abbandona.
Nel ritornello, la gitana chiede alla luna come cullerà suo figlio, visto che lei non ha braccia, e la luna
le risponde che chi immola il proprio figlio per non restare sola non è degna di un re.
Per chi non fraintenda
narra la leggenda
di quella gitana
che pregò la luna
bianca ed alta nel ciel
mentre sorrideva
lei la supplicava
«fa che torni da me»
«tu riavrai quell'uomo
pelle scura
con il suo perdono
donna impura
però in cambio voglio
che il tuo primo figlio
venga a stare con me»
chi suo figlio immola
per non stare sola
non è degna di un re
Luna adesso sei madre
ma chi fece di te
una donna non c'è
dimmi luna d'argento
come lo cullerai
41
se le braccia non hai
figlio della luna
Nacque a primavera
un bambino
da quel padre scuro
come il fumo
con la pelle chiara
gli occhi di laguna
come un figlio di luna
«questo è un tradimento
lui non è mio figlio
ed io no, non lo voglio»
Luna adesso sei madre
ma chi fece di te
una donna non c'è
dimmi luna d'argento
come lo cullerai
se le braccia non hai
figlio della luna
II gitano folle
di dolore
colto proprio al centro
dell'onore
l'afferrò gridando
la baciò piangendo
poi la lama affondò
corse sopra al monte
col bambino in braccio
e lì lo abbandonò
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Luna adesso sei madre
ma chi fece di te
una donna non c'è
dimmi luna d'argento
come lo cullerai
se le braccia non hai
figlio della luna
Se la luna piena
poi diviene
è perché il bambino
dorme bene
ma se sta piangendo
lei se lo trastulla
cala e poi si fa culla
ma se sta piangendo
lei se lo trastulla
cala e poi si fa culla
43
Tonto el que no entienda.
cuenta una leyenda
que una hembra gitana
conjuró a la luna
hasta el amanecer.
llorando pedía
al llegar el día
desposar un calé.
"tendrás a tu hombre,
piel morena,"
desde el cielo
habló la luna llena.
"pero a cambio quiero
el hijo primero
que le engendres a él.
que quien su hijo inmola
para no estar sola
poco le iba a querer."
Luna quieres ser madre
y no encuentras querer
que te haga mujer.
dime, luna de plata,
qué pretendes hacer
con un niño de piel.
a-ha-ha, a-ha-ha,
hijo de la luna.
de padre canela
nació un niño
blanco como el lomo
de un armiño,
con los ojos grises
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en vez de aceituna -niño albino de luna.
"¡maldita su estampa!
este hijo es de un payo
y yo no me lo callo."
Luna quieres ser madre
y no encuentras querer
que te haga mujer.
dime, luna de plata,
qué pretendes hacer
con un niño de piel.
a-ha-ha, a-ha-ha,
hijo de la luna.
Gitano al creerse deshonrado,
se fue a su mujer,
cuchillo en mano.
"¿de quién es el hijo?
me has engañado fijo."
y de muerte la hirió.
luego se hizo al monte
con el niño en brazos
y allí le abandonó.
Luna quieres ser madre
y no encuentras querer
que te haga mujer.
dime, luna de plata,
qué pretendes hacer
con un niño de piel.
a-ha-ha, a-ha-ha,
hijo de la luna.
Y en las noches
que haya luna llena
45
será porque el niño
esté de buenas.
y si el niño llora
menguará la luna
para hacerle una cuna.
y si el niño llora
menguará la luna
para hacerle una cuna.
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