Arcidiocesi di Monreale Veglia Eucaristica – Giovedì Santo 2009 «Nella Chiesa animati dallo Spirito santo... nutriti dall’unico Pane» CANTO INIZIALE DI ADORAZIONE Per questo mistero di salvezza il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo di adorazione e di lode, e noi con tutti gli angeli del cielo proclamiamo senza fine la tua gloria: Guida: Dopo aver celebrato la Cena del Signore, nell’ora in cui Gesù ci reca nell’orto del Getsemani per pregare, prima di consegnarsi volontariamente alla passione, siamo raccolti attorno a questo Mistero d’Amore senza limiti. Chiediamo al Signore che il nostro cuore si apra a maggior comprensione; apriamoci, anzi, spalanchiamoci con fiducia all'onda di amore che viene da Gesù Eucaristico e accogliamo anche quello che dice S. Giovanni: «Se Dio ci ha amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri» (1 Gv 4,11). “Quando, compiuta l'istituzione dell'Eucaristia, diede il comando: Fate questo in memoria di me, Gesù non intendeva dire soltanto: Fate esattamente i gesti che ho fatto io, ripetete il rito che io ho compiuto; ma intendeva dire anche: Fate la sostanza di ciò che ho fatto io; offrite anche voi il vostro corpo in sacrificio, come vedete che ho fatto io! Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi”. Sono parole che ci caricano di speranza e suscitano in noi una risposta di fede e di gratitudine a Dio per tanto amore. L’Eucarestia è rendimento di grazie: il nostro grazie a Dio Padre, il nostro grazie insieme al Figlio nello Spirito. Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli. Breve pausa di silenzio. Lettore: Davanti all’Eucarestia adoriamo Cristo presente tra noi, adoriamo il Signore, il maestro, il fratello nel cammino, adoriamo il mistero dell’amore, che, per noi, quotidianamente si fa carne. Nell’Eucarestia incontriamo il Signore che, attraverso il suo totale nascondimento, ci introduce nelle profondità della vita divina. Egli ci sostiene nel nostro cammino, illumina la nostra solitudine, si offre come sicura speranza ci nutre con la Sua Parola e il Suo Corpo. PREGHIERA Vescovo: E’ veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. V.: Signore, che nutri alla mensa Eucaristica i membri della tua Chiesa, concedi a noi di perseverare nella frazione del pane e nella dottrina degli Apostoli per formare un cuor solo e un’anima sola nel vincolo del tuo amore. T.: Amen Nell’ultima cena con i suoi Apostoli, egli volle perpetuare nei secoli il memoriale della sua passione e si offrì a te, Agnello senza macchia, lode perfetta e sacrificio a te gradito. I PARTE LETTORE: Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (10,16-17) In questo grande mistero tu nutri e santifichi i tuoi fedeli, perché una sola fede illumini e una sola carità riunisca l’umanità diffusa su tutta la terra. Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane. E noi ci accostiamo a questo sacro convito, perché l’effusione del tuo Spirito ci trasformi a immagine della tua gloria. 1 2 Coro Tu doni te stesso nel Pane consacrato, segno di fedeltà, presenza viva per comunicare la forza di amare i fratelli come tu ci ami, e come desideriamo essere amati. 1 Coro Tu sei la nostra speranza, perché la tua Parola ci indica una meta grande, e il Pane della Vita ci dona la forza di percorrere questa strada che porta alla vera gioia. 2 Coro Signore Gesù, ascolta la nostra invocazione per la comunità di chi crede in te, e per tutti coloro che non ti conoscono o non ti amano, ma che sono pure figli di Dio. RIFLESSIONE SULLA PAROLA Inseriti in Cristo, mediante il Battesimo, come tralci dell’unica vite (Gv 15,5), ci riconosciamo figli dello stesso Padre attorno alla mensa eucaristica: « Il pane che noi spezziamo non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane» (1Cor 10,16-17). Rispondendo all’invito di Gesù: «Prendete e mangiate», la Chiesa si edifica nel vincolo dell’unità. È quanto chiediamo al Padre celebrando l’Eucaristia: «per la comunione al corpo e al sangue di Cristo, lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo». Il pane è considerato con ragione immagine del corpo di Cristo. Il pane, infatti, risulta di molti grani di frumento. Essi sono ridotti in farina e la farina poi viene impastata con l’acqua e cotta col fuoco. Così anche il corpo mistico di Cristo è unico, ma è formato da tutta la moltitudine del genere umano, portata alla sua condizione perfetta mediante il fuoco dello Spirito santo ». L’unità del corpo non dice tuttavia uniformità delle membra: l’unico Pane vivifica i diversi ministeri e carismi nell’organismo ecclesiale, aiutando ciascuno a vivere secondo la vocazione ricevuta, conservando l’unità dello Spirito. Così dal Capo tutto il corpo, ben compaginato e connesso, riceve la forza per crescere, edificandosi nella carità (cfr. Ef 4,1-16). Una e santa per lo Spirito che la pervade, la Chiesa è tuttavia divisa nei suoi figli, separatisi nel corso della storia a causa del peccato e di incomprensioni reciproche. Accade così che, pur avendo ricevuto lo stesso Battesimo, i cristiani non possono partecipare alla stessa mensa, coscienti che l’unità nella carità ha bisogno dell’unità nella verità. Appello costante alla piena comunione, la celebrazione eucaristica è, nel contempo, supplica per l’incontro di tutti i battezzati e insieme segno del comune impegno a camminare verso la realizzazione della preghiera di Cristo: «Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola» (Gv 17,21). CANTO PREGHIERA COMUNITARIA O Signore Gesù, risorto da morte e asceso al cielo, ti crediamo presente nell’Eucarestia, ti adoriamo e ti amiamo. Tu sei il Figlio del Dio vivo, la sorgente della nostra vita spirituale, la parola che ci guida, la grazia che ci salva. Tu sei vero uomo, il fratello di tutti, l’amico insostituibile, il centro di tutta l’umanità. Tu sei il Pastore buono che ci conduci alla casa del Padre, che ci dai te stesso in cibo, che ci doni il tuo Spirito, che ci prepari un posto in cielo. O Gesù Mediatore, ponte tra noi e la vera vita che è la Trinità santissima, aumenta in noi la fede, la speranza, la carità e non permettere che ci separiamo da te. Amen. II PARTE IN ASCOLTO Lettore: dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5, 6-11). Fratelli, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito. Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, dal quale ora abbiamo ottenuto la riconciliazione. PAUSA DI SILENZIO PREGHIERA A CORI ALTERNI 1 Coro Signore Gesù, tu sei il cuore del mondo, tu sei il Pane vivo disceso dal cielo. Mangiando di te noi abbiamo la vita, quella vera, che non finisce mai. La vita di Dio. 2 Coro Signore Gesù, tu sei la risposta di Dio alle attese dell’umanità; sei il Figlio che si fa uomo e vive in mezzo a noi per mostrare il Padre e il suo amore per tutti. 1 Coro Tu sei la Parola eterna che ha preso un corpo per vivere con noi e insegnarci a vivere come Dio, ed essere uniti a lui e trovare in lui la gioia, quella vera. Breve pausa di silenzio. RIFLESSIONE SULLA PAROLA In ogni Eucaristia noi entriamo in comunione con il gesto salvifico della Croce, che è gesto di amore supremo, per diventare sempre di più un popolo che ama con lo stesso amore di Cristo e, di conseguenza, per essere il suo corpo ecclesiale. 2 I racconti della istituzione dell'Eucaristia, nei quali già si riflette una Chiesa che viveva di Eucaristia, non lasciano ombra di dubbio: Gesù nell'ultima cena ha offerto da mangiare il suo "Corpo dato" e il suo "Sangue versato". Cioè: nei segni sacramentali del pane e del vino Egli ha consegnato - perché sia assunta, perché sia fatta propria, perché diventi ispirazione e sorgente di vita - la Sua passione, il Suo atto di offerta, la Sua vita nella condizione della suprema carità. Gesù Crocifisso e Risorto è, davanti al Padre, nel gesto eterno dell'offerta d'Amore per la salvezza dell'umanità. Questo gesto si rende presente nella Santa Eucaristia come pane che ci nutre e come vino che ci disseta, affinché anche noi diventiamo un popolo incendiato dall'amore di Dio. Nella seconda epiclesi (= invocazione) della seconda Preghiera Eucaristica diciamo: «Ti preghiamo umilmente: per la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo, lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo». L'Eucaristia ha questo scopo: renderci un solo popolo nelle cui vene spirituali circola l'amore di Dio. perché faccia di noi una cosa sola attorno a questo mistero. Fa’ che da esso impariamo a dare anche noi il corpo e il sangue per i nostri fratelli e donaci di comprendere che il Figlio Tuo, presente nell’Eucarestia, è il centro della nostra vita e delle nostre comunità. Amen CANTO III PARTE LETTORE: dal vangelo secondo Giovanni (12, 23-36) Gesù disse: “È giunta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. Ora l’anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest’ora? Ma per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome”. Venne allora una voce dal cielo: “L’ho glorificato e di nuovo lo glorificherò! ”. La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: “Un angelo gli ha parlato”. Rispose Gesù: “Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”. Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire. Allora la folla gli rispose: “Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come dunque tu dici che il Figlio dell’uomo deve essere elevato? Chi è questo Figlio dell’uomo? ”. Gesù allora disse loro: “Ancora per poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce”. PAUSA DI SILENZIO Dal SALMO 103 (a cori alterni) Benedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande! Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! la terra è piena delle tue creature. Dalle tue alte dimore irrighi i monti, con il frutto delle tue opere sazi la terra. Fai crescere il fieno per gli armenti e l’erba al servizio dell’uomo, perché tragga alimento dalla terra: il vino che allieta il cuore dell’uomo; l’olio che fa brillare il suo volto e il pane che sostiene il suo vigore. Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno. Tu lo provvedi, essi lo raccolgono, tu apri la mano, si saziano di beni. Voglio cantare al Signore finché ho vita, cantare al mio Dio finché esisto. A lui sia gradito il mio canto; la mia gioia è nel Signore. RIFLESSIONE SULLA PAROLA La parabola del grano, che sepolto nel terreno deve marcire per far rifiorire il seme e produrre il germoglio e la spiga, ci inserisce nella logica pasquale di ogni fecondità umana, naturale e spirituale. È la necessità di chi vuol divenire Eucaristia. E davanti all’Eucarestia è significativo meditarne i passaggi che costituiscono la nostra vita eucaristica: il chicco seminato muore per PREGHIERA CORALE : Dio nostro Padre tu vuoi radunare tutti gli uomini in un solo popolo capace di amare, nel quale risplenda l’amore del Figlio Tuo che ha dato per noi il suo Corpo e il suo Sangue. Tu ci hai donato l’Eucarestia come principio e fonte di questa unità. Manda il tuo Spirito 3 fiorire, la spiga tagliata e mondata dà nuovo grano, il grano macinato produce farina, la farina lavorata e cotta dà il pane, sull’altare il pane consacrato nel fuoco dello Spirito genera il Cristo vivente, l’Ostia mangiata dà vita nuova ed eterna all’uomo. Sono tutti verbi di distruzione e di morte: marcire, tagliare, mondare, cuocere, consacrare, mangiare. Verbi che generano vita. È il «quotidiano» di chi ha scelto di essere Eucaristia nel mondo. Giovanni pone in questo momento, tra la folla di Gerusalemme, il Getsemani di Gesù. È uno dei momenti più significativi dell’incarnazione, quando fa suo il grido del lebbroso, del cieco, dell’adultera: «L’anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest’ora?». È la ribellione di fronte al dolore, al fallimento e alla morte: «Allontana da me questo calice!» (Lc 22,42); è l’implorazione del povero sul ciglio della strada. È la preghiera accorata del Figlio dell’Uomo di fronte alla quale non c’è altro che vegliare e restare con lui, nel Getsemani, in attesa della risposta del Padre. « Abbà-Padre » è il grido che ritorna negli ultimi giorni di Gesù nel cenacolo, nel Getsemani e sulla croce. Nel grido di Cristo, il Servo povero, raccogliamo anche noi davanti all’Eucaristia il grido o il silenzio soffocato di ogni sofferenza umana. Il Padre non tarda a rispondere. Anche se la risposta è un invito ad accettare la croce, insieme c’è la sicurezza che lui ci sosterrà fino al «Tutto è compiuto». La voce dal Cielo incoraggia Gesù ad avanzare per un amore più grande. È la vera glorificazione dell’uomo che viene elevato e assume la sua nobiltà e rigenerazione quando riesce ad amare fino a dare la vita. Per questo il Padre lo sostiene: « Lo glorificherò! ». Solo in questa scelta radicale Gesù può dire davanti all’umanità da salvare: « Attirerò tutti a me ». È la logica dell’amore. È la forza dell’Eucaristia. È la più bella risposta, carica di verità, alla domanda della folla: « Chi è questo Figlio dell’uomo? ». È il rivelarsi della luce, in cui noi qui all’altare vogliamo credere per diventare, in lui Eucaristia, « figli della luce ». Gesù nostro Salvatore hai accettato di bere il calice della passione: aiutaci ad assumere le sofferenze degli uomini. .. Redentore degli uomini hai chiesto di celebrare l’eucaristia in memoria di te: ridona l’unità a quelli che partecipano al pane unico.… Buon Pastore hai offerto la vita per le tue pecore: non permettere che nessuno le strappi dalla tua mano... Servo del Signore hai servito i tuoi discepoli fino alla fine: chi presiede sia il servo della comunione. .. Agnello di Dio ti sei immolato ma ora vivi per sempre: fa’ che ti seguiamo ovunque tu vada. .. PREGHIERA CONCLUSIVA V. O Gesù, sacerdote vero ed eterno, tu hai voluto istituire nell’ultima cena con i tuoi apostoli, il sacramento del Tuo Corpo e del Tuo sangue come sacrificio perenne, e hai comandato alla tua Chiesa di perpetuare l’offerta in tua memoria. Il Tuo Corpo, per noi immolato, è nostro cibo e ci dà forza, il Tuo Sangue, per noi versato è nostra bevanda e ci lava da ogni colpa. Noi Ti preghiamo che questo grande mistero nutra e santifichi sempre i tuoi fedeli, perché una sola fede li illumini, e una sola carità li unisca su tutta la terra. Fai che ci accostiamo sempre con fede e con amore alla mensa di questo grande sacramento perché l’effusione del Tuo Spirito ci trasformi in immagini della Tua gloria. Tu sei Dio e vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. T.: AMEN V. : Guarda con amore, Padre, questa tua famiglia, per la quale il Signore nostro Gesù Cristo non esitò a consegnarsi nelle mani dei nemici e a subire il supplizio della Croce. Per Cristo nostro Signore. Amen PAUSA DI SILENZIO CANTO INTERCESSIONE Canto finale V.: Preghiamo con fede il Signore, perchè ci attiri a sè nell’amore, facendoci rivivere l’esperienza di servizio e di comunione, come lui ci ha insegnato e comandato nell’ultima cena: …. Kyrie, eleison! Sacerdote del Dio Altissimo ti sei offerto una volta per tutte in sacrificio: insegnaci a offrire a Dio noi stessi con te. …. Il file può essere scaricato dal sito diocesano www.monreale.chiesacattolica.it dai documenti dell’Ufficio Liturgico Diocesano. 4 5