Indice 7 - Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari n Protezione dei circuiti di illuminazione pag. 408 n Protezione motori pag. 421 n Protezione dei circuiti alimentati da un generatore pag. 433 n Protezione dei trasformatori BT/BT pag. 435 n Compensazione dell'energia reattiva pag. 439 n Protezione contro le sovratensioni tramite SPD ............................................................. pag. 446 n CEI 64-8/3 - Capitolo 37 (ex Allegato A) "Ambienti Residenziali" .................... pag. 458 n Tabella di prescrizioni dell'Allegato A . ..................................................................................... pag. 460 n Soluzioni per la distribuzione integrata per uffici ............................................................ pag. 462 407 Protezione dei circuiti di illuminazione Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari lampada scelta Impatto delle lampade scelte sul circuito elettrico caratteristiche elettriche indotte profilo di corrente di una lampada nelle diverse fasi, con il passare del tempo inizio vita fine vita messa sotto tensione da 0,5 a 100 ms preriscaldamento da 1 s a 10 mn regime stabilito (In) 1 t 1 corrente di spunto alla messa sotto tensione I I In In 20 debolissima resistenza del filamento a freddo 100 ms 20 100 ms saturazione iniziale dei circuiti ferromagnetici 20 ms carico iniziale delle capacità del circuito tutte le lampade a scarica (fluorescenti e alta intensità) richiedono una fase di ionizzazione del gas prima dell'accensione che genera un sovraconsumo lampade a incandescenza normali ccda 10 a 15 In e alogene BT per 5-10 ms alogene bassissima tensione + trasformatore ferromagnetico alogene bassissima tensione + trasformatore elettronico lampade fluorescenti con ballast ferromagnetico non compensato con ballast ferromagnetico compensato t 2 corrente di 3 corrente di regime stabilito preriscaldamento I In 2 I I In In 20 20 100 ms non deformazione su distorsione creata impedenze passive dal raddrizzamento/ filtraggio di un convertitore elettronico cc ccda 20 a 40 In per 5-10 ms fino a 2 volte la corrente nominale cc ccda 30 a 100 In per 0.5 ms ccda 10 a 15 In per 5-10 ms ccda 20 a 60 In per 0.5-1 ms cc ccdurata: da alcuni decimi di secondo ad alcuni secondi, ccampiezza: da 1,5 a 2 volte la corrente nominale In cc fino a 2 volte la corrente nominale cc con ballast elettronico ccda 30 a 100 In per 0.5 ms cc LED diodi elettroluminescenti ccda 30 a 100 In per 0.1 a 3 ms cc lampade a scarica alta intensità con ballast ferromagnetico non compensato con ballast ferromagnetico compensato con ballast elettronico 408 ccda 10 a 15 In per 5-10 ms cc20 a 60 In per 0.5 a 1 ms cc30 a 100 In per 0.5 ms 100 ms fine vita sovraconsumo oltre la durata nominale (tempo trascorso il quale il 50 % delle lampade dello stesso tipo sono fuori uso) cc ccdurata: da 1 a 10 mn, ccampiezza: da 1,1 a 1,6 volte cc la corrente nominale In vedere dati costruttore fino a 2 volte la corrente nominale cc impatti del tipo di lampade sui principali componenti del circuito elettrico di alimentazione cavi elettrici interruttore automatico protezione differenziale apparecchio di comando ccil dimensionamento di massima della sezione dei conduttori dipende dalla corrente a regime stabilito. A deve inoltre tenere conto delle sovracorrenti di preriscaldamento prolungato e di fine vita delle lampade. B nei circuiti trifase con lampade che generano armoniche di ordine 3 e multipli di 3, dimensionare il conduttore di neutro di conseguenza. C il calibro dell'interruttore ccla sensibilità della funzione deve essere in grado differenziale deve essere di proteggere i conduttori dimensionata per proteggere: senza sganciare: vv le persone contro le scosse vv alla messa sotto tensione elettriche: 30 mA, vv nelle fasi di vv i beni contro il rischio d'incendio: preriscaldamento e fine vita 300 o 500 mA. delle lampade. ccil calibro (del blocco Vigi o D la scelta della curva dell'interruttore differenziale) deve di intervento e del numero essere superiore o uguale a quello di lampade a valle dell'interruttore a monte permettono di ottimizzare (coordinamento). la continuità di servizio. E per un' eccellente continuità di servizio, scegliere un prodotto: vv temporizzato (tipo s) per la protezione a monte contro l'incendio, vv "super immunizzato" (si) per la protezione delle persone. ccle tabelle riportate nelle prossime pagine della guida indicano per ciascun calibro la potenza totale delle lampade che un teleruttore o un contattore modulare è in grado di comandare. ccl'applicazione di queste regole garantisce che gli apparecchi di comando siano in grado di supportare: vv la corrente di spunto alla messa sotto tensione (compatibile con il loro potere di chiusura), vv la corrente di preriscaldamento (compatiile con la loro tenuta termica). F preferire l'utilizzo del teleruttore, poichè a parità di calibro: vv può spesso comandare più lampade di un contattore, vv consuma meno corrente e dissipa meno calore. rischio di surriscaldamento dei conduttori rischio di sgancio intempestivo rischio di sovraccarico fattore di potenza pagina 410 ccpotenza consumata [W]/ potenza apparente [VA], cc< 1 in presenza di circuiti reattivi non compensati (induttanza o capacità dominante). ccdetermina la corrente nominale del circuito in funzione della potenza utile delle lampade e delle perdite 1 vicino a 1 a pieno carico per tutta la durata del prodotto a fine vita > 0,92 0,5 > 0,92 pagina 411 C D (correnti di dispersione armoniche) C D (correnti di dispersione armoniche) compensazione seriale compensazione parallela C D > 0,92 con ballast esterno 0,5 con ballast integrato F (correnti di dispersione alta frequenza generate dai circuiti elettronici) E C (la sovracorrente di preriscaldamento è breve e non deve essere considerata. Medio a fine vita) pagina 412 (correnti di dispersione armoniche) F compens. seriale: F F per tutta la durata nominale del prodotto Harmonique de rang 3 e 7 0,5 (la lunga fase di preriscaldamento e la fine del prodotto richiedono cavi elettrici in grado di supportare il doppio della corrente nominale) (correnti di dispersione armoniche) F (correnti di dispersione armoniche) F (correnti di disp. alta freq. generate dai circuiti elettronici) F > 0,92 A B no basso medio F (correnti di dispersione alta frequenza generate dai circuiti elettronici) E C D > 0,92 > 0,92 compens. parallela: alto valutazione 409 Protezione dei circuiti di illuminazione Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Principi di scelta degli interruttori automatici Interruttori automatici cc Gli apparecchi di protezione permettono di: vv prevenire gli incendi provocati da un eventuale guasto al circuito elettrico (cortocircuito, sovraccarico, guasto d’isolamento), vv garantire la sicurezza delle persone contro le scosse elettriche in caso di contatti indiretti. cc La scelta degli apparecchi di protezione deve essere ottimizzata per garantire una sicurezza totale insieme alla continuità di servizio. cc Anche se talvolta gli apparecchi di protezione sono utilizzati come organi di comando dei circuiti d'illuminazione, si consiglia di installare degli apparecchi di comando separati più adatti alle commutazioni frequenti (interruttore, contattore, teleruttore). t [s] protezione contro i sovraccarichi 7-15 2-4 0.5-1.5 B C D 0.01-0.02 1.1-1.5 3-5 5-10 10-14 I / In La curva di intervento rende la protezione più o meno sensibile: ccalla corrente di spunto alla messa sotto tensione ccalla corrente di sovraccarico durante la fase di preriscaldamento breve (< 1 s) delle lampade Scelta del potere di interruzione cc Deve essere superiore o uguale alla corrente di cortocircuito presunta a monte dell'interruttore. cc Tuttavia in caso di associazione con un interruttore a monte che limita la corrente, il potere di interruzione può essere eventualmente ridotto (filiazione). Scelta del calibro cc Il calibro (In) viene scelto per proteggere il collegamento elettrico: vv per i cavi: viene scelto in funzione della sezione. vv per le canalizzazioni elettriche prefabbricate Canalis: deve essere semplicemente inferiore o uguale al calibro della canalizzazione elettrica. cc In generale il calibro deve essere superiore alla corrente nominale dei circuiti. Tuttavia nel caso dei circuiti d'illuminazione, per assicurare un'eccellente continuità di servizio, si consiglia di scegliere un calibro pari al doppio circa della corrente nominale del circuito riducendo il numero di lampade per circuito. cc Il calibro dell'interruttore a monte deve essere sempre inferiore o uguale al calibro dell'apparecchio di comando installato a valle (interruttore, interruttore differenziale, contattore, teleruttore, …). Scelta della curva di intervento cc Gli installatori utilizzano sempre la stessa curva per i circuiti d'illuminazione: B o C a seconda dell'abitudine. cc Tuttavia per prevenire sganci intempestivi può essere consigliabile scegliere una curva meno sensibile (esempio: passare da B a C). Continuità di servizio Precauzioni contro gli sganci intempestivi Gli sganci intempestivi possono essere provocati: cc dalla corrente di spunto alla chiusura del circuito; cc dalla corrente di sovraccarico durante la fase di preriscaldamento delle lampade; cc dalla corrente armonica che attraversa il neutro dei circuiti trifase (1). 3 soluzioni cc Scegliere un interruttore con una curva meno sensibile: passaggio dalla curva B alla curva C o dalla curva C alla curva D (2) cc Ridurre il numero di lampade per circuito cc Accendere i circuiti in successione, utilizzando ausiliari di temporizzazione sui relè di comando. Non aumentare in nessun caso il calibro dell'interruttore perchè i collegamenti elettrici non sarebbero più protetti. Reflex iC60 I Reflex iC60 (vedere pagina 412) sono interruttori di comando integrato che riuniscono in uno stesso apparecchio le seguenti funzioni principali: cc interruttore per la protezione dei cavi; cc telecomando con ordine mantenuto e/o a impulsi; cc segnalazione a distanza dei diversi stati del prodotto; cc interfaccia compatibile con sistemi modulari Acti 9 Smartlink e controllori PLC (telecomando e segnalazione). (1) Nel caso specifico di circuiti trifase che alimentano lampade a scarica con ballast elettronici, vengono generate correnti armoniche di ordine 3 e multipli di 3. Il conduttore di neutro deve essere dimensionato in modo da evitarne il riscaldamento. Tuttavia la corrente che circola nel neutro potrebbe diventare superiore alla corrente di ogni fase e provocare uno sgancio intempestivo. (2) Negli impianti con cavi molto lunghi in schema TN o IT, potrebbe essere necessario aggiungere una protezione differenziale per assicurare la protezione delle persone. 410 Principi di scelta dei dispositivi differenziali Dispositivi differenziali Curva di intervento di un differenziale 30 mA cc Gli apparecchi di protezione differenziale permettono di: vv prevenire gli incendi provocati da un eventuale guasto d’isolamento al circuito elettrico, vv garantire la sicurezza delle persone contro le scosse elettriche (contatti diretti o indiretti). cc La scelta degli apparecchi di protezione deve essere ottimizzata per garantire una sicurezza totale insieme alla continuità di servizio. cc L'installazione di una protezione differenziale sui circuiti d'illuminazione varia a seconda delle norme, del regime di neutro e delle abitudini d'installazione. 1000 [mA] Norma IEC 60479-2 100 [mA] differenziale "si" 10 [mA] Scelta della sensibilità cc Per assicurare una protezione solo contro gli incendi: 300 mA. cc Per assicurare una protezione contro le scosse elettriche: 30 mA. differenziale tradizionale 1 [mA] 10 [Hz] 100 [Hz] 1000 [Hz] 10000 [Hz] Differenziali "si" : la norma internazionale IEC 60479-2 ccCurva grigia determina la corrente limite di sgancio di un differenziale in funzione della frequenza. Questo limite corrisponde alla corrente che il corpo umano è in grado di sopportare senza correre alcun pericolo. : i dispositivi differenziali tradizionali sono ccCurva nera più sensibili alle correnti alta frequenza che a 50/60 Hz. : i differenziali "super immunizzati" "si" ccCurva verde sono meno sensibili alle perturbazioni alta frequenza e garantiscono al contempo massima protezione delle persone. Scelta del calibro cc Il calibro deve essere superiore o uguale all'intensità totale del circuito. Questa può raggiungere anche il doppio della corrente nominale delle lampade: vv per le lampade a scarica a causa del loro preriscaldamento (diversi minuti) vv sovraconsumo delle lampade che superano la loro durata nominale. cc Il calibro del differenziale (blocco Vigi o interruttore differenziale) deve essere sempre superiore o uguale al calibro dell'interruttore a monte. Continuità di servizio cc In caso di circuito a 2 livelli di protezione differenziale, si consiglia di utilizzare: vv una protezione differenziale a monte temporizzata con una sensibilità superiore o pari a 3 volte quella della protezione a valle (esempio 100 o 300 mA di tipo s), vv uno o più dispositivi differenziali istantanei da 30 mA a valle. La protezione "super immunizzata" Differenziali "super immunizzati" si cc Le lampade compatte fluorescenti e le lampade a scarica alta intensità con ballast elettronico generano correnti ad alta frequenza (diversi kHz) che circolano tra i conduttori e la terra nei filtri d'ingresso dei ballast e nelle capacità parassite dell'impianto. cc Le correnti armoniche (fino ad alcuni mA per ballast) possono provocare lo sgancio dei dispositivi differenziali tradizionali. cc Per evitare questo tipo di effetti indesiderati e mantenere un'eccellente continuità di servizio, si consiglia di utilizzare i differenziali super immunizzati si. 411 Dispositivi di comando Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Principi per la selezione delle apparecchiature di telecomando modulari Apparecchi di comando cc La loro funzione è quella di comandare l'accensione e lo spegnimento delle lampade commutando uno o più conduttori di fase. cc In condizioni di funzionamento normali, la tecnologia di cui sono dotati consente di eseguire un numero assai elevato di manovre senza alterarne le prestazioni. cc L'installazione di un relè di comando (teleruttore, contattore) consente di: vv gestire a distanza un circuito di illuminazione ad alta potenza; vv eseguire facilmente funzioni avanzate (comando centralizzato, timer, programmazione, ecc.) cc Comandano un circuito trifase. Scelta del relè di comando teleruttore iTL tipo di architettura del circuito di potenza (modulare/monoblocco) installazione comando contattore modulare iETL multiplo a impulsi, con pulsanti consumo nullo, tranne in fase di comando calibro (valori più frequenti indicati in grassetto) possibilità di installazione semplice (versione standard) o multiplo semplice (con contatto ausiliario) Mantenuto con interruttore (versione standard) o a impulsi con pulsanti (versione con contatto ausiliario) Quando è in funzione (da 1 a 2 W) – – – – < 100 < 1.000 < 100 < 1.000 in combinazione con ausiliari 16, 25, 40, 63 A con blocco relè 20 A monofase (1 o 2P) o trifase (3 o 4P) monofase (1P) neutro passante in combinazione con ausiliari con blocco relè 16 o 32 A 16 A diverse funzionalità mediante dispositivi ausiliari: cctemporizzazione cccomando per pulsanti luminosi cccomando passo-passo ccsegnalazione cccomando mantenuto cccomando centralizzato multilivello diversi kW tipo di circuito comandato monofase (1 o 2P) o trifase (3 o 4P monoblocco o in combinazione con prolunga iETL) 416 - 418 segnalazione degli stati a distanza circuito di comando 412 monofase (1P) neutro passante nessun fattore di declassamento: cc16 A in regime stabilito 416 - 418 nessun fattore di declassamento: cc20 A in regime stabilito protezione ausiliario su interruttore comando ausiliario su contattore o teleruttore 12 a 230 V CA – ausiliario su contattore o teleruttore – 230 V CA 12, 24, 48, 110, 230 V CA 230 V CA 6 a 130 V CC – 24 V CA ccresidenziale ccedifici terziari e industriali (uffici, parcheggi, negozi, laboratori, ecc.) ccresidenziale ccedifici terziari e industriali ccedifici terziari (hotel, (uffici, open space, magazzini, supermercati, ospedali) parcheggi interni, ecc.) ccinfrastrutture (tunnel, parcheggi esterni, illuminazione pubblica, ecc.) pulsante, commutatore controllore PLC ambiti di applicazione preferenziali : basso iCT+ multiplo potenza comandata numero di lampade comandate iCT ccLa protezione del circuito è assicurata tramite un interruttore separato. ccI circuiti di comando e di potenza sono separati. Consentono fra l'altro di collegare gli apparecchi di comando ( pagina xx) che presentano spesso una capacità di commutazione limitata e non permettono una commutazione multipolare (fase/neutra o trifase) in cassetta e quadro numero di punti tipo riarmo a distanza della protezione numero di ciclo di manovre/giorno (in media) flessibilità del controllo iTL+ : medio : alto – ccresidenziale ccedifici terziari (hotel, ospedali) Reflex iC60 La migliore soluzione "all-in-one" per il controllo e la protezione dei circuiti di illuminazione cc Sicurezza totale per la vostra installazione. cc Facilità di implementazione. cc Riduzione dei surriscaldamenti nel quadro elettrico. cc Soluzione bistabile. cc Predisposto per la comunicazione con un sistema modulare Acti 9 Smartlink o un controllore a logica programmabile (PLC). interruttore di comando integrato Reflex iC60 telecomando RCA iC60 Reflex iC60 RCA iC60 Monoblocco Le funzioni di protezione del circuito e di commutazione di potenza sono integrate in un unico apparecchio Monoblocco L'interruttore associato all'RCA assicura le funzioni di protezione del circuito e la commutazione di potenza in cassetta e quadro in cassetta e quadro multiplo multiplo a impulsi o mantenuto a impulsi o mantenuto molto basso, tranne in fase di comando molto basso, tranne in fase di comando – sì <10 1 - 2 in media funzioni ausiliarie integrate 10, 16, 25, 40, 63 A funzioni ausiliarie integrate 1 a 63 A diverse funzionalità incorporate: ccscelta della modalità di interpretazione degli ordini di comando; ccinterfaccia di comando e segnalazione compatibile con gli standard dei controllori PLC a 24 V CC; cccompatibilità con gli ausiliari di protezione differenziale Vigi iC60; cctemporizzazione degli ordini di comando tramite relè temporizzato o controllore PLC diversi kW diverse funzionalità incorporate: ccpossibile riarmo da remoto in seguito a guasto elettrico; ccscelta della modalità di interpretazione degli ordini di comando; ccinterfaccia di comando e segnalazione compatibile con gli standard dei controllori PLC a 24 V CC; cctemporizzazione degli ordini di comando tramite relè temporizzato o controllore PLC; cccompatibilità con gli ausiliari di protezione iC60 e Vigi (segnalazione iOF, iSD e disattivazione iMN, iMX...) diversi kW monofase (2P) o trifase (3 o 4P) monofase (1 o 2P) o trifase (3 o 4P) 417 - 419 incorporato incorporato 230 V CA 24/48 V CA/CC con ausiliario iMDU 24 V CC con interfaccia Ti24 ccedifici terziari e industriali (uffici, open space, magazzini, supermercati, parcheggi interni, ecc.) ccinfrastrutture (tunnel, parcheggi esterni, illuminazione pubblica, ecc.) 417 - 419 ccincorporato cctramite ausiliario MCB ccincorporato cctramite ausiliario MCB 230 V CA 24/48 V CA/CC con ausiliario iMDU 24 V CC con interfaccia Ti24 ccinfrastrutture (tunnel, parcheggi interni/esterni, illuminazione pubblica, ecc.) 413 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Dispositivi di comando Esempio Scelta del calibro iTL iCT cc Il calibro indicato sulla parte anteriore dei prodotti non corrisponde mai alla corrente nominale del circuito di illuminazione. cc Le norme che stabiliscono i calibri dei relè non tengono conto di tutte le caratteristiche elettriche delle lampade in ragione della loro diversità e della complessità dei fenomeni elettrici generati (corrente di spunto, corrente di preriscaldamento, corrente a fine vita, ecc.). cc Schneider Electric esegue regolarmente numerose prove allo scopo di determinare per ogni tipo e configurazione di lampade, il numero massimo di lampade che è possibile comandare da un relè di un calibro specifico per una data potenza. Teleruttori iTL e contattori iCT Il calibro deve essere scelto in base ai dati forniti dalle tabelle illustrate nelle pagine seguenti. Il calibro del teleruttore iTL e del contattore iCT deve essere uguale o maggiore del calibro della protezione. Reflex iC60 e RCA iC60 Il calibro è scelto in base alle caratteristiche dei cavi. cc Il calibro è definito in modo analogo all'interruttore. cc La capacità di commutazione è indicata nelle tabelle illustrate precedentemente. Reflex iC60 RCA iC60 414 Dissipazione termica cc Il principio di funzionamento stesso dei contattori modulari provoca una costante dissipazione di calore (diversi watt) dovuta: vv al consumo della bobina; vv alla resistenza dei contatti di potenza. In caso di installazione di più contattori modulari affiancati nella stessa cassetta si consiglia di inserire una elemento di ventilazione laterale a una distanza regolare (ogni 1 o 2 contattori). Questo facilita la dissipazione del calore. Se la temperatura interna all'involucro supera i 40 °C, applicare al calibro un fattore di declassamento dell'1% per °C oltre i 40 °C. cc I teleruttori, Reflex iC60 e RCA sostituiscono in modo adeguato i contattori modulari perché, a parità di calibro: vv consumano meno e dissipano meno calore (nessuna presenza di corrente nella bobina); non richiedono un elemento separatore; vv a seconda dei casi di applicazione, permettono un'installazione più compatta con un minor numero di cavi. 415 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Nota generale: I contattori modulari e i teleruttori non utilizzano le stesse tecnologie. Il loro calibro è determinato secondo norme diverse e non corrisponde alla corrente nominale del circuito (tranne che per iTL+ e iCT+). Quindi per un dato calibro un teleruttore è più performante di un contattore modulare per il comando di lampade con forte corrente di spunto, o con un basso fattore di potenza (circuito induttivo non compensato). tipo di lampada potenza unitaria e capacità del condensatore di compensazione Protezione dei circuiti di illuminazione Scelta del calibro in funzione del tipo di lampada Calibro del relè cc La tabella sottostante indica il numero massimo di lampade per ogni relè, in base al tipo, alla potenza e alla configurazione di una lampada data. A titolo indicativo è indicata anche la potenza totale ammessa. cc I valori indicati si riferiscono ad un circuito 230 V con 2 conduttori attivi (monofase fase / neutro o bifase fase / fase). Per i circuiti 110 V, dividere per due i valori della tabella. cc Per ottenere i valori equivalenti per un intero circuito trifase 230 V, moltiplicare il numero di lampade e la potenza utile massima: vv per 3 (1,73) per i circuiti 230 V tra fasi senza neutro vv per 3 per i circuiti 230 V tra fasi e neutro o 400 V tra fasi. numero max di lampade per un circuito monofase e potenza utile massima per circuito teleruttore iTL 16 A 32 A contattore iCT 16 A 25 A 40 A lampade a incandescenza tradizionali, lampade alogene BT, lampade di emergenza a vapore di mercurio (senza ballast) 40 W 40 1500 W 106 4000 W 38 1550 W 57 2300 W a a a a 60 W 25 66 30 45 1600 W 53 4200 W 25 2000 W 38 2850 W 75 W 20 100 W 150 W 200 W 300 W 500 W 1000 W 1500 W lampade alogene a bassissima tensione 12 o 24 V con trasformatore 20 W ferromagnetico 50 W 75 W 100 W con trasformatore 20 W elettronico 50 W 75 W 100 W tubi fluorescenti con starter e ballast ferromagnetico 15 W 1 tubo senza 18 W compensazione (1) 20 W 36 W 40 W 58 W 65 W 80 W 115 W 15 W 5 µF 1 tubo con 18 W 5 µF compensazione 20 W 5 µF (2) parall. 36 W 5 µF 40 W 5 µF 58 W 7 µF 65 W 7 µF 80 W 7 µF 115 W 16 µF 2 o 4 tubi 2 x 18 W con 4 x 18 W compensazione 2 x 36 W ser. 2 x 58 W 2 x 65 W 2 x 80 W 2 x 115 W tubi fluorescenti con ballast elettronico 1 o 2 tubi 18 W 36 W 58 W 2 x 18 W 2 x 36 W 2 x 58 W 416 16 10 8 5 3 1 1 1500 W 70 28 19 14 60 25 18 14 1350 W a 1450 W 83 70 62 35 31 21 20 16 11 60 50 45 25 22 16 13 11 7 56 28 28 17 15 12 8 1250 W a 1300 W 80 40 26 40 20 13 1200 W a 1400 W 900 W 2000 W 1450 W a 1550 W 42 28 21 13 8 4 2 19 12 10 4000 W 7 4 2 1 28 18 14 2100 W 10 6 3 2 3000 W 180 74 50 37 160 65 44 33 3600 W 15 a 10 3750 W 8 6 3200 W 62 a 25 3350 W 20 16 300 W a 600 W 23 15 12 8 1250 W 90 a 39 1600 W 28 22 450 W a 900 W 213 186 160 93 81 55 50 41 29 160 133 120 66 60 42 37 30 20 148 74 74 45 40 33 23 3200 W 22 a 22 3350 W 22 20 20 13 13 10 7 2400 W 15 15 15 15 15 10 10 10 5 5300 W 30 16 16 10 10 9 6 330 W a 850 W 450 W a 1200 W 212 3800 W 74 106 a 38 4000 W 25 69 106 36 53 20 34 12 30 30 30 28 28 17 17 15 10 200 W 20 a 20 800 W 20 20 20 15 15 15 7 1100 W 46 a 24 1500 W 24 16 16 13 10 1300 W 111 a 58 1400 W 37 55 30 19 1850 W a 2250 W 300 W a 1200 W 1650 W a 2400 W 2000 W a 2200 W 63 A 115 85 70 50 35 26 18 10 6 4 4600 W 172 a 125 5250 W 100 73 50 37 5500 W 25 a 15 6000 W 8 5 42 27 23 18 182 76 53 42 850 W 63 a 42 1950 W 35 27 3650 W 275 a 114 4200 W 78 60 70 70 70 60 60 35 35 30 20 40 40 40 40 40 30 30 30 14 80 44 44 27 27 22 16 1050 W 100 a 100 2400 W 100 90 90 56 56 48 32 600 W 60 a 60 2400 W 60 60 60 43 43 43 20 2900 W 123 a 68 3800 W 68 42 42 34 25 222 117 74 111 60 38 4000 W 333 a 176 4400 W 111 166 90 57 Reflex iC60 10 16 28 23 29 15 12 9 6 4 2 1 1120 W a 2175 W 11 8 7 5 47 19 15 12 220 W a 500 W 16 16 16 15 15 9 9 8 6 11 11 11 11 11 8 8 8 4 23 12 12 8 8 7 5 244 W a 647 W 56 28 19 27 16 9 1008 W a 1152 W 1500 W a 2000 W 940 W a 1200 W 165 W a 640 W 828 W a 1150 W 25 46 36 31 23 15 13 9 5 3 1 1840 W a 2600 W 19 12 10 8 74 31 24 20 380 W a 800 W 26 26 26 24 24 15 15 12 9 19 19 19 19 19 12 12 12 7 36 20 20 12 12 11 8 390 W a 1035 W 90 46 31 44 24 15 1620 W a 1798 W 1500 W a 3000 W 1480 W a 2000 W 285 W a 960 W 1296 W a 1840 W 40 70 55 46 33 22 18 12 8 4 3 2800 W a 3600 W 27 19 14 10 108 47 34 26 540 W a 1050 W 37 37 37 34 34 21 21 19 12 24 24 24 24 24 19 19 19 9 56 29 29 20 20 15 12 555 W a 1520 W 134 70 45 67 37 23 2412 W a 2668 W 3600 W a 4500 W 2160 W a 2600 W 360 W a 1520 W 2016 W a 2760 W 63 140 103 80 60 43 34 22 12 8 5 5600 W a 6800 W 50 33 27 22 220 92 64 51 1000 W a 2200 W 85 85 85 72 72 43 43 36 24 48 48 48 48 48 36 36 36 17 96 52 52 33 33 26 20 1275 W a 2880 W 268 142 90 134 72 46 4824 W a 5336 W 6000 W a 7500 W 4400 W a 5100 W 720 W a 2880 W 3456 W a 4600 W 207 152 121 88 60 49 30 19 10 5 8280 W a 9800 W 75 51 43 33 333 137 94 73 1500 W a 3300 W 121 121 121 108 108 68 68 58 38 72 72 72 72 72 51 51 51 24 148 82 82 51 51 41 31 1815 W a 4640 W 402 213 134 201 108 70 7236 W a 8120 W 8250 W a 10000 W 6660 W a 7300 W 1080 W a 4080 W 5328 W a 7130 W 417 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari tipo di lampada potenza unitaria e capacità del condensatore di compensazione Protezione dei circuiti di illuminazione Scelta del calibro in funzione del tipo di lampada numero max di lampade per un circuito monofase e potenza utile massima per circuito teleruttore iTL 16 A 32 A contattore iCT 16 A 25 A 40 A Lampade compatte fluorescenti con ballast 5W 240 1200 W 630 3150 W 210 1050 W 330 1650 W 670 171 a 457 a 150 a 222 a 478 elettronico esterno 7 W 9W 138 1450 W 366 3800 W 122 1300 W 194 2000 W 383 11 W 118 318 104 163 327 18 W 77 202 66 105 216 26 W 55 146 50 76 153 con ballast 5W 170 850 W 390 1950 W 160 800 W 230 1150 W 470 7W 121 a 285 a 114 a 164 a 335 elettronico 900 W 133 1300 W 266 9W 100 1050 W 233 2400 W 94 integrato 11 W 86 200 78 109 222 (sostituzione delle lampade 18 W 55 127 48 69 138 a incandescenza) 26 W 40 92 34 50 100 lampade a vapore di mercurio alta pressione con ballast ferromagnetico senza starter, lampade di emergenza a vapore di sodio alta pressione con ballast ferromagnetico a starter integrato (3) senza 50 W non testato, 15 750 W 20 1000 W 34 a a 10 15 27 compensazione (1) 80 W uso poco frequente 1000 W 10 1600 W 20 125 / 110 W (3) 8 250 / 220 W (3) 4 6 10 400 / 350 W (3) 2 4 6 700 W 1 2 4 con 50 W 7 µF 10 500 W 15 750 W 28 a a 80 W 8 µF 9 13 25 compensazione 1400 W 10 1600 W 20 125 / 110 W (3) 10 µF 9 in parallelo (2) 250 / 220 W (3) 18 µF 4 6 11 400 / 350 W (3) 25 µF 3 4 8 700 W 40 µF 2 2 5 1000 W 60 µF 0 1 3 lampade a vapore di sodio bassa pressione con ballast ferromagnetico con starter esterno senza 35 W non testato, 5 270 W 9 320 W 14 a a 5 9 14 compensazione (1) 55 W uso poco frequente 360 W 6 720 W 90 W 3 9 135 W 2 4 6 180 W 2 4 6 con 35 W 20 µF 38 1350 W 102 3600 W 3 100 W 5 175 W 10 a a 55 W 20 µF 24 63 3 5 10 compensazione 180 W 4 360 W 90 W 26 µF 15 40 2 8 in parallelo (2) 135 W 40 µF 10 26 1 2 5 180 W 45 µF 7 18 1 2 4 lampade a vapore di sodio alta pressione, lampade a ioduri metallici con ballast 35 W non testato, 16 600 W 24 850 W 42 a 70 W 8 12 20 ferromagnetico uso poco frequente 1200 W 13 150 W 4 7 con starter 250 W 2 4 8 esterno, senza 1 3 5 compensazione (1) 400 W 1000 W 0 1 2 con ballast 35 W 6 µF 34 1200 W 88 3100 W 12 450 W 18 650 W 31 a a a a 70 W 12 µF 17 45 6 9 16 ferromagnetico 1350 W 22 3400 W 4 1000 W 6 2000 W 10 20 µF 8 con starter esterno, 150 W 32 µF 5 13 3 4 7 e compensazione 250 W 400 W 45 µF 3 8 2 3 5 in parallelo (2) 1000 W 60 µF 1 3 1 2 3 2000 W 85 µF 0 1 0 1 2 con ballast 35 W 38 1350 W 87 3100 W 24 850 W 38 1350 W 68 a a a a 70 W 29 77 18 29 51 elettronico 2200 W 33 5000 W 9 1350 W 14 2200 W 26 150 W 14 63 A 3350 W non testato a 4000 W 2350 W 710 a 514 2600 W 411 340 213 151 3550 W a 3950 W 1700 W 53 a 40 2800 W 28 15 10 6 1400 W 43 a 38 3500 W 30 17 12 7 5 2650 W a 4200 w 500 W 24 a 24 1100 W 19 10 10 350 W 15 a 15 720 W 11 7 6 850 W a 1800 W 1450 W 64 a 32 2000 W 18 11 8 3 1100 W 50 a 25 4000 W 15 10 7 5 3 2400 W 102 a 76 4000 W 40 2250 W a 3200 W 2150 W a 5000 W 550 W a 1100 W 1750 W a 6000 W 3600 W a 6000 W (1) I circuiti con ballast ferromagnetici non compensati consumano il doppio di corrente per una lampada con potenza utile data. Questo spiega il numero ridotto di lampade di questa configurazione. (2) La capacità totale dei condensatori di compensazione in parallelo in un circuito limita il numero di lampade comandabili da un contattore. La capacità totale a valle di un contattore modulare da 16, 25, 40 e 63 A non deve superare rispettivamente 75, 100, 200 e 300 µF. Tener conto di questi valori limite per calcolare il numero massimo consentito di lampade se i valori di capacità sono diversi da quelli riportati nella tabella. (3) Le lampade a vapore di mercurio alta pressione senza starter, di potenza 125, 250 e 400 W vengono progressivamente sostituite con lampade a vapore di sodio alta pressione con starter integrato e potenza 110, 220 e 350 W. 418 Reflex iC60 10 16 158 113 92 79 49 37 121 85 71 59 36 25 790 W a 962 W 9 6 5 3 1 0 6 6 6 3 2 1 0 469 W a 625 W 4 4 3 2 1 3 3 2 1 0 153 W a 253 W 12 7 3 2 0 0 14 8 5 3 2 0 0 15 11 6 416 W a 481 W Cos 0,95 0,85 0,5 605 W a 650 W 313 W a 963 W 88 W a 169 W 490 W a 800 W 525 W a 844 W Pc [W] iTL+ 3500 3500 1800 iCT+ 4300 3900 2300 25 251 181 147 125 80 60 193 137 113 94 58 40 1255 W a 1560 W 15 10 8 4 2 1 10 9 9 4 3 2 0 770 W a 1000 W 7 7 4 3 2 4 4 3 2 1 245 W a 405 W 19 11 5 3 1 0 17 9 6 4 3 1 0 24 18 9 400 W a 750 W 959 W a 1044 W 500 W a 1540 W 140 W a 270 W 595 W a 1200 W 840 W a 1350 W 40 399 268 234 196 127 92 278 198 160 132 83 60 1995 W a 2392 W 20 15 10 6 4 2 15 13 10 6 4 2 1 1000 W a 1760 W 11 11 8 5 4 7 7 5 3 2 385 W a 792 W 28 15 9 5 3 1 26 13 9 5 4 2 1 38 29 14 980 W a 1350 W 1390 W a 1560 W 750 W a 1760 W 245 W a 450 W 910 W a 2200 W 1330 W a 2100 W 63 810 578 463 396 261 181 568 405 322 268 167 121 4050 W a 4706 W 41 33 24 12 8 5 34 31 24 13 10 7 4 2050 W a 3500 W 17 17 11 8 6 12 12 8 5 4 595 W a 1198 W 50 24 15 10 5 2 43 23 14 10 7 4 2 82 61 31 1750 W a 2500 W 2840 W a 3146 W 1700 W a 4900 W 420 W a 720 W 1505 W a 4400 W 2870 W a 4650 W 0 0 0 0 0 0 859 621 497 411 257 182 utilizzo poco frequente 64 48 34 19 12 8 52 46 36 21 14 9 7 3200 W a 5600 W 29 29 23 12 10 19 19 13 9 8 1015 W a 2070 W 77 38 22 13 10 3 70 35 21 14 9 7 3 123 92 48 2695 W a 4000 W 4295 W a 4732 W 2600 W a 7000 W 665 a 1440 W 2450 W a 7000 W 4305W a 7200 W Nel caso in cui i contattori o teleruttori tradizionali siano in grado di comandare solo un numero molto limitato di lampade, iCT+ e iTL+ sono un'alternativa da prendere in considerazione. Sono infatti adatti in modo specifico alle lampade a forte corrente di spunto e con consumo fino a 16 A (iTL+) o 20 A (iCT+) in regime stabilito (ad esempio: lampade con ballast o trasformatore ferromagnetico). La tabella a fianco indica la potenza comandabile Pc in funzione del fattore di potenza. Per le lampade a scarica alta intensità dividere per due la potenza (corrente di preriscaldamento). Esempio: Quanti tubi fluorescenti da 58 W compensati (fattore di potenza 0,85) con ballast ferromagnetici (10 % di perdita) è possibile comandare con un iCT+ 20 A ? Numero di lampade N = potenza comandabile Pc / (potenza utile di ogni lampada + perdita del ballast), ovvero in questo caso N = 3900 / (58 + 10 %) = 61. Un iCT 16 A è invece limitato a 10 tubi da 58 W, un iCT 25 A a 15 lampade e un iCT 63 A a 43 lampade. 419 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione dei circuiti di illuminazione Ausiliari degli apparecchi di comando Ausiliari di comando cc Offrono una grande varietà di funzioni: vv dalle più semplici (segnalazione, temporizzazione, accensione ritardata, ecc.), vv alle più evolute (comando centralizzato multi-livelli, comando ad impulsi, …), cc Alcuni ausiliari permettono di eliminare le perturbazioni elettriche che possono disturbare il funzionamento delle commutazioni. cc Schneider-Electric vanta l'offerta più completa e più coerente del mercato. Tutti gli ausiliari di una famiglia di prodotti (contattore modulare o teleruttore) sono compatibili con tutti gli apparecchi della stessa famiglia. cc La loro installazione è semplificata al massimo dalle clip di assemblaggio integrate che realizzano contemporaneamente i collegamenti elettrici e meccanici. Per maggiori informazioni sugli ausiliari di Teleruttori iTL e iTL+, Contattori iCT e iCT+, Reflex iC60 e le relative funzioni si rimanda al relativo catalogo prodotto. 420 Protezione motori Protezione degli apparecchi utilizzatori Generalità Il motore asincrono è un motore robusto ed affidabile e per questo ha un’applicazione molto diffusa. Di conseguenza le protezioni associate hanno un’importanza rilevante per quanto riguarda il suo utilizzo. Il cattivo funzionamento dei dispositivi associati può causare gravi danni: cc alle persone: vv pericolo di contatti indiretti per un guasto all’isolamento, vv effetti indotti dal cattivo funzionamento dei dispositivi di protezione, cc alle macchine e ai cicli produttivi: vv mancato avviamento del sistema di sicurezza, vv perdita di produttività dell’impianto, cc ai motori: vv costo di manutenzione ordinaria, vv costo di revisione del motore. La protezione deve quindi garantire un’affidabilità globale dell’impianto, delle persone e dei beni. Caratteristica di funzionamento di un motore asincrono La curva tipica dell’assorbimento di corrente di un motore asincrono in funzione del tempo è rappresentata dalla figura a fianco. Pn Corrente nominale ln = _____________ t [s] e·Un·h·cos j Corrente di avviamento Ia = 5 ÷8 In. Corrente di spunto Is = 8 ÷12 In. da 1 a 10 s da 20 a 30 ms Un [V]: tensione di alimentazione; Pn [W]: potenza nominale; cosj: fattore di potenza a carico nominale; η: rendimento del motore a carico nominale. Per maggiori approfondimenti vedere pag. 409. I [A] In Ia Is Norma CEI EN 60947-4-1 Protezione e coordinamento delle partenze-motore Una partenza-motore può essere costituita da 1, 2, 3 o 4 apparecchi differenti che assicurano una o più funzioni; nel caso di associazione di più apparecchi è necessario coordinarli al fine di garantire un funzionamento ottimizzato dell’applicazione motore. I parametri da considerare per la protezione della partenza-motore sono molti e dipendono: cc dall’applicazione (tipo di macchina esercita, sicurezza di funzionamento, frequenza di manovra, …); cc dalla continuità di servizio imposta dall’utilizzo o dall’applicazione; cc dalle norme da rispettare per assicurare la protezione dei beni e delle persone. Le funzioni elettriche da garantire sono di natura molto differente: cc protezione (dedicata al motore per i sovraccarichi); cc comando (generalmente ad elevata durata elettrica); cc sezionamento. Una partenza-motore dovrà soddisfare le regole generali della norma CEI EN 60947-4-1 e, in particolare, le regole contenute in questa norma relative ai contattori, agli avviatori e alle loro protezioni: cc coordinamento dei componenti della partenza motore; cc classe di intervento dei relé termici; cc categorie di impiego dei contattori; cc coordinamento dell’isolamento. 421 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione motori Coordinamento di comando e protezione Il sistema di comando e protezione sezionamento e protezione contro i corto circuiti comando protezione contro i sovraccarichi o protezione termica protezioni specifiche o interne al motore Le principali funzioni richieste sono: cc Sezionamento. Isolare un circuito in vista di operazioni di manutenzione sulla partenza-motore cc Protezione contro i corto circuiti. Proteggere l’avviatore e i cavi contro le sovracorrenti elevate (> 10 In). Questa funzione è assicurata da un interruttore automatico (o da un fusibile) cc Comando. Avviare e arrestare il motore, eventualmente: vv avviamento progressivo vv regolazione della velocità cc Protezione contro i sovraccarichi. Proteggere il motore ed i cavi contro le sovracorrenti più basse (< 10 In). I relé termici assicurano la protezione contro questo tipo di anomalia. Possono essere di due tipi: vv integrati al dispositivo di protezione contro il corto circuito, vv separati. cc Protezioni specifiche complementari: vv protezioni "limitative" dei guasti che agiscono durante il funzionamento del motore; ad esempio, sono assicurate dal dispositivo differenziale a corrente residua, con IDn pari a circa il 5% di In che garantisce: -- la protezione contro i rischi di incendio, -- la protezione del motore e delle persone in caso di guasto a terra all’interno del motore, vv protezioni “preventive” dei guasti: il livello di isolamento del motore non in marcia può essere verificato con un controllore permanente di isolamento (ad esempio, motori per servizi di emergenza). In caso di diminuzione del livello di isolamento dovuto a guasto o a particolari condizioni ambientali (umidità), viene impedito l’avviamento del motore e si ha la possibilità di dare un allarme a distanza. Correnti rispetto alle quali la partenza-motore deve essere protetta Sovraccarichi: I < 10 In Generalmente possono avere origine: cc elettrica: anomalia di rete (assenza di fase, tensione fuori tolleranze, …); cc meccanica: coppia eccessiva dovuta a esigenze anormali del processo o ad un deterioramento del motore (vibrazioni cuscinetti, …). Entrambe le cause portano generalmente ad un avviamento troppo lungo. Corto circuiti impedenti: 10 In < I < 50 In Il deterioramento degli isolanti degli avvolgimenti motore ne è la principale causa. Corto circuiti: I > 50 In Questo tipo di guasto è molto raro, può avere come origine un errore di collegamento nel corso di una operazione di manutenzione. Scelta dei componenti dell’avviatore Gli apparecchi che costituiscono l’avviatore devono essere scelti in base all’andamento caratteristico della corrente assorbita dal motore durante l’avviamento, alla frequenza degli avviamenti stessi ed alle caratteristiche della rete di alimentazione. Quando le varie funzioni sono realizzate da più apparecchi, i componenti possono essere coordinati in modo da non subire alcun danno o solamente danni accettabili e prevedibili in caso di corto circuito a valle dell’avviatore. La norma definisce delle prove a differenti livelli d’intensità che hanno come obiettivo il verificare gli apparecchi nelle condizioni estreme; la norma prevede due tipi di coordinamento in funzione del danneggiamento ammesso. Coordinamento di Tipo 1 Accetta un deterioramento del contattore e del relé purché siano verificate due condizioni: cc nessun rischio per l’operatore; cc i componenti che non siano il contattore e il relé termico non devono subire danneggiamenti. Coordinamento di Tipo 2 In caso di corto circuito l’avviatore non deve provocare danni alle persone e alle installazioni e deve essere in grado di funzionare ulteriormente (sia la protezione che il comando). Il rischio della saldatura dei contatti del contattore è ammesso, purché la loro separazione risulti facile (ad esempio, utilizzando un cacciavite). 422 Criteri di scelta del tipo di coordinamento La scelta del tipo di coordinamento può essere fatta in funzione dei bisogni dell’utilizzatore e del costo dell’impianto, sulla base dei seguenti criteri: cc coordinamento di tipo 1: vv servizio di manutenzione qualificato, vv costo ridotto delle apparecchiature, vv volume ridotto dei componenti, vv continuità di servizio non prioritaria e comunque assicurata attraverso la sostituzione del cassetto “partenza-motore” che ha subito il guasto. cc coordinamento di tipo 2: vv continuità di servizio indispensabile, vv servizio di manutenzione ridotto, vv se richiesto espressamente nella specifica dell’impianto. Quest'ultimo risulta essere il tipo di coordinamento generalmente più usato Criteri di scelta dei componenti in funzione del tipo di coordinamento previsto cc coordinamento di tipo 1. La scelta dell’interruttore automatico e degli apparecchi che costituiscono l’avviatore si effettua semplicemente in funzione dei seguenti parametri: vv corrente nominale del circuito, vv corrente di cortocircuito, vv tensione di alimentazione, vv tipo di avviamento: normale o pesante, cc coordinamento di tipo 2. Il coordinamento di tipo 2 comporta l’effettuazione di alcune prove specifiche previste dalla norma CEI EN 60947-4-1 e quindi la scelta degli apparecchi si basa sui risultati di queste prove. In particolare, per garantire il coordinamento di tipo 2, la norma impone 3 prove di corrente di guasto al fine di verificare il comportamento corretto degli apparecchi in condizioni di sovraccarico e di cortocircuito. T [s] curva del relè termico del motore limite di tenuta termica dell'interruttore (MA) limite di tenuta del relé termico continuità di servizio> <Intervento "imperativo" dell'interruttore intervento magnetico Zona di sovraccarico Zona di corto circuito impedente Zona di corto circuito Corrente "Ic" (sovraccarico) Il relé termico assicura la protezione contro questo tipo di anomalia, fino ad un valore Ic (funzione di Irm) definito dal costruttore. La norma CEI EN 60947-4-1 precisa le 2 prove da realizzare per garantire il coordinamento tra il relé termico e il dispositivo di protezione contro i cortocircuiti: cc fino a 0,75 Ic solo il relé termico deve intervenire; cc al valore di 1,25 Ic il dispositivo di protezione contro i cortocircuiti deve intervenire. Dopo le due prove a 0,75 e 1,25 Ic le caratteristiche di intervento del relé termico devono restare immutate. Il coordinamento di tipo 2 permette anche di aumentare la continuità di servizio. La richiusura del contattore si può fare automaticamente dopo l’eliminazione del problema (nel caso specifico, del sovraccarico). Corrente "r"(Corto circuito impedente) La principale causa di questo tipo di guasto è il deterioramento dei materiali isolanti. La norma CEI EN 60947-4-1 definisce una corrente di corto circuito intermedia "r". Questa corrente di prova permette di verificare che il dispositivo di protezione garantisca una protezione anche contro i cortocircuiti impedenti. Dopo la prova, il contattore e il relé termico devono conservare le loro caratteristiche di origine. L’interruttore automatico deve intervenire in un tempo non superiore a 10 ms per una corrente di guasto non inferiore a 15 In. corrente di impiego Ie [A] 0 < Ie ≤ 16 16 < Ie ≤ 63 63 < Ie ≤ 125 125 < Ie ≤ 315 315 < Ie ≤ 630 630 < Ie ≤ 1000 1000 < Ie ≤ 1600 corrente presunta "r" [kA] 1 3 5 10 18 30 42 Corrente "Iq" (Corto circuito) Questo tipo di guasto è molto raro e può essere originato, ad esempio, da un errore di collegamento nel corso di un’operazione di manutenzione. La protezione in caso di corto circuito è realizzata da dispositivi ad apertura rapida. La norma CEI EN 60947-4-1 definisce una corrente "Iq" generalmente non inferiore a 50 In. Questa corrente "Iq" permette di verificare l’attitudine in coordinamento delle differenti apparecchiature in una linea di alimentazione motore. Dopo questa prova alle condizioni estreme tutte le apparecchiature che fanno parte del coordinamento devono continuare a funzionare correttamente. 423 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione motori T [s] Classe di intervento dei relé termici Coordinamento di comando e protezione Le 4 classi di intervento di un relé termico sono 10A, 10, 20 e 30 e se ne definiscono i tempi di intervento massimi a 1,05, 1,2, 1,5 e 7,2 volte In. Le classi di avviamento 10 e 10A sono le più utilizzate (avviamento normale) Le classi di avviamento 20 e 30 sono riservate ai motori con avviamento difficile (pesante). La tabella e la figura qui riportate mostrano l’adattamento del relé termico ai tempi di avviamento del motore. Classe 30 Classe 20 Classe 10 classe 10 A 10 20 30 1.05 In t>2h t>2h t>2h t>2h 1.2 In t<2h t<2h t<2h t<2h 1.5In t < 2 min t < 4 min t < 8 min t < 12 min 7.2In 2 ≤ t ≤ 10 s 4 ≤ t ≤ 10 s 6 ≤ t ≤ 20 s 9 ≤ t ≤ 30 s Le categorie di utilizzo dei contattori I/In La categoria di utilizzo dei contattori è necessaria per determinare la loro tenuta con riferimento al numero e alla frequenza di manovra. Dipende, in generale, dal tipo di carico utilizzatore da comandare; se l’utilizzatore è un motore dipende anche dalla categoria di servizio. La norma CEI EN 60947-4-1 definisce quattro categorie di utilizzo per assicurare una buona durata del contattore nelle reali condizioni d’uso, tenendo conto di: cc condizioni di apertura e di chiusura dell’apparecchio di comando; cc adattabilità dell’apparecchio di comando ad applicazioni tipo; cc valori normalizzati per le prove di durata sotto carico in funzione dell’applicazione. categoria tipo di carico AC-1 non induttivo (cosj 0,8) AC-2 motore ad anelli (cosj 0,65) AC-3 AC-4 corrente interruzione dell'alimentazione periodo di avviamento tempi Categoria di utilizzo AC3. Il contattore interrompe la corrente nominale del motore. corrente interruzione dell'alimentazione tempi periodo di avviamento Categoria di utilizzo AC4. Il contattore interrompe la corrente di avviamento. 424 motore a gabbia (cosj 0,45 per le ≤100 A) (cosj 0,35 per le > 100 A) motore a gabbia (cosj 0,45 per le ≤100 A) (cosj 0,35 per le > 100 A) il contattore comanda messa in tensione avviamento interruzione a motore lanciato frenatura in contro corrente marcia a scatti avviamento interruzione a motore lanciato avviamento interruzione a motore lanciato frenatura in contro corrente inversione del senso di marcia marcia a scatti tipo di applicazione riscaldamento distribuzione macchina per la trafilatura compressori, ascensori, pompe, miscelatori, scale mobili, ventilatori, climatizzatori, nastri trasportatori macchine per tipografia trafilatrici Categoria di utilizzo AC3 Riguarda i motori asincroni a rotore in corto circuito la cui interruzione si effettua a motore lanciato; è l’utilizzo più corrente (85 % dei casi). Il dispositivo di comando stabilisce la corrente di avviamento e interrompe la corrente nominale ad una tensione pari a circa 1/6 del valore nominale. L’interruzione è di facile realizzazione. Categoria di utilizzo AC4 Riguarda i motori asincroni a rotore in corto circuito o ad anelli che possano funzionare con frenatura in contro corrente o con marcia a “sbalzi”. Il dispositivo di comando stabilisce la corrente di avviamento e può interrompere questa stessa corrente ad una tensione che potrebbe essere uguale a quella di rete. Queste condizioni difficili impongono di sovradimensionare i dispositivi di comando e protezione rispetto a quanto si prevede per la categoria AC3. Influenza della tensione d’alimentazione di un motore I motori sono realizzati per erogare le prestazioni nominali con tensione di alimentazione pari a Un ±5% e senza aumento della temperatura nominale di funzionamento. In pratica più il motore è di grosse dimensioni più è sensibile alle variazioni di tensione oltre il limite sopra indicato, con i seguenti effetti negativi: cc tensione inferiore a Un: riscaldamento anomalo per aumento del tempo di avviamento; cc tensione superiore a Un: aumento delle perdite Joule e delle perdite nel ferro per i motori funzionanti a piena potenza. Influenza della tensione di alimentazione di un motore Esempio Un motore di potenza media alimentato con tensione pari al 90% della tensione nominale fornisce: cc in funzionamento a regime una coppia pari all’81% della coppia nominale; cc in avviamento una coppia pari al 121% della coppia nominale, quando a tensione nominale la coppia di avviamento è il 150% della coppia nominale. In caso di avviamento diretto, con riduzione del 10% della tensione nominale, i parametri di avviamento del motore variano nel modo seguente: Corrente di avviamento: Iavv = Iavvn . ( Vavv ) = 0,9 . Iavvn Vn Coppia di avviamento: Cavv = Cavvn . ( Vavv ) = 0,81 . Cavvn Vn Tempo di avviamento: tavv = tavvn . ( Vavv ) = 1,23 . tavvn Vn Le formule sopra indicate mostrano che la coppia varia in funzione del quadrato della tensione. Il fenomeno non è significativo per macchine operatrici con coppia resistente all’avviamento bassa (pompe centrifughe, ventilatori), ma può dare origine a gravi ripercussioni in caso di azionamenti di macchine operatrici con coppia costante (montacarichi e compressori alternativi) o con elevata coppia all’avviamento (mulini, frantumatoi, avvolgicavo, bobinatrice). Questa anomalia può ridurre notevolmente l’efficacia e la durata di vita del motore e della macchina operatrice. La tabella sottostante riassume gli effetti e le anomalie che si possono presentare in caso di variazione della tensione di alimentazione dell’azionamento elettrico, ed in funzione del tipo di macchina operatrice. effetti e anomalie variazione di tensione U>Un macchina operatrice coppia parabolica ventilatore (macchine centrifughe) pompa coppia costante U<Un effetti riscaldamento inammissibile degli avvolgimenti dovuto alle perdite in ferro riscaldamento inammissibile degli avvolgimenti dovuto alle perdite in ferro pressione superiore nelle tubature frantoio, impastatrice riscaldamento inammissibile degli avvolgimenti meccanica, potenza meccanica disponibile superiore tapis roulant coppia parabolica ventilatore (macchine centrifughe) coppia costante frantoio, impastatrice meccanica, tapis roulant tempo di avviamento aumentato riscaldamento inammissibile degli avvolgimenti blocco del rotore mancato avviamento del motore anomalie possibili invecchiamento precoce degli avvolgimenti e perdita d’isolamento invecchiamento precoce degli avvolgimenti e perdita d’isolamento sollecitazioni supplementari nelle tubature invecchiamento precoce degli avvolgimenti e perdita d’isolamento sollecitazioni meccaniche supplementari della macchina rischio di intervento delle protezioni e perdita d'isolamento invecchiamento precoce degli avvolgimenti e perdita d’isolamento arresto della macchina Caduta di tensione durante l’avviamento del motore Affinché l’avviamento avvenga in modo regolare e con tempi contenuti è necessario che la coppia di avviamento non sia inferiore a 1,7 volte la coppia resistente della macchina operatrice. La corrente di avviamento del motore varia in funzione del tipo di avviamento adottato, come si evidenzia dalla tabella riassuntiva. La caduta di tensione dipende anche dal fattore di potenza del motore durante la fase di avviamento. Tale fattore di potenza è definito dalla Norma CEI EN 60947-4-1 che ne indica i valori limite in funzione della corrente nominale del motore: cc In < 100 A cosj = 0,45; cc In > 100 A cosj = 0,35. Maggiore è la corrente di avviamento maggiore è la caduta di tensione a cui sono assoggettati il motore ed eventuali utenze sensibili alla riduzione di tensione. Esempio Con alimentazione a piena tensione 400 V un motore, con avvolgimento rotorico a doppia gabbia, fornisce una coppia di avviamento pari a 2,1 volte la coppia resistente della macchina operatrice. cc Per una caduta di tensione all’avviamento del 10% la coppia fornita diventa 2,1 x (1-0,1)2 = 1,7 volte la coppia resistente; cc Per una caduta di tensione all’avviamento del 15% la coppia fornita diventa 2,1 x (1-0,15)2 = 1,5 volte la coppia resistente. In questo caso il motore rischia di non avviarsi o di avere un avviamento troppo lungo. È buona regola limitare la caduta di tensione durante l’avviamento ad un valore massimo del 10%. 425 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione motori Utilizzo delle tabelle di coordinamento Condizioni d’utilizzo delle tabelle di coordinamento interruttore automatico - contattore I fenomeni subtransitori legati agli avviamenti diretti dei motori asincroni Fenomeno subtransitorio alla messa in tensione di un motore a gabbia di scoiattolo. La messa in tensione di un motore a gabbia di scoiattolo in avviamento diretto provoca una richiesta di corrente elevata. Questa corrente elevata al momento dell’avviamento diretto è legata a due parametri: cc il valore di autoinduttanza elevato del circuito in rame; cc la magnetizzazione del circuito in ferro. t [s] protezione termica td (da 0,5 a 30 s) protezione cortocircuito (soglia magnetica dell'interruttore automatico) td" (da 0,01 a 0,015 s) In motore Irm Id" (da 2 a 2,5 Id come valore di picco) Id (da 5,8 a 8,6 In come valore efficace) In motore: corrente assorbita dal motore a pieno carico (in A r.m.s.) Id: corrente assorbita dal motore durante la fase di avviamento (in A r.m.s.) Id’’: corrente subtransitoria generata dal motore alla messa in tensione. Questo fenomeno subtransitorio molto corto si esprime con la seguente formula: k x Id x r (in A di cresta). td: tempi di avviamento del motore da 0,5 a 30 s a seconda del tipo di applicazione (vedi classi di avviamento). td’’: durata della corrente subtransitoria da 0,010 a 0,015 s alla messa in tensione del motore Irm: regolazione magnetica degli interruttori automatici. Valori limite tipici della correnti subtransitorie Questi valori che non sono normalizzati dipendono sostanzialmente dalla tecnologia dei motori che si trovano sul mercato: cc motore classico Id’’ = da 2 Id a 2,1 Id (valore di picco); cc motore ad alto rendimento Id’’ = da 2,2 Id a 2,5 Id (valore di picco); cc variazione di Id’’ in funzione di Id: tipo di motore valore di Id motore "classico" da 5,8 a 8,6 In motore motore ad alto da 5,8 a 8,6 rendimento In motore valore di Id’’ da Id’’ = 2 Id = 11,5 In (valore di picco) a Id’’ = 2,1 Id = 18 In (valore di picco) da Id’’ = 2,2 Id = 12,5 In (valore di picco) a Id’’ = 2,5 Id = 21,5 In (valore di picco) Esempio: un motore ad alto rendimento che ha un valore di Id pari a 7,5 In potrà produrre (in funzione delle sue caratteristiche elettriche) al momento della messa in tensione una corrente subtransitoria pari a: cc valore minimo = 16,5 In (di picco); cc valore massimo = 18,8 In (di picco). 426 Correnti subtransitorie e regolazione delle protezioni cc come si può constatare nella precedente tabella, i valori di corrente subtransitoria possono essere molto elevati e possono, quando sono prossimi al limite massimo, provocare l’apertura della protezione contro i cortocircuiti (intervento intempestivo); cc gli interruttori automatici Schneider Electric sono regolati al fine di assicurare una protezione contro i cortocircuiti adatta per gli avviamenti motore (coordinamento di tipo 2 con il relé termico e il contattore); cc le associazioni interruttori automatici, contattori e relé termici Schneider Electric sono previste in versione standard per permettere l’avviamento del motore nel caso in cui generi correnti subtransitorie di valore elevato (Id’’ fino a 19 In del motore); cc quando si ha un intervento intempestivo della protezione contro i cortocircuiti su un’associazione prodotti presente nelle tabelle di coordinamento, al momento della messa in tensione di un motore, significa che: vv i limiti di alcuni apparecchi possono essere stati raggiunti, vv l’utilizzo nel quadro del coordinamento tipo 2 dell’avviatore su questo motore rischia di portare ad un’usura prematura di uno (o più) dei componenti dell’associazione. Questo tipo di incidente deve condurre ad una nuova regolazione completa dell’avviatore e della sua protezione. Campo di utilizzo delle tabelle di associazione "interruttori automatici/ contattori" di Schneider Electric: cc motore “classico”: scelta diretta nelle tabelle di coordinamento per qualsiasi valore di correnti di avviamento (Id da 5,8 a 8,6 In) e di correnti subtransitorie; cc motore ad alto rendimento con Id ≤ 7,5 In: scelta diretta nelle tabelle di coordinamento per qualsiasi valore di correnti di avviamento e di correnti subtransitorie; cc motore ad alto rendimento con Id > 7,5 In: quando gli interruttori automatici Schneider Electric sono utilizzati per correnti motore prossime al loro valore di corrente nominale, essi sono regolati per garantire una tenuta minima della protezione contro i corto circuiti al valore di 19 In (valore di picco) del motore. In questo caso sono possibili due scelte: vv la corrente subtransitoria di avviamento è conosciuta (fornita dal costruttore del motore) ed è inferiore a 19 In (valore di picco) del motore. Scelta diretta nelle tabelle di coordinamento per qualsiasi valore delle correnti di avviamento (per Id > 7,5 In). Esempio: per un motore di 110 kW 380/415 V (trifase), la scelta sarà: NSX250 MA220 / LC1-F225 / LR9-F5371. vv la corrente subtransitoria di avviamento è sconosciuta o > 19 In (valore di picco) del motore. Si rende necessario un “surclassamento” del 20 % per poter soddisfare le condizioni migliori per l’avviamento e il coordinamento. Esempio: per un motore di 110 kW 380/415 V (trifase), la scelta sarà: NSX400 Micrologic 1.3M / LC1-F265 / LR9-F5371. Le tabelle nelle pagine da 413 a 415 sono valide per tempi di avviamento motore cosiddetti "normali". I relé termici associati sono di classe 10 (td ≤ 10 s). Per i motori a tempi di avviamento lunghi, occorre sostituire i relé termici di classe 10 o 10 A con dei relé termici di classe 20 come indicato nella tabella di corrispondenza nella pagina successiva (per i coordinamenti tipo 1 e tipo 2). I coordinamenti validi a 440 V sono applicabili anche per 480 V NEMA. Contattori Nelle tabelle di coordinamento di tipo 2: cc invertitori di marcia: sostituire LC1 con LC2 cc avviatore stella / triangolo: sostituire LC1 con LC3 cc avviamento lungo per cui occorre l'utilizzo della classe 30: si devono declassare l’interruttore automatico e il contattore con un coefficiente K = 0,8. Esempio: cc NSX160N-MA 100 utilizzato ad un massimo di 80 A; cc LC1F115 utilizzato ad un massimo di 92 A. Queste tabelle possono anche essere utilizzate per una protezione termica classica per trasformatori di corrente. I relé termici da utilizzare sono: cc LRD-05 (da 0,63 a 1 A) per la classe 10; cc LR2-D1505 (da 0,63 a 1 A) per la classe 20 con morsettiera LA7-D1064. La potenza dei TC deve essere pari a 5 VA per fase, le altre caratteristiche sono identiche a quelle descritte in alto. Tabelle di coordinamento con relé di protezione multifunzione LT6-P Esistono 3 tipi di relé multifunzione che possono essere collegati: cc direttamente sulla linea d’alimentazione del motore, oppure cc al secondario del trasformatore di corrente. 427 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione motori Utilizzo delle tabelle di coordinamento relè LT6-P0M005 FM LT6-P0M025 FM corrente nominale da 0,2 a 1 A da 1 a 5 A da 5 a 25 A collegamento diretto sul trasformatore di corrente n n n n n Le caratteristiche dei trasformatori di corrente sono di seguito (in accordo alle norme CEI EN 60044-1 e CEI EN 60044-3). 5 P 10 Multiplo della corrente di saturazione TC destinato alla protezione motore Classe di precisione (5%) tabella di corrispondenza tra relé termici Schneider Electric di classe 10/10 A e classe 20 a parità di campo di regolazione relé termici classe 10/10 A LRD-08 LRD-10 LRD-12 LRD-14 LRD-16 LRD-21 LRD-1322 LRD-2353 LRD-3322 LRD-3353 LRD-3355 LRD-3357 LRD-3359 LRD-3361 LRD-3363 LR9-F5357 LR9-F5363 LR9-F5367 LR9-F5369 LR9-F5371 LR9-F7375 LR9-F7379 LR9-F7381 LR9-F8383 LR9-F8385 428 classe 20 LR2-D1508 LR2-D1510 LR2-D1512 LR2-D1514 LR2-D1516 LR2-D1521 LR2-D1522 LR2-D2553 LR2-D3522 LR2-D3553 LR2-D3555 LR2-D3557 LR2-D3559 LR2-D3561 LR2-D3563 LR9-F5557 LR9-F5563 LR9-F5567 LR9-F5569 LR9-F5571 LR9-F7575 LR9-F7579 LR9-F7581 LR9-F7583 LR9-F7585 campo di regolazione [A] da 2,5 a 4 da 4 a 6 da 5,5 a 8 da 7 a 10 da 9 a 13 da 12 a 18 da 17 a 25 da 23 a 32 da 17 a 25 da 23 a 32 da 30 a 40 da 37 a 50 da 48 a 65 da 55 a 70 da 63 a 80 da 30 a 50 da 48 a 80 da 60 a 100 da 90 a 150 da 132 a 220 da 200 a 300 da 300 a 500 da 380 a 630 da 500 a 800 da 630 a 1000 Protezione motori Avviamento stella/triangolo Coordinamento in avviamento stella-triangolo Dimensionamento dei componenti in funzione della corrente che circola negli avvolgimenti del motore. Spazi di montaggio e collegamenti dei differenti apparecchi degli avviatori stella-triangolo in funzione del tipo di coordinamento e delle soluzioni delle protezioni installate. Coordinamento tipo 1 I contattori KM2 e KM3 sono dimensionati in funzione della corrente di linea e KM1 può essere dimensionato in funzione della corrente di linea divisa per 3 ma, per ragioni d’omogeneità, è bene che sia identico a KM2 e KM3. Soluzione con l’interruttore magnetotermico Soluzione con l’interruttore magnetico Coordinamento di tipo 2 I contattori KM1, KM2 e KM3 sono dimensionati un funzione della corrente di linea. La scelta può essere fatta utilizzando le tabelle di coordinamento tipo 2 per avviamento diretto nelle pagine da 413 a 415. Soluzione con l’interruttore magnetotermico Soluzione con l’interruttore magnetico 429 Protezione motori Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Tabelle di coordinamento prestazioni a 380/415V (1) interruttori Interruttore solo magnetico (MA) C60L-MA NG125L-MA NS80H-MA contattore 25 kA 50 kA 70 kA relé termico tabella di coordinamento con iC60L-MA, NG125L-MA motore interruttore contattore relè termico tipo In [A] Irm [A] tipo tipo Irth [A] 1 1,4 1,7 iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA 1,6 1,6 2,5 20 20 30 LC1-D09 LC1-D09 LC1-D09 LRD-06 LRD-06 LRD-07 3,1 4,5 5,8 7,9 13,7 16,9 20,1 26,5 39 51,5 iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA iC60LMA-NG125LMA NG125LMA NG125LMA 4 4 6,3 10 10 12,5 16 25 25 40 40 40 63 63 50 50 75 120 120 150 190 300 300 480 480 480 750 750 LC1-D09 LC1-D09 LC1-D09 LC1-D09 LC1-D09 LC1-D12 LC1-D18 LC1-D18 LC1-D25 LC1-D32 LC1-D40A LC1-D40A LC1-D40A LC1-D50A LRD-08 LRD-08 LRD-10 LRD-12 LRD-14 LRD-16 LRD-21 LRD-21 LRD-22 LRD-32 LRD-340 LRD-350 LRD-350 LRD-365 1 a 1,6 1,25 a 2 1,da 6 a 2,5 2,5 a 4 2,5 a 4 4a6 5,5 a 8 7 a 10 9 a 13 12 a 18 12 a 18 16 a 24 23 a 32 30 a 40 37 a 50 37 a 50 48 a 65 da 220 a 230 V da 380 a 400 V 415 V P [kW] I [A] P [kW] I [A] P [kW] I [A] P [kW] I [A] 0,37 2 0,37 0,55 0,75 1,2 1,6 2 0,37 0,55 0,75 1,1 1,5 1,8 0,37 0,55 0,75 1,1 2,2 3 4 5,5 7,5 11 15 18,5 22 - 2,8 5,3 7 9 12 16 23 30 37 43 - 1,1 1,5 2,2 3 4 5,5 7,5 9 11 15 22 25 - 2,6 3,4 4,8 6,5 8,2 11 14 17 21 28 40 47 - 1,5 2,2 3 4 7,5 9 11 15 22 30 0,55 2,8 11 5 1,5 6,5 2,2 9 4 15 5,5 20 7,5 28 11 39 15 52 (1) 480 V Nema. 440 V(1) tabella di coordinamento con NS80H-MA Norma CEI EN 60947-4-1, tensione nominale d'impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, avviamento: diretto normale (2), coordinamento: tipo 2 motore Pn [kW] 0,06 0,09 0,12 0,185 0,25 0,37 0,55 0,75 1,1 1,5 2,2 3 4 5,5 7,5 10 11 15 18,5 22 30 37 interruttore automatico Inm [a] 0,3 0,4 0,45 0,7 0,9 1,2 1,6 2 2,8 3,7 5,3 7 9 12 16 21 23 30 37 44 60 72 tipo NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA NS80H-MA In [A] 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 2,5 2,5 2,5 6,3 6,3 6,3 12,5 12,5 12,5 25 25 25 50 50 50 80 80 Irm [A] 9 9 9 13,5 13,5 22,5 32,5 32,5 57 57 82 113 138 163 250 325 325 450 550 650 880 1040 contattore (3) relè termico tipo LC1-D09 LC1-D09 LC1-D09 LC1-D09 LC1-D09 LC1-D09 LC1-D09 LC1-D09 LC1-D32 LC1-D32 LC1-D32 LC1-D40 LC1-D40 LC1-D40 LC1-D40 LC1-D40 LC1-D40 LC1-D40 LC1-D50 LC1-D50 LC1-D65 LC1-D80 tipo LRD-03 LRD-03 LRD-04 LRD-05 LRD-05 LRD-06 LRD-07 LRD-07 LRD-08 LRD-08 LRD-10 LRD-12 LRD-14 LRD-16 LRD-21 LRD-33 22 LRD-33 22 LRD-33 53 LRD-33 55 LRD-33 57 LRD-33 59 LRD-33 63 reg. min/max 0,25/0,4 0,25/0,4 0,4/0,63 0,63/1 0,63/1 1/1,6 1,6/2,5 1,6/2,5 2,5/4 2,5/4 4/6 5,5/8 7/10 9/13 12/18 17/25 17/25 23/32 30/40 37/50 48/65 63/80 (1) I valori in kA esprimono il valore massimo di corrente di corto circuito per cui è possibile utilizzare lo specifico coordinamento, in funzione dell'interruttore scelto. (2) Per avviamenti pesanti (classe 20), sostituire il relè termico utilizzando la tabella "Corrispondenza dei relé classe 10/10 A e classe 20". (3) Inversione di marcia: sostituire LC1 con LC2; avviamento stella-triangolo: sostituire LC1 con LC3. 430 prestazioni a 380/415V (1) Interruttore solo magnetico (MA) contattore interruttori NSX100/160/250-MA NSX400/630 Micrologic 1.3M NS800/1000 Micrologic 5.0 B F N H S L 25 kA 25 kA - 36 kA 36 kA - 50 kA 50 kA - 70 kA 70 kA - 100 kA 100 kA - 130 kA 130 kA 130 kA relé termico tabella di coordinamento con Compact NSX MA, Micrologic 1.3M e Compact NS Micrologic 5.0 Norma CEI EN 60947-4-1, tensione nominale d'impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, avviamento: diretto normale (2), coordinamento: tipo 2 motore interruttore automatico Pn [kW] 0,37 0,55 0,75 1,1 1,5 2,2 3 4 5,5 7,5 10 11 15 18,5 22 30 37 45 Inm [a] 1,2 1,6 2 2,8 3,7 5,3 7 9 12 16 21 23 30 37 44 60 72 85 tipo NSX100-MA NSX100-MA NSX100-MA NSX100-MA NSX100-MA NSX100-MA NSX100-MA NSX100-MA NSX100-MA NSX100-MA (5) NSX100-MA (5) NSX100-MA (5) NSX100-MA (5) NSX100-MA (5) NSX100-MA (5) NSX100-MA (5) NSX100-MA (5) NSX100-MA (5) In [A] 2,5 2,5 2,5 6,3 6,3 6,3 12,5 12,5 12,5 25 25 25 50 50 50 100 100 100 Irm [A] 22,5 32,5 32,5 57 57 82 113 138 163 250 325 325 450 550 650 900 1100 1300 55 105 NSX160-MA 150 1500 75 140 NSX160-MA 150 1950 90 110 170 210 132 160 200 220 250 250 300 380 420 460 300 335 375 400 450 565 620 670 710 800 NSX250-MA NSX250-MA NSX400 Micrologic 1.3M NSX400 Micrologic 1.3M NSX400 Micrologic 1.3M NSX630 Micrologic 1.3M NSX630 Micrologic 1.3M NSX630 Micrologic 1.3M NS800L Micrologic 5.0 - LR off NS800L Micrologic 5.0 - LR off NS800L Micrologic 5.0 - LR off NS800L Micrologic 5.0 - LR off NS800L Micrologic 5.0 - LR off NS1000L Micrologic 5.0 - LR off 220 220 320 320 320 500 500 500 800 800 800 800 800 1000 2420 2860 2880 3500 4160 5700 6500 6500 8000 8000 8000 9600 9600 10000 (4) contattore (3) relè termico tipo LC1-D09 LC1-D09 LC1-D09 LC1-D32 LC1-D32 LC1-D32 LC1-D40 LC1-D40 LC1-D40 LC1-D40 LC1-D40 LC1-D40 LC1-D80 LC1-D80 LC1-D80 LC1-D80 LC1-D80 LC1-D115 LC1-F115 LC1-D115 LC1-F115 LC1-D150 LC1-F150 LC1-F185 LC1-F225 LC1-F265 LC1-F265 LC1-F330 LC1-F400 LC1-F500 LC1-F500 LC1-F630 LC1-F630 LC1-F630 LC1-F780 LC1-F780 LC1-F780 tipo LRD-06 LRD-07 LRD-07 LRD-08 LRD-08 LRD-10 LRD-12 LRD-14 LRD-16 LRD-21 LRD-33 22 LRD-33 22 LRD-33 53 LRD-33 55 LRD-33 57 LRD-33 59 LRD-33 63 LR9-D53 67 LR9-F53 67 LR9-D53 69 LR9-F53 69 LR9-D53 69 LR9-F53 69 LR9-F53 71 LR9-F53 71 LR9-F53 71 LR9-F73 75 LR9-F73 75 LR9-F73 79 LR9-F73 79 LR9-F73 79 LR9-F73 81 LR9-F73 81 LR9-F73 81 TC800/5 + LRD-10 TC800/5 + LRD-10 TC800/5 + LRD-10 reg. min/max 1/1,6 1,6/2,5 1,6/2,5 2,5/4 2,5/4 4/6 5,5/8 7 /10 9/13 12/18 17/25 17/25 23/32 30/40 37/50 48/65 63/80 60/100 60/100 90/150 90/150 90/150 90/150 132/220 132/220 132/220 200/330 200/330 300/500 300/500 300/500 380/630 380/630 380/630 630/1000 630/1000 630/1000 (1) I valori in kA esprimono il valore massimo di corrente di corto circuito per cui è possibile utilizzare lo specifico coordinamento, in funzione dei livelli del potere di interruzione di Compact NSX e NS. (2) Per avviamenti pesanti (classe 20), sostituire il relè termico utilizzando la tabella "Corrispondenza dei relé classe 10/10 A e classe 20". (3) Inversione di marcia: sostituire LC1 con LC2; avviamento stella-triangolo: sostituire LC1 con LC3. (4) Valore di "Ii" per Micrologic 5.0. (5) Il coordinamento è garantito anche utilizzando il blocco interruzione NSX160 (es: NSX160-MA25). 431 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione motori Tabelle di coordinamento prestazioni a 380/415V (1) Interruttori Interruttore con sganciatore elettronico B NSX100/160/250 Micrologic 2.2M/6.2M 25 kA NSX400/630 Micrologic 2.3M/6.3M 25 kA NS800/1000 Micrologic 5.0 - F N H S 36 kA 36 kA - 50 kA 50 kA - 70 kA 70 kA - 100 kA 130 kA 100 kA 130 kA 130 kA L contattore tabella di coordinamento con Compact NSX, Micrologic 2.2M, 6.2M e 2.3M, 6.3M e Compact NS Micrologic 5.0 Norma CEI EN 60947-4-1, Tensione nominale d'impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, Avviamento: diretto normale, Coordinamento: tipo 2 motore interruttore automatico Pn [kW] 7,5 10 11 15 18,5 22 30 37 45 55 75 90 Inm [A] 16 21 23 30 37 44 60 72 85 105 140 170 110 210 132 160 200 220 250 250 300 380 420 460 300 335 375 400 450 565 620 670 710 800 tipo NSX100 NSX100 NSX100 NSX100 NSX100 NSX100 NSX100 NSX100 NSX100 NSX160 NSX160 NSX250 NSX400 NSX250 NSX400 NSX400 NSX400 NSX630 NSX630 NSX630 NS800L NS800L NS800L NS800L NS800L NS1000L sganciatore Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.3M o 6.3M Micrologic 2.2M o 6.2M Micrologic 2.3M o 6.3M Micrologic 2.3M o 6.3M Micrologic 2.3M o 6.3M Micrologic 2.3M o 6.3M Micrologic 2.3M o 6.3M Micrologic 2.3M o 6.3M Micrologic 5.0 Micrologic 5.0 Micrologic 5.0 Micrologic 5.0 Micrologic 5.0 Micrologic 5.0 contattore (2) Ith [A] 12/25 12/25 12/25 25/50 25/50 25/50 50/100 50/100 50/100 70/150 70/150 100/220 160/320 100/220 160/320 160/320 160/320 250/500 250/500 250/500 320/800 320/800 320/800 320/800 320/800 400/1000 Irm [A] 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 13 Ith 8000 8000 8000 9600 9600 10000 (3) tipo LC1-D80 LC1-D80 LC1-D80 LC1-D80 LC1-D80 LC1-D80 LC1-D80 LC1-D80 LC1-D115 o LC1-F115 LC1-D115 o LC1-F115 LC1-D150 o LC1-F150 LC1-F185 LC1-F225 LC1-F225 LC1-F225 LC1-F265 LC1-F330 LC1-F400 LC1-F500 LC1-F500 LC1-F630 LC1-F630 LC1-F630 LC1-F780 LC1-F780 LC1-F780 (1) I valori in kA esprimono il valore massimo di corrente di corto circuito per cui è possibile utilizzare lo specifico coordinamento, in funzione dei livelli del potere di interruzione di Compact NSX e NS. (2) Inversione di marcia: sostituire LC1 con LC2; avviamento stella-triangolo: sostituire LC1 con LC3. (3) Valore di "Ii" per Micrologic 5.0. 432 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione dei circuiti alimentati da un generatore rete normale Protezione dei circuiti prioritari alimentati da un generatore di soccorso Generalità rete soccorso MT BT GE In un numero sempre maggiore di impianti sono previsti utilizzatori che devono essere alimentati anche in caso di interruzione della rete di distribuzione pubblica: cc circuiti di sicurezza: illuminazione di sicurezza, sistema antincendio, sistema di allarme e segnalazione; sistema automatico cc circuiti prioritari: alimentano quelle apparecchiature il cui arresto prolungato di commutaz. causerebbe perdita di produttività, danni alla catena produttiva o situazioni pericolose per gli operatori. Un sistema correntemente utilizzato per rispondere a questo bisogno consiste nell’installare un gruppo motore termico-generatore collegato all’impianto per mezzo circuiti prioritari di un sistema di commutazione automatica che alimenta, in caso di emergenza, i circuiti di sicurezza ed i circuiti prioritari ed impedisce il funzionamento in parallelo con la rete pubblica. circuiti non prioritari L’alternatore in cortocircuito Al verificarsi di un cortocircuito ai morsetti di un alternatore, l’andamento della corrente presenta un picco iniziale dell’ordine di 5÷10 volte la corrente nominale del generatore (periodo subtransitorio che va da 10 a 20 ms), poi decresce (periodo transitorio tra 100 e 300 ms), per stabilizzarsi ad un valore che, secondo il tipo di eccitazione dell’alternatore, può variare da 0,3 a 3 volte la corrente nominale dell’alternatore. Scelta dell’interruttore di macchina L’interruttore di alimentazione va scelto in funzione della corrente di cortocircuito trifase ai morsetti del generatore, pari a: Icc 3F = In . 100 x"d dove: In è la corrente nominale del generatore; x"d è la reattanza subtransitoria in valore percentuale, variabile tra il 10÷20%. Nel caso in cui l’interruttore di macchina non sia dotato di protezione specifica (vedere figura in basso a destra) è possibile utilizzare uno sganciatore a bassa soglia magnetica in grado di intervenire in presenza delle correnti di cortocircuito che, in genere, non sono di valore molto elevato. Scelta degli interruttori di partenza Il potere d’interruzione viene scelto in conformità alle caratteristiche della rete di alimentazione normale (trasformatore MT/BT). Per quanto riguarda lo sganciatore, la scelta cade su sganciatori a bassa soglia magnetica. L’impiego di questi sganciatori è indispensabile ogni qualvolta la corrente nominale dell’interruttore supera 1/3 della corrente nominale del gruppo. A livellodi distribuzione secondaria e terminale la verifica delle regolazioni è di minore importanza in quanto gli interruttori hanno correnti nominali piccole rispetto alla corrente nominale del gruppo di generazione. La protezione delle persone contro i contatti indiretti nei sistemi TN e IT, deve essere garantita sia in presenza della rete normale che in presenza della rete di soccorso. Nei sistemi TN e IT, qualora lo sganciatore prescelto abbia una soglia di intervento troppo elevata per garantire la protezione delle persone, è necessaria l’installazione di un relé differenziale. Nei sistemi TT è sempre necessario utilizzare un dispositivo differenziale. Protezione classica di un alternatore Andamento della corrente di cortocircuito ai morsetti di un alternatore tempo [s] Ieff 1000 regime subtransitorio regime transitorio alterazione con eccitazione composta e sovraeccitazione 100 3In 12 10 7 3 2 1 In alterazione con eccitazione derivata 0,3In 1.11.2 1.5 2 3 4 5 I/In istante del guasto da 10 a 20 ms da 0,1 a 0,3 ms t 433 Protezione dei circuiti alimentati da un generatore Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Scelta delle protezioni Sganciatori a bassa soglia magnetica cc curva B per interruttori Acti 9; cc tipo G per interruttori Compact con correnti d'impiego fino a 63 A; cc Micrologic 2.2G o 5.2A e 5.2E o 6.2A e 6.2E per interruttori Compact fino a 250 A; cc Micrologic 5.3A e 5.3E o 6.3A e 6.3E per interruttori Compact da 400 a 630 A; cc Micrologic 2.0, 5.0, 6.0 e 7.0 per interruttori Compact NS da 630b a 3200 A e Masterpact NT ed NW. protezione dei circuiti prioritari livello di distribuzione generatore circuiti di distribuzione circuiti secondari e terminali protezione circuiti Icu ≥ Icc 3F MAX alimentazione dalla rete di soccorso ≥ Icc 3F MAX alimentazione dalla rete normale ≥ Icc 3F MAX alimentazione dalla rete normale protezione persone Im (1) ≤ Icc FN/FF fondo linea alimentazione dalla rete di soccorso ≤ Icc FN/FF fondo linea alimentazione dalla rete di soccorso ≤ Icc FN/FF fondo linea alimentazione dalla rete di soccorso Im o I∆n ≤ Id alimentazione dalla rete di soccorso ≤ Id alimentazione dalla rete di soccorso ≤ Id alimentazione dalla rete di soccorso (1) Se la protezione termica è sovradimensionata o mancante, si deve verificare che un cortocircuito a fondo linea (FF o FN) faccia intervenire la protezione magnetica dell’interruttore. La tabella permette di determinare il tipo di interruttori e lo sganciatore in funzione della potenza del generatore e della sua reattanza caratteristica. tabella di scelta per protezione di generatori trifasi potenza nominale massima [kVA] protezione con sganciatore magnetotermico 230 V 400 V 6 10 7,5 13 9 ÷ 9,5 15 ÷16 11,5 ÷ 12 20 ÷ 21 14 ÷ 15,5 24 ÷ 27 17,5 ÷ 19 30 ÷ 33 20,5 ÷ 24 35 ÷ 42 28,5 ÷ 30,5 50 ÷ 53 35 ÷ 38 60 ÷ 66 potenza nominale massima [kVA] 415 V 11 14 16,5 ÷ 17,5 22 ÷ 23 26,5 ÷ 29 33 ÷ 36 38,5 ÷ 45 55 ÷ 58 66 ÷ 72 440 V 12 15 17,5 ÷ 20 23,5 ÷ 24 28 ÷ 31 35 ÷ 38 40,5 ÷ 48 58 ÷ 61 70 ÷ 77 gamma Acti 9 curva B (1) iC60a 16 A iC60a 20 A iC60a 25 A iC60a 32 A iC60a 40 A iC60a 50 A iC60N 63 A C120N 80 A C120N 100 A protezione con sganciatore elettronico gamma Compact NSX TMG (1) NSX160E TM16G (2) NSX160E TM25G (2) NSX160E TM25G (2) NSX160E TM40G NSX160E TM40G NSX160E TM63G NSX160E TM63G 230 V 26÷38 41÷60 65÷95 61 ÷ 150 151 ÷ 240 400 V 45÷66 70÷105 112÷165 106 ÷ 260 261 ÷ 415 415 V 50÷72 77÷115 123÷180 116 ÷ 285 286 ÷ 450 440 V 52÷77 81÷122 130÷191 121 ÷ 300 301 ÷ 480 gamma Masterpact 241 ÷ 305 306 ÷ 380 381 ÷ 480 481 ÷ 610 611 ÷ 760 761 ÷ 950 951 ÷ 1220 416 ÷ 520 521 ÷ 650 651 ÷ 820 821 ÷ 1050 1051 ÷ 1300 1301 ÷ 1650 1651 ÷ 2100 451 ÷ 575 576 ÷ 710 711 ÷ 900 901 ÷ 1150 1151 ÷ 1400 1401 ÷ 1800 1801 ÷ 2300 481 ÷ 610 611 ÷ 760 761 ÷ 960 961 ÷ 1220 1221 ÷ 1520 1521 ÷ 1900 1901 ÷ 2400 gamma Compact NSX160E Micrologic 2.2G 100 A NSX160E Micrologic 2.2G 160 A NSX250B Micrologic 2.2G 250 A NSX400F Micrologic 5.3A NSX630F Micrologic 5.3A NS630bN Micrologic 5.0 NS800N Micrologic 5.0 NS1000N Micrologic 5.0 NS1250N Micrologic 5.0 NS1600N Micrologic 5.0 NS2000N Micrologic 5.0 NS2500N Micrologic 5.0 NS3200N Micrologic 5.0 NT08 H1/NW08 NI/H1 Micrologic 5.0 NT10H1/NW10NI/H1 (3) NT12H1/NW12NI/H1 (3) NT16H1/NW16NI/H1 (3) NW20H1 (3) NW25H1 (3) NW32H1 (3) (1) Protezione valida per generatori con reattanza transitoria ≤ 30%. (2) Protezione valida per generatori con reattanza transitoria ≤ 25%. (3) Si consiglia l’utilizzo dell’unità di controllo Micrologic 5.0. potenza 230 V mono del gruppo 230 V tri [kVA] 400 V tri corrente nominale [A] interruttore 1 2 3 5 iC60N curva B 8 14 25 38 iC60N curva B NSX160E TM40G blocco Vigi [mA] 30 30 434 20 40 65 99 C120N curva B NSX160E Micrologic 2.2G 100 A 30 Piccoli gruppi portatili Utilizzati in prevalenza da personale non qualificato. Se il gruppo e le condutture non sono di classe II, la norma impone utilizzo di un dispositivo differenziale a corrente residua (DDR) di soglia non superiore a 30 mA. La tabella a fianco permette di scegliere il tipo di protezione in funzione della potenza del gruppo. Gruppi mobili I gruppi mobili si utilizzano per alimentare gli impianti provvisoriamente, ad esempio in funzione di lavori (in cantiere) è raccomandabile proteggere questi impianti contro i pericoli dell’elettricità utilizzando un dispositivo differenziale con soglia non superiore a 500 mA di tipo selettivo. Questo consente di avere intervento selettivo tra la protezione del generatore e quelle dei circuiti prese per i quali è richiesto un DDR da 30 mA. Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione dei trasformatori BT/BT Corrente d’inserzione del trasformatore Introduzione Generalità Questi trasformatori sono frequentemente utilizzati per: cc un cambiamento di tensione per: vv circuiti ausiliari di comando e controllo; vv circuiti di illuminazione a 230 V quando il neutro non è distribuito; vv riduzione del livello di cortocircuito sui quadri di alimentazione dei circuiti di illuminazione; cc cambiamento del sistema di neutro in presenza di utilizzatori con correnti di dispersione elevate o livello di isolamento basso (informatica, forni elettrici, ecc). I trasformatori BT/BT sono generalmente forniti con sistemi di protezione incorporati e i costruttori devono essere consultati per i dettagli. Una protezione di sovracorrente deve essere in ogni caso prevista sul lato primario. L’esercizio di questi trasformatori richiede la conoscenza della loro particolare funzione, insieme ad un numero di altri punti di seguito descritti. Nota: Nel caso particolare dei trasformatori di isolamento di sicurezza BT/BT (BTS), è quasi sempre richiesto uno schermo metallico messo a terra tra il primario e il secondario, a seconda delle circostanze come raccomandato nella norma europea CEI EN 60742. Corrente di inserzione Alla messa in tensione dei trasformatori BT/BT, si manifestano correnti molto forti di cui occorre tenere conto al momento della scelta del dispositivo di protezione. L’ampiezza dipende: cc dall'istante in cui si chiude l'interruttore di alimentazione; cc dall'induzione residua presente nel circuito magnetico; cc dalle caratteristiche del carico alimentato dal trasformatore. Il valore di cresta della prima onda di corrente raggiunge di frequente un valore da 10 a 15 volte la corrente efficace nominale del trasformatore. Per potenze inferiori a 50 kVA, questo valore può raggiungere valori da 20 a 25 volte la corrente nominale. Questa corrente transitoria si smorza molto rapidamente con una costante di tempo q che può arrivare ad alcune decine di millisecondi. Nota: per trasformatori con: ccrapporto di trasformazione unitario; ccpotenza inferiore a 5 kVA. In caso di sgancio intempestivo della protezione a monte, prima di passare ad un interruttore di calibro superiore, invertire i morsetti di ingresso con quelli di uscita (la corrente di inserzione varia sensibilmente se il primario è avvolto internamente o esternamente rispetto al secondario). Scelta della protezione Protezione principale lato primario Le tabelle riportate nelle pagine successive sono il risultato di una serie di prove di coordinamento tra interruttori di protezione e trasformatori BT/BT. I trasformatori utilizzati nelle prove sono normalizzati. Le loro principali caratteristiche sono raccolte nelle tabelle delle due pagine seguenti. Le stesse tabelle, riferite ad una tensione di alimentazione primaria di 230 o 400 V, ed a trasformatori monofase e trifase, indicano l’interruttore da utilizzare in funzione della potenza del trasformatore. I trasformatori presi in considerazione hanno l’avvolgimento primario esterno rispetto a quello secondario. (In caso contrario consultateci). Gli interruttori proposti permettono di: cc proteggere il trasformatore in caso di cortocircuito massimo; cc evitare gli sganci intempestivi al momento della messa in tensione dell'avvolgimento primario utilizzando: vv interruttori modulari con soglia magnetica elevata: curva D o K, vv interruttori scatolati selettivi con la soglia magnetica elevata: sganciatore TM-D o sganciatore elettronico Micrologic, vv interruttori con sganciatore solo magnetico, curva MA, qualora la corrente di inserzione sia molto elevata; cc garantire la durata elettrica dell'interruttore. Altre protezioni A causa della elevata corrente di inserzione del trasformatore, l’interruttore posto sul primario può non garantire la protezione termica del trasformatore e della sua conduttura di alimentazione lato primario. È tipicamente il caso degli interruttori modulari che devono avere una corrente nominale più elevata di quella dei trasformatori. In questi casi si deve verificare che, in caso di cortocircuito monofase ai morsetti primari del trasformatore (Icc minima a fondo linea), si abbia l’intervento del magnetico dell’interruttore. Nelle normali applicazioni nei quadri questa condizione è sempre verificata stante la ridotta lunghezza delle condutture di alimentazione. La protezione termica del trasformatore si può realizzare installando 435 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari NSX250 Sganciatore elettronico Micrologic 2.2 3 x 70 mm2 400/230 V 125 kVA Protezione dei trasformatori BT/BT Generalità immediatamente a valle del trasformatore BT/BT un interruttore automatico avente corrente nominale minore o uguale a quella del secondario del trasformatore. Negli impianti di illuminazione la protezione contro i sovraccarichi non è necessaria se il numero di punti luce è ben definito (assenza di sovraccarichi). Si ricorda che la norma raccomanda l’omissione della protezione contro i sovraccarichi per circuiti la cui apertura intempestiva potrebbe essere causa di pericolo, come ad esempio circuiti che alimentano dispositivi di estinzione dell’incendio. Esempio Un circuito a 400 V trifase alimenta un trasformatore 400/230 V di potenza nominale 125 kVA (I1n = 180 A) per il quale il primo picco della corrente di inserzione può raggiungere un valore pari a circa 12 In, ad esempio: 12 x 180 = 2160 A. Questa corrente di picco corrisponde ad un valore efficace di 1530 A (ovvero 2160/2). Un interruttore automatico tipo Compact NSX250 con una regolazione di corrente termica Ir = 200 A e di corrente magnetica Im = 8 x Ir sarebbe un dispositivo di protezione adatto allo scopo. Un caso particolare: la protezione contro il sovraccarico installato sul lato secondario del trasformatore Un vantaggio della protezione da sovraccarico situata sul lato secondario è che la protezione contro il cortocircuito sul primario potrà essere regolata ad un valore elevato o, in alternativa, potrà essere utilizzato un interruttore tipo MA (solo magnetico). La regolazione della protezione di cortocircuito al primario deve, in ogni caso, essere sufficientemente sensibile per assicurare il suo intervento nel caso di cortocircuito che avvenga sul lato secondario del trasformatore. Nota: al primario la protezione è sovente assicurata da fusibili, tipo aM. Questo criterio presenta due svantaggi: cci fusibili devono essere sovradimensionati (almeno 4 volte la corrente nominale a pieno carico del trasformatore); ccal fine di assicurare le funzioni di sezionamento sul primario, un interruttore di manovra o un contattore deve essere comunque associato ai fusibili. Nella pratica, scelte possibili: Esistono diverse scelte possibili per proteggere il circuito primario dei trasformatori e degli autotrasformatori BT/BT: cc sia attraverso sganciatori magnetotermici; cc sia attraverso sganciatori elettronici . Gli sganciatori elettronici possiedono una dinamica di regolazione termica molto estesa che permette una scelta più ampia di trasformatori da proteggere (esempio: potenza di trasformatori non normalizzata, tensione di funzionamento non "standard" sovradimensionamento dell’interruttore per futuri ampliamenti dell’impianto, ...). Gli interruttori automatici proposti nelle tabelle tengono conto delle correnti di inserzione al momento della messa in tensione del trasformatore (Iins ≤ 25 In come valore di picco). Metodo di scelta degli interruttori automatici e delle loro protezioni: cc calcolare la corrente nominale al primario del trasformatore: vv In = P kVA/ 3 Un per trasformatori trifase, vv In = P kVA/Un per trasformatori monofase, cc fare la scelta dell’interruttore automatico e della protezione magnetotermica TMD o elettronica Micrologic in funzione delle esigenze di regolazione Ir e di potere di interruzione necessario nel punto di installazione. 436 Trasformatori monofase trasformatore monofase (tensione primaria 230 V) trasformatore Pn [kVA] 0,1 0,16 0,25 0,4 0,63 1 1,6 2 2,5 4 5 6,3 8 10 12,5 16 20 25 31,5 40 50 63 80 100 125 160 In [A] 0,4 0,7 1,1 1,7 2,7 4,2 6,8 8,4 10,5 16,9 21,1 27 34 42 53 68 84 105 133 169 211 266 338 422 528 675 ucc [%] 13 10,5 9,5 7,5 7 5,2 4 2,9 3 2,1 4,5 4,5 5 5,5 5,5 5,5 5,5 5,5 5 5 5 5 4,5 5,5 5 5 interruttore/sganciatore lato primario (1) (2) modulare scatolato o aperto iC60 D1 o K1 iC60 D2 o K2 iC60 D3 o K3 iC60 D4 o K4 iC60 D6 o K6 iC60/NG125 D10 o K10 iC60/NG125 D16 o K16 iC60/NG125 D16 o K16 iC60/NG125 D20 o K20 iC60/NG125 D40 o K40 iC60/NG125 D50 o K50 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40A iC60/NG125 D63 o K63 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM80D o Micrologic 2.2 100A C120/NG125 D80 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A C120/NG125 D100 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A C120/NG125 D100 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A C120/NG125 D125 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM125D o Micrologic 2.2 100A NSX160E/B/F/N/H/S/L TM160D o Micrologic 2.2 160A NSX160E/B/F/N/H/S/L TM160D o Micrologic 2.2 160A NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 160A NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 250A NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 trasformatore monofase (tensione primaria 400 V) trasformatore Pn [kVA] 1 1,6 2,5 4 5 6,3 8 10 12,5 16 20 25 31,5 40 50 63 80 100 125 160 In [A] 2,44 3,9 6,1 9,8 12,2 15,4 19,5 24 30 39 49 61 77 98 122 154 195 244 305 390 ucc [%] 8 8 3 2,1 4,5 4,5 5 5 5 5 5 5,5 5 5 4,5 5 5 5,5 4,5 5,5 interruttore/sganciatore lato primario (1) (2) modulare scatolato o aperto iC60 D6 o K6 iC60/NG125 D10 o K10 iC60/NG125 D16 o K16 iC60/NG125 D20 o K20 iC60/NG125 D32 o K32 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM16D o Micrologic 2.2 40A iC60/NG125 D40 o K40 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM25D o Micrologic 2.2 40A iC60/NG125 D50 o K50 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40A iC60/NG125 D63 o K63 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40A iC60/NG125 D63 o K63 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40A C120/NG125 D80 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM80D o Micrologic 2.2 100A C120/NG125 D100 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM80D o Micrologic 2.2 100A C120/NG125 D125 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A NSX160E/B/F/N/H/S/L TM125D o Micrologic 2.2 160A NSX160E/B/F/N/H/S/L TM160D o Micrologic 2.2 160A NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o NSX160E/B/F/N/H/S/L Micrologic 2.2 160A NSX250B/F/N/H/S/L TM250D o Micrologic 2.2 250A NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 (1) Con interruttori modulari, ampiezza della regolazione termica insufficiente o sganciatore solo magnetico, prevedere una protezione termica sul secondario del trasformatore. (2) Il potere di interruzione viene scelto in funzione della corrente di cortocircuito massima nel punto in cui viene installato l'interruttore. 437 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione dei trasformatori BT/BT Trasformatori trifase trasformatore trifase (primario 400 V) trasformatore Pn [kVA] 5 6,3 8 10 12,5 16 20 25 31,5 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 In [A] 7 8,8 11,6 14 17,6 23 28 35 44 56 70 89 113 141 176 225 287 352 444 563 704 ucc [%] 4,5 4,5 4,5 5,5 5,5 5,5 5,5 5,5 5 5 4,5 5 5 5,5 4,5 5,5 5 5 4,5 6 6 630 887 5,5 800 1126 5,5 1000 1408 5,5 1250 1760 5 1600 2253 5,5 2000 2817 5,5 interruttore/sganciatore (1) (2) modulare scatolato o aperto iC60/NG125 D20 o K20 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM16D o Micrologic 2.2 40A iC60/NG125 D20 o K20 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM16D o Micrologic 2.2 40A iC60/NG125 D32 o K32 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM16D o Micrologic 2.2 40A iC60/NG125 D32 o K32 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM16D o Micrologic 2.2 40A iC60/NG125 D40 o K40 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM25D o Micrologic 2.2 40A iC60/NG125 D63 o K63 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM25D o Micrologic 2.2 40A iC60/NG125 D63 o K63 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40A C120/NG125 D80 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40A C120/NG125 D80 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM63D o Micrologic 2.2 100A C120/NG125 D80 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM80D o Micrologic 2.2 100A C120/NG125 D100 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A C120/NG125 D125 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 160A NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 160A NSX250B/F/N/H/S/L TM250D o Micrologic 2.2 250A NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS1000N/H NT10H1 NW10N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS1000N/H NT10H1 NW10N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS1250N/H NT12H1 NW12N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS1250N/H NT12H1 NW12N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS1600N/H NT16H1 NW16N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS1600N/H NT16H1 NW16N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NW20N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NW20N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NW25H2/H3 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NW25H2/H3 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NW32H2/H3 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NW32H2/H3 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NW40H2/H3 Micrologic 5.0/6.0/7.0 (1) Con interruttori modulari, ampiezza della regolazione termica insufficiente o sganciatore solo magnetico, prevedere una protezione termica sul secondario del trasformatore. (2) Il potere di interruzione viene scelto in funzione della corrente di cortocircuito massima nel punto in cui viene installato l'interruttore. Esempio Le tabelle qui riportate permettono di scegliere l'interruttore a monte del trasformatore BT/BT e il relativo sganciatore in funzione della potenza, del tipo e della tensione primaria. Supponiamo che la partenza alimenti un trasformatore monofase da 10 kVA con rapporto di trasformazione 400/230 V (I1n = 24 A). La corrente di cortocircuito all'origine della partenza è 35 kA. L'interruttore automatico ha le seguenti caratteristiche: cc tipo: NG125L (Icu = 50 kA); cc sganciatore: D63 (63 A); cc soglia magnetica: Im = 10 ÷ 14 In (630 ÷ 882 A); cc numero di poli: 2. Questo interruttore permette la messa in tensione del trasformatore senza intervento intempestivo dello sganciatore, ma non ne assicura la protezione termica (la corrente nominale dell'interruttore è più elevata della corrente nominale primaria del trasformatore). La protezione termica del trasformatore, secondo quanto previsto anche dalla norma CEI 64-8, può essere assicurata da un interruttore posto a valle. La I2n del trasformatore è di 41,7 A e la corrente di cortocircuito massima ai morsetti secondari Icc2 vale: . . Icc2 = Sn 100 = 10 100 = 0,87 kA 230 . 5 U2n . ucc% Questa corrente di cortocircuito sarà di riferimento per la determinazione del potere di interruzione. Potrà pertanto essere utilizzato un interruttore iC60a-40 A-curva C. Dovranno essere inoltre verificate le condizioni necessarie per assicurare la protezione delle persone. Nel caso di linea di alimentazione del primario di lunghezza significativa (oltre 10 m) bisogna verificare anche la Icc minima a fondo linea. I criteri di scelta dell'interruttore a valle sono gli stessi esposti nel capitolo relativo alla protezione dei circuiti: cc protezione contro i sovraccarichi; cc protezione contro i cortocircuiti; cc protezione contro i contatti indiretti. 438 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Compensazione dell’energia reattiva Generalità Le potenze in gioco in una rete elettrica In un impianto elettrico sono in gioco le seguenti potenze: cc potenza attiva P [kW] è la potenza effettivamente utilizzabile dai carichi. Si manifesta sotto forma di energia meccanica o di calore: P = S . cos ϕ; cc potenza reattiva Q [kvar] è la potenza in gioco nei circuiti magnetici degli utilizzatori. È indispensabile nella conversione dell’energia elettrica: Q = S . sin ϕ. Viene fornita normalmente dalla rete di alimentazione sotto forma di potenza reattiva induttiva o da batterie di condensatori come potenza reattiva capacitiva in controfase alla potenza induttiva. cc potenza apparente S [kVA] è determinata dal prodotto della tensione per la corrente (V . I in circuiti monofasi e e V . I in circuiti trifasi). è calcolabile come: S = P 2 + Q2 Il fattore di potenza Il fattore di potenza di un’installazione è il rapporto tra la potenza attiva e la potenza apparente assorbita dal carico, e può variare da valore zero a valore unitario. cos ϕ = P/S Mantenere un fattore di potenza prossimo all'unità vuol dire: cc soppressione delle penali per il consumo eccessivo di energia reattiva. Il valore minimo di cos ϕ esente da penali è pari a 0,9; cc diminuzione della potenza apparente contrattuale [kVA]; cc limitazione delle perdite di energia attiva nei cavi (perdite Joule); cc possibilità di ridurre la sezione dei cavi; cc aumento della potenza attiva [kW] disponibile al secondario del trasformatore MT/ BT; cc diminuzione della caduta di tensione (a parità di sezione dei cavi). La presenza nell'impianto di componenti e utilizzatori con elevato assorbimento di energia reattiva provoca l'abbassamento del fattore di potenza a valori inaccettabili. La tabella seguente permette di identificare le apparecchiature con consumo di energia reattiva elevata. apparecchiature motore asincrono fattore di carico [%] 0 25 50 75 100 lampade a incandescenza lampade fluorescenti non rifasate lampade fluorescenti rifasate lampade a scarica forni a resistenza forni ad induzione ed a perdite dielettriche saldatrice a punti saldatura ad arco alimentata da gruppo statico monofase gruppo rotante trasformatore-raddrizzatore forni ad arco cos ϕ 0,17 0,55 0,73 0,80 0,85 ≈1 ≈ 0,5 0,86 ÷ 0,93 0,4 ÷ 0,6 ≈1 ≈ 0,85 0,8 ÷ 0,9 ≈ 0,5 0,7 ÷ 0,9 0,7 ÷ 0,8 0,8 tg ϕ 5,80 1,52 0,94 0,75 0,62 ≈0 ≈ 1,73 0,59 ÷ 0,39 2,29 ÷ 1,33 ≈0 ≈ 0,62 0,75 ÷ 0,48 ≈ 1,73 1,02 ÷ 0,48 1,02 ÷ 0,75 0,75 439 Compensazione dell’energia reattiva Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Generalità Il rifasamento Quando in un impianto il fattore di potenza è troppo basso, è necessario provvedere ad una compensazione dell’energia reattiva assorbita dagli utilizzatori. Tale compensazione viene normalmente effettuata utilizzando batterie di condensatori. I condensatori assorbono dalla rete una corrente sfasata di circa 90° in anticipo rispetto alla tensione. La corrispondente potenza reattiva risulta perciò di segno opposto a quella assorbita dai normali apparecchi utilizzatori. Si ottiene in tal modo un aumento del fattore di potenza che corrisponde ad una diminuzione dell’angolo di sfasamento tra tensione e corrente (rifasamento). Scelta della potenza di un condensatore A fronte di una potenza attiva P richiesta dalle utenze, impiegando una batteria di condensatori di potenza reattiva Qc, la potenza reattiva assorbita dalla rete di alimentazione passa dal valore Q al valore Q’; la potenza apparente passa da S a S’ mentre la potenza attiva assorbita rimane invariata. La batteria di rifasamento deve avere una potenza pari a Qc = P(tgϕ - tgϕ'). Nella pratica il fattore kc = (tgϕ - tgϕ') può essere ricavato dalla tabella alla pagina seguente. Il valore di kc si determina dall’incrocio tra la riga del cosϕ prima della compensazione (rilevabile direttamente o calcolabile per l'impianto allo studio) e la riga del cosϕ desiderato dopo la compensazione. Come si può osservare, kc rappresenta la potenza del condensatore necessaria alla compensazione per ogni kW di potenza assorbita dall’impianto. La potenza delle batterie di rifasamento si calcolerà con la formula: Qc = kc . P [kvar] Tensione nominale delle batterie e potenza reattiva erogata SI QI Q S 440 Qc Una batteria eroga diversi valori di energia reattiva in funzione della tensione con cui viene alimentata. L’erogazione della potenza nominale Qnc avviene in corrispondenza della tensione nominale Unc. A tensioni inferiori, l’erogazione é inferiore secondo la formula: U 2 Q = Qnc . Unc Per ottenere una potenza rifasante Qc ad una tensione U è perciò necessario prevedere una batteria avente potenza nominale: Unc 2 Qnc = Qc . U ) ) ϕI ) P ϕ ) Scelta della potenza La seguente tabella permette di determinare la potenza reattiva necessaria per aumentare il fattore di potenza dell’impianto fino al valore desiderato. Il valore numerico kc esprime la potenza del condensatore in kvar per ogni kW richiesto dal carico. Qc = kc . P [kvar] fattore [kvar/kW] prima della compensazione dopo la compensazione tg ϕ 0,75 0,59 0,48 cos ϕ 0,80 0,86 0,90 2,29 0,40 1,557 1,691 1,805 2,22 0,41 1,474 1,625 1,742 2,16 0,42 1,413 1,561 1,681 2,10 0,43 1,356 1,499 1,624 2,04 0,44 1,290 1,441 1,558 1,98 0,45 1,230 1,384 1,501 1,93 0,46 1,179 1,330 1,446 1,88 0,47 1,130 1,278 1,397 1,83 0,48 1,076 1,228 1,343 1,78 0,49 1,030 1,179 1,297 1,73 0,50 0,982 1,232 1,248 1,69 0,51 0,936 1,087 1,202 1,64 0,52 0,894 1,043 1,160 1,60 0,53 0,850 1,000 1,116 1,56 0,54 0,809 0,959 1,075 1,52 0,55 0,796 0,918 1,035 1,48 0,56 0,730 0,879 0,996 1,44 0,57 0,692 0,841 0,958 1,40 0,58 0,655 0,805 0,921 1,37 0,59 0,618 0,768 0,884 1,33 0,60 0,584 0,733 0,849 1,30 0,61 0,549 0,699 0,815 1,27 0,62 0,515 0,665 0,781 1,23 0,63 0,483 0,633 0,749 1,20 0,64 0,450 0,601 0,716 1,17 0,65 0,419 0,569 0,685 1,14 0,66 0,388 0,538 0,654 1,11 0,67 0,358 0,508 0,624 1,08 0,68 0,329 0,478 0,595 1,05 0,69 0,299 0,449 0,565 1,02 0,70 0,270 0,420 0,536 0,99 0,71 0,242 0,392 0,508 0,96 0,72 0,213 0,364 0,479 0,94 0,73 0,186 0,336 0,452 0,91 0,74 0,159 0,309 0,425 0,88 0,75 0,132 0,282 0,398 0,86 0,76 0,105 0,255 0,371 0,83 0,77 0,079 0,229 0,345 0,80 0,78 0,053 0,202 0,319 0,78 0,79 0,026 0,176 0,292 0,75 0,80 0,150 0,266 0,72 0,81 0,124 0,240 0,70 0,82 0,098 0,214 0,67 0,83 0,072 0,188 0,65 0,84 0,046 0,162 0,62 0,85 0,020 0,136 0,59 0,86 0,109 0,57 0,87 0,083 0,54 0,88 0,054 0,51 0,89 0,028 0,48 0,90 Nota: nel caso in cui i condensatori da installare abbiano una potenza nominale riferita ad una tensione Unc diversa dalla tensione nominale dell’impianto, è necessario determinare la potenza reattiva nominale Qnc (a partire dalla potenza Qc necessaria al rifasamento alla tensione dell’impianto) come: ) Qnc = Qc . Unc U ) 2 Se si vogliono installare condensatori aventi tensione nominale di 440 V, la loro potenza nominale deve essere di: ) Qnc = 53,6 . 440 400 ) = 64,9 kvar 2 0,46 0,91 1,832 1,769 1,709 1,651 1,585 1,532 1,473 1,425 1,370 1,326 1,276 1,230 1,188 1,114 1,103 1,063 1,024 0,986 0,949 0,912 0,878 0,843 0,809 0,777 0,744 0,713 0,682 0,652 0,623 0,593 0,564 0,536 0,507 0,480 0,453 0,426 0,399 0,373 0,347 0,320 0,294 0,268 0,242 0,216 0,190 0,164 0,140 0,114 0,085 0,059 0,031 0,43 0,92 1,861 1,798 1,738 1,680 1,614 1,561 1,502 1,454 1,400 1,355 1,303 1,257 1,215 1,171 1,130 1,090 1,051 1,013 0,976 0,939 0,905 0,870 0,836 0,804 0,771 0,740 0,709 0,679 0,650 0,620 0,591 0,563 0,534 0,507 0,480 0,453 0,426 0,400 0,374 0,347 0,321 0,295 0,269 0,243 0,217 0,191 0,167 0,141 0,112 0,086 0,058 0,40 0,93 1,895 1,831 1,771 1,713 1,647 1,592 1,533 1,485 1,430 1,386 1,337 1,291 1,249 1,205 1,164 1,124 1,085 1,047 1,010 0,973 0,939 0,904 0,870 0,838 0,805 0,774 0,743 0,713 0,684 0,654 0,625 0,597 0,568 0,541 0,514 0,487 0,460 0,434 0,408 0,381 0,355 0,329 0,303 0,277 0,251 0,225 0,198 0,172 0,143 0,117 0,089 0,36 0,94 1,924 1,840 1,800 1,742 1,677 1,628 1,567 1,519 1,464 1,420 1,369 1,323 1,281 1,237 1,196 1,156 1,117 1,079 1,042 1,005 0,971 0,936 0,902 0,870 0,837 0,806 0,775 0,745 0,716 0,686 0,657 0,629 0,600 0,573 0,546 0,519 0,492 0,466 0,440 0,413 0,387 0,361 0,335 0,309 0,283 0,257 0,230 0,204 0,175 0,149 0,121 0,33 0,95 1,959 1,896 1,836 1,778 1,712 1,659 1,600 1,532 1,497 1,453 1,403 1,357 1,315 1,271 1,230 1,190 1,151 1,113 1,076 1,039 1,005 0,970 0,936 0,904 0,871 0,840 0,809 0,779 0,750 0,720 0,691 0,663 0,634 0,607 0,580 0,553 0,526 0,500 0,474 0,447 0,421 0,395 0,369 0,343 0,317 0,291 0,264 0,238 0,209 0,183 0,155 0,29 0,96 1,998 1,935 1,874 1,816 1,751 1,695 1,636 1,588 1,534 1,489 1,441 1,395 1,353 1,309 1,268 1,228 1,189 1,151 1,114 1,077 1,043 1,008 0,974 0,942 0,909 0,878 0,847 0,817 0,788 0,758 0,729 0,701 0,672 0,645 0,618 0,591 0,564 0,538 0,512 0,485 0,459 0,433 0,407 0,381 0,355 0,329 0,301 0,275 0,246 0,230 0,192 0,25 0,97 2,037 1,973 1,913 1,855 1,790 1,737 1,677 1,629 1,575 1,530 1,481 1,435 1,393 1,349 1,308 1,268 1,229 1,191 1,154 1,117 1,083 1,048 1,014 0,982 0,949 0,918 0,887 0,857 0,828 0,798 0,769 0,741 0,712 0,685 0,658 0,631 0,604 0,578 0,552 0,525 0,499 0,473 0,447 0,421 0,395 0,369 0,343 0,317 0,288 0,262 0,234 0,20 0,98 2,085 2,021 1,961 1,903 1,837 1,784 1,725 1,677 1,623 1,578 1,529 1,483 1,441 1,397 1,356 1,316 1,227 1,239 1,202 1,165 1,131 1,096 1,062 1,030 0,997 0,966 0,935 0,905 0,876 0,840 0,811 0,783 0,754 0,727 0,700 0,673 0,652 0,620 0,594 0,567 0,541 0,515 0,489 0,463 0,437 0,417 0,390 0,364 0,335 0,309 0,281 0,14 0,99 2,146 2,082 2,022 1,964 1,899 1,846 1,786 1,758 1,684 1,639 1,590 1,544 1,502 1,458 1,417 1,377 1,338 1,300 1,263 1,226 1,192 1,157 1,123 1,091 1,058 1,007 0,996 0,966 0,937 0,907 0,878 0,850 0,821 0,794 0,767 0,740 0,713 0,687 0,661 0,634 0,608 0,582 0,556 0,530 0,504 0,478 0,450 0,424 0,395 0,369 0,341 0 1 2,288 2,225 2,164 2,107 2,041 1,98 1,929 1,881 1,826 1,782 1,732 1,686 1,644 1,600 1,559 1,519 1,480 1,442 1,405 1,368 1,334 1,299 1,265 1,223 1,200 1,169 1,138 1,108 1,079 1,049 1,020 0,992 0,963 0,936 0,909 0,882 0,855 0,829 0,803 0,776 0,750 0,724 0,698 0,672 0,645 0,620 0,593 0,567 0,538 0,512 0,484 Esempio Si desidera rifasare un impianto avente le seguenti caratteristiche: cc rete trifase con tensione Un = 400 V; cc potenza assorbita P = 100 kW; cc fattore di potenza prima del rifasamento cosϕ = 0,7; cc fattore di potenza richiesto cosϕf = 0,9. Si individuano la colonna corrispondente al fattore di potenza richiesto (0,9) e la riga corrispondente al fattore di potenza iniziale (0,7). Si ottiene kc = 0,536. è necessario installare una batteria di condensatori avente una potenza reattiva pari a: Qc = kc . P = 53,6 kvar. 441 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Compensazione dell’energia reattiva Tipi di compensazione Installazione di un condensatore di rifasamento Per determinare la potenza ottimale della batteria di rifasamento, la localizzazione della stessa e il tipo di compensazione (fissa o automatica), è necessario tener conto degli elementi seguenti: cc fattore di potenza prima dell'installazione della batteria di rifasamento; cc minimo fattore di potenza previsto; cc costo della batteria e della sua installazione; cc risparmio sulle tariffe elettriche; cc risparmio dovuto all'ottimizzazione dell'impianto di distribuzione dell'energia elettrica. I condensatori possono essere installati a 3 diversi livelli: cc sulle partenze del quadro generale BT (compensazione globale); cc sull'arrivo di ogni reparto nel quadro di distribuzione (compensazione parziale); cc ai morsetti di ogni utilizzatore che necessiti di potenza reattiva (compensazione locale). La compensazione tecnicamente ottimale è quella che permette di produrre l'energia reattiva nel punto in cui è consumata e nella quantità strettamente necessaria, ma la sua realizzazione pratica è generalmente antieconomica. Compensazione globale è conveniente in reti con estensione limitata con carichi stabili e continui o in previsione di un ampliamento dell’impianto senza dover modificare la sottostazione di trasformazione. Vantaggi cc Sopprime le penalità per consumo eccessivo di energia reattiva; cc adatta l'esigenza reale dell'impianto (kW) alla potenza apparente contrattuale (kVA); cc riduce la potenza apparente che transita nella sottostazione di trasformazione (aumento della potenza attiva disponibile); cc permette di utilizzare un interruttore più economico a monte del condensatore; cc rapido ammortamento dei costi. n° 1 M M M M Flusso di potenza apparente Flusso di potenza reattiva Svantaggi c la parte di impianto a valle del livello 1 non trae vantaggio dall'installazione dei condensatori; c le perdite per effetto Joule, nei cavi a valle della batteria di rifasamento, non sono diminuite; c esiste il rischio di sovracompensazione a seguito di variazioni di carichi importanti. Questo rischio viene eliminato utilizzando batterie automatiche di rifasamento. Nota: per batterie di rifasamento di potenza superiore a 1000 kvar si consiglia una compensazione in media tensione. Compensazione parziale è consigliata in reti molto estese e divise in compartimenti con regimi di carico molto differenti. n° 1 n° 2 Vantaggi cc Sopprime le penalità per consumo eccessivo di energia reattiva; cc ottimizza una parte della rete. La corrente reattiva non interessa l'impianto compreso tra il livello n° 1 e 2; cc riduce la potenza apparente che transita nella sottostazione di trasformazione (aumento della potenza attiva disponibile); cc diminuisce le perdite nei cavi per effetto Joule fino al livello 2. n° 2 M M M M Flusso di potenza apparente Flusso di potenza reattiva Svantaggi cc Solo la parte di impianto tra il livello 1 e 2 trae vantaggio dall'installazione dei condensatori; cc le perdite nei cavi per effetto Joule sono diminuite solo fino al livello 2; cc esiste il rischio di sovracompensazione a seguito di variazioni di carichi importanti; Questo rischio viene eliminato utilizzando batterie automatiche di rifasamento. Compensazione locale n° 1 n° 2 n° 2 n° 3 n° 3 M n° 3 M n° 3 M M Flusso di potenza apparente Flusso di potenza reattiva 442 La compensazione individuale è consigliata in presenza di utilizzatori di potenza elevata rispetto alla potenza dell’intera rete. Vantaggi cc Sopprime le penalità per consumo eccessivo di energia reattiva; cc ottimizza tutta la rete elettrica; cc riduce la potenza apparente che transita nella sottostazione di trasformazione (aumento della potenza attiva disponibile); cc le perdite nei cavi per effetto Joule vengono ridotte; cc permette di utilizzare degli interruttori più economici. Svantaggi c Costo elevato. Esempi e problemi applicativi Compensazione dell’energia reattiva assorbita da un trasformatore L’energia reattiva necessaria al funzionamento del trasformatore può essere fornita da una batteria di condensatori collegata permanentemente ai suoi morsetti o dalla batteria utilizzata anche per il rifasamento dei carichi BT. La potenza di tale batteria dipende dalla corrente magnetizzante e dalla corrente assorbita durante il funzionamento a carico. Le seguenti tabelle indicano la potenza reattiva richiesta da trasformatori di distribuzione con tensione primaria 20 kV nelle due condizioni estreme di funzionamento: a vuoto e a pieno carico. La potenza relativa realmente necessaria per il rifasamento del trasformatore dipende dalla condizione di carico effettiva ed è data dalla seguente formula: Ib 2 Qr = Qr a vuoto + (Qr a carico - Qr a vuoto) . In Ib = corrente di utilizzo Esempio: la potenza reattiva necessaria per il rifasamento di un trasformatore in olio a perdite normali di potenza 630 kVA a pieno carico è di 35,7 kvar. ) ) potenza reattiva da installare [kvar] potenza nominale [kVA] 100 160 200 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3000 3150 trasformatori in olio perdite secondo norma CEI 14-14 lista A Qr a vuoto Qr a carico trasformatori in olio basse perdite trasformatori in resina norma CEI 14-12 Qr a vuoto Qr a carico Qr a vuoto Qr a carico 2,5 3,7 4,4 5,3 6,3 7,5 9,4 11,3 13,5 14,9 17,4 20,6 23,8 27,2 29,7 1,5 2,0 2,4 2,7 3,1 3,5 4,4 5,0 5,5 6,9 7,3 7,7 9,7 12,1 11,5 5,2 8,2 10,3 12,4 15,3 19,1 24,0 29,6 53,0 66,3 81,7 103,1 128,9 161,0 190,3 2,5 3,6 4,2 4,9 5,6 5,9 7,4 8,0 10,2 11,8 14,7 18,9 21,6 24,5 8,1 12,9 15,8 19,5 24,0 29,3 36,7 45,1 57,4 70,9 88,8 113,8 140,2 173,1 30,9 250,4 6,1 9,6 11,9 14,7 18,3 22,9 28,7 35,7 60,8 74,1 91,4 115,4 142,0 175,2 207,5 Compensazione dell’energia reattiva assorbita da un motore La compensazione individuale viene utilizzata per potenze elevate rispetto alla potenza totale dell’installazione. Come regola generale, si può prevedere un condensatore di potenza di poco inferiore alla potenza reattiva assorbita nel funzionamento a vuoto del motore. La tabella a lato fornisce, a titolo indicativo, i valori della potenza delle batterie di condensatori da installare in funzione della potenza dei motori. potenza reattiva da installare [kvar] motore trifase: 230/400 V potenza nominale [kW] [CV] 22 30 30 40 37 50 45 60 55 75 75 100 90 125 110 150 132 180 160 218 200 274 250 340 280 380 355 482 400 544 450 610 velocità di rotazione [g/min] 3000 1500 6 8 7,5 10 9 11 11 13 13 17 17 22 20 25 24 29 31 36 35 41 43 47 52 57 57 63 67 76 78 82 87 93 1000 9 11 12,5 14 18 25 27 33 38 44 53 63 70 86 97 107 750 10 12,5 16 17 21 28 30 37 43 52 61 71 79 98 106 117 443 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Compensazione dell’energia reattiva Esempi e problemi applicativi Il problema delle armoniche L’impiego dei componenti elettrici con dispositivi elettronici (motori a velocità variabile, raddrizzatori statici, inverters) provoca la circolazione di armoniche nella rete elettrica. I condensatori sono estremamente sensibili a questo fenomeno in quanto la loro impedenza decresce proporzionalmente all’ordine delle armoniche presenti. Se la frequenza di risonanza dell’insieme condensatore-rete è prossima alle frequenze delle armoniche presenti in rete, tali armoniche verranno amplificate e si potranno verificare sovratensioni. La corrente risultante provocherà il riscaldamento del condensatore, dei cavi di alimentazione e lo scatto intempestivo della protezione termica dell’interruttore. Rimedi contro gli effetti delle armoniche La presenza di armoniche ha come effetto un aumento della corrente assorbita dal condensatore. Il valore della corrente può di conseguenza risultare maggiorato del 30 %. Inoltre, in considerazione delle tolleranze sui dati nominali dei condensatori è opportuna un’ulteriore maggiorazione del 15 % che porta ad un dimensionamento dei componenti in serie al condensatore pari a 1,5 volte la corrente nominale del condensatore. Per ovviare alle sovratensioni in conseguenza delle armoniche si possono utilizzare: cc condensatori sovradimensionati in tensione, ad esempio 440 V per reti a 400 V (+10%); cc filtri antiarmoniche che devono essere opportunamente calcolati in funzione dello spettro di armoniche presenti nella rete. 444 Scelta delle protezioni Sezione dei cavi di alimentazione è consigliabile maggiorare la corrente assorbita dal condensatore: cc del 30% per tener conto delle componenti armoniche; cc del 15% per tener conto della tolleranza sul valore nominale di capacità del condensatore. Di conseguenza i cavi di alimentazione devono essere dimensionati per portare una corrente pari a: IB = 1,3 . 1,15 . Ic z 1,5 . Ic dove: IB è la massima corrente assorbita dal condensatore; Ic è la corrente assorbita dal condensatore alimentato alla tensione dell’impianto (Un): U 2 Qnc . Unc Qc Ic = = e . Un e . Un (vedere pag. 423 per il significato dei simboli). ) ) Apparecchio di protezione e comando La corrente nominale e la soglia magnetica dell’interruttore automatico devono essere scelte in modo tale da: cc evitare scatti intempestivi della protezione termica: In (o Ir) ≥ 1,5 . Ic; cc permettere la messa in tensione del condensatore. L'inserzione di un condensatore equivale a stabilire un cortocircuito per un periodo pari al tempo di carica. La corrente di inserzione dipende dal tipo di condensatore, singolo o in batteria automatica, dalla capacità del singolo elemento e dalla induttanza a monte del condensatore (rete). In conseguenza a quanto detto, l'interruttore automatico deve avere una soglia di intervento istantaneo elevata. Per limitare la corrente di inserzione si consiglia l'installazione di induttanze di limitazione. interruttori automatici per batterie di condensatori trifasi di media e grande potenza rete 230 V rete 400 V corrente potenza interruttore automatico (1) potenza interruttore automatico (1) In o Ir min batteria batteria [A] [kvar] [kvar] 5 iC60H/iC60L/NG125L D20 20 10 iC60H/iC60L/NG125L D20 10 iC60H/iC60L/NG125L D40 40 20 iC60H/iC60L/NG125L D40 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40 A 35 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40 A 15 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM63D o Micrologic 2.2 100 A 54 30 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM63D o Micrologic 2.2 100 A 20 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM80D o Micrologic 2.2 100 A 72 40 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM80D o Micrologic 2.2 100 A 25 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100 A 90 50 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM125D o Micrologic 2.2 160 A 30 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM125D o Micrologic 2.2 160 A 108 60 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM125D o Micrologic 2.2 160 A 40 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM160D o Micrologic 2.2 160 A 144 80 NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 250 A 50 NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 250 A 180 100 NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 250 A 60 NSX250B/F/N/H/S/L TM250D o Micrologic 2.2 250 A 215 120 NSX250B/F/N/H/S/L TM250D o Micrologic 2.2 250 A 70 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 255 140 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 90 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 325 180 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 100 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 360 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 120 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 430 200 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L Micrologic 2.0 430 150 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 540 240 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L Micrologic 2.0 540 NS630bN/H/L Micrologic 2.0 180 NS800N/H/L Micrologic 2.0 648 250 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NT08H1, NW08N1/H1 Micrologic 2.0 648 NS630bN/H/L Micrologic 2.0 210 NS800N/H/L Micrologic 2.0 755 300 NS630bN/H/L Micrologic 2.0 NS1000N/H/L Micrologic 2.0 755 NS800N/H/L Micrologic 2.0 NT08H1, NW08N1/H1 Micrologic 2.0 755 NT08H1, NW08N1/H1 Micrologic 2.0 245 NS1000N/H/L Micrologic 2.0 880 360 NS800N/H/L Micrologic 2.0 NS1250N/H/L Micrologic 2.0 880 NS1000N/H/L Micrologic 2.0 NT10H1, NW10N1/H1 Micrologic 2.0 880 NT08H1, NW08N1/H1 Micrologic 2.0 (1) Il potere di interruzione viene scelto in funzione della corrente di cortocircuito massima nel punto in cui viene installato l’interruttore. corrente In o Ir min [A] 20 40 40 63 80 100 125 160 200 248 290 370 370 410 495 495 516 516 620 620 620 744 744 744 445 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione contro le sovratensioni tramite SPD Gli SPD (Surge Protection Devices) sono utilizzati per le reti di alimentazione elettrica, le reti telefoniche e i bus di comunicazione e di controllo automatico. Il limitatore di sovratensione (SPD) Interruttore in entrata Corrente di fulmine SPD Carichi sensibili Principio del sistema di protezione in parallelo Il limitatore di sovratensione (SPD) è un componente del sistema di protezione delle installazioni elettriche. Questo dispositivo è collegato in parallelo sul circuito di alimentazione dei carichi che deve proteggere. Inoltre, può essere utilizzato a tutti i livelli della rete di alimentazione. Si tratta della protezione dalle sovratensioni più efficiente e più comunemente utilizzata. Principio Il dispositivo SPD è concepito per limitare le sovratensioni transitorie di origine atmosferica e deviare a terra le onde di corrente, in modo da limitare l'ampiezza della sovratensione a un valore che non risulti pericoloso per l'installazione elettrica e i dispositivi elettrici di protezione e manovra. Il dispositivo SPD elimina le sovratensioni: cc in modo comune, tra fase e neutro o terra; cc in modo differenziale, tra fase e neutro. In presenza di una sovratensione che supera la soglia operativa, il dispositivo SPD cc conduce l'energia a terra, in modo comune; cc distribuisce l'energia agli altri conduttori in tensione, in modo differenziale. I tre tipi di SPD: cc SPD di Tipo 1 Il dispositivo SPD di Tipo 1 è raccomandato nello specifico caso degli edifici industriali e del settore terziario, dotati di un sistema di protezione dai fulmini o di una gabbia a maglie. Protegge le installazioni elettriche dalle fulminazioni dirette. Può scaricare la corrente di ritorno del fulmine che passa dal conduttore di terra ai conduttori di rete. Il dispositivo SPD di Tipo 1 è caratterizzato da un'onda di corrente 10/350 µs. cc SPD di Tipo 2 Il dispositivo SPD di Tipo 2 è il principale sistema di protezione di tutte le installazioni elettriche a bassa tensione. Installato in ogni quadro elettrico, previene il passaggio delle sovratensioni nelle installazioni elettriche e protegge i carichi. Il dispositivo SPD di Tipo 2 è caratterizzato da un'onda di corrente 8/20 µs. cc SPD di Tipo 3 cc Definizione normativa degli SPD. 446 Caratteristiche degli SPD tabella della definizione normativa degli SPD fulminazione diretta fulminazione indiretta CEI EN/IEC 61643-11 tipo 1 tipo 2 tipo 3 precedente VDE 0675v B C D tipo di onda di prova 10/350 8/20 1.2/50 + 8/20 Nota 1: esistono SPD Tipo 1 + 2 che combinano la protezione dei carichi dalle fulminazioni dirette e indirette. Nota 2: alcuni SPD Tipo 2 possono essere dichiarati anche come Tipo 3 . Le norme IEC 61643-11 e CEI EN 61643-11 definiscono le caratteristiche e le prove previste per gli SPD collegati ai sistemi di distribuzione di bassa tensione. U In verde, il campo di funzionamento garantito del dispositivo SPD. Up Uc < 1 mA In Imax I Caratteristica tempo/corrente di un SPD con varistore cc Caratteristiche comuni vv Uc: massima tensione operativa continuativa vv Si tratta della tensione CA o CC oltre la quale il dispositivo SPD si attiva. La scelta di questo valore dipende dalla tensione nominale e dal sistema di messa a terra dell'impianto. vv Up: livello di protezione della tensione (a In) Si tratta della tensione massima attraverso i morsetti del dispositivo SPD quando è attivo. Questa tensione viene raggiunta quando la corrente che fluisce nel dispositivo SPD è uguale a In. Il livello scelto di protezione della tensione deve essere inferiore alla capacità di tenuta alle sovratensioni dei carichi. In caso di fulminazione, la tensione attraverso i morsetti del dispositivo SPD rimane, generalmente, inferiore a Up. vv In: corrente di scarica nominale Si tratta del valore di picco di una corrente con forma d'onda 8/20 µs che il dispositivo SPD è in grado di scaricare 15 volte. cc SPD di Tipo 1 vv Iimp: corrente impulsiva Si tratta del valore di picco di una corrente con forma d'onda 10/350 µs che il dispositivo SPD è in grado di scaricare 5 volte. vv Ifi: corrente susseguente interrotta Applicabile solo alla tecnologia a spinterometro. Si tratta della corrente (50 Hz) che il dispositivo SPD è in grado di interrompere da solo dopo la scarica. Questa corrente deve essere sempre superiore alla corrente di cortocircuito presunta al punto di installazione. cc SPD di Tipo 2 cc Imax: corrente di scarica massima Questo è il valore di picco di una corrente con forma d'onda 8/20 µs che il dispositivo SPD è in grado di scaricare una volta. cc SPD di Tipo 3 vv Uoc: tensione a circuito aperto applicata durante le prove di Classe III (Tipo 3). Applicazioni principali cc SPD in bassa tensione Questo termine designa una serie di dispositivi che, da un punto di vista sia tecnologico che applicativo, sono molto diversi tra loro. Gli SPD in bassa tensione sono modulari, in modo da poter essere facilmente installati all'interno dei quadri BT. Ci sono anche SPD adattabili a prese di alimentazione ma questi dispositivi hanno una bassa capacità di scarica. cc SPD per reti di comunicazione Questi dispositivi proteggono le reti telefoniche, le reti commutate e le reti di controllo automatico (bus) dalle sovratensioni che provengono dall'esterno (fulmini) e da quelle interne alla rete di alimentazione (apparecchiature inquinanti, dispositivi di manovra, ecc.). Tali SPD possono essere installati anche in connettori RJ11, RJ45 ... oppure integrati nei carichi. vv Uoc: tensione di circuito aperto applicata durante prove di classe III (Tipo 3). 447 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione contro le sovratensioni tramite SPD Un SPD deve sempre essere installato all'origine dell'installazione elettrica. Elementi del sistema di protezione Posizione e tipo di SPD Il tipo di SPD da installare all'origine dell'installazione dipende dal fatto che sia presente o meno un sistema di protezione dai fulmini. Se l'edificio è dotato di un sistema di protezione dai fulmini (a norma CEI EN 62305), dovrebbe essere installato un SPD di Tipo 1. Per gli SPD installati in corrispondenza del punto di entrata dell'installazione, le norme internazionali raccomandano i valori minimi delle 2 caratteristiche che seguono: cc corrente di scarica nominaleIn = 5 kA (8/20) µs; cc livello di protezione della tensione Up (at In) < 2,5 kV. Il numero di SPD aggiuntivi da installare è determinato da: cc le dimensioni del sito e la difficoltà di installare conduttori di collegamento. Nei siti di grandi dimensioni, è necessario installare un SPD in corrispondenza del punto di entrata di ogni quadro di distribuzione secondaria. cc la distanza che separa i carichi sensibili da proteggere dal dispositivo di protezione al punto di entrata. Quando i carichi sono situati a più di 30 m di distanza dal dispositivo di protezione situato al punto di entrata, è necessario prevedere una protezione speciale il più vicino possibile ai carichi sensibili. cc il rischio di esposizione. Nel caso di un sito molto esposto, il dispositivo SPD situato al punto di entrata non può assicurare, nel contempo, un elevato flusso della corrente di fulmine e un livello di protezione della tensione sufficientemente basso. In particolare, un SPD di Tipo 1 è generalmente accompagnato da un SPD di Tipo 2. La tabella che segue mostra la quantità e il tipo di SPD da prevedere sulla base dei due fattori di cui sopra. No Si C'è un parafulmine sull'edificio o nel raggio di 50 metri dall'edificio? un SPD di Tipo 2 nel quadro elettrico principale un SPD di Tipo 1 e un SPD di Tipo 2 (o 1 SPD Tipo 1+2) nel quadro elettrico principale D < 30 m Interruttore in entrata Distanza (D) che separa le apparecchiature sensibili dal sistema di protezione dai fulmini installato nel quadro elettrico principale Interruttore in entrata D > 30 m SPD Tipo 1 + Tipo 2 SPD di Tipo 2 D D un SPD Tipo 2 nel quadro elettrico principale un SPD di Tipo 2/Tipo 3 nel quadro vicino alle apparecchiature sensibili un SPD di Tipo 1 e un SPD di Tipo 2 (o uno SPD Tipo 1+2) nel quadro elettrico principale un SPD Tipo 2/Tipo 3 nel quadro vicino alle apparecchiature sensibili Interruttore in entrata Interruttore in entrata SPD Tipo 2 SPD Tipo 1 + Tipo 2 SPD Tipo 3 D SPD Tipo 3 D I 4 casi di implementazione degli SPD Nota: il dispositivo SPD di Tipo 1 è installato nel quadro elettrico collegato al cavo di terra del sistema di protezione dai fulmini. 448 Limitatori di sovratensione iPRF1 12.5r/PRF1 Master/PRD1 25r/PRD1 Master tipo n° di poli iPRF1 12.5r PRF1 Master PRD1 Master In - corrente Up -grado Un - tensione Uc - tensione nominale di protezione nominale max contin. di scarica [kV] [V] [V] [kA] tipo 1 + 2 1P+N 12.5/50 N/PE 50 25 1.5 230 350 3P 12.5 50 25 1.5 230 / 400 350 3P+N 12.5/50 N/PE 50 25 1.5 230 / 400 350 50 - 50 1.5 230 440 tipo 1 1P PRD1 25r I imp (10/350) I max (8/20) corrente ad impulso corrente [kA] massima di scarica [kA] tipo 1 + 2 1P 25 40 25 1.5 230 350 1P+N 25/100 N/PE 40 25 1.5 230/400 350 3P 25 40 25 1.5 230 350 3P+N 25/100 N/PE 40 25 1.5 230/400 350 tipo 1 1P 25 - 25 1.5 230 350 1P+N 25/100 N/PE - 25 1.5 230/400 350 3P 25 - 25 1.5 230 350 3P+N 25/100 N/PE - 25 1.5 230/400 350 dati tecnici frequenza di funzionamento grado di protezione iPRF1 12.5r PRF1 Master PRD1 25r PRD1 Master 50 Hz IP40 IP20 IK05 y 25 ns verde: funzion. corretto rosso: prod. da sostituire 1 A/250 V AC 50/60 Hz IP40 IP20 IK05 y 1 ms - 10...35 mm² 10...25 mm² 10...50 mm² 10...35 mm² 50 Hz IP40 IP20 IK05 y 25 ns bianco: funzion. corretto rosso: prod. da sostituire 1 A/250 V AC 0.2 A/125 V DC 2.5...35 mm² 2.5...25 mm² 50 Hz IP40 IP20 IK05 y 100 ns bianco: funzion. corretto rosso: prod. da sostituire 1 A/250 V AC 0.2 A/125 V DC 10...35 mm² 10...25 mm² da -25°C a +60°C da -40°C a +85°C da -25°C a +60°C da -25°C a +60°C tipo 1 IEC 61643-11 T1. CEI EN 61643-11 Tipo 1 IEC 61643-11 T1. CEI EN 61643-11 Tipo 1 tipo 2 IEC 61643-11 T2. CEI EN 61643-11 Tipo 2 IEC 61643-11 T1. CEI EN 61643-11 Tipo 1 - IEC 61643-11 T1. CEI EN 61643-11 Tipo 1 - fronte morsetti urti tempo di risposta segnalazione fine vita (prodotto da sostituire) collegamento con morsetti a gabbia temperatura di funzionamento conformità norme segnalaz. a distanza cavo rigido cavo flessibile IEC 61643-11 T1. CEI EN 61643-11 Tipo 1 449 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione contro le sovratensioni tramite SPD I limitatori a cartucce estraibili iPRD consentono la sostituzione rapida delle cartucce danneggiate con altre integre senza sostituire la base. La lettera "r” indica i modelli di limitatori che visualizzano la riserva di funzionamento e che segnalano a distanza l’informazione “cartuccia da sostituire”. I limitatori di sovratensione di Tipo 2 sono testati con forme d’onda 8/20 μs. I limitatori di sovratensione di Tipo 3 sono testati con forme d’onda 12/50 μs e 8/20 μs. IEC 61643- 11 T2 , CEI EN 61643-11 Tipo 2 corrente massima di scarica [Imax] / corrente nominale di scarica [In] tipo di protezione Limitatori di sovratensione iPRD di Tipo 2 o Tipo 3 Ogni limitatore della gamma ha un’applicazione specifica: cc protezione primaria (tipo 2): vv iPRD65(r) è consigliato per livelli di rischio molto elevato (siti fortemente soggetti a caduta di fulmini) vv iPRD20(r) è consigliato per livelli di rischio elevato vv ilPRD20(r) è consigliato per livelli di rischio normali cc protezione secondaria (tipo 2 o 3): vv iPRD8(r) assicura la protezione secondaria delle apparecchiature da proteggere ed è installato in cascata con i limitatori di sovratensioni primari. Il limitatore secondario è necessario quando gli apparecchi da proteggere sono posti ad una distanza superiore ai 30 m dal limitatore primario. primaria sistema di neutro trasf. IT cc TT & TN TT & TN-S cc TN-C cc IT TN-C TT & TN-S TN-C cc TT & TN TT & TN TT & TN-S TT & TN-S TN-C TN-C TN-C TN-C IT TT & TN-S TT & TN-S IT TN-C TN-C cc secondaria 65 kA / 20 kA livelli di rischio molto elevato (siti fortemente soggetti a caduta di fulmini) iPRD65 cc cc cc cc 40 kA / 15 kA livelli di rischio elevato iPRD40 cc cc cc cc cc cc cc 20 kA / 5 kA livelli di rischio normali iPRD20 TT & TN TT & TN-S TT & TN-S TN-C TN-C IT TT & TN-S TT & TN-S IT TN-C cc cc cc cc 8 kA / 2.5 kA protezione secondaria: necessario quando gli apparecchi da proteggere sono posti ad una distanza superiore ai 30 m dal limitatore primario. iPRD8 * MC: modo comune (tra fase e terra e tra neutro e terra). * MD: modo differenziale (tra fase e neutro). (1) Uoc: tensione a circuito aperto: 10 kV. 450 TT & TN TT & TN-S TT & TN-S TN-C TN-C IT TT & TN-S TT & TN-S IT TN-C cc cc cc cc caratteristiche generali frequenza di funzionamento tensione di funzionamento [Ue] corrente d’impiego permanente [Ic] tempo di risposta 50/60 Hz 230/400 V AC < 1 mA < 25 ms gunzionamento normale fine vita con contatto NO, NC 250 V / 0.25 A bianco rosso segnalazione fine vita apparecchiatura: con indicatore meccanico segnalazione a distanza fine vita apparecchiatura caratteristiche aggiuntive temperatura di funzionamento tipo di collegamento conformità norme descrizione da -25°C a +60°C morsetti a gabbia, da 2.5 a 35 mm² IEC 61643-11 T2 e CE IEN 61643-11 Tipo 2 Up - [kV] grado di protezione MC* Un - [V] tensione nominale Uc - [V] tensione massima continuativa MD* MC* L/t N/t L/N L/t N/t L/N MD* iPRD65r 1P IT y2 - - 230 460 - - iPRD65r 1P iPRD65r 1P+N y 1.5 - y 1.5 y 1.5 230 230 350 - 260 350 iPRD65r 2P y 1.5 y 1.5 - 230 350 350 - iPRD65r 3P IT iPRD65r 3P iPRD65r 3P+N iPRD65r 4P PRD40 y2 y 1.5 y 1.5 y 1.5 y 1.5 y 1.5 - 230/400 230/400 230/400 230/400 460 350 350 260 350 350 - iPRD40r 1P iPRD40 1P iPRD40r 1P+N iPRD40 1P+N iPRD40r 2P iPRD40 2P iPRD40r 3P iPRD40 3P iPRD40r 3P IT iPRD40r 3P+N iPRD40 3P+N iPRD40r 4P IT iPRD40r 4P PRD40 4P iPRD20 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y2 y2 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y2 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y 1.4 y 1.4 - 230 230 230 230 230 230 230/400 230/400 230/400 230/400 230/400 230/400 230/400 230/400 350 350 350 350 350 350 460 460 350 350 260 260 350 350 260 260 460 350 350 350 350 350 350 - iPRD20 1P iPRD20r 1P+N iPRD20 1P+N iPRD20 2P iPRD20 3P iPRD20r 3P IT iPRD20r 3P+N iPRD20 3P+N iPRD20r 4P IT iPRD20 4P iPRD8 (1) y 1.1 y 1.1 y 1.1 y 1.6 y 1.6 y 1.1 tipo 2 / tipo 3 y 1.4 y 1.4 y 1.1 y 1.4 y 1.4 y 1.6 y 1.1 y 1.1 y 1.1 y 1.1 y 1.1 - 230 230 230 230 230/400 230/400 230/400 230/400 230/400 230/400 350 350 350 460 460 350 260 260 350 260 260 460 350 350 350 350 350 - iPRD8 1P iPRD8r 1P+N iPRD8 1P+N iPRD8 2P iPRD8 3P iPRD8r 3P IT iPRD8r 3P+N iPRD8 3P+N iPRD8r 4P IT iPRD8 4P y1/y1 y1/y1 y1/y1 y 1.4 / y 1.6 y 1.4 / y 1.6 y1/y1 y 1.4 / y 1 y 1.4 / y 1 y1/y1 y 1.4 / y 1 y 1.4 / y 1 y 1.4 / y 1.6 y1/y1 y 1 / y 1.1 y 1 / y 1.1 y 1 / y 1.1 y 1 / y 1.1 - 230 230 230 230 230/400 230/400 230/400 230/400 230/400 230/400 350 350 350 460 460 350 260 260 350 260 260 460 350 350 350 350 350 - iPRD65 451 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Protezione contro le sovratensioni tramite SPD I limitatori a cartucce estraibili iQuick PRD consentono la rapida sostituzione delle cartucce a fine vita. Offrono la segnalazione a distanza dell’informazione “cartuccia da sostituire”. IEC 61643- 11 T2 , CEI EN 61643-11 Tipo 2 Limitatori di sovratensione iQuick PRD Tipo 2 o 3 con protezione integrata I limitatori di sovratensione Quick PRD di Tipo 2 proteggono l’installazione elettrica contro i danni generati da sovratenzione transitoria. i Quick PRD sono precablati, incorporano il dispositivo di protezione contro le sovratensioni. Ogni limitatore della gamma ha un’applicazione specifica: cc protezione primaria (tipo 2): vv iQuick PRD40r è consigliato per livelli di rischio elevato vv iQuick PRD20r è consigliato per livelli di rischio ridotto. cc protezione secondaria (tipo 2 o 3): vv iQuick PRD8r assicura la protezione secondaria delle apparecchiature da proteggere ed è installato in cascata con i limitatori di sovratensione primari. Il limitatore secondario è necessario quando gli apparecchi da proteggere sono posti ad una distanza superiore ai 30 m dal limitatore di sovratensione primario. corrente massima di scarica [Imax] / corrente nominale di scarica [In] tipo di protezione protezione primaria sistema di neutro trasfer. TT & TN-S TT & TN-S cc TT & TN-S TT & TN-S cc TT & TN-S TT & TN-S cc protezione secondaria 40 kA / 20 kA livelli di rischio elevato iQuick PRD40r cc 20 kA / 5 kA livelli di rischio ridotto iQuick PRD20r cc 8 kA / 2 kA protezione secondaria: necessario quando gli apparecchi da proteggere sono posti ad una distanza superiore ai 30 m dal limitatore primario. iQuick PRD8r * MC: modo comune (tra fase e terra e tra neutro e terra). * MD: modo differenziale (tra fase e neutro). (1) Uoc: tensione a circuito aperto: 10 kV. 452 cc Limitatori di sovratensione iQuick PF Tipo 2 precablati con protezione integrata caratteristiche generali frequenza di funzionamento tensione di funzionamento [Ue] tenuta al cortocircuito [Isc] 50/60 Hz 230/400 V AC 8r/20r 40r <1 mA <25 ns con indicatore sulle cartucce corrente d’impiego permanente [Ic] tempo di risposta visualizzazione stato visualizzazione a distanza fine vita 25 kA (50 Hz) 20 kA (50 Hz) bianco rosso con indicatore meccanico bianco e leva in posizione ON con indicatore meccanico rosso e leva in posizione OFF con contatto NO/NC 250 V AC / 2 A per visualizzazione a distanza funzionamento normale fine vita funzionamento normale fine vita solo limitatore limitatore in cass. modulare da -25°C a +70°C da -40°C a +80°C IP20, IK05 IP40 caratteristiche aggiuntive grado di protezione temperatura di funzionamento temperatura di stoccaggio descrizione Up - [kV] grado di protezione Un - [V] tensione nominale MC* Uc - [V] tensione massima continuativa MD* MC* L/t N/t L/N L/t N/t L/N MD* 1.5 1.5 1.5 1.5 2.5 2.5 230 - 264 264 350 350 1.5 1.5 1.5 1.5 1.5 1.5 230 - 264 264 350 350 1.5/1.5 1.5/1.5 1.2/1.4 1.2/1.4 230 - 264 264 350 350 iQuick PRD40r 1P+N 3P+N iQuick PRD20r 1P+N 3P+N iQuick PRD8r (1) tipo 2 / tipo 3 1P+N 3P+N 1.5/1.4 1.5/1.4 I limitatori iQuick PF sono adatti alla protezione delle installazioni elettriche per i sistemi di messa a terra del neutro: TT, TN-S . I limitatori di sovratensione di Tipo 2 sono testati con forme d’onda 8/20 μs. Limitatori di sovratensione iQuick PF Tipo 2 CEI EN 61643-11 Tipo 2, IEC 61643-11 T2 I limitatori di sovratensione iQuick PF di Tipo 2 proteggono l'installazione elettrica contro i danni generati da sovratensioni transitorie causate da perturbazioni atmosferiche. I limitatori iQuick PF sono precablati e incorporano il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti e sono corredati della morsettiera di terra intermedia. caratteristiche generali frequenza di funzionamento tensione di funzionamento [Ue] potere di interruzione della protezione incorporata [Icc a 50 Hz] visualizzazione stato indicatore meccanico bianco/ leva in posizione ON indicatore meccanico rosso/ leva in posizione OFF visualizzazione a distanza fine vita 50 Hz 230/400 V AC 6 kA funzionamento normale fine vita con contatti ausiliari SR caratteristiche aggiuntive grado di protezione solo limitatore limitatore in cass. modulare temperatura di funzionamento temperatura di stoccaggio corrente massima di scarica [Imax] / corrente nominale di scarica [In] IP20 IP40 da -25°C a +70°C da -40°C a +80°C numero di poli sistema di neutro largh. in passi di 9 mm Up - grado di Un - tensione Uc - tensione protezione (1) nominale [V] massima [kV] continuativa [V] 1P+N 3P+N TT & TN-S TT & TN-S 4 10 1.5 1.5 10 kA / 5 kA iQuick PF 230 230/400 275 275 453 Protezione contro le sovratensioni tramite SPD Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Limitatori di sovratensione iPRD-DC per impianti fotovoltaici IEC 61643-11 T2 CEI EN 61643-11 Tipo 2 prEN 50539-11 T2 I limitatori iPRD-DC sono dispositivi in cc per la protezione dei circuiti contro le sovracorrenti indotte e condotte nel generatore e nel gruppo di conversione di un impianto fotovoltaico. L'apparecchio deve essere installato in un quadro elettrico all'interno dell'edificio. Se il quadro è posizionato all'esterno deve essere stagno. I limitatori a cartucce estraibili iPRD-DC consentono la sostituzione rapida delle cartucce danneggiate con altre integre senza sostituire la base. Riportano a distanza l'informazione "cartuccia da sostituire" . In base alla distanza tra il generatore fotovoltaico e il gruppo di conversione potrebbe essere necessario installare due o più limitatori di sovratensioni per garantire la protezione di entrambe le parti. caratteristiche generali tipo di rete isolata a corrente continua tempo di risposta < 25 ms corrente di cortocircuito [ISCPV] 30 A tipo di limitatore segnalazione fine vita (prodotto da sostituire) tipo 2 circuito aperto da interruttore di protezione termico integrato caratteristiche aggiuntive grado di protezione segnalazione fine vita (prodotto da sostituire) Solo limitatore Limitatore in cassetta modulare Urti Con indic. sulle cart. IP20 IP40 IK03 bianco funzionamento normale rosso fine vita By the NO/NC remote indication contact 250 V AC / 0.25 A temperatura di funzionamento da -25°C a +60°C temperatura di stoccaggio da -40°C a +85°C tropicalizzazione esecuzione 2 (umidità relativa 95 % a 55°C) schema di collegamento interno Imax - corrente massima di scarica [kA] In - corrente nominale di scarica [kA] Up UCPV (1) livello di protezione tensione max [kV] continuativa [V] L+/t L-/t L+/L- L+/t L-/t L+/L- 1.6 1.6 2.8 600 600 840 1000 1000 1000 iPRD-DC40r 600PV 40 15 iPRD-DC40r 1000PV 40 15 3.9 3.9 3.9 (1) Ucpv u 1.2 x Uoc stc (Uoc stc: Tensione max a circuito aperto del generatore fotovoltaico in standard test condition). 454 Metodo semplice ed efficace per la scelta degli SPD Il metodo di scelta proposto, tenendo conto del rischio di caduta di fulmini, della situazione installativa, del tipo di struttura e di destinazione d'uso della stessa, segue i principi di base della normativa vigente e va nella direzione della regola dell'arte in termini di sicurezza e funzionalità dell'impianto, portando al dimensionamento cautelativo della protezione contro le sovratensioni. No Sull’edificio stesso o su un edificio situato nelle vicinanze (distanza inferiore ai 50 metri) esiste un impianto parafulmine? Limitatori di sovratensione Si Limitatori di sovratensione Tipo 2 + Tipo 1 Tipo 2 oppure Tipo 1 + 2 È un sistema di neutro IT? Qual è il rischio di caduta di fulmini? No Qual è il rischio di danni a persone, strutture e/o apparecchiature? Basso Medio Alto L’edificio è situato in: - area urbana, - suburbana, - centro abitato. L’edificio è situato in area pianeggiante. L’edificio è situato in: - luogo con presenza di piloni, alberi, picchi, - zone di montagna, - zone umide o laghi. Quando le apparecchiature da proteggere sono ad una distanza superiore di 30 m dal quadro dove è installato l'SPD scelto occorre prevedere una protezione aggiuntiva nelle vicinanze dei carichi. Basso In strutture quali: - piccoli o medi edifici residenziali, - piccoli uffici, - piccole aree di lavoro (es. officine meccaniche, laboratori artigianali, negozi …). Si Vedere offerta IT440V Alto In strutture quali: - grandi edifici residenziali, chiese, centri direzionali, scuole, - edifici commerciali e industriali (hotel, centri benessere, centri commerciali, industrie, ecc.) - edifici per servizi di pubblica utilità (centri di elaborazione dati, musei, ecc.) - edifici nei quali sono svolte attività ospedaliere o di sicurezza pubblica. 455 Tabella di coordinamento tra gli SPD e i dispositivi di protezione contro il corto circuito Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Icc (kA)* Tipo 3 Tipo 2 70 50 Fusibile 22x58 40A gL/gG Fusibile NH 50A gL/gG iPRD40r iPRD65r 36 25 iC60L 20A (1) iPRD8 iC60L 25A (1) NG125N (2) 40A(1) NG125N (2) 50A(1) iPRD20 iPRD40 iPRD65r iC60H 25A (1) iC60H 40A (1) iC60H 50A (1) iPRD40 iPRD65r 15 iC60H 20A (1) iPRD8 10 iQuick PRD8r iC60N 20A (1) iPRD20 iQuick PRD20r iQuick PRD40r iC60N 25A (1) iC60N 40A (1) iC60N 50A (1) iPRD40 iPRD65r 6 iPRD8 iPRD20 iQuick PF Protezione aggiuntiva per carichi ad una distanza superiore di 30 m Basso Medio Rischio di caduta di fulmini *Corrente di corto circuito nel punto di installazione dell'SPD 456 Alto Icc (kA)* Tipo 1+2 70 50 Tipo 1 Tipo 1 Fusibile NH 50A gL/gG Dispositivo di protezione non incorporato Dispositivo di protezione incorporato iPRF1 12.5r Compact NSX 160N 160A NG125L 80A(1) NG125L 80A(1) PRF1 Master 36 iPRF1 12.5r Compact NSX 160F 160A PRD1 Master A valle degli SPD di Tipo 1 occorre installare un SPD di Tipo 2 con Imax di 40 kA (iQuick PRD40r o iPRD40) (1) Tutti gli interruttori sono in curva d’intervento C (2) NG125L per 1P e 2P (3) NG125N per 2P PRF1 Master 25 NG125N 80A(1) iPRF1 12.5r o PRD1 25r …/… Compact NSX 160B 160A TM 15 NG125a (3) 80A(1) iPRF1 12.5r o PRD1 25r 10 NG125N 80A (1) PRD1 25r PRF1 Master C120N 80A(1) 6 iPRF1 12.5r o PRD1 25r Basso Alto Alto Rischio di danni a persone, strutture e/o apparecchiature IT440V Sistema di neutro IT 457 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari CEI 64-8/3 - Capitolo 37 (ex allegato A): ambienti residenziali prestazioni dell'impianto Introduzione al Capitolo 37 “Ambienti residenziali. Prestazioni dell’impianto” Il Capitolo 37 della Parte 3 (pubblicato per la prima volta come “Allegato A” nel mese di febbraio 2011 nella Variante V3) sarà pubblicato all’interno della nuova norma CEI 64-8 VII edizione e riguarda principalmente le prestazioni funzionali dell’impianto elettrico nelle unità immobiliari ad uso abitativo. Altri paesi europei come Francia, Germania, Spagna e più recentemente Belgio e Svizzera hanno recepito analoga documentazione normativa che tratta lo stesso argomento. Il Capitolo 37, che sostituisce l’Allegato A mantenendone il contenuto, è entrato in vigore ai fini dei riferimenti amministrativi e legali (Dichiarazione di conformità come da Decreto Ministeriale DM 37/08) a partire dal 1 settembre 2011. In Italia, la norma CEI 64-8 – come d’altro canto i documenti “padre” in sede IEC e Cenelec - non tratta gli aspetti funzionali dell’impianto elettrico e si concentra sulle prescrizioni di sicurezza nei confronti dei pericoli derivanti da sovracorrenti, da contatti diretti e indiretti e nei confronti del rischio di incendio, declinandole poi nelle varie condizioni in cui l’impianto elettrico è previsto in esercizio (sistema di neutro, livelli di tensione, destinazione d’uso dei locali in cui è installato, …). In quali unità immobiliari: cc unità ad uso residenziale situate all’interno dei condomini; cc unità abitative mono o plurifamiliari. In quali casi le prescrizioni si devono applicare: cc ai nuovi impianti; cc ai rifacimenti completi di impianti esistenti in occasione di ristrutturazioni edili dell’unità immobiliare. In quali casi le prescrizioni non sono applicabili: cc agli impianti nelle unità abitative negli edifici pregevoli per arte e storia, soggetti al Decreto Legislativo 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della Legge 6 luglio 2002, n. 37”; cc alle parti comuni degli edifici residenziali. Premesso che il dimensionamento dell’impianto elettrico e quindi la scelta del livello prestazionale sono oggetto di accordo fra il progettista, l’installatore dell’impianto ed il committente, di seguito si riportano le caratteristiche generali della struttura del Capitolo 37. In queste condizioni, ci si può trovare di fronte un impianto sicuro ma insufficiente sotto l’aspetto delle prestazioni o comunque non al livello delle aspettative, pur essendo conforme alle norme CEI. Da sottolineare la scelta fatta dal CEI: il Capitolo 37 è parte integrante della norma CEI 64-8 perché deve garantire una tutela dell’utente, cioè che un impianto conforme alla norma CEI 64-8 sia non solo sicuro, ma anche funzionale, come previsto nel modulo della dichiarazione di conformità di cui al DM 37/08. In particolare, il Capitolo 37 prevede tre livelli di prestazioni e funzionalità, in modo da fornire un metro di giudizio - sull’impianto elettrico stesso - a chi acquista un’unità immobiliare o ne ordina il rifacimento completo. Non di rado, abitazioni considerate di lusso o comunque costose hanno impianti elettrici assolutamente non allineati al livello della casa. 458 Le dotazioni minime previste per i tre livelli sono elencate nella Tabella del Capitolo 37 (ex Allegato A) e riguardano, ad esempio, il numero minimo di punti prese e punti luce per locale, il numero minimo di circuiti per unità abitativa, le scelte relative ad installazione degli SPD per la protezione contro le sovratensioni. Qui di seguito si riportano brevemente quali sono gli ambiti in cui si applicano le prescrizioni addizionali relative alle prestazioni oggetto del Capitolo 37. cc Livelli prestazionali vv Livello 1:livello minimo previsto da questa norma. vv Livello 2: per unità immobiliari con maggiore fruibilità degli impianti in presenza anche di altre dotazioni impiantistiche. vv Livello 3: per unità immobiliari con dotazioni impiantistiche ampie ed innovative (domotica). cc Dimensionamento in potenza (contrattualmente impegnata) degli impianti vv Fino a 3 kW in unità abitative di superficie fino a 75 m2; vv 6 kW per superfici superiori. cc Protezione differenziale vv L’interruttore generale, se differenziale, deve essere selettivo nei confronti degli interruttori differenziali a valle o dotato di dispositivo di richiusura automatica; vv la protezione differenziale deve essere suddivisa su almeno 2 interruttori al fine di garantire una sufficiente continuità di servizio; vv per la protezione dei circuiti che alimentano lavatrici e/o condizionatori fissi è consigliabile l’impiego di interruttori differenziali di tipo A (classe A). cc Quadri vv Ogni unità abitativa deve essere dotata di uno o più quadri di distribuzione e di un interruttore generale, facilmente accessibile all’utente; vv i quadri devono essere dimensionati per il 15% in più dei moduli installati, con un minimo di due moduli al fine di permettere successivi ampliamenti; vv il quadro principale dell’unità abitativa deve essere raggiunto direttamente dal conduttore di protezione proveniente dall’impianto di terra dell’edificio, al fine di permettere la corretta messa a terra degli eventuali SPD tramite un opportuno mezzo di connessione. cc Cavi vv La sezione del montante, che collega il contatore all’unità abitativa, non deve essere inferiore a 6 mm2; vv i cavi devono essere sfilabili qualunque sia il livello dell’impianto, ad eccezione di elementi prefabbricati o precablati. 459 Tabella delle prescrizioni del Capitolo 37 (ex allegato A) Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari livello 1 per ambiente punti prese (1) (5) per ogni locale (ad es. camera da letto, soggiorno studio, ecc…)(10) livello 1 punti luce (2) livello 3(4) prese radio/TV punti prese (1) punti luce (2) 5 2 1 7 2 prese radio/TV punti prese (1) 5 2 1 8 3 4 8 < A ≤ 12 m² 4 [1] 1 12 < A ≤ 20 m² 5 [2] 1 A > 20 m² 6 [3] 2 8 3 10 ingresso(12) 1 1 1 1 1 angolo cottura 2 (1) (3) 2 (1) (3) 1 locale cucina 5 (2) (3) 1 6 (2) (3) 2 lavanderia 3 1 4 1 3 (2) (3) 1 punti luce (2) 2 1 4 1 2 2 2 2 2 2 locale servizi (WC) 1 1 1 1 1 1 ≤5m 1 1 1 1 1 1 >5m 2 2 2 1 2 1 balcone/terrazzo A ≥ 10 m2 1 1 2 1 2 1 ripostiglio A ≥ 1 m2 - 1 1 1 1 1 1 1 - 1 - 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 cantina/soffitta (9) box auto(9) giardino A ≥ 10 m2 1 1 7 (3) (3) locale da bagno o doccia(11) corridoio prese radio/TV 1 per appartamento area (5) numero area (5) numero area (5) numero numero dei circuiti(6) (8) A ≤ 50 m2 2 A ≤ 50 m² 3 A ≤ 50 m² 3 50 < A ≤ 75 m2 3 50 < A ≤ 75 m² 3 50 < A ≤ 75 m² 4 75 < A ≤ 125 m2 4 75 < A ≤ 125 m² 5 75 < A ≤ 125 m² 5 A > 125 m² 5 A > 125 m² 6 A > 125 m² 7 Protezione contro le sovratensioni (SPD) secondo CEI 81-10 e CEI 64-8 Sezione 534 prese telefono e/o dati dispositivi per l’illuminazione di sicurezza(7) ausiliari e impianti per risparmio energetico SPD all’arrivo linea se necessari per rendere tollerabile il rischio 1 SPD nell’impianto ai fini della protezione contro le sovratensioni oltre a quanto stabilito per i livelli 1e2 A ≤ 50 m² 1 A ≤ 50 m² 1 A ≤ 50 m² 1 50 < A ≤ 100 m² 2 50 < A ≤ 100 m² 2 50 < A ≤ 100 m² 3 A > 100 m² 3 A > 100 m² 3 A > 100 m² 4 ≤ 100 m2 1 2 2 > 100 m2 2 3 3 campanello, citofono o videocitofono campanello, videocitofono, antintrusione, controllo carichi, ad esempio relè di massima corrente campanello, videocitofono, antintrusione, controllo carichi. Interazione domotica (1) Per punto presa si intende il punto di alimentazione di una o più prese all’interno della stessa scatola. I punti presa devono essere distribuiti in modo adeguato nel locale, ai fini della loro utilizzazione. In parentesi quadra [ ] è indicato il numero di punti presa che possono essere spostati da un locale all’altro, purchè il numero totale di punti presa dell’unità immobiliare rimanga invariato. (2) In alternativa a punti luce a soffitto e/o a parete devono essere predisposte prese alimentate tramite un dispositivo di comando dedicato (prese comandate) in funzione del posizionamento futuro di apparecchi di illuminazione mobili da pavimento e da tavolo. (3) Il numero tra parentesi indica la parte del totale di punti prese da installare in corrispondenza del piano di lavoro. Deve essere prevista l’alimentazione della cappa aspirante, con o senza spina. I punti presa previsti come inaccessibili e i punti di alimentazione diretti devono essere controllati d a un interruttore di comando onnipolare. 460 SPD all’arrivo linea se necessari per rendere tollerabile il rischio 1 (4) Il livello 3, oltre alle dotazioni previste, considera l’esecuzione dell’impianto con integrazione domotica. Nota: L’impianto domotico è l’insieme dei dispositivi e delle loro connessioni che realizzano una determinata funzione utilizzando uno o più supporti di comunicazione comune a tutti i dispositivi ed attuando la comunicazione dei dati tra gli stessi secondo un protocollo di comunicazione prestabilito. Il livello 3 per essere considerato domotico deve gestire come minimo 4 delle seguenti funzioni: ccanti intrusione cccontrollo carichi ccgestione comando luci ccgestione temperatura (se non è prevista una gestione separata) ccgestione scenari (tapparelle, ecc.) cccontrollo remoto ccsistema diffusione sonora ccrilevazione incendio (UNI 9795) se non è prevista gestione separata ccsistema antiallagamento e/o rilevazione gas L’elenco è esemplificativo e non esaustivo. L’utilizzo di singole funzioni domotiche può essere integrato anche nei livelli 1 e 2. (5) La superficie A è quella calpestabile dell’unità immobiliare, escludendo quelle esterne quali terrazzi, portici, ecc e le eventuali pertinenze. (6) Si ricorda che un circuito elettrico (di un impianto) è l’insieme di componenti di un impianto alimentati da uno stesso punto e protetti contro le sovracorrenti da uno stesso dispositivo di protezione (articolo 25.1). (7) Servono per garantire la mobilità delle persone in caso di mancanza dell’illuminazione ordinaria. Nota: a tal fine sono accettabili i dispositivi estraibili (anche se non conformi alla Norma CEI 34-22) ma non quelli alimentati tramite presa a spina. (8) Sono esclusi dal conteggio eventuali circuiti destinati all’alimentazione di apparecchi (ad es. scaldacqua, caldaie, condizionatori, estrattori) e anche circuiti di box, cantina e soffitte. (9) La Tabella non si applica alle cantine, soffitte e box alimentati dai servizi condominiali. (10) Nelle camere da letto si può prevedere un punto presa in meno rispetto a quello indicato. (11) In un locale da bagno, se non è previsto l’attacco/scarico per la lavatrice, è sufficiente un punto presa. (12) Se l’ingresso è costituito da un corridoio più lungo di 5 m, si deve aggiungere un punto presa e un punto luce. Prescrizioni per il punto di consegna e montante Uno dei requisiti del punto di consegna energia da parte del Distributore è che il locale ospitante i gruppi di misura deve essere sempre accessibile sia all’Utente che al Distributore in condizioni operative di sicurezza. In particolare, la posizione del locale/vano deve essere tale che apparecchiature e linee BT, necessarie per la connessione, possano essere realizzate, esercite e mantenute nel rispetto delle vigenti norme sugli impianti e sulla sicurezza. In questa parte della guida ci si concentra sul tema della protezione del “cavo di collegamento” (montante) che rappresenta il tratto di cavo di proprietà e pertinenza dell’Utente che collega il gruppo di misura (contatore) al primo dispositivo di protezione contro le sovracorrenti dell’Utente (tipicamente l’interruttore generale del quadro dell’unità abitativa). La protezione di questo cavo contro le sovracorrenti e contro il rischio di scossa elettrica è di responsabilità dell’Utente. Questo concetto è stato ulteriormente rimarcato all’interno della nuova Norma CEI 0-21: “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica” che fornisce le prescrizioni di riferimento per la corretta connessione degli impianti degli Utenti tenendo conto delle caratteristiche funzionali, elettriche e gestionali della maggior parte delle reti in BT italiane. Nel caso di collegamento ad un Utente di unità abitativa, ai fini della protezione del montante contro le sovracorrenti (corto circuito e sovraccarico), riteniamo sia opportuno prevedere un interruttore magnetotermico alla base del montante stesso (a valle dell’organo di misura e consegna) qualora non si sia certi che le due condizioni seguenti siano verificate: cc le protezioni installate in corrispondenza dell’entrata del montante nell’unità immobiliare siano atte a proteggere contro i sovraccarichi il montante stesso: sostanzialmente il centralino sia dotato di interruttore di arrivo magnetotermico; cc il montante sia costruito in modo da rendere minimo il rischio di cortocircuito: questa condizione richiede tra l’altro un’adeguata protezione meccanica, termica e contro l’umidità. A questo scopo è opportuno che i montanti siano tenuti separati tra di loro, ognuno costituito da un cavo multipolare con guaina oppure da più cavi multipolari posati entro un tubo protettivo per ciascun montante. È inoltre consigliabile che gli eventuali tubi protettivi abbiano una sezione sufficiente all’infilaggio o alla posa di cavi di sezione maggiorata in previsione di un possibile futuro aumento della potenza impegnata. I montanti vanno installati esclusivamente in spazi riservati, accessibili da locali comuni. Per quanto riguarda la protezione contro i contatti indiretti occorre prevedere la protezione differenziale (necessaria nei sistemi TT, presenti negli impianti per l’alimentazione di unità immobiliari ad uso residenziale) coordinata con l’impianto di terra, qualora non sia possibile o non sia stato possibile realizzare il montante isolato in Classe II o con isolamento equivalente, oppure senza presenza di masse. 461 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Soluzione per distribuzione integrata per uffici Presentazione del concetto Roombox Contributo al rispetto delle regolamentazioni sull’energia Il concetto Roombox apporta soluzioni per la progettazione di impianti che concorrono al rispetto delle direttive energetiche attuali e future: cc Roombox e UNI EN 15232 Norma europea che classifica le funzioni di automazione degli impianti tecnici degli edifici al fine di identificarne le prestazioni connesse al risparmio energetico. La Norma raccomanda l’installazione di un BACS e l’adozione di soluzioni di controllo integrato e combinato delle diverse funzioni; quest’ultime sono disponibili e facilmente configurabili tramite la Roombox. cc Roombox ed EPBD (Energy Performance Building Directive), direttiva europea n° 2010/31/CE del 19/05/2010 Il suo obiettivo è quello di promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici nella Comunità Europea, prendendo in considerazione le condizioni climatiche esterne e le particolarità locali, oltre che le esigenze in materia di clima interno e di rapporto costo/efficacia. Conduce, in particolare, all’implementazione di un sistema di misura dei consumi. La Roombox integra la misura dell’energia elettrica consumata e ne fornisce la ripartizione per tipo di utilizzo (illuminazione, HVAC, globale). cc Roombox e certificazione dell’edificio A parte il rispetto della regolamentazione in vigore, l’ottenimento di una certificazione è facilitato dall’adozione di un’architettura Roombox. vv Protezione e controllo sono decentralizzati per ridurre l’utilizzo di rame (cavi) vv Gli automatismi di controllo rispondono alle esigenze di gestione dell’energia vv I contatori di energia sono integrati in ogni Roombox (diversi Roombox possono rappresentare un lotto) rendendo più semplice ed economicamente vantaggioso il monitoraggio dei consumi. Riferimenti normativi cc CEI EN 60669-1: Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Prescrizioni generali. cc CEI EN 60669-2-1: Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Prescrizioni particolari - Interruttori elettronici. cc CEI EN 50428: Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare - Norma collaterale - Apparecchi di comando non automatici e relativi accessori per uso in sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES). cc CEI EN 50090-2-2: Sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES). Panoramica di sistema - Requisiti tecnici generali. Dispositivo di protezione in ingresso: cc CEI EN 60947-2: Apparecchiature a bassa tensione. Interruttori automatici. Installazione L’installazione di Roombox permette la realizzazione di impianti conformi alla norma CEI 64-8. 462 Funzionalità Roombox è un quadro integrato di protezione, misura e comando che dispone di un ingresso di alimentazione e di 12 linee in uscita, partenze, per i carichi elettrici. La funzione di una linea in uscita è determinata in fabbrica e può essere dei seguenti tipi: cc alimentazione protetta, misura dell’energia di unità terminali di climatizzazione, cc alimentazione protetta, misura dell’energia e controllo di valvole motorizzate; cc alimentazione protetta, misura dell’energia e comando on/off dell’illuminazione; cc alimentazione protetta, misura dell’energia e comando illuminazione, con regolazione mediante ballast Dali; cc alimentazione protetta e comando di schermature o tapparelle motorizzate (230 V). Ogni linea in uscita dispone di un ingresso per un pulsante cablato o un sensore cablato di apertura finestre. Roombox dispone di 4 ingressi per i sensori combinati di luminosità e presenza specifici “Roombox”. L’informazione dei sensori può essere utilizzata per condizionare il funzionamento dell’illuminazione o della climatizzazione. In alternativa o a completamento dei pulsanti cablati, Roombox dispone di una funzione “Ricevitore di telecomandi radio” destinata a ricevere comandi da pulsanti senza fili ZigBee Green Power Button GPB di Schneider Electric. Inoltre la semplice azione sul pulsante GPB genera l’energia necessaria all’emissione del segnale radio, senza la necessità di batterie. Roombox fornisce i valori dei suoi contatori di energia: energia totale consumata sull’alimentazione a 16 A, energia totale fornita ai circuiti di illuminazione, energia totale fornita ai circuiti di riscaldamento/climatizzazione. Roombox può comunicare con un sistema di BACS attraverso una rete LON o KNX, secondo la versione. Vista frontale Sezionamento generale Roombox Pulsante e LED in modalità di apprendimento; e “segnalazione presenza su bus” Connettore Alimentazione bus LON 230 V CA o KNX Pulsante e LED: associazione pulsante aggruppamento R zone A, B, C, e D LED di presenza tensione 230 V LED di stato comunicazione DALI LED di conteggio energia Zona B PB106557-45 Zona A 3 connettori ingressi cablati zona B 3 connettori ingressi cablati zona A 3 connettori partenze zona A 3 connettori partenze zona B Zona C Zona D 3 connettori ingressi cablati zona D 3 connettori ingressi cablati zona C 3 connettori partenze zona D 3 connettori partenze zona C Connettore RJ45 per collegamento con PC locale (di diagnostica) Connettore RJ12 per rilevatore combinato luminosità / presenza Spie di stato della partenza: guasto, presenza tensione. Pulsanti comando locale: configurazione, cambio di stato, reset guasto. 463 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Soluzione per distribuzione integrata per uffici Vantaggi della soluzione Roombox nel corso del progetto Prestazioni Protezione elettrica terminale ultraselettiva dei circuiti, grazie alla tecnologia a interruzione statica Frutto della ricerca Schneider Electric, l’interruzione elettronica terminale completa quella dell’interruttore a monte. Protezione individuale: ognuna delle 12 linee in uscita dalla Roombox è protetta da un dispositivo di interruzione statica. Intervento: l’intervento può essere provocato da un sovraccarico, un cortocircuito o dal rilevamento di una corrente di guasto verso terra (IDn = 10 mA). Selettività: la selettività delle partenze Roombox con le protezioni poste a monte nel quadro elettrico di distribuzione è assicurata, a garanzia della massima continuità di servizio, se il calibro dell’interruttore magnetotermico è ≥16 A e se la protezione differenziale è di classe A tipo “si ” (superimmunizzata) con IDn ≥300 mA. Interruzione della corrente di cortocircuito (“Ultra Limitazione”): il tempo di reazione prima dell’interruzione effettiva è 100 volte più breve di quello di un interruttore elettromeccanico, ovvero 20 microsecondi. Di conseguenza, per una Icc teorica di 10 kA, la corrente di cortocircuito non raggiunge mai valori superiori a 140 A, con minori sollecitazioni sui cavi e sui componenti dell’impianto elettrico. Riarmo: contrariamente agli interruttori elettromeccanici che richiedono accessori supplementari per il riarmo a distanza, l’interruzione statica offre diverse possibilità di riarmo, a seconda della sua parametrizzazione: cc a livello locale, attraverso il pulsante di comando dell’apparecchiatura, cc attraverso i pulsanti “CLEAR” sul fronte del quadro, cc o attraverso il sistema di gestione dell’edificio (BACS). Il riarmo è comunque possibile solo se il guasto è scomparso. Universalità della protezione e del comando grazie alla commutazione elettronica a “zero di corrente” La commutazione ON a zero di tensione e OFF a zero di corrente della linea in uscita permette di interrompere protezione e comando di ogni tipo di carico: resistivo, induttivo o capacitivo. Questo è particolarmente vantaggioso per le linee in uscita dedicate all’illuminazione, qualunque sia il tipo di ballast. Questa modalità di commutazione inoltre: cc elimina i disturbi di manovra e prolunga la vita delle apparecchiature alimentate, cc permette una durata meccanica ed elettrica praticamente illimitata, cc garantisce silenziosità di funzionamento. 464 Architettura di distribuzione elettrica tradizionale Principio Quadro generale di bassa tensione Riceve l'alimentazione elettrica di rete, gestisce le diverse fonti. Alimenta le apparecchiature di grande potenza dell'edificio, le linee in uscita verso i quadri secondari e qualche carico locale, oltre agli strumenti di misura e controllo della rete elettrica. Quadri secondari Ripartiti in differenti edifici o in differenti zone di un edificio, distribuiscono l'energia alle apparecchiature di controllo/comando, a quelle di di sicurezza e a ogni carico locale attraverso delle linee in uscita dedicate: illuminazione, prese, terminali HVAC… Capacità evolutiva Oggi, numerose linee convergono verso i quadri secondari. Generalmente, occupano i condotti tecnici, circolano nei controsoffitti e nei pavimenti flottanti degli edifici. Questa architettura tradizionale rende delicata ogni evoluzione dell'installazione dei carichi: i cavi inadeguati dovranno essere sostituiti, i comandi dovranno essere scollegati e riassegnati… Il costo è generalmente notevole, così come il tempo di realizzazione. Delle soluzioni basate su canalizzazioni elettriche prefabbricate contribuiscono a migliorare la flessibilità degli spazi operativi. QGBT Quadro generale di bassa tensione ccProtezione ccMisura Quadro secondario Quadro secondario ccProtezione ccProtezione ccMisura ccComando ccMisura ccComando Quadro secondario ccProtezione ccMisura ccComando Modulo ventilconvettore Tapparella Lampada Prese di corrente Pulsanti, interruttori 465 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Soluzione per distribuzione integrata per uffici Architettura di distribuzione elettrica Roombox Principio Quadro generale di bassa tensione La distribuzione a monte resta convenzionale, un QGBT alimenta dei quadri secondari. Quadri secondari Questi quadri alimentano: cc i circuiti, le apparecchiature di controllo/comando di sicurezza e i carichi situati in zone la cui vocazione non è soggetta a evoluzione: zone di passaggio, locali tecnici, bagni; cc i circuiti delle prese di corrente; generalmente, questa infrastruttura viene terminata solo quando le esigenze d'installazione dell'occupante sono note, ovvero quasi al completamento dell'edificio… luci, cassette di climatizzazione ed eventuali schermature solari saranno già in posizione; cc le linee in uscita dei “bus” di alimentazione delle Roombox che servono le zone in cui è richiesta flessibilità: in generale open-space e zone ufficio. Le Roombox Situate, di preferenza, nei controsoffitti di corridoi e open-space, le Roombox possono essere considerate come miniquadri di protezione e controllo di prossimità. Ognuna gestisce la protezione e il comando di 12 circuiti: cc illuminazione, cassette HVAC, schermature solari. Se i terminali di climatizzazione, le luci e le schermature solari restano in posizione durante uno spostamento delle pareti, generalmente il loro comando elettrico evolve: nuove regole di controllo, nuove disposizioni di pulsanti. I cavi di potenza e quelli dei pulsanti sono dotati di connettori estraibili che rendono le modifiche rapide e facili, limitando i nuovi studi elettrici a una semplice variazione del layout. Anche i pulsanti senza batterie né fili contribuiscono notevolmente alla flessibilità. QGBT Circuiti prese Modulo ventilconvettore Tapparella Lampada Quadro secondario piano X Prese di corrente Circuiti illuminazione passaggi, locali tecnici, bagni Pulsanti Bus di alimentazione Roombox 1F+N 2,5 mm² Bus di alimentazione Roombox 1F+N 1,5 mm² Apparecchiature terminali: lampade, cassette, schermature solari caratteristiche elettriche principali delle Roombox tensione di alimentazione / frequenza corrente max di ingresso tensione d'uscita carico max ammissibile per linea in uscita (nel limite di 16 A per l'insieme delle linee) 466 230 V CA – 50 Hz 16 A 230 V 600 VA (2,6 A) Distribuzione dell’energia alle Roombox Regole di protezione della conduttura principale di distribuzione e dei cavi di derivazione alle Roombox La scelta della protezione dalle sovracorrenti sulla conduttura principale di distribuzione è in funzione della sezione dello stesso secondo le regole abituali. Se le derivazioni verso le Roombox sono poi realizzate con un cavo della stessa sezione della conduttura principale di distribuzione non è necessario ripetere la protezione con un interruttore dedicato sul punto di derivazione. La ricerca dell’ottimizzazione economica può condurre all’utilizzo di un cavo per le derivazioni di sezione inferiore rispetto a quella del cavo principale di distribuzione. In tal caso occorre valutare se si rende opportuno prevedere una protezione dedicata da installarsi sul punto di derivazione: cc per il cortocircuito la protezione dedicata non è obbligatoria quando la lunghezza del tratto di conduttura della derivazione non supera i 3 metri e quando sono soddisfatte le condizioni previste nel paragrafo 473.2.2.1 della norma CEI 64-8; cc per il sovraccarico la protezione è sempre garantita dall’interruttore magnetotermico presente in ingresso della Roombox. Per garantire la selettività differenziale totale, la protezione contro le correnti di dispersione può essere fatta con interruttori o blocchi vigi differenziali a monte da 300 o 30 mA classe A tipo si (superimmunizzato). Protezione dalle sovratensioni dovute al fulmine cc Livello di tenuta ad impulso della Roombox: categoria III (4 kV). Esempi di schemi di alimentazione mediante conduttura monofase C20A 2P + vigi 300 mA tipo “si ” L N PE Conduttura 3 x 2,5 mm² 3 x 2,5 mm² (o 3 x 1,5 mm² con L ≤ 3 m) 2 Roombox max su un cavo da 3 x 2,5 mm² C32A 2P + vigi 300 mA tipo “si ” L N PE Conduttura 3 x 6 mm² L≤3m 3 x 2,5 mm² o 3 x 1,5 mm² 4 Roombox max su un cavo da 3 x 6 mm² 467 Soluzione per distribuzione integrata per uffici Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Esempi di schemi di alimentazione mediante conduttura trifase C20A 4P + vigi 300 mA tipo “si ” L1 L2 L3 N PE 3 x 2,5 mm² (o 3 x 1,5 mm² con L ≤ 3m) PB106556-24 Conduttura 5 x 2,5 mm² 3 x 2 Roombox max su un cavo da 5 x 2,5 mm² C32A 4P + vigi 300 mA tipo “si ” L1 L2 L3 N PE L ≤ 3m 3 x 2,5 mm² o 3 x 1,5mm² PB106556-24 Conduttura 5 x 6 mm² 4 x 3 Roombox max su un cavo da 5 x 6 mm² Esempio pratico di bilancio di potenza di una Roombox Roombox adottata: 8 linee in uscita per illuminazione + 4 terminali HVAC per alimentare 4 uffici da 12 m². equipaggiamento per ufficio 2 x lampade da 62 W 1 x terminale HVAC (senza R integrativa) 150 W totale 1 ufficio totale 1 Roombox (4 uffici) potenza totale corrente totale 124 W 150 W 274 W 1096 W 0,54 A 0,65 A 1,19 A 4,76 A Come in questo esempio, la corrente assorbita da una Roombox sarà spesso di circa 5 A (illuminazione T5 + ventilconvettore a 2 o 4 tubi). In queste condizioni, ogni fase di un cavo-bus 5 x 2,5 mm² potrà alimentare fino a 3 Roombox, ovvero 9 per cavo-bus: cc ovvero 36 uffici da 12 m², cc per un calcolo sommario, considerare 1 cavo 5 x 2,5 mm² per aree di circa 500 m². 468 Linee in uscita Potenza ammissibile potenza unitaria massima ammissibile per linea in uscita tensione d’uscita frequenza corrente massima potenza max cosϕ min caratteristiche di protezione tecnologia 230 V ac +10% -15% 50 Hz ±2% 2,6 A 600 VA 0 Protezione contro i sovraccarichi con temporizzazione sufficiente all’avvio di schermature solari e terminali HVAC Uscita statica a protezione elettronica. Solo il circuito di fase è interrotto Attenzione: la somma delle potenze effettive pilotate dalle linee in uscita non deve superare la potenza totale massima ammissibile,ovvero 3665 VA. Declassamento della potenza totale secondo la posizione della Roombox Imax Roombox temperatura ambiente (Pmax totale disponibile nel limite di 600 VA/linea di uscita) installazione a soffitto Desiderabile 30°C 40 °C 50 °C 16 A (3600 VA) 15 A (3400 VA) 13 A (3000 VA) Accettabile Potenza dissipata La potenza totale dissipata a pieno carico dalla Roombox è inferiore a 60 W. Cavi di potenza cc Sezione: 1,5 mm². cc Lunghezza max: 25 m. Capacità di alimentazione dei circuiti di illuminazione per tipo di lampada Caratteristiche delle lampade Zone uffici (esempio) cc Lampade fluorescenti T5 da 14 a 80 W e ballast elettronico da 3 a 5 W. vv Da 1 a 4 tubi per lampada. vv Lampada maggiormente impiegata: 60 W (2 tubi 28 W + ballast). cc Lampade fluorescenti T8 da 16 a 58 W e ballast elettronico da 2 a 4 W. vv Da 1 a 4 tubi per lampada. vv Lampada maggiormente impiegata: 75 W (2 tubi 36 W + ballast). 469 Protezione degli apparecchi utilizzatori e ambienti particolari Soluzione per distribuzione integrata per uffici Zone di passaggio (esempio) cc Con lampade fluorescenti compatte da 9 a 55 W e ballast elettronico separato da 2 a 4 W. vv Da 1 a 2 lampade per corpo illuminante. cc Con lampade a ioduro di sodio da 20 a 150 W e ballast elettronico da 5 a 15 W. vv Da 1 a 2 lampade per corpo illuminante. Limiti di preriscaldamento – invecchiamento tipo corrente corrente di preriscaldamento di fine vita lampade fluorescenti, lampade fluocompatte da 1,5 a 1,6 In, da qualche decimo a qualche secondo fino a 2 In lampadine a ioduri metallici da 1,5 a 1,6 In per qualche minuto fino a 2 In Capacità di alimentazione lampade fluorescenti e a ioduri metallici Numero max di lampade per linea in uscita = 600 VA / (P lampada x 2)* * arrotondare cc I limiti di invecchiamento e preriscaldamento sono considerati. cc Cos ϕ qualunque, grazie alla tecnologia delle uscite Roombox. Ovvero 5 lampade T5 60 W. Capacità di alimentazione dei circuiti delle tapparelle secondo il tipo di motore motore a 230 V: Potenza W / Coppia Nm numero 135 / 15 200 / 30 285 / 35 310 / 45 4 3 2 1 Attenzione: capacità espressa nel limite della potenza totale massima ammissibile. Capacità di alimentazione delle cassette HVAC e delle valvole a 2 vie terminale 2 tubi, 4 tubi: 230 V / 50 ... 100 W 2 tubi / 2 fili: 230 V / 600 W max valvola a 2 vie 230 V / 6 W 470 numero 6 ... 12 1 100