Industrializzazione basata sulla sostituzione delle importazioni

Lezione 10
La politica commerciale nei PVS
Slide 10-1
Road Map
§ Introduzione
§ Industrializzazione basata sulla sostituzione delle
§
§
§
importazioni
Problemi dell’economia duale
Industrializzazione orientata all’esportazione: il
miracolo asiatico
Sommario
Slide 10-2
Introduzione
§ Esiste una forte differenziazione tra paesi in via di
§
sviluppo in termini di reddito pro-capite.
Perché alcuni paesi sono tanto più poveri di altri?
• Per circa 30 anni, dopo la Seconda Guerra Mondiale,
le politiche commerciali nei paesi in via di sviluppo
sono state fortemente influenzate dalla convinzione
che l’elemento chiave per lo sviluppo economico fosse
la creazione di un settore manifatturiero.
– Il modo migliore per creare un settore manifatturiero
forte era quello di proteggere le manifatture domestiche
dalla concorrenza internazionale.
Slide 10-3
Introduzione
Tabella 10-1: prodotto interno lordo pro-capite, 2001(dollari ppp)
Stati Uniti
36.300
Giappone
27.200
Germania
26.200
Singapore
24.700
Italia
24.300
Corea del Sud
18.000
Messico
9.000
Cina
4.300
India
2.500
Fonte: CIA, World Factbook, 2002
[http://www.cia.gov/cia/publications/factbook/]
Slide 10-4
Industrializzazione basata sulla
sostituzione delle importazioni
§ Dalla Seconda Guerra Mondiale fino agli anni ‘70,
§
molti paesi in via di sviluppo cercarono di accelerare
il loro sviluppo attraverso la limitazione delle
importazioni di manufatti al fine di promuovere un
settore manifatturiero che servisse il mercato
domestico.
L’argomentazione economica più importante a favore
della protezione dell’industria manifatturiera è quella
dell’industria nascente.
Slide 10-5
Industrializzazione basata sulla
sostituzione delle importazioni
§
L’argomentazione dell’industria nascente
• Afferma che i paesi in via di sviluppo godono di un
•
vantaggio comparato potenziale nel settore
manifatturiero e che possono concretizzare questo
potenziale attraverso un periodo iniziale di
protezionismo.
Implica che sia una buona idea introdurre dazi e
contingentamenti delle importazioni come misure
temporanee atte a far decollare il processo di
industrializzazione.
– Esempio: Stati Uniti e Germania mantennero dazi elevati
sui beni manufatti durante il diciannovesimo secolo,
mentre il Giappone mantenne massicci controlli sulle
Slide 10-6
importazioni fino agli anni ‘70.
Industrializzazione basata sulla
sostituzione delle importazioni
§ Punti deboli dell’argomentazione dell’industria
nascente
• Non è sempre un bene cercare di spostarsi oggi verso
•
settori in cui godremo di un vantaggio comparato
soltanto in futuro.
– Esempio: negli anni ‘80 la Corea del Sud divenne
esportatrice di automobili, quando ancora negli anni ‘60
la sua disponibilità di capitale e di lavoratori qualificati
era molto scarsa.
Proteggere la manifattura non è un bene a meno che la
protezione stessa contribuisca a rendere il settore
competitivo.
– Esempio: Pakistan e India hanno protetto i loro settori di
industria pesante per decenni, ma stanno cominciando a
sviluppare esportazioni significative in manufatti leggeri
quali i beni tessili.
Slide 10-7
Industrializzazione basata sulla
sostituzione delle importazioni
§ Giustificazione della protezione dell’industria
nascente basata sui fallimenti di mercato
• Due tipi di fallimenti di mercato vengono identificati
come possibili ragioni a favore della protezione
dell’industria nascente:
– imperfezioni dei mercati dei capitali
– se un paese in via di sviluppo non possiede un sistema di
istituzioni finanziarie che consenta ai risparmi provenienti dai
settori tradizionali (come l’agricoltura) di essere impiegati per
finanziare investimenti in settori nuovi (come il
manifatturiero), allora la crescita di nuovi settori risulterà
vincolata.
– appropriabilità
– le imprese di settori nuovi generano benefici sociali per i quali
non sono ricompensate (vale a dire, costi di avviamento quali
l’adattamento delle tecnologie alle esigenze locali). Slide 10-8
Industrializzazione basata sulla
sostituzione delle importazioni
§ Promuovere il settore manifatturiero attraverso il
protezionismo
• Industrializzazione basata sulla sostituzione delle
importazioni
– La strategia di incoraggiare l’industria domestica
limitando le importazioni di beni manufatti
– Molti paesi in via di sviluppo hanno perseguito questa
strategia.
• L’industrializzazione basata sulla sostituzione delle
importazioni ha promosso lo sviluppo economico?
– Attualmente, molti economisti si mostrano critici sui
risultati della sostituzione delle importazioni,
sostenendo che abbiano favorito una produzione
inefficiente e a costi elevati.
Slide 10-9
Industrializzazione basata sulla
sostituzione delle importazioni
• Perché non incoraggiare sia la sostituzione delle
importazioni che le esportazioni?
– Un dazio che riduce le importazioni provoca
necessariamente una riduzione delle esportazioni.
– Fino agli anni ‘70, i paesi di sviluppo manifestavano
scetticismo sulla possibilità di esportare beni manufatti.
– In molti casi, le politiche di industrializzazione
indirizzate alla sostituzione di beni importati erano
particolarmente coerenti con i più generali orientamenti
politici esistenti
Slide 10-10
Industrializzazione basata sulla
sostituzione delle importazioni
Tabella 10-2: grado d’apertura
(esportazioni di beni e servizi come percentuale del PIL)
India
Brasile
Stati Uniti
Giappone
Italia
Germania
Corea del Sud
Hong Kong
Singapore
1990
7
8
10
11
20
25
29
134
202
2000
14
11
11a)
10a)
28
34
45
150
180
Nota: a) 1999
Fonte: World Bank, World Development Report, Washington, D.C.: World Bank, 2001 e
World Bank WDI Data-Query
[http://devdata.worldbank.org/data-query/]
Slide 10-11
Industrializzazione basata sulla
sostituzione delle importazioni
§ I risultati delle politiche a favore dell’industria
manifatturiera: problemi dell’industrializzazione
fondata sulla sostituzione delle importazioni
• Molti dei paesi che hanno perseguito la sostituzone dei
beni importati non hanno mostrato alcuna tendenza
alla convergenza nei confronti dei paesi avanzati.
– Esempio: l’India, dopo vent’anni di ambiziosi piani
economici (tra i primi anni ‘50 ed i primi anni ‘70), si è
ritrovata con un livello di reddito pro-capite superiore a
quello di partenza solamente di qualche punto
percentuale.
Slide 10-12
Industrializzazione basata sulla
sostituzione delle importazioni
• Perché l’industrializzazione fondata sulla sostituzione
delle importazioni non ha prodotto gli effetti sperati?
– L’argomentazione di protezione dell’industria nascente
non è universalmente valida come molti invece
ritenevano.
• L’industrialiazzazione fondata sulla sostituzione delle
importazioni ha generato:
– tassi elevati di protezione effettiva
– scale di produzione inefficienti
– elevata disuguaglianza nella distribuzione del reddito e
disoccupazione
Slide 10-13
Industrializzazione basata sulla
sostituzione delle importazioni
Tabella 10-3: protezione effettiva in alcuni paesi in via di sviluppo
(percentuale)
Slide 10-14
Problemi dell’economia duale
§
Gran parte dei paesi in via di sviluppo presenta
un’economia duale.
• Un settore industriale caratterizzato da salari elevati e
§
elevata intensità di capitale coesiste con un settore
tradizionale a bassi salari.
Esiste una relazione tra dualismo e politiche
commerciali per due ragioni:
• il dualismo è probabilmente un segnale di cattivo
•
funzionamento dei mercati (fallimento del mercato come
ragione di deviazone dal libero scambio)
alla creazione di un’economia duale (cioè caratterizzata
da dualismo economico) hanno contribuito le politiche di
sostituzione dei beni importati.
Slide 10-15
Problemi dell’economia duale
§ I sintomi del dualismo
• Lo sviluppo spesso procede in modo diseguale e
produce un’economa duale, costituita da un settore
moderno e uno tradizionale.
– Il settore moderno tipicamente si differenzia dal settore
tradizionale per:
–
–
–
–
–
maggiore valore della produzione per occupato
livelli salariali superiori
minore rendimento del capitale
maggiore intensità di capitale nel processo produttivo
disoccupazione persistente (specialmente nelle aree urbane)
Slide 10-16
Problemi dell’economia duale
§ Politiche commerciali e mercato del lavoro duale
• I sintomi di dualismo sono chiari segnali di
malfunzionamento di un’economia, in special modo
del suo mercato del lavoro.
• Argomentazione dei differenziali salariali
– I differenziali salariali esistenti tra settore manifatturiero
e settore agricolo rappresentano una giustificazione per
incoraggiare il manifatturiero a scapito dell’agricolo.
– Quando esistono differenziali salariali, il salario nel
manifatturiero (WM) è necessariamente maggiore di
quello nel settore agricolo (WF).
Slide 10-17
Problemi dell’economia duale
Figura 10-1: gli effetti dei differenziali salariali
Valore della produttività
marginale, salari
B
WM
A
C
WF
PM x MPLM
PF x MPLF
OM
L1
Lavoro impiegato
nel manifatturiero
L2
OF
Lavoro impiegato
nell’agricolo
Offerta totale di lavoro
Slide 10-18
Problemi dell’economia duale
§ Il modello di Harris-Todaro
• Pone in relazione la migrazione dalle campagna alle città
•
con la disoccupazione, mettendo in discussione la
convenienza a favorire l’occupazione nel settore
manifatturiero, anche qualora questo settore offra salari
più elevati.
– I paesi caratterizzati da economie fortemente duali
presentano anche un’estesa disoccupazione nelle aree
urbane.
– Un aumento nel numero di posti disponibili nel settore
manifatturiero determina una migrazione dalle
campagne così massiccia da provocare un incremento
della disoccupazione nelle aree urbane.
Contribuisce a rendere l’argomentazione dei differenziali
salariali invisa agli economisti.
Slide 10-19
Problemi dell’economia duale
§ Le politiche commerciali come causa del dualismo
economico
• Le politiche commerciali sono state accusate di:
– estendere il differenziale salariale tra settore
manifatturiero e agricolo
– indurre un’eccessiva intensità di capitale
• I differenziali salariali sono considerati come:
– una reazione naturale del mercato
– riflesso del potere di monopolio delle organizzazioni
sindacali che operano in settori protetti dalla
conocorrenza estera tramite contigentamenti delle
importazioni.
Slide 10-20
Industrializzazione orientata all’
esportazione: il miracolo asiatico
§ A partire dalla metà degli anni ‘60, diventò
§
sempre
più evidente che un’altra via era percorribile per
favorire l’industrializzazione: attraverso
l’esportazione di beni manufatti, soprattutto verso i
paesi avanzati.
Paesi asiatici ad alta performance (HPAEs)
• Un gruppo di paesi che ha conseguito una crescita
economica spettacolare.
– In alcuni casi, hanno conseguito tassi di crescita
economica superiori al 10% annuale.
Slide 10-21
Industrializzazione orientata all’
esportazione: il miracolo asiatico
§ Evidenza sulla crescita asiatica
• La definizione di HPAEs data dalla World Bank
comprende tre gruppi di paesi, il cui “miracolo” ha avuto
inizio in momenti differenti :
– Giappone (dopo la Seconda Guerra Mondiale)
– le quattro “tigri” : Hong Kong, Taiwan, Corea del Sud e
Singapore (negli anni ‘60)
– Malesia, Tailandia, Indonesia e Cina (fine anni ‘70 - anni
‘80)
• Le HPAEs sono molto aperte al commercio internazionale
– Esempio: nel 1999, le esportazioni in percentuale del
prodotto interno lordo di Hong Kong e Singapore hanno
superato il 100% del PIL (132 e 202 rispettivamente).
Slide 10-22
Industrializzazione orientata all’
esportazione: il miracolo asiatico
§ La politica commerciale nelle HPAEs
• Alcuni economisti sostengono che il “miracolo
asiatico” è il risultato di regimi relativamente aperti.
– I dati nella Tabella 10-4 suggeriscono che le HPAEs
siano state meno protezionistiche di altri paesi in via di
sviluppo, tuttavia non si può certamente dire che
abbiano seguito una politica di libero scambio puro.
– I livelli di protezione moderati delle HPAEs hanno
favorito la loro crescita, ma rappresentano una
spiegazione solo parziale del “miracolo”
Slide 10-23
Industrializzazione orientata all’
esportazione: il miracolo asiatico
Tabella 10-4: tassi medi di protezione, 1985 (percentuali)
Slide 10-24
Industrializzazione orientata all’
esportazione: il miracolo asiatico
§ La politica industriale nelle HPAEs
• Buona parte di questi paesi ha seguito politiche
industriali (da dazi a sostegni governati alle attività di
ricerca e sviluppo) a favore di particolari settori
industriali.
• Gli economisti si sono mostrati scettici circa
l’importanza di queste politiche perchè:
– le HPAEs hanno seguito un’ampia varietà di politiche, ma
hanno raggiunto tassi di crescita simili
– l’impatto effettivo sulla struttura industriale può non
essere stato rilevante
– c’è stato più di un caso di fallimento delle politiche
industriali
Slide 10-25
Industrializzazione orientata all’
esportazione: il miracolo asiatico
§ Altri fattori della crescita
• Due fattori possono spiegare la rapida crescita nell’Est
asiatico:
– elevati tassi di risparmio
– rapidi miglioramenti nella pubblica istruzione
• L’esperienza asiatica esclude che:
– industrializzazione e sviluppo debbano essere basati su
una strategia di sostituzione delle importazioni
– il mercato mondiale prevenga l’ingresso di nuovi paesi,
impedendo che paesi poveri possano diventare ricchi.
Slide 10-26
Sommario
§ La politica commerciale nei paesi meno sviluppati
§
§
persegue due obiettivi: la promozione
dell’industrializazzione e la soluzione di problemi
interni generati dallo sviluppo ineguale all’interno di
queste economie
La politica di governo volta a promuovere
l’industrializzazone è stata spesso giustificata con
argomentazioni di protezione dell’industria nascente.
Molti paesi meno sviluppati hanno perseguito
politiche di industrializzazione tramite la sostituzione
delle importazioni.
• Queste politiche hanno sostenuto produzioni inefficienti
e a costi elevati.
Slide 10-27
Sommario
§ Molti paesi in via di sviluppo sono caratterizzati da
dualismo economico.
• Le economie duali hanno un grave problema di
disoccupazione nelle aree urbane.
§ La differenziazione dei livelli salariali tra settori
§
moderni e tradizionali talvolta è stata utilizzata come
giustificazione della protezione dei settori industriali.
Le HPAEs hanno conseguito il processo di
industrializzazione non mediante la sostituzione delle
importazioni, ma mediante l’esportazione di beni
manufatti.
Slide 10-28