lstitito Universitario di Architettura
VENEZIA
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427
BIBLIOTECA CENTRALE
~IBLIOTECA
.
ISTITUTO DI RILIEVO
E RESTAURO
Paul Mantoux
2/GfeO .
1.U.A.V. VENEZIA
La rivoluzione
industriale
Saggio sulle origini della grande industria
moderna in Inghilterra
Prefazione di Giorgio Mori
Editori Riuniti
Indice
p,e/azione di Giorgio Mori
Note alla prefazione, p. 49.
Introduzione
I.
II.
III.
IV.
V.
La grande industria moderna: sue caratteristiche attuali, sue
conseguenze economiche e sociali, p. 55.
Necessità e difficoltà di una definizione. - La grande industria del XVII secolo: in che cosa differisce dalla grande industria moderna, p. 59.
Il capitalismo industriale prima della grande industria. I fabbricanti di tessuti inglesi all'epoca del Rinascimento.
Misure prese per proteggere i piccoli produttori, p. 63.
Nozione di manifattura: concentrazione della manodopera e
divisione del lavoro. - Distinzione tra manifattura e grande
industria: il macchinismo. - Perché questo termine non può
essere sostituito a quello di grande industria, p. 65.
Sviluppo correlativo degli scambi e della divisione del lavoro:
i progressi della tecnica ne sono meno l'effetto che la causa.
La rivoluzione industriale non è un caso. Delimitazione del
soggetto, p. 69.
Note all'introduzione, p. 73.
P4'te P'ima. Gli antecedenti
I.
L'antica industria e la sua evoluzione
I.
II.
79
L'industria della lana, tipo dell'antica industria. Sua antichità, sua importanza, sua situazione privilegiata. Abbondanza di documenti che la concernono, p. 79.
Dispersione di questa industria: in tutta l'Inghilterra, secondo il Viaggio di DanielDefoe (1724-1727); all'interno di una
5
regione: esempi del Norfolk, del Devonshire e dello Yorkshire; in una località: la parrocchia di Halifax, p. 82.
III. Sua organizzazione: essa varia con il grado di concentrazione.
Il sistema domestico nel West Riding: indipendenza del
maestro artigiano, alleanza della piccola industria e della
piccola proprietà, p. 86.
IV. Ruolo del capitale co=erciale: sua manomissione graduale
sul dominio dell'industria. - I mercanti manifatturieri del
sud-ovest, possessori della materia prima, poi dell'attrezzatura. Il lavoro a-domicilio, spesso combinato con l'agricoltu- ·
ra. - Sviluppo delle imprese capitalistiche nell'industria delle
lane pettinate. Piccolo numero di manifatturieri: il manifatturiere è soprattutto un co=erciante, p. 90.
La condizione delle classi industriali. - Il maestro artigiano:
V.
sua agiatezza relativa. - Gli operai: il tasso del loro salario si
abbassa a misura che la loro indipendenza scompare. - La
differenza delle condizioni delinea le tappe successive della
evoluzione economica, p. 95.
I conflitti fra il capitale e il lavoro. - Il divorzio tra i proVI.
duttori e gli strumenti di produzione separa e oppone le Classi industriali. - Coalizioni permanenti dei pettinatori di lana
e dei tessitori del sud-ovest. Origini del tradunionismo. Esempi tratti da altre industrie: gli operai tagliatori, i magliai al telaio, i tessitori di seta, i carbonai di Newcastle,
p. 100.
VII. Le tendenze conservatrici. - La legislazione economica: suo
doppio oggetto, regolamentazione e protezione. - I regolamenti di fabbricazione, ostacolo al progresso tecnico. - Privilegi dell'industria della lana: legge contro la concorrenza
irlandese; contesa dei fabbricanti e degli allevatori in merito all'esportazione delle lane grezze. Monopolio e spirito
di routine, p. 107.
VIII. Trasformazione lenta dell'antica industria : le sue cause sono
di ordine economico piuttosto che di ordine tecnico. - Predominanza del fattore commerciale, legato allo sviluppo delle
transazioni, p. 112.
Note al capitolo I, p. 114.
II. L'espansione commerciale
I.
II.
III.
6
Interdipendenza degli scambi e della produzione. - Il progresso industriale spesso preceduto e determinato dall'espansione commerciale, p. 127.
Colpo d'occhio sulla storia del commercio britannico. L'espansione marittima sotto il regno di Elisabetta. - L'Atto
di navigazione del 1651. - La parte avuta nella rivoluzione del
1688 dalla borghesia co=erciale. - Fondazione della Banca
d'Inghilterra e costituzione definitiva della ·Compagnia delle
Indie. - Le conquiste coloniali e il mercantilismo, p. 129.
I progressi del co=ercio estero. - Movimento della marina
mercantile, importazioni e esportazioni dal 1700 al 1800. Influenza stimolante delle esportazioni sulle industrie, p. 135.
127
Esempio cli questa influenza: la crescita del porto cli Liverpool è cominciata prima dello sviluppo industriale del Lancashire e l'ha favorito, se non provocato, p. 139.
V.
L'organizzazione del commercio interno. - Le fiere, i mercati
speciali, centri cli distribuzione dei prodotti. - Gli intermediari, mercanti ambulanti, venditori ambulanti, bottegai delle città, p. 142.
VI.
Le vie cli comunicazione: cattivo stato delle strade. - Primi
sforzi per migliorarlo: il sistema delle barriere di pedaggio.
I costruttori di strade:· John Metcalf. - Nonostante l'insufficienza dei lavori eseguiti, le comunicazioni divengono piu
facili e piu regolari. Ma l'alto costo delle corrispondenze e
dei trasporti continua a essere d'ostacolo alle transazioni,
p. 145.
VII. La creazione della rete navigabile ritardata dallo sviluppo del
cabotaggio. I progetti di Andrew Yarranton (1677). - Primi
lavori, legati allo sfruttamento dei giacimenti carboniferi.
Il duca di Bridgewater fa scavare il canale cli Worsley (1759).
James Brindley e la sua opera. - La rete si completa in pochi
anni: La febbre dei canali del 1793. - I promotori delle imprese: grandi proprietari e manifatturieri. Wedgwood e il
Grand Trunk Canal. Ripercussioni immediate sulle industrie
locali, p. 151.
VIII. Conseguenze dell'espansione commerciale. - La divisione del
lavoro varia con l'estensione del mercato: le Considerations
upon the East India Trade (1701), prevedono l'avvento del
macchinismo. - Arricchimento della classe commerciante: il
suo posto nella società, p. 159.
Note al capitolo Il, p. 163.
IV.
III. La ridistribuzione della proprietà fondiaria
I.
II.
III.
. IV.
V.
VI.
VII.
Sparizione della yeomanry: le sue cause sono anteriori all'avvento della grande industria, p. 176.
Gli atti di recinzione nel XVIII secolo. - L'open field: divisione parcellare del suolo. Oscurità delle sue origini, p. 179.
L'open field system. Proprietà individuale e coltura in comune, p. 183 .
Le terre indivise. Diritti degli abitanti su questa proprietà
collettiva; loro differenti forme; inegualità della loro ripartizione. - Ma l'uso ne estende il beneficio ai non-proprietari.
I cottagers, stabiliti per tolleranza sulle terre comunali, p. 185.
Le recinzioni: ridistribuzione degli open fields e divisione
dei beni comunali. Loro storia nel XVI e XVII secolo, p. 188.
La riforma dell'agricoltura. - Stato delle campagne" prima
del 1730. - Teorie ed esperienze: Jethro Tull. Ruolo della
aristocrazia: lord Townshend. La prima generazione dei grandi fittavoli: Coke de Holkham, Bakewell; l'allevamento sistematico. - Arthur Young e il Board of Agriculture, p. 190.
L'open field system ostacola i miglioramenti. Da cui le recinzìoni del XVIII secolo. - Loro procedura legale: come esse
tornano a vantaggio esclusivo dei grandi proprietari, p. 196.
l 76.
VIII. Conseguenze economiche e sociali. - Sparizione dei beni comunali e delle piccole proprietà, acquistate dai beneficiari
delle recinzioni. - « Accaparramento delle fattorie ». - La pro. sperità dell'agricoltura verso la fine del XVIII secolo arre. sta l'estensione dei pascoli liberando manodopera. Nemici e
partigiani delle recinzioni: loro argomenti. - Sofferenze della
popolazione rurale, p. 200.
IX. , , L'inizio dell'esodo verso le città. - Gli yeomen che hanno
. venduto le loro terre, i giornalieri senza lavoro, pronti a
.: lasciare le campagne. Afflusso di forze vive verso l'industria. Correlazione tra il movimento agrario e la rivoluzione industriale, p. 207.
Note al capitolo III, p. 212 .
Parte seconda. Le grandi invenzioni e il
I.
sorger~
delle grandi
fabbriche
231
Le origini del macchinismo nell'industria tessile
233
I.
•;
Distinzione tra la macchina e l'attrezzo, tra l'uso delle mac. chine e il macchinismo. - Il telaio per lavorare a maglia, il
filatoio per lavorare la seta. Effetti di queste invenzioni: imprese capitalistiche; la fabbrica dei fratelli Lombe (1718). Abbozzo della grande industria; perché è restato incompiuto, p. 233.
Il.
L'industria del cotone in Inghilterra: sue origini. - Le proibizioni emanate, nel 1700 e 1719, contro i tessuti stampati dell'India, la avvantaggiano, malgrado la gelosia dell'industria
della lana. - Terreno favorevole offerto dalla contea di Lancaster alla crescita di questa industria, p. 240.
III. L'industria del cotone prima del macchinismo. Carattere in~
teramente empirico e pratico delle prime invenzioni. La navetta volante di John Kay (1733). Accelerando la tessitura,
essa rompe l'equilibrio tra ·le operazioni complementari del. .l'industria e pone il problema della filatura meccanica, p. 245.
IV. La prima macchina per filare. - John Wyatt: la sua invenzione (1733). Sua associazione con Lewis Paul. Il brevetto del
1738. - Imprese industriali di Wyatt e·Paul: loro scarso sue' ces.so, p. 249.
V.
Hargreaves inventa la jenny (1765). ·Sue delusioni. Ma l'uso
della sua macchina si spande molto rapidamente nel nord
dell'Inghilterra. - Transizione tra la piccola e la grande produzione, p. 255.
Note al capitolo I, p. 258 .
Il. Le fabbriche
I.
II.
8
Arkwright. Suoi inizi: origini oscure delle sue invenzioni.
· Il water-frame (1768) e il primo brevetto. - Arkwright si
stabilisce a Nottingham (1771), p. 270.
Successo di Arkwright. La filanda di Cromford: attrezzatura
mossa da ruote ad acqua. - L'industria del cotone liberata_dal-
269
le proibizioni indebitamente rivolte contro di lei. - Il secondo
brevetto ( 1775). Le imprese di Arkwright si moltiplicano. I suoi concorrenti. Processo di contraffazione: la causa portata nel 1785 davanti alla Regia Corte, p. 272.
Ili. 11 processo del 1785. Testimonianze di Thomas Highs e John
Kay: Highs è probabilmente l'inventore del water-frame. Altri plagi imputati a Arkwright. Annullamento dei suoi
brevetti. - La sua fortuna non ne è colpita: viene nobilitato
(1787) ; muore milionario (1792). - Importanza reale del suo
ruolo: sue qualità di organizzatore e di uomo d'affari, p. 276.
IV.
La mule di Samuel Crompton (1779). Come i manifatturieri
se ne impadroniscono e ne tolgono il profitto all'inventore. Perfezionamenti successivi della mule: suo impiego all'inizio
del XIX secolo. L'industria della mussolina a Bolton, Paisley
e Glasgow, p. 281.
V.
L'uso delle macchine per filare distrugge nuovamente l'equilibrio tra la filatura e la tessitura. Il telaio meccanico di Cartwright (1785). - Imprese sfortunate di costui. Il successo
dell'invenzione ritardato dalla diminuzione dei salàri. - Invenzioni secondarie: stampa a macchina, procedimenti chimici di imbianchimento e tintura. - Trasformazione completa
dell'industria, p. 284.
VI.
Fasi di questa trasformazione. - 1. Periodo della ienny: lavoro a domicilio. - 2. Periodo del water-frame. Le filande:
loro posizione sul bordo dei corsi d'acqua, fuori delle città. Concentrazione dell'industria intorno al massiccio dei Pennini. - Le grandi imprese: loro carattere nettamente individuale. - 3. Fasi intermediarie: combinazione provvisoria del
sistema di fabbrica e del sistema domestico, p. 289.
VII . Le conseguenze materiali. - Accrescimento della produzione.
Crisi periodiche: si deve attribuirle unicamente alla superproduzione? - La crisi del 1793. Essa si spiega non per cause
particolari all'industria del cotone, ma per l'insieme delle
;i:
circostanze economiche, p. 293.
VIII. La libertà economica. - Non è vero che l'industria del cotone
si sia ingrandita fuori di ogni protezione ufficiale: appelli frequenti all'intervento dello Stato. - Politica fiscale indecisa:
l'affare della fustian-tax (1784). - L'industria del cotone liberata dai regolamenti di fabbricazione e dai regolamenti di
apprendistato: libertà della produzione, p. 297.
IX. Il macchinismo nell'industria della lana. - Concentrazione di
questa industria: essa avviene a detrimento delle contee dell'est e del sud-ovest. - Introduzione delle macchine nel
Yorkshire. Fabbricanti di lana divenuti manifatturieri. - Allarme fra i piccoli fabbricanti: ma il sistema domestico scompare molto lentamente. - L'industria del worsted: invenzione
della macchina per pettinare (1790). Le filande di Bradford. Ritardo sull'industria del cotone, p. 302.
Note al capìtolo Il, p. 310.
III. Il ferro e il carbon fossile
I.
Evoluzione delle industrie metallurgiche, parallela a quella
delle industrie tessili. - L'industria del ferro all'inizio del
;
:
327
II.
III.
IV.
V.
XVIII secolo. Debolezza della produzione. Decadenza degli
antichi centri: il Sussex, la Foresta di Dean. - Le industrie
secondarie: loro prosperità relativa: la coltelleria di Sheffield
e la chincaglieria di Birmingham. - L'organizzazione delle imprese: compagnie minerarie, mastri di fucina, piccoli fabbricanti. - Officine specializzate; divisione del lavoro avanzata.
Ma l'industria vegeta per mancanza di materia prima, p. 328.
La questione del combustibile. - La ghisa al carbone di legna:
il disboscamento fa scomparire gli altiforni. - Il carbon fossile: ostacoli al suo impiego. Ricerche e tentativi di Sturtevant, Dudley, Wood. - I Darby: per primo Abraham Darby
riesce a trattare il minerale su un fuoco di coke 1709 (?).
Importanza capitale di questa invenzione, p. 334.
La conversione della ghisa in ferro malleabile. Cort inventa
il pudellaggio (1784). - L'acciaio fuso, invenzione di Huntsman. - L'attre-tzatura meccanica dell'industria del ferro:
martelli, mantici, tomi da metallo, p. 343.
I grandi stabilimenti metallurgici. - Le fucine dei Darby a
Coalbrookdale, di Wilkinson a Bersham, Bradley e Broseley. Le fucine del Galles: Crawshay, il « re del ferro». Le fucine di Carron, fondate da Roebuck. Le acciaierie di Samuel
Walker a Rotherham. - Imprese individuali, come nell'industria tessile, p. 349.
L'industria del ferro in Inghilterra alla fine del XVIII secolo.
Descrizioni di Svedenstjerna e di Faujas de Saint-Fond. L'avvenire della metallurgia: vedute profetiche di Wilkinson.
Il primo ponte in ferro (1779); il primo battello di ferro
(1787). - Legami necessari fra lo sviluppo della metallurgia e quello del macchinismo, p. 353.
Note al capitolo III, p. 358.
IV. La macchina a vapore
I.
II.
III.
IV.
10
Forze e macchine motrici. Le macchine a acqua. - Pompe a
fuoco di Savery (1698) e di Newcomen (1705) impiegate nelle miniere e per il servizio delle acque, poi come ausiliarie
delle macchine idrauliche, p. 373.
James Watt. Con lui la scienza fa la sua apparizione nel mezzo della rivoluzione industriale. - La sua giovinezza. Il suo
genio speculativo. - Origini dell'invenzione: critica della
macchina di Newcomen. Invenzione del condensatore; la
pressione del vapore utilizzata al posto della pressione atmosferica. - Il brevetto del 1769. Invenzioni accessorie:
.
il movimento circolare, p. 378.
L'applicazione industriale dell'invenzione. - Associazione con
Roebuck: . essa permette a Watt di proseguire le sue ricerche.
- Fallimento di Roebuck (1773): i suoi diritti riscattati da
Matthew Boulton, p. 381.
La manifattura di Soho: attività e ambizione di Boulton. Arrivo di Watt: compimento della macchina a vapore. Prolungazione del brevetto. - Le prime ordinazioni: per le fucine di Wilkinson (1775); per le miniere di Cornovaglia
(1777); per le acque di Parigi (1778). - Difficoltà di ordine
373
commerciale: debitori e concorrenti - d'ordine industriale:
i collaboratori di Watt. William Murdock, p. 384.
V.
Usi della macchina a vapore: nelle officine metallurgiche; nei
mulini: gli Albion Mills (1786); nelle filande. - Il vapore
. allo stabilimento di Soho: sue applicazioni multiple; la
coniatura automatica della moneta, p. 389.
VI. L'invenzione della macchina a vapore porta a termine la concentrazione industriale. -·Essa rende piu stretta l'interdipendenza delle industrie e unifica la loro evoluzione, p. 393.
Note al capitolo IV, p. 395.
Parte
I.
terz~.
Grande industria e popolazione
I.
II.
III.
IV.
II.
Le conseguenze immediate
Aumento della popolazione inglese: sua lentezza prima della
rivoluzione industriale. Le previsioni di Gregory King (1696).
- La paura dello spopolamento. Discussioni in merito: il
Saggio sulla popolazione dell'Inghilterra di Richard Price
(1780). Teoria di Young: l'aumento della popolazione legato
.necessariamente al progresso economico. - Il libro di Malthus
(1798): la sovrapopolazione, causa della miseria. - Il censimento del 1801, p. 407.
Spostamento della popolazione. - Sua ripartizione attuale:
confronto .con la sua ripartizione alle date 1700, 1750, 1801.
Movimento verso il nord e verso l'ovest, p. 413.
Le grandi città industriali. - I centri dell'industria tessile,
Manchester: la sua crescita durante la prima parte del
XVIII secolo: il censimento locale del 1773. Fra il 1773 e
il 1801, la sua popolazione si triplica. I nuovi quartieri. - Le
città di filande intorno a Manchester. - Sviluppo piu .lento
delle città della lana: Leeds, Halifax. Decadenza delle città
del sud, p. 416.
I centri dell'industria metallurgica. - Birmingham e i Paesi
Neri. Sheffield. - Aspetti delle città manifatturiere, p. 421.
Note al capitolo I, p. 424.
Il capitalismo industriale
I.
II .
407
I . .
' I
431
La classe dei grandi manifatturieri. - Barriere elevate dalla
formazione delle grandi imprese fra il padrone e l'operaio,
p. 431.
Formazione di questa classe. Sue origini diverse. - Gli inventori: loro incapacità commerciale. I mercanti e gli imprenditori: essi esitano ad assumersi la direzione tecnica dell'industria. - La prima generazione dei grandi industriali si è reclutata in parte fra la popolazione rurale. Esempi dei Peel, dei
Radcliffe, dei Fielden, dei Wilkinson, dei Darby, dei Boulton, ecc. - La yeomanry, scacciata dalle campagne dall'usurpazione della grande proprietà, ha fornito i quadri alla
nuova società, uscita dalla rivoluzione industriale, p. 433.
11
III.
IV.
V.
VI.
Le qualità richieste. - La questione· dei capitali: organizzazione del lavoro; la disciplina delle fabbriche. - La questione
degli sbocchi; la corrispondenza commerciale di un grande
stabilimento industriale (la fabbrica di Soho), p. 438.
L'élite dei manifatturieri. - .Matthew Boulton: la sua cultura
intellettuale; le sue relaiioni; la sua coscienza professionale;
le sue tendenze filantropiche; i suoi modi da gran signore. Wedgwood: valore artistico della sua opera; i suoi lavori
scientifici; le sue opinioni democratiche e umanitarie. - Sviluppo dell'industria ceramica e prosperità del distretto della
terraglia, dovuto ai suoi sforzi. - W edgwood e Boulton sono
degli uomini eccezionali: ristrettezza di spirito e durezza
egoistica della loro classe, p. 442.
La coscienza degli interessi comuni. - Intesa dei grandi industriali e iniziative collettive; contro i diritti sui metalli
(1784); contro il trattato di commercio anglo-irlandese
(1785). - La Camera generale dei fabbricanti : divergenze
d'opinione in merito al trattato con la Francia (1786). Solidarietà dei padroni contro gli operai: opposizione al
mantenimento delle antiche regolamentazioni, reclamate da
questi. Tendenza istintiva al laissez-faire, p. 450.
Posto dei manifatturieri nella società. - Loro potenza locale;
parte che prendono alla direzione dei grandi lavori di utilità
pubblica. - Relazioni con l'aristocrazia. Amici e protettori di
Wedgwood. Boulton ricevuto da Giorgio III, ospite di Caterina II a Soho, invitato con Watt alla corte di Francia. Il cammino del potere politico: i due Sir Robert Peel, padre e figlio, p. 454.
Note al capitolo II, p. 458.
III. La rivoluzione industriale e la classe operaia
I.
II.
III.
12
Ostilità degli operai verso le macchine. - Le sommosse della
contea di Lancaster nel 1779. Disordini nello Yorkshire
(1796), nel sud-ovest (1802); il movimento dei luddisti (18111812). - Passi presso il Parlamento per ottenere la proibizione delle macchine; petizioni dei filatori di cotone e dei
pettinatori di lana. Risposta negativa opposta a queste petizioni, p. 469.
II personale delle fabbriche. Repugnanza degli operai a farne
parte. Assunzione di donne e bambini. - II lavoro dei bambini
prima della grande industria. Gli apprendisti di parrocchia
nelle filande; loro sofferenze; Robert Blincoe. ·- Insalubrità
delle officine; la febbre delle fabbriche . - Potere senza controllo dei manifatturieri, p. 476.
Le condizioni d'esistenza degli operai: loro reddito. - Insufficienza dei dati statistici e difficoltà della loro interpretazione: valore del tutto approssimativo delle nostre conclusioni. - I salari nel 1770 e nel 1795: rialzo generale, scarto
crescente fra i salari agricoli e quelli industriali: attrazione
esercitata dall'industria. - Ma questo rialzo è seguito da un
abbassamento continuo, dovuto alla sovrabbondanza della
manodopera: esempio dei tessitori. Bassi salari delle donne e
dei bambini, p. 481.
469
..
. ;· ~
IV.
V.
Le condizioni d'esistenza degli operai: loro spese. - Rialzo
dei prezzi causato dalla guerra: la carestia dal 1795 al 1802. Alimentazione dei contadini e degli operai. - L'abitazione:
i quartieri poveri delle città industriali. - Deficit cronico dei
bilanci degli operai, p. 487.
L'assistenza pubblica. - La legge dei poveri di Elisabetta: alternanze di allentamento e di rigore nell'applicazione. Influenza delle idee filantropiche alla fine del secolo XVIII.
La legge del domicilio e della residenza forzata: abusi ai quali
dà luogo. Sua abrogazione (1795). - I soccorsi in denaro: la
legge Gilbert (1782). - Misure eccezionali motivate dalla
disperazione pubblica e . la paura di una sollevazione popolare: la legge di Speenhamland (1795). Minimo di reddito
assicurato dai sussidi delle parrocchie. - Questo sistema fa
scendere i salari e aggrava il pauperismo, p. 491.
Note al capitolo III, p. 498.
IV. Intervento e « laissez-faire »
I.
II.
III.
IV.
V.
517
Il problema sociale, posto dalla separazione del capitale e del
lavoro. Le coalizioni operaie. Unioni dell'industria tessile,
a Glasgow, nel Lancashire. Loro azione comune: la Società
dei tessitori di cotone (1799), l'istituzione degli operai della
lana (1796). - Coalizione degli operai coltellinai a Sheffield,
degli operai cartari del Keni:. Movimento fra gli operai agricoli. - Timori delle classi possidenti. La legge contro le coalizioni del 1799. - Periodo storico della storia delle TradeUnions; come esse sopravvivono alla persecuzione, p. 518.
Appello all'intervento dello Stato. - Gli operai reclam11no il
mantenimento dell'antica legislazione industriale. - I regolamenti dell'apprendistato: loro disuso. Lamentele degli
stampatori di tela indiana sul numero degli apprendisti, dei
tessitori sulla durata dell'apprendistato. - I padroni domandano e ottengono l'abrogazione dei regolamenti (1803-1814),
p. 526.
La fissazione legale dei salari. - Poteri dei giudici di pace
secondo la legge del 1563; regime speciale di certe industrie.
- Idea di un minimo di salario garantito dalla legge. Il bill
Whitbread, respinto dalla Camera dei Comuni (1796). - L'arbitraggio nell'industria del cotone (1800). Recriminazioni violente dei fabbricanti, che riescono a far fallire la legge. Nuovi
e vani sforzi dei tessitori di cotone per ottenere la regolamentazione dei salari. Trionfo della dottrina del « laissezfaire », p. 529.
Il movimento umanitario. - Sue origini interamente esterne
al movimento economico: influenze .sentimentali e morali. Manifatturieri filantropi. David Dale fonda il villaggio di
New-Lanark (1784): suoi sforzi per migliorare la condizione
degli operai e degli apprendisti. - Robert Owen riforma e
continua l'opera di Dale: il suo socialismo, nato dalla filantropia padronale, p. 535.
Il primo atto della legislazione di. fabbrica. - Il lavoro dei
bambini nelle filande. Rapporto del Dr. Percival (1796). -
13
Sir Robert Peel fa votare la legge dd 1802 per la protezione
fisica e morale degli apprendisti. - Disposizioni di questa
legge; loro scarsa efficacia. - Loro importanza storica: considerata da Peel stesso, grande industriale e pani.giano dd
« laissez-faire », come una misura eccezionale e senza portata, la legge del 1802 annuncia la politica interventista dd
XIX secolo, p. 539.
Note al capitolo IV, p. 548.
Indice dei nomi
14
559