lstitito Universitario di Architettura VENEZIA DSTR B 427 BIBLIOTECA CENTRALE ~IBLIOTECA . ISTITUTO DI RILIEVO E RESTAURO Paul Mantoux 2/GfeO . 1.U.A.V. VENEZIA La rivoluzione industriale Saggio sulle origini della grande industria moderna in Inghilterra Prefazione di Giorgio Mori Editori Riuniti Indice p,e/azione di Giorgio Mori Note alla prefazione, p. 49. Introduzione I. II. III. IV. V. La grande industria moderna: sue caratteristiche attuali, sue conseguenze economiche e sociali, p. 55. Necessità e difficoltà di una definizione. - La grande industria del XVII secolo: in che cosa differisce dalla grande industria moderna, p. 59. Il capitalismo industriale prima della grande industria. I fabbricanti di tessuti inglesi all'epoca del Rinascimento. Misure prese per proteggere i piccoli produttori, p. 63. Nozione di manifattura: concentrazione della manodopera e divisione del lavoro. - Distinzione tra manifattura e grande industria: il macchinismo. - Perché questo termine non può essere sostituito a quello di grande industria, p. 65. Sviluppo correlativo degli scambi e della divisione del lavoro: i progressi della tecnica ne sono meno l'effetto che la causa. La rivoluzione industriale non è un caso. Delimitazione del soggetto, p. 69. Note all'introduzione, p. 73. P4'te P'ima. Gli antecedenti I. L'antica industria e la sua evoluzione I. II. 79 L'industria della lana, tipo dell'antica industria. Sua antichità, sua importanza, sua situazione privilegiata. Abbondanza di documenti che la concernono, p. 79. Dispersione di questa industria: in tutta l'Inghilterra, secondo il Viaggio di DanielDefoe (1724-1727); all'interno di una 5 regione: esempi del Norfolk, del Devonshire e dello Yorkshire; in una località: la parrocchia di Halifax, p. 82. III. Sua organizzazione: essa varia con il grado di concentrazione. Il sistema domestico nel West Riding: indipendenza del maestro artigiano, alleanza della piccola industria e della piccola proprietà, p. 86. IV. Ruolo del capitale co=erciale: sua manomissione graduale sul dominio dell'industria. - I mercanti manifatturieri del sud-ovest, possessori della materia prima, poi dell'attrezzatura. Il lavoro a-domicilio, spesso combinato con l'agricoltu- · ra. - Sviluppo delle imprese capitalistiche nell'industria delle lane pettinate. Piccolo numero di manifatturieri: il manifatturiere è soprattutto un co=erciante, p. 90. La condizione delle classi industriali. - Il maestro artigiano: V. sua agiatezza relativa. - Gli operai: il tasso del loro salario si abbassa a misura che la loro indipendenza scompare. - La differenza delle condizioni delinea le tappe successive della evoluzione economica, p. 95. I conflitti fra il capitale e il lavoro. - Il divorzio tra i proVI. duttori e gli strumenti di produzione separa e oppone le Classi industriali. - Coalizioni permanenti dei pettinatori di lana e dei tessitori del sud-ovest. Origini del tradunionismo. Esempi tratti da altre industrie: gli operai tagliatori, i magliai al telaio, i tessitori di seta, i carbonai di Newcastle, p. 100. VII. Le tendenze conservatrici. - La legislazione economica: suo doppio oggetto, regolamentazione e protezione. - I regolamenti di fabbricazione, ostacolo al progresso tecnico. - Privilegi dell'industria della lana: legge contro la concorrenza irlandese; contesa dei fabbricanti e degli allevatori in merito all'esportazione delle lane grezze. Monopolio e spirito di routine, p. 107. VIII. Trasformazione lenta dell'antica industria : le sue cause sono di ordine economico piuttosto che di ordine tecnico. - Predominanza del fattore commerciale, legato allo sviluppo delle transazioni, p. 112. Note al capitolo I, p. 114. II. L'espansione commerciale I. II. III. 6 Interdipendenza degli scambi e della produzione. - Il progresso industriale spesso preceduto e determinato dall'espansione commerciale, p. 127. Colpo d'occhio sulla storia del commercio britannico. L'espansione marittima sotto il regno di Elisabetta. - L'Atto di navigazione del 1651. - La parte avuta nella rivoluzione del 1688 dalla borghesia co=erciale. - Fondazione della Banca d'Inghilterra e costituzione definitiva della ·Compagnia delle Indie. - Le conquiste coloniali e il mercantilismo, p. 129. I progressi del co=ercio estero. - Movimento della marina mercantile, importazioni e esportazioni dal 1700 al 1800. Influenza stimolante delle esportazioni sulle industrie, p. 135. 127 Esempio cli questa influenza: la crescita del porto cli Liverpool è cominciata prima dello sviluppo industriale del Lancashire e l'ha favorito, se non provocato, p. 139. V. L'organizzazione del commercio interno. - Le fiere, i mercati speciali, centri cli distribuzione dei prodotti. - Gli intermediari, mercanti ambulanti, venditori ambulanti, bottegai delle città, p. 142. VI. Le vie cli comunicazione: cattivo stato delle strade. - Primi sforzi per migliorarlo: il sistema delle barriere di pedaggio. I costruttori di strade:· John Metcalf. - Nonostante l'insufficienza dei lavori eseguiti, le comunicazioni divengono piu facili e piu regolari. Ma l'alto costo delle corrispondenze e dei trasporti continua a essere d'ostacolo alle transazioni, p. 145. VII. La creazione della rete navigabile ritardata dallo sviluppo del cabotaggio. I progetti di Andrew Yarranton (1677). - Primi lavori, legati allo sfruttamento dei giacimenti carboniferi. Il duca di Bridgewater fa scavare il canale cli Worsley (1759). James Brindley e la sua opera. - La rete si completa in pochi anni: La febbre dei canali del 1793. - I promotori delle imprese: grandi proprietari e manifatturieri. Wedgwood e il Grand Trunk Canal. Ripercussioni immediate sulle industrie locali, p. 151. VIII. Conseguenze dell'espansione commerciale. - La divisione del lavoro varia con l'estensione del mercato: le Considerations upon the East India Trade (1701), prevedono l'avvento del macchinismo. - Arricchimento della classe commerciante: il suo posto nella società, p. 159. Note al capitolo Il, p. 163. IV. III. La ridistribuzione della proprietà fondiaria I. II. III. . IV. V. VI. VII. Sparizione della yeomanry: le sue cause sono anteriori all'avvento della grande industria, p. 176. Gli atti di recinzione nel XVIII secolo. - L'open field: divisione parcellare del suolo. Oscurità delle sue origini, p. 179. L'open field system. Proprietà individuale e coltura in comune, p. 183 . Le terre indivise. Diritti degli abitanti su questa proprietà collettiva; loro differenti forme; inegualità della loro ripartizione. - Ma l'uso ne estende il beneficio ai non-proprietari. I cottagers, stabiliti per tolleranza sulle terre comunali, p. 185. Le recinzioni: ridistribuzione degli open fields e divisione dei beni comunali. Loro storia nel XVI e XVII secolo, p. 188. La riforma dell'agricoltura. - Stato delle campagne" prima del 1730. - Teorie ed esperienze: Jethro Tull. Ruolo della aristocrazia: lord Townshend. La prima generazione dei grandi fittavoli: Coke de Holkham, Bakewell; l'allevamento sistematico. - Arthur Young e il Board of Agriculture, p. 190. L'open field system ostacola i miglioramenti. Da cui le recinzìoni del XVIII secolo. - Loro procedura legale: come esse tornano a vantaggio esclusivo dei grandi proprietari, p. 196. l 76. VIII. Conseguenze economiche e sociali. - Sparizione dei beni comunali e delle piccole proprietà, acquistate dai beneficiari delle recinzioni. - « Accaparramento delle fattorie ». - La pro. sperità dell'agricoltura verso la fine del XVIII secolo arre. sta l'estensione dei pascoli liberando manodopera. Nemici e partigiani delle recinzioni: loro argomenti. - Sofferenze della popolazione rurale, p. 200. IX. , , L'inizio dell'esodo verso le città. - Gli yeomen che hanno . venduto le loro terre, i giornalieri senza lavoro, pronti a .: lasciare le campagne. Afflusso di forze vive verso l'industria. Correlazione tra il movimento agrario e la rivoluzione industriale, p. 207. Note al capitolo III, p. 212 . Parte seconda. Le grandi invenzioni e il I. sorger~ delle grandi fabbriche 231 Le origini del macchinismo nell'industria tessile 233 I. •; Distinzione tra la macchina e l'attrezzo, tra l'uso delle mac. chine e il macchinismo. - Il telaio per lavorare a maglia, il filatoio per lavorare la seta. Effetti di queste invenzioni: imprese capitalistiche; la fabbrica dei fratelli Lombe (1718). Abbozzo della grande industria; perché è restato incompiuto, p. 233. Il. L'industria del cotone in Inghilterra: sue origini. - Le proibizioni emanate, nel 1700 e 1719, contro i tessuti stampati dell'India, la avvantaggiano, malgrado la gelosia dell'industria della lana. - Terreno favorevole offerto dalla contea di Lancaster alla crescita di questa industria, p. 240. III. L'industria del cotone prima del macchinismo. Carattere in~ teramente empirico e pratico delle prime invenzioni. La navetta volante di John Kay (1733). Accelerando la tessitura, essa rompe l'equilibrio tra ·le operazioni complementari del. .l'industria e pone il problema della filatura meccanica, p. 245. IV. La prima macchina per filare. - John Wyatt: la sua invenzione (1733). Sua associazione con Lewis Paul. Il brevetto del 1738. - Imprese industriali di Wyatt e·Paul: loro scarso sue' ces.so, p. 249. V. Hargreaves inventa la jenny (1765). ·Sue delusioni. Ma l'uso della sua macchina si spande molto rapidamente nel nord dell'Inghilterra. - Transizione tra la piccola e la grande produzione, p. 255. Note al capitolo I, p. 258 . Il. Le fabbriche I. II. 8 Arkwright. Suoi inizi: origini oscure delle sue invenzioni. · Il water-frame (1768) e il primo brevetto. - Arkwright si stabilisce a Nottingham (1771), p. 270. Successo di Arkwright. La filanda di Cromford: attrezzatura mossa da ruote ad acqua. - L'industria del cotone liberata_dal- 269 le proibizioni indebitamente rivolte contro di lei. - Il secondo brevetto ( 1775). Le imprese di Arkwright si moltiplicano. I suoi concorrenti. Processo di contraffazione: la causa portata nel 1785 davanti alla Regia Corte, p. 272. Ili. 11 processo del 1785. Testimonianze di Thomas Highs e John Kay: Highs è probabilmente l'inventore del water-frame. Altri plagi imputati a Arkwright. Annullamento dei suoi brevetti. - La sua fortuna non ne è colpita: viene nobilitato (1787) ; muore milionario (1792). - Importanza reale del suo ruolo: sue qualità di organizzatore e di uomo d'affari, p. 276. IV. La mule di Samuel Crompton (1779). Come i manifatturieri se ne impadroniscono e ne tolgono il profitto all'inventore. Perfezionamenti successivi della mule: suo impiego all'inizio del XIX secolo. L'industria della mussolina a Bolton, Paisley e Glasgow, p. 281. V. L'uso delle macchine per filare distrugge nuovamente l'equilibrio tra la filatura e la tessitura. Il telaio meccanico di Cartwright (1785). - Imprese sfortunate di costui. Il successo dell'invenzione ritardato dalla diminuzione dei salàri. - Invenzioni secondarie: stampa a macchina, procedimenti chimici di imbianchimento e tintura. - Trasformazione completa dell'industria, p. 284. VI. Fasi di questa trasformazione. - 1. Periodo della ienny: lavoro a domicilio. - 2. Periodo del water-frame. Le filande: loro posizione sul bordo dei corsi d'acqua, fuori delle città. Concentrazione dell'industria intorno al massiccio dei Pennini. - Le grandi imprese: loro carattere nettamente individuale. - 3. Fasi intermediarie: combinazione provvisoria del sistema di fabbrica e del sistema domestico, p. 289. VII . Le conseguenze materiali. - Accrescimento della produzione. Crisi periodiche: si deve attribuirle unicamente alla superproduzione? - La crisi del 1793. Essa si spiega non per cause particolari all'industria del cotone, ma per l'insieme delle ;i: circostanze economiche, p. 293. VIII. La libertà economica. - Non è vero che l'industria del cotone si sia ingrandita fuori di ogni protezione ufficiale: appelli frequenti all'intervento dello Stato. - Politica fiscale indecisa: l'affare della fustian-tax (1784). - L'industria del cotone liberata dai regolamenti di fabbricazione e dai regolamenti di apprendistato: libertà della produzione, p. 297. IX. Il macchinismo nell'industria della lana. - Concentrazione di questa industria: essa avviene a detrimento delle contee dell'est e del sud-ovest. - Introduzione delle macchine nel Yorkshire. Fabbricanti di lana divenuti manifatturieri. - Allarme fra i piccoli fabbricanti: ma il sistema domestico scompare molto lentamente. - L'industria del worsted: invenzione della macchina per pettinare (1790). Le filande di Bradford. Ritardo sull'industria del cotone, p. 302. Note al capìtolo Il, p. 310. III. Il ferro e il carbon fossile I. Evoluzione delle industrie metallurgiche, parallela a quella delle industrie tessili. - L'industria del ferro all'inizio del ; : 327 II. III. IV. V. XVIII secolo. Debolezza della produzione. Decadenza degli antichi centri: il Sussex, la Foresta di Dean. - Le industrie secondarie: loro prosperità relativa: la coltelleria di Sheffield e la chincaglieria di Birmingham. - L'organizzazione delle imprese: compagnie minerarie, mastri di fucina, piccoli fabbricanti. - Officine specializzate; divisione del lavoro avanzata. Ma l'industria vegeta per mancanza di materia prima, p. 328. La questione del combustibile. - La ghisa al carbone di legna: il disboscamento fa scomparire gli altiforni. - Il carbon fossile: ostacoli al suo impiego. Ricerche e tentativi di Sturtevant, Dudley, Wood. - I Darby: per primo Abraham Darby riesce a trattare il minerale su un fuoco di coke 1709 (?). Importanza capitale di questa invenzione, p. 334. La conversione della ghisa in ferro malleabile. Cort inventa il pudellaggio (1784). - L'acciaio fuso, invenzione di Huntsman. - L'attre-tzatura meccanica dell'industria del ferro: martelli, mantici, tomi da metallo, p. 343. I grandi stabilimenti metallurgici. - Le fucine dei Darby a Coalbrookdale, di Wilkinson a Bersham, Bradley e Broseley. Le fucine del Galles: Crawshay, il « re del ferro». Le fucine di Carron, fondate da Roebuck. Le acciaierie di Samuel Walker a Rotherham. - Imprese individuali, come nell'industria tessile, p. 349. L'industria del ferro in Inghilterra alla fine del XVIII secolo. Descrizioni di Svedenstjerna e di Faujas de Saint-Fond. L'avvenire della metallurgia: vedute profetiche di Wilkinson. Il primo ponte in ferro (1779); il primo battello di ferro (1787). - Legami necessari fra lo sviluppo della metallurgia e quello del macchinismo, p. 353. Note al capitolo III, p. 358. IV. La macchina a vapore I. II. III. IV. 10 Forze e macchine motrici. Le macchine a acqua. - Pompe a fuoco di Savery (1698) e di Newcomen (1705) impiegate nelle miniere e per il servizio delle acque, poi come ausiliarie delle macchine idrauliche, p. 373. James Watt. Con lui la scienza fa la sua apparizione nel mezzo della rivoluzione industriale. - La sua giovinezza. Il suo genio speculativo. - Origini dell'invenzione: critica della macchina di Newcomen. Invenzione del condensatore; la pressione del vapore utilizzata al posto della pressione atmosferica. - Il brevetto del 1769. Invenzioni accessorie: . il movimento circolare, p. 378. L'applicazione industriale dell'invenzione. - Associazione con Roebuck: . essa permette a Watt di proseguire le sue ricerche. - Fallimento di Roebuck (1773): i suoi diritti riscattati da Matthew Boulton, p. 381. La manifattura di Soho: attività e ambizione di Boulton. Arrivo di Watt: compimento della macchina a vapore. Prolungazione del brevetto. - Le prime ordinazioni: per le fucine di Wilkinson (1775); per le miniere di Cornovaglia (1777); per le acque di Parigi (1778). - Difficoltà di ordine 373 commerciale: debitori e concorrenti - d'ordine industriale: i collaboratori di Watt. William Murdock, p. 384. V. Usi della macchina a vapore: nelle officine metallurgiche; nei mulini: gli Albion Mills (1786); nelle filande. - Il vapore . allo stabilimento di Soho: sue applicazioni multiple; la coniatura automatica della moneta, p. 389. VI. L'invenzione della macchina a vapore porta a termine la concentrazione industriale. -·Essa rende piu stretta l'interdipendenza delle industrie e unifica la loro evoluzione, p. 393. Note al capitolo IV, p. 395. Parte I. terz~. Grande industria e popolazione I. II. III. IV. II. Le conseguenze immediate Aumento della popolazione inglese: sua lentezza prima della rivoluzione industriale. Le previsioni di Gregory King (1696). - La paura dello spopolamento. Discussioni in merito: il Saggio sulla popolazione dell'Inghilterra di Richard Price (1780). Teoria di Young: l'aumento della popolazione legato .necessariamente al progresso economico. - Il libro di Malthus (1798): la sovrapopolazione, causa della miseria. - Il censimento del 1801, p. 407. Spostamento della popolazione. - Sua ripartizione attuale: confronto .con la sua ripartizione alle date 1700, 1750, 1801. Movimento verso il nord e verso l'ovest, p. 413. Le grandi città industriali. - I centri dell'industria tessile, Manchester: la sua crescita durante la prima parte del XVIII secolo: il censimento locale del 1773. Fra il 1773 e il 1801, la sua popolazione si triplica. I nuovi quartieri. - Le città di filande intorno a Manchester. - Sviluppo piu .lento delle città della lana: Leeds, Halifax. Decadenza delle città del sud, p. 416. I centri dell'industria metallurgica. - Birmingham e i Paesi Neri. Sheffield. - Aspetti delle città manifatturiere, p. 421. Note al capitolo I, p. 424. Il capitalismo industriale I. II . 407 I . . ' I 431 La classe dei grandi manifatturieri. - Barriere elevate dalla formazione delle grandi imprese fra il padrone e l'operaio, p. 431. Formazione di questa classe. Sue origini diverse. - Gli inventori: loro incapacità commerciale. I mercanti e gli imprenditori: essi esitano ad assumersi la direzione tecnica dell'industria. - La prima generazione dei grandi industriali si è reclutata in parte fra la popolazione rurale. Esempi dei Peel, dei Radcliffe, dei Fielden, dei Wilkinson, dei Darby, dei Boulton, ecc. - La yeomanry, scacciata dalle campagne dall'usurpazione della grande proprietà, ha fornito i quadri alla nuova società, uscita dalla rivoluzione industriale, p. 433. 11 III. IV. V. VI. Le qualità richieste. - La questione· dei capitali: organizzazione del lavoro; la disciplina delle fabbriche. - La questione degli sbocchi; la corrispondenza commerciale di un grande stabilimento industriale (la fabbrica di Soho), p. 438. L'élite dei manifatturieri. - .Matthew Boulton: la sua cultura intellettuale; le sue relaiioni; la sua coscienza professionale; le sue tendenze filantropiche; i suoi modi da gran signore. Wedgwood: valore artistico della sua opera; i suoi lavori scientifici; le sue opinioni democratiche e umanitarie. - Sviluppo dell'industria ceramica e prosperità del distretto della terraglia, dovuto ai suoi sforzi. - W edgwood e Boulton sono degli uomini eccezionali: ristrettezza di spirito e durezza egoistica della loro classe, p. 442. La coscienza degli interessi comuni. - Intesa dei grandi industriali e iniziative collettive; contro i diritti sui metalli (1784); contro il trattato di commercio anglo-irlandese (1785). - La Camera generale dei fabbricanti : divergenze d'opinione in merito al trattato con la Francia (1786). Solidarietà dei padroni contro gli operai: opposizione al mantenimento delle antiche regolamentazioni, reclamate da questi. Tendenza istintiva al laissez-faire, p. 450. Posto dei manifatturieri nella società. - Loro potenza locale; parte che prendono alla direzione dei grandi lavori di utilità pubblica. - Relazioni con l'aristocrazia. Amici e protettori di Wedgwood. Boulton ricevuto da Giorgio III, ospite di Caterina II a Soho, invitato con Watt alla corte di Francia. Il cammino del potere politico: i due Sir Robert Peel, padre e figlio, p. 454. Note al capitolo II, p. 458. III. La rivoluzione industriale e la classe operaia I. II. III. 12 Ostilità degli operai verso le macchine. - Le sommosse della contea di Lancaster nel 1779. Disordini nello Yorkshire (1796), nel sud-ovest (1802); il movimento dei luddisti (18111812). - Passi presso il Parlamento per ottenere la proibizione delle macchine; petizioni dei filatori di cotone e dei pettinatori di lana. Risposta negativa opposta a queste petizioni, p. 469. II personale delle fabbriche. Repugnanza degli operai a farne parte. Assunzione di donne e bambini. - II lavoro dei bambini prima della grande industria. Gli apprendisti di parrocchia nelle filande; loro sofferenze; Robert Blincoe. ·- Insalubrità delle officine; la febbre delle fabbriche . - Potere senza controllo dei manifatturieri, p. 476. Le condizioni d'esistenza degli operai: loro reddito. - Insufficienza dei dati statistici e difficoltà della loro interpretazione: valore del tutto approssimativo delle nostre conclusioni. - I salari nel 1770 e nel 1795: rialzo generale, scarto crescente fra i salari agricoli e quelli industriali: attrazione esercitata dall'industria. - Ma questo rialzo è seguito da un abbassamento continuo, dovuto alla sovrabbondanza della manodopera: esempio dei tessitori. Bassi salari delle donne e dei bambini, p. 481. 469 .. . ;· ~ IV. V. Le condizioni d'esistenza degli operai: loro spese. - Rialzo dei prezzi causato dalla guerra: la carestia dal 1795 al 1802. Alimentazione dei contadini e degli operai. - L'abitazione: i quartieri poveri delle città industriali. - Deficit cronico dei bilanci degli operai, p. 487. L'assistenza pubblica. - La legge dei poveri di Elisabetta: alternanze di allentamento e di rigore nell'applicazione. Influenza delle idee filantropiche alla fine del secolo XVIII. La legge del domicilio e della residenza forzata: abusi ai quali dà luogo. Sua abrogazione (1795). - I soccorsi in denaro: la legge Gilbert (1782). - Misure eccezionali motivate dalla disperazione pubblica e . la paura di una sollevazione popolare: la legge di Speenhamland (1795). Minimo di reddito assicurato dai sussidi delle parrocchie. - Questo sistema fa scendere i salari e aggrava il pauperismo, p. 491. Note al capitolo III, p. 498. IV. Intervento e « laissez-faire » I. II. III. IV. V. 517 Il problema sociale, posto dalla separazione del capitale e del lavoro. Le coalizioni operaie. Unioni dell'industria tessile, a Glasgow, nel Lancashire. Loro azione comune: la Società dei tessitori di cotone (1799), l'istituzione degli operai della lana (1796). - Coalizione degli operai coltellinai a Sheffield, degli operai cartari del Keni:. Movimento fra gli operai agricoli. - Timori delle classi possidenti. La legge contro le coalizioni del 1799. - Periodo storico della storia delle TradeUnions; come esse sopravvivono alla persecuzione, p. 518. Appello all'intervento dello Stato. - Gli operai reclam11no il mantenimento dell'antica legislazione industriale. - I regolamenti dell'apprendistato: loro disuso. Lamentele degli stampatori di tela indiana sul numero degli apprendisti, dei tessitori sulla durata dell'apprendistato. - I padroni domandano e ottengono l'abrogazione dei regolamenti (1803-1814), p. 526. La fissazione legale dei salari. - Poteri dei giudici di pace secondo la legge del 1563; regime speciale di certe industrie. - Idea di un minimo di salario garantito dalla legge. Il bill Whitbread, respinto dalla Camera dei Comuni (1796). - L'arbitraggio nell'industria del cotone (1800). Recriminazioni violente dei fabbricanti, che riescono a far fallire la legge. Nuovi e vani sforzi dei tessitori di cotone per ottenere la regolamentazione dei salari. Trionfo della dottrina del « laissezfaire », p. 529. Il movimento umanitario. - Sue origini interamente esterne al movimento economico: influenze .sentimentali e morali. Manifatturieri filantropi. David Dale fonda il villaggio di New-Lanark (1784): suoi sforzi per migliorare la condizione degli operai e degli apprendisti. - Robert Owen riforma e continua l'opera di Dale: il suo socialismo, nato dalla filantropia padronale, p. 535. Il primo atto della legislazione di. fabbrica. - Il lavoro dei bambini nelle filande. Rapporto del Dr. Percival (1796). - 13 Sir Robert Peel fa votare la legge dd 1802 per la protezione fisica e morale degli apprendisti. - Disposizioni di questa legge; loro scarsa efficacia. - Loro importanza storica: considerata da Peel stesso, grande industriale e pani.giano dd « laissez-faire », come una misura eccezionale e senza portata, la legge del 1802 annuncia la politica interventista dd XIX secolo, p. 539. Note al capitolo IV, p. 548. Indice dei nomi 14 559