Gestione ed efficienza Psicologia Terapie alternative

Informazioni, curiosità e news per una vita migliore
TENA info
Gestione
ed efficienza
▟
Rsa: ottimizzare
il servizio
e coinvolgere
le famiglie
▟
Psicologia
Dal saper fare
al saper essere
Terapie
alternative
▟
Ayurveda:
esperienza
millenaria
a servizio
della longevità
Giugno 2 0 1 2
Sommario
Editoriale
Gestione
ed efficienza
Vita pratica
Una ricerca sulla rete delle Rsa, com-
a misura di anziano
per individuare elementi innovativi,
3 Strutture residenziali
per anziani: ottimizzare
il servizio e coinvolgere
le famiglie
Psicologia
5 Una nuova età d’oro:
dal saper fare
al saper essere
6 Design: un mondo
Terapie alternative
7 Scienza della vita:
un’esperienza millenaria a
servizio della longevità
Uso dei farmaci
9 Relazione con il cliente:
gli italiani promuovono
la farmacia
missionata dalla provincia di Milano
finalizzati al miglioramento dell’offerta dei servizi rivolti alla popolazione
anziana, crea un vero e proprio filo
conduttore del secondo numero del
2012 di TENA Info.
Al concetto di vecchiaia si sostituisce
l’idea di processo, influenzato da elementi culturali e personali, modificabile e comprensibile dall’individuo:
Alimentazione
dalla medicina indiana che vede la
con una dieta estiva ad hoc
turale percorso di vita, alla psicologia e
Recensione
il significato e le capacità emergenti in
10 Disidratazione: prevenire
11 Utili inutili - Materiali
per una riconsiderazione
della condizione anziana
malattia come una distorsione dal nasociologia che cominciano a rivalutare
età matura.
Sul fronte della vita quotidiana l’aumento delle persone anziane comincia
11 Brevi
a interessare gli accademici così come
le aziende più avanzate che si propongono di comprendere maggiormente
Editore
Sca Hygiene Products SpA
Via Salvatore Quasimodo, 12
20025 Legnano (MI)
Tel. 0331 443811
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Alessandra Pedraglio
i bisogni di un target finora ignorato,
Fotolito
Stefano Palazzina, Milano
disfare.
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Realizzazione grafica
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2
Stampa
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Autorizzazione del Tribunale di
Milano n. 527 del 30/09/2002
Giugno 2012
portatore di bisogni e desideri da sod-
La medicina moderna perderebbe di
valore se separata dall’elemento umano: la vecchiaia diventa un tempo per
sviluppare le capacità relazionali e per
beneficiare dell’attenzione di figure
capaci di consigliare e rassicurare.
Gestione ed efficienza
Strutture
residenziali
per anziani:
ottimizzare il servizio e
coinvolgere le famiglie
L’
allungamento della vita
della popolazione sta
catalizzando un profondo cambiamento all’interno dei sistemi socio-economico, culturale, sanitario
e familiare, a cui risulta necessario rispondere attraverso l’attivazione di servizi e
interventi assistenziali integrati. Emerge la necessità di
una rivisitazione della cultura degli anziani in linea con il
cambiamento in atto, a partire dalla stratificazione degli stili di vita e dall’aumento del numero delle persone
anziane attive e produttive,
processo in cui gli operatori
delle Rsa ricoprono una posizione privilegiata. L’attuale frammentazione della rete
Il miglioramento in termini
di efficacia ed efficienza
dell’offerta di servizi destinati
agli anziani passa attraverso
l’ottimizzazione della
comunicazione tra gli operatori
all’interno e tra organizzazioni
diverse, valorizzandone
la capacità di condividere
l’innovazione e potenziandone
le competenze relazionali
dei servizi rappresenta uno
dei limiti da superare al fine
di garantire la continuità e la
qualità delle cure alla persona anziana e alla famiglia.
☛
La partecipazione dei familiari
Uno studio condotto da Segesta su un campione di 2.500 ospiti di quattordici strutture, tra Rsa e Hospice, ha messo a fuoco le abitudini di visita dei familiari. Contrariamente a quanto si potrebbe ipotizzare in un’area metropolitana, la frequenza
delle visite spazia dalle due alle diciotto presenze settimanali, suddivise nell’arco
dell’intera giornata: oltre il 33% delle visite avviene infatti la mattina, contro il 30%
delle ore serali, di cui solo il 5% dopo le 19,30.
Giugno 2012
3
Gestione ed efficienza
*
Relazione tra
qualità e costi
La qualità non rappresenta
necessariamente un
costo aggiuntivo: dove le
relazioni sono buone la
riduzione delle spese è
stata provata, mentre non è vero il contrario, che a costi elevati
corrisponda un altrettanto elevato livello di qualità del servizio.
Appare quindi necessario ripensare il rapporto tra qualità e costi,
trasformando le buone relazioni – all’interno delle buone prassi in una vera e propria cifra organizzativa.
▼ La ricerca
evidenzia quattro
punti critici
suscettibili di
miglioramento:
l’influenza del
contesto, il
coinvolgimento
delle famiglie,
il sostegno agli
operatori e
l’integrazione delle
funzioni nelle Rsa
4
Il laboratorio
di ricerca
La ricerca-formazione “Costellazione Rsa”, condotta da
Studio Aps per la Provincia
di Milano ha preso le mosse da due premesse: il riconoscimento della frammentazione dell’offerta e la rilevazione di un calo della domanda formativa, parallelo
a un orientamento alla ricerca dell’arricchimento personale da parte degli operatori, a scapito di un’attenzione
più ampia all’efficienza organizzativa. Il laboratorio di ricerca si è svolto nel biennio
2009-2011 coinvolgendo i
dirigenti e le figure di coordinamento di alcune Rsa
dell’area milanese, creando
un’opportunità di confronto
e condivisione a partire dalla ricostruzione di alcune ipotesi di lavoro,
per arrivare a sperimentare nuove
soluzioni e metodologie operative. La ricerca ha messo a fuoco alcuni punti critici dei
servizi per anziani
Giugno 2012
che, una volta riformulati, risultano soggetti a possibili miglioramenti: in particolare l’influenza del contesto
sull’operato dei servizi, le
forme di coinvolgimento delle famiglie nella costruzione
del progetto residenziale e
le modalità di sostegno al lavoro degli operatori nonché
l’integrazione delle funzioni
all’interno delle Rsa.
Il rapporto
con le famiglie
Nel momento in cui insorge la necessità del ricovero
in una struttura residenziale,
famiglia e anziano vi giungono portando con sé emozioni, attese, ambiguità e conflitti, che ricadono in qualche misura sull’operatività
dell’organizzazione. La formula praticata in alcune Rsa
del milanese prevede l’attivazione di un p e r c o r s o
con le famiglie, a partire da
una visita domiciliare prima
del ricovero, seguita da un
incontro finalizzato alla raccolta delle informazioni riguardanti la storia familiare e
l’anamnesi dell’anziano. A fine percorso la famiglia riceve
una restituzione delle informazioni principali e del progetto di intervento.
Fiducia versus
affido passivo
La creazione di un sentimento di fiducia da parte della
famiglia – in luogo di un affidamento passivo alla struttura – e la capacità di ascolto degli operatori abbattono
l’incidenza delle recriminazioni, oltre a creare una solida base per la realizzazione
di un piano di assistenza personalizzato. La relazione con
la famiglia del ricoverato prevede una fase di accompagnamento alla morte, cui fa
seguito un ulteriore percorso di sostegno, che permette ai familiari di elaborare il lutto e di frequentare ancora, se lo desiderano, la struttura
ospitante.
n
L’aumento della
longevità offre la
possibilità di sviluppare
una maggiore
consapevolezza del
proprio potenziale
individuale grazie,
all’acquisizione di nuove
competenze riconducibili
al “saper essere”, sia in
termini di relazione con
se stessi e con gli altri,
sia di comunicazione
adeguata
Psicologia
UNA NUOVA
ETÀ
D’ORO:
U
n po’ più grigi, lenti e
rugosi, ma più stabili emotivamente, più
felici e più intelligenti che in
ogni altro periodo della vita:
lo studioso di Cambridge David Bainbridge, in un recente saggio intitolato “Middle
age”, sostiene che il picco di
soddisfazione e di capacità di
analisi si raggiunge tra i quaranta e i sessanta anni di età,
lontano sia dagli alti e bassi
della gioventù, sia dal declino
della vecchiaia. L’autore prende di petto le principali problematiche legate all’avanzare
dell’età – dalla sessualità, alla
menopausa, all’ andropausa –
oltre ad affrontare le scoperte
più recenti sul funzionamento
del cervello, per confermare
che invecchiando si acquista
in visione d’insieme e si diventa abili nell’utilizzo di entrambi
gli emisferi - destro e sinistro operazione che ai giovani riesce meno bene. Bainbridge
arriva ad affermare che il cervello della mezza età sta diventando la macchina pensante più potente e flessibile
dell’universo, eventualità che
aprirebbe grandi possibilità di
affermazione in tempi imprevisti della vita.
Benessere e cultura
Una serie di altri studi conferma che il benessere emotivo
traccia una curva ad U nel corso dell’esistenza: si partirebbe bene da giovani, scendendo in fretta per cominciare a
risalire, fino ad arrivare a una
stabilità simile alla serenità.
dal saper fare
al saper essere
Secondo uno studio di David
Blanchflower del Dartmouth
College, che ha elaborato i
dati provenienti da settantadue paesi del mondo, il punto
più basso del benessere personale cambierebbe da nazione a nazione - per gli svizzeri a trentacinque anni, per gli
ucraini a sessantadue – a fronte di una media europea attestata intorno ai quarantasei
anni. Il benessere emotivo dipenderebbe quindi dalla cultura più che dall’età. Il cambiamento di rotta riguarda gli
obiettivi perseguiti: le persone più avanti nell’età hanno
imparato il valore delle cose che contano, rinunciando
magari ad un po’ di ambizione, ma guadagnando in termini di tranquillità e tolleranza. I
Giugno 2012
☛
5
Psicologia
▼ Il saper essere
riguarda lo sviluppo
delle capacità
relazionali a partire
da una buona
conoscenza
di se stessi
motivi che rendono la terza
parte dell’esistenza degna di
essere vissuta continuano ad
aumentare, ben al di là delle
scoperte mediche finalizzate
a migliorare la qualità e la lunghezza della vita.
Un tempo per essere
Nella cultura occidentale la
crescita personale si sviluppa
attraverso le dimensioni del
sapere, saper fare e saper essere: la prima riguarda la conoscenza teorica, acquisita
nel percorso scolastico e talvolta conclusa con la maggiore età, mentre la seconda riguarda la pratica e si sviluppa
lungo tutto il periodo della vita lavorativa. Il saper essere riguarda soprattutto le capacità
n La via della contemplazione
L’approccio meditativo aiuta a conoscere meglio se stessi e a lasciare affiorare i problemi irrisolti, indagando
la propria mente ed imparando a vedere la realtà così com’è, senza discriminazioni e fantasie. Lasciando andare ogni sforzo e pensiero, la mente ritrova il suo stato
naturale – vuota e senza ostruzioni – raggiungendo uno
stato di consapevolezza non selettiva, di serena chiarezza e contemplazione del momento presente.
relazionali, a partire da una
buona conoscenza di se stessi
grazie ad un contatto interiore
profondo. Il tempo della vecchiaia, da qualsiasi momento
lo si consideri, si distingue per
la libertà dal lavoro e dai ritmi dettati dal mondo esterno,
rappresentando una grande
occasione di auto conoscenza
e di investimento su se stessi.
La scelta di un percorso introspettivo, finalizzato ad affrontare e sciogliere le problematiche personali irrisolte, aiuta le
persone mature a sviluppare
doti, spesso trascurate o inutilizzate, quali l’ascolto, l’empatia e l’accettazione. L’approfondimento delle qualità relazionali, oltre a restituire un
nuovo significato all’esistenza,
rappresenta un vero e proprio
tesoro, da spendere in ogni
occasione: si tratti dei rapporti informali con i familiari e gli
amici, o formali, con medici,
operatori sanitari e sociali. n
Vita pratica
DESIGN:
un mondo
a misura
di anziano
S
Agnes - age gain now empathy system –
è un simulatore che una volta indossato
fa vivere qualche ora da anziani.
L’attrezzatura è stata realizzata dai
ricercatori del Mit di Boston per aiutare
architetti, designer e commercianti a
progettare il mondo che verrà
econdo le Nazioni Unite, per la
prima volta nella storia, il numero di persone oltre i sessantacinque anni supererà la popolazione
mondiale di età inferiore ai cinque anni. Un italiano su cinque ha già più di
sessantacinque anni ed entro il 2050
saranno 34,5 milioni. Prevedere prodotti, servizi, case, negozi, trasporti e città a misura di anziano richiede
un cambio di approccio da parte dei
progettisti, compresi quelli che si occupano dei modi di impiegare la creatività. Vecchiaia non significa necessariamente fragilità, dipendenza e patologie fisiche, bensì nuovi neuroni - attività intellettuale vivace, tempo libero,
6
potere d’acquisto - una fase di sperimentazione, si tratti di tecnologie e
new media, sport, cura di sé, viaggi o
divertimento.
La ricerca di AgeLab spicca per l’approccio pragmatico offrendo la possibilità di immedesimarsi in un settantenne o ottantenne per progettare
nuovi prodotti e servizi a partire dalle specificità che connotano il funzionamento dell’organismo umano in età
avanzata e aiutare le aziende che cominciano a chiedersi come diventare
age-friendly.
Alcune iniziative emergenti danno un
segnale della direzione da seguire: dagli strumenti elettronici per la sicurezza
Giugno 2012
domestica e la salute, al videogioco
Brain Training di Nintendo Ds, al social
network dedicato alle case di riposo,
all’esempio del supermercato austriaco Adeg Aktiv Markt 50+, progettato
e realizzato a misura di senior. Sul fronte dei servizi urbani si spazia dal sistema di taxi canadese per signore anziane sole Driving Miss Daisy, alle aree verdi del Preussen Park di Berlino, attrezzate in modo specifico per l’attività fisica
degli anziani, all’allungamento dei tempi dei semafori di New York, in modo da
consentire l’attraversamento ai più lenti, al progetto internazionale dell’Oms
Global Age-friendly Cities, a cui ha aderito Udine.
n
Terapie olistiche
*
Erbe per la
longevità
L’ayurveda definisce rasayana – che
significa dare spazio all’essenza
della vita - particolari erbe e minerali
utilizzati per aumentare la longevità,
veri e propri correttivi per la perdita
di memoria delle cellule. Secondo
la medicina indiana in natura esiste
un’erba con la medesima vibrazione
di ogni organo, capace di riportarlo
al funzionamento corretto. I
rasayana, applicati in base ad un
principio analogico, inviano un
segnale sottile al corpo attraverso
i dosha e influenzano direttamente
l’intelligenza interiore.
Secondo l’ayurveda
vivere in sintonia con
la natura, in modo
semplice, piacevole
e senza sforzo,
significa rispettare
la propria unicità
garantendosi così
uno stato di salute e
benessere destinato
a durare nel tempo
SCIENZA
della vita:
un’esperienza
millenaria a servizio
della longevità
L’
ayurveda è nato in India
oltre cinquemila anni fa: il
vocabolo in sanskrito, composito di ayus (vita) e veda (conoscenza o scienza) significa letteralmente conoscenza dell’intervallo di vita o scienza della vita.
Obiettivo dell’ayurveda è mostrare come determinare ed estendere la vita, evitando le interferenze della malattia e della vecchiaia. Principio guida dell’ayurveda è
la profonda influenza della mente sul corpo: la libertà dalla malattia deriva quindi dal grado individuale di consapevolezza, finalizzato ad ottenere un elevato livello
di salute. Il segreto del benessere è la capacità di scegliere, per
raggiungere così il grado di salute
che si ritiene possibile. Il benessere totale non riguarda un lieve
miglioramento della salute, ma si
basa su un radicale cambiamento
di prospettiva, che rende inaccettabili la malattia e l’infermità della vecchiaia.
I tipi corporei
L’individuazione del tipo corporeo (prakruti) rappresenta il primo
passo per comprendere le caratteristiche intrinseche del proprio
organismo e imparare ad assecondarle in modo da mantenerle
in equilibrio. Secondo la medicina
indiana, il corpo sa perfettamente cosa gli fa bene e cosa no, per
cui un buon livello di salute dipende soprattutto dalla capacità
Giugno 2012
☛
7
Terapie olistiche
▶ Per migliorare la
qualità della vita è
necessario conoscere
e rispettare la propria
natura fondamentale
di percepirne le richieste e
di assecondarle, mentre uno
squilibrio minimo rappresenta il primo passo verso la
malattia. Conoscere i punti di forza e di debolezza di
ogni tipo permette al terapista di scegliere un approccio
specifico alla prevenzione.
Il tipo ayurvedico delinea le
tendenze innate caratteristiche di ogni individuo: la sua
individuazione permette al
medico di indicare dieta, attività fisica ed eventuali terapie per recuperare e mantenere un buon stato di salute.
Un ponte
corpo-mente
I dosha consentono il dialogo tra corpo e mente, il loro squilibrio rappresenta il
primo segno della mancanza di allineamento tra fisico
e immateriale, causa delle
Riequilibrare
vata*
Il riequilibrio dei dosha si ottiene grazie all’azione
sinergica di dieta, esercizio fisico, pratiche
terapeutiche quotidiane e stagionali. L’equilibrio
di vata, il sovrano dei dosha, è fondamentale
in quanto pitta e kapha lo seguiranno, e si basa
sulla regolarità. Una vita tranquilla, abitudini
scandite, abbondanza di cibo e sonno, calore e
attenzione ai fluidi, ne costituiscono la base, oltre
all’esclusione di stimolanti quali alcol, caffé e
sigarette.
malattie, mentre il loro equilibrio garantisce salute ed evoluzione. I tre dosha governano migliaia di funzioni del sistema corpo-mente, svolgendo tre azioni specifiche: vata
controlla il movimento, pitta il metabolismo e kapha la
struttura. Ogni individuo porta in sé i tre dosha in diverse percentuali: la definizione
del tipo riguarda le dieci possibili combinazioni - tre tipi a
un dosha, sei tipi a due dosha, un tipo tridoshico - utilizzate dalla medicina indiana. Allargando lo sguardo al
trascorrere della vita, il periodo compreso tra la gestazione e l’adolescenza è governato dal dosha kapha, la fase
successiva fino a circa ai cinquant’anni da pitta, mentre il
periodo della maturità e della vecchiaia risulta fortemente influenzato da vata. I tratti
psicologici principali dei dosha in equilibrio sono: immaginazione, sensibilità, spontaneità, elasticità mentale e
allegria per vata, vivacità intellettuale, fiducia, intraprendenza e gioia per pitta, calma, comprensione, coraggio,
capacità di amare e perdonare per kapha.
Verso la completezza
Pensieri, emozioni ed aspettative lasciano segni sul corpo grazie alla loro capacità di
interloquire con esso e ad un
certo punto della vita adulta
le impronte di stress e invecchiamento cominciano a prevalere sul processo di crescita
ed espansione. Una volta raggiunta la mezza età, la maggioranza delle persone conosce le proprie tendenze fondamentali, così come i problemi trascurati nel tempo.
Per migliorare la propria vita e raggiungere un completo stato di salute è necessario
prestare attenzione e rispettare la propria prakruti o natura fondamentale. Lo squilibrio
di vata si manifesta in particolare nel periodo della vecchiaia, a causa del suo aumento
naturale. Invecchiare male fa
emergere i sintomi peggiori dell’eccesso di vata - dal dimagrimento, all’inappetenza e fatica nel digerire, dall’insonnia, alla distrazione e smemoratezza continue – che, se
sommati ad uno squilibrio
preesistente, portano alla cronicizzazione di disturbi quali mal di testa, mal di schiena,
ansietà e depressione.
n
*Si ringrazia l’associazione Aima Ayurveda per avere concesso l’utilizzo delle immagini e la dottoressa Sadbhawna Bhardwaj che ha svolto i trattamenti
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Giugno 2012
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Uso dei farmaci
Un’indagine condotta da Ispo
sull’immagine del farmacista
fotografa lo scenario nazionale
evidenziando la soddisfazione e la
fiducia dei pazienti nei confronti
della professionalità e dei servizi
offerti dalle farmacie
Relazione
con il
cliente:
gli italiani promuovono la farmacia
I
l farmacista e la farmacia
si confermano un valido
punto di riferimento per la
salute delle persone a partire
dal fondamentale legame di
fiducia instauratosi tra il professionista e la sua clientela.
Secondo la ricerca di Ispo la
figura del farmacista presenta il più elevato livello di credibilità come consulente per
la salute, seguito da criteri
guida come la marca e la reputazione del farmaco, utilizzati dai clienti nella scelta e a
garanzia della qualità.
Plauso a tutto tondo
La quasi totalità del campione (95%) esprime un giudizio
positivo nei confronti della figura del farmacista: i giudizi molto positivi risultano trasversali nella popolazione,
raggiungendo un picco nella categoria dei pensionati. La maggioranza degli italiani (95%) vede il farmacista
come un professionista disponibile e capace di ascoltare, vero e proprio punto di
riferimento per la propria salute (90%). La ricerca evidenzia un giudizio molto positivo anche nei confronti della capacità del farmacista di
consigliare il farmaco generico, per aiutare a risparmiare,
dimostrando di saper rispondere a tutti i bisogni del paziente.
Il rapporto di fiducia
Oltre la metà degli italiani (77%) dichiara di recarsi preferibilmente presso la farmacia di fiducia, e
che il consiglio del farmacista rappresenta il punto di vista più importante nella decisione di acquistare farmaci o altri rimedi.
Nell’ultimo anno la maggioranza (67%) ha mantenuto costante la spesa e l’attenzione alla qualità (75%),
mentre, nonostante la crisi,
il 17% dei rispondenti afferma di avere incrementato il
livello di spesa. Secondo i
dati raccolti da Ispo la farmacia risulta essere ancora
il luogo privilegiato dagli
italiani anche per l’acquisto di prodotti non prescritti, che l’82% dei rispondenti acquista solo o prevalentemente in farmacia.
Il valore del servizio
La farmacia appare come
luogo di accesso privilegiato anche per i servizi offerti che riscuotono un’ampia adesione da parte degli intervistati. La possibilità di eseguire in farmacia
esami come il controllo della glicemia, del colesterolo
o della protrombina, viene
apprezzata dall’84% delle
risposte, contro la possibilità di effettuare in farmacia anziché in ospedale, la
prenotazione di alcuni esami e il ritiro dei referti che
soddisfa l’82% e la possibilità di usufruire di un servizio di consegna a domicilio
che consente di ricevere i
farmaci direttamente a casa
a fronte di una spesa minima di pochi euro (80%). n
Giugno 2012
Ipermercato?
No grazie!
I punti di vendita dei
farmaci inseriti nei
supermercati dopo
la liberalizzazione
si confermano
un fenomeno
ancora marginale:
in situazioni
particolari il cliente
preferisce rivolgersi
al farmacista
tradizionale
piuttosto che
alla distribuzione
moderna,
nonostante nei
corner degli
ipermercati i farmaci
generici e i prodotti
da banco risultino
accessibili ad un
prezzo inferiore
mediamente del
23% rispetto a
quello praticato in
farmacia.
9
Alimentazione
L’aumento delle
temperature richiede
una cura maggiore
nell’alimentazione degli
anziani optando per cibi
leggeri e soprattutto
idratanti, oltre ad
un apporto d’acqua
aggiuntivo di almeno un
paio di litri al giorno
Disidratazione:
Non attendere
la sete
L’acqua è un elemento
fondamentale della
vita: in estate viene
espulsa con il sudore e
quindi va reintrodotta
per ristabilire il giusto
equilibrio. Due litri di
acqua al giorno, pari a
otto grandi bicchieri,
rappresentano la
base ideale quando
fa caldo, a cui devono
aggiungersi i liquidi
assunti attraverso
gli alimenti più
adatti. E’ essenziale
bere con regolarità,
non aspettando
che insorga la sete,
evitando i liquidi
molto caldi come
quelli ghiacciati, in
modo da evitare il
rischio di congestione.
prevenire con una dieta
estiva ad hoc
L’
alimentazione estiva è
all’insegna della leggerezza: con l’aumentare delle temperature l’organismo umano presenta infatti un minore fabbisogno
quotidiano di calorie – circa
300 in meno rispetto all’inverno – mentre una digestione elaborata risulta controproducente per più motivi. Oltre a generare calore
la digestione lunga richiama
il sangue in direzione dello
stomaco, rallentando il processo di termoregolazione, il
meccanismo naturale di raffreddamento che avviene
grazie alla sudorazione e l’evaporazione dell’acqua attraverso la pelle.
Frutta & verdura
Durante la stagione calda, il
giusto apporto di liquidi parte da una combinazione armoniosa tra l’assunzione di
bevande – preferibilmente acqua naturale, succhi di
frutta e tisane - ed alimenti solidi, in particolare
frutta e verdura, sempre
10
Giugno 2012
presenti nel menù estivo.
Grazie alla ricchezza di zuccheri a basso indice glicemico, la frutta risulta particolarmente indicata per i due
spuntini di metà mattina e
metà pomeriggio: l’assunzione di destrosio e fruttosio induce infatti una minima
produzione di insulina. Tutte
le verdure vanno bene, meglio se consumate crude intere o centrifugate, compatibilmente con la capacità masticatoria della persona.
Maturi e appena colti
Frutta e verdura, oltre all’acqua, contengono sali minerali, vitamine ed antiossidanti, capaci di contrastare l’invecchiamento cellulare. Per
ottimizzare l’apporto di questi elementi è meglio preferire frutta e verdure di stagione, consumando prodotti raccolti da poco, con un
buon grado di maturazione.
Il processo di impoverimento e di perdita del valore nutrizionale ha inizio nel momento della raccolta: meglio
procurarsi frutta e verdura quotidianamente, magari a chilometro zero, piuttosto che conservarne in frigo
grandi quantità.
Proteine e latticini
Una dieta equilibrata deve apportare calcio e ferro,
assumibili attraverso il consumo di latte, yogurt e formaggi – freschi e molli – e
di pesce. Il gelato è un buon
alimento estivo: quello artigianale, prodotto con materie prime di qualità, può
sostituire uno dei cinque
pasti quotidiani. La carenza di ferro, a cui spesso risultano esposti gli anziani,
si può prevenire aumentando il consumo di legumi, radicchio verde, spinaci, uova,
tonno al naturale e petto di
pollo. È inoltre importante
introdurre cibi ricchi di fibre,
a partire dai cereali, accompagnati da un’abbondante
quantità di liquidi, in modo
da suscitare una sensazione di sazietà, migliorando la
funzionalità intestinale.
n
▟ Brevi
▟ L’anno
dell’invecchiamento attivo
Recensione
Una, cento,
mille vecchiaie
Titolo:
Utili inutili - Materiali per
una riconsiderazione della
condizione anziana
Autore:Guglielmo Giumelli
Editore:
Il melangolo, Genova 2012
Pagine:
125
Prezzo:
14 euro
L’anno europeo dell’invecchiamento attivo e della
solidarietà tra generazioni,
si propone di sensibilizzare
l’opinione pubblica al contributo che le persone anziane possono dare alla società, oltre a sollecitare politici e
istituzioni ad intraprendere, ad ogni livello, azioni volte a migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e a potenziare la solidarietà tra le generazioni. Per invecchiamento attivo si intende potere invecchiare in buona salute, partecipare appieno alla vita della collettività e sentirsi realizzati nelle
attività, quindi essere più autonomi nel quotidiano e più impegnati nella società.
▟ Quasi amici
Ispirato ad una storia vera, il film diretto da Olivier Nakache ed Eric Toledano, racconta dell’incontro tra due mondi apparentemente lontani. Dopo un incidente di parapendio che lo ha reso tetraplegico, Philippe assume Driss,
un ragazzo di periferia appena uscito di prigione, come
badante personale. L’incontro tra due culture apparentemente opposte – la Parigi benestante e raffinata con l’emigrazione di seconda generazione della banlieue – dà
luogo ad un contrasto stimolante e alla nascita di un profondo rapporto umano tra i due. Una situazione tragica
si trasforma in un racconto divertente che fa emergere le
qualità umane più elevate, non riconducibili alle origini di
classe o di razza.
La vecchiaia socialmente costruita e stereotipata,
quella che tutti siamo convinti di conoscere, non esiste: il saggio di Giumelli approfondisce la convivenza di tante vecchiaie quante sono le persone che invecchiano attraverso una propria e unica storia di vita. La scienza spiega appena il 20% della vecchiaia,
mentre il resto resta nel vago e nell’incertezza.
Una definizione avanzata intende l’invecchiamento come l’insieme di processi bio-fisiologici, sociali
e psicologici che accompagnano ogni individuo nel
percorso di vita. Se la sua conclusione è certa, la sua
durata risulta connessa alla specie umana e alle condizioni storiche e sociali.
L’invecchiamento è stato a lungo considerato un fenomeno patologico causato dall’usura dell’organismo e dall’accumulo di malattie degenerative. La ricerca della salute è stata rallentata in passato dal ritenere irreversibili alcune manifestazioni, mentre oggi emerge la necessità di scegliere la direzione da
imboccare per orientare la ricerca alla difesa della salute dell’anziano, comprendendo tutti gli aspetti – fisici e non - che concorrono alla qualità della sua vita.
Giugno 2012
11
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