DALLA REGOLA ALLA LINGUA
SINTASSI DELLA PROPOSIZIONE
il PRedicato
Il predicato è la parte essenziale di una proposizione, nella quale non può mai mancare. Può essere:
 predicato verbale, quando è costituito da un verbo di senso compiuto;
 predicato nominale, quando è formato dal verbo “essere”, in funzione di copula, accompagnato da un aggettivo o un nome, che costituiscono la parte nominale (copula + parte nominale = predicato nominale).
In latino la parte nominale si esprime sempre in nominativo.
Antiqui populi varios deos colebant = I popoli antichi onoravano molti dèi (predicato verbale).
Olea Minervae sacra erat = L’ulivo era sacro a Minerva (predicato nominale).
[attenzione] Come in italiano, anche in latino esistono predicati fraseologici, ossia formati da due verbi, che
esprimono però una sola azione.
I predicati fraseologici sono formati dall’unione di un verbo di volontà o con il significato di «iniziare», «continuare», «finire», e un infinito.
Cupio legere = Desidero leggere.
Incipiebam sedula esse = Cominciavo a essere zelante.
il soggetto
Il soggetto è un nome o un pronome che indica chi compie o subisce un’azione in una proposizione; in italiano
non è introdotto da preposizioni ma da articoli (determinativi, indeterminativi, partitivi).
In latino si esprime in nominativo.
Matrona in horto est. = La signora è in giardino.
l’attributo
L’attributo è un aggettivo che si riferisce a un nome, con il quale concorda in genere, numero e, in latino, anche
in caso.
Pater bonos liberos laudat = Il padre loda i buoni figli.
l’apposizione
L’apposizione è un nome che accompagna un altro nome, con il quale concorda nel caso, ma non necessariamente nel genere e nel numero.
Puella, matronae filia, in horto est = La ragazza, figlia della signora, è in giardino.
© RCS LIbri S.p.A., Sansoni per la scuola • E. Ghislanzoni, M. Sacchi • Mores per linguam
i complementi
SPECIFICAZIONE • In italiano il complemento di specificazione è introdotto dalla preposizione “di”; può dipendere da un verbo, da un nome o da un aggettivo. In latino si esprime in genitivo e, a differenza dell’italiano,
precede il termine a cui si riferisce.
Deorum ara in templo est. = L’altare degli dèi è nel tempio.
termine • In italiano il complemento di termine è introdotto dalla preposizione “a”; in latino si trova in caso
dativo.
Puellis dona fero = Porto doni alle fanciulle.
OGGETTO • Il complemento oggetto è legato direttamente a un verbo transitivo. In italiano non è introdotto da
preposizioni. In latino si trova in caso accusativo.
Hostias paterfamilias deis immolat. Il capofamiglia immola vittime agli dèi.
predicativi del soggetto e dell’oggetto • Questi due complementi sono costituiti da nomi o aggettivi
che precisano un modo di essere del soggetto o del complemento oggetto.
Il predicativo del soggetto si trova in dipendenza dai verbi copulativi (“sembrare”, “diventare”, “apparire”),
dai verbi che significano “dire”, “stimare”, “fare”, “eleggere”, “chiamare” alla forma passiva. Questo ultimi alla
forma attiva reggono il predicativo dell’oggetto.
Matrona clara fit = La signora diventa famosa (fit è un verbo copulativo).
Discipulus sedulus ducitur = Lo scolaro è ritenuto diligente (ducitur è la forma passiva di un verbo estimativo,
“ritenere”).
Filii deorum dona existimantur = I figli sono considerati doni degli dèi.
Matrona filios deorum dona ducit = La signora considera i figli doni degli dèi (predicativo dell’oggetto).
denominazione • Il complemento di denominazione è costituito dal nome proprio che accompagna un nome
geografico o di persona. In latino, diversamente dall’italiano, i nomi comuni costituiscono le apposizioni dei
nomi propri, concordando con essi nel caso.
Insula Sicilia magna est = L’isola di Sicilia è grande.
Urbs Roma a Nerone imperatore deleta fuit = La città di Roma fu distrutta dall’imperatore Nerone.
agente e causa efficiente • Questi due complementi si trovano nelle frasi passive e sono costituiti da nomi
o pronomi che indicano chi o che cosa compie un’azione.
Il complemento d’agente indica “chi”, la persona che agisce, e in latino si esprime con a/ab + ablativo.
Il complemento di causa efficiente indica “che cosa”, l’oggetto che agisce, e in latino si esprime con l’ablativo
semplice.
Puella a matrona laudatur = La ragazza è lodata dalla signora (complemento d’agente).
Parva casa pluvia diruitur = La piccola capanna è distrutta dalla pioggia (complemento di causa efficiente).
causa • Il complemento di causa è costituito da un nome o da un pronome che indicano la causa per cui avviene
un’azione. In italiano è introdotto da varie preposizioni, in latino si esprime con
 l’ablativo semplice;
 ob/propter + accusativo;
 prae + ablativo.
Puella superbiä (ob superbiam) invisa est. = La ragazza è antipatica per la sua superbia.
modo • Il complemento di modo è costituito da un nome o da un avverbio che indicano in che modo si svolge
un’azione. In latino si esprime in ablativo preceduto dalla preposizione cum se il nome è solo; se è accompagnato
da un attributo, la preposizione cum è interposta oppure è omessa.
Matrona cum gaudio filiam videbat = La signora vedeva la figlia con piacere.
Matrona magno cum gaudio (magno gaudio) filiam videbat = La signora vedeva la figlia con grande piacere.
Bene agis. = Ti comporti bene (complemento avverbiale di modo).
© RCS LIbri S.p.A., Sansoni per la scuola • E. Ghislanzoni, M. Sacchi • Mores per linguam
esercizi
1 riconosci
riconosci nelle seguenti frasi soggetto, predicato, attributi,
apposizione e i complementi fin qui studiati. Poi traduci: Lucius
tribunus severus est. } Video insulam Siciliam. } A matrona puel­
la laudabatur. } Minerva dea est. } A matrona puella pulchra
ducitur. } Pulchra puella in horto erat. } Magna cum laetitia puel­
la matrem videbit. } Ob invidiam laetus non sum. } Callide agis.
} Tullia, deliciae meae, venit. } Superbia invisi estis.
2 traduci
traduci: Vedo la ragazza con gioia. } Il decemviro Lucio è un
grande uomo. } La ragazza è famosa per la grande superbia. } Il
ragazzo, gioia della madre, è nel grande giardino. } La ragazza
appare felice. } Ricevo con gioia i tuoi grandi doni.
MEZZO • Il complemento di mezzo è costituito da un nome o da un pronome che indicano il mezzo con cui si
compie un’azione. In italiano è introdotto da varie preposizioni, in latino si esprime con
 l’ablativo semplice;
Tuba dux signum pugnae dat. = Il comandante dà il segnale di battaglia con la tromba.
 per + accusativo quando il mezzo è rappresentato da una persona;
Belgae per legatos pacem a Cesare petunt = Per mezzo di legati i Belgi chiedono a Cesare la pace.
LUOGO • Si distinguono i complementi di stato in luogo, di moto a luogo, di moto da luogo e di moto per luogo.
In italiano e in latino spesso sono espressi da nomi introdotti da varie preposizioni, oppure da avverbi (es. Vieni
qui!). Per distinguere i complementi di luogo tra di loro è importante osservare la preposizione ma anche se il
predicato è un verbo che indica stato o moto.
 Stato in luogo: in + ablativo.
In horto mulier est = La donna è nel giardino.
 Moto a luogo: in, ad + accusativo.
In hortum pater venit = Nel giardino arrivò il padre.
 Moto da luogo: ab, ex, de + ablativo.
Ex urbe egredior = Esco dalla città.
De montibus umbrae descendunt = Le ombre scendono dai monti.
 Moto per luogo: per + accusativo.
Flumen per urbem fluit. = Il fiume scorre attraverso la città.
Moto
per luogo: ablativo semplice quando si indica il mezzo con cui avviene il passaggio, come ponte, via,
ianua («porta»).
Ponte Milvio imperator copias duxit. = Il comandante fece passare le truppe attraverso il ponte Milvio.
[casi particolari]
•Quando il complemento di luogo è costituito da un nome di città o di piccola isola si trova senza preposizione:
Athenis sum = Sono ad Atene.
Roma venio = Vengo da Roma.
Fa eccezione il moto per luogo:
Per Thebas iter feci = Passai per Tebe.
•I complementi di stato in luogo, costituiti dai nomi propri di città della prima e seconda declinazione singolare, si esprimono con il locativo.
Romae milites sunt = I soldati si trovano a Roma.
•I nomi domus e rus, quando costituiscono complementi di luogo, non sono preceduti da preposizioni: domi
= in casa, in patria (stato in); domum = verso casa (moto a); domo = da casa (moto da); ruri = in campagna
(stato); rus = in campagna (moto a); rure = dalla campagna (moto da).
terra marique = per terra e per mare.
TEMPO • Si distinguono i complementi di tempo determinato e tempo continuato. Sono espressi con nomi
preceduti o meno da preposizioni, oppure con avverbi.
complemento di tempo determinato indica il momento in cui si svolge un’azione; si esprime in ablativo
semplice.
Autumno agricolae terram vertunt = In autunno i contadini rivoltano la terra.
Il
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Il complemento di tempo continuato indica quanto dura un avvenimento; è espresso con per + accusativo o
con l’accusativo semplice.
Per multas horas/multas horas milites pugnaverunt = I soldati combatterono per molte ore.
Il complemento di tempo può essere introdotto anche dalle preposizioni ante, inter, per, post.
COMPAGNIA E UNIONE • Entrambi i complementi si esprimono con cum + ablativo.
Cum matre deambulo = Passeggio con la madre.
Cum gladio veni = Sono giunto con la spada.
QUALITÀ • È sempre accompagnato da un attributo. È espresso:
i n genitivo se indica una qualità morale permanente.
Vir magni ingenii = Uomo di grande ingegno.
i n ablativo se indica una qualità fisica, oppure una qualità morale momentanea.
Uxor humili statura = Donna di bassa statura.
Aequo animo sum = Sono di animo sereno.
ESCLUSIONE • Si esprime con sine + ablativo.
Nemo nascitur sine vitiis = Nessuno nasce senza vizi.
esercizi
3 riconosci
riconosci nelle seguenti frasi i complementi fin qui studiati. Poi
traduci: De montibus umbrae descendunt. } Athenis multi philo­
sophi vixerunt. } Ponte milites traducuntur. } Cum fratre Lucius
multas horas deambulat. } Ante lucem nautae in naves conscen­
dunt. } Post proelium milites Capuam venerunt. } Apud Cannas
Romani profligati sunt. } Vir magni animi Caesar fuit. } Aequo
animo dux cladem toleravit. } Sine mora consilium consul cepit.
4 traduci
traduci: Vengo da Atene con compagni di grande intelligenza. }
Annibale condusse i soldati attraverso le Alpi. } In autunno le navi
saranno trascinate dal mare sulla spiaggia. } I genitori con i figli
passeggiano per la città per ore. } Esco da casa la mattina. }
Senza paura le truppe combatterono a Zama. } Torno a casa
prima del tramonto. } A Siracusa visse Pitagora, uomo di eccezionale ingegno. } Per tutta la vita gli animali d’inverno vivono nelle
stalle. } Vivo in Italia, nella città di Roma.
VOCAZIONE • In italiano il complemento di vocazione in italiano può essere introdotto da “o”; in latino si esprime in vocativo ed è presente nei discorsi diretti, nelle preghiere, nelle invocazioni.
Fili mi, tuam fortunam fleo! = Figlio mio, piango la tua cattiva sorte!
PARAGONE • Si dice complemento di paragone o secondo termine di paragone il sintagma che costituisce il
secondo termine del confronto creato da un aggettivo al grado comparativo. Può essere costituito da un nome o
da un pronome, introdotto in italiano da “di” o da “che”.
Lucio è più diligente di Paolo.
Lucio è più diligente che intuitivo.
In latino si esprime con
quam e il caso del primo termine (indipendentemente dal caso del primo termine).
Cicero clarior est quam Plinius = Cicerone è più famoso di Plinio (il primo termine Cicero è in nominativo).
l ’ablativo semplice se il primo termine è in un caso retto (nominativo o accusativo).
Cicero clarior est Plinio = Cicerone è più famoso di Plinio (il primo termine Cicero è in nominativo).
Vitia infestiora sunt iuvenibus quam senibus = I difetti sono più nocivi ai giovani che ai vecchi (è d’obbligo il
quam perché il primo termine è in dativo).
PARTITIVO • Questo complemento indica il tutto di cui la parola che lo regge costituisce una parte. Può essere
costituito da un nome o da un pronome, introdotto in italiano da “di” o “tra”.
uno di voi
niente di bello.
il più bello di tutti
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È dunque un complemento partitivo anche quello che accompagna il superlativo relativo.
In latino si esprime con
il genitivo.
l’ex + ablativo se accompagna il superlativo relativo.
Cicero fuit clarissimus est oratorum Romanorum / ex oratoribus Romanis = Cicerone fui il più famoso degli
oratori romani.
FINE • Indica lo scopo in vista del quale si compie un’azione; in italiano è introdotto dalle preposizioni “per”, “a”,
o da locuzioni come “allo scopo di”, “al fine di”. In latino si trova espresso
 in dativo.
 con ad + accusativo.
 con causä / gratiä + genitivo.
Locus proelio / ad proelium / proelii causä idoneus a Caesare delectus est = Da Cesare fu scelto il luogo adatto
al combattimento.
VANTAGGIO E SVANTAGGIO • Indica la persona o la cosa a favore o a danno della quale avviene qualche cosa. In
italiano è introdotto da “per” o da locuzioni come “a vantaggio di...”, “a danno di...”.
In latino si esprime
 in dativo.
 con ad + accusativo.
Dux non gloriae sed patriae semper pugnavit = Il comandante combatté sempre non per la gloria ma per la
patria.
esercizi
5 riconosci
riconosci nelle seguenti frasi i complementi di paragone, partiti-
vo, di fine, di vantaggio e svantaggio: Lucius sacerdos severior
quam Paulus fuit. } Video insulam Siciliam maiorem Sardinia. } A
matrona laudis causā puella convocatur. } A matrona puella deo­
rum sacrificiis delecta est. } Venus dearum pulcherrima est. }
Puer in horto patri operam dat. } Magna cum laetitia puella dona
deae legit. } In aris ad sacra sacerdos hostias parabat. } Romulo
quam Remo auspicium clarius fuit. } Apollinis oracula omnium
clarissima antiquis fuerunt. } Rei publicae saluti dei colebantur.
6 traduci
traduci: Vedo sull’altare le vittime per il sacrificio. } Il sacerdote
è il più grande tra gli uomini. } L’uomo è migliore per il rispetto
che per il valore. } Per la salvezza dello stato il sacerdote sacrifica
agli dei. } Il figlio immola vittime per il buon esito del viaggio (iter,
itineris) del padre.
LIMITAZIONE • Indica entro quale limite ha valore ciò che è espresso da un sostantivo, aggettivo o verbo. In italiano è introdotto dalle preposizione “di”, “in”, “per”, “a”.
Quel ragazzo è abile in matematica.
In latino si esprime con l’ablativo.
Lucius omnes ingenio superat = Lucio supera tutti per intelletto.
esercizi
7 sottolinea
sottolinea il complemento di limitazione e poi traduci: Excelle­
bat Aristides abstinentia. } Omnes vincis ingenio. } Doctrina
Graecia nos omni litterarum genere superabat. } Thucidydes
omnes dicendi artificio facile vincit. } Scipione superò in valore
militare tutti i generali romani. } Nessuno fu più illustre di
Alcibiade per difetti e per meriti.
8 traduci
traduci: Vedo sull’altare le vittime per il sacrificio. } Il sacerdote
è il più grande tra gli uomini. } L’uomo è migliore per il rispetto
che per il valore. } Per la salvezza dello stato il sacerdote sacrifica
agli dei. } Il figlio immola vittime per il buon esito del viaggio (iter,
itineris) del padre.
ABBONDANZA E PRIVAZIONE • Indica ciò di cui sono ricchi o carenti una persona, un animale o una cosa. In
italiano è introdotto dalle preposizioni “di” o “senza”.
La sala era piena di gente.
In latino si esprime generalmente in ablativo; quando dipende da aggettivi come plenus e refertus può trovarsi
in genitivo.
Lucius vir praeditus virtutibus est = Lucio è un uomo ricco di virtù.
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MATERIA • Indica il materiale o la sostanza di cui è fatto un determinato oggetto. In italiano è introdotto dalla
preposizione “di” e, a volte, “in”.
Ho rotto il mio vaso di ceramica.
In latino si esprime con
 un nome in ablativo preceduto dalla preposizione ex;
Multae columnae ex marmore erant = C’erano molte colonne di marmo.
 l’aggettivo con analogo significato concordato con il nome dell’oggetto.
Multae columnae marmoreae erant = C’erano molte colonne di marmo.
STIMA • Indica il livello di considerazione morale o il valore commerciale di una persona o di una cosa. Si trova
dopo verbi che significano “stimare”, “valutare”, “ritenere”.
In latino si esprime
 in genitivo con avverbi magni, parvi, pluris, plurimi, tanti, quanti, pro nihilo se la stima è indeterminata;
Cicero plurimi existimatur = Cicerone è stimato moltissimo
 in ablativo se la stima è determinata.
Simulacrum illud denariis quadringentis aestimatum est = Quella statua fu stimata quattrocento denari..
ARGOMENTO • Indica l’argomento di cui si parla, si scrive; in latino si esprime de + ablativo.
Librum de senectute Cicero scripsit = Cicerone scrisse un libro sulla vecchiaia.
esercizi
9 riconosci
riconosci nelle seguenti frasi i complementi di stima e argomen-
to. Poi traduci: Orator disertus magni a civibus habebatur. } In
oratore severitas pluris existimatur quam hilaritas. } In suis libris
de optimo oratore Cicero disputat. } Hortensii domus centum
talentis aestimata est. } Aesopi fabula de lupo et agno dicit.
10 traduci
traduci: Gli Ateniesi stimarono moltissimo Demostene. }
L’oratore è tanto apprezzato quanto è stimato il suo discorso. }
Nelle sue favole Esopo tratta di animali e di costumi degli uomini.
} La villa di campagna di Pompeo era valutata mille sesterzi. } Ti
stimo moltissimo.
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il dativo di possesso
Il dativo “di possesso” è un costrutto tipico del latino con cui viene indicata la persona che ha qualcosa (dove
“avere” ha un significato più ampio del possesso economico).
• La persona che possiede è in dativo,
• la cosa posseduta è in nominativo e rappresenta il soggetto della frase,
• il predicato, costituito da una voce del verbo sum, è concordato con il soggetto.
 INDICAZIONI DI traduzione
Nella traduzione in italiano il nome in dativo diventa soggetto, al verbo sum si sostituisce il verbo “avere”, il soggetto della frase latina in nominativo diviene complemento oggetto.
Duci multae legiones sunt.
Duci
sunt


multae legiones

[«Al comandante»
«sono»
«molte legioni»]
dativo di possesso
predicato
soggetto

soggetto

Il comandante

predicato

complemento oggetto

ha

molte legioni
LA FORMA IMPERSONALE
Si dice che un verbo è usato in forma impersonale quando si trova alla terza persona singolare e il suo soggetto
non è rappresentato da una persona verbale. In italiano esistono:
 verbi impersonali;
Piove.
 verbi occasionalmente impersonali (come “accade”, “occorre”, “si dice”, “è bello”, etc.);
Accade (impersonale) che tu dorma.
Accade (personale) un nubifragio.
 verbi usati in forma impersonale, attraverso la particella pronominale si impersonale (pronome personale ato-
no di terza persona) + la terza persona singolare del verbo:
si parte, si osserva, si spera.
Anche in latino esistono:
 verbi assolutamente impersonali, come quelli che indicano fenomeni atmosferici;
Pluit = piove.
 verbi usati in forma impersonale, alla terza persona singolare della forma passiva del verbo nei vari tempi:
Pugnatur = si combatte.
Concursum est = si corse insieme.
[attenzione] Le desinenze -tur/-um est possono dunque indicare un verbo impersonale (venitur = si viene) oppure
la consueta forma passiva (praesidium ponitur = è collocata una guarnigione).
esercizi
11 riconosci
riconosci nelle seguenti frasi il dativo di possesso e la forma
davvero impersonale. Poi traduci: Pugnatur strenue. } Lucio
soror est. } In adversis rebus virtus videtur. } Imperator pugnae
signa dare solet. } Castrum diu a Caesare oppugnatum est.
12 traduci
traduci: L’esercito ha un solo generale. } Si combatteva dall’alba
al tramonto valorosamente. } O soldati, i valorosi avranno gloria!
} Si decise e si schierò l’esercito davanti alla città. } Gli alleati dei
Romani non avevano rifornimenti (commeatus, us).
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LA coniugazione perifrastica attiva
Il predicato di una proposizione, formato dall’unione di un participio futuro con le voci del verbo sum, esprime
un’idea di imminenza, intenzionalità, destino. Questa costruzione, detta coniugazione perifrastica attiva, si
può trovare sia in frasi principali, sia in subordinate.
 INDICAZIONI DI traduzione
Nella traduzione in italiano si usano le perifrasi «essere sul punto di...» / «avere intenzione di...» e si rispettano i
tempi del verbo sum.
Cicero orationem habiturus erat = Cicerone era sul punto di tenere un discorso.
Quoniam Cicero orationem habiturus est, contio convocatur = Poiché Cicerone ha intenzione di tenere un discorso, viene convocata l’assemblea.
esercizi
13 riconosci
riconosci nelle seguenti frasi la coniugazione perifrastica attiva:
Epistulam ad amicum missurus fuisti. } Dux sermone ad bellum
copias excitaturus erat. } Populus in forum reversurus est. }
Quod Carthago legatos missura erat, senatus pacis condiciones
decrevit. } Cum talia verba ad populum directurus erat, orator in
tribunal ascendit. } In castra post proelium dux exercitum reduc­
turus erat.
14 traduci
traduci le frasi dell’esercizio precedente.
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