Il Tamburo di Kattrin 1/07/2013 - Accademia Nazionale d`Arte

IL TAMBURO DI KATTRIN
European Young theatre: la Silvio
d’Amico per Duncan MacMillan
Rossella Porcheddu | 01/07/2013 | 0 Comments
Sono più di cinquanta. Vengono da Cordova, Strasburgo, Parigi, Glasgow. Vivono gli spazi
dell’incompiuto Palazzo della Signoria. Tra le volte del Teatrino delle 6 studiano, provano e si
esibiscono. Dal 28 giugno, data di avvio del Festival dei 2mondi, e fino al 13 luglio, portano in
scena testi di Sarah Kane, Fedor Dostoevskij, Harold Pinter, Euripide e William Shakespeare.
Sono giovani attori e registi di accademie, scuole e conservatori francesi, polacchi, scozzesi. Sono
ospiti dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, che coordina il progetto
European Young theatre in collaborazione con Union of Theatre Schools and Academies e
l’insegnamento di Storia del Teatro Inglese del Dipartimento di Studi Europei, Americani ed
Interculturali dell’Università La Sapienza di Roma.
Inaugura la serie di spettacoli l’Italia, con Lungs di Duncan
MacMillan, nella traduzione di Matteo Colombo e per la regia
di
Massimiliano
Farau. Venti gli attori in scena, allievi del II anno del Corso di
Recitazione
della
Silvio d’Amico, che si alternano in un dialogo di coppia,
attraversando una
scena vuota – come da indicazioni testuali di MacMillan, che
immagina il palco
“privo di mobilio, attrezzeria, azioni mimate” – abitata soltanto
dal suono delle
parole e dallo scambio di voci e di fisicità. Hanno maglietta e
scarpe marroni gli
uomini, pantaloni rossi e camicia bianca le donne, sono
uguali negli abiti,
diversi
per
intensità.
Comincia tra gli scaffali dell’Ikea il confronto tra un lui e una lei di cui non conosceremo mai il nome, innamorati,
fidanzati, conviventi sulla trentina, un dottorato lei, un lavoretto in un negozio di dischi e l’ambizione di fare il musicista,
lui. Il desiderio di un figlio che si insinua nella vita di coppia, fra l’incoscienza di lui e la paura di lei. Le incertezze per la
crisi globale, le catastrofi ambientali, le letture sulle radiazioni, le fissazioni ecologiste, e, su tutto, la paura di diventare
adulti.
Continua, il dialogo confuso, più volte abbandonato più volte ripreso, fra le pareti di
un appartamento che non vediamo, tra il letto, dove provare a concepire e il pavimento dove stringersi in un
abbraccio. La gioia per un test positivo, soffocata subito dallo strazio per un aborto spontaneo, l’incapacità di guardassi
negli occhi, il congelamento dei sentimenti, e la separazione, dolorosa ma necessaria. Un crescendo, temporale e
emozionale, un sovrapporsi di voci, e un accelerazione finale che ci trasporta in un futuro possibile. Asseconda, la regia
di Massimiliano Farau, le evoluzioni del testo, si accordano, i venti attori, alle temperature del dialogo amoroso, per uno
spettacolo
asciutto,
una
struttura
essenziale,
che
apre
scenari
reali,
e
contemporanei.
Oggi, alle 18, il secondo appuntamento con l’Escuela Superior de Arte Dramatico ”Miguel Salcedo Hierro”, E.S.A.D. di
Cordoba, che porta in scena Medea Banished, con drammaturgia di Nerea Garciolo Ruiz, Raúl Muñoz Camacho
e regia di Raúl Muñoz Camacho.
Rossella Porcheddu