Da Londra a Milano per una nuova avventura scientifica

IFOM - ISTITUTO FIRC DI ONCOLOGIA MOLECOLARE
Nuovi arrivi
Da Londra a Milano
per una nuova
avventura scientifica
Vincenzo Costanzo, dopo una lunga
permanenza all’estero, torna
per stabilire il suo laboratorio
in IFOM, dove studierà i meccanismi di
base della replicazione cellulare
a cura della REDAZIONE
volte lo studio
dei meccanismi
di base che regolano il funzionamento
delle cellule può apparire
molto lontano dalla ricerca
clinica, quella che cerca farmaci e soluzioni per
curare i pazienti. La
storia di
Vi n c e n z o
Costanzo e
del suo progetto di ricerca dimostra
che
non è affatto così.
D o p o
una laurea
in medicina
e un dottorato di ricerca all’Università di Napoli, in un ambiente stimolante e ricco di contatti con
A
Studia la
divisione
cellulare
su un lisato
di ovociti
di rana
l’estero, Costanzo è volato a
New York per un posto di
ricercatore alla Columbia
University. “Lì ho potuto
imparare e sviluppare un
modello sperimentale davvero prezioso per studiare il
modo con cui si replica la
cellula. Invece di utilizzare
una cellula intera, è possibile ottenere, attraverso
l’uso di enzimi speciali, un
lisato di ovociti di Xenopus
laevis, una rana africana”. Il
sistema contiene tutto
quanto compone la cellula
tranne la membrana esterna: “Il DNA può continuare
a replicarsi e noi possiamo
intervenire con particolari
anticorpi per escludere
dalla replicazione alcuni
geni che ci sembrano essenziali per la corretta divisione delle cellule. In questo
modo otteniamo un modello di cellula modificata
senza aver bisogno di intervenire con le tecniche complesse usate quando si lavo-
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ra con le cellule intere”
spiega ancora Costanzo. La
sua scoperta principale, effettuata durante la permanenza a New York, consiste
nell’aggiungere frammenti
di DNA all’estratto di ovocita fertilizzato per studiare
in provetta la risposta a
eventuali danni del DNA,
esattamente come accade
nelle cellule del nostro organismo. Poiché
è il primo
modello
biochimico
di questo tipo, Costanzo ha
pubblicato, tra il 2003 e il
2006, ben sei articoli su importanti riviste scientifiche
internazionali.
Grazie a questa tecnica è
inoltre possibile capire
esattamente a cosa servono
alcuni geni che sono coinvolti nella formazione di
un tumore e, soprattutto,
che cosa crea la cosiddetta
instabilità genomica, cioè
la condizione di rischio per
lo sviluppo tumorale.
DA CRUK A IFOM
Dopo il lungo soggiorno
negli Stati Uniti, questo modello sperimentale ha suscitato l’interesse di Timothy
Hunt, premio Nobel per la
medicina e la fisiologia nel
2001 per la
scoperta
delle cicline,
molecole
che controllano proprio
la divisione
cellulare. Hunt lavora presso
l’istituto di ricerca oncologica di Cancer Research UK
(CRUK) a Londra, una struttura che, come IFOM, è mantenuta principalmente da
un’associazione che raccoglie dai comuni cittadini
fondi a sostegno della ricerca oncologica.
“È così che, nel 2004, ho
lasciato l’America per arri-
È più facile
lavorare
con un modello
in provetta
In questo articolo:
modelli sperimentali
replicazione cellulare
danno del DNA
vare a Londra, dove ho
messo in piedi il mio laboratorio e ho proseguito con
le ricerche iniziate a New
York, focalizzandomi sempre più su geni e meccanismi che hanno a che fare direttamente con lo sviluppo
dei tumori” dice Costanzo,
che lì ha lavorato anche
con un altro premio Nobel,
John Gurdon, vincitore nel
2012 dell’ambito riconoscimento proprio per le sue
scoperte sulla riprogrammazione cellulare, effettuate sul modello sperimentale
degli ovociti di Xenopus.
Ora inizia una nuova avventura: da questa primavera Costanzo torna in Italia
per lavorare proprio in
IFOM, e per portare le sue
sperimentazioni all’interno
dell’istituto milanese.
“Credo che mi troverò
bene” dice il ricercatore napoletano. “Ci sono molte
analogie tra Cancer Research UK e IFOM, e non
solo perché sono retti da
due charities. Vi si respira
un’atmosfera internazionale e i progetti di ricerca
sono fortemente incentrati
sulla ricerca di base ma
senza mai perdere di vista
l’obiettivo finale, che è la
cura del cancro”.
IN SINERGIA CON
GLI ALTRI SCIENZIATI
Per IFOM si tratta di acquisire un approccio sperimentale complementare a quelli
già attivi: vi sono infatti
molti laboratori che studiano
la duplicazione cellulare in
modelli più complessi, con
l’obiettivo di analizzare
anche la comunicazione tra
le cellule e l’ambiente che si
forma all’interno di un tessuto malato. A integrazione di
questo approccio, il sistema
del lisato di ovociti su cui si
basa il programma di Costanzo può dare informazioni essenziali su meccanismi ancora più di base, che precedono
le fasi studiate dagli altri
scienziati.
“Tra l’altro, è proprio sui
geni che andremo a studiare
in IFOM che agiscono determinati chemioterapici. E
scoprire come fanno a bloccare la replicazione cellulare
sarà utilissimo per prevenire, per esempio, l’insorgenza
di resistenze, oltre che per
capire nel dettaglio il loro
meccanismo d’azione” continua Costanzo.
Il ritorno in patria, finanziato dalla Fondazione Armenise-Harvard all’interno
del prestigioso programma
Career Development Award,
non preoccupa minimamente Costanzo, anzi: “In IFOM
ci sono ricercatori provenienti da 72 Paesi e un quarto di tutto il personale scientifico è straniero. Questo è il
risultato positivo della mobilità dei cervelli, essenziale
per mantenere viva la ricer-
ca scientifica”.
A precisa domanda risponde che tutti coloro che
vogliono fare ricerca devono, oggi,
trascorrere
almeno un
periodo all’estero: “È
essenziale
per acquisire tecniche nuove, ma
anche per confrontarsi con
mentalità diverse. E gli italiani, in questo, hanno una
marcia in più: la nostra formazione universitaria è ottima e, anche se un po’ teorica, fornisce un’ampia conoscenza che è alla base della
creatività dimostrata dai ricercatori italiani. Tutte le
volte che ho ricevuto dei
dottorandi italiani all’estero, si sono
dimostrati
ricercatori
eccellenti.
L’ i m p o r tante non è
partire, ma
poter tornare (se si vuole) e,
soprattutto, pareggiare la bilancia dell’emigrazione con
un’immigrazione di stranieri altrettanto qualificati che
scelgano l’Italia come meta
per la loro attività di ricerca.
Esattamente come accade in
IFOM”.
L’arrivo in IFOM
non è spaesante
per l’ambiente
internazionale
IFOM, l’Istituto di oncologia molecolare che svolge attività scientifica
d’avanguardia a beneficio dei pazienti oncologici è sostenuto da FIRC,
Fondazione italiana per la ricerca sul cancro, attraverso lasciti testamentari. Per fare un investimento in un futuro senza cancro, quindi, basta aggiungere un piccolo lascito nel tuo testamento.
Visita il sito www.fondazionefirc.it o telefona allo 02 79 47 07,
riceverai anche la Guida su come farlo. Grazie.
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