Antropologia nella propria città Etnografia della partecipazione sociale Quartiere Isola, Milano Alessandra Micoli Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Isola, Centro Direzionale e giardini via Confalonieri Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Il contesto dell’azione Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli 2001: Progetto Garibaldi Repubblica. Piano Integrato d’Intervento Isola-de Castilia. Progettista: arch. Nicolin Immagini relative ai giardini di via Confalonieri e Stecca degli artigiani Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Le prime azioni associative in opposizione al progetto Garibaldi Repubblica 1. Untitled/Untilted di Bert Theis (2001). 2. Allestimento sede Cantieri Isola nella Stecca, febbraio 2002 1 3. Laboratorio di progettazione partecipata. La strada rovescia la città, 2002 2 4. In campagna all’Isola. Programma del mercato biologico 3 4 Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Il Comitato I Mille. La ricerca di altre forme di partecipazione sociale Le merende. Spazi di socializzazione organizzati dal Comitato Raccolta di firme per l’adesione al comitato Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Isola dell’Arte: Palma clandestina e Isola d’ascolto. La promozione del territorio: eventi coordinati da Cantieri Isola Percorsi di progettazione partecipata: I Mille e Isola dell’Arte Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Come è andata a finire… Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli La scelta dei temi di ricerca Individuazione di interrogativi e di temi di interesse. 1. Interesse per i processi di TRASFORMAZIONE URBANA 2. Le RAPPRESENTAZIONI del MUTAMENTO 3. La COSTRUZIONE e la MESSA IN GIOCO dell’IDENTITA’, come strumenti di “resistenza” al mutamento NB: i temi sono diventati così chiari solo durante la ricerca sul campo! Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli I avvicinamento: fare ricerca “in casa” Ripercorrere il processo di costruzione del contesto e dei temi della ricerca consente un’analisi critica della questione dell’Altro e dell’idea di familiarità/distanza culturale. Tale relazione, con antropologo e attore sociale come poli dell’interazione, mostra come questo confronto rimetta in causa l’identità culturale del ricercatore stesso. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli I avvicinamento: fare ricerca “in casa” Fare ricerca, nell’Isola milanese, sul tema della partecipazione politica e sociale degli ultimi quarant’anni… à La ricerca definisce tre ambiti di presunta familiarità • il territorio, un’antropologa milanese che abita all’Isola • le ideologie della partecipazione, un’antropologa che analizza movimenti sociali di cui può anch’essa fare parte • il contesto accademico, l’analisi di concetti e dinamiche che caratterizzano anche il contesto di appartenenza dell’antropologa Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli II avvicinamento: fare ricerca “in casa” Marylin Strathern, antropologa inglese, effettua una ricerca a Elmdon (UK) : “come fa uno a conoscere quando è in casa propria?” Familiarità e distanza antropologica fra ricercatore e soggetto osservato non dipendono dalla coincidenza fra luogo della ricerca e nazionalità del ricercatore (familiarità geografica) ma dai processi di produzione della conoscenza. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Fare ricerca “in casa” e “autoantropologia” Antropologia in casa = auto-antropologia: processo di conoscenza antropologico che si basa su concetti che appartengono anche alla società studiata. La familiarità fra l’inglesità di Strathern e la cultura del villaggio è apparente: i codici culturali non coincidono. Il processo di produzione della conoscenza locale non costituisce la griglia teorica che supporta lo studio stesso. Anche Elmdon è “fuori” casa. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Familiarità territoriale: in casa di un’isolana Gennaio / luglio 2003: sono ospitata in casa di una signora dell’Isola. Che dinamiche scaturiscono? STUPORE Reazioni analizzabili diversamente: 1. Membri del mio entourage familiare /amicale 2. Abitanti dell’Isola 3. Membri delle nuove associazioni nate all’Isola Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli La scarsa curiosità per l’antropologia del vicino Accezione di senso comune del “fare antropologia in casa propria”: perché fare ricerca a Milano se sei di Milano? - L’appartenenza ad un luogo ne implica la conoscenza perfetta? - E’ interessante solo ciò che è lontano, l’esotico? Poi “Che cosa ci sarà di tanto interessante all’Isola [da richiedere una ricerca]?” Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Dinamiche antropologa – attore: un esempio Marsiglia: quartiere Belsunce, meta di tutte le ondate migratorie, su cui effettuo la ricerca ed in cui abito. Interazione con un commerciante tunisino, per un acquisto personale. All’acquisto seguirà un’intervista. “E’ francese? No, sono italiana. Allora siamo vicini, perché io sono tunisino, e Italia e Tunisia sono due nazioni vicine. Allora siamo due volte vicini: anch’io abito a Belsunce”. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Dinamiche antropologa – attore: un esempio L’essere stranieri è da entrambi messo in gioco, reso strumento per la costruzione di una vicinanza e di una diversità (condivisa) rispetto a qualcos’altro (i francesi). L’interlocutore deve essere riconosciuto, per poter essere collocato nel proprio universo sociale e relazionale. NB: Non solo l’attore sociale, anche l’antropologo ha bisogno di posizionare il suo interlocutore. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Dinamiche antropologa – isolani Somiglianza: riconoscimento di un background comune: “sei di Milano quindi non ti devo raccontare la storia…” Ricerca dell’estraneità: l’antropologa deve legittimare la ricerca, l’osservato deve suscitare curiosità, per poter spiegare qualche cosa di nuovo: “sei di Milano ma non dell’Isola, quindi lascia ti spieghi…” L’estraneità è attenuata tramite il racconto, rendendo l’antropologa partecipe del proprio mondo. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Dinamiche antropologa – isolani Mi stabilisco all’Isola: - Desiderio di legittimazione della ricerca - Felice partecipazione per la mia residenza all’Isola - Riconoscimento di un background comune - Costruzione dell’alterità, tramite la curiosità Osservatore e osservato attivano un processo di costruzione dell’alterità: come un’oscillazione tra appartenenza ed estraneità al gruppo, tesa ad equilibrare distanza e vicinanza. Una dinamica operata da antropologo e attore sociale. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli L’antropologa lascia il suo segno La ricerca della somiglianza genera un riconoscimento, l’antropologo diventa “storico del luogo”: “Il suo lavoro non è come quello di tanti studenti che ho visto passare, penso che pochi abbiano fatto un lavoro tanto in profondità come il suo…” “devi chiedere a lei, lei ormai sa tutto dell’Isola…” “una voce dice che La Russa abbia comprato qui. Dato che lei è sempre in giro per la sua ricerca magari ha modo di appurare questa voce…” Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli In casa di un’isolana: effetti Il confine tra simile ed estraneo si stempera: l’antropologa, che cerca di “farsi passare per”, pur non diventando un’isolana, stabilisce relazioni capaci di rompere alcune barriere tra il sé e l’altro. La residenza alimenta un vivo interesse, una legittimazione del lavoro e stimola talvolta un aiuto molto partecipativo: “ma non sta parlando con le persone giuste…” Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Un’antropologa all’Isola: visioni isolane I due processi di conoscenza e di analisi della realtà, da una base comune prendono poi strade differenti. La familiarità è una prossimità costruita su basi emotive: la confidenza nasce sulla base di un minimo di intimità. Tale familiarità non porta all’omologazione dei rispettivi processi di conoscenza: rimane una distanza tale da poter dire che anche in casa non si è del tutto a casa propria. L’Isola, fisicamente vicina, è antropologicamente lontana. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli La familiarità nella partecipazione Quale posizione personale ha l’antropologa rispetto ai gruppi sociali in lotta all’Isola? Significato e difficoltà di studiare la partecipazione, osservando gruppi che agiscono in base a strategie e principi frutto del periodo storico cui appartiene la ricercatrice. Nuova oscillazione tra vicinanza e lontananza: non più a livello territoriale bensì dell’azione collettiva. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Se la familiarità è troppa Il gioco somiglianza - diversità, rispetto ai gruppi sociali, è particolarmente problematico. La somiglianza è forte e riguarda più aspetti: territorio, background culturale e accademico, posizioni politiche. Nel gioco di costruzione somiglianza/alterità la prima vince: ciò determina una forte richiesta di coinvolgimento nei confronti dell’antropologa e, da parte di questa, la costruzione di ulteriore distanza. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli La richiesta di coinvolgimento La richiesta di partecipare rinvia al significato di antropologia in casa propria: non come aderenza dei codici culturali e conoscitivi di osservatore e osservato, ma come costruzione di valori sociali e civili di entrambi. Si controbilancia la somiglianza non con la diversità (in questo caso non possibile) ma con la distanza, resa concreta dalla scelta di NON PARTECIPARE. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Gruppi diversi, diversi coinvolgimenti Ogni gruppo sollecita un tipo diverso di partecipazione: un turno al baretto, una raccolta di firme, un aiuto per la mappatura delle realtà sociali e commerciali del quartiere. Ogni richiesta di collaborazione rinvia a specificità del gruppo che ne fa richiesta. Ogni richiesta determina conseguenze non sempre facili da gestire per la difficoltà del coinvolgimento in contesti conflittuali. Alcune richieste sono state accettate, altre rifiutate. Perché? Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Il difficile peso del coinvolgimento 1. Ottobre 2001 / primavera 2002 Insegno italiano a cittadini stranieri, presso l’Associazione Apolidia. Questa attività mi ha aiutata ad entrare nel vivo delle realtà presenti a livello locale, stabilendo diverse relazioni. Tale coinvolgimento non mette in questione la ricerca di equilibrio fra partecipazione e ricerca di obiettività. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Il difficile peso del coinvolgimento 2. Ottobre 2001 / primavera 2004 Durante tutta la durata della mia ricerca partecipo alle riunioni ed alle attività pubbliche di Cantieri Isola. La mia presenza consiste nel prendere appunti, osservazione e chiacchierate. Fin dal principio definisco la mia posizione: devo osservare ciò che accade, astenendomi dal prendere posizione. Questa relazione determina molte conseguenze. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Il difficile peso del coinvolgimento 2. La mia ricerca di obiettività viene capita ed accettata dai membri di Cantieri Isola (molti dei quali ricercatori). Ma nel corso del tempo le cose cambiano. - vengo assimilata a Cantieri Isola - mi si chiede prova di reciprocità - si pungola la mia obiettività, sollecitando la mia presa di posizione a tesi conclusa Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli L’antropologo assimilato agli indigeni Il campo presenta una forte conflittualità: verso le istituzioni e internamente al quartiere. Il conflitto fra gruppi sociali impone maggiore attenzione a non essere assimilata a nessuno di loro, per poter dialogare con tutti. Nonostante gli sforzi inizio ad essere inglobata in Cantieri: - da alcuni membri di Cantieri Isola stessa - dai membri del Comitato I Mille Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli L’antropologa di Cantieri Isola Esempi del rapporto osservatore – osservato: - Visita guidata dell’Isola per gli studenti del Laboratorio di Politiche Urbane e Territoriali; contributo per la mappatura del quartiere - Isabella: “lei è la nostra antropologa”; “tu, con il tuo lavoro, hai più il polso della situazione, in questo senso il tuo lavoro sarà molto utile a Cantieri Isola”. - Giulia: (descrivendo i componenti di Cantieri) “poi tu ci sei spesso, scruti…” Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli L’antropologa di Cantieri Isola 4. Bert: “lei è Alessandra, la nostra osservatrice. Sta facendo una tesi sul quartiere Isola, così lei sa un sacco di cose su questa zona, forse anche più di noi. Se avete bisogno di sapere qualche cosa potete andare a chiederlo a lei. Per esempio lei ci ha dato un’informazione utile quando si stava creando quel comitato contro il mercato, lei che è un po’ al corrente delle riunioni, di quello che succede, ci aveva detto di quell’incontro che è avvenuto”. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli L’antropologa come strumento politico Marion Mc Donald: mette in luce la funzione strumentale che possono assumere le ricerche antropologiche svolte su movimenti indipendentisti. Bretagna: la ricerca antropologica diventa strumento politico in mano ai movimenti, poiché “dà importanza” (e quindi “sostiene”). Laurence Nicolas: la conoscenza dell’etnologo, “storico del luogo”, può diventare strumento politico, una volta riappropriata dagli attori del contesto studiato. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Dono e scambio Il conflitto sposta il senso delle interviste da un’idea di dono ad un principio di scambio. La presenza dell’antropologa rientra in un percorso di mobilitazione: l’utilità strategica delle informazioni da lei raccolte sposta la relazione dal dono (azione priva di strumentalità) al do ut des, si ricerca la reciprocità. Cantieri Isola: la reciprocità richiesta implica non tanto un aiuto sul piano materiale bensì teorico/conoscitivo. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli La richiesta di reciprocità Riunione Cantieri Isola: chi fa il verbale? Bert: “lo puoi fare tu, no? Noi ti diamo il materiale per il tuo lavoro e tu ci dai qualche cosa in cambio…”. Il mio continuo prendere appunti durante le riunioni, diventa non solo fonte di scherzo, ma segno del mio appropriamento di informazioni utili per i militanti stessi. È qui che cambia il rapporto osservatore/osservato: il dono si trasforma in reciproco scambio d’informazioni. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Reciprocità come risorsa La necessità di non sentirsi in casa propria è messa in crisi dalla richiesta di coinvolgimento inteso come comunicazione del proprio sapere, reso patrimonio comune: “quando avrai finito, finalmente ti sbilancerai, potrai darci una mano…” (Cantieri Isola) “tu che fai interviste, che impressione hai della gente del quartiere, si interessano? Qual è la posizione di Cantieri Isola su questa cosa dei locali?” (I Mille) L’antropologa è interrogata su quanto appreso e sollecitata a condividere il suo sapere, risorsa per l’attività del gruppo. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Cosa succede se la distanza non è capita Il Comitato non capisce la necessità di distanza e, peggio, mi ingloba in Cantieri Isola. Il conflitto fra i due gruppi richiede una presa di distanza da entrambi: ma il rifiuto di aiutare crea un frainteso che impedisce, per un po’, la comunicazione con il Comitato. NB: sarà solo il partecipare (come “scrittrice”), il dare un aiuto concreto, a farmi rompere quelle barriere. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli In equilibrio fra vicino e lontano Nella ricerca antropologica, la ricerca della vicinanza, come della distanza, generano conseguenze rilevanti: - l’oggettività, intesa come distanza, può causare un definitivo allontanamento o generare dei fraintesi - l’eccessiva vicinanza può precludere il contatto con altri attori del contesto, specialmente in terreni conflittuali Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Fare antropologia della partecipazione La ricerca sulle forme di partecipazione problematizza ulteriormente l’idea di “fare ricerca in casa propria”. Ogni fase della lotta e ogni modifica nelle relazioni instaurate costituiscono il punto di partenza per una nuova definizione dei rapporti, del tipo di coinvolgimento richiesto al ricercatore e della risposta che questi è disposto a dare. L’Isola, antropologicamente lontana, è ideologicamente vicina. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Antropologia dell’antropologia Se il fare antropologia in casa propria si dà laddove le categorie analitiche e quelle di produzione di conoscenza locale coincidono, che cosa succede nel fare antropologia di movimenti i cui membri usano concetti provenienti da campi molto vicini a quello del ricercatore? La ricerca di un’alterità antropologica con cui confrontarsi si sposta sul livello linguistico e concettuale. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli L’indigeno impara dal ricercatore Hilary Cunningham: “Le mie interviste con i partecipanti del Sanctuary suggerirono presto che il loro vocabolario (…) era mutato, fui tanto colpita dalla loro appropriazione di termini e concetti specifici che sospettai che avessimo letto gli stessi materiali. (…) il transnazionalismo non “apparteneva” più a me in quanto ricercatrice ma era diventato parte del vocabolario dei miei soggetti di ricerca. Non riuscivo più a stabilire i confini delle mie categorie analitiche (…): i miei strumenti analitici erano diventati le risorse simboliche del gruppo che stavo studiando”. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Mobilitazione come costruzione identitaria “ Promuovere il senso di appartenenza locale è la combinazione degli elementi (…) che aumentano la qualità urbana, il riconoscimento sociale, il consolidamento di quel tessuto sociale e culturale eterogeneo che dà forma all’Isola. L’Evento è una rappresentazione pubblica del quartiere. … L’Evento può diventare un veicolo interessante per la costruzione di un’immagine ‘pubblica’ dell’Isola, che sia attrattiva proprio perché radicata a un riconoscimento identitario” (Cantieri Isola, manifesto di presentazione, 2001). Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Posizioni ibride e scatole cinesi Francesca, membro fondatore di Cantieri Isola, mi chiede un aiuto a riunire le idee per la sua tesi di dottorato, poiché non trova un equilibrio fra partecipazione e analisi critica. La posizione è ibrida, come la mia, che faccio antropologia di un processo di costruzione del sapere (e dell’azione). Come analizzare le parole del nostro dialogo? La fonte della sua e della mia conoscenza si confonde, si sovrappone. Il mio sapere, da lei (e dagli altri) acquisito, le viene restituito. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Infine: antropologia in casa Gli interlocutori non perdono le loro individualità ma si confondono: soggetto osservato e ricercatore usano le stesse categorie e strumenti comunicativi. La complessità delle relazioni è data da un contesto in cui la produzione di conoscenza è al centro delle dinamiche studiate nella ricerca antropologica stessa. L’Isola, fisicamente lontana, sembra ideologicamente vicina e, soprattutto, concettualmente e linguisticamente in casa propria. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli La questione dell’Altro Analizzare la costituzione dell’oggetto della ricerca ha comportato l’osservazione di un triplice processo di problematizzazione del rapporto fra ricercatore e campo di ricerca. Partendo da un’idea della distanza come “prospettiva”, a tutti e tre i livelli si è analizzata criticamente la questione dell’Altro, con particolare riferimento al modo con cui il confronto con questi rimetta in causa l’identità culturale del ricercatore stesso. Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Bibliografia CUNNINGHAM Hilary, The Ethnography of Transnational Social Activism: Understanding the Global as a Local Practice, in American Ethnologist, 26:3, agosto 1999, pp. 583-604 EDWARDS Jeannette, Idioms of Bureaucracy and Informality in a Local Housing Office, in WRIGHT S. (a cura di), Anthropology of Organizations, Routledge, London, 1994 HASTRUP Kirsten, Fieldwork among Friends: Ethnographic Exchange within the Northern Civilization, in JACKSON (1987) JACKSON Anthony, Anthropology at Home, Tavistock, London – New York, 1987 Antropologia nella propria città _ Alessandra Micoli Bibliografia Mc DONALD Marion, The Politics of Fieldwork in Brittany, in JACKSON (1987) NICOLAS Laurence, Le chercheur en Sciences Sociales face à des associations en situation conflictuelle: entre espion et allié, l’impossible statut du chercheur sur un terrain de discorde, in AA.VV., Actions associatives, solidarités et territoires, Publications de l’Université de Saint-Etienne, 2001 PIASERE Leonardo, L’etnografo imperfetto. Esperienza e cognizione in antropologia, Laterza, Bari (2002) STRATHERN Marilyn, The Limits of Auto-anthropology, in JACKSON (1987)