Appunti tratti risposte alle domande di del libro di Macroeconomia: NEL BREVE PERIODO SI SUPPONE CHE LA RICCHEZZA È FISSA Reddito nazionale, dove viene e dove va (capitolo 3) I fattori di produzione sono il capitale e il lavoro. I fattori di produzione e la tecnologia determinano la produzione aggregata di un sistema economico; un loro aumento porta ad un aumento della produzione aggregata dell'economia. L'impresa commerciale che massimizza il profitto assume lavoro fino al punto in cui il prodotto marginale del lavoro è uguale al salario reale. La funzione di produzione ha rendimenti di scala costanti se un uguale incremento percentuale di tutti i fattori di produzione provoca un aumento di pari percentuale del prodotto. Il consumo è positivamente correlato al reddito disponibile: quanto più è elevato il reddito disponibile, tanto più è elevato il consumo. La quantità domandata di beni di investimento è negativamente correlata al tasso di interesse reale. La spesa pubblica è costituita dai beni e dai servizi acquistati direttamente dalla pubblica amministrazione. I trasferimenti sono l'opposto delle imposte: queste ultime diminuiscono il reddito disponibile dei nuclei famigliari mentre i trasferimenti lo fanno aumentare. (che cosa garantisce l'uguaglianza fra domanda e offerta aggregata di un'economia?) Consumo investimento e spesa pubblica determinano la domanda di prodotto aggregato in un sistema economico, mentre l'offerta viene determinata dai fattori di produzione e dalla funzione di produzione. Il tasso di interesse reale si aggiusta in modo da garantire l'uguaglianza fra domanda e offerta di prodotto aggregato. Al tasso di interesse di equilibrio, la domanda di beni e servizi è uguale all'offerta. Se il governo aumenta le imposte, il reddito diminuisce e, di conseguenza, diminuisce anche il consumo. La diminuzione del consumo è pari all'ammontare dell'aumento delle imposte moltiplicato per la propensione marginale al consumo. … . Dato che il prodotto aggregato è fisso, in quanto determinato dai fattori di produzione e dalla funzione di produzione e dato che la spesa pubblica non varia, la diminuzione del consumo deve esser compensata da un aumento dell'investimento. Affinché l'investimento aumenti il tasso di interesse reale deve diminuire. Quindi un aumento delle imposte provoca una diminuzione del consumo, un aumento dell'investimento e una diminuzione del tasso di interesse. La moneta e l'inflazione (capitolo 4) (descrivere la funzione della moneta) La moneta ha 3 funzioni: in quanto riserva di valore a moneta rappresenta un modo per trasferire potere d'acquisto dal presente al futuro. In quanto unità di conto rappresenta il termine rispetto al quale sono indicati i prezzi e rilevati i debiti. In quanto mezzo di scambio è lo strumento utilizzato per la compravendita di beni e servizi. (chi controlla l'offerta di moneta e come?) la controlla la Banca centrale, soprattutto attraverso operazioni di mercato aperto e di vendita di titoli di stato. Per aumentare l'offerta di moneta la Banca centrale acquista titoli di stato da pubblico, mettendo nuova moneta in circolazione; per diminuire l'offerta di moneta la banca centrale vende titoli di stato al pubblico, sottraendo moneta alla circolazione. (scrivere e spiegare l'equazione quantitativa) L'equazione quantitativa è un'identità che esprime il valore monetario del prodotto aggregato e la quantità di moneta che detengono gli individui. MxV= PxY (moneta, velocità, prezzo, prodotto aggregato). V è la velocità di circolazione della moneta rispetto al reddito; PxY è il PIL nominale. Se ipotizziamo che la velocità di circolazione della moneta è costante: MV=PY, una variazione della quantità di moneta (M) causa una variazione proporzionale nel PIL (PY). Inoltre se ipotizziamo che anche il prodotto aggregato sia esogenamente determinato dai fattori di produzione e dalla tecnologia, giungiamo alla conclusione che la quantità di moneta determina il livello dei prezzi. (teoria quantitativa della moneta). L'iperinflazione riflette sempre le politiche di scelta monetaria. Essa non può essere ridotta se un governo non riduce drasticamente l'offerta di moneta. (definire var reale e var nominale + esempi) Una variabile reale è una variabile misurata in unità che rimangono constanti nel tempo, le unità vengono poi aggiuntate rispetto all'inflazione. Una variabile nominale è misurata in unità correnti e non viene aggiustata per l'inflazione. L'economia aperta (capitolo 5) il tasso di cambio nominale è il prezzo relativo delle valute di due paesi. Il tasso di cambio reale , detto talvolta ragione di scambio, è il prezzo relativo dei beni di due paesi e ci indica il rapporto al quale possiamo scambiare i beni di un paese con i beni dell'altro. La disoccupazione (capitolo 6) (che cosa determina il tasso naturale di disoccupazione?) Il tasso di disoccupazione è determinato dai tassi di separazione dal lavoro e di collocamento al lavoro. Quanto maggiore è il tasso di separazione dal lavoro tanto maggiore è quello di disoccupazione (bla bla). (qual'è la differenza fra disoccupazione frizionale e strutturale?) la disoccupazione frizionale è la disoccupazione causata dal tempo necessario per abbinare occupazioni e lavoratori; trovare un'occupazione adeguata richiede tempo. La disoccupazione strutturale è la disoccupazione provocata dalla rigidità dei salari e dal razionamento dei posti di lavoro. La disoccupazione strutturale avviene perchè le imprese non vogliono o non possono ridurre i salari reali. Introduzione alle fluttuazioni economiche (capitolo 9) (perchè la domanda aggregata ha pendenza negativa?) vd anche domanda 1 cap 11 La domanda aggregata è la relazione tra la quantità domandata di prodotto aggregato e il livello generale dei prezzi . Per capire perchè la domanda aggregata ha pendenza negativa dobbiamo sviluppare una teoria della domanda aggregata. Una semplice teoria si basa sulla teoria quantitativa della moneta. Scriviamo l'equazione quantitativa in termini di offerta e domanda di moneta reali: M/P= (M/P)^d = kY dove K=(1/V). Questa equazione dice che per ogni dato livello dell'offerta di moneta esiste una relazione diversa tra il livello dei prezzi P e il prodotto aggregato Y, supposto che la velocità di circolazione della moneta V sia costante: quanto più alto è il livello dei prezzi tanto più basso è il livello dei saldi monetari reali e , perciò, tanto più bassa è la quantità di moneta domandata di beni e servizi Y. (grafico con p sull'asse y (livello dei prezzi) e Y(reddito, prodotto) sull'asse x: figura: iperbole equilatera riferita agli assi). Un modo per comprendere questa relazione inversa tra livello dei prezzi e prodotto aggregato è notare il collegamento tra moneta e transazioni MV= PY. Se il livello dei prezzi aumenta , ogni transazione richiede una maggiore quantità di moneta. Affinché l'equazione qua sopra sia valida con V cost, la quantità di transazioni (quindi la quantità domandata di beni e servizi Y) deve diminuire. (che impatto ha un aumento dell'offerta di moneta nel breve e nel lungo periodo) Se la banca centrale aumenta l'offerta di moneta, la curva di domanda aggregata si sposta verso destra (fig 9.2). Nel BP i prezzi sono vischiosi, per cui l'economia si muove lungo la curva di offerta aggregata di breve periodo dal punto A al punto B. Il prodotto aggregato aumenta al di sopra del suo livello naturale Y e l'economia sperimenta una fase di espansione. Ma l'aumento della domanda provoca un aumento dei prezzi e dei salari. Questo graduale aumento dei prezzi fa muovere l'economia lungo la nuova curva di domanda aggregata DA2, fino al punto C. Nel nuovo pt di equilibrio il prodotto aggregato è nuovamente al suo livello naturale, ma i prezzi sono più elevati di quanto fossero nell'equilibrio iniziale (LP) (punto A). (perchè per la banca centrale è più facile affrontare gli shock della domanda che quelli dell'offerta?) Perché ha il controllo dell'offerta di moneta. Nel caso di shock dell'offerta, la banca centrale non ha alcuno strumento a disposizione per aggiustare la domanda aggregata e conservare sia il pieno impiego sia un livello dei prezzi stabile. Per spiegare questo stato di cose prendiamo in considerazione le opzioni di politica economica a disposizione della banca centrale in entrambi i frangenti. Supponiamo che uno shock della domanda (introduzione sportelli bancari, prima inesistenti) faccia spostare la curva di domanda aggregata verso destra, come in fig 9.3. Nel breve periodo il prodotto aggregato aumenta a Y2, ma nel lungo periodo ritorna al livello naturale, sia pure con un livello dei prezzi più elevato P2. La banca centrale può contrastare questo aumento della velocità di circolazione della moneta contraendo l'offerta di moneta e riportando così la curva di DA alla sua posizione iniziale DA1. Nella misura in cui la banca centrale riesce a controllare l'offerta di moneta, è in grado di ridurre o eliminare l'effetto di uno shock della domanda sul prodotto aggregato. Consideriamo ora il caso di uno shock negativo dell'offerta (distruzione raccolto patate). Vd fig 9.4 la curva di offerta aggregata di breve periodo si sposta verso l'alto e l'economia si muove dal punto A al punto B. Il prodotto aggregato scende al di sotto del livello naturale e i prezzi aumentano. La banca centrale ha due possibili vie di intervento. La prima è mantenere costante la domanda aggregata: in tal caso il prodotto aggregato diminuisce al di sotto del tasso naturale, i prezzi diminuiscono e si ripristina il pieno impiego, ma al costo di una grave recessione. La seconda possibilità è stimolare la domanda aggregata aumentando l'offerta di moneta, riportando l'economia al livello naturale del prodotto aggregato, come mostrato nella figura 9.5, ma al costo di un livello dei prezzi permanentemente più alto, come nel punto C della fig. RIASSUMENDO: Dunque nel caso di un shock negativo sull'offerta, per la banca centrale non c'è modo di intervenire sulla domanda aggregata e mantenere contemporaneamente il pieno impiego e un livello stabile dei prezzi. La domanda aggregata I: il modello IS-LM (capitolo 10) (usando la teoria della preferenza per la liquidità per spiegare perchè un aumento dell'offerta di moneta fa diminuire il tasso di interesse?. Quali ipotesi avevamo formulato, anche solo implicitamente, sul livello dei prezzi?) La teoria della preferenza per la liquidità spiega in che modo l'offerta e la domanda di saldi monetari reali determinano il tasso di interesse. Una versione semplificata di tale teoria ipotizza che l'offerta di moneta sia fissa e determinata dalla banca centrale. In questo modello anche il livello dei prezzi P è fisso, cosicché anche l'offerta dei saldi monetari reali è fissa. La domanda di saldi monetari reali dipende dal tasso di interesse, che rappresenta il costo- opportunità di detenere la moneta. Se il tasso di interesse è alto, la domanda di saldi monetari reali è ridotta, perchè il costo opportunità di detenere moneta è relativamente elevato e, detenendo moneta, gli individui rinunciano a lucrare gli interessi corrisposti dai depositi. Al contrario, se il tasso di interesse è basso, la domanda di saldi monetari reali è elevata, perchè il costo- opportunità di tenere moneta è relativamente basso. Secondo la teoria della preferenza per la liquidità, il tasso di interesse si aggiusta in modo da garantire l'equilibrio di domanda e offerta dei saldi monetari reali. (Grafico: Domanda dei saldi monetari reali monotona decrescente, interseca la retta verticale dell'offerta dei saldi monetari reali, sull'asse x = M/P sull'asse y tassi di interesse r)Vd figura. 10.1.. Perché un aumento dell'offerta di moneta provoca una diminuzione del tasso di interesse? Consideriamo ciò che accade quando una banca centrale aumenta l'offerta di moneta, m1 a m2. Dato che il livello dei prezzi P è fisso, l'aumento dell'offerta di moneta fa spostare l'offerta di saldi monetari reali M/P verso dx, come mostra a figura 10.2. Il tasso di interesse deve variare per ripristinare l'equilibrio di domanda e offerta di saldi monetari reali. Al vecchio tasso di interesse r1, l'offerta è superiore alla domanda. Gli individui che detengono l'eccesso di moneta offerta cercano di convertirne una parte in obbligazioni o depositi remunerati. Le banche e gli emittenti di obbligazioni, che preferiscono corrispondere tassi di interesse più bassi, reagiscono all'eccesso di offerta di moneta abbassando il tasso di interesse. IL tasso di interesse diminuisce fino a raggiungere il nuovo equilibrio r2. (vd figura) (perchè la curva IS ha pendenza negativa?) La curva IS sintetizza la relazione tra tasso di interesse e livello di reddito che deriva dall'equilibrio del mercato dei beni e servizi. L'investimento è inversamente correlato al tasso di interesse. Una riduzione dell'investimento fa contrarre il reddito nazionale. A un più alto tasso di interesse corrisponde un più basso livello di reddito nazionale: al curva IS ha pendenza negativa. (perchè la curva LM ha pendenza positiva?) La curva LM sintetizza la relazione tra il tasso di interesse e il livello di reddito che deriva dall'equilibrio nel mercato dei saldi monetari reali; in particolare ci indica qual'è il tasso di interesse che garantisce l'equilibrio del mercato della moneta per ogni dato livello di reddito. La teoria della preferenza per la liquidità spiega perchè la curva LM ha pendenza positiva. Questa teoria ipotizza che la domanda di saldi monetari reali, L(r,Y), sia inversamente correlata al tasso di interesse. (perchè quest'ultimo è il costo- opportunità di detenere moneta) e direttamente correlata al livello del reddito. Il livello dei prezzi è fisso nel breve periodo, per cui la banca centrale determina l'offerta (fissa) di saldi monetari reali M/P. Il tasso di interesse porta in equilibrio la domanda e l'offerta di saldi monetari reali per ogni dato livello di reddito. Cosa accade se il livello del reddito aumenta? (grafico: asse y→r, asse x→ Y: LM monotona crescente, retta) l'aumento del reddito fa spostare la curva di domanda di moneta verso destra: al vecchio tasso di interesse r1, la domanda di saldi monetari reali è ora superiore all'offerta; per riportare la domanda e l'offerta in equilibrio, il tasso di interesse deve aumentare. Perciò ad un più alto livello del reddito corrisponde un più alto tasso di interesse. La curva LM, quindi, ha pendenza positiva. La domanda aggregata II: applicare il modello IS- LM: (capitolo 11) (spiegare perchè la curva di domanda aggregata ha pendenza negativa) La curva di domanda aggregata rappresenta la relazione inversa tra il livello dei prezzi e il livello del reddito nazionale. Nel cap 9 abbiamo analizzato una teoria semplificata della domanda aggregata, fondata sulla teoria quantitativa della moneta. In questo capitolo abbiamo visto come il modello IS.LM offra una teoria PIÙ COMPLETA della domanda aggregata. La risposta alla domanda la diamo analizzando quanto accade nell' IS-LM qnd varia il livello dei prezzi. Per una data offerta di moneta, un aumento del livello dei prezzi fa spostare la LM vs sinistra perchè i saldi monetari diminuiscono; ciò provoca una riduzione del reddito aggregato. La curva di domanda aggregata (fig 11.b) sintetizza la relazione tra il livello dei prezzi e il reddito ce scaturisce dal modello IS-LM. (effetto aumento delle imposte sul tasso di interre, sul reddito sul consumo e sull'investimento) provoca una diminuzione del reddito che provoca uno spostamento verso sx della IS! Inoltre provoca una riduzione del tasso di interesse e del reddito nazionale. Il consumo diminuisce a causa ella diminuzione del reddito disponibile; l'investimento aumenta a causa della flessione del tasso di interesse. L'IS- LM tiene conto anche del fatto che l'investimento aumenta al diminuire del tasso di interesse. (effetto di una diminuzione dell'offerta di moneta sul tasso di interesse, reddito consumo e investimento?) Dato un livello dei prezzi fisso, una diminuzione dell'offerta nominale di moneta fa diminuire i saldi monetari reali. La teoria della preferenza per la liquidità ci dice che per ogni dato livello di reddito una diminuzione dei saldi monetari reali porta a un aumento del tasso di interesse. Pertanto la curva LM si sposta verso sinistra. La diminuzione dell'offerta di moneta riduce il reddito e aumenta il tasso di interesse. Il consumo diminuisce in conseguenza della diminuzione del reddito, mentre l'investimento diminuisce a causa dell'aumento del tasso di interesse. Una diminuzione dei prezzi può portare sia un aumento sia una diminuzione del reddito di equilibrio. I modi in cui una diminuzione dei prezzi può far aumentare il reddito sono 2: l'aumento dei saldi monetari reali fa spostare la curva LM verso dx facendo così aumentare il reddito. L'altro lo tralascio. Anche i modi con i quali una diminuzione del livello dei prezzi può ridurre il reddito sono 2: una diminuzione inattesa del livello dei prezzi ridistribuisce la ricch tra debitori e creditori la curva IS va vs sx e il reddito diminuisce. L'altro lo tralascio: IS va vs sx provocando una diminuzione nel reddito. Offerta aggregata e il trade- off di breve periodo tra inflazione e disoccupazione (capitolo 13) (spiegare le tre teorie dell'offerta aggregata) ci sono (nel libro) tre modelli di offerta aggregata di breve periodo. Ttti tentano di spiegare perchè nel breve periodo, il prodotto aggregato può deviare dal livello naturale di lungo periodo, cioè dal livello coerente con il pieno impiego di lavoro e capitale. Da tutti e tre i modelli deriva una funzione di offerta aggregata nella quale il prodotto aggregato deiva dal suo livello nautrale Y quando il livello dei prezzi devia dal suo livello atteso: Y=Y+ß(P-P^e). Il primo modello è quello dei salari vischiosi. Il fallimento del mercato si verifica nel mercato del lavoro, perchè i salari nominali non si aggiustano immediatamente alle variazioni della domanda e dell'offerta di lavoro, ovvero il mercato del lavoro non raggiunge istantaneamente l'equilibrio. Quindi un aumento inatteso del livello dei prezzi causa una diminuzione del salario reale (W/P). il minor salario reale induce le imprese a impiegare più lavoro e così il prodotto aggregato aumenta. Il secondo modello è il modello dell'informazione imperfetta. Il terzo è il modello dei prezzi vischiosi. In questo caso l'imperfezione del mercato si manifesta attraverso il mancato adeguamento istantaneo dei prezzi nei mercati dei beni alle variazioni delle condizioni della domanda. Il mercato dei beni non raggiunge l'equilibrio istantaneo Se la domanda dei beni di un'impresa diminuisce,, l'impresa reagisce riducendo la quantità prodotta e non il prezzo. (in che modo la curva di Phillips è collegata all'offerta aggregata?) Nel BP l'offerta aggregata dipende dal livello naturale del prodotto aggregato e dalla differenza tra il livello dei prezzi e il livello dei prezzi atteso. Ciò è espresso dall'equazione dell'offerta aggregata Y=Y+ß(P-P^e). L curva di Phillips rappresenta un modo alternativo per esprimere l'offerta aggregata e offre un modo semplice per spiegare il trade-off tra inflazione e disoccupazione implicito nella curva di offerta aggregata di breve periodo. (tralascio la formula). (quando è possibile ridurre l'inflazione senza provocare una recessione?) La curva di Phillips mette in relazione il tasso di inflazione con il tasso di inflazione atteso e la differenza tra il tasso di disoccupazione e il tasso naturale di disoccupazione. Quindi un modo per abbattere l'inflazione è creare una recessione, facendo aumentare la disoccupazione al di sopra del livello naturale. Tuttavia è possibile contenere l'inflazione anche senza generare fenomeni recessivi. Se si riesce a ridurre i costi dell'inflazione attesa. La recessione può far aumentare il tasso naturale di disoccupazione e può influenzare il processo di determinazione dei salari infine può spingere permanentemente i salari reali al di sopra del livello di equilibrio e aumentare così la disoccupazione. Le politiche di stabilizzazione (capitolo 14) sia la politica monetaria sia la politica fiscale agiscono con ritardi considerevoli. Di conseguenza, nel decidere se la politica economica debba espandere o contrarre la domanda aggregata bisogna prevedere quale sarà lo stato dell'economia tra sei mesi o un anno. L' incoerenza temporale: è un problema provocato dal fatto che le aspettative sulle politiche economiche future influenzano le azioni degli individui nel presente. La politica di inflazione mirata è correttamente interpretabile come una forma di discrezionalità limitata: la banca centrale può utilizzare gli strumenti di politica economica a propria discrezione, ma è considerata responsabile del mantenimento di un obbiettivo di inflazione predeterminato. Il debito pubblico (capitolo 15) Un deficit pubblico può rappresentare una buona scelta di politica economica perchè permette di stabilizzare il prodotto aggregato e l'occupazione in un sistema economico perchè permette una più omogenea distribuzione del carico fiscale nel tempo; e perchè permette di distribuire più equamente tra diverse generazioni il costo di progetti di investimento a lungo termine. Il livello del debito pubblico può incoraggiare il governo a creare moneta perchè è calcolato in termini nominali: all'aumentare del livello dei prezzi il valore reale del debito pubblico diminuisce , quindi un indebitamento elevato può indurre il governo a stampare moneta per far aumentare il livello dei prezzi e ridurre il valore reale del debito pubblico. Il consumo (capitolo 17) Keyns ha congetturato la propensione marginale al consumo che è la parte di di ogni euro addizionale di reddito che viene consumata, è compresa tra 0 e 1. egli inoltre ha ipotizzato che il reddito sia la principale determinazione del consumo. Infatti egli riteneva che il tasso di interesse non avesse grande rilievo nelle decisioni di consumo. Una funzione di consumo che soddisfi queste ipotesi è: C= C+cY. Dove C è il livello del consumo autonomo, Y il reddito disponibile e c la propensione marginale al consumo compresa tra 0 e 1. L'investimento (capitolo 18) alcuni motivi per le quali le imprese costituiscono scorte: al fine di mantenere il livello di produzione costante nel tempo. Consentono a un0impresa di operare con più efficienza. Per evitare di esaurire un bene quando le vendite sono inaspettatamente elevate. La domanda e l'offerta di moneta (capitolo 19) (in che modo il sistema bancario crea moneta?) In un sistema a riserva frazionata il sistema bancario crea moneta perchè in genere le banche detengono come riserva solo una parte dei depositi, utilizzando la restante parte per concedere prestiti alla clientela. IL miglior modo per descrivere il meccanismo di creazione di moneta da parte del sistema bancario è considerare i 3 mastrini. In un sistema a riserva frazionata la banca non deve detenere riserve in misura corrispondente ai depositi, ma soltanto riserve sufficienti a garantire che il circolante sia a disposizione dei depositanti che ne chiedono il prelievo. La parte rimanente può essere impiegata per concedere prestiti. Nel concedere i prestiti la banca aumenta l'offerta di moneta, così facendo l'offerta di moneta aumenta di un po'. La creazione di moneta prosegue per importi inferiore nelle altre banche, facendo aumentare ancora l'offerta di moneta. Ogni euro di depositi genera 1/r*r euro di moneta dove r*r è il rapporto riserve depositi. SINTESI PAGINA 447 CAPITOLO 19 (l'offerta di moneta dipende dalla base monetaria, da rapporto riserve depositi e dal rapporto circolante depositi. Un aumento della base monetaria provoca un aumento proporzionale dell'offerta di moneta; una diminuzione del rapporto riserve depositi o del rapporto circolante depositi fa aumentare il moltiplicatore monetario e di conseguenza l'offerta di moneta. (Quali sono i tre strumenti che la BC può utilizzare per influenzare l'offerta di moneta?) La BC influenza l'offerta di moneta attraverso le operazioni di mercato aperto, gli obblighi di riserva e il tasso di rifinanziamento. Le operazioni di mercato aperto sono operazioni di compravendita di titoli di stato eseguite dalla BC: se la BC acquista titoli di stato aumenta la base monetaria, quindi l'offerta di moneta in misura dell'ammontare di euro pagato ai venditori; se vende titoli di stato contrae la base monetaria quindi l'offerta di moneta, nella misura dell'ammontare in euro che incassa dagli acquirenti. Gli obblighi di riserva indicano il valore minimo del rapporto riserve/depositi che le banche devono osservare: un allentamento degli obblighi di riserva si traduce in un abbassamento del rapporto riserve/depositi e permette alle banche di erogare più prestiti per ogni euro di deposito, facendo aumentare il moltiplicatore monetario e l'offerta di moneta; un inasprimento degli obblighi di riserva comporta un aumento del rapporto riserve/depositi e una diminuzione del moltiplicatore monetario e dell'offerta di moneta. Il tasso di rifinanziamento è un tasso di interesse che la banca centrale applica agli istituti bancari che le richiedono un prestito per poter ottemperare agli obblighi di riserva: se il tasso di rifinanziamento diminuisce, per le banche diventa meno costoso indebitarsi con la banca centrale e questo incentiva a erogare prestiti in eccesso rispetto agli obblighi di riserva; di conseguenza, al base monetaria e l'offerta di moneta aumentano. (perchè una crisi del sistema bancario può provocare un crollo dell'offerta di moneta?) per capirlo considero che cosa determina l'offerta di moneta. L'offerta di moneta M dipende dal moltiplicatore monetario e dalla base monetaria B. per come è definito il moltiplicatore, l'offerta di moneta dipende dal rapporto circolante/depositi dal rapporto riserve depositi e dalla base monetaria. Una crisi bancaria che comporti un gran numero di fallimenti bancari potrebbe cambiare il comportamento dei depositanti e delle banche quindi il rapporto circolante/ depositi e il rapporto riserve/ depositi. Un aumento del rapporto circolante/ depositi (che aumenta se gli individui non hanno molta fiducia nelle banche)sia del rapporto riserve/ depositi provoca una diminuzione del moltiplicatore monetario e quindi, a parità di base monetario una contrazione dell'offerta di moneta. (differenza tra teorie della domanda di moneta basate sulla scelta del portafoglio e teorie transnazionali della domanda di moneta) Le teorie della domanda di moneta basate sulle scelte di portafoglio enfatizzano il ruolo della moneta come deposito di valore. Secondo tali teorie, la domanda di moneta dipende dal rischio e dal rendimento della moneta e dalle altre attività che gli individui detengono in portafoglio. Le teorie transnazionali della domanda di moneta, invece, enfatizzano il ruolo della moneta come mezzo di scambio. Sottolineano che gli individui detengono moneta per fare acquisti. La domanda di moneta dipende dal costo di detenere moneta (tax interesse) e dal beneficio relativo (facilità di eseguire transazioni).la domanda di moneta , dunque, è negativamente correlata al tasso di interesse e positivamente correlata al reddito. (secondo il modello di Baumol- Tobin che cosa determina il numero di prelievi dai depositi bancari effettuati da un individuo? Cosa c'entra questa decisione con la domanda di moneta?) tale modello analizza il modo in cui gli individui soppesano costi e benefici di detenere moneta. Il beneficio di detenere moneta è la comodità: gli individui detengono moneta per evitare di doversi recare in banca ogni volta che avrebbero desiderato acquistare qlc cosa. Il costo di tale comodità p la rinuncia all'interesse che avrebbero ottenuto se avessero depositato la moneta su un conto fruttifero. N= (i*Y/2F)^(1/2). All'aumentare di i ,il numero ottimale delle visite alla banca aumenta perchè aumenta il costo di detenere moneta. Calcolando il numero ottimale di visite alla banca, possiamo trovare anche la quantità di moneta detenuta dagli individui, cioè la domanda di moneta . Il modello BaumolTobin dice che la domanda di moneta p direttamente correlata alla spesa e inversamente correlata al tasso di interesse.