TEATRO GOLDONI Venezia CLASSE 5B ROBERT L’opera teatrale “Una Pura Formalità” è riuscita a farmi percepire la drammaticità del Teatro dell’assurdo. • Proprio come nella poesia di Montale “Forse un mattino andando”, il tema che ricorre è l’inesistenza della realtà. • YLENIA •Nel teatro dell'assurdo anche il più misero dei dettagli risulta importante per comprendere l'opera. •Risulta incalzante il modo in cui il commissario cerca di far confessare l'omicidio allo scrittore Onoff, che alla fine risulta essere l'omicida, o meglio il suicida, di se stesso. •Tutta la rappresentazione si svolge in questo commissariato in mezzo al nulla; ogni qualvolta ci sia una tempesta la luce è solita saltare e le linee telefoniche sono costantemente interrotte, perfino le penne o la macchina da scrivere non funzionano. •Risulta tutto assurdo, come è assurdo ritrovarsi in un posto così che sembra perfino non esistere. Il posto non è reale, non esiste fisicamente, è un "punto di passaggio" tra la vita e la morte. LUCA • Una pura formalità narra di un viaggio alla scoperta di se stessi, di quella che è stata la propria vita. • Durante la rappresentazione viene detto: "gli uomini sono condannati a dimenticare le cose sgradevoli della loro vita, è più sono sgradevoli e prima si apprestano a dimenticarle“; tutta la rappresentazione è basata su questa frase. MANUEL • Uscito da teatro mi sono reso conto che nella commedia niente è come appare e solo al termine si ha la chiara comprensione di quale sia il reale scenario in cui si sono mossi i protagonisti. SIMONE • L'opera si conclude con la rivelazione che il protagonista, in realtà, si era suicidato ed era giunto in questa "stazione di polizia" che, secondo me, rappresentava un punto di passaggio in cui passavano tutti gli individui che avevano commesso il suicidio. MATTEO • Un’ottima rappresentazione teatrale orchestrata in maniera a dir poco eccellente da Glauco Mauri. • La pioggia creava, insieme al bosco e alla notte, un’atmosfera cupa, tenebrosa, quasi criptica. • Buffo e bizzarro è stato il comportamento di Onoff che, quando il commissario gli chiedeva di raccontare cosa fosse successo quella sera e perché stesse correndo nel bosco a quell’ora della notte mentre pioveva, cambiava ogni volta versione, andando quasi fuori di testa. NICOLA • Una storia molto simile, se non uguale, alle situazioni kafkiane nelle quali i protagonisti tentano di sfuggire da situazioni apparentemente molto strane e misteriose; tentano di sfuggire invano, alla fine periscono. • La commedia vuole sottolineare l'irrealtà e l'ingiustizia della vita, da cui l'uomo tenta di evadere per trovare un mondo migliore. ANCA FLORINA • Mi è piaciuto in particolare il momento delle fotografie perché il protagonista riesce a rendersi conto di quante persone aveva incontrato nella propria vita, di quanti momenti passati faticava a ricordare. • In questa storia non sono importanti le risposte bensì le domande, necessarie all'uomo per aiutarlo a cercare di comprendere quel viaggio a volte stupendo, a volte affascinante, che è la vita. • Alla fine, quando il protagonista riesce a dare una risposta alla propria esistenza, il temporale si ferma e il palcoscenico è invaso dalla luce. ILARIA • La recitazione di Glauco Mauri mi è piaciuta molto; si poteva vedere l’esperienza e l’emozione con cui interpretava il personaggio. • L’orologio appeso alla parete inspiegabilmente è senza lancette; si può cogliere dalle battute del personaggio che quello è un luogo senza tempo CIRO • Tutta la drammaturgia, la teatralità, risultano costruite con pochissimi e vagamente delineati elementi, dando vita ad una narrazione di finissima fattura a dir poco universale. Unica costante la pioggia, che penetra tutto, mura, mobili e persone. ELENA CRISTINA • Il racconto rimane oscuro fino al suo epilogo, quando i pezzi della vita del protagonista si compongono come i pezzi di un puzzle. Una pura formalità è un viaggio alla scoperta di se stessi e la ricerca della memoria. FRANCESCO E’ la commedia più complicata che abbia mai visto. • Ti fa riflettere molto su alcuni piccoli dettagli che affiorano durante la rappresentazione come l'orologio senza lancette e le matite che non scrivono. • Un paio di intuizioni me le ero fatte ma il ragazzo che arriva alla fine dello spettacolo mi aveva fatto cadere le ipotesi come fossero state solo un castello di carte spazzato via dal vento. • VALERIO Il racconto ruota attorno a questa frase: "Gli uomini sono eternamente condannati a dimenticare le cose sgradevoli della loro vita; e più sono sgradevoli e prima si apprestano a dimenticarle". • RUDI Sono quindi le domande, non le risposte, le protagoniste di quest’opera densa di sfumature e costellata di finestre che mostrano paure, fragilità e debolezze. • PIERALBERTO • Quanta suspense! Quanti colpi di scena! Anche come scenografia, hanno usato solo un luogo ma è stato ben allestito; la stazione di polizia senza telefono e senza le lancette sull’orologio da muro, senza inchiostro sui fogli e con Leonardo Da Vinci come commissario. EDOARDO Alcuni “dettagli” mi hanno colpito molto, ad esempio: l’uso delle luci, l’utilizzo dell’acqua e dei suoni per rappresentare la pioggia e per finire, il cambio scena con il movimento del palcoscenico, è stata una cosa fantastica! • MATTIA Il finale appunto porta ad interrogarsi sul misterioso viaggio della vita, creando domande alle quali non si conosce la risposta, ovvero domande sul senso della vita e sulla natura umana, alle quali una risposta è difficile e pensierosa. • DAVIDE Il tema di questa sceneggiatura pone al centro la ricostruzione, pezzo per pezzo, della vita Solamente alla fine della rappresentazione si viene a conoscenza che l’identità dell’uomo assassinato e del suo omicida sono la stessa, infatti lo scrittore Onoff si era in realtà suicidato. • • MASSIMILIANO • Mi ha colpito, l'ambientazione che con i molteplici effetti scenici, dalle luci agli effetti sonori senza trascurare l'ambientazione, una tipica stazione di polizia in stile americano. MIRCO • Al primo impatto l’opera è sembrata quasi di una banalità e semplicità assurda. molto strana, ma durante la rappresentazione, alcuni piccoli e impercettibili particolari potevano fare intuire, che in realtà il tutto era ambientato in una dimensione surreale, fuori dagli schemi del tempo. Onoff con un colpo di scena finale si rivelerà l’assassino di sé stesso. • L’originalità di questo nuovo tipo di teatro, che secondo me può essere descritto come un teatro dell’assurdo, sta proprio nel fatto di utilizzare scene di vita quotidiana semplicissime nella loro essenza, ma nasconderci all’interno significati ben più profondi, mettendo in luce la concezione metafisica che caratterizza quest’opera, creando scombussolamento e confusione nel pubblico. • MIRCO Bello è stato anche rimanere quell’oretta in più a teatro, finita la rappresentazione, per ascoltare il discorso di Glauco Mauri (l’attore che interpreta il commissario). Ha toccato diversi temi tra cui proprio lo scopo del teatro e dell’uomo stesso. • Molto interessante l’affermazione che l’uomo dovrebbe cercare di sforzarsi a capire gli altri, tutti noi siamo diversi è abbiamo le nostre singolari peculiarità ciò che vale per un singolo individuo che sia un fatto o un’emozione provata non sarà mai uguale ad un altro individuo. • Io credo in fondo che un individuo per quanto cerchi di essere compreso, le sue parole non faranno altro che fluttuare in questo arido vento, come un lamento lontano senza meta, né destinazione e l’amarezza sola resterà. • EDOARDO Questa storia è ricca di “misteriosi perché” presenti nella vita di tutti gli uomini, necessari per comprendere la vita quotidiana. • CINZIA ELEONORA • Una rappresentazione che lascia senza parole grazie al colpo di scena, secondo me, dell’inganno tra omicidio e suicidio del protagonista. • Se la si guarda senza conoscere la trama, la sorpresa del protagonista che scopre di essere lui la vittima dell’omicidio di cui è accusato, trasformando così il fatto in suicidio, si trasmette pienamente allo spettatore. • La commedia è ambientata in un unico luogo, l’ufficio di polizia, con qualche riferimento all’ambiente esterno tramite l’uso di suoni, descrizioni e sullo sfondo il muro d’acqua del temporale, la notte. GIORGIA Al termine della rappresentazione le emozioni e le sensazioni erano diverse in ognuno di noi. “Una pura formalità”, infatti non rientra nel genere di rappresentazioni viste fino ad ora; fa parte del teatro dell’assurdo, un teatro che mette in scena una successione di eventi, apparentemente senza significato. • Ed è proprio questa la sensazione che ho avuto. • È stato molto difficile capire cosa stava accadendo nella serie di scene rappresentate, tanto è vero che alla fine non avevo capito ancora nulla, come se avessi nella mente una serie di immagini che non riuscivo a collegare tra loro. • E’ stata una bella rappresentazione; ho capito che non tutto si può intuire immediatamente. •