Festival di Pergine Spettacolo Aperto Pergine Valsugana dal 4 al 19 luglio 2008 Dal 2007, dopo oltre trent’anni di attività, il Festival ha cambiato pelle, aggiungendo al proprio logo “L’arte di essere fuori” . Dichiarando così la volontà di “uscire” idealmente e fisicamente dai confini del teatro tradizionalmente inteso e di lavorare per esprimere e catalizzare nuovi stimoli per il territorio. Gli ingredienti principali del Festival sono grandi ospitalità e iniziative di sostegno a favore di nuovi artisti, ideale “motore” dell’attività di spettacolo del festival, con laboratori per danzatori, musicisti, cantanti, direttori d’orchestra. Un’area di lavoro è stata aperta attorno agli spazi e alla memoria storica dell’ex Ospedale Psichiatrico, con l’obiettivo finale di rendere questo significativo luogo di Pergine laboratorio di nuova creatività. Dal punto di vista del metodo si è scelto di porre attenzione tanto ai contenuti proposti in cartellone quanto al “come” i progetti vengono sviluppati. “Dal cosa al come ” diviene dunque una precisa scelta metodologica che informa tutte le iniziative di PSA, dalla qualità della didattica dei laboratori alla scelta di artisti attenti ai temi “caldi” dell’oggi, fino alla sensibilità per le “buone pratiche”. Dopo il successo, nella passata edizione, della prima notte bianca del Trentino, il Festival 2008 si riapre con l’invito a tenere gli occhi aperti, per una notte che diventa simbolo di un atteggiamento. Pergine non dorme, eppure sogna! Il sogno è quello di inventare tante città possibili, di immaginare uno spazio urbano accogliente in modo sempre diverso. Così a luglio Pergine diventerà la città delle favole, con la notte bianca, si trasformerà in una città che canta, sulle note di grandi opere liriche ed infine sarà la città dei matti, fucina e laboratorio di nuova creatività, generate dalla memoria e dagli spazi dell’ex ospedale psichiatrico. Il Festival di PSA, giunto alla sua 33a edizione, riconferma la sua vocazione: grandi ospiti, laboratori per giovani artisti, sperimentazione di nuovi linguaggi, evasione dagli spazi (e dai modi) tradizionali del fare spettacolo. Cristina Pietrantonio Direttrice artistica PSA Festival di Pergine Spettacolo Aperto La città che sogna Venerdì 4 e sabato 5 luglio La città delle favole Pergine centro storico, Teatro Tenda, Parco Tre Castagni Festa dei piccoli frutti, attività per bambini, spettacoli, teatro di strada, la notte bianca… Venerdì 4 luglio ore 20 Piazza Municipio Venerdì 4 luglio ore 21.30 Parco 3 Castagni Sabato 5 luglio ore 19.30 Piazza S. Maria Sabato 5 luglio ore 22.30 Piazza S. Maria Sabato 5 luglio ore 21.30 Teatro Tenda Sabato 5 luglio ore 24 Parco Tre Castagni Mercoledì 9 luglio ore 21 Castelpergine Incontri, dibattiti, idee in libertà Inaugurazione La camicia dell’uomo contento teatro ragazzi, Compagnia Roberto Corona Cena etnica a cura di Mandacarù Orchextra terrestre concerto Quemar, nuovo circo, regia di Paul Magid Gran ballo mascherato e a seguire dj set con Plaza de Funk La città che sogna: aperitivi & pensieri “Nuove generazioni” Giovedì 10, Venerdì 11 e sabato 12 luglio La città che canta Pergine centro storico, Teatro Tenda, Teatro delle Garberie “La Traviata” di G. Verdi a teatro e nelle piazze: concerti, proiezioni, karaoke lirico… Requiem per Chris di Andrea Camilleri Giovedì 10 luglio ore 21.30 Teatro Tenda Venerdì 11 luglio ore 20 Piazza S. Elisabetta Venerdì 11 luglio ore 21.30 Teatro Tenda Sabato 12 luglio ore 17 Corte Trapp Caldonazzo Sabato 12 luglio ore 20 Teatro delle Garberie Sabato 12 luglio ore 21.30 Teatro Tenda Mercoledì 16 luglio ore 21 Castelpergine Incontri, dibattiti, idee in libertà con Enrico Rava e Sergio Rubini Karaoke lirico La Traviata di G. Verdi concerto del laboratorio lirico anteprima de La fanciulla del Lago di Paolo Benvenuti La Traviata di G. Verdi La città che sogna: aperitivi & pensieri “Spazi per la cultura” Martedì 15, Giovedì 17, Venerdì 18 e sabato 19 luglio La città dei matti Pergine centro storico, Teatro Tenda e Padiglione Perusini (ex Ospedale Psichiatrico) Spettacoli, videoinstallazioni, reading ed altre cose strane Martedì 15 luglio ore 21.30 Teatro Tenda Giovedì 17 luglio ore 21.30 Teatro Tenda Venerdì 18 luglio ore 18\21 Pad. Perusini Venerdì 18 luglio ore 21 Pad. Perusini Sabato 19 luglio ore 18\21 Pad. Perusini Sabato 19 luglio ore 21 Pad. Perusini Il sacro segno dei mostri di Danio Manfredini Instruments 1 coreografia Roberto Zappalà entrata libera alla città dei matti Normale coreografia Francesco Ventriglia entrata libera alla città dei matti Normale coreografia Francesco Ventriglia Ed inoltre: laboratorio creativo; laboratorio di danza; laboratorio lirico di avviamento al debutto (per cantanti); laboratorio lirico di perfezionamento (per cantanti, direttori d’orchestra, pianisti) LA CITTÁ DELLE FAVOLE Venerdì 4 luglio e Sabato 5 luglio La notte bianca e la Festa dei piccoli frutti Pergine Centro Storico, Parco Tre Castagni, Teatro Tenda Dopo il grande successo della passata edizione della prima Notte bianca in Trentino, il Festival PSA 08 riparte con il proposito di tenere gli occhi aperti, per una notte che diventa simbolo di un atteggiamento. Un grande evento, che coinvolgerà tutta la città per due giorni il 4 e 5 luglio, trasformando le vie e le piazze in altrettanti spazi colorati e favolosi con proposte per tutti: installazioni scenografiche, luci, performer internazionali, macro e micro-eventi e proposte gastronomiche, per due giornate all’insegna del divertimento! La regia dell’evento sarà curata dal “Laboratorio creativo di PSA”, sotto la guida di Roberto Corona e Massimo Cottica. L’immagine “logo” 2008 della manifestazione è stata ideata dal pittore trentino Maurizio Boscheri. L’Inaugurazione della Città delle Favole, avverrà venerdì 4 luglio alle ore 20.00, con una festa in Piazza Municipio e “assaggi di spettacolo”. Alle 21.30 al Parco Tre Castagni La camicia dell’uomo contento, favola per ragazzi di tutte le età, uno spettacolo ispirato al libro di Calvino della Compagnia Roberto Corona. Il vivo della festa avrà luogo sabato 5 luglio alle ore 19.30 in Piazza Santa Maria con la cena etnica organizzata dalla cooperativa Mandacarù di Trento e, a seguire il concerto dell’Orchextra terrestre nella stessa piazza. Alle ore 21.30 tutti al Teatro Tenda per assistere all’incredibile spettacolo Quemar della compagnia Artescena. Uno spettacolo dominato dalla presenza del fuoco, dalle sue fiamme, dal suo calore e dalla sua luce, ed un cast eterogeneo formato da artisti di tutto il mondo. Talenti diversi, danzatori, acrobati e giocolieri, che incanteranno il pubblico muovendosi su uno sfondo di fiamme ipnotiche. Vedremo la frenesia nei loro piedi, il vortice caleidoscopico delle luci, la sensualità dei corpi e la scarica emotiva di acrobazie sospese nell’aria. Quemar sarà una notte dedicata all’amore e allo scambio di energia. In ogni favola che si rispetti, arriva il momento del ballo. E anche la più dura delle dirigenti d’azienda sogna prima o poi di indossare un abito da principessa e di volteggiare tra le braccia di un aitante cavaliere. Walzer suonati da una vera orchestra, L’Orchestra Rossini di Pesaro diretta da Daniele Agiman, una favolosa pista da ballo (al Parco Tre Castagni) sotto le stelle e tante sorprese contribuiranno a creare ciò che, ci auguriamo, diventerà d’ora in poi uno degli appuntamenti più attesi dell’estate trentina: Il Gran ballo mascherato le danze si apriranno alle ore 24.00. E per i più mattinieri le proposte si sposteranno fino alle prime luci dell’alba, al parco Tre Castagni con dj set impedibili, e… special guest della serata direttamente dai festival di Glastonbury e Glade, il miglior dj emergente del Regno Unito, il trentino: Plaza de Funk. Plaza De Funk, alias Marcello De Angelis roveretano, dal 2001 vive e lavora a Londra, come deejay e produttore nei locali più trendy. Messosi in luce fin dai primi anni Ottanta quando, ancora ragazzino, riusciva a studiare pianoforte e contemporaneamente a suonare la chitarra in molte formazioni rock e heavy metal del Trentino, ha scoperta l'elettronica e la musica da dancefloor "di qualità" iniziando a farsi strada, frequentando la vita notturna londinese e i club più rinomati, come il celebre Fabric, dove inizia a lavorare ben presto come deejay. E in pochi anni il suo nome d'arte "Plaza De Funk" si è guadagnato il rispetto di tutto l'ambiente, fino a diventare "deejay emergente dell'anno". Pergine non dorme: negozi, bar, ristoranti, la ludoteca, la biblioteca saranno aperti fino a tardi e al Parco dei Tre Castagni verranno offerte ghiotte occasioni per gustare i deliziosi piccoli frutti della Valsugana. Venerdì 4 luglio ore 20 Piazza Municipio Inaugurazione de La città delle favole Venerdì 4 luglio ore 21.30 Parco 3 Castagni La camicia dell’uomo contento teatro ragazzi, Compagnia Roberto Corona Sabato 5 luglio ore 19.30 Piazza S. Maria Sabato 5 luglio ore 22.30 Piazza S. Maria Sabato 5 luglio ore 21.30 Teatro Tenda Sabato 5 luglio ore 24 Parco Tre Castagni Cena etnica a cura di Mandacarù Orchextra terrestre concerto Quemar, nuovo circo, regia di Paul Magid Gran ballo mascherato e a seguire con Plaza de Funk (miglior dj 2008 a Londra) dj set LA CITTÁ DELLE FAVOLE Venerdì 4 luglio IL libro di mago Calvino racconta “La camicia dell’uomo contento” di e con Roberto Corona e Massimo Cottica collaborazione artistica di Claudio Raimondo e Fabio Comana ore 21.30 Parco Tre Castagni Pergine (spettacolo per tutta la famiglia) Quell’uomo strano sul treno, porgendomi un libro mi disse: “Le fiabe sono vere… prese tutte insieme sono una spiegazione generale della vita, sono il destino che può toccare ogni uomo e ogni donna…” Già … un grande libro che arriva per caso nelle mani di un cantante in viaggio per raggiungere il teatro. Doveva essere un normale, classico concerto per voce e pianoforte e invece qualcosa va storto. Una distrazione fatale sul treno, gli spartiti sono rimasti là e al loro posto adesso c’è questo strano, misterioso libro. Maestro e cantante accettano la sfida e precipitano nel suo mondo fiabesco. Ne escono strani personaggi, tutti alla ricerca della felicità. Si, ma quale felicità? Il magico libro che sprizza luce e regala attimi di incantata follia, tra creature d’acqua, fate dall’enormi ali e strane creature, sembra domandarlo a noi spettatori: qual è la ricetta per la felicità? E nell’aria tuona ancora una volta l’insistente domanda: “ Oh principino, hai tutto ciò che desideri, non ti manca nulla…Perchè sei triste?” Massimo Cottica, pianista di fama internazionale e docente al Conservatorio di Musica di Piacenza, ha accettato di giocare con la musica e il teatro, componendo musiche originali per lo spettacolo e citando i grandi classici, stimolato dall’amicizia e dalla collaborazione con Roberto Corona, attore e regista, che opera nel teatro da oltre un ventennio. LA CITTÁ CHE CANTA Giovedì 10 Venerdì 11 e Sabato 12 luglio Pergine Centro Storico, Teatro Tenda La Traviata di Giuseppe Verdi, a teatro e nelle piazze: concerti, proiezioni e karaoke lirico… La Città che Canta avrà inizio giovedì 10 luglio ore 21.30 con lo spettacolo concerto Requiem per Chris di Andrea Camilleri. L’attore Sergio Rubini e il jazzista Enrico Rava portano in scena un soggetto inedito, un storia siciliana che si conclude in una New Orleans, segnata dalla catastrofe dell'uragano Katrina, che mantiene, nonostante la tragedia, il fascino della sua tradizione musicale. Rubini e Rava raccontano la storia di Chris Lambertine, personaggio fantastico che incarna le origini e la storia del jazz afro-americano. Uno strano viaggio nello spazio e nel tempo, dove la Sicilia fascista che attende l'imminente disastro della guerra a fianco della Germania, si intreccia con frammenti di storia del jazz delle origini di New Orleans per poi ritornare a viaggiare tra Palermo e Roma e concludersi su un tetto della città americana Katrina. Venerdì 11 luglio alle ore 20.00, Karaoke lirico in Piazza S. Elisabetta, un preludio di quello che sarà l’avvenimento della serata al Teatro Tenda: La Traviata di Giuseppe Verdi, diretta da Daniele Agiman. La Storia di Traviata non è un’opera, non è una pièce teatrale: è un progetto drammaturgico originale che intreccia frammenti dell’originale romanzo “La signora delle Camelie” di Dumas, all’omonima opera musicale di Giuseppe Verdi. Il regista Alessio Pizzech, ha estrapolato dal romanzo di Dumas padre una serie di monologhi che affrontano vari passaggi della narrazione e ne delineano dei nuclei tematici dal forte impatto espressivo, che sono alla radice di ogni elaborazione artistica successiva alla fonte letteraria originale. Questo concatenarsi di monologhi, di duetti e arie dall’opera, sottolinea e pone al centro della narrazione il protagonista maschile: l’intero spettacolo è una lunga soggettiva su Alfredo. Egli rivivrà i momenti più importanti di questo percorso sentimentale: l’incontro con Lei, la malattia di Lei, l’intervento del Padre, l’Addio e le lettere finali di. L’opera verrà replicata anche sabato 12 luglio, sempre alle 21.30, preceduta alla ore 17.00 dal concerto del Laboratorio Lirico di PSA, presso la Corte Trapp di Caldonazzo. Giovedì 10 luglio ore 21.30 Teatro Tenda Requiem per Chris di Andrea Camilleri Venerdì 11 luglio ore 20 Piazza S. Elisabetta Venerdì 11 luglio ore 21.30 Teatro Tenda Sabato 12 luglio ore 17 Corte Trapp Caldonazzo Sabato 12 luglio ore 21.30 Teatro Tenda con Enrico Rava e Sergio Rubini Karaoke lirico La Traviata di G. Verdi concerto del laboratorio lirico La Traviata di G. Verdi LA CITTÁ CHE CANTA Giovedì 10 luglio Requiem per Chris da un soggetto inedito di Andrea Camilleri ENRICO RAVA SERGIO RUBINI e con MAURO NEGRI e la ENRICO RAVA NEW GENERATION ore 21.30 Teatro Tenda di Pergine L’attore Sergio Rubini e il jazzista Enrico Rava portano in scena un soggetto inedito di Andrea Camilleri, per un film che non sarà mai realizzato. Una “storia siciliana” che si conclude in una New Orleans, segnata dalla catastrofe dell'uragano Katrina, che mantiene, nonostante la tragedia, il fascino della sua tradizione musicale. Rubini e Rava raccontano la storia di Chris Lambertine, personaggio fantastico che incarna le origini e la storia del jazz afro-americano, assieme a Mauro Negri (sax contralto e clarinetto) e alla Enrico Rava New Generation, ovvero Giovanni Guidi (pianoforte), Francesco Ponticelli (contrabbasso), Joao Lobo (batteria). Il progetto pilota, frutto della collaborazione tra Solares Fondazione Culturale, Enrico Rava e Andrea Camilleri, ha debuttato in occasione del PALERMO TEATRO FESTIVAL lo scorso 3 novembre 2007 con grande successo di pubblico e critica. Uno strano viaggio nello spazio e nel tempo, dove la Sicilia fascista che attende l'imminente disastro della guerra a fianco della Germania, si intreccia con frammenti di storia del jazz delle origini di New Orleans per poi ritornare a viaggiare tra Palermo e Roma e concludersi su un tetto della citta' americana martoriata dall'uragano Katrina. “Uno spettacolo raffinato affidato alla lettura pregnante e discreta di Rubini… sul giallo rimasto irrisolto vince la tromba eterea, lirica di Rava che spiazza all’improvviso con la sua dedica in forma di Requiem al musicista che non esiste” La Repubblica. Filo rosso la tromba di Enrico Rava e la sua ossessione per quella piu' misteriosa di Chris Lambertine, leggendario musicista morto suicida nel 1917 – Gazzetta di Parma. LA CITTÁ CHE CANTA Venerdì 11 luglio e sabato 12 luglio La Storia di Traviata dall’Opera di Giuseppe Verdi progetto drammaturgico di Alessio Pizzech orchestra Rossini di Pesaro direttore Daniele Agiman cantanti del laboratorio di avviamento al debutto di Pergine Spettacolo Aperto e con Francesco Wolf nel ruolo di Alfredo Narrante regia Alessio Pizzech regista collaboratore Lorenzo Varale spazio scenico e costumi Cristina Aceti ore 21.30 Teatro Tenda di Pergine Ancora una volta Pergine Spettacolo Aperto propone una rilettura dell’’Opera in modo inconsueto, quest’anno il titolo è La Traviata. La Storia di Traviata non è un’opera, non è una pièce teatrale: è un progetto drammaturgico originale che intreccia frammenti dell’originale romanzo “La signora delle Camelie” di Dumas, all’omonima opera musicale di, Giuseppe Verdi. Il regista Alessio Pizzech, ha estrapolato dal romanzo di Dumas padre una serie di monologhi che affrontano vari passaggi della narrazione e ne delineano dei nuclei tematici dal forte impatto espressivo, che sono alla radice di ogni elaborazione artistica successiva alla fonte letteraria originale. Questo concatenarsi di monologhi, di duetti e arie dall’opera, sottolinea e pone al centro della narrazione il protagonista maschile: l’intero spettacolo è una lunga soggettiva su Alfredo. Egli rivivrà i momenti più importanti di questo percorso sentimentale: l’incontro con Lei, la malattia di Lei, l’intervento del Padre, l’Addio e le lettere finali di Violetta (in Storia di Traviata i personaggi hanno i nomi dell’opera verdiana). La storia d’amore viene rivissuta alla luce del sentimento e del percorso mentale di Alfredo, e, come attraverso una lente d’ingrandimento noi rileggiamo i gesti e gli sguardi di questo amore impossibile. Ed è in questo raccontare ciò che è accaduto per riappropriarsene che Lui rievoca il fantasma di un femminile desiderato e desiderabile ancora, facendolo riaffiorare dalla propria memoria. “L’immagine da cui sono partito presente nel romanzo è la riesumazione del corpo di Lei che Alfredo ( nell’opera di Dumas chiamato Armando ) post-mortem ordina, spinto dalla morbosa curiosità di vedere cosa ne è rimasto della bellezza di Lei. Da qui lo spettacolo parte, da quell’atto in cui passato e presente si riuniscono nel tempo assoluto della Memoria Amorosa”. La narrazione musicale diventa così narrazione interna al racconto parlato: il dipanarsi dei fili di una vicenda assolutamente unica, persi in un passato drammatico, ma sempre presenti e vivi nella mente del protagonista Io narrante. La Storia di Traviata vuole sottolineare e giocare attraverso questo labirinto di racconto nel racconto, di passato nel presente e di reciprocità dei tempi storici. La storia reale dei personaggi si intreccia con la storia artisticamente creata su di loro: finzione e realtà si sedimentano nella rappresentazione. Il lavoro quindi parte dalla dimensione fortemente simbolica di ogni segno scenico che solo sul palcoscenico trova una sua profonda motivazione. Dalla scelta dell’abito, alla costruzione dello spazio scenico fino al gesto attorale tutto porta ad un asciugarsi della messa in scena per tornare ad un’origine profonda della natura del testo. Primo e secondo atto dell’opera di Verdi vengono presentati epurati di quelle parti corali che contraddistinguono la dimensione della Festa per concentrarci sui duetti e le arie come isole dove il sentimento e la relazione tra i personaggi diviene più cocente. “Credo che proprio in una messa in scena che favorisca l’elemento dialogico, eliminando tutte le sovrastrutture tipiche dello spettacolo d’opera ed avvicinandosi a modalità della prosa, si possa portare a sintesi una profonda esplorazione dell’animo di personaggi come questi. I temi che voglio sottolineare e sviluppare sono sostanzialmente tre: la Malattia, la Bellezza, il Corpo”. Alessio Pizzech LA CITTÁ DEI MATTI Martedì 15 luglio, Giovedì 17 luglio, Venerdì 18 luglio e Sabato 19 luglio Pergine centro storico, Teatro Tenda, Padiglione Perugini ( ex Ospedale Psichiatrico) spettacoli, videoinstallazioni, reading ed altre cose… Dal 2007, dopo oltre trent’anni di attività, il Festival ha cambiato pelle con lo slogan: L’arte di essere fuori, dichiarando così la volontà di “uscire” idealmente e fisicamente dai confini del teatro tradizionalmente inteso. Un’area di lavoro è stata aperta attorno agli spazi e alla memoria storica dell’ex Ospedale Psichiatrico, con l’obiettivo finale di rendere questo significativo luogo di Pergine laboratorio di nuova creatività. Così quest’anno PSA 08 La città che sogna, diventerà anche la città dei matti, fucina e laboratorio di nuova creatività, generate dalla memoria e dagli spazi dell’ex ospedale psichiatrico. Il programma si articolerà in quattro giornate, il primo appuntamento è per martedì 15 luglio alle ore 21.30 con lo spettacolo Il sacro segno dei mostri, di Danio Manfredini. Un progetto che indaga il mondo e l’atmosfera del disagio psichico, tema caro al regista, per anni impegnato nel settore dell’arte terapia all’interno di una struttura psichiatrica di Milano. Giovedì 17 luglio sarà la volta dello spettacolo di danza Instrument 1 di Roberto Zappalà e della sua Compagnia. Instrument 1 è il nuovo progetto di Roberto Zappalà, un viaggio attraverso i concetti, i luoghi comuni, gli stereotipi, le credenze, le abitudini di un luogo. Sulla scia del suo più recente percorso personale il coreografo siciliano, proporrà una drammaturgia complessa sul corpo nella sua relazione con il suono, il rumore e la musica. Il 18 e il 19 luglio chiuderà questo ciclo di proposte, una produzione del festival e della Compagnia Eliopoli, per la regia del giovane coreografo Francesco Ventriglia. Lo spettacolo intitolato Normale, anche la follia merita i suoi applausi, indagherà la normalità della follia, affrontando non le tematiche mediche della patologia psichiatrica ma, quel concetto di normalità fatta di regole, al di fuori delle quali non è possibile vivere senza essere accusati di anormalità e di follia. Articolato in due sezioni, lo spettacolo sarà preceduto da alcuni momenti di performance e videoinstallazioni, all’interno e all’esterno del Padiglione Perusini, unica testimonianza tangibile di quelle che erano le strutture manicomiali di Pergine. Allo spettacolo parteciperanno gli studenti dei laboratori danza di PSA e la Compagnia Eliopoli. Nelle due giornate del 18 e 19 luglio, entrata libera all’interno degli spazi dell’ex Ospedale Psichiatrico di Pergine, per visitare, capire e pensare. Martedì 15 luglio ore 21.30 Teatro Tenda Giovedì 17 luglio ore 21.30 Teatro Tenda Venerdì 18 luglio ore 18\21 Pad. Perusini Venerdì 18 luglio ore 21 Pad. Perusini Venerdì 18 luglio ore 18\21 Pad. Perusini Sabato 19 luglio ore 21 Pad. Perusini Il sacro segno dei mostri di Danio Manfredini Instruments 1 coreografia Roberto Zappalà entrata libera alla città dei matti Normale coreografia Francesco Ventriglia entrata libera alla città dei matti Normale coreografia Francesco Ventriglia La città dei matti è sostenuta dal progetto Memoria per il Trentino della Provincia Autonoma di Trento LA CITTÁ DEI MATTI Martedì 15 luglio Il sacro segno dei mostri ideazione e regia Danio Manfredini con Simona Colombo, Cristian Conti, Afra Crudo, Vincenzo Del Prete, Danio Manfredini, Giuseppe Semeraro, Carolina Talon Sampietri, luci Maurizio Viani produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, CTB Teatro Stabile di Brescia ore 21.30 Teatro Tenda di Pergine Il sacro segno dei mostri indaga il mondo e l’atmosfera del disagio psichico, tema caro a Danio Manfredini che per anni ha insegnato pittura in una casa di cura di Milano per malati psichici. I sentimenti, le sensibilità di alcune di queste figure, sono il fulcro di questa creazione. “Fu intorno ai trent’anni che entrai a lavorare come conduttore dell’atelier di pittura presso una comunità psichiatrica nata a seguito della Legge 180 che prevedeva il superamento della vecchia istituzione manicomiale. Entrai in quel contesto con l’attenzione di chi entra nella foresta. Non si trattava di confrontarsi con belve feroci ma con esseri umani imprevedibili, fragili e vulnerabili. Provavo soggezione, timore e attrazione. Ogni paziente con cui venivo a contatto era un mondo unico, misterioso. Stavo in ascolto, parlavo poco, capivo che dovevo fare attenzione a come mi muovevo nello spazio, imparavo a essere presente senza invadere. Ho lavorato dodici anni con quelle persone; mi sono licenziato da otto. Lasciare la comunità fu difficile e in qualche modo lacerante. Nel corso di quegli anni avevo scritto diversi appunti, stralci di conversazioni con loro, accadimenti particolari. Ho rovistato nei quaderni in cerca di queste tracce. Questi frammenti sono stati il punto di partenza per il lavoro con gli attori, insieme a foto, qualche video, e soprattutto i miei racconti”. Danio Manfredini Vincitore del Premio Ubu 2004 con Cinema Cielo, come miglior spettacolo, Danio Manfredini, da anni porta avanti un lavoro basato su una ferrea precisione e disciplina che, unite alla straordinaria sensibilità che lo caratterizza, danno vita a piccoli gioielli di intensa emozione. Per Danio, per la sua sensibilità sottile ed esasperata, i matti non sono molto diversi da noi. Sono persone che vivono e sentono con troppa intensità sensazioni ed emozioni, e per questo sono insieme fragili ed eccessive, inquiete ed instabili. Ai suoi occhi la follia, sembra di intuire, è una ferita che ci portiamo tutti dentro, ma che le regole e le convenzioni sociali riescono ad occultare, a sedare, a consolare, un dolore che gli affetti possono farci dimenticare. Oliviero Ponte di Pino LA CITTÁ DEI MATTI Venerdì 17 luglio Instrument 1 coreografia e regia di Roberto Zappalà testi di Nello Calabrò musica originale eseguita dal vivo disegno luci Marco Policastro costumi Roberto Zappalà con Alain El Sakhawi, Jacopo Jenna, Fabien Pinot, Salvatore Romania, Antoine Roux -Briffaud, Wei Meng Poon, Alessandro Vacca una coproduzione Compagnia Zappalà danza - Etnafest Arte - Scenario Pubblico - uva grapes festival ore 21.30 Teatro Tenda di Pergine Instruments1 è il nuovo progetto di Roberto Zappalà, che sulla scia del suo più recente percorso coreografico, libera il movimento da una drammaturgia troppo complessa per soffermarsi sul corpo nella sua relazione con il suono, il rumore, la musica. Il progetto si dispiega in 3 momenti, nell’esplorazione di strumenti inconsueti quali l’hang, il marranzano, il didgeridoo. La coreografia vedrà in scena sette interpreti maschili e si caratterizzerà per la musica eseguita dal vivo. Instrument 1 ha il compito di rileggere la Sicilia attraverso il suo linguaggio scenico. “Dall’ ”inizio” ogni viaggio degno di questo nome è legato ad una mappa; che si segua prima di incominciarlo o che si disegni al ritorno, la mappa è sempre un viaggio. Si può viaggiare anche attraverso i concetti, i luoghi comuni, gli stereotipi, le credenze, le abitudini di un luogo le cui mappe sono logorate per il troppo uso ed è urgente approntarne di nuove. Borges insegna che la mappa non è il territorio, a maggior ragione se il territorio in questione è la Sicilia, perché, come diceva Gesualdo Bufalino, la Sicilia non esiste, ci sono cento Sicilie e ognuna ha altrettante interpretazioni. Per interpretare servono gli strumenti e lo spettacolo si fa carico, nel senso letterale e metaforico, di uno di questi, il marranzano, per farne strumento d’interpretazione, per aprire strade e percorsi che la danza ci propone in maniera dolce e oscura. Ogni strumento è anche una protesi, e la protesi marranzano serve a pescare nel “mare” Sicilia”. Roberto Zappalà Instrument1- scoprire l’invisibile è la prima “camminata” di un viaggio più grande, quello di remapping sicily, un progetto per viaggiatori non per turisti perché: “camminare è una virtù, il turismo è un peccato mortale”, Werner Herzog LA CITTÁ DEI MATTI Venerdì 18 e Sabato 19 luglio NORMALE Anche la follia merita i suoi applausi regia e coreografia Francesco Ventriglia musiche di Emiliano Palmieri con gli allievi del laboratori danza PSA e la Compagnia Eliopoli produzione Festival Pergine Spettacolo Aperto - Compagnia Eliopoli ore 21.30 Padiglione Perugini ex Ospedale Psichiatrico Normale indagherà la normalità della follia! Il coreografo Francesco Ventriglia non affronterà con il suo spettacolo le tematiche mediche della patologia psichiatrica ma, quel concetto di normalità fatta di regole, al di fuori delle quali non è possibile vivere senza essere accusati di anormalità e di follia. Normale si articolerà in due momenti distinti, all’interno e all’esterno del Padiglione Perusini, unica testimonianza tangibile di quelle che erano le strutture manicomiali di Pergine, messa in disuso da pochi anni. Il primo momento dello spettacolo si svolgerà all’interno del padiglione, nella zona dei bagni, dove saranno realizzate delle performance con i ragazzi dei laboratori danza di PSA, mentre all’esterno in uno spazio scenico creato di fronte alla facciata e alle grate di sicurezza, si svolgerà lo spettacolo che vedrà come protagonisti anche una sezione giovane della Compagnia Eliopoli di Milano. Il coreografo scaligero dopo aver affrontato un tema come l’amore per i disabili si confronta ora con un altro grande tema: la follia. “Vorrei rappresentare la follia che si nasconde dietro la normalità e viceversa: spesso il manicomio, la detenzione, ce la costruiamo noi stessi perché abbiamo paura di uscire dalle rassicuranti regole di una normalità imposta dalla società”. Spinto dalla sua sensibilità e stimolato dall’argomento Ventriglia ha iniziato ad indagare il tema della follia attraverso gli scritti di Alda Merini ed ha così sviluppato una ricerca che si basa sulla riflessione della condizione umana e della creatività coreografica. Così come è stato per Il mare in catene, la coreografia di Normale diventa un procedimento in cui Ventriglia dà una suggestione e i danzatori la arricchiscono di volta in volta con la loro interiorità, ne nasce un procedimento in crescendo di intensità che porta i danzatori a trovare quasi un nuovo modo di danzare e sicuramente un nuovo approccio col movimento. L A CITTA’ CHE SOGNA… IL CINEMA da giugno ad agosto Rassegna cinematografica Riccardo Pegoretti Il cinema, primo strumento meccanico della comunicazione e dell’intrattenimento di massa, è sempre stato un protagonista, un lettore e un inventore della contemporaneità, di cui a sua volta la città è sempre stata al centro con i suoi accelerati processi di cambiamento, con le sue reiterate contraddizioni e con i suoi bisogni di sogni e di esorcismi collettivi. La città è il luogo del movimento e il cinema per primo è riuscito a coglierlo e a rappresentarlo. È certamente un significativo indizio che il primo filmato della storia del cinema mostrasse a Lione gli operai che uscivano dalle fabbriche Lumière. La città luogo del progresso e della libertà, ma anche portatrice di povertà e di disperazione, dell’individualismo più narcisista e insieme degli amori impossibili e di inaspettate imprevedibili solidarietà, delle aspirazioni di successo e di riscatto, ma anche di sconfitte e di morte. L’atteggiamento del cinema riguardo la città è da decenni ambivalente anche se da tempo predominano le proiezioni di catastrofici futuri urbani (abbiamo tutti nella memoria la Los Angeles costretta dall’inquinamento a una notte perenne di “Blade Runner” di Ridley Scott e la metropoli prigione di “1997 Fuga da New York” di John Carpenter). Con qualche approssimazione si può affermare che l’idea della città come spazio per sognare ha incominciato ad eclissarsi con la seconda guerra mondiale con la Berlino ridotta in macerie di “Germania anno zero” di Roberto Rossellini e con le immagini di Hiroshima e Nagasaki. Spesso anche quando il cinema sceglie luoghi disabitati e lontani pare in realtà raccontare indirettamente della fuga dalla città, dai valori, dagli stili di vita, dai conflitti della civiltà contemporanea che essa incarna. Emblematico tra i titoli degli ultimi mesi “Into the Wild” di Sean Penn, con il lungo pellegrinaggio verso se stesso e la morte, recidendo gradatamente ogni radice con la famiglia, gli studi, la città, gli altri esseri umani; così come i lavori di Werner Herzog da sempre cantore di persone che sfidano il mondo di oggi prendendone le distanze trasformandosi in appassioni conquistatori di quello che è comunemente giudicato inutile. Su coordinate simili si muovono anche “Il treno per Darjeeling” di Wes Anderson con tre fratelli che solo lasciando l’Occidente e le sue metropoli possono forse essere meno nemici e “Sopravvivere coi lupi” di Vèra Belmont, favola di una bimba ebrea che riesce a sfuggire alla deportazione e a attraversare incolume mezza Europa grazie ad un branco di lupi. Se si considera il panorama cinematografico degli ultimi mesi e lo si visita attraverso gli occhiali tematici di PSA 2008 non si individuano percorsi diretti. “La città che canta”, per esempio, richiama soprattutto “Shine a Light” di Martin Scorsese con i Rolling Stones ripresa visivamente accattivante e sofisticata di un concerto newyorkese straordinario che potrebbe avere come sottotitolo esplicativo che “Il rock non muore mai”. Anche “La città che sogna” lascia pochi titoli se non la si declina verso le varie modulazioni che la conducono verso l’irrazionalità, la violenza e la follia divenuta condizione non più solo individuale. Forse città almeno un poco sognate sono la Nantes di Emile e Gabriel del delizioso “Solo un bacio per favore” di Emmanuel Mouret che narra di un amore che faticosamente riesce a districarsi da infinite paure di fallimento, “Mars. Dove nascono i sogni” della russa Anna Melikyan che ragiona sulla relazione tra passato e futuro guardando dentro i paradossali volti del presente di una città dell’ex URSS che ha persino mutato il suo nome da Marks in Mars, la Roma di “Caos Calmo” di Antonello Grimaldi dove un uomo che ha perso la moglie riesce a riflettere su se stesso e riprendere il bandolo della propria esistenza, la Beyrouth di “Caramel” di Nadine Labari con protagoniste tre amiche riescono a vivere con passione i propri sentimenti dentro una realtà di costante guerra latente, l’indefinita città italiana di “Bianco e nero” di Cristina Comencini con l’innamoramento travolgente e senza ritorno fra un tecnico italiano e una mediatrice culturale nera, ambedue felicemente sposati. Molte più numerosi invece sono i film in cui le città vengono rappresentate come spazi privilegiati dell’irrazionalità, della follia, della violenza più o meno gratuita, dove il sangue scorre sotto il selciato e ombre di morte si allungano dai vicoli fin dentro le case e nei cuori delle famiglie. Ne ricordiamo solo alcuni dei migliori. Con la sua personalissima inquietante fantasia Tim Burton con “Sweeny Todd. Diabolico barbiere di Fleet Street” ci conduce nella classica cupa Londra del XXI secolo in una storia di arroganza del potere e di squartamenti che richiama alla mente le atmosfere dei delitti di mr. Hyde e di Jack il sezionatore di prostitute. Ridley Scott con “American Gangster” propone la carriera violenta e non troppo tragica di un gangster nero nella turbolenta New York degli anni Settanta, mentre con “Onora il padre e la madre” Sidney Lumet ha realizzato un metropolitano, spietato, sporco, implacabile ritratto di famiglia con i componenti che si distruggono reciprocamente assetati di denaro. Anche in “I padroni della notte” di James Gray New York è al centro delle azioni di una famiglia, mentre in “Gone Baby Gone” di Ben Affleck si narra di una bimba rapita nella apparente civile Boston e delle indagini difficili che vengono condotte. Venendo in Europa cambiano le ambientazioni e le situazioni, ma i climi sono egualmente agghiaccianti: dalla Torino dell’usura e del delitto di “Nessuna qualità agli eroi” di Bruno Todeschini alla Napoli invasa dai rifiuti del documentario “Biutiful cauntri” Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero, dalla Roma e dalla Milano inospitali e agre di “Cover Boy. L’ultima rivoluzione” di Carmine Amoroso con protagonisti un romeno e un abruzzese ambedue convinti che se non trovi qualcuno che ti aiuta sei ineluttabilmente uno straniero anche nella tua patria, alla Marsiglia del notevolissimo crepuscolare poliziesco “L’ultima missione” di Olivier Marchal e alla Stoccolma che nasconde storie di violenza familiare dei “Racconti di Stoccolma” di Anders Nillson. E, ancora, l’America della guerra in Irak dove pare non esistere discontinuità tra la realtà di chi vive nelle città in patria e chi combatte nelle città irakene con due opere imperdibili pochissimo viste come “Nella valle di Elah” di Paul Haggis e “Redacted” di Brian De Palma. Gianluigi Bozza LABORATORI ESTATE 2008 per giovani musicisti, cantanti, danzatori, attori, direttori d’orchestra, maestri collaboratori Da quasi dieci anni PSA mette in campo, accanto all’attività di produzione di spettacoli, progetti di formazione rivolti a giovani artisti nel campo della musica, del teatro, della danza. Pergine Spettacolo Aperto è un “Festival-laboratorio”, che trova il suo momento centrale nell’attenzione ai giovani e alla ricerca. LABORATORIO LIRICO responsabile didattico: Cristina Pietrantonio Audizioni laboratorio lirico Mercoledì 28 maggio, Teatro Auditorium di Trento. L’opera scelta per quest’anno sarà La Traviata di Giuseppe Verdi. I vincitori riceveranno una borsa di studio per partecipare al Laboratorio lirico di avvio al debutto, dal 22 giugno al 12 luglio, mirato all’allestimento dell’opera in forma scenica (direttore Daniele Agiman, regia Alessio Pizzech). I finalisti potranno accedere gratuitamente al Laboratorio lirico di perfezionamento, dal 6 al 12 luglio, che prevede l’esecuzione di un concerto finale con orchestra, con estratti dal capolavoro verdiano. LABORATORIO DANZA responsabile didattico: Maria Pia Di Mauro Laboratorio danza con ROBERTO ZAPPALÀ dal 20 al 22 Luglio Laboratorio condotto da Roberto Zappalà e la Compagnia Zappalà danza. Per partecipare inviare un curriculum e foto a figura intera. Audizioni danza Il 19 luglio audizioni danza per il corso di perfezionamento Modem studio atelier ed. 2008/09 della Compagnia Zappalà danza - Professione Danza - Scenario Pub.Bli.Co. LABORATORIO CREATIVO PSA responsabili didattici: Roberto Corona e Massimo Cottica L’ evento La città delle favole – La Notte Bianca, sarà curato da un nuovo laboratorio nato quest’anno all’interno del festival: “Laboratorio creativo di PSA” , sotto la guida di Roberto Corona (regista e attore ) e del musicista Massimo Cottica. LABORATORIO LOPP responsabile didattico: Klaus Saccardo Laboratorio ex Ospedale Psichiatrico di Pergine è un percorso di laboratorio teatrale su arte e follia, proposto all’Istituto superiore Marie Curie di Pergine, all’interno del programma scolastico. Il progetto si è sviluppato attraverso il recupero della memoria del luogo l’ex OP e della comunità di Pergine. BIGLIETTERIA E UFFICIO INFORMAZIONI Teatro Tenda tel. 0461 532374 BIGLIETTI • intero € 10,00 • ridotto € 8,00 [giovani/studenti, anziani over 65, abbonati Centro Santa Chiara /Teatro Stabile di Bolzano/ BolzanoDanza ] • ridotto bambini sotto i 12 anni € 5,00 ABBONATI STAGIONE LIRICA SANTA CHIARA 2007-2008 Il tagliando per la partecipazione a PSA è valido per lo spettacolo La Traviata (11 e 12 luglio) è necessaria la prenotazione telefonica. CINEMA Teatro Tenda • intero € 5,00 • ridotto € 4,00 [under 26, over 65] PREVENDITA apertura cassa sabato 21 giugno, con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 22 il sabato 10 - 12 (e 17 - 22 limitatamente ai giorni con spettacolo serale) nei giorni di spettacolo presso il Teatro Tenda non si effettua prevendita dopo le ore 20 Inoltre, con il servizio PRIMI ALLA PRIMA è possibile acquistare i biglietti presso gli sportelli delle Casse Rurali Trentine convenzionate in orario di sportello INFO Festival Pergine Spettacolo Aperto Via Guglielmi, 19 - 38057 Pergine tel. 0461 530179 fax 0461 533995 [email protected] www.perginepsa.it *********************************** I PICCOLI FRUTTI SANT’ORSOLA COLORANO LA NOTTE BIANCA DI PERGINE (Pergine Valsugana, 14 maggio 2008) Tra il 4 e il 5 luglio Pergine si trasformerà nella città delle favole: le strade si riempiranno di luci, musiche, danze e spettacoli. In questa atmosfera da sogno i piccoli frutti Sant’Orsola ‘incanteranno’ i partecipanti con il loro gusto e la loro freschezza naturale. Fragole, fragoline, lamponi, more, ribes, mirtilli e ciliegie, coltivati dai soci della Cooperativa Sant’Orsola nelle incantevoli Valli del Trentino, tingeranno con i loro colori la Notte Bianca. Tra balli e spettacoli, l’appuntamento per i più golosi è con ghiotte preparazioni a base di piccoli frutti firmati Sant’Orsola, realtà leader in Italia nella produzione e commercializzazione di queste dolci delizie e sponsor dell’iniziativa. Durante la Notte Bianca i piccoli frutti Sant’Orsola non saranno protagonisti solo del gusto ma anche della creatività come inusuali ingredienti dei laboratori per bambini e delle performance teatrali degli adulti. La Cooperativa Sant’Orsola si affianca per la seconda volta all’As sociazione Festival Pergine Spettacolo Aperto per questo evento da sogno, sottolineando in questo modo il suo legame con il territorio Trentino dove sono quasi 1.300 i soci che coltivano le delizie che portano il suo marchio. Per ulteriori informazioni: www.santorsola.com Sara Bellini Elena Vincenzi Sant'Orsola Soc. Coop. Agricola Ufficio Stampa c/o Fruitecom tel. 0461-518170 tel. 059-7863894