Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata - Elettronica applicata Prev Home Next 4. DIODO IDEALE La configurazione in diodo ideale (riportata in fig.1, con la caratteristica ingresso – uscita) consente di avere la seguente risposta ad una tensione di ingresso Vi : per Vi < 0 ⇒ Vo > 0 ed inoltre mentre per Vi > 0 ⇒ Vo = 0 Vo R =− 2 Vi R1 ( Fig. 1) Quando Vi > 0 il diodo D1 è in conduzione mentre il diodo D2 è interdetto, attraverso la resistenza R2 non passa corrente e si ha Vo = 0. (La tensione nel nodo B è circa 0,6 V) Per Vi < 0, invece, il diodo D1 è interdetto mentre il diodo D2 è in conduzione, si ottiene la configurazione invertente dell’amplificatore operazionale e si ha: Vo R =− 2 Vi R1 E’ possibile costruire una configurazione in diodo ideale (fig.2) complementare a quella precedentemente presentata grazie alla quale cui si ha che: per Vi < 0 ⇒ Vo = 0 per Vi > 0 ⇒ Vo < 0 ( Fig. 2 ) © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 Pagina 1 di 5 Autore: Franco Fiori Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata - Elettronica applicata Prev Home Next Si nota che quando Vi > 0 il diodo D1 è interdetto mentre il diodo D2 conduce, la resistenza R2 sarà percorsa dalla corrente I =Vi/R1 e la tensione in uscita sarà pari a: V0 = − R2 ⋅ Vi R1 Nel caso di Vi < 0, invece, il diodo D1 conduce mentre a causa di D2 interdetto Vo è uguale a zero. In entrambe le versioni che sono state presentate l’amplificatore operazionale lavora in anello aperto per una dinamica di uscita nel nodo B (vedi figura 1) compresa tra – 0,6 V e 0,6V: se ad esempio (considerando sempre la figura 1) VB fosse uguale a 0,2 Volt, sia D1 che D2 sarebbero considerabili come “open” ed l’amplificatore non sarebbe contro-retroazionato. Fortunatamente però grazie all’alto guadagno (Ad ≅ 10ˆ6) dell’amplificatore tale situazione si ottiene per valori molto piccoli di tensione differenziale all’ingresso. ( Vd = (±0,6V/10^6) ≅ 1µV ) Si può dire che l’amplificatore lavora ad anello chiuso quando uno dei due diodi conduce e quindi quasi sempre ( per tutte le tensioni differenziali all’ingresso superiori al µV ). Si consideri la funzione di trasferimento riportata in figura: ( Fig. 4 ) Per generare tale grafico si utilizza sempre una configurazione del tipo diodo ideale ma con la connessione di una resistenza Rp tra il nodo A e la tensione di alimentazione ( fig. 5 ). Consideriamo Vi > 0. Riferendoci al nodo A si vede che se I >Ip allora ( per il teorema di Kirchoff ) © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 Pagina 2 di 5 Autore: Franco Fiori Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata - Elettronica applicata Prev Home Next si ha la corrente I1 ( uscente dal nodo ), il diodo D2 è acceso e si può affermare che : V0 R =− 2 Vi R1 Invece se I < Ip allora nel nodo A ho la corrente entrante I’1, D1 è in conduzione mentre D2 è interdetto. In tal caso quindi Vo è uguale a zero. Tale situazione si presenterà immutata fino a quando la tensione di ingresso non sarà pari ad una certa V1 per la quale si ha che: V1 V AL = R1 R p Per tutte le tensioni Vi > V1 avremo una risposta Vo diversa da zero. Grazie all’aggiunta della resistenza Rp collegata fra il morsetto invertente dell’operazionale e la tensione di alimentazione, si riesce ad ottenere la traslazione della funzione di trasferimento(fig.4): Se la resistenza Rp è collegata oltrechè al morsetto invertente, al morsetto negativo dell’alimentazione (-VAL) la traslazione sarà verso il semiasse dei valori positivi; se collegata invece al morsetto positivo (+VAL) la traslazione sarà verso il semiasse dei valori negativi. Affinchè il diodo di precisione funzioni correttamente, un morsetto dell’amplificatore operazionale deve essere collegato a massa. © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 Pagina 3 di 5 Autore: Franco Fiori Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata - Elettronica applicata Prev Home Next ESERCIZI Esercizio n°1 Realizzare il circuito la cui funzione di trasferimento sia quella riportata in figura. ( Fig. 6 ) Soluzione Si può notare che A1 = -1, mentre A2 = 1/2 = 0,5 Per realizzare tale funzione viene usato un amplificatore operazionale in configurazione invertente a cui si associa un circuito in configurazione diodo ideale (come quello riportato in figura 2) che presenta una tensione d’uscita diversa da zero solo per valori di Vi > 0. Il risultato è il seguente: ( Fig. 7 ) © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 Pagina 4 di 5 Autore: Franco Fiori Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata - Elettronica applicata Prev Home Next E’ necessario dimensionare le resistenze. Per ipotesi A1 = -1 quindi R3 = R4 e si può supporre R3 = R4 = 33 KΩ. Inoltre A2 deve essere uguale a 0,5, ciò implica che: per Vi > 0 ⇒ A2 = − R3 R3 R2 ⋅− = 0,5 + − R4 R5 R1 Assegnando R2 = R1= 10KΩ, per soddisfare la relazione sopra riportata si trova: R5 = 22 KΩ. © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 Pagina 5 di 5 Autore: Franco Fiori