Valutazione dello Stato Nutrizionale nel Calciatore Professionista Prof. Fabrizio Angelini Medico Nutrizionista ed Endocrinologo Juventus Football Club Torino - Presidente Nazionale Società Italiana di Nutrzione dello Sport e dl Benessere SINSeB - Centro di Endocrinologia Nutrizione e Sport Istituto di Ricerche Cliniche Ecomedica Empoli Tra tutte le scienze applicate allo sport la nutrizione dopo la scienza dell’esercizio fisico è quella che influenza maggiormente la performance atletica. Gli studi volti a valutare la composizione qualitativa e quantitativa della dieta in atleti di elite hanno più volte evidenziato come gli atleti assumessero una quantità insufficiente di macro/micronutrienti , Maughan nel 2002 in una review evidenziò come “Quando Atleti motivati e di alto livello si confrontano nelle varie gare il margine tra Vittoria e Sconfitta è molto piccolo . Quindi quando tutto il resto è simile l’alimentazione può fare la differenza tra vittoria e sconfitta”. La visione dell’alimentazione dello sport negli ultimi venti anni ha subito un drastico mutamento fino ad alcuni decenni fa si pensava al cibo in modo solamente “strutturale” ed “energetico”, vale a dire attraverso il cibo il nostro organismo recluta una scorta energetica da consumare durante l’attività fisica. Negli ultimi anni si è cercato sempre partendo dalle basi del fabbisogno energetico, di avere anche una visione per così dire qualitativa dell’alimentazione ossia di valutare come i componenti degli alimenti (detti macronutrienti) vale a dire i grassi, i carboidrati e le proteine potessero a seconda delle loro percentuali, della loro tipologia e del “timing” di assunzione “influire” sulla salute dell’atleta e dunque sulla sua performance. Risulta poi chiaro a chiunque si occupi di sport a qualsiasi livello come un’attività fisica intensa e ripetuta nel tempo porti alla produzione di una serie di mediatori dei processi infiammatori (citochine) che possono in qualche modo sia influire sulla performance che predisporre agli infortuni, ecco dunque che al network neuroendocrino-metabolico si aggiunge la componente immunologica con tutto ciò che ad essa consegue. Da un punto di vista metodologico possiamo individuare i seguenti Step: - Valutazione Anemnestica - Indagini Ematochimiche - Valutazione del Dispendio Energetico - Valutazione Antropometrica 1 Dieta a Zona o a Uomo : La Nutrizione del Calciatore Professionista Fabrizio Angelini* – Alessandro Bonuccelli Indagine Anamnestica Nutrizionale La stesura dunque di un piano nutrizionale in una atleta di elite non può prescinder da una attenta valutazione anamnestica eseguita mediante una anamnesi nutrizionale che sia volta a valutare le abitudini alimentari dell’atleta soprattutto quando non è in ritiro gli errori ed eccessi ad esempio l’uso di alcool e cerchi di stimolare la consapevolezza nel calciatore di come una corretta alimentazione possa influire sul suo stato di salute e dunque sulla su performance .Nello sport in genere e nel calcio in particolare risulta difficile eseguire una anamensi nutrizionale basta su questionari autosomministrati, interviste sesmistrutturate. Secondo la nostra esperienza una corretta indagine nutrzionale basata su un colloquio con l’atleta può aiutare ad individuare come l’atleta si alimenta sia nelle giornate normali di allenamento che nel pre-gara che nel post-gara. Questo colloquio risulta essere molto utile in quanto si cercherà di sensibilizzare l’atleta sull’importanza dell’alimentazione nella pratica sportiva sia per la fase di preparazione all’evento sia durante l’evento agonistico che per recuperare le energie dopo il match. La presenza nei Team non solo di elite di atleti stranieri diversi per etnia e religione a maggior ragione rende questo momento indispensabile per iniziare a sensibilizzare l’atleta sulle nostre abitudini alimentari. Particolare attenzione andrà posta alla conoscenza dell’atleta sull’importanza dell’idratazione ai fini del corretto svolgimento dell’attività agonistica e su come un uso smodato di bevande alcoliche possa influenzare negativamente la performance . Esami Ematochimici – Ormonali – Stress Ossidativo Ogni squadra di calcio professionistica esegue con scadenze precise ai fini dell’idoneità sportiva una serie di valutazioni ematochimiche cui poi si aggiungono un serie di valutazioni ormonali e di marker’s infiammatori utili ad individuare eventuali situazioni di fatica temporanea o prolungata che possono influire sulla performance o favorire gli infortuni soprattutto di natura muscolare . Le valutazioni ormonali non possono prescindere a nostro avviso dalla valutazione della funzione tiroidea tramite il dosaggio di FT4 – FT3 – TSH . La funzione tiroidea è indice indiretto dello stato metabolico del nostro organismo, atteggiamenti dietologici non corretti (ad esempio diete restrittive nei primi giorni di ritiro oppure durante l’anno in atleti sovrappeso) possono portare ad una “risposta” della funzione tiroidea di “difesa metabolica” con diminuzione della produzione degli OT e aumento del TSH e come dimostrato dalla letteratura scientifica aumentata produzione di rT3 (ormone di risparmio metabolico) . Altro dato da non sottovalutare risulta poi come la patologia tiroidea sia endemica in Italia e pur se la popolazione da testare è di anagraficamente giovane non si possa escludere la maggiore probabilità di patologie tiroidee (es. Tiroiditi Autoimmuni ) con alterazioni funzionali come ad esempio un Ipotiroidismo che potrebbero influenzare negativamente la performance oppure l’associazione con altre patologie come le 2 Dieta a Zona o a Uomo : La Nutrizione del Calciatore Professionista Fabrizio Angelini* – Alessandro Bonuccelli Fibromialgie Autoimmuni che possono spesso associarsi alle Tiroiditi Autoimmuni mettendo a rischio l’apparato muscolare . Gli altri ormoni che possono essere utili ai fini di valutare e eventualmente prevenire lo stato di fatica dell’atleta sono rappresentati dai dosaggi del Cortisolo Ematico e del Testosterone . Il Rapporto T/C è staoo ed è da sempre indicato come “indice” funzionale degli stati di overreaching e overtrainig nello sport ; pur il calcio essendo uno sport di squadra a componente mista aerobica/anaerobica non comporta un dispendio energetico paragonabile agli sport di endurance in atleti sottoposti durante la stagione agonistica a numerosi impegni ravvicinati questi due parametri se ripetuti nel tempo e analizzati in senso “dinamico” nello stesso atleta possono fornire allo staff medico, allo staff tecnico ed al nutrizionista utili informazioni per impostare un paino nutrizionale e di supplementazione/integrazione individualizzati. In letteratura sempre più attenzione viene data alla possibilità di effettuare il dosaggio degli ormoni steroidei nella saliva , il metodo che risulta sicuramente interessante viene giustificato dal fatto che il dosaggio dell’ormone steroideo salivare rappresenterebbe veramente la “frazione attiva” dell’ormone stesso e sarebbe dunque un indice funzionale più mirato; in questo caso la difficoltà a volte nel prelevare adeguate quantità di saliva e la mancanza ancora di una vera standardizzazione dei dosaggio degli ormoni steroidei salivari rispetto ai tests ematici porta a “guardare” a questo tipo di metodica sicuramente con attenzione ma ancora a confrontarla sempre con i tests ematici . Anche il dosaggio della Vitamina D (25-OH-D3) può essere utile, per il ruolo che questo Ormone svolge metabolismo fosfo-calcico e la sua influenza sia su ll’apparato scheletrico che su quello muscolare ; inoltre la presenza sempre più diffusa di atleti di colore nelle squadre di calcio deve essere tenuta presente in quanto gli stessi hanno fisologicamente una carenza di vitamina D. I radicali dell’ossigeno ROS sono prodotti fisiologicamente durante i normali processi metabolici e la loro potenziale azione dannosa sulle membrane cellulari viene “tamponata” da un complesso sistema antiossidante messo in atto dal nostro organismo . Nell’attività sportiva si ha indubbiamente una aumentata produzione di citochine infiammatorie e di radicali liberi legati ai processi metabolici indotti dallo sforzo fisico cui non sempre si contrappone una “risposta antiossidante” Quando l’equilibrio tra fattori pro-ossidanti e fattori antiossidanti viene alterato a favore dei primi si crea una situazione fisio-patologica definita “ stress ossidativo” che può influire sia sulla performance che sulla predisposizione agli infortuni di natura muscolare .La valutazione dello stress ossidativo non è semplice pochi sono i Test sui liquidi biologici soprattutto ematici ed urinari ma anche salivari che possono dare informazioni utili ai fini che abbiamo precedentemente esposto. 3 Dieta a Zona o a Uomo : La Nutrizione del Calciatore Professionista Fabrizio Angelini* – Alessandro Bonuccelli La Valutazione dei radicali liberi nel sangue (DRoms) delle capacità antiossidanti (Oxy Test) e delle riserve antioosidanti (Malondialdeide Urinaria) deve essere a nostro avviso interpretata in senso dinamico con prelievi seriati e programmati durante la stagione questo sia per identificare eventuali fenomeni di “adattamento dei sistemi di ossidazione e antiossidazione ” come spesso avviene all’inizio della ripresa dell’attività agonistica che rendono inutile l’utilizzo ormai usuale di prodotti multivitamicini ad azione antiossidante . La corretta alimentazione ricca in frutta e verdura, con limitazione dell’utilizzo di cibi ad alto indice/carico glicemico naturalmente si opporrà in modo fisiologico e naturale a questi meccanismi molto complessi e sicuramente nocivi alla salute dell’atleta . Intolleranze Alimentari Le Reazioni di sensibilizzazione e/o intolleranza a componenti di alimenti, muffe e agenti chimici sono difficili da individuare singolarmente ma esse indubbiamente provocano una serie di alterazioni delle componenti cellulari (in particolari linfociti e piastrine) che possono essere individuate con specifci Tests Ematochimici . Il Test da noi utilizzato è il Test Alcat® test ematico di valutazione delle intolleranze alimentari . L’ esecuzione di questo Test permette a nostro avviso di individualizzare ancora di più il piano nutrizionale dell’atleta andando ad agire soprattutto sui fenomeni infiammatori o su quei sintomi (meteorismo intestinale, cefalea, gastrite, alitosi , sensazioni di gonfiore, dolori muscolari aspecifici ) che possono non permettere all’atleta di svolgere al meglio la preparazione all’evento agonistico oppure aumentare una infiammazione Low-Grade negativa anche per la predisposizione all’infortunio soprattutto di natura muscolare .L’interpretazione del Test non deve essere a nostro avviso troppo rigida e schematica né portare a Diete di Esclusione ma a Diete di Rotazione che prevederanno una limitazione dell’assunzione degli alimenti verso cui l’atleta risulta intollerante durante la settimana. Durante i ritiri pre partita e nel post partita l’atleta seguirà invece l’alimentazione del Team senza particolari limitazioni . La Valutazione del Dispendio Energetico La valutazione del dispendio energetico nel calciatore può essere valutata sia con misurazioni di base come la calorimetria indiretta sia a riposo che sotto sforzo che con Holter metabolici che applicati all’atleta durante lo sforzo fisico possono dare una valutazione anche settimanale del dispendio di energia . Questi dati devono comunque essere sempre valutati con molta elasticità poiché chiunque si occupi di Nutrzione sa quanto è difficile valutare l’effettivo dispendio energetico di un individuo sia a riposo che sotto sforzo . 4 Dieta a Zona o a Uomo : La Nutrizione del Calciatore Professionista Fabrizio Angelini* – Alessandro Bonuccelli La Composizione Corporea Uno dei metodi da utilizzare assolutamente per il monitoraggio dello stato di benessere dell'atleta è la misurazione della composizione corporea, utilizzabile, tra l’altro, come specchio fedele di un corretto stato nutrizionale sia per quanto riguarda la Massa Grassa (FM) e la Massa Grasso_Priva (FFM) , lo stato di idaratzione, e gli indiici metabolici muscolari (BCM). Risulta intuitivo quanto sia importante avere la possibilità di misurare la massa grassa e quella magra per poter definire esattamente lo stato di forma di un atleta, per avere, inoltre, la capacità di intervenire in modo mirato allo scopo, eventualmente, di aumentare la massa magra e diminuire la massa grassa, attualmente le metodiche più utilizzate sono la Biompedenziometrai Corporea (BIA) e la DEXA. la BIA sfrutta il diverso comportamento, misurabile, del comparto extracellulare e di quello intracellulare al passaggio di una corrente elettrica alternata. Questi valori, espressi come impedenza, reattanza ed angolo di fase , entrano a far parte di diverse formule matematiche in grado di determinare il valore dell’ acqua totale corporea (TBW) scomposta nelle 2 forme di acqua extracellulare (ECW) ed intracellulare (ICW), inoltre si può calcolare la fondamentale (in particolare per un’atleta) quantità di “massa cellulare attiva” (BCM). La BIA vettoriale (o BIVA, da “Bioelectrical Impedance Vector Analysis”) è una metodologia che consente di valutare la composizione corporea dell’atleta dalla misura diretta del vettore impedenza e non dipende né da equazioni né da modelli matematici. Il metodo opera indipendentemente dalla conoscenza del peso corporeo ed è influenzato soltanto dall’errore di misura dell’impedenza e dalla variabilità biologica dei soggetti. La BIVA consente un approccio basato sull'analisi vettoriale delle misure di resistenza e di reattanza fornite dal sensore e divise per l'altezza in metri del soggetto esaminato, in assenza di vincoli a modelli compartimentali o assunzioni sull'idratazione. L’analisi vettoriale è in grado di individuare variazioni dei tessuti molli (massa cellulare) e/o dello stato di idratazione, anche se non offre tutte le informazioni a riguardo ai compartimenti massa grassa e massa magra e non può misurare i volumi dei fluidi corporei. La massa cellulare riflette il tessuto metabolicamente attivo (organi) e quello contrattile (muscolo) e contiene le proteine viscerali e muscolari. La DXA (Dual Energy X ray Assessement), è una tecnica con cui, utilizzando l’emissione a 2 livelli energetici di fasci di raggi X a bassissima dose di radiazioni, si possono misurare delle “attenuazioni” proporzionali alla composizione (massa grassa e massa magra) del soggetto ed ottenere, addirittura, la composizione corporea segmentale, cioè dei singoli distretti. La scansione viene eseguita in tempi relativamente brevi, il che, unitamente alla bassissima dose di radiazioni, la rende particolarmente adatta per gli atleti di tutte le età. I valori misurati con metodica DXA per la massa ossea, massa alipidica e massa lipidica sono stati comparati con misure effettuate con altre tecniche. L’errore di tale metodica è stato valutato intorno al 3–4%, con la vecchia metodica, per la masse lipidica, leggermente inferiore per la massa magra e contenuto minerale osseo, e questa % dipende prevalentemente da stati di alterata idratazione e dallo spessore antero-posteriore corporeo; recenti sostanziali modifiche (tecnologia “iDXA”, GE) hanno 5 Dieta a Zona o a Uomo : La Nutrizione del Calciatore Professionista Fabrizio Angelini* – Alessandro Bonuccelli notevolmente incrementato la velocità di scansione ( 4-5 minuti circa) oltre che, soprattutto, nettamente migliorato la precisione, attestandosi ad un errore calcolato intorno all’ 1%, con valori inferiori nella valutazione del tessuto magro e nella densità ossea ma rimanendo sempre all’ 1% circa nella valutazione della massa lipidica settoriale e totale.La DXA consente una suddivisione della composizione corporea tricompartimentale Massa Grassa , Massa Magra e Contenuto Minerale Osseo. Una ulteriore valutazione che permette la DEXA è l’analisi segmentale dei compartimenti corporei vale a dire si possono valutare eventauli “asimmetrie” della composizione corporea tra gli arti dell’emisoma destro e sinistro cosa su cui si “lavora” anche nella Bioimpedenziometria studiando software specifici per le valutazioni segmentarie. Il successo di queste tecniche dipende dalla standardizzazione delle metodiche, dall’accessibilità dei costi e, nel caso della BIA, dai recenti progressi tecnologici ed anche dalle acquisizioni recenti che hanno ulteriormente limitato, in termini di attendibilità, l’utilizzazione di altre tecniche di valutazione della composizione corporea in particolare della plicometria ed in particolar modo negli atleti Nella fattispecie ormai la DXA ha assunto la posizione di tecnica di riferimento nella valutazione della composizione corporea, tecnica che quindi funge da termine di confronto nello studio di altre tecniche sia in soggetti giovani che adulti o anziani, sportivi e sedentari, sani e malati, specie e razza con la possibilità di integrare con altre valutazioni di altre tecniche allo scopo di completare il quadro nutrizionale , dalla nostra esperienza emerge come l’integrazione della DEXA con la BIA offra al nutrizionista alla luce delle attuali conoscenze scientifiche dati sufficienti per una corretta valutazione dello Stato Antropometrico-Nutrizionale . Come abbiamo cercato brevemente di illustrare la valutazione dello stato nutrizionale del calciatore professionista non può prescindere sia dalle valutazioni antropometriche classiche che strumentali, dalla valutazione del dispendio energetico e da una serie di valutazioni ematochimiche ed ormonali . La valutazione dello Stress Ossidativo e delle Intolleranze Alimentari completerà un approccio metodologico che potrà mettere il nutrizionista e lo staff medico nel cercare di valutare lo stato nutrizionale dell’atleta ed il suo “livello d’infiammazione” che è indotto dall’attività fisica ad alta intensità e ripetuta nel tempo permettendo la stesura di un piano nutrizionale e di supplementazione/integrazione che hanno come primo obiettivo la preservazione dello stato di salute dell’atleta stesso , l’ottimizzazione dei rapporti tra massa grassa e massa magra, il mantenimento di un corretto stato d’idratazione e il controllo dello stato infiammatorio; la conseguenza di questo approccio è il mettere l’atleta nelle migliori conduzioni per esprimere le proprie qualità psico-fisiche nella performance, di garantire un buon recupero muscolare dopo lo sforzo, di controllare i livelli di stress e di mantenere durante l’attività una buona lucidità psicofisica . 6 Dieta a Zona o a Uomo : La Nutrizione del Calciatore Professionista Fabrizio Angelini* – Alessandro Bonuccelli BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Fisologia dell’Esercizio Fisico e dello Sport – 2005 – J.Wilmore – D. 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