Novena di Natale C’è un SMS per te (qualche riga di introduzione...) Papa Francesco ci ha stupiti per la naturalezza con cui fa gesti inaspettati. Per esempio telefona personalmente a persone semplici che gli hanno scritto. Non riusciamo nemmeno ad immaginare la sorpresa di chi si sente dire al telefono: “Buongiorno, sono Papa Francesco”. Ma se dall’altro capo del telefono la voce dicesse: “Ciao, sono Gesù”, cosa succederebbe? In questa novena accade proprio questo: Gesù telefona a Enrico, un bimbo di nove anni, poi ogni giorno gli manda un SMS con uno smile. Enrico, così sollecitato, apre gli occhi sulla sua vita di tutti i giorni e scopre che è bello camminare verso un Gesù che nasce in una grotta. Come è strutturata la novena? Ogni giorno viene proposto un pezzo della storia “C’è un SMS per te”, in cui incontreremo Enrico, la sua mamma ed il suo papà. Vivremo dieci giorni insieme a loro, proprio quelli che anticipano il Natale... e assieme a loro costruiremo il nostro presepe e potremo anche addobbare l’albero! Ai bambini che parteciperanno alla novena sarà consegnato per ciascun giorno una scheda con il testo della storia, lo “smile” che ci conduce all’incontro con Gesù e che potremo ritagliare, colorare, completare e appendere all’albero, il personaggio che metteremo nel nostro presepio, una preghiera da recitare insieme, l’impegno del giorno. Un grazie speciale ai bambini perchè ogni anno ci offrono la possibilità di riscoprire, con fantasia e semplicità, il mistero e la gioia della nascita di Gesù. A tutti... buon cammino verso Gesù! Gulli e Silvia 1° La storia... giorno: Domenica 15 Dicembre 2013 E’ la sera del 15 dicembre, dalla finestra si vedono splendere le luminarie di natale ed Enrico, prima di addormentarsi, sta giocando col suo telefonino. Glielo ha regalato papà quando ha acquistato un modello più recente. Il cellulare dà un piccolo squillo: è arrivato un sms. Il messaggio è subito letto ed Enrico rimane a bocca aperta per la sorpresa. “Metti la suoneria silenziosa perché sto per telefonarti. Gesù ” Il bambino esegue l’operazione che gli è stata richiesta in maniera automatica, incapace di pensare a qualsiasi cosa. Non passa nemmeno un secondo e il telefonino vibra: c’è una chiamata in arrivo. Sul display non compare nessun numero, solo una parola: Gesù. Enrico non ha il tempo di sorprendersi e con un gesto assolutamente istintivo risponde alla chiamata: “Pronto!” “Ciao, Enrico. Sono Gesù e avevo voglia di farti questa telefonata.” La voce che esce dal cellulare è una voce giovane, simpatica, quasi allegra. Non mette per nulla in soggezione perché trasmette simpatia ed affetto. Enrico ci mette qualche secondo per capire bene quelle parole e riprendersi dalla sorpresa. “Ma tu… sei davvero…” balbetta. “Sono proprio io. Non avere timore, lo sai che voglio bene a tutti”. “Questo lo so, me l’hanno insegnato i mie genitori… e anche don Gabriele!”. “E’ vero, ma lo hai letto anche tu, nel Vangelo. E il Vangelo riporta molte delle parole che ho detto. Così tutti possono imparare a conoscermi, e conoscendo me conosceranno il Padre buono che mi ha mandato.” “Ma come mai mi telefoni? Ho fatto qualcosa che non va?” “Ma no, Enrico, stai tranquillo: io ho dato la mia vita anche per te, quindi ti voglio davvero bene. Vorrei solo suggerirti qualcosa nei prossimi giorni, quelli che precedono la festa del mio compleanno”. “Il tuo compleanno?” “Ma sì, il mio compleanno, il Natale!” “E’ vero, Natale è il tuo compleanno!” “So che a casa tua fate il presepio. Anche il presepio racconta molte cose di me e di mio padre. Mi piacerebbe fartele scoprire: ci stai?” “Certo che ci sto! Cosa devo fare?” “Devi soprattutto tenere gli occhi aperti, vedere bene alcune cose che di solito non guardi nemmeno: rimarrai sorpreso, te l’assicuro, e ti verrà anche voglia di fare qualcosa.” “Ma le statuine del presepio cosa c’entrano nel tenere aperti gli occhi?” “Te lo spiego un personaggio per volta. Per nove mattine ti manderò un sms con un suggerimento: capirai tutto da solo, e se ne accorgeranno anche papà e mamma”. “Devo dirglielo che mi hai telefonato?” “Meglio di no, ma poi lo capiranno. Ciao, Enrico. Ricorda sempre che Gesù ti vuole bene!” La telefonata finisce così, ed Enrico si sente stranamente tranquillo, addirittura felice e si addormenta col sorriso sulle labbra. il personaggio del giorno... ... sono io! Da domani, insieme alla mia famiglia, ogni sera metterò nel presepio una statuina. la preghiera ... Signore, in questi dieci giorni che mancano al tuo arrivo, donami occhi aperti per leggere i tuoi messaggi e orecchie attente per ascoltare la tua voce. ... ... l’impegno del giorno Da domani in parrocchia, prima della scuola, inizia la Novena di Natale e mi impegno a parteciparvi con occhi aperti e orecchie attente! 2° La giorno: Lunedì 16 Dicembre 2013 storia... Enrico si è appena svegliato che il cellulare ronza: messaggio in arrivo! Ecco il testo: “Un angelo ha annunciato ai pastori la mia nascita. Prova pensare a quanti messaggi ti arrivano tutti Alcuni sono buoni, altri no. Anche tu sei un messaggero. Preferisci portare notizie buone o cattive? Gesù ” i giorni. Enrico rimane qualche istante pensoso: il messaggino è difficile, ma ha capito che deve tenere gli occhi ben aperti. Si alza e va in cucina come tutti i giorni a fare colazione. La televisione è accesa e papà sta ascoltando le ultime notizie del telegiornale. Adesso che ci pensa, la televisione trasmette tantissimi messaggi; quasi tutti raccontano cose cattive: guerre, disastri, problemi economici, scioperi …. Qualche volta ci sono notizie divertenti, altre volte belle: sport, spettacolo … Poi papà dice alla mamma: “Questa sera non cucinare: vi porto tutti in pizzeria”. Questa è proprio una bella notizia per un goloso di pizza come Enrico! Ma a scuola impara anche una brutta notizia: Tommaso, suo amico e compagno di banco, ha la mamma all’ospedale. Ieri sera si è sentita male ed è stata ricoverata per accertamenti. Oggi Tommaso rimarrà solo in casa perché anche il padre starà in ospedale accanto alla malata. Durante l’intervallo Enrico telefona a sua madre e racconta il fatto. “Posso invitare Tommaso a casa da noi per oggi pomeriggio?” Naturalmente la mamma acconsente ed Enrico può invitare l’amico. Mentre torna a casa accompagnato dal papà pensa a quell’invito, allora tutto soddisfatto dice ad alta voce: “Oggi, quando ho invitato Tommaso, sono stato un messaggero di cose buone”, poi gli racconta cosa è successo. “Questa sera iniziamo il presepio e per prima statuina ci mettiamo l’angelo, il messaggero.” Papà è molto sorpreso di suo figlio: sta diventando veramente grande… il personaggio del giorno... L’Angelo annuncia al popolo una cosa veramente bellissima: é nato il Salvatore. Dobbiamo riconoscere chi sono le persone che nella nostra vita annunciano le cose belle, ma possiamo essere anche noi annunciatori di cose belle! ... Un angelo del Signore ... la preghiera si presentò loro e disse: “Vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi è nato per voi un è il Salvatore, che Cristo Signore” (Luca 2, 10-11) Ti ringrazio Signore per i miei amici, i compagni di scuola e di squadra, i vicini di casa, i ragazzi che incontro in vacanza e nel tempo libero, i compagni di catechismo e oratorio. Aiutami ad essere un buon amico: sincero, leale, generoso, affidabile, un portatore gioioso di buone notizie. Vorrei essere per loro un amico su cui si può contare davvero! ... l’impegno del giorno Oggi scrivo un biglietto di auguri ai nonni raccontando un episodio bello e speciale che abbiamo vissuto insieme e glielo consegnerò il giorno di Natale. Sarò anche io messaggero di buone notizie! ... il mio albero si accende... in attesa di Gesù... 3° La giorno: Martedì 17 Dicembre 2013 storia... Anche questa mattina un sms arriva proprio quando Enrico sta svegliandosi. “Ci sono tante persone che ti vogliono bene, ma di solito non ci pensi, vero? E’ come se tu dormissi. Solo se ci pensi, se sei sveglio te ne accorgi. In fondo pregare significa proprio scoprire che Dio Padre ci vuole bene. Allora oggi tieni gli occhi bene aperti e guarda quante persone si occupano di te. Come i pastori che vegliano a guardia del loro gregge. Gesù ” Enrico è sorpreso: capire che c’è qualcuno che ci vuol bene vuol dire star svegli e pregare? Davvero strano, ma se lo ha detto Gesù, allora c’è da fidarsi. Si veste in fretta e va a far colazione. Mamma ha già preparato la tavola, lo fa tutti i giorni. Ma fa anche tante altre cose: lava cucina, si occupa di papà e della casa … e tutto gratis, solamente per affetto. E anche papà è sempre pronto a portarlo a scuola, a nuoto; ieri sera anche in pizzeria … E’ sempre disponibile. “Un’altra persona che mi vuole bene!” pensa il bambino. Ma durante la mattinata Enrico si accorge che anche la maestra e i suoi amici gli vogliono bene. Poi, quando mamma viene a prenderlo a scuola, assieme passano dal fornaio e al supermercato. Anche lì ci sono persone gentili. La loro disponibilità, in fondo, è un modo semplice di voler un po’ di bene. Poi, prima di iniziare a mangiare, papà fa come al solito una piccola preghiera per ringraziare Dio del dono del cibo. Enrico allora si illumina perché ha veramente capito cosa voleva dire Gesù col suo messaggio, e lo dice a voce alta: “Pregare vuol dire accorgersi che Dio ci vuole bene, e per farlo bisogna stare ben svegli”. Più tardi il presepio di arricchisce delle statuine dei pastori con le pecore. il personaggio del giorno... I pastori hanno sentito l’angelo perché nel silenzio della notte erano svegli a vegliare il gregge… si occupavano delle pecore, il loro bene più prezioso e si prendevano cura di loro. ... C’erano la preghiera ... in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Signore si (Luca 2, 8-9) del presentò a loro e la gloria del Signore Un angelo li avvolse di luce. Ti ringrazio Signore per la mia famiglia: i miei genitori, i miei fratelli e sorelle, i miei nonni, alcuni qui sulla terra e altri già in cielo. A volte mi dimentico di quanto sono fortunato a potere contare su di loro che mi vogliono bene. A volte do per scontate le loro attenzioni verso di me e mi lamento per delle sciocchezze. Aiutami ad essere sempre riconoscente e a dire ad ognuno di loro: “grazie per il bene che mi vuoi!” ... l’impegno del giorno Oggi voglio abbracciare mamma e papà e consegnargli un biglietto con scritto la parola GRAZIE e Vi Voglio Bene perché….. ... il mio albero si accende... in attesa di Gesù... 4° La storia... giorno: Mercoledì 18 Dicembre 2013 Puntuale come le altre mattine arriva il messaggino appena Enrico si è svegliato. “Oggi osserva quanto la gente si muove: tutti vano e nessuno sta fermo. Anche tu sei in cammino e io ti sono sempre vicino. Ma, come quando vai in montagna, devi scegliere le cose da mettere nello zaino. Se lasci a casa qualcosa di poco importante, cammini meglio perché sei più leggero. Gesù ” Durante il tragitto verso la scuola Enrico guarda con occhi nuovi la vita che pulsa intorno a lui. Non ci aveva mai fatto caso, ma davvero tutti si muovono, oppure si sono mossi per andare al lavoro. Ma è solo dopo la scuola che comprende quel che voleva dire Gesù nel suo ultimo messaggio. Nel primo pomeriggio, dopo aver fatto i compiti, la mamma lo chiama, proprio mentre sta guardando in televisione i cartoni animati: “Mi accompagni a trovare in ospedale la mamma di Tommaso?” Enrico non ne ha molta voglia, anche perché l’ospedale è un posto abbastanza triste e non si sa mai cosa dire ad un malato ma, anche senza entusiasmo, accetta la proposta. Nemmeno mezz’ora dopo mamma e figlio arrivano alla clinica. Una breve ricerca nei corridoi tutti uguali e poi ecco la stanza della signora Loretta, la mamma di Tommaso. Enrico pensava di trovarla a letto, ma lei è alzata e sta giocando con suo figlio. Le due mamme e i due figli si riconoscono in un attimo e subito dopo si scambiano sorrisi. Dopo qualche saluto, i due bambini si fanno compagnia e così le due mamme. La notizia bella è che la signora Loretta domani potrà tornare a casa: i medici hanno trovato la cura per il suo malessere che è risultato solo fastidioso ma non grave. Più tardi arriva anche il papà di Tommaso, allora Enrico e la mamma salutano e tornano a casa. “E’ stato bello far compagnia al mio amico – pensa Enrico mentre torna a casa. – I cartoni animati, in fondo, non mi sono nemmeno mancati. Se stavo a casa sicuramente Tommaso si annoiava in ospedale. Forse ho capito cosa voleva dire Gesù quando diceva di lasciare a casa qualcosa di non importante.” Poi, a voce alta dice alla mamma: “Lo sai perché i re magi hanno portato a Gesù oro incenso e mirra? Perché dovevano fare un viaggio lungo, allora, per camminare più leggeri, si sono portati dietro solo le cose più preziose!” La mamma rimane sorpresa da questa osservazione: nemmeno lei ci aveva mai pensato. il personaggio del giorno... I Re Magi hanno visto la stella, hanno capito il suo significato e la seguono per arrivare a Gesù… probabilmente avrebbero voluto portargli tanti regali ma abitavano lontani, la strada era molto lunga e faticosa e allora hanno dovuto scegliere, tra i tanti doni, i più preziosi... ... la preghiera ... I Magi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. (Matteo 2, 9-11) Signore, Tu sei venuto nel mondo per cercarmi, per chiamarmi, affinché ti seguissi, proprio come si segue la guida più esperta in un difficile sentiero di montagna. Grazie perché mi indichi sempre la strada, così non mi perdo. A volte poi il cammino è faticoso e la salita sembra non finire mai e mi viene la voglia di fermarmi ma tu mi dai sempre nuove energie. ... l’impegno del giorno Oggi voglio accendere una candela e metterla sul davanzale della finestra lasciandola sempre accesa fino al giorno di Natale: per chi è in viaggio o in cammino per la strada, di tutta fretta, sarà il segno che fra poco arriverà Gesù! ... il mio albero si accende... in attesa di Gesù... 5° La giorno: Giovedì 19 Dicembre 2013 storia... Enrico ormai ci sta prendendo gusto. Appena sveglio prende in mano il suo telefonino. Non deve aspettare più di un secondo, ed ecco il nuovo messaggio. “Oggi ti propongo di osservare il volto delle persone e di collezionare i loro sorrisi. Vedrai quanti ne troverai! Nel cielo di duemila anni fa apparve una nuova stella che era come il sorriso di Dio, mio padre. Questo sorriso ha generato tanti altri sorrisi. Gesù ” Enrico prende molto sul serio le indicazioni di Gesù, anche perché gli fanno scoprire cose sempre nuove. E allora osserva con attenzione tutti i volti. I sorrisi di papà e mamma sono abbastanza scontati, ma non aveva mai notato come fra di loro fossero così frequenti. Enrico è molto contento che i suoi genitori si vogliano davvero bene: questa cosa lo fa sentire sicuro e protetto. Ma anche nel percorso tra casa e scuola incontra altri sorrisi: il fruttivendolo che saluta la mamma, il giornalaio dal quale compera le figurine, la bidella, alcuni compagni di scuola, la maestra… E Tommaso più di tutti gli altri, perché sa che quando tornerà a casa troverà anche sua madre tornata dall’ospedale. Enrico si accorge presto che i sorrisi sono un po’ contagiosi, così è molto facile rispondere con un sorriso a chi ti sorride. A metà mattina un pensiero gli si ferma in testa e non si vuole togliere di lì assolutamente: “E se io sorrido a Michele, lui mi sorriderà?”. Michele occupa il banco dietro il suo e da qualche giorno gli tiene il broncio per un litigio in una partita di calcio. Nell’intervallo Enrico prova a fare un tentativo, e con una scusa sorride a Michele, ma lui non risponde e rimane serio. Poco più tardi i due si incontrano di nuovo e Enrico ripete il sorriso. Questa volta il compagno lo fissa negli occhi senza nessuna espressione risentita ma, al contrario, quasi sorpresa. Prima della fine delle lezioni Enrico chiede in prestito la gomma a Michele e gli regala un gran sorriso. E lui, questa volta, risponde con un sorriso. La pace è fatta, domani potranno ricominciare a parlarsi. Mentre torna a casa da scuola, Enrico prova a regalare sorrisi a tutte le persone che lo incontrano e con grande sorpresa vede che molti rispondono sorridendo. C’è anche un mendicante che è sempre fermo al semaforo a chiedere l’elemosina: non è molto simpatico perché è insistente, allora i passanti cercano di ignorarlo senza nemmeno guardarlo negli occhi. Enrico oggi prova a sorridergli e addirittura gli dice “Buongiorno!”. Quello risponde “Buongiorno” e restituisce il sorriso senza chiedere più nulla. A tavola racconta questa piccola cosa ai genitori e poi commenta: “Il sorriso è un’arma molto potente, una chiave che può aprire molte porte” e prima di andare a dormire mette la stella cometa nel presepio. il personaggio del giorno... La stella cometa è stata quella luce che ha avvisato della nascita di Gesù… è apparsa all’improvviso nel buio della notte ed ha portato sorrisi di stupore sui volti di chi scrutava il cielo. Quali sono oggi le mie “stelle comete” e i miei punti di riferimento per conoscere e arrivare a Gesù (genitori, nonni, catechista, maestra…)? Ma anche io posso essere per qualcuno una piccola “stella cometa”… ... “Abbiamo visto (Matteo 2, 2) la preghiera ... spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. Signore, per aprire la porta del cuore servono tre chiavi: la prima è una preghiera, breve ma intensa; la seconda è un sacrificio, piccolo ma valido; la terza è un gesto di affetto, magari anche un semplice sorriso, da offrire con tutto il mio amore a chi mi sta accanto. ... l’impegno del giorno Oggi mi impegno a dire “buongiorno!” con un sorriso a tutte le persone che incontro. ... il mio albero si accende... in attesa di Gesù... 6° La storia... giorno: Venerdì 20 Dicembre 2013 Il massaggio di Gesù arriva puntuale come le altre mattine. “Oggi continua ad osservare le persone, ma cerca quelle che non hanno voglia di sorridere. Tante soffrono e in pochi se ne accorgono. Guardarle in viso è già un po’ aiutarle, perché vuol dire occuparsi di loro. Duemila anni fa un bue ed un asino mi guardavano e mi scaldavano anche con la loro attenzione. Gesù ” Enrico prende sempre sul serio le proposte di Gesù, ma oggi deve prestare più attenzione di ieri, perché sembra proprio che molte persone vogliano nascondere le loro sofferenze. Papà e mamma, per esempio, in presenza del figlio cercano sempre di parlar poco dello zio Livio, che in questo periodo di crisi ha perso il lavoro e ha grossi problemi economici. Enrico per tutta la mattina passata a scuola non ha notato niente d’importante. Qualcuno dei suoi compagni è serio, ma non gli sembra che sia anche triste. Nel primo pomeriggio mamma lo accompagna a calcio. Di solito uno solo dei genitori porta un figlio all’allenamento, ma oggi Matteo, compagno di Enrico, li ha entrambi, e sono molto tesi. Matteo non dice nulla, ma i suoi parlano in maniera concitata: è evidente che stanno litigando. I due bambini entrano assieme negli spogliatoi, ma solo Enrico è veloce ad indossare la divisa della squadra, mentre Matteo è come frastornato, tanto che l’allenatore deve chiamarlo due volte perché sia pronto ad entrare in campo. Inizia la partita dopo un breve allenamento in cui Matteo appare poco concentrato. Enrico allora decide di giocare di fianco all’amico preoccupato, gli passa spesso la palla, lo chiama al gioco quando è un po’ distratto. Nessuno degli altri giocatori sembra essersi accorto della sofferenza di Matteo. Forse nemmeno Enrico se ne sarebbe accorto se non fosse arrivato il messaggio di Gesù. Ma alla fine della partita, mentre i due ragazzi escono dagli spogliatoi, Matteo dice piano al compagno “Grazie!” Enrico è un po’ sorpreso, anche perché in fondo pensa di non aver fatto quasi nulla, se non prestare attenzione all’amico. Mentre torna a casa rimane un po’ pensieroso, poi chiede alla madre: “I genitori di Matteo stanno per separarsi?” “Perché me lo chiedi?” “Perché oggi stavano litigando e Matteo era molto triste”. “Non li conosco tanto, ma spero che riescano a risolvere i loro problemi”. “Guardare le persone in viso e star loro vicine è già aiutarle, vero?” “E’ proprio così” risponde lei un po’ sorpresa di questo pensiero da adulto di suo figlio. Prima di andare a dormire Enrico mette le statuine del bue e dell’asinello nel presepio. il personaggio del giorno... Il bue e l’asinello non compiono atti eroici… semplicemente ci sono e offrono la loro presenza silenziosa a Gesù. Se ne stanno in disparte nella grotta, probabilmente osservano incuriositi il bambino e, con il loro respiro, gli offrono calore. ... la preghiera ... Signore, oggi voglio essere attento alle persone che stanno intorno a me e saprò riconoscerti non solo in chi sorride ma anche in chi soffre, in chi è solo, in chi non ha da mangiare, né un tetto sopra la testa, in chi piange, in chi ha perso la fiducia… Allora ti prenderò per mano e ti consolerò piano piano. ... l’impegno del giorno A scuola durante l’intervallo c’è sempre qualche compagno che sta sempre solo ed in disparte perché nessuno vuole giocare con lui. Oggi sarò io a tendergli la mia mano e a parlare e giocare insieme a lui! ... il mio albero si accende... in attesa di Gesù... 7° La giorno: Sabato 21 Dicembre 2013 storia... E’ sabato ed Enrico sente la stanchezza di tutta la settimana trascorsa e fa un po’ più fatica del solito ad alzarsi. Anche il cellulare rimane muto per qualche minuto. Poi arriva il messaggio. “Per tutta la settimana ti sei allenato ad essere attento agli altri. Oggi ti propongo di ascoltare una voce che nessun altro può ascoltare: quella del tuo cuore. A volte urla, ma il più delle volte parla a voce molto bassa. Ma se la ascolti ti farà sentire molto forte. Anche il mio papà qui in terra, S. Giuseppe, ha dovuto ascoltare quella voce per sposare quella donna eccezionale che è la mia mamma. Gesù ” Enrico é un po’ perplesso. Non capisce bene quel che Gesù gli chiede e inoltre è effettivamente un po’ stanco. Così, a differenza degli altri giorni, si dimentica del messaggio per tutta la mattina. Ne pomeriggio, come tutti i sabati, va a catechismo in parrocchia. Dopo la riunione in molti rimangono una buona mezz’ora a giocare con alcuni giocattoli messi a disposizione dei bambini. Ad un certo punto uno di loro ruba un piccolo orsetto di peluche. Solo Enrico se ne accorge e va subito dalla catechista a riferire il fatto: “Anna, ho visto che Nicola si è messo in tasca l’orsetto di peluche: l’ha rubato?” “Non so se l’abbia rubato, ma so che i suoi genitori non se la passano tanto bene. Nicola e sua sorellina hanno ben pochi giocattoli con cui giocare”. “Ma non poteva chiederlo a don Gabriele?” “Forse si vergogna di dire a tutti che è povero”. Enrico è perplesso: gli dispiace che Nicola abbia rubato un giocattolo, ma gli dispiace ancor di più che sia povero. Poi pensa ai suoi peluche: ne ha diversi e non ci gioca più, allora dice alla catechista: “Senti, Anna, io di peluche ne ho alcuni che non uso più, possiamo darli a Nicola?” La catechista sorride e dopo qualche istante trova la soluzione al problema. Dice ad Enrico: “Domani, quando vieni a Messa, porta il giocattolo che vuoi regalargli, ma mi raccomando, vieni cinque minuti prima, quando Nicola non è ancora arrivato”. Poi va da Nicola e gli dice: “Ho visto che hai preso l’orsetto: ricordati di riportarlo indietro domattina, quando vieni a Messa”. Più tardi, a casa, mentre sceglie quale peluche regalare, Enrico pensa: “Nicola non è un ladro, aveva solo voglia di giocare con sua sorella”. E in effetti c’è una vocina sottile che glie lo sta dicendo da u po’: non è un ladro! Allora senza nemmeno pensarci su prende uno dei peluche più belli e lo mette in un sacchetto di plastica per domattina. Prima di andare a letto sistema nel presepio la statuina di San Giuseppe. La vocina del suo cuore continua a dirgli: “Non è un ladro, non è un ladro e si merita il tuo peluche”. Enrico si addormenta soddisfatto: il suo cuore ha una voce e lui oggi l’ha ascoltata. il personaggio del giorno... San Giuseppe ha ascoltato la voce dell’angelo che ha parlato non solo alle sue orecchie, ma anche al suo cuore, per questo si è fidato di lui ed ha sposato Maria. ... la preghiera ... “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.” (Matteo 1, 20) Signore, fa’ che io sia sempre pronto a condividere ciò che ho con gli altri, per rendere più belli i momenti insieme ai miei amici o per aiutare chi è meno fortunato di me. Aiutami a non essere geloso delle mie cose e a donarle con gioia a chi ne ha bisogno. ... l’impegno del giorno Oggi tra i miei giochi ne scelgo uno da portare domani durante la Messa: il mio gioco sarà dato al Centro di Ascolto della Parrocchia e regalato ai bambini meno fortunati di me. ... il mio albero si accende... in attesa di Gesù... 8° La storia... giorno: Domenica 22 Dicembre 2013 E’ domenica e la mamma lascia dormire il figlio fino a tardi. E’ il messaggio di Gesù che sveglia Enrico giusto mezz’ora prima della Messa. “Oggi è domenica, giornata dedicata alla preghiera, allo stare in famiglia ma soprattutto alla festa. Ma la festa non si fa da soli: deve essere portata a tutti, anche a chi è in un momento difficile. Quando sono nato, nella mia grotta c’era perfino la musica. Gesù ”. Enrico si stira ancora un po’ assonnato: che bella invenzione la domenica! E poi da oggi iniziano le vacanze di Natale! Mentre fa colazione si ricorda del pupazzetto che vuol regalare a Nicola, allora racconta tutto alla mamma e chiede: “Posso regalargli un mio orsetto?” Mamma non ha nulla in contrario e aiuta il figlio a fare una confezione regalo. Qualche minuto prima della Messa, Nicola restituisce ad Anna l’orsetto rubato e lei gli consegna il pacchetto ricevuto da Enrico. Enrico vede l’espressione stupita del compagno che balbetta. “Per me?” “Per te, così puoi giocare con tua sorellina”. Gli occhi di Nicola brillano: “Grazie, Anna”. “Non devi ringraziare me. Ricorda solo che qualcuno ti vuol bene”. Enrico è molto contento e pensa che ci sarà un po’ di festa anche a casa del compagno. Più tardi, mentre è a tavola assieme ai genitori dice a voce alta il pensiero che gli sta girando per la testa: “Non si fa festa da soli; la festa è più bella se sei in compagnia di amici”. Papà e mamma lo guardano sorpresi perché stavano parlando di tutt’altro. “E’ proprio vero, Enrico, ma la festa di oggi non è ancora finita: Chi vuoi invitare?” dice papà. “Pensavo a Tommaso …” “Giusto! – dice mamma. – Adesso gli telefono così sento anche come sta sua madre”. Mentre Enrico sta ancora sparecchiando, mamma, col telefono in mano, dice al resto della famiglia: “Loretta ci invita tutti a passare il pomeriggio da lei: cosa rispondo?” Il consenso è unanime e nel pomeriggio le due famiglie vivono la festa assieme. Dopo cena Enrico mette la statuina dello zampognaro nel presepio: c’era musica nella grotta di Betlemme, ma oggi pomeriggio c’era anche a casa di Tommaso, e le note erano le risate dei due bambini. il personaggio del giorno... Lo zampognaro ha accolto la nascita di Gesù con il suono melodioso del suo strumento musicale. Non aveva niente altro da offrire se non la sua lode a Dio per quello che di più grande ci ha donato: il suo figlio unigenito. ... la preghiera ... Ti ringraziamo, Signore, per la felicità che metti nel nostro cuore. Insegnaci a scoprire che tu ci invii nel mondo per portare un po’ della tua gioia e rendici tuoi strumenti nella splendida avventura di diffondere la tua letizia nel mondo! ... l’impegno del giorno Oggi mi impegno a fare festa partecipando alla Messa e a proseguirla in famiglia. ... il mio albero si accende... in attesa di Gesù... 9° La giorno: Lunedì 23 Dicembre 2013 storia... Oggi Enrico si sveglia a metà mattina: nei giorni di vacanza succede spesso. Subito dopo riceve il messaggio di Gesù che arriva sempre dopo che si è svegliato; non lo costringe mai ad alzarsi. “Oggi pensa alla mia mamma, a come ha obbedito ad una chiamata che lei non comprendeva. In una giornata si incontrano tantissimi comandi: tanti non ti costano nulla e ti adatti senza nemmeno pensarci; altre volte fai fatica ad obbedire. In questo caso pensa che chi ti dà un ordine ti vuol bene, allora sarà più facile obbedire. Gesù .” Enrico va in cucina e sul tavolo trova un biglietto della mamma: “Scalda il latte nel forno a microonde. In frigo c’è una fetta di torta di riso”. E’ molto bello obbedire a ordini come questi. Dopo aver mangiato si lava i denti come tutte le mattine, ma oggi pensa che questo è stato per tanto tempo un ordine fastidioso. Adesso se li lava senza nemmeno pensarci, ma le prime volte gli sembrava una cosa proprio inutile. Dopo mezz’ora mamma ritorna e trova il figlio che guarda i cartoni animati alla televisione. “Non stare così vicino allo schermo, altrimenti ti rovini gli occhi”. Mamma lo dice sempre, ma è tanto bello vedere le immagini grandi! Enrico si allontana un po’ senza togliere lo sguardo dalla televisione. Passa più di un’ora, interamente dedicata ai cartoni animati, poi mamma gli chiede di andare dal fruttivendolo a comperare dei mandarini. E’ dura spegnere la televisione, ma qualche minuto dopo Enrico scende per le scale con nelle orecchie l’ultima raccomandazione della mamma: “Stai attento quando attraversi la strada al semaforo”. Mentre cammina gli torna in mente il messaggio di Gesù. Allora si guarda bene intorno e per la prima volta si accorge che ogni segnale stradale è un comando. Anche il semaforo è un ordine a cui bisogna obbedire, così come lo sono le strisce pedonali. “E’ giusto obbedire a questi ordini, così non si fanno incidenti stradali” pensa il bambino. “Anche le leggi dello stato chiedono ubbidienza, così tutti possono vivere in pace”. Nel pomeriggio la mamma vuole uscire a comperare qualche regalo e chiede ad Enrico di accompagnarla: “...ma prima metti in ordine in camera tua!”. Obbedire a questa richiesta è veramente difficile: mettere in ordine è noiosissimo, poi a cosa serve se domani, per giocare, deve mettere tutto in disordine? Ma mentre riordina trova l’automobilina rossa che cercava da giorni. Obbedire ai genitori, anche se è noioso, in fondo serve sempre, pensando a questo mette la statuina di Maria nel presepio. il personaggio del giorno... Maria è una mamma che ha detto subito “sì” anche se forse non le era ben chiaro come poi sarebbero andate le cose e cosa sarebbe accaduto. Anche lei, come Giuseppe, si è fidata dell’angelo perchè aveva la certezza che le parole erano dette da chi le voleva bene. ... la preghiera ... L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù…». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».” (Matteo 1, 30.38) Signore, aiutami ad eliminare qualche “no” dalle mie risposte. Voglio dire “sì”, come Maria: sì per alzarmi, sì per vestirmi, sì per mangiare, sì per giocare, sì per ascoltare, sì per imparare... Aiutami a non tirarmi indietro ma ad offrirmi con generosità. ... l’impegno del giorno Oggi preparo un biglietto con la scritta “lo faccio subito!” e lo appendo in cucina, sarà il mio promemoria per tutta la giornata per ricordarmi di non dire mai “lo faccio dopo” quando la mamma mi chiede un favore. ... il mio albero si accende... in attesa di Gesù... 10° La giorno: Martedì 24 Dicembre 2013 Vigilia di Natale storia... In casa c’è movimento ed Enrico è costretto a svegliarsi verso le nove. Mamma è indaffarata nei preparativi per la festa di domani: “Enrico, puoi farti il letto, per favore?” Capita poche volte che la mamma lo chieda, allora non è difficile accontentarla. Mentre Enrico sistema il cuscino arriva il messaggio di Gesù. “Domani ature. Hai è il mio compleanno. Nel mio cuore c’è amore per tutti: è l’amore del mio visto che se tu sorridi anche gli altri ti sorridono. Se Papà buono verso tutte le sue cre- ricorderai che io ho offerto il mio cuore e il mio amore proprio a tutti, cattivi e buoni, allora ti verrà spontaneo offrire il tuo cuore agli altri e così facendo lo offrirai anche a me. Buona festa di Natale a te e a tutti. Gesù ”. Questo messaggio di Gesù è il più bello ed Enrico è proprio contento di sentirsi amato. L’amore dei suoi genitori, l’amicizia dei compagni di scuola in fondo sono regali dell’amore di Gesù. Dopo cena, nell’attesa della messa di mezzanotte, Enrico ripensa alla giornata trascorsa: in fondo è stato facile rendersi utile in casa. C’è rimasto anche il tempo di giocare e di vedere qualche cartone animato. Ma è stato bello anche andare a trovare lo zio Livio perché, con la scusa dei regali di natale, papà e mamma gli hanno portato tante cose buone per far festa. In parrocchia, alle prove dei canti, c’era aria di festa. Anche fare gli auguri ai nonni per telefono, quest’anno è stata una cosa simpatica. L’anno scorso era imbarazzato e non sapeva cosa dire, ma quest’anno ha detto “Auguri di buon Natale e ricordatevi che Gesù vuol bene a tutti”. Prima di andare alla Messa di mezzanotte (è la prima volta che ci va), assieme a papà e mamma sistema la statuina di Gesù nella grotta: adesso il presepio è completo. Mentre cammina verso la chiesa un pensiero lo rattrista: domani ci sarà un altro messaggio di Gesù? E’ stato bello svegliarsi e aprire gli occhi in maniera diversa in questi giorni. La chiesa è gremita e piena di luce: si sente proprio aria di festa. Poi don Gabriele legge il Vangelo: “In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trova- vano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di è Un angelo del Signore si presentò Davide, è nato per voi un Salvatore, che Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava sulla terra pace agli uomini, che egli ama».” Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e Il Vangelo! Ecco come ascoltare ancora le parole di Gesù! Il Vangelo! Enrico è proprio contento: Gesù è nato, oggi è il suo compleanno; ma lui è sempre con noi e possiamo ascoltare le sue parole leggendo il Vangelo. E allora pensa che ogni tanto può leggere qualche brano di Vangelo, ma soprattutto a Messa deve stare ben attento alle parole del Vangelo, perché sono le parole del suo amico Gesù. E i genitori di Enrico si sono accorti di qualcosa? Si sono accorti che il loro bambino sta diventando grande e che comincia davvero a capire che Gesù gli vuol bene. Anche senza sapere degli sms, hanno capito che Gesù ha parlato al cuore di loro figlio, cioè hanno capito (quasi) tutto. il personaggio del giorno... GESu’... che è venuto nel mondo per offrire il suo cuore ed il suo amore per tutti noi e a tutti noi ... la preghiera ... Gesù, voglio prenderti per mano come si fa con un amico speciale; voglio regalarti un sorriso come si fa con un amico caro; voglio aprirti il mio cuore come si fa con un amico fidato. ... l’impegno del giorno Oggi coloro e ritaglio il riquadro con lo “smile” ma invece di appenderlo all’albero lo attacco sulla porta di casa: è un piccolo promemoria per ricordare a tutti coloro che verranno a trovarmi che Gesù è nato anche per loro perché… davvero vuole bene a tutti, proprio a tutti! Gesù Ti Vuole Bene! Buon Natale! Buon Natale a tutti e... ricordatevi che Gesù vi vuole davvero bene!