BREVE STORIA DELLA MISURA DELLA TEMPERATURA -termometro a tubo rovesciato di Galileo (1592) sensibile alle variazioni della pressione atmosferica senza scala (mancavano temperature di riferimento) - termometro a mercurio di Gabriel Fahrenheit (Olanda, 1700) riferimenti: mix di ghiaccio, acqua e sale ( basso = 0), corpo umano (alto = 96 ) molto precisi e ripetibili - Andrea Celsius (1742) propose il ghiaccio fondente e il punto di ebollizione dell’acqua come riferimenti rispettivamente come 100 °C e 0 °C. La scala fu invertita solo più tardi. Nel 1948 la scala assunse il nome di scala celsius - ai primi dell’800 William Thomson (Lord Kelvin) sviluppò la teoria cinetica dei gas arrivando ad introdurre il concetto di zero assoluto Per la misura della temperatura occorrono dei riferimenti universali. I riferimenti fissati dall’International Temperature Scale (ITS) sono appena 17 (1990): Dato il numero limitato di questi riferimenti, occorrono dei trasduttori che siano in grado di interpolare fra queste temperature. I trasduttori più comuni sono: termocoppia, rilevatori resistenza-temperatura (RTD), termistori, sensori a circuito integrato. SENSORI DI TEMPERATURA (elettrici, ottici) AUTO-GENERANTI MODULANTI termocoppie termoresistenze pirometro IR (misure a distanza, = 8-14 m) diodi transistor cavità ottica risonante Effetti termoelettrici: sono comuni a conduttori e semiconduttori 1) Effetto Seebeck: quando due conduttori diversi sono messi a contatto ad una estremità, una differenza di temperatura fra le estremità a contatto e quelle non a contatto determina la nascita di una d.d.p. 2) Effetto Peltier: la corrente che attraversa la giunzione fra due conduttori diversi rilascia o assorbe calore nella giunzione 3) Effetto Thomson (poco o per nulla utilizzato) : un gradiente di temperatura attraverso un conduttore attraversato da corrente, produce un assorbimento o un rilascio di calore nel conduttore (diverso dall’effetto Joule) RESISTANCE - TEMPERATURE DETECTOR (RTD) Nello stesso anno in cui Seebeck studiava il fenomeno termoelettrico, Humphrey Davy annunciava che la resistenza dei metalli ha un’elevata dipendenza dalla temperatura, indicando in particolare il platino come metallo idoneo per la fabbricazione di termometri a termoresistenza. Ancora oggi il Pt è il metallo più utilizzato per le RTD per la sua linearità, stabilità e robustezza dal punto triplo dell’H2 (-259,35 °C) al punto di solidificazione dell’Ag (961,78 °C). Poiché la resistenza del sensore deve essere molto maggiore di quella delle interconnessioni, sono preferibili i materiali con resistività maggiore. I più comuni RTD in Pt sono le Pt100 (100 ohm a 0 °C). Rt Ro 1 T in cui PT = 0.00385 3 T T T T RT Ro Ro T 1 1 100 100 100 100 RT = resist. alla temperatura T Ro = resist. alla temperatura 0 °C = coeff. di temp. a T=0°C , typ. 0.00392 //°C per Pt = 1.49 per il Pt = 0 per T > 0 e 0.11 per T < 0 self-heating perturbativo (più grande di una TC) TC alle giunzioni Pt-Cu TERMISTORI Sono resistori a base di semiconduttori la cui resistenza cambia con T (coefficiente negativo, NTC). Si basano sulla dipendenza della mobilità dei portatori maggioritari dalla temperatura. Sono caratterizzati da una sensibilità generalmente molto elevata (superiore a TermoCoppie e Res.Temp.Detectors). Purtroppo la relazione è fortemente non lineare. 1 3 A B ln R C ln R T T [K] R, resistenza A, B, C costanti pro: - elevata resistenza (5 kohm ed oltre) rende non necessaria la misura a quattro fili - elevata sensibilità: la resistenza cambia fino al 4% / °C - possono avere dimensioni molto ridotte (veloci e non perturbativi) contro: - ridotto intervallo di temperatura (alcune centinaia di °C) - più fragili di TC e RTD - scarsa linearità (determina elevata sensibilità alle basse temperature e bassa sensibilità alle alte temperature) SENSORI DI TEMPERATURA A CIRCUITO INTEGRATO Sono caratterizzati da elevatissima linearità (internamente compensati). Possono presentarsi sia come generatori di corrente (p.es. 1 A/K) che come generatori di tensione (p.es. 10 mV/K). Il “sensore” integrato in genere è un termistore o un diodo. L’elettronica a bordo limita l’intervallo di temperatura di utilizzo. SENSORI DI TEMPERATURA A DIODO Polarizzando un diodo p-n con una corrente fissata, la tensione fra anodo e catodo è una funzione della temperatura della giunzione. Infatti: I I oe dV/dT 2 mV/K (a I = 1 A) V VT qV ln I ln I o KT d dT d ln I o q dT KT dV V dT T dV V KT d ln I o dT T q dT I 0 KT e m per il Si: E go KT m=1.5 =2 Ego=1.21 eV ln I o ln K m ln T E go d ln I o m dT T KT 2 E go KT dV V KT d ln I o dT T q dT dV V mK E go dT T q qT -2.3 mV/°C per il diodo al Si polarizzato in vicinanza della soglia SENSORE DI TEMPERATURA ASSOLUTA A DIODI ACCOPPIATI I1 I2 L’utilizzo di due diodi consente di svincolarsi dalla dipendenza di Io da T. I due diodi sono realizzati fianco a fianco sullo stesso chip, per cui hanno caratteristiche identiche. Essi sono attraversati da correnti note e stabili al variare della temperatura. Si ha: KT I1 ln V1 q Io KT I 2 ln V2 q Io con Io funzione della T, ma identica per i due diodi. Quindi: KT I1 V1 V2 ln q I2 Misurando V1 - V2 si può ottenere T. PTAT (Proportional To Absolute Temperature) PIROMETRO Un pirometro è un sensore che consente di risalire alla temperatura di un oggetto attraverso la misura a distanza dell’energia emessa. Alla fine dell’800 il fisico Stefan documentò la relazione esistente fra la radiazione emessa da una superficie nera e la sua temperatura. Simultaneamente Boltzmann ricavò teoricamente la stessa relazione per un corpo nero: E Wm T 2 4 con T in K e = 5.67 10-8 W m-2 K-4 (costante di Stefan-Boltzmann) Nel 1900 Plank descrisse la distribuzione spettrale della radiazione emessa: E T , Wm m 2 1 A B 5 T e 1 Ovviamente: con A=3.74 108 W m4 m-2 B=1.44104 m K (nel vuoto) E T , d T 0 4 Un pirometro è un sensore di radiazione IR (fotodiodo, termocoppia, ...) che misura la potenza emessa da un corpo per unità di superficie in un dato intervallo di (p.e s fino a 12 m). Cioè: Emis 2 1 A e 5 B T 1 d da cui è in principio possibile risalire alla T. Purtroppo nessun materiale è un corpo nero, per cui occorre introdurre un coeff. di emissività (, T) nell’integrale, coefficiente quasi mai noto con precisione. densità spettrale di emissione del corpo nero Ipotizzando indipendente da e T, il valore di T si può ricavare eseguendo due o più misure in diversi intervalli di (two-color pyrometer). La precisione è piuttosto bassa: 1% SENSORI DI FLUSSO BASATI SULLA MISURA DIFFERENZIALE DELLA TEMPERATURA Ti sensore 1 Tf riscaldatore sensore 2 moto del fluido La temperatura del fluido nel canale viene misurata a monte e a valle del riscaldatore. E’ possibile risalire alla velocità del fluido (o alla massa di fluido che fluisce nell’unità di tempo) attraverso una relazione del tipo: T C v in cui C è una costante che dipende dal fluido e v è la velocità del fluido (o la quantità di fluido che fluisce nell’unità di tempo). Infatti per v=0 → Tf=Ti, mentre per v via via crescente aumenta sempre più la differenza di temperatura fra i due sensori. I due sensori possono essere RTD o termistori inseriti in un ponte di Wheatstone.