Biomeccanica Applicata allo Sport 2: Grandezze, Leggi e Principi della Biomeccanica Domenico Cherubini PhD LA BIOMECCANICA Tutte le moderne strumentazioni da laboratorio permettono di registrare particolari infinitesimali del fenomeno analizzato; nessuna però da sola è in grado di descriverlo nella sua interezza. Utilizzando tali informazioni sarà possibile però comprendere il fenomeno dell’atto motorio osservandolo attraverso altri occhi, che sono: LA CINEMATICA LA DINAMICA LE LEVE D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Può essere definita come la geometria del movimento. E’ quella parte della fisica che si occupa di descrivere il moto degli oggetti, senza porsi il problema di trovare le cause che lo determinano. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Il movimento in una prima approssimazione è uno spostamento che avviene più o meno rapidamente nello spazio e nel tempo, seguendo una certa traiettoria. Il movimento può essere: D. Cherubini PhD. Rettilineo Angolare Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Le Grandezze Caratteristiche Posizione (S, α) E’ la misura della collocazione spaziale del corpo, sia per i fenomeni traslatori che per quelli rotatori. Si tratta di una grandezza vettoriale. Per i fenomeni traslatori la dimensione è L e l’unità di misura nel S.I. è il metro [m]. Per i fenomeni rotatori, la grandezza diventa adimensionale, misurata in radianti [rad] nel S.I. e in gradi o in giri nel sistema pratico (1 rad = 57°) D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Le Grandezze Caratteristiche Posizione (S, α) La misura può essere diretta o, più spesso, indiretta, partendo da inquadrature opportunamente calibrate. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Le Grandezze Caratteristiche Lo Spazio (S) Lo spostamento percorso D. Cherubini PhD. Il Tempo (t) Durante il quale si svolge l’azione Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Le Grandezze Caratteristiche Massa (m) E’ la misura della quantità di materia posseduta dal corpo. Si tratta di una grandezza scalare. La dimensione è m e l’unità di misura nel S.I. è il Kilogrammo [Kg]. Va evitata con cura la confusione tra massa e peso (forza che attrae verso la terra la massa considerata). La confusione è originata dall’identico nome dell’unità di misura per le due grandezze. La misura è fatta indirettamente proprio per tramite del peso. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Le Grandezze Caratteristiche Massa (m) La conoscenza delle masse dei singoli segmenti corporei è indispensabile per poter identificare il centro di massa dell’intero atleta. I dati disponibili in letteratura al proposito provengono o da misure di segmenti anatomici reali, oppure da calcoli di solidi geometrici adattati. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Le Grandezze Caratteristiche Massa e Peso A causa della non perfetta rotondità della pianeta terra, e della rotazione intorno al proprio asse, la forza di gravità risulta lievemente maggiore ai poli che all’equatore. Un atleta, o un qualsiasi attrezzo, sarà quindi leggermente più leggero all’Equatore che ai poli. Il peso di un atleta è quindi funzione delle variazioni della forza gravitazionale terrestre sulla massa dell’atleta stesso, e dipende da dove è posizionato l’atleta sulla terra. Massa ≠ Peso D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Le Grandezze Derivate La Velocità (v, ω) E’ la misura della rapidità con cui varia la posizione v = s/t Più correttamente, la velocità è la derivata della posizione Per i fenomeni traslatori la dimensione è LT-1 e l’unità di misura nel S.I. è metri al secondo [m/s]; nel sistema pratico si usano i Km/h (1 m/s = 3.6 Km/h). Per i fenomeni rotatori, la grandezza ha le dimensioni T-1, misurata in radianti al secondo [rad/s] nel S.I. e in gradi/s o in giri/m nel sistema pratico (1 rad/s = 57o/s = 9.6 giri/m). D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Le Grandezze Derivate La Velocità (v, ω) La misura diretta viene fatta raramente (metodo radar: usato nel tennis, nello sci, nell’automobilismo). Quasi sempre la misura è indiretta, partendo da misure di posizione e tempo (fotocellule, metodo fotogrammetrico) D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Le Grandezze Derivate La Velocità (v, ω) Quando interessa la velocità di un atleta, la misura con fotocellule non è più sufficiente, perché si sta parlando della velocità del centro di massa della figura, che non è un punto materiale. E’ necessario passare per la fotogrammetria. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Le Grandezze Derivate La Velocità (v, ω) Il metodo fotogrammetrico, tuttavia, può comportare errori piuttosto elevati nella valutazione della velocità, che sono assai più alti di quelli di posizione. Esempio: s1 = 1.04 m, s2 = 1.06 m, t = 0.02 s v = (s2 – s1) / t = 1 m /s s1 = 1.02 m, s2 = 1.08 m, t = 0.02 s v = (s2 – s1) / t = 3 m /s D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Le Grandezze Derivate Accelerazione (a;ω) E’ la misura della variazione della velocità del moto av /t Più correttamente, l’accelerazione è la derivata della velocità. Si tratta di una grandezza vettoriale. Per i fenomeni traslatori la dimensione è LT-2 e l’unità di misura nel S.I. è metri al secondo2 [m/s2 ]. Per i fenomeni rotatori, la grandezza ha le dimensioni T-2, misurata in radianti al secondo2 [rad/s2]. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Le Grandezze Derivate Accelerazione (a;ω) La misura può essere effettuata per via diretta (accelerometri) o per via indiretta (dalla stereofotogrammetria). La misura diretta è meno accurata di quello che potrebbe sembrare. Quella indiretta risente degli stessi errori già descritti per la velocità, ancora più marcati. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Il Moto Il Moto Rettilineo Uniforme s = vt Di per se, questo moto non esiste quasi mai. Tuttavia, molti gesti sportivi possono essere ricondotti a questa schematizzazione. Spesso si usa questa ipotesi semplificativa pur sapendo che il moto reale avviene con una successione ciclica di piccole fasi di accelerazione e di decelerazione D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Il Moto Il Moto Uniformemente Accelerato v = at E’ un moto che si realizza sotto la condizione di accelerazione costante. La velocità in un determinato istante di tempo è proporzionale al tempo trascorso. La gravità provoca proprio questa condizione. Tutti i gesti che comportano una caduta libera sono di questo tipo. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Il Moto α = ωt Il Moto Circolare Uniforme E’ un moto a velocità scalare costante lungo una circonferenza. Anche se la velocità ha un valore scalare costante, in realtà essa cambia di direzione lungo la traiettoria. Esiste allora una accelerazione, dovuta ad un cambiamento della direzione del moto che si chiama accelerazione centrifuga, diretta verso l'esterno. L'accelerazione centripeta è uguale come valore ma diretta verso l'interno. D. Cherubini PhD. a Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Il Moto α = ωt Il Moto Circolare Uniforme Come per il moto rettilineo uniforme, molti gesti di corsa (con o senza attrezzi) possono essere schematizzati come circolari uniformi. Centro di rotazione: il centro della curva. Velocità angolare: la velocità dell’atleta divisa per il raggio della curva. L’atleta ha un assetto inclinato per consentire che la risultante tra reazione vincolare e forza centripeta passi per il centro di massa. Il carico apparente sugli arti inferiori cresce al ridursi del raggio di curvatura D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Il Moto Il Moto Circolare Uniforme α = ωt Asse di rotazione: un asse verticale passante per il centro di massa. Velocità angolare: è quella acquisita prima dell’inizio della fase aerea; può essere modificata. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Il Moto Il Moto Balistico E’ un moto composto da uno rettilineo uniforme (secondo l’orizzontale) e da uno uniformemente accelerato (secondo la verticale). Tutti i lanci e i salti sono riconducibili a questo schema, che forse è il più facile da incontrare nei gesti sportivi. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA CINEMATICA Il Moto Balistico y v0 v0y Posizione iniziale: (x0 , y0 ) v0x mg Velocità iniziale: h L x v 0x v 0 cos 0 v 0y v 0sin 0 x = x0 + v0x t y = y0 + v0y t - ½ g t2 Il moto orizzontale ed il moto verticale sono indipendenti: asse x: moto rettilineo uniforme con velocità v0x asse y: moto uniformemente accelerato con velocità iniziale v0y e accelerazione -g D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport Un’osservazione Se un nostro atleta corre i 100 m in 10 sec., a che velocità sta andando? 36 km/h Ma questa è solo la velocità media che l’atleta farà registrare su una distanza di 100 m! Questi numeri non ci dicono nulla sulla massima velocità raggiunta dall’atleta o sulle sue accelerazioni! D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Parte della fisica che studia il movimento di un punto o di un corpo tenendo conto delle forze che agiscono su di esso e dei vincoli cui e’ sottoposto. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA I Principi della dinamica 1°- Principio d’Inerzia Un corpo permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme a meno che non intervenga una forza esterna a modificare tale stato. Questa tendenza del corpo viene denominata “Inerzia”. L’inerzia è relazionata con la massa del corpo, con dimensione massa * spazio2 e unità di misura Kilogrammo * metro2 [Kg m2]. Maggiore sarà quindi la massa di un corpo maggiore il suo desiderio di mantenere il proprio stato di moto o di quiete. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Il Momento d’Inerzia Diversamente dal significato ordinario, in fisica la parola “momento” non ha nulla a che vedere con il tempo. Si riferisce, invece, al concetto di “rotazione”. Nei fenomeni rotatori, la “resistenza” alle variazioni di moto è espressa dal momento d’inerzia, definito come segue: I = m r2 Il Momento d’Inerzia non dipenderà quindi dalla sola massa dell’atleta, ma anche dal raggio di distribuzione delle masse rispetto all’asse di rotazione. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Il Momento d’Inerzia D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA I Principi della dinamica 2°- Forza = massa x accelerazione F=ma In un sistema di riferimento inerziale la forza applicata ad un corpo è pari alla sua massa per l'accelerazione subita. La forza è la causa fisica che modifica lo stato del moto di un corpo, mentre l'accelerazione è l'effetto di tale forza su un corpo di massa m D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA I Principi della dinamica 3°- Principio di Azione e Reazione Quando due corpi interagiscono, la forza che il primo esercita sul secondo è uguale ed opposta alla forza che il secondo esercita sul primo. Se spingiamo contro il suolo, verso il basso, e questo non si deforma, ci restituirà una forza diretta verso l’alto nella stessa direzione, con lo stesso modulo e direzione contraria. Questo principio deve essere inteso come una conservazione della quantità di moto. Quando saltiamo al suolo, la terra non va verso il basso semplicemente perchè ha una massa nettamente superiore alla nostra. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Le forze nei gesti sportivi A distanza di gravità interne muscolare esterne (diap. seguente) Nel contatto tra i corpi D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Le forze nei gesti sportivi Forze scambiate nel contatto con altri atleti o con attrezzi e con l’ambiente Nel contatto Attrito terrestre Attrito Reazione vincolare Centrifuga e centripeta Con l’ambiente acquatico o aereo D. Cherubini PhD. Azioni fluidodinamiche Spinta di galleggiamento Resistenze Centrifuga e centripeta Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Gravità E’ l’azione causata dalla massa della terra, che attira tutti i corpi a se. Si manifesta con una Forza (il Peso) la cui intensità è proporzionale alla massa di ciascun corpo secondo la relazione P=mg in cui g vale 9.81 m/s2. La direzione è verticale, il verso è rivolto in basso e il punto di applicazione coincide con il centro di massa. E’ sempre presente in tutti gli esercizi sportivi. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Gravità Dal momento che il peso è proporzionale alla massa, l’accelerazione di caduta (libera e in assenza di altre azioni) di un qualsiasi corpo è data da: a = F / m = P / m = mg / m = g Quindi (in assenza di altre forze), la caduta di un corpo qualsiasi è identica a quella di qualunque altro. Ne consegue che il tempo di volo è INDIPENDENTE dalla massa. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Gravità D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Reazione vincolare Esiste ogni volta che un corpo è limitato nei propri spostamenti (vincolato), per esempio da una base di appoggio, sia essa orizzontale o no. Ha direzione ortogonale al piano di appoggio e verso contrario all’appoggio stesso. L’intensità dipende dalle condizioni in cui si svolge l’esercizio ed è sempre misurabile. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Reazione vincolare D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Attriti Gli attriti sono fenomeni dissipativi, sempre contrari al moto, che si manifestano al contatto tra due corpi. Attrito Radente Statico D. Cherubini PhD. Volvente Dinamico Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Attrito radente statico Si manifesta al contatto tra due corpi che non si muovono reciprocamente. E’ dovuto all’incastro reciproco tra le superfici a contatto. Non dipende dall’estensione delle superfici, ma dalla forza con cui i corpi sono premuti uno sull’altro, dalla natura dei materiali e dall’eventuale presenza di “qualcosa” interposto tra le superfici. Ha direzione parallela al piano di appoggio e verso contrario al moto. E’ la ragione essenziale dei fenomeni di tenuta, per cui è quasi sempre un fenomeno utile all’esecuzione del movimento. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Attrito radente dinamico Ha esattamente la stessa natura dell’attrito radente statico, con la differenza che i due corpi sono in movimento reciproco. E’ quantitativamente più basso di quello statico (70% circa). Generalmente è un fenomeno negativo per l’esecuzione del movimento. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Attrito radente statico Attrito radente dinamico Fa P=mg R Fc = m v2 / r Mentre il pattinatore alla partenza si avvantaggia dall’attrito statico per accelerare, lo sciatore si vede rallentato dall’attrito dinamico che gli sci incontrano al contatto con la superficie nevosa. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Azioni fluidodinamiche Sono le azioni dissipative che intervengono nel movimento di un corpo all’interno di un mezzo fluido (aria o acqua). Sono principalmente dovute alla formazione di vortici dietro il corpo in movimento. Si manifestano in relazione alla superficie esposta, alla densità del mezzo attraversato, alla forma dell’oggetto (atleta, attrezzo) e, soprattutto, alla velocità. Sono particolarmente importanti quando le velocità (dell’atleta o dell’attrezzo) sono superiori a 10-15 m/s (Ciclismo, tennis, golf, lancio del disco o del giavellotto, salto con gli sci, palloni calciati o lanciati ecc.) D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Azioni fluidodinamiche Resistenze aerodinamiche D. Cherubini PhD. Resistenze idrodinamiche Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Forze scambiate con altri atleti o con attrezzi Sono particolarmente significative negli sport di combattimento o di coppia. Non è quasi mai possibile misurarle direttamente, ma possono essere stimate con la tecnica della dinamica inversa. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Forze scambiate con altri atleti o con attrezzi D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Il Lavoro Lavoro = Forza X Spostamento dove L è il lavoro e α l'angolo tra la direzione della forza e la direzione dello spostamento L’unità di misura è il Joule 1 Joule = 1Nm Misura l’energia necessaria a modificare lo stato di un corpo. Il termine utilizzato differisce dalla definizione usuale di lavoro, che è legata all'esperienza quotidiana e si può ricondurre, ad esempio, alla fatica muscolare. Infatti si compie un lavoro se si ha uno spostamento: se si spinge contro un muro naturalmente esso rimarrà fermo e non si avrà lavoro. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA La Potenza La potenza è definita come il lavoro W compiuto nell'unità di tempo t, ovvero come la sua derivata temporale: L’unità di misura è il Watt 1 W = 1J/s D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Quantità di moto e Impulso di una forza L’equazione del moto di un punto materiale di massa M, soggetto ad una forza F, si scrive: Ma = F Se la forza non varia troppo rapidamente, si può scegliere un intervallo di tempo Δt, sufficientemente piccolo, in modo da ritenere praticamente costante la forza agente durante l’intervallo di tempo Δt scelto. L’equazione del moto del punto materiale M, nell’intervallo considerato, può scriversi: Δv M =F Δt D. Cherubini PhD. Ovvero: M Δv = FΔt Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA M Δv = FΔt Quantità di moto In un istante considerato, si definisce quantità di moto il prodotto della massa per la velocità del corpo Q=mv E la sua conservazione: Se nessuna forza esterna agisce sulla massa, la quantità di moto rimane invariata nel tempo. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA M Δv = FΔt Impulso di una forza La quantità FΔt è detta impulso della forza I = F Δt La variazione della quantità di moto di un punto materiale, durante l’intervallo di tempo considerato, è uguale all’impulso della forza agente sul punto materiale, durante lo stesso intervallo di tempo. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Teorema dell’Impulso In altri termini, per fermare un corpo animato da velocità è necessaria una forza tanto più intensa quanto più è ridotto il tempo di applicazione. Nella pratica sportiva esistono molti casi di applicazione del teorema dell’impulso Ad esempio quando il karateka imprime un colpo secco al mattone la velocità del suo avambraccio si riduce da v a 0 in intervalli di tempo molto piccoli. In questo modo si producono delle forze F = m · v / Δt molto intense in grado di spezzare il mattone. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Teorema dell’Impulso Gli esercizi che comportano brevi tempi di contatto sono all’origine di grandi carichi sulle strutture. La riduzione del carico si ottiene allungando i tempi di contatto D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA L’ Energia è lavoro immagazzinato POTENZIALE Ep = mgh E’ quell’energia che un corpo possiede perché occupa una posizione nello spazio ed è soggetto ad una forza (di gravità). CINETICA Ec = mv2/2 E’ data al corpo dal suo stato di moto. ELASTICA Fe = ½ kd2 E’ legata allo stato di deformazione del corpo. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Principio di conservazione dell’ energia L’energia meccanica non si distrugge, ma si trasforma o si trasferisce. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LA DINAMICA Il momento di una forza Misura la capacità di una forza di ruotare un oggetto attorno ad un asse, fulcro o perno. M=d * F A parità di forza (F), il momento (M) sarà tanto maggiore quanto maggiore sarà la distanza, definita "braccio" della forza (d), perpendicolare tra il punto di rotazione del corpo (o) e la retta di applicazione della forza o D. Cherubini PhD. E' collegato al concetto di LEVA Biomeccanica Applicata allo Sport LE LEVE Sono semplici macchine usate per compiere un lavoro. Sono caratterizzate da tre punti: il punto intorno al quale ruota la leva: detto Fulcro il punto di applicazione della nostra forza, detta Potenza il punto di applicazione della forza da vincere, detta Resistenza Forza Bf=Braccio della forza Br=Braccio della resistenza Se: F *bf = R*br D. Cherubini PhD. bf Resistenz a Fulcro br La leva è in una situazione di equilibrio Biomeccanica Applicata allo Sport LE LEVE Modificando la posizione del Fulcro e dei punti di applicazione delle due forze (Potenza e Resistenza) sarà possibile …………… SOLLEVARE IL MONDO (Pitagora) D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LE LEVE leve di 1°tipo Vengono classificate in: Forza Resistenza Fulcro Il fulcro è sempre compreso tra la Forza e la Resistenza D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LE LEVE Vengono classificate in: leve di 2°tipo Resistenza Forza Fulcro La Resistenza è sempre compresa tra il Fulcro e la Forza Il braccio della potenza sarà sempre maggiore di quello della resistenza. (Leva sempre vantaggiosa) D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport LE LEVE leve di 3°tipo Vengono classificate in: Resistenza Fulcro Forza La Forza è sempre compresa tra il Fulcro e la Resistenza Il braccio della resistenza sarà sempre maggiore di quello della potenza. (Leva sempre svantaggiosa) D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport DOMANDA: In che modo, queste briciole di biomeccanica, possono essere utili al Tecnico dello Sport? S/Dt 1 W = 1J/s M = r * F Ec = mv2/2 P = m v F *bf = R*br D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport Come possiamo regolare l’intensità dello sforzo? D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport Come possiamo regolare l’intensità dello sforzo? M=r D. Cherubini PhD. * F Biomeccanica Applicata allo Sport Come possiamo regolare l’intensità dello sforzo? In quale posizione le braccia dovranno sopportare il maggior carico? D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport Come possiamo regolare l’intensità dello sforzo? < D. Cherubini PhD. = > Biomeccanica Applicata allo Sport Dopo l’azione di stacco, come posso modificare la traiettoria del baricentro? D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport In nessun modo. Qualsiasi cosa si faccia, non si potrà più modificare la traiettoria determinata al momento dello stacco! D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport Quale atleta dovrà faticare di più per portare a termine 1 km di corsa? D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport IN CONCLUSIONE La biomeccanica permette di osservare e descrivere in dettaglio il fenomeno del movimento umano, ma non può essere ridotta alla mera applicazione delle leggi della meccanica ai sistemi biologici. D. Cherubini PhD. Biomeccanica Applicata allo Sport