Lecco: Villa Manzoni

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Lecco: Villa Manzoni
Un'idea per rivivere le atmosfere Manzoniane, dove il Lisander scrisse la prima stesura de I Promessi Sposi
Villa Manzoni
Villa Manzoni è un palazzo sito a Lecco nel quartiere Caleotto, era la residenza della famiglia di Alessandro Manzoni che
vi trascorse, come lui stesso scrive nell'introduzione al Fermo e Lucia tutta l'infanzia, l'adolescenza e la prima giovinezza.
Il brano più celebre della letteratura italiana "Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non
interrotte di monti..." nasce proprio dai minuziosi ricordi visivi del paesaggio che da questa villa lo scrittore vedeva.
Il primo della famiglia che abitò nella casa del Caleotto fu il quadrisavolo dello scrittore, Giacomo Maria Manzoni, "abitante
ab Caliotto, territorio di Lecco", come si legge in un documento del 15 agosto 1612. Dopo di lui tutti gli antenati dello
scrittore vissero in questa casa e quasi tutti vi nacquero, come pure suo padre, Pietro Manzoni, nato qui il 2 luglio 1736.
La villa era il centro di una vasta tenuta agricola, coltivata a vite e gelsi, le cui foglie venivano utilizzate nell'allevamento
dei bachi da seta.
Fu ristrutturata negli ultimi anni di vita del nonno, che si chiamava anch'esso Alessandro (1686 – 1773) e gli
interventi continuarono con Pietro Antonio (1736 - 1807), il padre del romanziere, che con il fratello, monsignor Paolo
Manzoni (1729 - 1800) diede alla villa l'aspetto attuale.
Le mappe dell'epoca riportano la costruzione identica in pianta all'attuale, i fondi agricoli "vitati" e "moronati" cioè coltivati
a viti e gelsi, e il giardino all'italiana, che si trovava sul fianco destro della villa.
Fu venduta da Alessandro Manzoni alla famiglia Scola nel 1818, la quale nel 1875 fece apporre all'esterno della villa una
targa commemorativa per il centenario della nascita del poeta.
La villa presenta un'elegante struttura neoclassica, con facciata scandita da modanature in pietra arenaria. Dall'ampio
portone si entra nel cortile centrale, circondato da un portico con serliane e pilastri in arenaria.
A sinistra la cappella dell'Assunta, terminata nel 1777, dove è sepolto il padre dello scrittore. La cantina conserva una
neviera a pozzo e due torchi da vino ottocenteschi.
Il giardino, all'epoca dello scrittore aveva una tipica forma geometrica di "giardino all'italiana", come risulta dalle mappe
dell'archivio Scola. Era circondato da un ampio parco con alberi secolari, molto ridimensionato negli anni '70 in seguito
alla costruzione di edifici scolastici.
Al suo interno è ospitato il Civico museo manzoniano
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Generata: 9 June, 2017, 09:55
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