MALATTIE CARDIOVASCOLARI: LE DOMANDE PIU’ COMUNI 1) Quali sono le patologie più frequenti a carico del sistema cardiovascolare? Sono l’angina e l’infarto: un milione e mezzo gli italiani colpiti da queste malattie, raggruppate sotto il nome di cardiopatia ischemica e caratterizzate da un insufficiente apporto di sangue a livello cardiaco. 2) Cos'è la cardiopatia ischemica? E’ un quadro clinico che comprende tutte le sindromi (insieme di sintomi) che dipendono da una sofferenza del muscolo cardiaco (miocardio) causata da un apporto insufficiente di sangue rispetto al quantitativo necessario in quel momento. 3) Quali sono l’incidenza e la mortalità in Italia? In un anno sono circa 160.000 le persone in Italia che hanno un attacco ischemico al cuore. Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nella popolazione dei Paesi occidentali: in Italia, su 242.000 persone che ogni anno perdono la vita per queste patologie, quasi il 30% (28.9%, 70.000 circa) dei decessi è dovuto all'infarto miocardico, la più grave tra le manifestazioni della cardiopatia ischemica, con un tasso di 187 morti ogni 100.000 abitanti. 4) Qual è la differenza tra infarto ed angina? L'angina si manifesta con un dolore intenso e transitorio (dai 5 ai 15 minuti) al torace, in corrispondenza del cuore, descritto come una sensazione di pressione, peso, costrizione; spesso associato a sudore, capogiri, si può diramare alle spalle, alle braccia oppure solo a un braccio - spesso quello sinistro - al collo e alla mandibola. E’ causata da una riduzione temporanea del flusso sanguigno in una arteria coronarica a causa del blocco costituito da una placca aterosclerotica. Può verificarsi dopo sforzi fisici prolungati, ma anche a riposo. E' un campanello d'allarme per l'infarto miocardico. L'infarto è generalmente creato dal formarsi di un coagulo di sangue (trombo) in corrispondenza di un vaso cardiaco ostruito dalla placca aterosclerotica, con conseguente blocco del flusso di sangue al tessuto. I sintomi durano più di 15 minuti, non scompaiono con il riposo o con i farmaci ed una parte del muscolo cardiaco incomincia a morire. E', quindi, una condizione stabile e irreversibile. Ciò che determina il punto di passaggio fra ischemia e infarto è la durata dell'assenza di flusso; infatti, il muscolo cardiaco riesce a tollerare l'assenza di irrorazione per un tempo limitato (meno di 30 minuti), al di là del quale comincia ad andare in necrosi, a morire. 5) Ci sono diversi tipi di infarti e attacchi di angina? E’ necessario distinguere tra vari tipi di manifestazioni dell’ischemia cardiaca che si differenziano soprattutto per quanto riguarda il grado di occlusione del circolo coronarico interessato e per le condizioni e caratteristiche del blocco. · infarto miocardico con sovraslivellamento del tratto ST: è l’infarto più grave, dovuto all’occlusione completa e stabile del vaso coronarico. E’ seguito dalla caratteristica elevazione degli indici di necrosi miocardia miocardica e dalle caratteristiche alterazioni ecografiche (sopraslivellamento del tratto ST e formazione dell'onda Q) · infarto miocardico senza sovraslivellamento del tratto ST: è l’infarto meno pericoloso, dovuto ad un’occlusione incompleta o temporanea del vaso coronarico. In questo caso il livello degli indici di necrosi miocardica è almeno il doppio della norma, ma manca il caratteristico quadro elettrocardiografico dell’infarto (sovraslivellamento del tratto ST e formazione dell'onda Q) · angina stabile: è frequente che l'angina compaia sporadicamente in condizioni di stress emotivo oppure fisico, proprio perché in queste situazioni il muscolo cardiaco richiede più ossigeno, che non arriva in quantità sufficiente. In questi casi, definiti di ‘angina stabile’, si ha una manifestazione di attacco ischemico di angina se il lume di una delle tre arterie coronariche principali è occluso per circa il 75%. · angina instabile: è una seconda forma d’angina; pur essendo meno grave dell'infarto è caratterizzata dall'imprevedibilità ed instabilità del quadro clinico: da qui il termine "instabile". In assenza di terapie adeguate può portare all'insorgenza dell'infarto. Si deve tenere conto della frequenza delle crisi dolorose, dell'insorgenza del dolore sia per sforzi lievi sia a riposo. In questi casi va tempestivamente consultato un cardiologo. Assieme all’infarto senza sovraslivellamento è una delle principali manifestazioni della sindrome coronarica acuta, una delle maggiori cause di mortalità nei Paesi occidentali. 6) Come si fa a capire se una persona ha avuto un attacco di angina o un infarto? Per distinguere le varie forme della cardiopatia ischemica ci si basa sul quadro clinico, sull’elettrocardiogramma e sui risultati di alcuni esami del sangue che evidenziano se vi è stato un danno permanente al muscolo cardiaco. Ulteriori esami come l’ecografia del cuore possono chiarire la gravità del danno dovuto all’infarto sulla funzione cardiaca. Per decidere se è necessario procedere ad un intervento per riaprire i vasi ostruiti sono spesso necessari esami più invasivi, ad esempio la coronarografia. Inizio modulo Fine modulo