Le spine della bilancia commerciale del turismo

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pubblico esercizio
Economia
36,8%
29 miliardi
66 milioni
L’incidenza del turismo
internazionale sul
totale della domanda
turistica in Italia
di euro, la spesa nel 2010
dei turisti stranieri in Italia.
Ben 7 sono stati destinati
alla ristorazione
sono i viaggi per
vacanza degli italiani
nel 2012; erano 107
milioni del 2008
Le spine
della bilancia
commerciale
del turismo
I
l quadro economico e sociale del Paese non lascia
intravvedere, almeno nel
breve termine, margini
di recupero delle posizioni perse sul versante del
turismo di origine interna. I
dati a cavallo della crisi sono
impressionanti.
Tra il 2008 ed il 2012 i viaggi per vacanza degli italiani
scenderanno da 107 a 66 milioni e le presenza da 644 a
450 milioni. Il numero medio
di residenti che viaggia per
vacanza calerà di quattro milioni e mezzo di unità a trimestre facendo si che il turismo
degli italiani torni sui livelli
38 mixer
novembre 2012
di quindici anni fa. Per trovare la stessa propensione a
viaggiare per vacanza occorre
tornare, infatti, al 1998. Una
riduzione che colpisce trasversalmente le persone di
ogni età, sesso e condizione
professionale ma che pesa in
modo particolare sulle famiglie più giovani. I primi dati
di consuntivo sull’estate 2012
confermano il trend.
Il turismo italiano sta attraversando una fase di raggrinzimento in linea con quanto
avviene da qualche anno sui
consumi interni. Con questi
presupposti, e pur nella consapevolezza che nell’econo-
su un fronte che è fondamentale per
l’economia del nostro paese i dati sono
purtroppo NEGATIVI
di luciano sbraga /
direttore centro studi fipe confcommercio
mia turistica del nostro Paese
la domanda interna svolge,
ora e in futuro, un ruolo
preminente, è opportuno e
necessario guadagnare quote sul mercato internazionale dei viaggi e delle vacanze.
Perché ciò avvenga occorre
cambiare prospettiva sia nel
modo di approcciare il “prodotto” turismo, sia nel modo
di collocarlo all’interno dello
sviluppo dell’economia.
Nel primo caso bisogna compiere il salto di qualità verso
un modello di turismo basato
sull’integrazione dei servizi e
non più o non soltanto sulla
pubblico esercizio
Economia
ricettività. E’ un cambio all’apparenza semplice ma che, invece, continua ad incontrare
una serie di ostacoli sul suo
cammino.
il ruolo del turismo
internazionale
Nel secondo caso occorre
recuperare il significato del
turismo internazionale come
componente, al pari di altre
filiere produttive, degli scambi commerciali del nostro Paese con il resto del mondo.
Quando accogliamo i turisti
stranieri vendiamo all’estero
(export) e quando gli italiani
vanno fuori dai confini nazionali compriamo dall’estero
(importazioni).
Qualche dato può aiutarci a
meglio comprendere le dimensioni del fenomeno.
Il turismo internazionale rappresenta una parte rilevante
della domanda turistica in
Italia ed incide per il 36,8%
sul totale della spesa interna
per turismo. Nel 2010 i turisti
stranieri hanno speso più di
29 miliardi di euro in Italia e
ben sette sono stati destinati
alla ristorazione.
Ma la ristorazione, nelle sue
varie articolazioni, non è solo
un servizio per il turista. E’,
invece, un elemento essenziale nella formazione della
capacità di attrazione di una
destinazione turistica come
emerge da tutte le indagini
sui punti di forza della nostra
offerta.
IL TURISMO COME VOCE
DELL’EXPORT
Ma torniamo al turismo come
voce dell’export.
Negli ultimi tre anni il valore
della bilancia dei pagamenti
turistica è stato di 89 miliardi
di euro in esportazioni e di
40 mixer
novembre 2012
Saldo della bilancia commerciale (valori in milioni di euro)
Alimentari
2009
- 2.622 2010
- 3.141 2011
- 3.093 Totale periodo
- 8.856 Abbigliamento
11.251
11.379
13.121
35.751
Arredamento
- 1.795 - 2.840 - 2.528 - 7.163 Automazione
36.148
37.645
44.378
118.171
Turismo
8.841
8.841
10.475
28.157
Fonte: elaboraz. C.S. Fipe su dati Istat e Banca d’Italia
61 miliardi di euro in termini
di importazioni con un saldo
netto positivo per circa 29 miliardi di euro.
Nonostante risultati così straordinari si parla poco del contributo del turismo all’export
del made in Italy a differenza
di quanto accada per altre filiere che caratterizzano la presenza dell’Italia nel mondo.
il turismo come
l’abbigliamento
Si pensi all’agroalimentare,
ad esempio, dove il saldo
commerciale cumulato è stato negativo per circa nove
miliardi di euro. O all’arredamento dove lo squilibrio
tra esportazioni ed importazioni vale circa 2 miliardi di
euro all’anno con un valore
cumulato nel triennio di oltre sette miliardi di euro. Il
turismo ha un peso quasi
equivalente a quello dell’abbigliamento, un altro settore
Negli ultimi
3 anni il valore
della bilancia
dei pagamenti
turistica è stato di
89 miliardi di euro
in esportazioni
e di 61 in
importazioni
simbolo del made in Italy.
è da qui che occorre partire
quando si parla del rapporto
tra turismo ed economia soprattutto in una fase in cui
la domanda interna soffre
profondamente.
Purtroppo le misure di politica economica quasi mai
tengono conto di queste evidenze. Pensiamo alla tassa
di soggiorno che altro non
è se non un dazio alla rovescia giacchè a pagare è l’acquirente.
E pensiamo alla recente approvazione della legge di stabilità da parte del Governo
con la quale si torna a parlare
di aumento delle aliquote iva,
seppure di un punto anziché
due, a partire dal primo luglio 2012.
Si tratta, è evidente, di due
provvedimenti che non aiutano la capacità competitiva
del nostro turismo sui merM
cati internazionali.
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