Proseguendo lungo la stessa via occipito-temporale, i neuroni sembrano selettivi per configurazioni sempre piu’ complesse dello stimolo… 5 Nella corteccia inferotemporale si incontrano numerosi neuroni attivati selettivamente da volti… 6 ANALISI PERCETTIVA CODIFICA STRUTTURALE RICONOSCIMENTO IDENTIFICAZIONE Bruce e Young (1986) Questo dato si conferma anche registrando l’attivita’ elettrica direttamente dalle stesse zone del cervello umano… 10 FFA Nonpreferred! Preferred! Fusiform Face Area A face area in the human brain 11 In secondo luogo perche’ siamo dei super-esperti nella discriminazione di volti… Cosa accade se diventiamo super-esperti nella discriminazione di altri tipi di oggetti…? 12 Non so più chi sei!!!! ….gli enigmi della prosopagnosia… Prosopagnosia Congenita si riferisce ad un deficit nel face processing presente dalla nascita, in assenza di danno o lesioni cerebrali ed in assenza di difetti alle funzioni sensoriali e cognitive. (Behrmann et al., 2005) A men with a funny hat on… Arcimboldo, 1573 • L’effetto inversione (Face-inversion effect): l’inversione rende difficoltoso e talvolta compromette il corretto riconoscimento di un volto. • È maggiore e per i volti rispetto ad altre categorie di stimoli. • L’effetto dell’inversione è stato portato come prova a favore dell’ipotesi: i volti sono speciali. L’effetto dell’inversione è presente anche per altre categorie di stimoli per i quali i soggetti mostrano una buona abilità percettiva di discriminazione : sono degli esperti. EXPERTISE Diamond & Carey: in esperti giudici di cani: effetto inversione per cani presentati invertiti. I GREEBLES!!!!!! L’EXPERTISE Quando si diventa esperti a discriminare una categoria di stimoli I volti vengono elaborati in base alla configurazione globale (Gestalt) e non alle singole componenti. (Farah et al., 1998) Processo di elaborazione olistica in cui vengono estratte le ralazioni spaziali tra gli elementi che costituiscono il volto. Configural Processing (Maurer et al., 2002) Postscript: Dee’s life 15 years later 23 Da dove vengono i colori? SPETTRO VISIBILE 400 500 600 700 lunghezza d’onda (nm) Categorizzazione dell’informazione Fenomeno per cui di fronte ad una variazione continua di una dimensione o di una proprietà fisica dello stimolo l’osservatore percepisce regioni discontinue o discrete e discriminazione tra oggetti relativamente simili sul piano fisico ma che vengono distinti in base a caratteristiche cognitive Categorizzazione dei colori Il colore è una proprietà percettiva, dipende da una caratteristica fisica dello stimolo Lunghezza d’onda (400 – 700 nanometri) La variazione di lunghezza d’onda è continua ma viene percepita come categorie cromatiche diverse Lessico dei colori Sensibilità nei canali Coni Short Medium Long 400 500 600 700 lunghezza d’onda (nm) Kandinskij, Giallo-rosso-azzurro (1925) Le nostre esperienze visive risultano grandemente arricchite dalla visione dei colori. la visione dei colori riveste notevole importanza per il riconoscimento di oggetti e strutture L’occhio umano riesce a distinguere + 7 milioni di gradazioni di colore Il colore di una luce o di un corpo non è una proprietà intrinseca ma è un aspetto che il nostro sistema visivo attribuisce loro Il colore è il risultato di processi che avvengono nel nostro occhio e nel nostro cervello, è una qualità della nostra sensazione e dipende da proprietà fisiche della sorgente che illumina e dei corpi che vengono illuminati PSICOLOGIA DEL COLORE Tra risposta fisiologica ed apprendimento culturale ROSSO – stimolante. Associato ad VIOLA – trasmette senso di regalità, aggressività, rabbia, vitalità, passione e amore. misticismo, solitudine e tristezza e decadenza. ARANCIONE – energetico, trasmette senso di calore ed ottimismo NERO – molte connotazioni negative: MARRONE – è un arancione scurito. Si lutto, morte, ignoto, odio. Anche colore associato all’eleganza. associa ad un senso di stabilità (terra). GIALLO – energetico, trasmette buon GRIGIO – trasmette senso di calma, umore ed allegria. conservatorismo, ma anche passività e noia. VERDE – rilassante per la vista, BIANCO – rappresenta la luce, la trasmette senso di tranquillità e si connette all’idea di natura e di speranza (primavera) BLU’ – rilassante, trasmette senso di calma, sobrietà, sicurezza ed affidabilità. Ma anche passività e tristezza (I’m blue) purezza, il bene, la pace, l’ordine e la pulizia. Nei paesi asiatici è il colore del lutto a simboleggiare un nuovo inizio. Un mondo senza colore… Area V4 nell’uomo L’acromatopsia è un disturbo per cui il mondo appare privo di colori poiché le differenze di colore sono in genere correlate con differenze di luminosità, questi pazienti possono ancora distinguere gli oggetti nella scena visiva, in quanto appaiono come differenti tonalità di grigio Qual è la carne più cotta? Schmidt-Rotluff (1958) I colori sono gli stessi per tutti? L’influenza dei fattori culturali sull’organizzazione cerebrale può essere illustrata considerando come la percezione dei colori vari da cultura a cultura e da individuo a individuo La percezione dei colori è forse l’esempio più evidente della complessità della percezione, alla quale concorrono fattori neurofisiologici e culturali. Nel 1969 due antropologhi Berlin e Kay Indagine sui nomi dei colori in 94 lingue 11 colori fondamentali per i quali vi era un nome specifico Nelle lingue di società primitive si riscontrano solo i nomi per il bianco e per il nero, poi passando a culture più evolute compaiono il rosso il verde… In vari gruppi linguistici della nuova Guinea si hanno due nomi che indicano da una parte i colori brillanti o bianco e dall’altra i colori spenti o nero L’uso del rosso sembra essere molto antico e precedere altri colori (simbolo del sangue e della vita) assenza di un nome per il blu, spesso indicato con verde. Continuo accrescimento di termini specifici per i colori L’aumento o la diminuzione dei termini dei colori in una lingua possono indicare che non vi sono differenze fisiologiche nella capacità di percepire le differenze di lunghezza d’onda della luce, ma solo nell’attribuzione di nomi specifici Per molto tempo si è ritenuto che i bambini non avessero la percezione dei colori come gli adulti Invece studi hanno dimostrato che la percezione del colore nei bambini è già matura dopo 4 mesi. i primi colori che vengono denominati sono il rosso verde giallo e blu Ciò che differenzia il bambino è la capacità di indicare con i nomi i singoli colori. Questa capacità si sviluppa dopo l’acquisizione del linguaggio