VIAGGIARE…IN SALUTE! I consigli del Movimento Difesa del Cittadino per una partenza senza rischi per la salute Le vaccinazioni obbligatorie e quelle consigliate per chi si reca all’Estero Secondo stime del Touring Club Italiano, ogni anno oltre due milioni di italiani scelgono, per le loro vacanze, di recarsi in angoli remoti del mondo considerati, nella maggior parte luoghi ad alto rischio sanitario. Il 50% dei viaggiatori si ammala durante il periodo di vacanza: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riferisce che le fastidiose diarree del viaggiatore colpiscono fino all’80% di chi si reca nei Paesi in via di sviluppo, che 1 viaggiatore su 100 viene colpito da infezioni acute, 1 su 300 da epatite A e 1 su 1000 da epatite B. Per questo motivo, quando si decide di intraprendere un viaggio in paesi tropicali, soprattutto se fuori dai circuiti turistici, è opportuno valutare i rischi presenti nella zona prescelta, avvalendosi anche e soprattutto delle “mappe” tracciate dall’OMS. Tra le cose da fare prima di partire, ricordiamoci di consultare il nostro medico di base o un centro di prevenzione all’interno di strutture pubbliche, ad esempio l’Ufficio di Igiene o gli ambulatori di Infettivologia, presenti su gran parte del territorio nazionale: ci sapranno fornire tutte le informazioni necessarie su eventuali problemi sanitari e vaccinazioni raccomandate per la destinazione prescelta. Per i viaggiatori i pericoli maggiori sono rappresentati dalle malattie infettive che si possono contrarre in determinati zone del mondo come Africa, Medio Oriente e Asia. PROFILASSI E VACCINAZIONI Il termine profilassi indica l’insieme dei provvedimenti atti a prevenire la diffusione delle malattie. Si distingue una profilassi generica, che comprende una serie di norme di igiene pratica cui il viaggiatore deve attenersi per difendersi dalle malattie infettive che si possono incontrare in qualsiasi posto del mondo, e una specifica, ovvero una profilassi mirata contro alcune malattie ricorrenti e pericolose per la vita. Profilassi generica Quelle che seguono sono le prassi di igiene che è utile seguire quotidianamente, ma che diventano indispensabili una volta fuori dai confini nazionali: Lavare accuratamente frutta e verdura, preferibilmente con acqua addizionata di succo di limone o aceto. Usare acqua in bottiglia. L'acqua è uno dei veicoli più comuni delle malattie a trasmissione oro-fecale. L'acqua gasata è da preferire in quanto l'acido carbonico ha effetto blandamente battericida. Se non si è sicuri che l'acqua sia potabile, farla bollire per alcuni minuti e non usare il ghiaccio per il rischio che sia contaminato. Si può disinfettare l'acqua con iodio, prodotti clorurati, o permanganato di potassio. Alimentarsi solo con cibi e bevande di sicura provenienza ed in perfetto stato di conservazione. L'acquisto degli alimenti deve essere fatto solo presso rivenditori autorizzati. Si ha maggiore sicurezza se gli alimenti vengono ben cotti, perché molti microrganismi non sopravvivono alle alte temperature. Evitare assolutamente di mangiare molluschi e frutti di mare crudi! Evitare di bere latte non bollito, latticini freschi, gelati e dolci. Curare scrupolosamente l'igiene personale, in particolare lavare le mani dopo essere stati nei bagni pubblici Frequentare luoghi che presentano buone condizioni igieniche, fare attenzione alle mosche ed altri insetti che sono vettori di infezioni (ad esempio malaria e febbre gialla), scegliere alberghi con zanzariere Utilizzare insetticidi per l'ambiente e insettifughi da contatto, curare scrupolosamente la propria pelle e detergerla dal sudore. Le eruzioni cutanee possono indicare la presenza di uova di mosche e zanzare che sono penetrate nel sottocute. Le ferite trascurate, per esempio insorte dopo l'uso di calzature non idonee, possono trasformarsi in ulcere se non adeguatamente trattate. Attenzione al contatto con animali per la possibilità di contrarre malattie anche in maniera indiretta tramite i loro parassiti. Profilassi specifica Ci sono diverse modalità per indurre immunità: si può ricorrere alla immunizzazione passiva assumendo anticorpi rivolti contro un agente specifico, capaci di conferire immunità passiva per un periodo di circa un mese. L’altra modalità è la vaccinazione: in questo caso è il nostro organismo che produce anticorpi contro l’agente patogeno in seguito a inoculazione di sostanze esogene. In altre parole attraverso l’immunizzazione attiva, il nostro organismo si difende contro le sostanze che lo invadono producendo gli anticorpi. Sul sito internet della Società Italiana di Medicina dei viaggi e delle migrazioni (http://www.simvim.it/centri_medicina.asp) è possibile consultare l’elenco dei centri dove si effettuano le vaccinazioni necessarie. Di seguito indichiamo le più importanti vaccinazioni e i Paesi in cui è necessario o consigliabile farle prima di partire. Il vaccino contro l’epatite A di tipo inattivato è consigliato per viaggi in paesi in via di sviluppo e in tutti i paesi tropicali. In genere il contagio dell’epatite A avviene per contatto diretto da persona a persona o attraverso il consumo di acqua o cibi crudi o non cotti a sufficienza, soprattutto molluschi, contaminati con materiale fecale contenente il virus. Solo raramente sono stati osservati casi di contagio per trasfusioni di sangue o prodotti derivati. Dal punto di vista preventivo, in Italia sono disponibili due diversi vaccini che forniscono una protezione dall’infezione già dopo 14-21 giorni. La vaccinazione è raccomandata, nei soggetti a rischio, fra cui coloro che sono affetti da malattie epatiche croniche, gli omosessuali, coloro che viaggiano in paesi dove l’epatite A è endemica, per coloro che lavorano in ambienti a contatto con il virus, i tossicodipendenti, ed i contatti familiari di soggetti con epatite acute A. L’epatite B è diffusa in Africa e in alcune aree dell’America. La vaccinazione è, quindi, indicata per quelle persone che si recano nelle aree ad alto rischio per un lungo periodo di tempo e che abbiano la probabilità di incorrere in una delle modalità di trasmissione. La vaccinazione per l’epatite B è diventata obbligatoria dal 1 Gennaio 1992 per i neonati e per i bambini al 12° anno d'età. La modalità di trasmissione è il sangue, come avviene direttamente attraverso trasfusioni di sangue infetto o tramite passaggio del virus attraverso lesioni della cute. La vaccinazione è sicura ed efficace ed una volta completato lo schema di vaccinazione conferisce immunità per almeno 10 anni (attualmente si ritiene che sia più duratura). La vaccinazione contro il colera, causata dal vibrione (bacillo a forma di virgola) del colera, non è consigliata perché protegge non totalmente e, tra l’altro, solo per un breve periodo. Nessun paese richiede, come obbligatoria, questa vaccinazione. Il colera è una malattia infettiva a diffusione oro-fecale dovuta al Vibrio cholerae. La sorgente di infezione è l’uomo, malato o portatore asintomatico, che diffonde il vibrione con le feci. L’infezione si contrae prevalentemente attraverso l’assunzione di acqua o alimenti contaminati, meno frequentemente tramite vettori meccanici come le mosche. L’infezione provoca diarrea profusa e vomito che può condurre a shoch ipovolemico. Il rischio di contrarre la malattia è maggiore in Asia, nel Sud America e ovunque si riscontrino precarie condizioni igieniche. La vaccinazione difterica quando richiesta è indispensabile, se è già stata eseguita è sufficiente eseguire un richiamo a distanza di 10 anni. E’ recentemente ricomparsa nei paesi dell’Est. La trasmissione è aerogena, mediante secrezioni. Il contagio è facile, la malattia si manifesta con disfagia (difficoltà ad ingerire) e senso di soffocamento e può rappresentare rischi per la sopravvivenza. In Italia la vaccinazione è obbligatoria nel primo anno di età e dovrebbe essere ripetuta ogni 10 anni. La vaccinazione contro il morbillo, è essenziale per tutti i viaggiatori che non hanno già contratto la malattia, per gli altri non è necessaria in quanto un singolo attacco di morbillo conferisce immunità per tutta la vita. La vaccinazione in età infantile è raccomandata, ma non obbligatoria, in quanto il morbillo ha una prognosi generalmente benigna ed autolimitante. Il vaccino del morbillo è indicato a causa della accresciuta incidenza nei bambini dei paesi in via di sviluppo, per la contagiosità del morbillo e per la potenziale gravità dell'infezione nell'adulto (encefalite, otite, polmonite). Il morbillo è provocato da un virus (paramixovirus) che si diffonde attraverso le goccioline provenienti da naso, gola e bocca. I sintomi comprendono febbre, rinite, tosse, congiuntivite, accompagnate dal tipico esantema(eruzione cutanea). Il vaccino del morbillo è un vaccino composto da virus vivi attenuati, è sconsigliato in gravidanza e nei bambini di età inferiore ai 15 mesi. Si consiglia alle donne non immuni di posticipare il viaggio a dopo il parto. Tutti i bambini che affrontano viaggi all'estero di età superiore ai 15 mesi, dovrebbero essere sottoposti alla vaccinazione combinata con il vaccino contro la parotite e la rosolia. La vaccinazione contro la poliomielite è necessaria nei paesi come la Cina, l’India, l’Africa sud-sahariana, il Perù e la Bolivia, dove è ancora alto il rischio della poliomielite anteriore acuta o paralisi infantile. E' una infezione virale (poliovirus) che colpisce solo l'uomo. L'infezione si verifica per contatto diretto principalmente attraverso le secrezioni faringee, può colpire il Sistema Nervoso Centrale provocando paralisi. La vaccinazione infantile è obbligatoria nel nostro paese in età infantile e può essere ripetuta, in dose unica, se ci si reca in una delle zone indicate come a rischio. La rabbia è una malattia virale, acuta, che colpisce i mammiferi, soprattutto carnivori, caratterizzata da irritazione del Sistema Nervoso Centrale, a cui può seguire la paralisi e morte. Il virus è presente nella saliva degli animali colpiti e questi trasmettono l'infezione per morso ad altri animali o all'uomo. Si consiglia perciò ai turisti che si recano in aree endemiche come Asia, Africa e America Latina di non avvicinarsi agli animali soprattutto se sono selvatici. Nel caso di morsicature, si consiglia di detergere accuratamente la ferita, per allontanare la saliva dell'animale, e disinfettare con tintura di iodio. Nei viaggi a rischio rabico conviene portarsi delle immunoglobuline specifiche che conferiscono immunità per 1-2 settimane, in attesa del vaccino che deve essere abbinato. La vaccinazione profilattica è consigliata se si prevede una lunga permanenza in paesi nei quali sia diffusa la rabbia canina, oppure nel caso di esposizione ad animali a rischio. La meningite cerebro-spinale ha ancora aree di diffusione nel centro Africa ed in Brasile; è un'infezione batterica: il Meningococco si diffonde attraverso l'inalazione delle goccioline di saliva, si manifesta con i sintomi caratteristici della malattia respiratoria, febbre, cefalea, rigidità nucale e vomito. Si hanno alterazioni della coscienza fino al coma. Si può praticare profilassi con antibiotici specifici (l'antibiotico più utilizzato è la Rifampicina), ma la vaccinazione è più efficace. La vaccinazione consiste in una unica dose per via sottocutanea, l'immunità è specifica e non copre meningite provocate da agenti diversi, compare dopo 1-2 settimane e dura 2 anni. Il vaccino è controindicato in gravidanza e nei bambini al di sotto dei 2 anni. In molti paesi in via di sviluppo la tubercolosi è molto diffusa ma il rischio di contaminazione varia a seconda dei Paesi. E' una infezione provocata dal Mycobacterium Tubercolosis. L'infezione avviene per inalazione di goccioline infette emesse con la tosse, può essere anche trasmessa attraverso il latte e prodotti del latte non pastorizzato. La probabilità di infezione dipende dall'intensità dell'esposizione, perciò la vaccinazione è raccomandata solo a chi preveda un soggiorno lungo in paesi a forte endemicità tubercolare. La vaccinazione avviene con un ceppo attenuato di Mycobatterio T., ed è sufficiente una dose: l'inizio dell'efficacia si ha dopo 2 mesi. La vaccinazione contro la febbre gialla è obbligatoria per l’ingresso in alcuni Paesi ( Benin, Burkina Faso, Cameroun, Ciad, Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Ghana, Guyana Francese, Liberia, Mali, Niger, Ruanda, Sao Tomè e Principe, Togo) mentre è suggerita per altri (Brasile, Regioni amazzoniche del Perù e della Bolivia, paesi africani dell’area endemica non inclusi nell’elenco della vaccinazione obbligatoria). La febbre gialla è una malattia rara, ma molto pericolosa, causata da un virus trasmesso all’uomo attraverso la puntura di zanzare del genere Aedes. Il vaccino è a base di virus attenuato che si somministra in una sola dose, per via sottocutanea o intramuscolare. I bambini con meno di 6 mesi di età non devono essere vaccinati. L’immunità ha inizio a partire dal 10° giorno che segue la vaccinazione e dura circa 10 anni. La febbre tifoide è una malattia batterica che si contrae attraverso l’ingestione di cibo o acqua contaminati. La probabilità di ammalarsi per il viaggiatore aumenta proporzionalmente alla diminuzione della qualità delle condizioni igienico sanitarie del Paese visitato, pertanto la vaccinazione è particolarmente indicata quando ci si reca in Asia, Africa, America Centrale e America del Sud. Il vaccino antitifico orale viene somministrato in tre dosi da assumere in tre dosi da assumere a giorni alterni per via orale con acqua o altro liquido non caldi un’ora prima dei pasti. La durata di protezione è di 2 – 3 anni. La malaria è un’infezione provocata da protozoi del genere Plasmodium trasmessi all’uomo da zanzare infette del genere Anopheles. Si tratta di un’infezione a diffusione endemica nelle regioni tropicali e subtropicali al di sotto dei 2000 metri di altitudine. Nei paesi industrializzati (Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Europa) la malaria è stata ormai eradicata; vengono segnalati, però, focolai di malattia in Turchia e Azerbaigian. Chi decide di recarsi in queste zone deve necessariamente mettere in atto alcune misure per prevenire la malattia. In primo luogo è opportuno rivolgersi con sufficiente anticipo (almeno 4 settimane prima della partenza) al proprio medico curante per provvedere ad un’adeguata profilassi di tipo farmacologico. Per quanto riguarda la profilassi di tipo comportamentale, si consiglia di seguire scrupolosamente alcune norme: spruzzare negli ambienti in cui si alloggia insetticidi ambientali; evitare di esporsi nelle ore serali e notturne quando l’attività della zanzara anophele è più intensa; indossare abiti coprenti e di colore chiaro; spruzzare ogni 4 – 6 ore sulla pelle repellenti cutanei. LE PRASSI PER I BAMBINI Se solo la metà degli italiani adulti effettua, prima del viaggio, la profilassi corretta per quanto riguarda i bambini la situazione è anche peggiore, perché è diffusa, tra i genitori, la tendenza a non vaccinarli per evitare effetti collaterali. Invece, dovrebbero essere proprio loro i soggetti da tutelare maggiormente in quanto i bambini sono meno attenti ad evitare comportamenti a rischio, come ad esempio bere acqua non contenuta in bottiglie sigillate. Partire senza un’adeguata profilassi comporta il rischio che, giunti a destinazione, i bambini contraggono malattie molto gravi e che al loro rientro sia troppo tardi per curarli efficacemente, con le gravi conseguenze che potrebbero derivarne. In Italia durante l’infanzia, vengono praticate le vaccinazioni contro la poliomelite, difterite, tetano ed epatite B; sono anche raccomandate quelle per pertosse, morbillo, rosolia, parotite, pneumococco, meningococco e varicella per i soggetti che non l’hanno contratta entro il compimento del 12° anno di età. La maggior parte dei viaggiatori, quindi, non ha bisogno di vaccinazioni e profilassi addizionali se quelle di routine sono aggiornate. Dunque, è necessario, prima di affrontare un viaggio internazionale con un bambino, controllare la situazione vaccinale e, solo se necessario, completare ed integrare le vaccinazioni già effettuate. Altre vaccinazioni dipenderanno dalla destinazione, dal tipo di viaggio • • • • Le vaccinazioni contro le infezioni intestinali (colera e tifo) sono consigliate per i bambini che mangiano a tavola con i genitori e non per quelli che allattano; Nelle zone tropicali il pericolo di contrarre l’epatite A aumenta da 100 a 500 volte rispetto ai Paesi Tropicali. Per questo motivo una profilassi contro l’epatite A è consigliabile a chi si reca in queste zone; Per i viaggi nei Paesi dell’Africa equatoriale e subequatoriale, nonché del Sud America, diviene necessario anche il vaccino contro la febbre gialla che, però, non può essere esteso ai bambini che non hanno ancora compiuto il primo anno di età. Perciò è sconsigliabile portare con sé bambini sotto i 12 mesi in zone a rischio; Una delle infezioni più pericolosa tra quelle che si possono contrarre nei Paesi tropicali è la malaria. E’ dunque assolutamente necessario che sia i bambini che gli adulti si sottopongano a un trattamento di profilassi regolare. I bambini richiedono forme di intervento specifiche che si differenziano da quelle previste per gli adulti. Ad esempio, Il vaccino anti-tifo esiste in due forme. Il più diffuso è il vaccino orale che prevede la somministrazione di una capsula al giorno per tre - quattro giorni alterni ma può essere usato solo dopo il compimento del 6° anno di età. Ciò comporta che i piccoli viaggiatori non possono essere seguiti dai centri che si prendono cura degli adulti e che solo pediatri con specifiche conoscenze in materia possono consigliare i genitori nel modo migliore e ridurre al minimo il rischio di comparsa di problematiche mediche gravi. Per questi motivi, all’interno dell’Ambulatorio di Infettivologia e Immunoprofilassi della 1 Clinica Pediatrica dell’Università di Milano, è stato creato un apposito Centro per il Bambino Viaggiatore. Chiunque abbia in programma un viaggio in compagnia dei propri figli e voglia essere informato su quali provvedimenti sarebbe meglio adottare può rivolgersi al Centro telefonando al numero 348 0800839 per fissare un appuntamento. IN VALIGIA Tra le cose che metteremo in valigia, non dimentichiamo alcuni farmaci che potrebbero non essere disponibili nel Paese che ci accingiamo a visitare. Ad esempio è utile portare con sé antinfiammatori, antibiotici ad ampio spettro, antispastici, antistaminici, antibiotici intestinale e farmaci sintomatici utili nel combattere la diarrea del viaggiatore, farmaci di uso abituale, farmaci ad uso topico come le pomate per le ustioni.