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01/10/2013 |
Sistema monetario europeo (SME)
Con la costituzione del sistema monetario europeo (SME) nel 1979, il Consiglio europeo perseguì una più
stretta collaborazione nel campo della politica monetaria tra i membri della Comunità europea (CE), mirando
all'elaborazione di una politica economica, monetaria e finanziaria comune. Le banche centrali degli Stati
della CE (dal 1993 dell'Unione europea) che partecipavano allo SME si impegnarono a intervenire sui mercati
dei cambi, qualora lo scarto tra le monete superasse il limite consentito dalle bande di oscillazione stabilite.
Dal 1958 alla fine del sistema di Bretton Woods la Svizzera aveva preso parte all'accordo monetario europeo,
che si prefiggeva la stabilizzazione dei cambi all'interno dell'OCSE. Dopo lo scioglimento di tale accordo (fine
del 1972), non partecipò tuttavia al cosiddetto serpente monetario europeo (1972-79), poiché temeva un
aumento dell'inflazione. Dal 1979 la BNS contribuì con la propria politica dei cambi alla stabilizzazione del
franco sviz. nei confronti delle monete dello SME, continuando però a praticare una politica monetaria
autonoma che mirava soprattutto alla stabilità dei prezzi. Nel 1992 reagì alla crisi dello SME, che comportò un
elevato afflusso di denaro dal resto dell'Europa, con una riduzione del tasso di sconto. Lo SME cessò di
esistere con la nascita dell'Unione monetaria europea e l'introduzione dell'Euro (1999-2002).
Fonti
– Rapporti di gestione della Banca nazionale sviz., 1972-1996
Bibliografia
– E. Baltensperger, T. Jordan, Die Schweiz und die Bestrebungen zur Bildung einer Europäischen
Währungsunion, 1993
Autrice/Autore: Martin Kloter / ggm
URL: http://www.hls-dhs-dss.chI45180.php
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