L’Ora di supplenza Le Solanacee: piante utili, ma anche strane e di dubbia fama, Le Solanacee sono una famiglia di angiosperme diffusa in tutto il globo, ma da trattare con prudenza . Danno da mangiare a miliardi di esseri umani (patata, pomodoro, melanzana, peperone) o vengono usate sin dall’antichità come medicine (belladonna, stramonio dulcamara, mandragola) e come droghe (tabacco). Possono però essere gravemente velenose in quanto contengono molti alcaloidi, sostanze dagli effetti potenti che nell’uomo agiscono soprattutto sul sistema nervoso. Tra i principi attivi più comuni nelle cellule delle solanacee si trovano l’ atropina,la scopolammina, la solanina, la nicotina, tutte sostanze aventi un effetto psicotropo (eccitante) sul sistema nervoso. Nelle solanacee usate per l’alimentazione, la parte commestibile può essere il frutto, come nel pomodoro, nel peperone, nella melanzana, o il tubero come nella patata. Nelle antiche civiltà dell’America Latina, da cui molte solanacee provengono, venivano usate come farmaci , ma anche in quanto piante allucinogene in grado di condurre a estasi. La loro introduzione nel mondo occidentale è stata difficile proprio per la cattiva fama che si portavano dietro, quella cioè di essere erbe pericolose , adatte al massimo per l’alimentazione animale. Prendiamo per esempio la mandragola o mandragora (Mandragora officinarum) che, considerata un’erba dai poteri magici, veniva detta ‘radice delle streghe’. È un’erba dalle foglie lanceolate e con fiorellini bianchi o azzurri, ma ciò che ha sempre fatto impressione è la radice dall’aspetto davvero curioso: assomiglia vagamente a un essere umano in cui i ciarlatani vedevano addirittura gli organi genitali. Si diceva che proprio per questa sua caratteristica anatomica la mandragola avesse un grande potere afrodisiaco, ed è proprio su tale credenza che si basa l’omonima commedia di Niccolò Machiavelli, così come la storia di cui parla la Bibbia per cui Rachele sarebbe ricorsa a quest’erba per suscitare la passione amorosa in Giacobbe (Genesi 30, 14-15). Un’altra credenza affermava che quando si estirpa la radice della mandragola , questa emette uno stridio, quasi un grido di dolore umano. Naturalmente le cose non stanno così: la mandragola è semplicemente una solanacea contenente una miscela di alcaloidi, tra cui la mandragorina, simile all’atropina, con effetti anestetici e antispasmodici. La melanzana (Solanum melongena), altra solanacea ben nota, è originaria delle zone calde di India e Cina e venne introdotta in Europa dagli Arabi nel 15o secolo, ma come tutte le piante di questa famiglia fu accolta con sospetto in quanto si pensava che potesse rendere pazzi. Oggi, sconfitte le dicerie sul suo conto, è presente invece nelle ricette di molti paesi , sia per il suo sapore dolce e gradevole sia perché, avendo un valore nutritivo molto basso, è accolta a braccia aperte nelle diete ipocaloriche. Il nome del peperone (Capsicum annuum) deriva dal latino piper «pepe», perché in molte varietà è contenuto un alcaloide dal sapore piccante, la capsicina, che si trova soprattutto nella placenta e cioè la parte bianca e membranacea della polpa interna. La quantità di capsicina e quindi il potere piccante del frutto, si misura con la scala di Scoville in cui si dà valore zero al peperone dolce, fino ad arrivare alla varietà Habanero, il più piccante del mondo, con ben 300.000 unità Scoville. Alessandra Magistrelli