ASIA CENTRALE Tajikistan & Kirghizistan Attraverso l’ex Asia sovietica tra i monti e i nomadi del Pamir 17 giorni - in hotel, case private e yurte 3 passeggeri per fuoristrada Questo straordinario viaggio si sviluppa attraverso il Tajikistan e il Kyrghizstan, due delle cinque repubbliche indipendenti sorte in Asia Centrale nel corso del 1991 conseguentemente al crollo dell’ex Unione Sovietica. Perno geopolitico e immenso serbatoio di riserve naturali, l'Asia Centrale ammalia i viaggiatori amanti dell’avventura con territori immensi e ricchi di fascino storico, artistico e naturale, dove avvennero per secoli fittissimi scambi commerciali e religiosi tra i popoli uzbeki, kazaki, kyrghizi, turkmeni e tajiki. Il fiume Pyanj, l’Oxus delle fonti classiche, che segna il confine con l’Afghanistan; il Corridoio di Wakhan, uno dei rami più frequentati della Via della Seta, nonché scenario del “Grande Gioco” tra Gran Bretagna e Russia agli inizi del XX secolo; i pastori nomadi kyrghizi, che migrano attraverso i “jailo”, i pascoli estivi d’alta quota, con mandrie di yak e capre … ma soprattutto l’altopiano del Pamir, il “Tetto del Mondo”, uno spettacolare deserto d’alta quota con laghi blu, praterie, vallate e ghiacciai. Un viaggio che richiede un certo spirito di adattamento, in una delle aree meno turistiche di tutta l’Asia. Tutti i gruppi sono accompagnati dai nostri esperti Tour Leader. PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze Estate 2016 1° giorno / Italia – Dushanbe Partenza nel pomeriggio dall’Italia con volo di linea Turkish Airlines via Istanbul per Dushanbe. Cena a bordo. 2° giorno / Dushanbe (la statua del Buddha dormiente) Arrivo in nottata a Dushanbe, accoglienza da parte dell’organizzazione locale e trasferimento in hotel per un breve riposo. Con magnifiche montagne sullo sfondo, tranquilli viali alberati ed eleganti edifici neoclassici, Dushanbe è una picevolissima città. Fino agli inizi del XX secolo Dushanbe, che in lingua tajika significa “lunedì”, era un piccolo villaggio conosciuto principalmente per il suo bazar settimanale. Prima colazione e giornata dedicata alla visita della città e dintorni. Il Museo Nazionale d’Antichità, con interessanti reperti (tra cui un piccolo ritratto in avorio di Alessandro Magno) derivanti dai siti greco-battriani di Takht-i-Sangin e Kobadiyan, oltre a originali dipinti murali sogdiani provenienti da Penjikent; il pezzo forte del Museo è la statua del Buddha dormiente di AdjinaTepe, risalente a 1.500 anni fa (epoca kushanica), lunga ben 13 metri. Il Museo Nazionale Bekhzod, con sezioni dedicate alla storia naturale, all’etnografia e all’archeologia (chiuso il lunedì). Pranzo in ristorante locale. Nel pomeriggio escursione ai resti della Fortezza di Hissar (XIII secolo) occupata agli inizi del ‘900 dai mitici guerriglieri basmachi, bande locali di turchi e tajiki che combattevano per la libertà contro l’Armata Rossa. La fortezza è raffigurata sulla banconota da 20 TJS. Di fronte alla fortezza si ergono due semplici madrase: la Medressa-i Kuhna del XVI secolo e la Medressa-i-Nau, di epoca successiva. Rientro a Dushanbe. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel. 3° giorno / Dushanbe – Kalaikhum (verso l’altopiano del Pamir) Dopo la prima colazione partenza verso est, per una lunga giornata di trasferimento, lungo una strada in pessime condizioni. Ci si avvia verso il remoto Pamir lasciandosi alle spalle la capitale del Tajikistan. Si attraversano numerosi fiumi e dalla cittadina di Tavildara si sale al Passo Sagirdasht (3.252 m.) per giungere infine a Kalaikhum sul confine con l’Afghanistan (N.B. La scorsa estate è crollato un ponte lungo la strada che segue questo percorso, nel caso in cui il ponte non fosse stato ripristinato si seguirà un percorso più lungo che piega verso sud). Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento in guest house con bagno e doccia in comune. 4° giorno / Kalaikhum – Khorog (la regione autonoma del Gorno-Badakshan) Partenza verso sud lungo il confine con l’Afganisthan segnato dal corso del fiume Pyanj. Lungo il percorso si attraversano alcuni villaggi tajiki. Si fa ingresso nella regione autonoma del Gorno-Badakshan (GBAO), la cui popolazione, isolata da secoli nelle valli d’alta quota, parla una lingua diversa non solo da quella dei tajiki di pianura, ma anche da quella parlata dalle altre comunità della regione montana. Tuttavia le popolazioni di montagna del Pamir sono strettamente legate dalla fede comune nell’ismailismo sciita, introdotto nel Badakhshan nell’XI secolo da Nasir Khusraw. L’attuale leader spirituale degli ismailiti è Karim Aga Khan, che gli abitanti del Pamir venerano come diretto discendente del profeta Maometto nonchè 49° imam. La casa tradizionale del Pamir, huneuni chid, è costituita da una grande stanza sorretta da cinque colonne, con quattro aree rialzate disposte attorno a una buca centrale, da una cucina e da un atrio. La luce naturale proviene da un lucernaio nel tetto. Le cinque colonne simboleggiano i cinque profeti maggiori (Fatima, Ali, Mohammed, Hassan e Hussein), oltre che i cinque pilastri dell’islam e, come sostengono alcuni, le cinque divinità di Zoroastro (le origini delle case risalgono infatti a 2.500 anni fa, ben prima dell’avvento dell’islam). Arrivo nella cittadina di Khorog (2.100 m.), il capoluogo della regione autonoma del Gorno-Badakhshan, che si estende su entrambe le sponde del turbolento fiume Gunt. Cena e pernottamento in semplice hotel o guest house con bagno in comune. 5° giorno / Khorog – Iskhashim – Yamg (lungo il confine afghano) Dopo la prima colazione partenza verso sud. Si continua a costeggiare il fiume Pyanj lungo il confine afghano. Le carte geografiche mostrano, all’estremo nordest dell’Afghanistan, un sottile peduncolo che si protende verso il Turkestan cinese e divide le alte terre del Tajikistan dal labirinto montano del Chitral (Pakistan). Questo curioso “dito” è noto con il nome di Corridoio di Wakhan. Qui passava uno dei rami più frequentati della Via della Seta. Nel XIX secolo avventurieri, esploratori e spie percorrevano quest’area con l’intento di accattivarsi il favore del khanato uzbeko di Kokand e cercando di superarsi gli uni con gli altri in una guerra fatta di doppi giochi e spionaggio ad alta quota, che in inglese viene ricordata con il nome di “Great Game” (Grande Gioco). Lo scenario che vi fece da sfondo rappresentò la prima “guerra fredda” tra Oriente (Russia) e Occidente (Gran Bretagna). I russi alla fine prevalsero prendendo possesso della regione in nome dello zar. Gli accordi sui confini anglo-russi siglati nel 1895 assegnarono alla Russia gran parte del Pamir e crearono il Corridoio di Wakhan, la scomoda lingua di terra afghana che divideva i due ex imperi. Si raggiunge Ishkashim (2.500 m.), il centro regionale nonchè il villaggio più grande di Wakhan. Poi si punta decisamente verso nord fino ad arrivare alla fortezza di Khakha (epoca kusanide, III secolo a.C.), che sorge su una piattaforma di roccia naturale. Attualmente il forte è occupato dalle guardie di frontiera tajike. Poco distante si trova l’interessante mazar (mausoleo ismailita) di Shah-i-Mardan Hazrati Ali, uno dei molti posti in Asia centrale che si vanta di essere il luogo di sepoltura del genero del Profeta. Infine arrivo nel villaggio tradizionale di Yamg (2.750 m.). Cena e pernottamento in casa privata. Le case tradizionali del Pamir (vedi descrizione sopra) sono caratteristiche e accoglienti, la struttura in legno e muratura è rivestita di intonaco e il pavimento è ricoperto di tappeti. Generalmente pulite, permettono di assaporare fino in fondo l’atmosfera e la cultura degli abitanti di questa regione. Le stanze, alte e spaziose, sono dotate di materassini (poggiati direttamente sui tappeti) e coperte. In ogni ambiente si dorme in 4/6 persone. La doccia (spesso costituita da secchi d’acqua) e le latrine sono in comune (spesso è a disposizione una sola latrina). Si consiglia di portare sacco lenzuolo, sacco a pelo, asciugamano, sapone e carta igienica. 6° giorno / Yamg – Langar (il Corridoio di Wakhan) Dopo la prima colazione visita della casa museo del mistico sufi, astronomo, musicista Mubarak Kadam Wakhani (1843-1903), dove è ancora visibile la pietra che il religioso usava come calendario solare. Escursione al vicino Forte di Yamchun (3.250 m.), un complesso fortificato del XII secolo che vanta la posizione più spettacolare di tutta la valle di Wakhan, con tanto di mura multiple e torri di guardia rotonde. Poco lontano si trovano le Sorgenti di Bibi Fatima, così battezzate in onore della sorella del Profeta Maometto. Le donne pensano di poter accrescere la loro fertilità visitando le formazioni di calcite a forma di utero. Partenza verso nord-est, sempre lungo il confine con l’Afghanistan, fino a raggiungere le rovine di Vrang che meritano una sosta per i singolari stupa buddhisti del IV secolo. Proseguendo verso Langar si avvistano le rovine dell’Abrashim Qala, la “Fortezza della Seta”, costruita per difendere questo tratto della Via della Seta dalle incursioni cinesi e afghane. Arrivo nel villaggio di Langar (3.000 m.) che sorge nel punto in cui i fiumi Pamir e Wakhan confluiscono per formare il fiume Pyanj. Il fiume Pyanj diventa poi l’Amu Darya (il mitico Oxus delle fonti classiche) che scorre verso ovest segnando il confine uzbeko-afghano e un tratto di quello uzbeko-turkmeno e andando infine a morire nell’agonizzante Lago d’Aral. Molto interessante il mazar di Shoh Kambari Oftab, l’uomo che introdusse la religione ismailita a Langar: la tomba del santo è decorata con corna di pecore selvatiche e stambecchi, ombreggiata da alberi secolari e cintata da un alto muro in pietra. Per i più atletici è possibile effettuare un mini-trekking (1 ora di salita verticale, 300 m di dislivello) per raggiungere un sito con incisioni rupestri e una veduta mozzafiato della catena dell’Hindukush. Cena e pernottamento in casa privata. 7° giorno / Langar – Khargush – Bulunkul (il lago Yashil-Kul) Dopo la prima colazione camminata mattutina (circa 1 ora tra andata e ritorno) fino ai resti del Forte di Ratm che, circondato su tre lati da alti pendii, vanta una postazione strategica. Partenza verso nord-est lungo il corso del fiume Pamir, con il Pamir Centrale che incombe a nord e l’Hindukush che si intravede a sud, oltre il Corridoio di Wakhan. Lungo la riva afghana del fiume si osservano le scene di vita dei villaggi e spesso piccole carovane di cammelli che percorrono i sentieri lungo il fiume. Dal villaggio di Khargush si punta decisamente verso nord attraverso il Passo Karghush (4.344 m.), da dove si gode di un’incredibile panorama sul massiccio afghano di Koh-i-Pamir. Si procede verso il lago salato di Chokur-Kul per raggiungere successivamente la Pamir Highway. Ancora verso nord-ovest fino al villaggio di Bulunkul, uno sperduto insediamento tajiko fuori dal mondo, nei cui pressi si trova lo Yashil-Kul (Lago Verde, 3.734 m), un sorprendente lago turchese incastonato in un deserto dalle tonalità ocra. All’estremità meridionale del lago c’è una sorgente di acqua calda dove è possibile fare il bagno per supplire alla mancanza della doccia nelle spartane sistemazioni del villaggio di Bulunkul. Cena e pernottamento in casa privata. 8° giorno / Bulunkul – Alichur – Murgab (la Strada del Pamir) Dopo la prima colazione partenza verso est lungo la Strada del Pamir costruita dagli ingegneri militari sovietici fra il 1931 e il 1934 allo scopo di facilitare il trasporto di truppe e approvigionamenti in questo remoto avamposto dell’impero sovietico. Trattandosi di una delle principali direttrici per il contrabbando della droga, sulla strada ci sono numerosi posti di blocco presso i quali è necessario registrarsi. Sosta al grandioso punto panoramico con vista sui laghi salati dell’ampia pianura di Alichur. Si costeggiano i laghi Tuz-Kul (Lago del Sale) e Sassyk-Kul (Lago Puzzolente) per giungere al villaggio di Alichur, dominato da un’originale moschea che sembra ricoperta da una glassa di zucchero. La pianura nei dintorni di Alichur è una delle più fertili della regione e in estate è punteggiata dalle yurte dei nomadi kyrghizi. Sosta alla vicina sorgente sacra di Ak-Balyk (Pesce Bianco) dove una polla di acqua sorgiva sorprende per la trasparenza delle sue acque. Si prosegue poi per Murgab attraversando il Passo Naizatash (4.137 m.) e effettuando una deviazione per la visita della grotta neolitica di Shakhti, nella spettacolare Valle di Kurteskei, dove si trovano le interessanti pitture rupestri di colore rosso, perfettamente conservate, che rappresentano una scena di caccia all’orso. Arrivo in serata a Murgab (3.600 m.), ex guarnigione zarista. Cena e pernottamento in casa privata. 9° giorno / Murgab – Lago Kara-Kul (il Grande Lago Nero) Partenza verso nord, lungo la Pamir Highway. Lungo il percorso gli occhi si riempiono dello straordinario panorama dell’Altopiano del Pamir Orientale, un deserto popolato da pastori nomadi e yak e disseminato di laghi dai riflessi turchesi, che ricorda il paesaggio tibetano. Il Pamir è chiamato dalla gente del posto Bam-i-Dunya, “Tetto del Mondo”. In persiano antico il termine pamir significa “pascoli ondulati”. Non esiste una catena del Pamir vera e propria, ma piuttosto una serie complessa di catene montuose, separate da vallate, ad alta quota. Il Pamir contiene tre delle quattro montagne più alte dell’ex Unione Sovietica, che culminano nei 7.495 metri del Koh-i-Samani, un tempo chiamato Picco del Comunismo. A nord di Murgab la strada costeggia il confine cinese, in alcuni punti la doppia staccionata, sormontata da filo spinato, corre a meno di 20 metri. Ben presto le montagne si fanno più vicine e la strada comincia ad arrampicarsi verso il Passo Ak-Baital (Cavallo Bianco, 4.655 m.), il punto più alto del percorso, che offre una vista panoramica mozzafiato a 360°. Si raggiungono poi le rive del Lago Kara-Kul (3.914 m.) creato da un meteorite circa 10 milioni di anni fa. I nomadi lo chiamano Chong Kara-Kul (Grande Lago Nero) paragonandolo al Kishi Kara-Kul (Lago Nero Minore) che si trova lungo la strada del Karakorum nel Pamir cinese. Sosta nel villaggio di Kara-Kul avvolto in un’atmosfera irreale. Pensione completa. Pernottamento in casa privata. 10° giorno / Lago Kara-Kul – frontiera con Kyrghizistan – Sary Moghul – Achick Tash (la Valle dell’Alay) Dopo la prima colazione partenza verso nord per il confine con il Kyrghizistan, tracciato poco prima del Passo Kyzyl Art (4.282 m). Si lasciano le auto tajike e si percorrono circa 200 m a piedi per raggiungere quelle kyrghize. La frontiera kyrghiza è situata altri 20 km più avanti, circa mezz’ora di strada sterrata attraverso paesaggi scenografici. L’attraversamento del confine è un vero e proprio passaggio spazio-temporale, dalla desolata zona semidesertica del Pamir tajiko si viene catapultati nelle verdi praterie del Pamir khyrghizo, pullulanti di cavalli al galoppo e rapaci in volo. Si fa ingresso in Kyrghizistan per intraprendere la discesa nell’ampia Valle dell’Alay fino a raggiungere il villaggio di Sary Moghul (3.200 m.), 30 km a ovest di Sary Tash. Si percorre una scenografica pista che addentrandosi tra le montagne conduce ai prati di Achik Tash (3.600 m) al Campo Base del Picco Lenin. Sistemazione in campo tendato proprio di fronte ai ghiacciai del Picco Lenin. Cena e pernottamento. Il campo, di proprietà del nostro corrispondente locale, è composto da grandi tende fisse con due confortevoli brandine dotate di sacco a pelo. Wc e lavandini in strutture separate comuni per tutte le tende, sauna, tenda ristorante. 11° giorno / Achick Tash (il Picco Lenin) Intera giornata dedicata ai dintorni di Achik Tash. L’habitat della Valle dell’Alay è quello tipico dei jailoo, i pascoli d’alta quota dell’altopiano kyrghizo. Il campo base offre spettacolari vedute del Picco Lenin (7.134 m., la vetta oggi ufficialmente chiamata Koh-i-Garmo), montagna famosa per essere uno dei 7.000 metri più accessibili al mondo. Possibilità di passeggiare ai piedi della montagna, tra i numerosi laghi morenici sparpagliati intorno al campo tendato. In Kyrghizistan le tradizioni nomadi sono ancora vive e non mancano gli incontri con i cavalieri al pascolo e le piacevoli soste nei loro accampamenti di yurte. I più intrepidi e allenati possono anche percorrere la prima parte del sentiero che conduce alla vetta del Picco Lenin. Cena e pernottamento in campo tendato. 12° giorno / Achik Tash – Osh (la Valle di Fergana) Partenza verso nord lungo l’ultimo tratto della Pamir Highway attraverso i contrafforti nord-orientali della catena Alay-Pamir, che si estende per 500 km da Samarcanda allo Xinjiang cinese. Il percorso è paesaggisticamente spettacolare e colorato tra il rosso dei canyon, il verde della vegetazione e il giallo delle praterie. Si scende a Osh (800 m.), la seconda città del Kyrghizistan, nonché il centro amministrativo della vasta e popolosa provincia che circonda il versante kyrghizo della Valle di Fergana. La città di Osh ha una storia antichissima, che risale almeno al V secolo a.C., uno dei più importanti luoghi di transito lungo la “Via della Seta”. I mongoli la distrussero nel XIII secolo, ma nei tempi che seguirono essa risorse diventando più prospera che mai. Il punto di riferimento principale della città è il cosiddetto “Trono di Salomone”, un’incombente, spoglia e frastagliata altura rocciosa, da secoli importante luogo di pellegrinaggio per i musulmani, poiché sembra che una volta il profeta Maometto sia giunto fin qui a pregare. Osh conserva pochissime testimonianze del suo passato e oggi ha l’aspetto di una cittadina sovietica. Pensione completa. Pernottamento in hotel. 13° giorno / Osh – Ozgon – Jalal-Abad – Kazarman (le rovine dell’antica capitale karakhanide) Partenza verso nord-est per la cittadina di Ozgon, una delle antiche capitali del Khanato Karakhanide tra il X e il XII secolo. C’è anche una leggenda secondo cui la città sarebbe nata come accampamento per le truppe di Alessandro Magno. Ciò che resta del suo intenso passato è un quartetto di edifici karakhanidi: tre mausolei del XII secolo e un minareto tronco dell’XI secolo con pregevoli motivi decorativi in mattoni, terracotta lavorata e intarsi in pietra. Si continua per la città di JalalAbad, la “città di Jalal”, dal nome di un famoso guerriero del XIII secolo, la terza città del Kyrghizistan. Pranzo in ristorante locale. Dopo pranzo si risale sull’altopiano lungo una strada sterrata panoramica, attraversando il passo Kaldama (3.060 m), sulla catena dei Monti Fergana. Arrivo nel villaggio di Kazarman (1.230 m). Cena e pernottamento in casa privata. 14° giorno / Kazarman – Lago Song-Kol (“l’ultimo lago” tra gli alti pascoli) Dopo la prima colazione partenza verso est lungo una sconnessa strada sterrata che, attraverso una serie di passi, porta a oltre 3.000 m. per raggiungere uno degli angoli più incantevoli del Kyrghizistan centrale: il lago alpino Song-Kol (3.020 metri). La pista avanza sinuosa attraverso i terreni montuosi e all’orizzonte sembra scomparire nel cielo, forse è per questo che Song-Kul significa “l’ultimo lago”. Il lago è circondato dai rigogliosi pascoli jayloo, molto apprezzati dai pastori nomadi della Valle di Kochkor che vi trascorrono i mesi estivi con il loro bestiame: yak, pecore e cavalli. Pranzo e sistemazione in campo di yurte. Pomeriggio dedicato all’esplorazione dei dintorni del lago e alla visita di una famiglia di ospitali nomadi kyrghizi, che usualmente invitano i passanti nelle loro yurte per offrire tè, yogurt fresco (airan), formaggio stagionato (kurut) e latte fermentato di giumenta (kumys). L’aria frizzante e tersa dei pascoli di alta montagna, lontani dall’inquinamento luminoso e dallo smog, garantisce stellate di una bellezza mozzafiato. Cena e pernottamento in yurta. Le yurte sono le tipiche tende dei nomadi della steppa dell’Asia centrale. Hanno la struttura in legno rivestita di feltro e il pavimento ricoperto di tappeti; alte e spaziose assomigliano a vere e proprie abitazioni, vi si sta comodamente in piedi e sono dotate di letti con materassi, coperte e una stufa centrale. Sono generalmente pulite e permettono di assaporare fino in fondo l’atmosfera e la cultura dei nomadi. In ogni yurta si dorme in 4/6 persone; le latrine sono in comune. Si consiglia di portare sacco lenzuolo e sacco a pelo pesante (la temperatura notturna può scendere intorno a 0°C). 15° giorno / Lago Song-Kol – Kochkor – Bishkek (la Torre di Burana) Si continua verso nord-est attraverso il villaggio di Kochkor famoso per essere il centro dell’artigianato kyrghizo. Visita di un laboratorio per la lavorazione del feltro gestito da un collettivo femminile locale; il prodotto più tipico è sicuramente lo shyrdak, il tappetino usato dai nomadi, decorato con motivi floreali, corna di stambecco e fantasiosi arabeschi; i colori naturali sono ricavati dalle foglie di pero e lampone, dalle radici di dalia e betulla, dal ginepro, dall’amaranto e dall’assenzio. Si prosegue per le rovine dell’antica città di Balasagun, fondata durante il regno di Sogdiana e divenuta in seguito una delle capitali dei karakhanidi, dove ancora si innalzano i resti della Torre di Burana, un minareto a pianta ottagonale dell’XI secolo. Molto interessante l’adiacente raccolta di balbal, le stele funerarie simili a totem (VI-X secolo). In serata arrivo a Bishkek (800 metri), la capitale del Kyrghizistan, che sorge al margine settentrionale dei monti Kyrgyz Alatau, un braccio della catena del Tian Shan. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel. 16° giorno / Bishkek (la verde, tranquilla, rilassata capitale kyrghiza) Intera giornata dedicata alla visita di Bishkek. Il suo nome attuale deriva dal vecchio nome kazako pishpek che è la zangola di legno utilizzata per produrre il kumys (il latte fermentato di giumenta, la bevanda nazionale). La verde, tranquilla e rilassata capitale kyrghiza è in perfetta sintonia con il resto del paese incastonato tra le montagne. Visita della principale Piazza Ala-Too ex Piazza Lenin, dove si affacciano i principali edifici governativi, per assistere al cambio della Guardia d’Onore. Visita della Piazza della Vittoria, in cui campeggia un imponente monumento commemorativo in forma di yurta eretto in occasione del 40° anniversario della fine della seconda guerra mondiale. Passeggiata nel Parco Dubovy, frequentato da mamme con bambini nelle calde domeniche estive, con caffè all’aperto, alcune sculture moderne e molte querce secolari. Tempo libero per lo shopping nei grandi magazzini statali TSUM, dove il terzo piano è interamente dedicato agli oggetti artigianali e ai souvenir kyrghizi. Pensione completa. Pernottamento in hotel. 17° giorno / Bishkek – Italia Presto al mattino trasferimento in aeroporto per il volo di linea Turkish Airlines via Istanbul per l’Italia. Altre informazioni: Trasporti – Si utilizzano moderne vetture fuoristrada 4x4 tipo Toyota Land Cruiser e Toyota Prado, con 3 passeggeri per auto (una vettura potrebbe avere 4 passeggeri). Il tragitto si svolge per la gran parte su strade sterrate. Le condizioni del fondo stradale delle strade asfaltate sono spesso scadenti e i frequenti lavori di manutenzione costringono spesso a deviazioni. Guide locali di lingua inglese, accompagnatore italiano a partire da 8 partecipanti. Pernottamenti – Pernottamenti in hotel 4* a Dushanbe e Bishkek, hotel 2* a Osh, due pernottamenti in guest house, sei pernottamenti in case private, un pernottamento in yurta, due pernottamenti in campo tendato fisso. Per motivi organizzativi e per la scarsità di strutture ricettive locali, tutto il gruppo risiede presso la stessa unità abitativa e pertanto i servizi (spesso una sola latrina) sono in comune e si dorme in 4/6 pax per camera. Si consiglia di portare sacco lenzuolo, sacco a pelo, asciugamano, sapone e carta igienica. Le sistemazioni in singola e in doppia sono possibili solamente negli hotel e nel campo tendato fisso (7 notti in totale). Pasti molto semplici e ripetitivi in ristoranti locali e case private (alcuni a picnic). Clima – Il clima è variabile in funzione dell’altitudine. Le temperature possono raggiungere facilmente i 35°C nelle città di Dushanbe, Osh e Bishkek. Temperature fresche, con momenti freddi (0°C durante la notte) sui passi del Pamir e sui pascoli d’alta quota, dove non sono escluse sporadiche nevicate anche nei mesi di Luglio e Agosto. Disposizioni sanitarie – Non è obbligatoria alcuna vaccinazione. Si consiglia di informarsi presso l’Ufficio d’Igiene provinciale. Formalità burocratiche – E’ richiesto il visto d’ingresso per il Tagikistan. Necessario il passaporto con validità di almeno 6 mesi dalla data di partenza. Per l’ottenimento del visto occorre inviare la scansione a colori del passaporto e della fototessera almeno 1 mese prima della partenza. Il visto Kirghizistan si ottiene all’arrivo in aeroporto. Altimetria: Come specificato nel programma nella zona del Pamir si attraversano alcuni passi oltre i 4.000 metri di altitudine, ma soltanto uno, il Passo di Ak-Baital (4.655 m., 9° giorno di viaggio), supera i 4.500 metri. E’ comunque necessario essere in buone condizioni di salute. Mal di testa e sensazioni di malessere sono abbastanza comuni, ma sono transitorie. Solamente cinque pernottamenti sono al di sopra di 3.000 metri: Lago Karakul (3.900), Murgab (3.600), Achick Tash (3.600) e Song-Kol (3.020). Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio di grande interesse culturale e paesaggistico in una delle zone meno turistiche dell’Asia. Una grande varietà di ambienti sempre spettacolari. Itinerario fisicamente impegnativo per i continui spostamenti su piste e strade dissestate, alcune tappe lunghe e l’elevata altitudine. Spartane sistemazioni in case private, guest house e yurte, con latrine in comune (spesso una sola latrina per tutto il gruppo). Si dorme su materassi poggiati direttamente sul pavimento, alla maniera del Pamir, in ambienti comuni per 4-6 persone. Le sistemazioni in doppia e singola sono possibili solo in hotel e campo tendato (7 notti). Alimentazione discreta, però con pochi vegetali, in parte integrata da prodotti portati dall’Italia. NOTE IMPORTANTI • La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD/Euro = 0,90 in vigore nel mese di Dicembre 2015. In caso di oscillazioni del cambio di +/-3% a 20 giorni dalla data di partenza sarà effettuato un adeguamento valutario. • Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più possibile le visite e le escursioni programmate. • Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio, comunicheremo il supplemento. • Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione. L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre pubblicate. • L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto dell’emissione dei biglietti aerei. Organizzazione tecnica: I Viaggi di Maurizio Levi Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy) Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595 E-Mail: [email protected] – Web site: www.viaggilevi.com QUOTAZIONE PER PERSONA da Milano: € 4.380 base 10-12 partecipanti € 4.650 base 8-9 partecipanti Da aggiungere: - partenze da altre città - supplemento singola (7 notti) - (a) supplemento alta stagione aerea - tasse aeree, security e fuel surcharge - copertura assicurativa di viaggio su richiesta € 375 € 180 € 270 (circa) (assistenza sanitaria, rimborso spese mediche, bagaglio, infortuni, “rischio zero”) - costo individuale gestione pratica: - visto d’ingresso Tagikistan € 91 € 80 € 50 Facoltative: - assicurazione annullamento viaggio comprensiva dell’assicurazione integrativa medico/bagaglio 4,5% - assicurazione integrativa medico/bagaglio (per aumentare da € 15.000 a € 55.000 il rimborso delle spese mediche in loco e da € 750 a € 1.500 il rimborso bagaglio) € 45 N.B. Per le prenotazioni effettuate almeno 90 giorni prima della partenza, confermate dietro versamento dell’acconto di viaggio, verrà accordata, senza costi aggiuntivi, la polizza contro le penalità di annullamento viaggio e la polizza integrativa per aumentare i massimali di rimborso medico/bagaglio. Date di partenza: 1) da venerdì 15 a domenica 31 Luglio 2016 2) (a) da venerdì 12 a domenica 28 Agosto 2016 (alta stagione aerea) 3) da venerdì 2 a domenica 18 Settembre 2016 La quota comprende: Voli di linea in classe economica, guide locali di lingua inglese, accompagnatore italiano, trasporti con automezzi 4 x 4, i pernottamenti in hotel in camere a due letti con servizi privati, i pernottamenti in guest house, case private e yurte in ambienti da 4-6 posti con servizi in comune, pensione completa per tutto il viaggio, gli ingressi ai musei, ai monumenti, dossier informativo sul paese. La quota non comprende: Le bevande, le eventuali tasse aeroportuali in partenza da Bishkek, le mance, gli extra personali, assicurazione contro le penalità di annullamento viaggio (facoltativa), tutto quanto non specificato. Milano, 17.02.2016 n. 1