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ASIA CENTRALE
Tajikistan & Kirghizistan
Attraverso l’ex Asia sovietica tra i monti e i nomadi del Pamir
17 giorni - in hotel, case private e yurte
3 passeggeri per fuoristrada
Questo straordinario viaggio si sviluppa attraverso il Tajikistan e il Kyrghizstan,
due delle cinque repubbliche indipendenti sorte in Asia Centrale nel corso del
1991 conseguentemente al crollo dell’ex Unione Sovietica. Perno geopolitico e
immenso serbatoio di riserve naturali, l'Asia Centrale ammalia i viaggiatori
amanti dell’avventura con territori immensi e ricchi di fascino storico, artistico e
naturale, dove avvennero per secoli fittissimi scambi commerciali e religiosi tra i
popoli uzbeki, kazaki, kyrghizi, turkmeni e tajiki. Il fiume Pyanj, l’Oxus delle fonti
classiche, che segna il confine con l’Afghanistan; il Corridoio di Wakhan, uno dei
rami più frequentati della Via della Seta, nonché scenario del “Grande Gioco”
tra Gran Bretagna e Russia agli inizi del XX secolo; i pastori nomadi kyrghizi,
che migrano attraverso i “jailo”, i pascoli estivi d’alta quota, con mandrie di yak
e capre … ma soprattutto l’altopiano del Pamir, il “Tetto del Mondo”, uno
spettacolare deserto d’alta quota con laghi blu, praterie, vallate e ghiacciai. Un
viaggio che richiede un certo spirito di adattamento, in una delle aree meno
turistiche di tutta l’Asia. Tutti i gruppi sono accompagnati dai nostri esperti Tour
Leader.
PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze Estate 2017
1° giorno / Italia – Dushanbe
Partenza nel pomeriggio dall’Italia con volo di linea Turkish Airlines via Istanbul
per Dushanbe. Cena a bordo.
2° giorno / Dushanbe (la statua del Buddha dormiente)
Arrivo in nottata a Dushanbe, accoglienza da parte dell’organizzazione locale e
trasferimento in hotel per un breve riposo. Con magnifiche montagne sullo
sfondo, tranquilli viali alberati ed eleganti edifici neoclassici, Dushanbe è una
picevolissima città. Fino agli inizi del XX secolo Dushanbe, che in lingua tajika
significa “lunedì”, era un piccolo villaggio conosciuto principalmente per il suo
bazar settimanale. Prima colazione e giornata dedicata alla visita della città e
dintorni. Il Museo Nazionale d’Antichità, con interessanti reperti (tra cui un
piccolo ritratto in avorio di Alessandro Magno) derivanti dai siti greco-battriani di
Takht-i-Sangin e Kobadiyan, oltre a originali dipinti murali sogdiani provenienti
da Penjikent; il pezzo forte del Museo è la statua del Buddha dormiente di AdjinaTepe, risalente a 1.500 anni fa (epoca kushanica), lunga ben 13 metri. Il Museo
Nazionale Bekhzod, con sezioni dedicate alla storia naturale, all’etnografia e
all’archeologia (chiuso il lunedì). Pranzo in ristorante locale. Nel pomeriggio
escursione ai resti della Fortezza di Hissar (XIII secolo) occupata agli inizi del
‘900 dai mitici guerriglieri basmachi, bande locali di turchi e tajiki che
combattevano per la libertà contro l’Armata Rossa. La fortezza è raffigurata sulla
banconota da 20 TJS. Di fronte alla fortezza si ergono due semplici madrase: la
Medressa-i Kuhna del XVI secolo e la Medressa-i-Nau, di epoca successiva.
Rientro a Dushanbe. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel.
3° giorno / Dushanbe – Kalaikhum (verso l’altopiano del Pamir)
Dopo la prima colazione partenza verso est, per una lunga giornata di
trasferimento, lungo una strada in pessime condizioni. Ci si avvia verso il remoto
Pamir lasciandosi alle spalle la capitale del Tajikistan. Si attraversano numerosi
fiumi e dalla cittadina di Tavildara si sale al Passo Sagirdasht (3.252 m.) per
giungere infine a Kalaikhum sul confine con l’Afghanistan (N.B. La scorsa estate
è crollato un ponte lungo la strada che segue questo percorso, nel caso in cui il
ponte non fosse stato ripristinato si seguirà un percorso più lungo che piega verso
sud). Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento in guest house con bagno e
doccia in comune.
4° giorno / Kalaikhum – Khorog (la regione autonoma del Gorno-Badakshan)
Partenza verso sud lungo il confine con l’Afganisthan segnato dal corso del fiume
Pyanj. Lungo il percorso si attraversano alcuni villaggi tajiki. Si fa ingresso nella
regione autonoma del Gorno-Badakshan (GBAO), la cui popolazione, isolata da
secoli nelle valli d’alta quota, parla una lingua diversa non solo da quella dei tajiki
di pianura, ma anche da quella parlata dalle altre comunità della regione montana.
Tuttavia le popolazioni di montagna del Pamir sono strettamente legate dalla fede
comune nell’ismailismo sciita, introdotto nel Badakhshan nell’XI secolo da Nasir
Khusraw. L’attuale leader spirituale degli ismailiti è Karim Aga Khan, che gli
abitanti del Pamir venerano come diretto discendente del profeta Maometto
nonchè 49° imam. La casa tradizionale del Pamir, huneuni chid, è costituita da
una grande stanza sorretta da cinque colonne, con quattro aree rialzate disposte
attorno a una buca centrale, da una cucina e da un atrio. La luce naturale proviene
da un lucernaio nel tetto. Le cinque colonne simboleggiano i cinque profeti
maggiori (Fatima, Ali, Mohammed, Hassan e Hussein), oltre che i cinque pilastri
dell’islam e, come sostengono alcuni, le cinque divinità di Zoroastro (le origini
delle case risalgono infatti a 2.500 anni fa, ben prima dell’avvento dell’islam).
Arrivo nella cittadina di Khorog (2.100 m.), il capoluogo della regione autonoma
del Gorno-Badakhshan, che si estende su entrambe le sponde del turbolento fiume
Gunt. Cena e pernottamento in semplice hotel o guest house con bagno in
comune.
5° giorno / Khorog – Iskhashim – Yamg (lungo il confine afghano)
Dopo la prima colazione partenza verso sud. Si continua a costeggiare il fiume
Pyanj lungo il confine afghano. Le carte geografiche mostrano, all’estremo nordest dell’Afghanistan, un sottile peduncolo che si protende verso il Turkestan
cinese e divide le alte terre del Tajikistan dal labirinto montano del Chitral
(Pakistan). Questo curioso “dito” è noto con il nome di Corridoio di Wakhan. Qui
passava uno dei rami più frequentati della Via della Seta. Nel XIX secolo
avventurieri, esploratori e spie percorrevano quest’area con l’intento di
accattivarsi il favore del khanato uzbeko di Kokand e cercando di superarsi gli uni
con gli altri in una guerra fatta di doppi giochi e spionaggio ad alta quota, che in
inglese viene ricordata con il nome di “Great Game” (Grande Gioco). Lo scenario
che vi fece da sfondo rappresentò la prima “guerra fredda” tra Oriente (Russia) e
Occidente (Gran Bretagna). I russi alla fine prevalsero prendendo possesso della
regione in nome dello zar. Gli accordi sui confini anglo-russi siglati nel 1895
assegnarono alla Russia gran parte del Pamir e crearono il Corridoio di Wakhan,
la scomoda lingua di terra afghana che divideva i due ex imperi. Si raggiunge
Ishkashim (2.500 m.), il centro regionale nonchè il villaggio più grande di
Wakhan. Poi si punta decisamente verso nord fino ad arrivare alla fortezza di
Khakha (epoca kusanide, III secolo a.C.), che sorge su una piattaforma di roccia
naturale. Attualmente il forte è occupato dalle guardie di frontiera tajike. Poco
distante si trova l’interessante mazar (mausoleo ismailita) di Shah-i-Mardan
Hazrati Ali, uno dei molti posti in Asia centrale che si vanta di essere il luogo di
sepoltura del genero del Profeta. Infine arrivo nel villaggio tradizionale di Yamg
(2.750 m.). Cena e pernottamento in casa privata.
Le case tradizionali del Pamir (vedi descrizione sopra) sono caratteristiche e
accoglienti, la struttura in legno e muratura è rivestita di intonaco e il pavimento
è ricoperto di tappeti. Generalmente pulite, permettono di assaporare fino in
fondo l’atmosfera e la cultura degli abitanti di questa regione. Le stanze, alte e
spaziose, sono dotate di materassini (poggiati direttamente sui tappeti) e coperte.
In ogni ambiente si dorme in 4/6 persone. La doccia (spesso costituita da secchi
d’acqua) e le latrine sono in comune (spesso è a disposizione una sola latrina). Si
consiglia di portare sacco lenzuolo, sacco a pelo, asciugamano, sapone e carta
igienica.
6° giorno / Yamg – Langar (il Corridoio di Wakhan)
Dopo la prima colazione visita della casa museo del mistico sufi, astronomo,
musicista Mubarak Kadam Wakhani (1843-1903), dove è ancora visibile la pietra
che il religioso usava come calendario solare. Escursione al vicino Forte di
Yamchun (3.250 m.), un complesso fortificato del XII secolo che vanta la
posizione più spettacolare di tutta la valle di Wakhan, con tanto di mura multiple e
torri di guardia rotonde. Poco lontano si trovano le Sorgenti di Bibi Fatima, così
battezzate in onore della sorella del Profeta Maometto. Le donne pensano di poter
accrescere la loro fertilità visitando le formazioni di calcite a forma di utero.
Partenza verso nord-est, sempre lungo il confine con l’Afghanistan, fino a
raggiungere le rovine di Vrang che meritano una sosta per i singolari stupa
buddhisti del IV secolo. Proseguendo verso Langar si avvistano le rovine
dell’Abrashim Qala, la “Fortezza della Seta”, costruita per difendere questo tratto
della Via della Seta dalle incursioni cinesi e afghane. Arrivo nel villaggio di
Langar (3.000 m.) che sorge nel punto in cui i fiumi Pamir e Wakhan
confluiscono per formare il fiume Pyanj. Il fiume Pyanj diventa poi l’Amu Darya
(il mitico Oxus delle fonti classiche) che scorre verso ovest segnando il confine
uzbeko-afghano e un tratto di quello uzbeko-turkmeno e andando infine a morire
nell’agonizzante Lago d’Aral. Molto interessante il mazar di Shoh Kambari
Oftab, l’uomo che introdusse la religione ismailita a Langar: la tomba del santo è
decorata con corna di pecore selvatiche e stambecchi, ombreggiata da alberi
secolari e cintata da un alto muro in pietra. Per i più atletici è possibile effettuare
un mini-trekking (1 ora di salita verticale, 300 m di dislivello) per raggiungere un
sito con incisioni rupestri e una veduta mozzafiato della catena dell’Hindukush.
Cena e pernottamento in casa privata.
7° giorno / Langar – Khargush – Bulunkul (il lago Yashil-Kul)
Dopo la prima colazione camminata mattutina (circa 1 ora tra andata e ritorno)
fino ai resti del Forte di Ratm che, circondato su tre lati da alti pendii, vanta una
postazione strategica. Partenza verso nord-est lungo il corso del fiume Pamir, con
il Pamir Centrale che incombe a nord e l’Hindukush che si intravede a sud, oltre il
Corridoio di Wakhan. Lungo la riva afghana del fiume si osservano le scene di
vita dei villaggi e spesso piccole carovane di cammelli che percorrono i sentieri
lungo il fiume. Dal villaggio di Khargush si punta decisamente verso nord
attraverso il Passo Karghush (4.344 m.), da dove si gode di un’incredibile
panorama sul massiccio afghano di Koh-i-Pamir. Si procede verso il lago salato di
Chokur-Kul per raggiungere successivamente la Pamir Highway. Ancora verso
nord-ovest fino al villaggio di Bulunkul, uno sperduto insediamento tajiko fuori
dal mondo, nei cui pressi si trova lo Yashil-Kul (Lago Verde, 3.734 m), un
sorprendente lago turchese incastonato in un deserto dalle tonalità ocra.
All’estremità meridionale del lago c’è una sorgente di acqua calda dove è
possibile fare il bagno per supplire alla mancanza della doccia nelle spartane
sistemazioni del villaggio di Bulunkul. Cena e pernottamento in casa privata.
8° giorno / Bulunkul – Alichur – Murgab (la Strada del Pamir)
Dopo la prima colazione partenza verso est lungo la Strada del Pamir costruita
dagli ingegneri militari sovietici fra il 1931 e il 1934 allo scopo di facilitare il
trasporto di truppe e approvigionamenti in questo remoto avamposto dell’impero
sovietico. Trattandosi di una delle principali direttrici per il contrabbando della
droga, sulla strada ci sono numerosi posti di blocco presso i quali è necessario
registrarsi. Sosta al grandioso punto panoramico con vista sui laghi salati
dell’ampia pianura di Alichur. Si costeggiano i laghi Tuz-Kul (Lago del Sale) e
Sassyk-Kul (Lago Puzzolente) per giungere al villaggio di Alichur, dominato da
un’originale moschea che sembra ricoperta da una glassa di zucchero. La pianura
nei dintorni di Alichur è una delle più fertili della regione e in estate è punteggiata
dalle yurte dei nomadi kyrghizi. Sosta alla vicina sorgente sacra di Ak-Balyk
(Pesce Bianco) dove una polla di acqua sorgiva sorprende per la trasparenza delle
sue acque. Si prosegue poi per Murgab attraversando il Passo Naizatash (4.137
m.) e effettuando una deviazione per la visita della grotta neolitica di Shakhti,
nella spettacolare Valle di Kurteskei, dove si trovano le interessanti pitture
rupestri di colore rosso, perfettamente conservate, che rappresentano una scena di
caccia all’orso. Arrivo in serata a Murgab (3.600 m.), ex guarnigione zarista.
Cena e pernottamento in casa privata.
9° giorno / Murgab – Lago Kara-Kul (il Grande Lago Nero)
Partenza verso nord, lungo la Pamir Highway. Lungo il percorso gli occhi si
riempiono dello straordinario panorama dell’Altopiano del Pamir Orientale, un
deserto popolato da pastori nomadi e yak e disseminato di laghi dai riflessi
turchesi, che ricorda il paesaggio tibetano. Il Pamir è chiamato dalla gente del
posto Bam-i-Dunya, “Tetto del Mondo”. In persiano antico il termine pamir
significa “pascoli ondulati”. Non esiste una catena del Pamir vera e propria, ma
piuttosto una serie complessa di catene montuose, separate da vallate, ad alta
quota. Il Pamir contiene tre delle quattro montagne più alte dell’ex Unione
Sovietica, che culminano nei 7.495 metri del Koh-i-Samani, un tempo chiamato
Picco del Comunismo. A nord di Murgab la strada costeggia il confine cinese, in
alcuni punti la doppia staccionata, sormontata da filo spinato, corre a meno di 20
metri. Ben presto le montagne si fanno più vicine e la strada comincia ad
arrampicarsi verso il Passo Ak-Baital (Cavallo Bianco, 4.655 m.), il punto più alto
del percorso, che offre una vista panoramica mozzafiato a 360°. Si raggiungono
poi le rive del Lago Kara-Kul (3.914 m.) creato da un meteorite circa 10 milioni
di anni fa. I nomadi lo chiamano Chong Kara-Kul (Grande Lago Nero)
paragonandolo al Kishi Kara-Kul (Lago Nero Minore) che si trova lungo la strada
del Karakorum nel Pamir cinese. Sosta nel villaggio di Kara-Kul avvolto in
un’atmosfera irreale. Pensione completa. Pernottamento in casa privata.
10° giorno / Lago Kara-Kul – frontiera con Kyrghizistan – Sary Moghul –
Achick Tash (la Valle dell’Alay)
Dopo la prima colazione partenza verso nord per il confine con il Kyrghizistan,
tracciato poco prima del Passo Kyzyl Art (4.282 m). Si lasciano le auto tajike e si
percorrono circa 200 m a piedi per raggiungere quelle kyrghize. La frontiera
kyrghiza è situata altri 20 km più avanti, circa mezz’ora di strada sterrata
attraverso paesaggi scenografici. L’attraversamento del confine è un vero e
proprio passaggio spazio-temporale, dalla desolata zona semidesertica del Pamir
tajiko si viene catapultati nelle verdi praterie del Pamir khyrghizo, pullulanti di
cavalli al galoppo e rapaci in volo. Si fa ingresso in Kyrghizistan per intraprendere
la discesa nell’ampia Valle dell’Alay fino a raggiungere il villaggio di Sary
Moghul (3.200 m.), 30 km a ovest di Sary Tash. Si percorre una scenografica
pista che addentrandosi tra le montagne conduce ai prati di Achik Tash (3.600 m)
al Campo Base del Picco Lenin. Sistemazione in campo tendato proprio di fronte
ai ghiacciai del Picco Lenin. Cena e pernottamento.
Il campo, di proprietà del nostro corrispondente locale, è composto da grandi
tende fisse con due confortevoli brandine dotate di sacco a pelo. Wc e lavandini
in strutture separate comuni per tutte le tende, sauna, tenda ristorante.
11° giorno / Achick Tash (il Picco Lenin)
Intera giornata dedicata ai dintorni di Achik Tash. L’habitat della Valle dell’Alay
è quello tipico dei jailoo, i pascoli d’alta quota dell’altopiano kyrghizo. Il campo
base offre spettacolari vedute del Picco Lenin (7.134 m., la vetta oggi
ufficialmente chiamata Koh-i-Garmo), montagna famosa per essere uno dei 7.000
metri più accessibili al mondo. Possibilità di passeggiare ai piedi della montagna,
tra i numerosi laghi morenici sparpagliati intorno al campo tendato. In
Kyrghizistan le tradizioni nomadi sono ancora vive e non mancano gli incontri
con i cavalieri al pascolo e le piacevoli soste nei loro accampamenti di yurte. I più
intrepidi e allenati possono anche percorrere la prima parte del sentiero che
conduce alla vetta del Picco Lenin. Cena e pernottamento in campo tendato.
12° giorno / Achik Tash – Osh (la Valle di Fergana)
Partenza verso nord lungo l’ultimo tratto della Pamir Highway attraverso i
contrafforti nord-orientali della catena Alay-Pamir, che si estende per 500 km da
Samarcanda allo Xinjiang cinese. Il percorso è paesaggisticamente spettacolare e
colorato tra il rosso dei canyon, il verde della vegetazione e il giallo delle praterie.
Si scende a Osh (800 m.), la seconda città del Kyrghizistan, nonché il centro
amministrativo della vasta e popolosa provincia che circonda il versante kyrghizo
della Valle di Fergana. La città di Osh ha una storia antichissima, che risale
almeno al V secolo a.C., uno dei più importanti luoghi di transito lungo la “Via
della Seta”. I mongoli la distrussero nel XIII secolo, ma nei tempi che seguirono
essa risorse diventando più prospera che mai. Il punto di riferimento principale
della città è il cosiddetto “Trono di Salomone”, un’incombente, spoglia e
frastagliata altura rocciosa, da secoli importante luogo di pellegrinaggio per i
musulmani, poiché sembra che una volta il profeta Maometto sia giunto fin qui a
pregare. Osh conserva pochissime testimonianze del suo passato e oggi ha
l’aspetto di una cittadina sovietica. Pensione completa. Pernottamento in hotel.
13° giorno / Osh – Ozgon – Jalal-Abad – Kazarman (le rovine dell’antica
capitale karakhanide)
Partenza verso nord-est per la cittadina di Ozgon, una delle antiche capitali del
Khanato Karakhanide tra il X e il XII secolo. C’è anche una leggenda secondo cui
la città sarebbe nata come accampamento per le truppe di Alessandro Magno. Ciò
che resta del suo intenso passato è un quartetto di edifici karakhanidi: tre mausolei
del XII secolo e un minareto tronco dell’XI secolo con pregevoli motivi decorativi
in mattoni, terracotta lavorata e intarsi in pietra. Si continua per la città di JalalAbad, la “città di Jalal”, dal nome di un famoso guerriero del XIII secolo, la terza
città del Kyrghizistan. Pranzo in ristorante locale. Dopo pranzo si risale
sull’altopiano lungo una strada sterrata panoramica, attraversando il passo
Kaldama (3.060 m), sulla catena dei Monti Fergana. Arrivo nel villaggio di
Kazarman (1.230 m). Cena e pernottamento in casa privata.
14° giorno / Kazarman – Lago Song-Kol (“l’ultimo lago” tra gli alti pascoli)
Dopo la prima colazione partenza verso est lungo una sconnessa strada sterrata
che, attraverso una serie di passi, porta a oltre 3.000 m. per raggiungere uno degli
angoli più incantevoli del Kyrghizistan centrale: il lago alpino Song-Kol (3.020
metri). La pista avanza sinuosa attraverso i terreni montuosi e all’orizzonte
sembra scomparire nel cielo, forse è per questo che Song-Kul significa “l’ultimo
lago”. Il lago è circondato dai rigogliosi pascoli jayloo, molto apprezzati dai
pastori nomadi della Valle di Kochkor che vi trascorrono i mesi estivi con il loro
bestiame: yak, pecore e cavalli. Pranzo e sistemazione in campo di yurte.
Pomeriggio dedicato all’esplorazione dei dintorni del lago e alla visita di una
famiglia di ospitali nomadi kyrghizi, che usualmente invitano i passanti nelle loro
yurte per offrire tè, yogurt fresco (airan), formaggio stagionato (kurut) e latte
fermentato di giumenta (kumys). L’aria frizzante e tersa dei pascoli di alta
montagna, lontani dall’inquinamento luminoso e dallo smog, garantisce stellate di
una bellezza mozzafiato. Cena e pernottamento in yurta.
Le yurte sono le tipiche tende dei nomadi della steppa dell’Asia centrale. Hanno
la struttura in legno rivestita di feltro e il pavimento ricoperto di tappeti; alte e
spaziose assomigliano a vere e proprie abitazioni, vi si sta comodamente in piedi
e sono dotate di letti con materassi, coperte e una stufa centrale. Sono
generalmente pulite e permettono di assaporare fino in fondo l’atmosfera e la
cultura dei nomadi. In ogni yurta si dorme in 4/6 persone; le latrine sono in
comune. Si consiglia di portare sacco lenzuolo e sacco a pelo pesante (la
temperatura notturna può scendere intorno a 0°C).
15° giorno / Lago Song-Kol – Kochkor – Bishkek (la Torre di Burana)
Si continua verso nord-est attraverso il villaggio di Kochkor famoso per essere il
centro dell’artigianato kyrghizo. Visita di un laboratorio per la lavorazione del
feltro gestito da un collettivo femminile locale; il prodotto più tipico è
sicuramente lo shyrdak, il tappetino usato dai nomadi, decorato con motivi
floreali, corna di stambecco e fantasiosi arabeschi; i colori naturali sono ricavati
dalle foglie di pero e lampone, dalle radici di dalia e betulla, dal ginepro,
dall’amaranto e dall’assenzio. Si prosegue per le rovine dell’antica città di
Balasagun, fondata durante il regno di Sogdiana e divenuta in seguito una delle
capitali dei karakhanidi, dove ancora si innalzano i resti della Torre di Burana, un
minareto a pianta ottagonale dell’XI secolo. Molto interessante l’adiacente
raccolta di balbal, le stele funerarie simili a totem (VI-X secolo). In serata arrivo a
Bishkek (800 metri), la capitale del Kyrghizistan, che sorge al margine
settentrionale dei monti Kyrgyz Alatau, un braccio della catena del Tian Shan.
Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel.
16° giorno / Bishkek (la verde, tranquilla, rilassata capitale kyrghiza)
Intera giornata dedicata alla visita di Bishkek. Il suo nome attuale deriva dal
vecchio nome kazako pishpek che è la zangola di legno utilizzata per produrre il
kumys (il latte fermentato di giumenta, la bevanda nazionale). La verde, tranquilla
e rilassata capitale kyrghiza è in perfetta sintonia con il resto del paese incastonato
tra le montagne. Visita della principale Piazza Ala-Too ex Piazza Lenin, dove si
affacciano i principali edifici governativi, per assistere al cambio della Guardia
d’Onore. Visita della Piazza della Vittoria, in cui campeggia un imponente
monumento commemorativo in forma di yurta eretto in occasione del 40°
anniversario della fine della seconda guerra mondiale. Passeggiata nel Parco
Dubovy, frequentato da mamme con bambini nelle calde domeniche estive, con
caffè all’aperto, alcune sculture moderne e molte querce secolari. Tempo libero
per lo shopping nei grandi magazzini statali TSUM, dove il terzo piano è
interamente dedicato agli oggetti artigianali e ai souvenir kyrghizi. Pensione
completa. Pernottamento in hotel.
17° giorno / Bishkek – Italia
Presto al mattino trasferimento in aeroporto per il volo di linea Turkish Airlines
via Istanbul per l’Italia.
Altre informazioni:
Trasporti – Si utilizzano moderne vetture fuoristrada 4x4 tipo Toyota Land
Cruiser e Toyota Prado, con 3 passeggeri per auto (una vettura potrebbe avere 4
passeggeri). Il tragitto si svolge per la gran parte su strade sterrate. Le condizioni
del fondo stradale delle strade asfaltate sono spesso scadenti e i frequenti lavori di
manutenzione costringono spesso a deviazioni. Guide locali di lingua inglese,
accompagnatore italiano a partire da 8 partecipanti.
Pernottamenti – Pernottamenti in hotel 4* a Dushanbe e Bishkek, hotel 2* a Osh,
due pernottamenti in guest house, sei pernottamenti in case private, un
pernottamento in yurta, due pernottamenti in campo tendato fisso. Per motivi
organizzativi e per la scarsità di strutture ricettive locali, tutto il gruppo risiede
presso la stessa unità abitativa e pertanto i servizi (spesso una sola latrina) sono in
comune e si dorme in 4/6 pax per camera. Si consiglia di portare sacco lenzuolo,
sacco a pelo, asciugamano, sapone e carta igienica. Le sistemazioni in singola e
in doppia sono possibili solamente negli hotel e nel campo tendato fisso (7 notti
in totale). Pasti molto semplici e ripetitivi in ristoranti locali e case private (alcuni
a picnic).
Clima – Il clima è variabile in funzione dell’altitudine. Le temperature possono
raggiungere facilmente i 35°C nelle città di Dushanbe, Osh e Bishkek.
Temperature fresche, con momenti freddi (0°C durante la notte) sui passi del
Pamir e sui pascoli d’alta quota, dove non sono escluse sporadiche nevicate anche
nei mesi di Luglio e Agosto.
Disposizioni sanitarie – Non è obbligatoria alcuna vaccinazione. Si consiglia di
informarsi presso l’Ufficio d’Igiene provinciale.
Formalità burocratiche – E’ richiesto il visto d’ingresso per il Tagikistan.
Necessario il passaporto con validità di almeno 6 mesi dalla data di partenza. Per
l’ottenimento del visto occorre inviare la scansione a colori del passaporto e della
fototessera almeno 1 mese prima della partenza. Il visto Kirghizistan si ottiene
all’arrivo in aeroporto.
Altimetria: Come specificato nel programma nella zona del Pamir si attraversano
alcuni passi oltre i 4.000 metri di altitudine, ma soltanto uno, il Passo di Ak-Baital
(4.655 m., 9° giorno di viaggio), supera i 4.500 metri. E’ comunque necessario
essere in buone condizioni di salute. Mal di testa e sensazioni di malessere sono
abbastanza comuni, ma sono transitorie. Solamente cinque pernottamenti sono al
di sopra di 3.000 metri: Lago Karakul (3.900), Murgab (3.600), Achick Tash
(3.600) e Song-Kol (3.020).
Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio di grande interesse
culturale e paesaggistico in una delle zone meno turistiche dell’Asia. Una grande
varietà di ambienti sempre spettacolari. Itinerario fisicamente impegnativo per i
continui spostamenti su piste e strade dissestate, alcune tappe lunghe e l’elevata
altitudine. Spartane sistemazioni in case private, guest house e yurte, con latrine in
comune (spesso una sola latrina per tutto il gruppo). Si dorme su materassi
poggiati direttamente sul pavimento, alla maniera del Pamir, in ambienti comuni
per 4-6 persone. Le sistemazioni in doppia e singola sono possibili solo in hotel e
campo tendato (7 notti). Alimentazione discreta, però con pochi vegetali, in parte
integrata da prodotti portati dall’Italia.
NOTE IMPORTANTI
•
La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD/Euro = 0,94
in vigore nel mese di Dicembre 2016. In caso di oscillazioni del cambio di +/-3% a
20 giorni dalla data di partenza sarà effettuato un adeguamento valutario.
•
Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio
l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più
possibile le visite e le escursioni programmate.
•
Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a
disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non
confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio,
comunicheremo il supplemento.
•
Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal
caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione.
L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non
sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre
pubblicate.
•
L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo
del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto
dell’emissione dei biglietti aerei.
Organizzazione tecnica:
I Viaggi di Maurizio Levi
Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy)
Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595
E-Mail: [email protected] – Web site: www.viaggilevi.com
QUOTAZIONE PER PERSONA da Milano:
€ 4.200 base 10-12 partecipanti
€ 4.450 base 8-9 partecipanti
Da aggiungere:
- partenze da altre città
- supplemento singola (7 notti)
- (a) supplemento alta stagione aerea
- tasse aeree, security e fuel surcharge
- copertura assicurativa di viaggio
su richiesta
€ 385
€ 120
€ 270 (circa)
(assistenza sanitaria, rimborso spese mediche, bagaglio,
infortuni, “rischio zero”)
- costo individuale gestione pratica:
- visto d’ingresso Tagikistan
€ 91
€ 80
€ 50
Facoltative:
- assicurazione annullamento viaggio
comprensiva dell’assicurazione integrativa medico/bagaglio
4,5%
- assicurazione integrativa medico/bagaglio
(per aumentare da € 15.000 a € 55.000 il rimborso delle spese
mediche in loco e da € 750 a € 1.500 il rimborso bagaglio)
€ 45
N.B. Per le prenotazioni effettuate almeno 90 giorni prima della partenza,
confermate dietro versamento dell’acconto di viaggio, verrà accordata, senza
costi aggiuntivi, la polizza contro le penalità di annullamento viaggio e la
polizza integrativa per aumentare i massimali di rimborso medico/bagaglio.
Date di partenza:
1) da venerdì 14 a domenica 30 Luglio 2017
2) (a) da venerdì 11 a domenica 27 Agosto 2017 (alta stagione aerea)
3) da venerdì 8 a domenica 24 Settembre 2017
La quota comprende:
Voli di linea in classe economica, guide locali di lingua inglese, accompagnatore
italiano, trasporti con automezzi 4 x 4, i pernottamenti in hotel in camere a due
letti con servizi privati, i pernottamenti in guest house, case private e yurte in
ambienti da 4-6 posti con servizi in comune, pensione completa per tutto il
viaggio, gli ingressi ai musei, ai monumenti, dossier informativo sul paese.
La quota non comprende:
Le bevande, gli extra personali, assicurazione contro le penalità di annullamento
viaggio (facoltativa), tutto quanto non specificato.
Milano, 26.01.2017 n. 1