Bruno Ciari Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Bruno Ciari (Certaldo, 16 aprile 1923 – Bologna, 27 agosto 1970) è stato un pedagogista italiano. Biografia Nato e cresciuto a Certaldo durante il periodo fascista, di origini molto umili, è oppositore del regime, rifiutò la chiamata alle armi e si unì alla resistenza, combattendo nella Toscana meridionale insieme ad amici e compaesani nella Brigata Garibaldi "Spartaco Lavagnini". Dopo l'armistizio, continuò la sua militanza nel Partito Comunista di cui divenne segretario presso il comune di Certaldo del quale comune fu anche vicesindaco. Fu allievo di Ernesto Codignola presso la facoltà di Magistero di Firenze e risentì poi permanentemente della sua influenza, in particolare per l'insegnamento dei valori di libertà, giustizia e spirito critico nella vita scolastica. Si dedicò all'insegnamento e al lavoro nella scuola e si unì all'associazione di insegnanti italiani progressisti conosciuti come Movimento di Cooperazione Educativa con sede estiva (1958) a Frontale (Apiro - Marche) in casa di Pino Tamagnini, altro valente educatore e cofondatore di MCE (1957). Nel 1962 pubblica il libro Le Nuove Tecniche Didattiche, presso gli Editori Riuniti ed entra a far parte della redazione della rivista «Riforma della scuola». Un periodo significativo della sua vita professionale è anche quello trascorso - dal 1966 al 1970 - a Bologna, nella direzione delle attività parascolastiche ed educative del comune, che - anche per il suo contributo - diventa un punto di riferimento per tutta la realtà italiana, in particolare per le esperienze della gestione sociale della scuola dell’infanzia e per la qualificazione della scuola a tempo pieno. Morì a soli 47 anni a Bologna per un tumore ed è sepolto a Certaldo. Pensiero pedagogico Fu complessivamente a favore di un'educazione democratica, antiautoritaria e aconfessionale. La sua formazione si alimentò in particolare della lettura di John Dewey, Celestin Freinet, Antonio Gramsci e dei classici del marxismo. Il punto di partenza deweyano è lo stretto rapporto tra scuola e società, ma marxisticamente, secondo Ciari, l'apprendimento non è un processo intellettualistico e individuale, ma risulterà tanto più efficace quanto più comunitario. Bibliografia Bruno Ciari - Nuove Tecniche Didattiche - Editori Riuniti, 1961 Bruno Ciari - La Grande Disadattata - Editori Riuniti, 1973 Bruno Ciari - I Modi dell'Insegnare - Editori Riuniti, 1973 Bruno Ciari - Corso di Scienze per la scuola media inferiore, voll.1, 2, 3 - Sansoni Editore, 1966 Aa.Vv. - Bruno Ciari e la Nascita di una Pedagogia Popolare in Italia - Certaldo, 1971 Enzo Catarsi - L'Esperienza Educativa e Politica di Bruno Ciari - Edizioni La Nuova Italia, 1982 All’inizio degli anni cinquanta del Novecento, un gruppo di educatori, insegnati delle scuole elementari e superiori, diede vita al Movimento di cooperazione educativa (Mce), un movimento di educazione alternativo, sulla scia del pensiero pedagogico e sociale di Célestin ed Elise Freinet. Tra i promotori vi era Bruno Ciari, uno dei più importanti critici di un sistema scolastico italiano totalmente ignaro dei bisogni del bambino. Nella sua opera principale, Le nuove tecniche didattiche, pubblicato nel 1961, Ciari propone un’alternativa, l’attuazione di una pedagogia popolare caratterizzata da strumenti didattici che, tenendo conto del nesso esistente tra scuola e società, e rispettando l’individualità del bambino, cercano di liberare la sua intelligenza per lo sviluppo di una personalità autonoma e indipendente. L’alunno non può essere considerato in maniera astratta e schematica, ciò che deve interessare è il modo in cui i suoi bisogni sono socialmente condizionati. La scuola deve essere un ambiente di vita nel quale si possa sviluppare una comunità organica di ragazzi, aiutati ad aprirsi e a comunicare. I fondamenti del pensiero di Ciari tornano oggi fondamentali per gli educatori che vogliono affrontare le sfide e le trasformazioni dell’esperienza educativa. 1