LINGUAGGIO
ASTRALE
dal 1970
Pubblicazione Trimestrale
del Centro Italiano di Astrologia
ANNO XXXIV n. 135
Estate 2004
2
Argomento
SOMMARIO
110
Elezioni del nuovo Consiglio Direttivo per il triennio 2004-2007 ..............................................
3
100
Dante Valente: Serendipity .......................................................................................................
5
10
150
Marco Gambassi: I vari sistemi di coordinaate stellari nella storia ............................................
178
Maria Teresa Mazzoni: Saturno e il viaggio dell’eroe: il ciclo dell’eroe e i suoi sottocicli ............
19
180
Claudio Cannistrà: Nello specchio del cielo .............................................................................
32
35
188
Daniela Prinzio: Astrologia e Grafologia: un’integrazione possibile? .........................................
190
Robert e Francine Gouiran: Rivisitazione del Quinconce. Il caso Franz Schubert ......................
51
643
Donna Cunningham: Il pianeta “solitario” (The singleton planet) ............................................
60
310
Dalle Delegazioni, dall’Italia e dall’estero .................................................................................
65
577
Coffee Break. Una pausa rilassante di lettura ..........................................................................
70
606
Armando Billi - Claudio Cannistrà: Il ruolo dell’astrologo e i fruitori dell’astrologia ..................
73
CASA OTTAVA
827
Silvia Pedri: Cavalcare il proprio destino .................................................................................
80
840
Meskalila Nunzia Coppola: Astrologia karmica un trottolio nel passato onnipresente ..............
93
CASA NONA
920
Datanotizie ..............................................................................................................................
922
Elda Fossi: Totem: i segni di nascita dei nativi nordamericani ..................................................
108
109
977
Maggie Hyde: Jung, l’astrologia e la sincronicità .....................................................................
114
CASA SETTIMA
770
Stefano Vanni: Astrologia della coppia (ottava ed ultima parte) ..............................................
130
ESPERIENZE E SEGNALAZIONI DEI SOCI
612
Patrizia Zivec: Pascienze. Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze .............................
150
649
Daria Mueller: La mia tecnica di rivoluzione solare ..................................................................
152
665
Lidia Callegari: Mi saranno restituite le dispense? ....................................................................
163
684
Emilio De Lipsis: Introduzione allo studio del pianeta Vulcano ..................................................
166
1045 Leni Sibilio: Sul Tema Natale della Repubblica ........................................................................
169
CASA NONA
905
4ª edizione del Premio mondiale di Investigazione Astrologica ................................................
174
906
Claudio Cannistrà: Parigi: 27-28 marzo 2004. L’astrologie et la mutation interieure ................
177
910
a cura di Dante Valente: Recensioni - Novità librarie ................................................................
181
912
Crociera-studio sui fiumi e laghi della Russia settentrionale .....................................................
186
933
Blake Finley: Oltre Nettuno .....................................................................................................
192
936
Angela Castello: Ancora su Sedna… e altro .............................................................................
194
954
Stefano Bertone: A casa di Urano: Computer Club ...................................................................
198
980
Elenco dei Delegati e Corrispondenti CIDA .............................................................................
203
Argomento
3
ELEZIONI DEL NUOVO
CONSIGLIO DIRETTIVO
PER IL TRIENNIO 2004-2007
L.A. 135-110
Risultati dello spoglio schede: Bologna 30 maggio 2004.
Totale votanti 245 (quest’anno sono state inviate le schede solo ai Soci in
assoluta regola con la quota associativa).
Claudio Cannistrà
Dante Valente
Arturo Zorzan
Marco Pesatori
Armando Billi
Renzo Baldini
Livio Montanaro
Stefano Vanni
Lidia Callegari
Nadia Paggiaro
Vittorio Ruata
Licia Rainò
Marco Gambassi
M.Vittoria Boni
Novella Cerofolini
voti
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
Fabrizio Corrias
Nicoletta Zignani
M.Grazia La Rosa
Mary Olmeda
M. Luisa Dell’Orto
Bia Gatren
Bertone Tiziana
»
»
»
»
»
»
»
Eletti i primi quindici.
184
170
139
136
129
128
122
120
114
113
106
97
93
92
81
79
73
68
68
68
67
61
0
Oltre al criterio elettivo, il C.D. può nominarne altri 5 per chiamata, esclusivamente sulla base di meriti o di utilità per l’Associazione.
4
Elezioni del nuovo Consiglio Direttivo
PROBIVIRI (eletti i primi due)
Clara Negri
Livaldi Lianella
Rigoni Bernardi
Maria Calì
Giuseppe Palazzolo
Armando Profita
*
*
voti
»
»
»
»
»
113
72
52
50
45
34
*
ELEZIONI del 4 luglio 2004 per il triennio 2004-2007
Sono stati confermati:
Presidente: Dante Valente (anche come Direttore delle Riviste)
Segretario: Claudio Cannistrà
Tesoriere: Armando Billi
Vicepresidente: Stefano Vanni
Come secondo Vicepresidente è stato nominato Arturo Zorzan
Come rappresentante internazionale nella FAES è stato nominato Claudio
Cannistrà
Come terzo probiviro: Franca Rigoni Bernardi.
COOPTAZIONI:
A norma di Statuto il Consiglio ha inoltre nominato per chiamata (“cooptazione”), sulla base di giustificate necessità associative, indipendentemente dal
criterio plebiscitario:
– La dott.ssa Maria Grazia La Rosa, romana, che su delega di S.Vanni ha
presenziato regolarmente e affidabilmente a tutte le numerose riunioni
presso il COLAP (promotore dei nuovi Albi professionali). Si è ritenuta indispensabile la sua partecipazione al lavori del Consiglio per una adeguata
trasmissione fra CIDA e COLAP delle rispettive problematiche.
*
*
*
DELEGAZIONI
Nuovo Delegato per il Piemonte (in seguito alla rinuncia di M. Grazia Granaglia, alla quale va l’affettuosa riconoscenza del CIDA dopo 10 anni di operosa
attività) è Rocco Pinneri.
Tutti gli altri Delegati attuali sono stati confermati.
Con le aggiunte di:
– Geneviève Jama Giammarino per Varese,
– Maria Luisa Dell’Orto per le provincie di Como e Lecco.
Argomento
5
Dante Valente
SERENDIPITY
L.A. 135-100
Questo termine, citato nel 1700 da Horace Walpole, sta diventando sempre
più diffuso. Deriva da una favola persiana - in cui un vecchio saggio da pochi
dettagli – un Poirot ante litteram – ricostruiva la costituzione fisica o il comportamento di soggetti sconosciuti. Esempio: dall’erba brucata solo sul lato sinistro della strada capiva che l’asino era guercio a destra. La vicenda era ambientata a Sarandip (nome persiano dell’attuale isola di Ceylon) e il termine
servì in origine a definire una particolare capacità intuitiva.
Ma ora ha acquistato vari significati, fra cui fare una importante scoperta
casualmente, cercando qualcos’altro: classico è l’esempio di Cristoforo Colombo che cercava la via delle Indie. Così fu per la mela di Newton; anche per
Fleming che scoprì la penicillina per caso, quando su una piastra di cultura
“andata a male” perchè invasa dalle muffe – anzichè buttarla via come era la
regola – noto’ che in vicinanza di essa i batteri non si riproducevano; e intuì il
potere antibatterico del Penicillium notatum. Giustamente sosteneva Pasteur
che la sorte favorisce solo le menti preparate, ossia il genio si chiede i perchè
dove gli altri non lo fanno, o si sofferma dove gli altri sorvolano.
Con una angolatura semantica, Umberto Eco segnala l’importanza degli
errori e dei malintesi nell’esplorazione di differenti universi culturali, in cui il
viaggio diventa più importante della destinazione.
Quindi è un termine che significa tante cose, sia la capacità di cercare
una cosa e di trovarne un’altra oppure la facoltà dello sguardo di captare un
indizio così come l’abilità di cogliere al volo un’idea accidentale.
In linguaggio astrologico: una sinergia mercurio-nettuniana, un felice connubio fra intuizione e intelligenza, il coraggio del cuore di seguire un’intuizione!
Anche nel sottovalutare le “stranezze” dei nostri conoscenti o più spesso
degli amici ci priviamo di un segnale di allarme (la punta dell’iceberg) che potrebbe evitarci le amare sorprese delle “esplosioni violente” del tutto “inattese”. Vale anche per l’Astrologia, quando sottovalutiamo un aspetto che invece
a posteriori si rivela decisivo!
Potremmo usarlo perfino con i nostri detrattori affermando che con l’Astrologia si può arrivare a conclusioni corrette utilizzando un metodo – a dir loro – sbagliato.
Ma potremmo usarlo parimenti con alcuni colleghi per segnalare che si
possa – applicando un metodo “corretto” – pervenire a conclusioni ... sbagliate!
6
Argomento
I dettagli sul Congresso internazionale CIDA-FAES che si terrà
a Milano il 6 e 7 novembre sono stati pubblicati sul numero precedente a pag 12.
Rammentiamo che oltre a numerosi Relatori italiani saranno
presenti Relatori spagnoli (D. Santos, M. Aladrèn, Pico Verdù),
dalla Francia (Y .Lenoble, C. Gestas, M. Barbault, D. Labouré)
dalla Svizzera (D. Koch), Germania (E. Van Slooten), Turchia
(Kirkoglu).
Inoltre potrete incontrare come ospiti numerose personalità dell’Astrologia italiana,
La quota di iscrizione fino al 10 agosto è di 65 Euro per i Soci
in regola, 90 Euro per gli altri.
Quota ridotta per Soci distanti (sud e isole): 45 Euro.
Quota promozionale per neoiscritti: 85 Euro.
Dopo il 10 agosto quota unica di 90 Euro.
Non è prevista una quota giornaliera.
Altri dettagli sono reperibili nel modulo accluso oppure nel sito
www.cida.net
Argomento
7
8
Argomento
IMPORTANTE!
Molti Soci ancora lo ignorano:
ci scusiamo di doverlo ribadire…
All’arrivo della Rivista sul foglio che contiene il
vostro indirizzo è riportata la Vs. situazione
associativa.
Scadenza 135 significa che il vostro abbonamento scade con questo numero,o eventualmente
con uno successivo.
In caso contrario compare la scritta:
Abbonamento scaduto.
Conservate questo foglio, perchè vale come attestato
d’iscrizione e vi permette di ottenere sconti dalle librerie, e di verificare se è regolarmente pervenuta la Vostra
quota associativa in Segreteria, nonchè di garantire tutti i
vostri diritti di Socio a Congressi e conferenze.
Vale più di una tessera associativa in quanto è aggiornata
trimestralmente!
9
Argomento
Consultate regolarmente il sito www.cida.net!
in particolare vi raccomandiamo
la voce “conferenze”
e la voce “ultimissime”.
Troverete tanti dati natali di personaggi alla ribalta (es. il
ciclista Cunego, Costantino Vitagliano, ecc.) nonchè le
notizie dell’ultima ora, e specialmente le modifiche dell’ultimo minuto di conferenze della vostra Delegazione
(utili per evitare amare sorprese).
E vi sentirete meglio accomunati alla vita Associativa.
NUOVA PASSWORD PER ACCEDERE
AL SITO:
SEDNA
in onore di questo “pianeta si - pianeta no”
perché almeno tra queste pagine lasci una traccia…
10
Argomento
Marco Gambassi
I VARI SISTEMI DI COORDINATE
STELLARI NELLA STORIA
L.A. 135-150
Premessa
La croce andina si compone di tre gradini, tre passi in un’ideale ascesa dall’immanenza alla trascendenza, dalla terra alla galassia. Cercherò qui di mostrare come i tre gradini possano intendersi quali tre livelli di centralità in tre
diverse visioni del mondo: il primo gradino sarebbe un luogo sacro della nostra terra, il secondo il Sole, centro del nostro sistema planetario, il terzo la
stella polare, ideale centro della galassia, perché è intorno alla stella polare
che tutte le stelle ruotano, o almeno sembrano ruotare.
La stella del Polo, il Sole e un Centro sacro sulla superficie terrestre. Tre
luoghi eminenti che si snodano come anelli dall’alto in basso, dal cielo alla terra. Come appunto i tre gradini della croce andina; o i tre mondi della trilogia
Incas: ‘Ukju Pacha’, il mondo di sopra, simboleggiato dal Condor; ‘Kay Pacha’,
il mondo di centro, simboleggiato dal Puma e infine ‘Janan Pacha’, il mondo
di sotto, simboleggiato dal Serpente.
Parlerò quindi di tre diversi sistemi di coordinate stellari, a cui si sono rifatte diverse civiltà con le loro diverse visioni del mondo.
Le coordinate stellari
Pare che un astronomo cinese del II secolo dopo Cristo (Chang Heng) calcolasse l’esistenza di 14.020 stelle; (parlando naturalmente delle stelle visibili ad
occhio nudo). Solo molte poche tra queste sono state catalogate e nominate
dalle antiche civiltà. Un modo d’identificare e classificare le stelle è considerarne la costellazione d’appartenenza; un altro modo sta nell’indicarne le coordinate. A tal fine sono stati creati diversi sistemi di coordinate celesti, ciascuno
dei quali soddisfa una diversa esigenza pratica e/o filosofica. In particolare vi
sono i seguenti sistemi di coordinate sferiche:
1) coordinate equatoriali (Ascensione Retta e Declinazione);
2) coordinate eclitticali (Longitudine e Latitudine eclitticali);
3) coordinate altazimutali (Azimut ed Altezza), che sono coordinate locali;
4) coordinate orarie (Angolo orario e Declinazione), che riportano il sistema
equatoriale nell’ambito locale;
Casa Prima
11
5)
coordinate galattiche (Latitudine e Longitudine galattica).
Qui prenderò in considerazione le prime tre in particolare, per le quali il
sinologo Joseph Needham1 svolge alcune considerazioni che riporto ed amplio con miei argomenti.
J. Needham nota che ‘il sistema di coordinate equatoriali è sostanzialmente cinese’, tanto che in Europa il passaggio a questo sistema avvenne solo al tempo di Tycho Brahe. Il sistema di coordinate eclitticali sarebbe invece
greco, o comunque trasmesso ai greci dalle civiltà del Medio Oriente, mentre
un terzo sistema, basato sull’azimut e sull’altezza di una stella, sarebbe
piuttosto caratteristico dell’astronomia araba.
Svolgo qui di seguito una breve analisi di questi sistemi.
IL
SISTEMA CINESE E LE COORDINATE EQUATORIALI
Il sistema cinese era mirabile nella sua semplicità. Quattro meridiani equatoriali disegnavano quattro palazzi del cielo, che prendevano i loro nomi dalle
quattro stagioni. C’era poi un palazzo centrale, che comprendeva il cielo circumpolare e naturalmente la stella polare la quale, essendo sempre fissa mentre tutte le altre stelle giravano intorno, rappresentava, come lo stecco principale di un famoso gioco cinese, l’imperatore. C’era poi un’ulteriore divisione
del cielo in 28 parti, a forma di spicchi d’arancio, delimitate da meridiani
equatoriali, e ognuna era una stazione lunare, detta hsiu. Gli hsiu erano catalogati a gruppi di 7 per ogni palazzo equatoriale. In ogni hsiu c’era una stella
nota che lo determinava. Ad esempio Spica era la stella determinativa del primo hsiu.
Per di più, visto che le stelle determinative degli hsiu erano a volte invisibili (perché vicine al Sole o perché sotto l’orizzonte del luogo), i cinesi avevano immaginato un orologio celeste con le stelle più luminose della zona circumpolare (le stelle dell’Orsa Maggiore e Minore, della Lira, del Drago, ecc.),
che sono sempre visibili2. Anche ognuna delle maggiori stelle circumpolari
stava a designare uno hsiu. Osservando quelle stelle del Nord che culminavano al meridiano, o vi transitavano inferiormente, i cinesi avevano precise informazioni sulla situazione oraria e sull’ubicazione dei corpi celesti che in quel
momento non si vedevano perché giacenti sotto l’orizzonte.
Gli hsiu avevano ampiezze disuguali, forse perché la loro ascensione retta
dipendeva dalle posizioni delle luminose stelle – orologio del Nord, perennemente visibili (nuvole a parte…).
I cinesi misuravano l’angolo orario di una stella a partire dal primo punto
(cuspide) del suo hsiu, e quest’angolo era concettualmente l’equivalente della
nostra Ascensione Retta. E misuravano la distanza angolare di una stella dalla
Stella Polare (detta stella che sta in cima); questa distanza angolare non è che
l’angolo complementare della nostra Declinazione.
L’eclittica svolgeva nell’astronomia cinese un ruolo secondario, almeno fino al I secolo dopo Cristo; e la precessione degli equinozi fu scoperta solo nel
IV secolo da Yu Hsi. Si può pensare che lo scarso rilievo dato all’eclittica corri-
12
Casa Prima
sponda ad un carattere semplice e concreto dei cinesi, poco inclini a sofismi
‘astrologici’ e più intesi a trovare un semplice modo di misurare il tempo; e
corrisponda d’altro canto alla loro organizzazione sociale. Tutto ruotava intorno all’imperatore, come le stelle intorno al Polo, e gli stessi astronomi cinesi
erano diligenti dipendenti dello stato, che puntualmente prendevano nota delle
novità celesti, quali le ‘stelle ospiti’ (Nove e Supernove) e le ‘stelle scopa’ (comete). Ancor oggi le coordinate equatoriali sono quelle usate dalle Accademie
statali e dagli astronomi.
IL
SISTEMA GRECO E LE COORDINATE ECLITTICALI
Il mondo greco invece, per quanto conoscesse la tirannide, scoprì la democrazia, sviluppando un’idea libertaria della vita e del pensiero e il modello del filosofo o dell’astrologo come libero pensatore. Gli spazi celesti erano divisi in segni e/o costellazioni che seguivano la via del Sole (eclittica), obliqua e ‘trasgressiva’ rispetto alla sovranità iperborea della stella polare. E la civiltà della
Grecia classica (e quella coeva dell’Italia del Sud) fu dunque solare, com’è naturale per una civiltà mediterranea. Essa conosceva il sistema delle ‘polis’,
città stato indipendenti anche se alleate o federate. E disconosceva un’autorità
imperiale e centralista, a differenza della Cina.
Associando le stelle e il ‘logos’ i greci definirono l’astrologia, scienza delle
stelle (che per Dante fu una delle ‘scienze del quadrivio’). Ipparco di Nicea
scoprì la precessione degli equinozi, e quindi lo sfasamento tra segni e costellazioni e propose un elenco di un migliaio di stelle. In seguito Tolomeo nell’Almagesto fornì le coordinate eclitticali di 1028 stelle. Tornare oggi a individuare le stelle con le coordinate eclitticali, come è naturale fare nella nostra astrologia, è dunque un po’ tornare alle radici greco – mediterranee, all’idea del libero pensiero e ad una scienza delle stelle ‘solare’ e quindi umanistica.
C’è l’esemplare aneddoto del greco Diogene, che, interrogato su quale dono gradisse da parte del grande Alessandro, gli chiese di spostarsi dal suo Sole. Diogene avrebbe così svelato un’anima mediterranea e libertaria, nell’anteporre la calorosa e vitale centralità del Sole, e con essa il diritto di natura, a
quella di una figura statuale o imperiale (simboleggiata dalla stella polare).
Solo con la decadenza della civiltà greca che fece seguito alla guerra fratricida del Peloponneso, si affermò nell’area mediterranea il principio statuale
e imperiale, prima con lo stesso Alessandro il Macedone, poi con l’ascesa di
Roma, che pure non rinnegò le radici della cultura greca.
IL
SISTEMA ARABO E LE COORDINATE ALTAZIMUTALI
C’è poi un terzo sistema di coordinate sferiche: quello altazimutale (altezza e
azimut) è un sistema di coordinate locali, che aveva ed ha lo svantaggio che
la posizione delle stelle cambia da luogo a luogo (e da momento a momento).
Ma questo svantaggio si tramutava in vantaggio per gli arabi, la cui visione del
mondo prevedeva un centro radiante dello spazio, il luogo di un antico tempio
Casa Prima
13
di Abramo: la Ka’ba, alla Mecca, dove è custodita la pietra nera. Era infatti importante individuare la direzione che congiungeva la Mecca ad un determinato
luogo, per sapere dove rivolgersi nelle preghiere quotidiane e dove incamminarsi una volta nella vita. Questa direzione sacra era / è la “qibla”, che da un
qualsiasi luogo conduce, seguendo un cerchio massimo sulla superficie terrestre, al tempio della Ka’ba. La ricerca della qibla portò a valutare gli azimut
dei punti di levata e tramonto di certe stelle in certi luoghi e diede così notevole impulso agli studi di trigonometria sferica e di astronomia.
I
TRE CENTRI DI RIFERIMENTO
Riassumendo, ci sarebbero dunque, in relazione ai tra descritti sistemi di coordinate, tre centri di riferimento:
1) la stella polare, centro stellare ‘trascendente’, di cui si parla nel Giulio
Cesare di Shakespeare (atto III, Sc. I): “… se riuscissi a pregare per commuovere, le preghiere potrebbero commuovermi; ma io sono fermo come
la stella polare, che per immobilità e immutabilità non ha pari nel firmamento. I cieli sono un quadro cosparso di innumerevoli faville, sono tutte
fuoco, e ognuna splende; ma ve n’è solo una, fra tutte, ch’è fissa nel suo
posto…” Secondo René Guénon (1886 - 1951), il simbolo della stella polare sarebbe la ‘swastika’ indiana.
2) il Sole, che col suo movimento annuale percorre l’eclittica e lo zodiaco.
Dalla centralità del Sole promana una visione umanista e naturalista. Sulla luce zodiacale si fonda il mito greco. Se alla stella polare è stata accostata la swastika indiana, uno dei simboli del Sole è la triscele, figura che
rappresenta tre gambe che si dipartono da un centro, e che è stata posta
a significare anche la Trinacria, la mediterranea, solare Sicilia.
3) Un centro ‘immanente’ sulla superficie terrestre, ovvero un luogo sacro
di riferimento, che per dirla con Mircea Eliade ‘fonda ontologicamente il
Mondo’3; sia Cuzco, la Mecca o Gerusalemme. Cuzco (Centro o Ombelico
del Mondo), capitale dell’impero degli Incas, era concepita come un Sole
radiante dal quale si dipartivano immaginari raggi. La Mecca e Gerusalemme sono i centri di due religioni abramitiche e delle rispettive civiltà.
René Guénon argomenta che anche nel cristianesimo medievale c’era l’istituzione di un Centro del Mondo: i Templari, definiti come ‘custodi della
Terra santa’, “avevano un duplice carattere, a un tempo militare e religioso; e così doveva essere se erano, come abbiamo buone ragioni di pensare, fra i ‘custodi’ del Centro supremo, ove l’autorità spirituale e il potere
temporale sono riuniti nel loro principio comune…”. Ancora Guénon: “si
può comprendere come… la distruzione dell’ordine del Tempio abbia
comportato per l’Occidente la rottura delle relazioni regolari con il ‘Centro
del Mondo’; ed è proprio al secolo XIV che bisogna far risalire la deviazione che doveva inevitabilmente risultare da questa rottura, e che è andata
gradualmente accentuandosi fino alla nostra epoca”. L’importanza di un
centro ‘radiante’ si evince anche dal fatto che a questo centro si può tor-
14
Casa Prima
nare, quasi per attingere ad una propria sorgente di civiltà, o per riunirsi
dopo che si è stati dispersi. Singolare a questo proposito il dialogo di
Dante con Farinata degli Uberti nel Canto X dell’Inferno. Il ghibellino Farinata ricorda la sua lotta contro la parte avversa, cui apparteneva la stessa
famiglia di Dante:
“poi disse: “Fieramente furo avversi
a me e a miei primi e a mia parte,
sì che per due fiate li dispersi.”
“S’ei fur cacciati, ei tornar d’ogni parte.”
rispuosi lui “l’una e l’altra fiata;
ma i vostri non appreser ben quell’arte.”
Insomma il poeta ricorda crudamente al rivale come la propria parte, a
differenza dell’altra, abbia saputo ritrovare la via del proprio centro, della propria città e civiltà, ritrovandovi l’unità e la forza.
LE
VISIONI DEL CIELO: SCIENZA, POLITICA E ATTUALITÀ
L’alternativa tra una visione solare dello spazio eclittico ed una visione ordinata e statuale dello spazio equatoriale si riproduce nella scienza: la prima è una
visione umanistica e astrologica, la seconda scientifica o astronomica, se è
consentita un’estrema semplificazione.
La stessa alternativa si riproduce nella storia politica e, risalendo all’attualità, riecheggia persino nella vita politica attuale, o almeno nella scelta dei
suoi simboli. Anche nella vita politica italiana si possono ricavare curiosi parallelismi, parlando dei contrapposti schieramenti detti ‘Polo’ e Ulivo’. Il primo
rivela già nel nome la discendenza da una weltanschauung cinese o comunque nordica, che contempla la centralità della stella polare. La cultura politica
del ‘polo’ è ‘presidenzialista’ e s’ispira ad una figura predominante di capo politico. Tutti o quasi i suoi personaggi più emergenti e dirigenti appartengono al
Nord Italia e fanno riferimento alla cultura del pragmatismo e dell’efficienza.
Il simbolo dell’Ulivo evoca invece una visione del mondo solare, greca o
sud - italica. L’ulivo è l’albero mediterraneo per eccellenza, sacro ad Atena e
alla sua città, la più significativa del mondo greco. Come la Grecia classica
non ammetteva un’autorità imperiale, così l’Ulivo non solo è formato da una
variegata e pittoresca pluralità di soggetti politici (cosa che vale anche per il
Polo) ma prova una certa difficoltà a definire un ‘capo’, un’autorità al di sopra
delle parti, che nei fatti viene rimessa in discussione non appena sia costituita.
Anziché presidenzialista, la cultura politica dell’Ulivo è ispirata ai principi di
democrazia delle ‘polis’ della Grecia o dell’Italia del Sud (e poi dell’Italia prerinascimentale). Valga ad esempio la fulminante definizione che diede l’avvocato Agnelli di Ciriaco De Mita, oggi schierato con l’Ulivo: ‘un filosofo della Magna Grecia’.
Il discorso si potrebbe allargare alla politica mondiale dove una filosofia
politica neo-imperiale degli USA (accentuata dal cesarista George W. Bush,
appoggiata dal nostrano ‘Polo’ e criticata dall’Ulivo) si contrappone ad un’altra
Casa Prima
15
di diverso segno, multilaterale e federalista, che ha trovato nel centro dell’Europa, ad esempio in Francia, Germania, Belgio, ecc., e nei fautori della legittimità dell’ONU, dei convinti alfieri. Un posto a parte in questa disputa merita la
visione del mondo araba. Si può capire, già nel considerare l’antica scelta del
sistema di coordinate, come l’identità araba sfugga tanto ai paradigmi definiti
dal mondo greco - romano, quanto a quelli definiti dal mondo cinese e poi
dall’Occidente. E forse trova punti di contatto con quella ebraica, sia per la
comune ascendenza dal padre Abramo, sia per l’importanza data ad un punto
centrale di riferimento spaziotemporale, sia La Mecca o Gerusalemme.
Se nell’attualità si ripresenta con forza il tema dell’identità araba (e più in
generale semita), per la presenza di numerosi immigrati nelle società occidentali, e per i rapporti con le nazioni arabe e più in generale islamiche, è anche
perché si tratta di un’identità irriducibile agli attuali schemi occidentali. La sua
forza sta anche nel proporre una cultura propria e una propria visione del
mondo, e quindi del cielo e delle stelle (molte delle quali peraltro conservano
ancora i nomi arabi), come ho cercato qui di dimostrare...
Per concludere, un nuovo ordine mondiale non potrà non tener conto della pluralità culturale esistente. A diverse visioni del cielo e delle stelle corrispondono diverse visioni della terra e della polis. Ogni singolarità culturale (e
a quelle che ho citato se ne potrebbero aggiungere diverse altre) è una ricchezza e un patrimonio dell’umanità intera e come tale va tutelata, anche negli
organismi internazionali come l’ONU. Non si tratta solo di un equilibrio di forze
strategiche e militari, ma anche (e di più) di un equilibrio armonico di culture,
di credenze e di idee, in cui ogni visione del mondo deve pur avere la sua dignità, ed essere considerata come il gradino di una moderna ‘croce andina’,
intesa anche come scala ideale tra terra e cielo.
BIBLIOGRAFIA
■ JOSEPH NEEDHAM, Scienza e civiltà in Cina - l’astronomia, G. Einaudi, Torino
1986
■ RENÉ GUÉNON, Simboli della Scienza sacra, Adelphi, Milano 1975
■ MIRCEA ELIADE, Il sacro e il profano, Bollati Boringhieri, Torino 1967
Dell’autore dell’articolo si ricordano i seguenti testi, ottenibili attraverso
l’Editore Capone o attraverso lo stesso autore:
■ MARCO GAMBASSI, Fondamenti astronomici dell’oroscopo, Ed. Capone, Torino
2000
■ MARCO GAMBASSI, Conoscere le stelle, Ed. Capone, Torino 2003
NOTE
1
Cfr. JOSEPH NEEDHAM, Scienza e civiltà in Cina, G. Einaudi, Torino 1986
Joseph Neeedham riferisce che anche le sentinelle dell’assedio di Troia osservavano i movimenti delle stelle intorno al Polo per determinare gli orari di guardia.
3
«La manifestazione del sacro fonda ontologicamente il Mondo. Nella distesa omogenea e infinita, senza punti di riferimento né possibilità alcuna di orientamento, la ierofania rivela un “punto fisso” assoluto, un “Centro”». “La scoperta o proiezione di un punto fisso – il
“Centro” – equivale alla Creazione del Mondo;” da Il sacro e il profano di Mircea Eliade, Ed.
2
16
Casa Prima
APPENDICE - COORDINATE
DELLE STELLE
QUADRO 1 - COORDINATE
EQUATORIALI
L’Ascensione Retta si misura (in gradi e minuti, oppure in ore e minuti) sull’Equatore Celeste, a partire dal punto d’Ariete, altresì origine dei segni zodiacali, e va da 0° a 360°.
La Declinazione misura l’altezza angolare sull’Equatore Celeste e va
da 0° (Equatore celeste) a ± 90° (Polo Nord o Polo Sud).
(I cinesi misuravano la distanza angolare di una stella dal Polo, cioè
l’angolo complementare dell’attuale Declinazione).
LE
COORDINATE EQUATORIALI CELESTI:
L’ASCENSIONE
RETTA
A E LA DECLINAZIONE D:
Casa Prima
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QUADRO 2 - COORDINATE
ECLITTICALI
La Longitudine eclitticale di una stella si misura sul circolo dell’eclittica a partire dal punto d’Ariete, e va da 0° a 360°.
La Latitudine celeste di una stella è la misura della sua altezza angolare Nord (+) o Sud (-) rispetto al piano eclittico.
COORDINATE ECLITTICALI:
LONGITUDINE L E LATITUDINE
B
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Casa Prima
QUADRO 3 - COORDINATE
ALTAZIMUTALI
Sono coordinate ‘locali’ e si misurano per un dato luogo della superficie terrestre e per una data ora. Il cerchio di riferimento è l’orizzonte
del luogo.
L’azimut è l’angolo tra la proiezione della stella sul piano orizzontale
e la direzione Nord.
L’altezza è l’angolo sul piano dell’orizzonte e va da 0° a 90°. Lo zenit
è situato ad un altezza di + 90°.
COORDINATE ALTAZIMUTALI:
AZIMUT A - ALTEZZA h
Casa PrimaArgomento
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Maria Teresa Mazzoni
SATURNO E IL VIAGGIO DELL’EROE:
IL CICLO DELL’EROE E I SUOI SOTTOCICLI
L.A. 135-178
Il transito di Saturno sui Punti Cardinali marca dei cicli minori rispetto al ciclo
di 29 anni del pianeta; questi sono legati all’ineluttabilità del Tempo che “passando” segna sempre una diversa qualità di se stesso e questo “non fermarsi”
diventa anche la molla di partenza per il viaggio dell’eroe.
Sappiamo tutti come Saturno rappresenti la nostra “limitazione” per eccellenza; indica il tipo di regole che abbiamo introiettato, i confini che ci sono stati
imposti dall’educazione familiare e dalla cultura in cui siamo nati e cresciuti.
Con i suoi transiti Saturno sembra richiamarci periodicamente all’ordine anche
perché nel tempo questo ordine cambia. L’uomo infatti man mano che cresce
di età avverte la necessità di saggiare i suoi limiti e oltrepassarli, si tratti di limiti personali o sociali; questi ultimi poi mutano con l’evolversi dei tempi e
l’uomo in questione si trova a misurarsi con una morale diversa, con leggi
esteriori e interiori diverse. I limiti quindi non sono inamovibili ma si spostano
e il famoso viaggio dell’eroe si riferisce anche a questa ricerca di spazi maggiori, di possibilità precedentemente negate non solo dalla società ma ancor
prima dall’individuo stesso.
La conquista di nuove possibilità sappiamo comunque che richiede sempre molto coraggio, quel coraggio che l’uomo manifesta fin dall’inizio della
sua esistenza perché la nascita stessa, se ci pensiamo bene, rappresenta un
grosso atto di coraggio giacché in quel momento egli affronta un ignoto non
meno sconosciuto della morte. E’ la prima sfida della vita e a questa ne seguiranno molte altre che segneranno via - via il percorso: il nostro percorso. Questo sappiamo che non sarà lineare ma a spirale e ogni sua voluta rappresenterà una fase della nostra esistenza, una tappa del nostro “viaggio” che dovrà
però sempre passare al vaglio di Saturno. Infatti come una volta il pianeta rappresentava il confine del sistema solare e oggi, che questo confine si è notevolmente ampliato, il pianeta rappresenta il limite di ciò che possiamo vedere
a occhio nudo – a livello psicologico Saturno resta, nonostante i nostri aggiustamenti e cambiamenti, il limite tra ciò che è comunemente accettato e ciò
che non lo è.
Ma Saturno non è solo colui che sorveglia il nostro viaggio ridefinendone
ogni volta i confini, ma è anche colui che ci dà un motivo per partire. Il viaggio
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Casa Prima
eroico infatti ha bisogno di una spinta, di una motivazione che lo faccia scattare e Saturno è questo impulso iniziale in quanto guardiano dei nostri limiti e
quindi responsabile delle nostre frustrazioni e repressioni. La sua posizione nel
nostro tema natale e gli aspetti che riceve indicano cosa egli ci chiederà durante tutta la vita mentre i suoi transiti, mettendo in movimento tutto il nostro
“sommerso”, fanno riaffiorare quel tipo di esperienze che abbiamo cercato di
dimenticare o quelle che avremmo voluto fare e abbiamo invece represso. Esso, muovendosi nell’oroscopo, segna il tempo in cui tutto viene nuovamente a
galla costringendoci a fare un bilancio della nostra vita, una specie di rendiconto opprimente perché ci costringe a guardare in faccia i nostri fallimenti, le
catene che ci vincolano, le responsabilità che ci ancorano, le paure che ci
bloccano: tutte cose riconducibili alla posizione natale del pianeta ma alle
quali, col tempo, non si può più sfuggire. Affrontare questi “fantasmi interiori”
diventa allora la spinta che ci vuole per iniziare o per proseguire quel viaggio
eroico la cui meta è la realizzazione dell’obbiettivo solare.
Duplicità
Saturno risveglia tutte le nostre ansie e frustrazioni ma in lui esiste una strana
duplicità, quella esemplificata anche dal suo mito: egli ha prima liberato se
stesso e i suoi fratelli dallo strapotere del padre ma più tardi ha inghiottito i
suoi stessi figli per difendersi dalla possibilità che essi prendessero il suo posto; inoltre li ha prima inghiottiti e poi, costretto da Giove li ha vomitati facendoli quasi nascere una seconda volta. Sulla base di questo duplice ruolo Saturno, dopo averci fatto scontrare con una serie di ostacoli interiori ed esteriori, ci prospetta anche la via di uscita indicandoci una strada che segnerà di
volta in volta la fine di un percorso precedente e l’inizio di un nuovo periodo.
Ma dove comincia la spinta di Saturno? Dalla nascita e perciò dall’Asc?
Forse, ma non è detto. L’Asc in generale rappresenta una parte importante
dell’attrezzatura di cui siamo stati dotati per il nostro viaggio umano. E’ la maschera che indossiamo nel teatro della vita e questa può esserci molto utile in
più occasioni ma è la posizione di Saturno che ci dice “perché” iniziamo questo viaggio, da cosa vogliamo fuggire, o da quali motivazioni profonde siamo
spinti ad evadere cercando di allargare i nostri confini e allentando quelle prese che minacciano di soffocarci. Solo confrontandoci con i limiti che lui ci pone, superando gli ostacoli che ci mette davanti, potremo acquisire il grado di
consapevolezza necessario per realizzare l’obbiettivo solare.
Il punto di partenza
Il ciclo di Saturno con la sua durata di 29 anni circa – una durata lunga ma
non così lunga da arrivare oltre la vita o completarsi in un’età decisamente
tarda (almeno per ciò che riguarda due cicli e mezzo) – ha tutto un suo significato simbolico/psicologico che viene espresso attraverso il transito del pianeta
sulle varie Case e sui vari quadranti. In teoria, poiché Saturno è signore del
Casa Prima
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Capricorno ossia del decimo segno, il suo percorso dovrebbe iniziare dalla X
casa, ma in realtà per ciascuno di noi questo percorso ha un inizio diverso e
una motivazione che viene indicata proprio dalla Casa di partenza. E’ da lì che
si comincia: la Casa e il segno natale in cui Saturno si trova sono la nostra
spina nel fianco, il tallone di Achille; chiamiamolo come vogliamo ma la partenza è quella e le cause nelle fasi successive saranno spesso riconducibili a
quella prima motivazione. Ma la Casa si trova in un preciso quadrante e questo dà una tematica particolare al nostro “inizio”.
Gli assi dell’oroscopo infatti, essendo determinati dalla precisa ora di nascita nel preciso luogo in cui si è nati e dividendo la carta in quadranti, costituiscono un punto di riferimento assolutamente personale rispetto sia alla posizione dei pianeti nel sistema solare che rispetto ai modelli di comportamento
da essi indicati. I quattro angoli allora diventano il punto di incontro tra la nostra vita vissuta e quella che potremmo definire “ la situazione del sistema solare”. All’interno di ciascun quadrante ci sono tre Case che ogni volta rappresentano non solo i vari settori dell’esperienza umana ma, come sappiamo, anche precise fasi di sviluppo – cosicché i Punti Cardinali segnano il passaggio
da una fase di vita ad un’altra. I transiti di Saturno su questi punti sembrano
allora quasi marcare dei cicli minori rispetto al ciclo maggiore del pianeta
stesso.
Saturno come Crono...
Saturno è Cronos ossia il dio del tempo che passa; il suo mito segna per ben
due volte il passaggio da un’era ad un’altra. Esso pone fine infatti alla creazione indifferenziata e caotica di suo padre Urano dando così luogo ad un ordine
diverso e inizio alla mitica Età dell’Oro; anche quest’epoca però si deteriorerà
e la sua fine sarà la fine del regno di Saturno che verrà esiliato lasciando spazio ad una nuova epoca, quella in cui il regno del mondo non sarà più nelle
mani di uno solo ma sarà diviso tra Zeus che regnerà sulla terra e sugli uomini, Poseidone che regnerà nel mare e Plutone che regnerà negli inferi.
Questo concetto del tempo che passa e dell’inevitabile procedere verso
una fase successiva, è strettamente legato alla simbologia di Saturno; esso,
sempre nella sua duplicità, da un lato costituisce la struttura di una certa fase,
di un certo periodo; dall’altra – attraverso le dinamiche che mette in moto –
prepara l’ineluttabilità del cambiamento. Questa ineluttabilità fa parte di un
tempo che con il suo “passare” segna la diversa qualità di se stesso. Il cambiamento diventa allora non l’imprevedibilità di Urano ma qualcosa di molto
più definito, quasi potremmo dire “prevedibile” perché Saturno è sempre
“struttura” e sotto il suo transito anche quelli che chiamiamo cambiamenti sono in realtà logiche conseguenze, sviluppi consequenziali; allo stesso modo
però come rappresentante delle nostre abitudini finisce con “inghiottire” e assimilare ogni nuova modalità tenendo fede alla sua simbologia di “durata” o
addirittura di “eternità”.
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Casa Prima
...cratore
A livello psicologico Saturno ogni 7 anni e mezzo marca un passaggio che ha
un preciso corrispettivo nella vita esterna: a 7 anni il bimbo si rende conto dell’impegno scolastico (a 6 può affrontarlo come una novità ma a 7 capisce di
cosa esattamente si tratta); a 14/15 anni abbiamo l’adolescenza; a 21/22 iniziano i primi problemi legati alle scelte personali (lavoro, studio universitario,
matrimonio); a 28/29 ci si pone di fronte alla vita con la consapevolezza di chi
ha già fatto alcune scelte, si è reso conto dei loro limiti e vorrebbe allargarli attraverso altre esperienze. Possiamo continuare così non solo fino ai 60 anni
(fine del 2° ciclo di Saturno) ma parecchio oltre; oggi che la vita si è allungata, il 3° ciclo di Saturno è in gran parte molto vivibile anche se richiede uno
spostamento di ottica e di valori non indifferente.
Queste fasi di vita una volta, nelle antiche società, erano accompagnate o
guidate dai cosiddetti “riti di passaggio” quelli che, secondo Jung, aiutavano i
bambini a diventare adulti e ad entrare perciò nella società degli uomini e delle donne; oppure quelli che aiutavano ad accettare la vecchiaia. Alcune cerimonie religiose di oggi sono nate con questo scopo (la circoncisione e la cresima, per es.) ma nel mondo attuale queste cerimonie hanno completamente
perso il loro significato psicologico che era quello di offrire un punto di riferimento, un modello ad un nuovo stadio di età o di vita. Secondo alcuni però
sono rimasti dei “riti interiori” e possiamo pensare che questi siano associabili
ai transiti di Saturno sugli angoli; transiti che in teoria potrebbero proprio verificarsi ogni 7 anni e mezzo, periodo che abbraccia il passaggio su circa tre Case e che segna in qualche modo la fine di una fase e l’inizio di un’altra. Del periodo che sta finendo si possono avvertire i limiti che ci hanno costretti ma a
cui spesso ci siamo anche abituati, motivo per cui spesso ci troviamo ad apprezzare cose che ci erano sembrate scomode e a noi estranee, ma il
tempo/Saturno incalza e noi veniamo letteralmente spinti verso nuove situazioni; queste possono anche spaventarci e ci sembra di non averle assolutamente volute ma a pensarci bene esse sono la continuazione del passato anche se presentano una modalità diversa perché il tempo che stiamo vivendo è
diverso. Saturno infatti, passando da un segno zodiacale all’altro e formando
vari aspetti con altri pianeti, segna una qualità del tempo che è differente da
quella precedente accentuando elementi che prima erano stati trascurati e sfumandone altri che invece avevano risalto. Sotto il transito di Saturno noi saremo portati a difendere lo “status quo”, ma con la nuova situazione i limiti che
lui stesso ci aveva imposto franano e noi siamo costretti a veder morire lo stato delle cose proprio come lui vide morire il suo regno. Il transito di Saturno da
un punto cardinale all’altro segna sempre la fine di una modalità personale, familiare, di lavoro; una crisi più o meno forte a cui segue una “perdita” e l’affacciarsi alla mente di altre possibilità finché emerge una nuova situazione; segue la strutturazione di questa e la coscienza di altri limiti; si svilupperà ancora
una volta la nostra ricerca di adattamento da una parte e di ampliamento dall’altra fino ad arrivare nuovamente a quel momento in cui si presenterà ineso-
Casa Prima
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rabile la fase successiva. Questa in qualche modo potrebbe essere stata provocata da noi stessi, ma in quel momento ci spaventa al punto che vorremmo
tornare indietro. Ma indietro non si torna e il passaggio si compie.
Il passaggio dai Punti Cardinali
Proviamo allora a seguire il transito di Saturno sui Punti Cardinali; ciascuno
dovrebbe partire dal Punto Cardinale che precede la posizione di Saturno nel
suo tema natale per capire meglio in quale fase del suo “tempo personale” è
nato e quale sarà quindi il motivo base della sua vita, intendendo con questo
ciò che ci “spinge” e ci “costringe” e quale sarà il condizionamento che si porterà dietro e con cui dovrà fare sempre i conti. In generale si dovrà tenere presente che un Saturno sotto l’orizzonte è più interessato ai suoi limiti interiori
cosicché questi saranno sempre messi alla prova
durante il transito del pianeta. Un Saturno natale sopra l’orizzonte invece
è spinto a interagire con una realtà esterna i cui confini vengono periodicamente rimessi in discussione.
Gli Assi dell’orizzonte e del meridiano sono le coordinate del nostro oroscopo che possono acquisire un diverso significato se consideriamo il sorgere
e tramontare degli astri che, seguendo le Case, avviene in senso orario oppure
seguiamo il senso antiorario legato alla successione dei segni zodiacali e delle
Case stesse. Noi in questa sede considereremo il movimento antiorario che
simboleggia tutto un processo di sviluppo non solo dell’individualità ma di
ogni impresa umana.
Il transito di Saturno che faremo partire dall’Asc (ma che ovviamente a
livello di ciclo saturnino potrebbe aver già fatto un certo percorso) sarà allora
inteso come momento di un ciclo o di un’esperienza e quindi come “inizio” di
qualcosa che al pari di un individuo deve crescere e svilupparsi attraverso la
cura e l’accudimento fino ad arrivare sul Ds ad una fase di confronto col mondo esterno e con la società. Qui il primo impatto con le circostanze esterne richiederà cambiamenti e aggiustamenti volti ad acquisire una capacità di realizzazione (MC) che è il culmine dell’esperienza. E’ in questo momento di massimo espletamento delle potenzialità che si percepisce come l’obbiettivo, a
lungo perseguito, possa cambiare; inizia così una fase calante in cui si verrà
messi alla prova attraverso la socialità dell’11a C e nel contempo si affronterà
la necessità di una rielaborazione di tutta l’esperienza (12a C) al fine di cominciare un ciclo successivo.
Saturno quando transita sull’Asc entra nell’emisfero inferiore dell’oroscopo e inizia un viaggio nella parte più intima della personalità, quella che può
essere anche inconscia perché nel tempo immediatamente seguente una nascita è ancora tutto molto vago. Così come un bambino che viene alla luce
deve ricevere le cure dei genitori e il calore della famiglia – una fase di vita
nuova richiede una cura, un’educazione (si fa’ per dire), un tempo in cui ci si
esercita secondo le regole che devono essere apprese, quelle regole che pon-
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Casa Prima
gono sempre il problema tra ciò che si è (o che si vuole) e ciò che il mondo richiede. Questa fase per l’uomo che si accinge al viaggio “eroico” è comunque
anche un periodo oscuro: siamo sotto l’orizzonte e deve lasciare una situazione antecedente, una vecchia identità a cui si era abituato ma che non lo rappresenta più. Orientarsi non è facile e i cambiamenti che si prospettano possono suggerire più una sensazione di perdita che di “inizio”. E’ il momento in
cui abbandonando i vecchi ruoli si dovrebbe acquisire una maggiore autenticità; la fase che comincia può essere un passo di avvicinamento alla propria
vera essenza, ma il modo di reagire dipende dalla posizione natale di Saturno
e il fatto che questo stia transitando nell’emisfero notturno non ne facilita la
comprensione. E’ un momento in cui la lotta tra il vecchio e il nuovo è intensa
perché non ci si rende conto che le circostanze esterne sono sia la manifestazione di un tempo le cui caratteristiche sono cambiate, sia il riflesso di una situazione interiore diversa. Quest’ultima non è ancora accettata perché rimette
in discussione l’immagine che l’individuo aveva di sé, lo spoglia di un ruolo a
cui era attaccato, lo esilia da un contesto ambientale, lavorativo, affettivo che
rappresentava non solo un preciso punto di riferimento ma anche in un certo
senso la propria sicurezza. Ci si sente oppressi ma poiché la 1a C è anche
quella maggiormente legata alla nostra vitalità istintiva, dopo un periodo di
ansia e sensazione di prigionia, l’uomo reagisce cominciando a saggiare la
nuova realtà. Il senso di perdita che si porta dietro spingerebbe verso il vecchio modello ma contemporaneamente sta vivendo la scoperta di una nuova
veste di se stesso, un ruolo differente attraverso il quale l’Io esprime una diversa modalità di agire e affrontare la vita. Questa può rivelarsi molto utile allorché Saturno transitando sulla 2a C porta a galla nuove possibilità che però devono essere testate, coltivate, stabilizzate. La nuova situazione richiede tutto
l’impegno necessario a rafforzare le sue fondamenta e diventa una prova di resistenza in quanto costringe a mettere in gioco tutte le risorse personali sperimentando così altri valori e mettendo contemporaneamente alla prova il proprio valore. Il lato distruttivo di Saturno, quello che inghiotte e divora, può far
sentire in modo eccessivo il senso di inadeguatezza spingendo il soggetto in
una posizione che viene avvertita come ristretta e limitata ma non si deve dimenticare che si è ancora in una fase di “costruzione”. Col passaggio di Saturno in 3a C si cominceranno a vedere i primi risultati e ciò che si fa inizierà ad
acquistare un significato più chiaro. In questo periodo al nostro “eroe” sembra
di vivere una fase di apprendistato perché è il momento in cui si imparano
nuove regole, si fa esperienza e ci si adopera per migliorare le proprie capacità. Saturno costrittore può farlo sentire instabile e soprattutto incerto sulle
strade da scegliere, sui possibili sviluppi futuri ma proprio in questo periodo
egli può imparare a discernere tra le varie possibilità, a concentrarsi su un’area specifica, a programmare, a scambiarsi opinioni con altri sull’esperienza
che sta vivendo.
Questo primo sottociclo finisce nel momento in cui Saturno transita sul
FC; passa in un altro quadrante e inizia un nuovo periodo la cui prima manifestazione può essere un ritorno al passato, probabilmente necessario, se non
Casa Prima
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altro a livello psicologico, per creare una continuità tra ciò che il nostro eroe
era e ciò che sta diventando.
La 4a C a livello archetipo rappresenta sia la famiglia, origine della nostra
vita, che la vecchiaia, fine della vita stessa; gli estremi si toccano e in questa
fase può essere necessario riconfrontarsi con le proprie radici per poter procedere con più chiarezza e una diversa consapevolezza verso il futuro. In questa
presa di contatto i vecchi problemi, quelli legati all’infanzia, alla famiglia, ad
un lontano passato, possono tornare a galla e proiettare la loro ombra sul modo di agire, sulle iniziative di colui che cerca faticosamente di svincolarsi dai
condizionamenti del passato per potersi avventurare su una strada più autenticamente propria.
Con la 4a C siamo nella zona più bassa dell’oroscopo, lì dove regna il
buio della notte e dell’inconscio; è la parte maggiormente legata a ciò che è
stato ed ora è sepolto dentro di noi; in questo periodo si può essere invasi dai
ricordi, dai rimpianti ma si possono intravedere anche nuove soluzioni. E’ comunque un tempo in cui il nostro “eroe” da un lato ha bisogno di prendere le
distanze da quelle situazioni educativo/familiari che lo hanno sempre “costretto”, dall’altro può trovarsi di fronte a problemi che credeva di essersi lasciato
alle spalle. Saturno lo invita a “tagliare”, a liberarsi per far spazio al futuro. Se
in questo momento cede alla tentazione di “chiudersi” (in se stesso o nelle
proprie sicurezze) c’è il serio pericolo di regredire, di essere fagocitato di nuovo in situazioni già vissute oppure sarà il pianeta stesso ad agire con i suoi sistemi di “portatore della falce”. Il “taglio”, vero o figurato, apre la porta al
“nuovo”, ad un futuro probabilmente già iniziato (anche se il nostro eroe non
se ne rende conto) e che lo coinvolge come individuo a sé stante e non più
come membro di una famiglia. Esso può annunciarsi con soluzioni impensate,
con avvicinamenti o allontanamenti oppure con l’integrazione di quelle parti di
lui che erano imprigionate. Nella 4a C c’è la nostra origine, i caratteri ereditati
e quindi la parte fertile che i nostri avi ci hanno trasmesso e che dà i suoi frutti
nella 5aC.
La 5a è legata ai vari livelli di creatività e forse il più importante di questi
è l’arte di vivere, la capacità di inventare la propria vita svincolandola dagli
eccessivi condizionamenti e forgiandola secondo le proprie intime aspirazioni.
Tuttavia Saturno che passa in questo settore impone sempre i suoi limiti ed
esige la consapevolezza di tutte le responsabilità che l’uomo deve assumersi,
anche di quelle a lungo termine. L’istinto più vitale dell’uomo, quello legato alla sessualità e alla riproduzione, vive soprattutto nella 5a C ed è da qui che
può iniziare o riprendere la ricerca della propria vera identità. Questa può passare attraverso un amore che inizia o che finisce, attraverso un impegno relativo ad un figlio, ma anche attraverso la presa di coscienza della “non perfezione” delle cose, dell’individuo stesso e delle situazioni che ha “creato”. Può farsi
allora viva la tentazione di fuggire, di evadere per evitare un confronto che
spaventa perché rimette in discussione proprio quell’autenticità individuale
che l’uomo cercava. Ma è proprio la percezione di un possibile azzeramento
della propria individualità che spinge “l’eroe” a cercare di dar forma a qualco-
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Casa Prima
sa che gli costerà fatica, che richiederà un lungo lavoro e i cui risultati potranno emergere solo forse nella VIIC. Prima di allora però dovrà passare attraverso la fase di riorganizzazione della 6aC, luogo in cui si verifica tutto quel processo di “digestione e assimilazione” corrispondente al segno della Vergine.
Qui egli deve imparare ad utilizzare scientemente le esperienze precedenti, le “risorse” di cui esse lo hanno fornito, le capacità che ha appreso ma poiché vorrebbe che tutto fosse finalizzato ad un immediato progresso, il vecchio
lavoro può perdere di significato oppure può venire addirittura meno togliendogli l’apparente campo di applicazione. Saturno come al solito impone la fatica fisica e psichica, la perdita materiale o morale; può prosciugare le energie
debilitando il corpo, oppure infliggere lo scoraggiamento perché, stando ancora sotto l’orizzonte, ostacola la visione del possibile obbiettivo, lo scopo preciso per il quale l’uomo si sta affaticando. Si manifesta così il lato castrante del
pianeta, quello che tende sempre a ristabilire i limiti del progresso umano e individuale attraverso perdite o regressioni. Con Saturno che transita in 6a tuttavia può essere davvero necessario fermarsi o fare qualche passo indietro perché qualcosa può essere stata trascurata o è stata abbandonata mentre ancora non era finito il suo ruolo; la 6a C rappresenta anche, come sappiamo, una
fase di preparazione al seguente sottociclo: quello che a partire dal Ds arriverà
fino al MC.
Saturno passando sul Ds entra in un settore che può risultare particolarmente difficile. Questo punto è chiamato anche “tramonto” dell’oroscopo rispetto ad un As che è “l’alba”; contemporaneamente è anche il punto di emersione alla luce dell’emisfero superiore. Questa doppia simbologia (dovuta, come abbiamo già detto, alla diversa direzione tra il movimento degli astri nel loro sorgere e tramontare e la sequenza dei segni zodiacali e delle Case) questa
doppia simbologia, dicevamo, in questo luogo può acquistare il significato di
una scelta difficile, talvolta dolorosa; si realizza per la prima volta l’idea che
per progredire bisogna anche saper rinunciare. Nel 3° quadrante infatti si
prende coscienza del fatto che per andare avanti” qualcosa deve morire”; è
uno dei momenti più difficili perché l’Io, che comincia a vederci chiaro, si
scontra con una realtà che non è più solo personale ma riguarda anche gli altri; si tratta di una realtà fatta di rapporti, incontri, legami e non è quella che si
pensava in precedenza, quando in un certo senso si era ancora al buio dell’emisfero inferiore. Ciò che è iniziato con il transito di Saturno all’As, è stato
portato avanti fino a questo momento, seguendo spesso la spinta del proprio
Ego, ma ora che tutto è in luce si vedono le cose in modo diverso, soprattutto
ciò che non va. Infatti ciò che fino a questo momento si è pensato che fosse
una propria realtà concreta, un’esperienza acquisita, una conoscenza integrata
– a questo punto deve essere sottoposto al giudizio degli altri. Gli altri dovranno apprezzare o criticare ciò che è stato fatto e l’individuo potrà rendersi conto
sia di ciò che ci si aspetta da lui, sia dei propri limiti. E’ un momento, come
sappiamo, di incontro/scontro perché si viene messi alla prova e questa prova
riguarda le capacità personali e il comportamento, cosa si è concretizzato, la
libertà individuale, l’indipendenza. Se fino a questo momento si è pensato di
Casa Prima
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poter essere sempre se stessi fino in fondo, oppure che la vita ci appartiene e
ciascuno se la gioca come vuole, o al contrario si è contato su qualcosa o
qualcuno senza valutare il prezzo che sarebbe stato richiesto - è arrivata in
qualche modo la resa dei conti. E’ un momento in cui si devono chiarire i rapporti e le competenze, i limiti propri e i diritti altrui. E’ proprio ora che si può
capire come sia necessario arretrare per fare spazio ad altri, come non si sia
affatto così autonomi e padroni della propria vita, delle proprie decisioni o al
contrario si prende coscienza della propria dipendenza. Con il transito di Saturno sulla VII C ci sarà qualche rinuncia da fare, e poiché si è nel settore in
cui è molto facile operare proiezioni, la rinuncia o le restrizioni assumono l’aspetto di qualcuno con cui si è in stretto contatto: di vita, di lavoro, di affetto.
E’ un momento di incontro con l’Ombra o con quella parte Maschile o Femminile di sé che era rimasta nelle profondità dell’inconscio e che ora invece sembra ergersi di fronte al soggetto come “nemico”, “rivale”, “avversario”. Colui
che compie questo viaggio deve confrontarsi ora con chi ama e con chi detesta e scoprire perché ama e perché detesta. L’esperienza che ne deriva non è
solo la morte simbolica di alcune illusioni (su se stessi o su altre persone) ma
consiste anche nell’imparare a distinguere tra ciò che è di propria competenza
e di cui ci si deve assumere la responsabilità e ciò che bisogna rispettare; si
può finalmente capire ciò che può costituire un aiuto e quindi su chi o su cosa
si può contare. Si tratta di trovare un punto di incontro tra ciò che si “vuole” e
ciò che si “può”; di accettare le differenze e mediare tra opposte esigenze. L’
“altro”, con un Saturno che passa in VII C, inizialmente è il nemico, l’ostacolo, colui che limita o addirittura imprigiona; poi però emergono i vari aspetti di
questo “altro” e, prendendo coscienza di ciò che conta davvero, di ciò che l’altro può dare e di ciò che può essergli dato - si può procedere verso la coscienza di un’interdipendenza reciproca. Si acquisisce l’idea che “non si è soli” e
poiché la VII C rappresenta simbolicamente l’unione degli opposti, con Saturno che transita in questo settore si deve imparare ad incontrarsi e confrontarsi
sullo stesso livello. Solo da questo confronto diretto può nascere la consapevolezza della propria unicità, una consapevolezza che però non rifiuta l’unicità
altrui.
Ma perché gli opposti possano unirsi devono trasformarsi e il transito di
Saturno in 8a C porta con sé la trasformazione, il sacrificio, la morte del passato e di ciò che ormai non serve più. Quella rinuncia che abbiamo presentito
durante il passaggio sulla VII, ossia la necessità di fare “spazio” ad altro, si
materializza in questo momento. Ora l’uomo/eroe incontra quasi fisicamente
le paure represse, le situazioni non risolte, i problemi familiari ereditati; si pone
domande importanti a cui deve dare una risposta perché, se esse da un lato
sono la conseguenza delle recenti esperienze, dall’altro, con il loro arrivare alla
coscienza, diventano la misura del proprio cambiamento e la spinta a staccarsi definitivamente da tutta una serie di valori che sono, a livello personale, ormai superati.
Ma il “vuoto”, lo “spazio” lasciato libero dalla “morte” di alcune idee, di
alcuni legami o situazioni in cui si è creduto o su cui si era basata la propria
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Casa Prima
esistenza – deve essere riempito. Saturno, che è stato la molla della partenza
per l’uomo/eroe, può ora suggerire una visione più completa sul senso della
propria ricerca. Saturno transitando ormai in 9a C, spinge a “cercare” verso
direzioni precise; a dare una diversa struttura a quei valori di base su cui si
fonderà la propria vita da adesso in poi; ad indirizzarsi verso principi che corrispondano al concetto dell’esistenza che si ha attualmente, alle idee che si
hanno sulla società e sull’impegno che ne consegue. Sono lentamente cambiati alcuni principi di base, forse la stessa fede, o il senso di responsabilità sociale; cosicché può essere arrivato il momento di familiarizzarsi con le leggi
che regolano la società o contattare altre modalità di pensiero, sviluppare meglio la propria spiritualità o infine trasmettere, insegnare ciò che si è appreso.
Si profilano nuovi obbiettivi e psicologicamente ci si prepara ad affrontare il
mondo (MC) sulla base di un diverso tipo di “conoscenza” o addirittura di
cambiamento morale. Con Saturno è sempre presente il pericolo di diventare
estremisti o di voler fare ancora delle verifiche; in tal caso le conseguenze si
vedranno in futuro quando il pianeta, passando sull’ultimo quadrante, segnerà
una fase di vita che, secondo da quale punto si è partiti, può essere l’ultima
del ciclo o la prima, ma comunque sia può segnare a livello personale una
svolta epocale.
Saturno, arrivando sul MC, passa infatti sul punto più alto dell’oroscopo,
quello che a livello archetipo gli è più congeniale e che nel contempo rappresenta il culmine di tutta l’esperienza vissuta. Tutta l’esperienza vissuta fino ad
ora è stata una preparazione a questo momento, momento in cui il singolo
può concretizzare le sue capacità, manifestare le sue aspirazioni, realizzare le
proprie ambizioni. Da qualunque parte dell’oroscopo si sia partiti, arrivando
Saturno in X C , l’uomo si trova di fronte ad una grande opportunità di crescita: può capire con chiarezza cosa rappresenta per lui il ruolo sociale e quale tipo di sfida la società stessa gli sta lanciando; nel contempo può affrontare il
mondo con suoi mezzi e le sue capacità dimostrando cosa è in grado di fare.
E’ il momento di vivere in pieno il proprio ruolo, esprimendo attraverso questo
il proprio stile di vita; tutto viene messo alla prova: chi si è e ciò che si è appreso. Le conoscenze acquisite negli anni passati devono confrontarsi con una
realtà concreta fatta di lavoro, relazioni sociali e professionali, occasioni che il
mondo attuale offre a chi le sa cogliere e sfruttare. E’ una fase che l’uomo può
vivere in modo diverso secondo le età: a 30 anni è pieno di energia ed è più
facile per lui buttarsi nella mischia, assumersi impegni e responsabilità con cui
potrà dimostrare pubblicamente chi è; a 50 si può invece ritrovare attaccato a
vecchie situazioni, ad un ruolo con cui si era identificato al punto da non volersene staccare. Oltre tutto di fronte alle circostanze proposte dal passaggio di
Saturno in X C, il timore di non essere in grado di superare gli ostacoli che si
profilano, il sentirsi inadeguato di fronte a certe responsabilità è sempre possibile e la necessità di dover provare ciò che è capace di fare si unisce alla verifica sul proprio senso del limite imposto dal transito del pianeta. Egli potrà così scoprire di essere in grado di fare ciò che non pensava, di avere capacità
sconosciute, ma è anche probabile che possa aver paura del possibile falli-
Casa Prima
29
mento. I timori in questo senso sono spesso legati alle esperienze infantili;
l’Asse IV/X è correlato alla famiglia, all’educazione e Saturno rappresenta anche il Padre. Se il rapporto con questo si è basato sul timore e sulla severità di
giudizio, se non ha infuso sicurezza, Saturno che passa in X C riattiva i dubbi
sulla stima di se stessi cosicché le situazioni che ora richiedono la dimostrazione delle proprie nuove competenze ispirano lo stesso timore che si provava
di fronte alle aspettative paterne. Saturno, signore del Capricorno, riguarda
sempre anche il ruolo sociale e col suo passaggio al MC spinge verso una verifica di questo, oppure ad una ristrutturazione secondo i parametri dell’epoca
che si sta vivendo.
Le nuove esperienze che si vivono in questo campo, gratificanti o frustranti che siano, mettono l’uomo in relazione anche con un’altra realtà: quella
dei rapporti sociali. Questi non sono più i rapporti interpersonali della VII C o
quelli circoscritti della 3a, ma sono spesso il frutto o la conseguenza del suo
stato sociale o del ruolo professionale che esercita. Saturno che transita in 11a
C può far sentire tutto il logorio delle vecchie amicizie, tutto ciò che è stato ormai consumato in questo campo e che quindi non suggerisce più niente o su
cui comunque non si può più contare perché il tempo è passato e ha rivelato
la natura di certi rapporti o ha dissolto le antiche affinità. Saturno tuttavia non
fa “Tabula Rasa” di tutto ; può dare al contrario una struttura solida ed evidente a quelle poche relazioni umane e sociali importanti, quelle che hanno resistito al tempo, ai cambiamenti che si sono verificati, alle vicende che si sono
susseguite e che hanno cementato il rapporto anziché eroderlo e consumarlo.
A questo punto Saturno aiuta a mettere le basi di quelle relazioni la cui importanza e finalità è diversa secondo le età della vita e il ruolo che in essa il nostro eroe è andato assumendo. Può far allacciare rapporti importanti per la
professione e la vita sociale; può facilitare l’inserimento in ambienti più affini
alla personalità del soggetto e alla sua diversa visione dell’esistenza. Non dimentichiamo che egli sta andando verso la fine di quel ciclo iniziato col transito di Saturno sull’As e che dopo il passaggio del pianeta sulla X C avrà probabilmente fatto nuove scelte e comunque avrà acquisito una nuova consapevolezza del suo ruolo nel mondo, di ciò che vuole perseguire e quindi anche del
tipo di persone con cui vuole stare in contatto. Il pianeta passando in questo
settore richiede la capacità di discernere tra le relazioni che sono solo “convenienti” e quelle che si basano su autentiche affinità. L’11a C, cosignificante
dell’Acquario, è il luogo in cui si sviluppa la coscienza sociale, la necessità di
impegnarsi in prima persona per un futuro migliore, per una solidarietà umana
che possa assicurare a tutti gli stessi diritti; con il transito di Saturno si potrebbe presentare l’occasione di aderire ad associazioni culturali, religiose, ideologiche con cui ci si sente in sintonia oppure le circostanze possono spingere ad
una presa di posizione pubblica riguardo la difesa di alcuni valori collettivi.
Sempre le circostanze potrebbero rendere chiaro ciò che non va nel proprio
contesto sociale e far emergere un diverso senso di responsabilità riguardo ai
propri doveri di cittadino. Per la prima volta l’individuo potrebbe avvertire la
connessione che c’è tra il singolo e la società a cui egli appartiene e questa
30
Casa Prima
nuova consapevolezza può chiarire il significato che ciascuno ha all’interno
della propria comunità.
Con l’acquisizione interiore di questa diversa realtà, l’uomo/eroe si appresta a vivere il passaggio di Saturno in 12a C; sono passati circa 29 anni da un
inizio che oggi può sembrare molto lontano e che tuttavia è stato la base su
cui egli ha strutturato la propria vita e la propria personalità durante tutto questo trentennio.
La 12a C rappresenta una fase di scioglimento, di allontanamento dal
vecchio senso di identità o da tutti quei ruoli che si sono esercitati negli ultimi
30 anni. D’altro canto la 12aC rappresenta anche la necessità di trovare un
senso per la propria esistenza riconnettendo la propria individualità alla Vita.
Con questo passaggio di Saturno l’uomo può vivere un momento veramente difficile perché può sentirsi in colpa per ciò che non ha fatto, per ciò
che non è riuscito ad essere; può sentirsi molto solo, non capito ma soprattutto – poiché si sta avvicinando un certo tipo di “Fine” e la fine fa sempre paura
– può vivere una grande incertezza, un forte senso di annullamento. L’ansia
per ciò che sarà ma non si sa, può essere avvertita fortemente; l’uomo sente
che tutto deve essere rimesso in gioco, in discussione ed è quindi necessario
tagliare tutte quelle situazioni che ormai si sono esaurite; la cosa non è semplice, anzi si ha veramente paura di farlo.
“Come finirà?” questa è la domanda che l’uomo si pone perché sa che
“deve finire”, ma cosa, quando e come? Non ci sono risposte o meglio il soggetto non riesce ancora a trovarle.
Naturalmente questo periodo può essere vissuto anche in maniera diversa; se esso è stato preceduto dalla presa di coscienza che alcune cose stavano
veramente perdendo il loro antico significato – allora il transito di Saturno con
i suoi “tagli” può essere considerato anche un momento liberatorio, qualcosa
che fa soffrire ma nel contempo aiuta ad approdare ad un diverso futuro. In
questa fase un certo isolamento potrebbe anche essere necessario proprio
perché l’uomo posa ricollegarsi alla propria intimità, alla profondità di se stesso in modo da prendere atto dei suoi limiti ma forse anche di una diversa saggezza: quella che si è conquistata durante tutto il tragitto precedente. Oggi egli
si conosce molto meglio di 29 anni fa’ e potrebbe aver acquisito un senso di
relatività riguardo alle vicende della vita; oppure potrebbe aver afferrato quell’idea dell’ “eterno ritorno” che è strettamente connesso alla 12aC. Questo allora potrebbe fargli capire come quelle parti di lui poco piacevoli e di cui pensava di essersi disfatto, sono sempre lì perché in realtà gli servono ancora ma
deve riconnetterle alla propria personalità in maniera diversa e con una diversa coscienza del loro valore e del valore delle esperienze che proprio queste
parti hanno provocato. Se però non si è raggiunto questo tipo di consapevolezza, Saturno, simbolo di rigidità e sclerotizzazione, fa sentire il senso della
morte. Quelle motivazioni iniziali che hanno spinto l’uomo a “partire” per liberarsi dai vincoli e dalle sovrastrutture e trovare la sua autenticità, quei principi
che hanno regolato il suo “andare avanti” – ora sembrano non aver più signifi-
Casa Prima
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cato e l’uomo si domanda qual è stato fino a quel momento il senso della sua
vita. Si interroga sul valore delle sue scelte, ma ora sembra tutto molto opprimente e questa perdita di orientamento può provocare in lui la depressione o
l’insorgere di qualche problema di salute .Con Saturno che transita in 12 è
buona norma fare silenzio dentro se stessi anche attraverso tecniche yoga o di
meditazione; oppure cercare di affrontare l’inevitabile crisi avvicinandosi alla
sofferenza degli altri; può aiutare a capire che non si è soli.
Questa è una difficile fase di transizione ma è importante che l’individuo
non si lasci travolgere da queste sensazioni di “fine”; egli è vicino ad un altro
“inizio” e dovrebbe attivare quelle capacità di autoanalisi che permettono di
integrare quelle parti di lui che credeva fossero esterne o staccate. A questo
punto egli dovrebbe cercare di capire le sue contraddizioni, affrontare consapevolmente quei nodi interiori che non sono ancora risolti. E’ arrivato infine il
momento di riconciliarsi con quelle parti di sé che aveva negate perché saranno proprio loro a dargli le capacità necessarie alla nuova partenza.
BIBLIOGRAFIA:
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BETTY LUNDSTED, Transits, Samuel Weiser, Inc.
BIL TIERNEY, Twelve Faces of Saturn, Llewellyn Publications
ERIN SULLIVAN, Saturn in Transit, Penguin Arkana
HOWARD SASPORTAS, The Twelve Houses, Thorsons
Maria Teresa Mazzoni, diplomata alla Scuola Interpreti di Roma, ha lavorato per
molti anni in una nota Galleria d’Arte romana occupandosi tra l’altro della presentazione critica degli artisti in chiave astrologica. Si occupa di astrologia dal
1979; è stata Consigliere Nazionale CIDA negli anni 95/98 e per molto tempo
collaboratrice di Delegazione per Roma e il Lazio. Insegna Astrologia psicologica e redige oroscopi individuali e di coppia; tiene conferenze e seminari di studio; molti suoi articoli sono stati pubblicati proprio su Linguaggio Astrale oltre
che su Sirio e riviste straniere. Ha pubblicato un libro: “L’aspetto evolutivo di
Marte” . Svolge studi e ricerche nel campo dell’astrologia umanistica ed evolutiva; altri suoi interessi importanti sono la psicologia e la storia delle religioni.
ADDENDUM DELLA REDAZIONE:
Tra le numerose “virtu’” di Maria Teresa va aggiunta … la scelta di un
marito di grande valore professionale e amico del CIDA, Claudio Perri.
Scultore, lavora il marmo, il travertino, il legno e un materiale di sua invenzione chiamato “maceromorfosi”, una sorta di pietra serena ottenuta dal
macero di giornali. Gli ultimi suoi lavori sono i “Liberintro” ossia libri scolpiti in
cui le parole sono le “venature” di un nuovo materiale.
“Misure del Tempo” (l’immagine che ritrovate fra le pagine a colori di
questo numero) è un liberintro in cui la tensione dei tagli, i vuoti e i pieni, la
luce e l’ombra si fondono in un rigore geometrico che segna la misura del
tempo, come in un’avveniristica clessidra.
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Claudio Cannistrà
NELLO SPECCHIO DEL CIELO
L.A. 135-180
Giovanni Pico della Mirandola e le “Disputationes” contro l’astrologia divinatrice.
Il rapporto fra Pico della Mirandola e l’astrologia è complesso e controverso, certamente degno di essere approfondito non solo dagli storici e dai filosofi, ma anche da noi astrologi. Questo personaggio affascinante è conosciuto ai
posteri, oltre che per la sua breve vita e la sua spettacolare intelligenza, come
“il pioniere del rinascimento” e della “lotta contro la superstizione astrologica”,
secondo una definizione coniata dal famoso storico dell’arte Aby Warburg.
Questa fama sinistra gli deriva dall’aver lasciato inedito alla sua morte (1494),
un monumentale manoscritto contro l’astrologia divinatoria, le cosiddette
“Disputationes adversus astrologiam divinatricem”. Tale opera, pubblicata nel
1496, due anni dopo la morte di Pico, dal nipote Giovanfrancesco con l’aiuto
del medico-umanista ferrarese Giovanni Mainardi, destò grande scalpore
all’epoca, rimanendo per secoli punto di riferimento dei detrattori della nostra
disciplina
Il volume è di grand’utilità per capire il pensiero del filosofo e le sue obiezioni nei confronti della “scientia iudiciorum stellarum”, alcune delle quali ancora oggi mostrano una loro validità. Tuttavia, è poco noto al grande pubblico,
che lo “scettico” Pico, quando giunse a Roma sul finire dell’anno 1486, non
ancora ventiquattrenne, per discutere le sue novecento tesi davanti ad un collegio di cardinali e professori, aveva opinioni sull’astrologia molto differenti.
Possiamo supporre che furono le vicende umane personali, che lo portarono a
rivedere la sua posizione nei confronti di questa disciplina, senza dimenticare
che lo scritto di Pico contro l’astrologia è considerato da alcuni astrologi del
suo tempo, come Luca Gaurico e Francesco Giuntini, ispirato dalla rabbia in
lui provocata dall’annuncio della sua morte imminente; tale previsione, che
circolava all’epoca, era stata fatta da ben tre astrologi, a seguito di una prossima direzione di Marte e purtroppo si dimostrò azzeccata.
Proprio sulle “Disputationes” e sui rapporti fra Pico e l’astrologia hanno
indagato i massimi studiosi del rinascimento e della storia della filosofia, in occasione di un convegno internazionale tenutosi il 16 e il 17 aprile, in parte a
Mirandola e in parte a Ferrara. La manifestazione era organizzata sia dal Centro Internazionale di cultura “Giovanni Pico” di Mirandola, sia dall’istituto di
Casa Prima
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studi Rinascimentali di Ferrara. Erano presenti vari cattedratici provenienti da
tutta Italia, come Stefano Caroti, Marco Bertozzi, Ornella Pompeo Faracovi,
Maurizio Ghelardi, Gian Carlo Garfagnini, Franco Bacchelli, Massimo Cacciari,
oltre ad una personalità di spicco della nostra cultura, come Cesare Vasoli, decano degli studiosi del rinascimento.
In quasi tutti gli interventi si è parlato di astrologia, ma, a parte poche eccezioni, con notevole spirito critico ed un certo distacco, anche perché il congresso era incentrato su temi strettamente filosofici e storici. Viene spontanea
una riflessione: se gli studiosi conoscessero meglio le regole della nostra disciplina, potrebbero forse penetrare più facilmente lo spirito del tempo e meglio
comprendere le scelte e le affermazioni di certi personaggi dell’antichità. Tuttavia, non sono mancati gli spunti interessanti per noi astrologi, anche perché
conoscere dettagli della vita di certi personaggi è sempre affascinante. Desidero citarne alcuni.
Ornella Pompeo Faracovi ha preso in esame le risposte che diedero subito dopo la pubblicazione delle “Disputationes”, gli astrologi Lucio Bellanti e
Giovanni Pontano, due autorità di quel tempo. E’ interessante la diversa posizione dei due: Bellanti vede l’astrologia come una tecnica per diagnosticare gli
influssi astrali sulla materia corporea con nuovi modi di riferirsi alla tradizione
del passato, mentre Pontano tende ad accentuare l’elemento causale.
Maurizio Ghelardi ha trattato delle intuizioni che un filosofo tanto caro a
noi astrologi, come Ernst Cassirer, ebbe a riguardo all’opera di Pico e che in
parte espresse in alcune lezioni su questo grande personaggio e il suo tempo,
tenute nel 1939 presso l’università di Goteborg in Svezia. L’idea di un universo
mobile, in continua trasformazione, si fa strada dopo la scoperta di Keplero
che le orbite dei pianeti sono ellittiche e permette all’uomo di scorgere la propria esistenza come problema di antropologia filosofica.
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Casa Prima
Le divisioni fra magia naturale e magia negromantica sono state trattate
da Vittoria Perrone Compagni nel suo intervento sui rapporti fra Pico e Pomponazzi. Stefano Caroti nell’analizzare le fonti medioevali dell’opera di Pico ha
parlato della biblioteca del mirandolano ed ha portato una rassegna storica
sulle varie fortune della divinazione astrale con interessanti indicazioni sulle
opinioni di Alberto Magno, Michele Scoto, Pierre D’Ailly, Guido Bonatti. Marco
Bertozzi, già noto ai lettori di Linguaggio Astrale per le sue pregevoli ricerche
sui decani e sugli affreschi di Palazzo Schifanoia, ha disquisito su “Pico e la
Teoria delle grandi congiunzioni”
Molto interessante la ricerca di Francesco Borghesi sui “Temi astrologici
nell’Epistolario di Pico”. Questo giovane studioso ha effettuato un lavoro di recupero, indagando su un Codice molto difficile da leggere, come quello Capponiano, e rintracciandovi alcune lettere del filosofo. Queste non erano state
inserite da Gianfrancesco nella raccolta del 1496, forse per non modificare
l’immagine dello zio e, guarda caso, contengono riferimenti astrologici, ad
esempio in relazione “al regno di Saturno”.
Infine, la prima parte della vita di Pico e le sue opinioni sull’astrologia durante questo periodo sono state esposte in una relazione inviata dall’americano Darrel Rutkin, professore del Massachusetts Institute of Technology, che
purtroppo non è potuto intervenire personalmente.
Per gli appassionati e per chi volesse approfondire il tema, diremo che è
in preparazione una ristampa anastatica della preziosa edizione delle Disputationes, curata da Eugenio Garin e editata in due volumi dalla Vallecchi di Firenze negli anni 1942 e 1946. Si tratta un’opera base, se si vuole comprendere meglio questo personaggio, anche se è mia opinione che la prima parte
della vita di Pico meriterebbe di essere maggiormente indagata sia dagli storici, sia da noi astrologi.
Chi desiderasse avere una panoramica completa di tutti gli interventi, può
richiedere gli Atti del Convegno al Centro Internazionale di Cultura “Giovanni
Pico della Mirandola” – Via F. Montanari, 5 – 41037 Mirandola (Mo).
Casa PrimaArgomento
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Daniela Prinzio
ASTROLOGIA E GRAFOLOGIA:
UN’INTEGRAZIONE POSSIBILE?
L.A. 135-188
Questo mio intervento si basa su una sintesi di un mio recente lavoro: Astrologia e Grafologia: studio interdisciplinare e completare con l’ausilio della psicologia archetipica e dei miti (tesi di diploma, I.S.F.E.S. c/o Centro Scienze
Umane Piemonte, 1999-2000).
Come potete vedere dal titolo e soprattutto dal sottotitolo si tratta di un
lavoro interdisciplinare (nella mia tesi vengono trattate infatti anche materie
quali l’astronomia e la morfopsicologia in quanto soprattutto quest’ultima viene considerata particolarmente importante quale elemento di collegamento)
che si basa sulla psicologia archetipica (psicologia che fa capo a James Hillman e che vede anche una delle principali esponenti nella figura di Jean Bolen, psicoterapeuta americana autrice di due opere, a parer mio piuttosto importanti in questo senso: Le Dee dentro la donna e gli Dei dentro l’uomo) ed
ovviamente sulla storia dei miti, in quanto la rappresentazione delle vicende
degli dei è indispensabile per giungere alla consapevolezza interiore di ciò che
dall’interno di noi ci spinge ad agire in un modo o nell’altro.
* * *
La grafologia ha sviluppato a questo proposito un metodo che si basa su
di una tipologia planetaria; l’Astrologia, attraverso il nostro tema natale, ci
permette di comprendere quali Dei assumano una particolare rilevanza.
Veniamo adesso alle tipologie planetarie, le cui principali verranno considerate anche da un punto di vista morfo-psicologico. Osserviamo il grafico
generale della tipologia planetaria. In esso vediamo rappresentati gli otto tipi
principali e la loro correlazione con la forma generale del volto e della scrittura
– fig. 1 (spiegazione grafico: a partire da sinistra osserviamo il tipo terra, che
si connota per un assetto particolarmente quadrato e massiccio sia del volto
che dell’intero corpo, seguito dal tipo Luna che si contraddistingue per una
certa pigrizia e torpore; noi sappiamo che in astrologia la fase della Luna corrisponde alla primissima infanzia od alla vecchiaia, periodi di dipendenza; abbiamo poi Mercurio che si caratterizza per il nervosismo e la cerebralità; analogamente, il volto è di tipo triangolare con larghezza della fronte importante;
seguono il tipo Venere caratterizzato da forme morbide e sensuali, il tipo Sole
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Casa Prima
FIGURA 1
che si caratterizza per una postura eretta ed un incedere a testa alta, il tipo
Marte caratterizzato da ardore e impulsività e da un atteggiamento spesso collerico e intransigente, il tipo Giove che procede con bonomia ed espansività,
infine vediamo Saturno, connotato da riserva ed avarizia).
Analizziamo ora da vicino i volti – fig. 2.
E ora vediamo le tipologie planetarie più in dettaglio
FIGURA 2
Casa Prima
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FIGURA 3
Il tipo Sole (fig. 3) trae origine dagli archetipi solari di Elio ed Apollo. Si
contraddistingue per un carattere fiero ed orgoglioso . La scrittura corrispondente si distingue, in genere, per una certa verticalità e forme ben costruite (è
durante, infatti, il periodo del giorno dominato dal Sole che noi riusciamo a vedere bene le forme degli oggetti). Spesso vi dominano le arcate (in grafologia
tale segno indica un desiderio di costruttività – ed , inoltre, l’arcata viene anche rappresentata particolarmente nel glifo del leone, segno nel quale, come
voi tutti ben sapete, il Sole si trova proprio nel suo domicilio) e le forme tipografiche e, a volte, può risultare anche concentrata nel corpo della scrittura
(parte mediana e comprendente la parte nella quale vengono scritte le vocali,
le lettere prive di allunghi e gli ovali delle lettere comprendenti gli stessi) a dimostrazione della concentrazione sulle proprie forze di tale tipo.
Il tipo Luna (fig.4)muove da archetipi diversi e variegati tra di loro (si va,
infatti, dall’archetipo di Selene, dea portata verso la maternità e l’amore sentimentale, a Lillith, dal carattere imprevedibile e ribelle) e vede, quindi, spesso
una scrittura che può variare anche moltissimo da un documento all’altro (e
ciò, ovviamente, anche in analogia con le diverse fasi lunari) ma che si connota, in genere, sempre per forme piuttosto trascurate ed eluse (durante la notte,
dominio della Luna, non riusciamo a distinguere, in genere, i contorni delle
forme).
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FIGURA 4
Il tipo Mercurio trae origine dal dio Mercurio, Ermes per gli antichi, famoso per la sua rapidità e scaltrezza e capacità di nascondere i suoi veri pensieri.
La scrittura conseguente è in genere piuttosto rapida, piccola, e scattante. Al
dio Mercurio si riconosce anche l’invenzione dell’alfabeto e di conseguenza
spesso anche molti poeti o scrittori hanno questo tipo di scrittura. Segue
esempio scrittura tipo Mercurio – fig. 5 – e scrittura di Montale (fig. 6), poeta
italiano, che – come si può vedere – è caratterizzata da un’estrema agilità e
piccolezza, ed è quindi tipicamente mercuriale.
FIGURA 5
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FIGURA 6
La dolcezza, l’amore per i contatti di Venere ben si rilevano in una scrittura generalmente concentrata sul corpo della scrittura. Essa in genere procede
in genere con facilità e con raccordi curvilinei e si presenta tendenzialmente
piuttosto legata tra una lettera e un’altra (es. fig. 7).
FIGURA 7
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FIGURA 8
L’aggressività, l’irruenza di Marte ben si sposano con una scrittura grande, angolosa che occupa lo spazio in modo invadente e che procede con irruenza sul rigo. Il tipo Marte di opposizione è caratterizzato da un certo rovesciamento ed, inoltre, la tendenza ad essere voltagabbana del dio corrispondente di cui già ci parlava Omero nell’Iliade si concretizza in una scrittura che
vede, a volte, dei bruschi cambiamenti di direzione (es. fig. 8)
FIGURA 9
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FIGURA 10
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La maestosità, la grandezza di Giove si evidenziano in una scrittura prevalentemente grande, con prevalenza della forma, e ben organizzata sul foglio.
La sensualità dello stesso è spesso presente in allunghi inferiori pronunciati e
panciuti (es. scritt. 9). Il sogg. n°4 (fig. 10) vede un’interessante correlazione
tra un Giove angolare all’Ascendente e una scrittura tipicamente gioviana.
FIGURA 11
La freddezza, la riservatezza di Saturno si sposano, in genere, con una
scrittura piccola, inibita, monotona e spesso slegata, che può essere, a volte,
anche lievemente rovesciata. Ricordiamo che Saturno è spesso molto importante nei temi di molti scienziati. (fig. 11)
L’impeto di Urano si contraddistingue per una scrittura dove è presente
un notevole ritmo, oltre a legamenti ingegnosi e ad arcate solari (qui Urano
viene visto anche come fattore d’individuazione) e ad una scrittura tendenzialmente ascendente. L’originalità del pianeta che è l’unico che possiede un’inclinazione pressoché orizzontale sull’eclittica di rotazione si connota per una
scrittura tendenzialmente a forme originali (es. scrittura Urano – fig.12 – Salvator Dalì)
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FIGURA12
La sensibilità, la permeabilità di Nettuno trovano riscontro in una scrittura
che può, come quella del tipo Luna, e – tendenzialmente in misura ancora
maggiore – variare molto da un documento all’altro a seconda dello stato d’animo del soggetto, ma anche e soprattutto a seconda degli ambienti con cui si
relaziona. Il desiderio di potere e la capacità espansiva, che sono caratteristiche del dio trovano invece riscontro in una scrittura tendenzialmente grande
seppur a volte con larghi spazi e qui lo spazio è sinonimo dell’importanza dell’inconscio, inconscio che è da sempre correlato all’importanza simbolica dell’elemento Acqua, di cui Nettuno, quale dio del mare rappresenta, insieme alla
luna, il principio chiave. Es. fig. 13.
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FIGURA 13
Il desiderio di nascondersi del plutoniano, la sua tendenza alla segretezza
trovano riscontro in una scrittura che presenta spesso forti difese (la scrittura è
in genere tendenzialmente piuttosto rigida e monotona) anche se qua e là possono comparire dei tratti che esprimono il carico di tensione presente nel soggetto (es. fig. 14 scrittura di Sigmund Freud, padre della psicanalisi).
FIGURA 14
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FIGURA 15
Seguono due esempi di schema del simbolismo pulveriano, indispensabili
per comprendere il simbolismo legato alla scrittura (fig. 15 e 16) più esempi
di correlazione tra tema astrologico e scrittura: Raffaella Carrà – fig. 17 – cantante e soubrette, particolarmente estroversa e realizzativa (la scrittura è caratterizzata da forme grandi e morbide, il tema da una concentrazione di pianeti in segni d’aria e nella parte diurna del tema), Vittorio Gasman – fig. 18 –
attore, di notevole successo, ma anche tendenzialmente esposto a crisi depressive e Benito Mussolini, statista (fig. 19).
FIGURA 16
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FIGURA 17
Particolarità: spesso, attraverso la scrittura vengono evidenziati gli stessi
glifi astrologi i cui archetipi astrologici sono particolarmente importanti per il
soggetto. Seguono esempi 20 e 21
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FIGURA 18
Conclusioni
Da questa rapida carrellata possiamo quindi già comunque rilevare che tra le
due discipline vi può essere un’integrazione possibile volta a migliorare la
comprensione dell’individuo con un intervento congiunto (che può trovare un
valido supporto anche nella morfopsicologia) che miri a valutare fino a che
punto le potenzialità del soggetto espresse dal tema siano state sviluppate
realmente dallo stesso. Inoltre, attraverso la scrittura è possibile anche capire
quali archetipi presenti nel tema egli ha realmente sviluppato, quali siano le
sue dominanti planetarie e come egli ha percepito e vive le sue influenze zodiacali; inoltre, di converso, ci permette di comprendere meglio il modo in cui
queste effettivamente si manifestino (e quindi ci permette di capire meglio anche la stessa Astrologia).
P. S. Per eventuali confronti e delucidazioni potete contattare l’autrice al
seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] (o tel. al num°
011.3114909)
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FIGURA 19
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FIGURA 20
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FIGURA 21
Bibliografia
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SYLVIE CHERMET-CARROY, ABC de l’Astrographologie, Ed Grancer, 1993
JAMES HILLMAN, Re-visione della psicologia, Ed. Adelphi, 1983
JEAN BOLEN, Gli dei dentro l’uomo, Ed Astrolabio, 1994
JEAN BOLEN, Le dee dentro la donna, Ed Astrolabio, 1991
ANNE MARIE SIMOND, La graphologie planetarie, Ed Albin Michel, 1990
LOUIS CORMAN, Visages et Caracteres, Ed. Paris Libraire Plon, 1932
Gli esempi presentati sono tratti da Giove & Saturno di Andrè Barbault Ed.
Nuovi orizzonti,1993 (grafico generale tipologia planetaria).Carattere e fisionomia di Ruggero Mucchielli Ed. Società internazionale (grafico generale dei volti). Grafologia ,dalla scrittura alla personalità, di Pacifico Cristofanelli, Ed. Calderini (schema generale simbolismo pulveriano, scrittura di Raffaella Carrà).
Grafologia e Psicologia di Elisabetta Settembrini, ed.Mediterranee,1988 (secondo schema pulveriano). Graphologie planetarie di A.M. Simond Ed Albin
Michel,1990 (esempi scritture Sole, Luna, Venere, Giove, Saturno, Marte,Urano, Nettuno, Plutone). Interpreta la scrittura di Paola Urbani Ed Franco Angeli,
1996 (es. scrittura Mercurio). La scrittura di Montale è tratta, invece, dal n°
100 della rivista Scrittura Ed. Moretti. La Creatività come espressione di sé, atti
III convegno APRESPA Ed. Ceprispa (scrittura di Vittorio Gasman). ABC de la
graphologie di Michel Moracchini Ed Grancher,1995 (scrittura di Mussolini).
Ciro Discepolo, 300 oroscopi importanti (temi di Raffaella Carrà e Vittorio Gasman) Ed. Nuovi Orizzonti. Linguaggio Astrale n°91 Ed. CIDA (tema di Benito
Mussolini).
Estratto dalla relazione tenuta a Mykonos al Primo Congresso FAES (2000)
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Robert e Francine Gouiran
RIVISITAZIONE DEL QUINCONCE.
IL CASO FRANZ SCHUBERT
TRADUZIONE DI LORELLA MALAVASI
L.A. 135-190
Il quinconce (150° tra le longitudini di due pianeti) è un aspetto planetario
molto strano e lascia a volte gli astrologi perplessi. Proprio per questo desideriamo parlarne un po’ ora.
Nel nostro libro, più sotto indicato, noi gli attribuiamo un ruolo chiave nella trilogia degli aspetti dinamici e disturbanti utilizzati in astrologia medica, vale a dire, oltre al quinconce, il semiquadrato e il sesquiquadrato, a patto che
essi siano molto precisi e per così dire taglienti come lame, con uno scarto inferiore a un grado. Sono degli aspetti a cui prestare grande attenzione, da considerare pericolosi e molto tormentati, che possono portare a patologie se non
vengono prese misure adeguate. Noi attribuiamo quindi una grande importanza al quinconce quando lo individuiamo così esatto in un tema natale, in particolare se mette in gioco il Sole, la Luna, il governatore dell’Ascendente o altri
pianeti sensibili, perché la sua possibilità patogena non è sempre riconosciuta.
Parallelamente, questo aspetto, di pari passo con la sua stranezza, è anche ritenuto un po’ mistico e legato al senso delle prove riguardo a servizio o a
compassione; vedremo che questi due sensi sono in relazione tra loro, perché
il quinconce riunisce paradossalmente i valori simbolici del 5 e del 6 , che infatti sembrano contraddittori. Come all’interno di tutti i simboli astrologici, una
faccia bianca e una faccia nera prima emergono poi si mescolano vicendevolmente.
Il quinconce è dunque un aspetto planetario molto complesso, intenso,
importante, a volte pieno di promesse e di minacce, carico di molteplici significati tanto forti gli uni come gli altri, soprattutto quando esso si riproduce in
un tema con precisione eccezionale.
Iniziamo dunque a esaminarlo attraverso più metodi e approcci: la costrizione ripetitiva prodotta da senso del dovere e prove della vita, l’ossessione
del servizio e della responsabilità, la creatività incondizionata, l’esacerbazione
dell’impossibile, l’instabile spinta verso la trasgressione e la redenzione e un
senso dell’indefinito difficile da cogliere.
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Casa Prima
La creatività ossessiva e la costrizione ripetitiva
prodotta dal senso del dovere
Questo angolo di 150° (o cinque segni), in effetti il multiplo di 5 del semi-sestile, appartiene dunque all’armonica di 12 (infatti 150=5x30 e 30° corrispondono a 360° diviso per 12). Noi sappiamo già che questa onda armonica d’ordine 12 “ concerne ciò che non è da fare in modo decisivo e le esitazioni che
ciò presuppone, con possibilità di chiusura su se stessi o meno, la capacità di
mettersi alla prova e di subire prove… parlante del vuoto essenziale in cui ci si
deve imbattere e del suo corollario, lo slancio”.
Il quinconce è una pseudo-opposizione che si sofferma su un semi-sestile
e che mostra che si può sfruttare l’avvertimento attraverso un’azione o un lavoro. E’ una vibrazione d’allerta, una sensazione di rischio che ronza sordidamente, come qualche cosa che non si arriverà a fare, accompagnata da una
sensazione di malessere oppressivo che bisogna comprendere, altrimenti si incorre nella possibilità di insuccesso nella relazione tra i pianeti in gioco. Arriva
a prodursi una lacerazione insidiosa, lenta e ipocrita, che può portare progressivamente verso un disequilibrio o una rottura.
Il quinconce produce una reazione di ripetizione insistente per liberarsi da
un incatenamento immaginario, che porta a definire un proprio senso del dovere (si deve farlo!), da cui deriva, per necessità di sopravvivenza, questa evidente creatività ossessiva e ripetitiva. Se il quinconce rende così tanto creativi
è per fuggire da questa tensione, come se si finisse per farlo senza altra soluzione se non di fare.
Il simbolo del suo moltiplicatore (il 5 come creatività) non è estraneo a
questa pulsione.
Se è leso (per afflizione o indebolito dai pianeti in gioco) la tensione troppo forte può deviarlo su un’attività creativa, trasformandola in abbandono e rinuncia (come una creazione che poggia sul vuoto, ben simboleggiata dal 5 sul
12). Ritroviamo il quinconce in temi di creativi, romanzieri, artisti, che possono essere spinti a realizzare opere in presenza di questa tensione, come per
fuggire una pressione inafferrabile. Ma la sua orbita deve essere inferiore a un
grado perché esso sia effettivo.
Questo pericolo non diviene patogeno a meno che questo aspetto preciso
tocchi il Sole o la Luna, il governatore dell’Ascendente o la dominante del tema e, in più, se questi ultimi sono deboli, se il resto del tema rimanda sempre
lì e se le circostanze (tanto quelle astrali che quelle della vita concreta) sono
inconsciamente create affinché esso obbedisca a un disegno così malaugurato.
Altrimenti l’aspetto non genera che pulsioni psichiche in rapporto e che il
soggetto impara a negoziare senza rendersene conto. Ma non è raro che esso
finisca per somatizzarsi più o meno leggermente di fronte a circostanze inconsciamente provocate, affinché esso si esprima e si liberi.
In effetti noi vedremo che esso smuove in profondità un sentimento oscuro di una responsabilità misteriosa che spinge a provocare una redenzione, a
volte immaginaria, che finisce tuttavia per esprimersi in concreto.
Casa Prima
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L’ossessione del senso della compassione e l’esacerbazione dell’impossibile
Certi astrologi collegano il senso del quinconce ai segni Vergine-Pesci e all’asse 6-12, poiché cinque segni o cinque case dopo l’Ariete o l’Ascendente conducono al sesto segno o alla sesta casa. Possiamo già vedere l’ambiguità della
combinazione del 5 e del 6; perché se noi andiamo subito a collegare il quinconce all’asse 5-11, al segno dell’Acquario e a Urano, non è poi meno vero
che la sua onda generatrice (l’armonica 12) lo riporti alla simbologia del 6 e
del 12, cosa che confermerà più in là la figura dello Yod, due quinconce chiusi
da un sestile.
La pulsione d’amore e di compassione è qui legata all’ossessione del senso della responsabilità per un servizio o un dovere. Il quinconce spinge a fare
per dovere, superando una prova per raggiungere questo scopo. Ma questa è
una visione dell’impossibile che provoca una esacerbazione dolorosa perché
l’amore universale diventa un’utopia (cosa che ci avvicina d’altronde all’Acquario).
Ossessione un po’ estremista che porta a scontrarsi contro l’impossibile e
può allora spingere verso la catastrofe. Poiché una lacerazione, uno iato, si
produce tra l’impossibile e il reale (iato simboleggiato da questa forma di opposizione imperfetta), questa utopia può arrivare a disgregarsi verso la distruzione. Il quinconce non ci abbandona mai poiché rimane irrisolto, immagine
stessa dell’irresolutezza, ma una irresolutezza che cerca all’infinito la sua fine.
Vedremo più in là che questa instabilità può stabilizzarsi attraverso la forma dello Yod; il doppio quinconce può così appoggiarsi sostenuto da un efficace sestile. (Ma non è quella un’utopia dell’astrologo? Poiché noi constatiamo in realtà che questa figura è raramente solida).
Però possiamo anche dire che questa ossessione della responsabilità e
della redenzione è a priori una qualità positiva, poiché presuppone un fondo
d’amore. Tuttavia essa deve essere scoperta in fretta, per poterla ben gestire e
per non lasciarla degenerare in una somatizzazione tardiva, spesso violenta e
inattesa.
La trasgressione e la redenzione
La prova inconsciamente provocata dallo iato può dunque essere vissuta come un dono di sé, come la redenzione di un sotterraneo sentimento di colpevolezza ricevuto in eredità e che si vuole così ostacolare attraverso una esacerbazione dell’impossibile.
Ora, subire o cercare una prova, è passare attraverso, è trasgredire, trasgredire la norma, trasgredire la linea retta, andare trasversalmente. Infatti
questa compulsione del senso del dovere è in lotta con un sentimento di liberazione. Bisogna rompere, distruggere, per mettere in ordine, per riscattarsi
dalla responsabilità immaginaria.
E’ così che il quinconce resterà sempre legato a una sotterranea instabilità e alla trasgressione, nel caso in cui essa sia attiva ma anche in caso sia ri-
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Casa Prima
mossa. Avviciniamo in questo modo il suo simbolismo a quello del pianeta
Urano e al segno dell’Acquario. Certamente è innanzitutto al numero 11 che
noi riserviamo abitualmente questo senso di instabilità rabbiosa, di trasversalità e di trasgressione.
Ora il numero 5 ( il quinconce è fondato su uno spostamento di cinque
segni), posto di fronte all’11, conduce così questo significato nella sua parte
negativa poiché se esso parla di libertà, liberarsi è trasgredire e, per regnare,
non è forse necessario appoggiarsi sul disordine?
Sta proprio qui una delle parti d’ombra del numero 5, a volte misconosciuto (casa 5, segno del Leone, armonica 5) ed è ciò che dà come sottointeso al quinconce questo senso possibile di trasgressione (attiva o rimossa). E’
peraltro in seguito a una tale rimozione che esso può eventualmente diventare
patogeno.
L’indefinito e l’inquietudine
L’esperienza ci mostra d’altro canto che questo aspetto di quinconce, quando
è preciso e quando si forma tra pianeti forti, genera nel soggetto una sotterranea inquietudine riguardo al suo posto nel mondo, legata ai suoi lati ossessivi
e instabili.
Ma soprattutto scopriamo che esso è portatore della sensazione diffusa
dell’indefinito, da cui deriva questa pulsione ripetitiva.
L’indefinito è in rapporto con una mancanza ed è una sensazione che si
collega bene con il senso di “bisogna”, e in francese si ha qui la stessa etimologia di “la colpa” ( il faut e la faute).
Tutti questi significati, in apparenza diversi, vale a dire ossessione della
creazione, responsabilità, instabilità, senso del dovere e della compassione,
della trasgressione e della redenzione, questa inquietudine riguardo al proprio
posto nel mondo, questo stato di allarme sotterraneo, sono comunque legati
da un solo filo, la vertigine del vuoto e dell’impossibile risoluzione di una colpa
sconosciuta ma fantasticata nell’immaginario.
Il triangolo quinconce o Yod
Quando due quinconce partono da uno stesso pianeta verso altri due astri, si
forma allora un triangolo chiuso alla base da un sestile. Un tale triangolo acuto
è spesso menzionato con il nome di Yod (lettera ebraica assimilata a una I, iniziale del nome divino di Yawè, dalla cui immagine a volte deriva, senza diritto,
una certa connotazione mistica). È necessario ripetere che i due quinconce
devono essere molto precisi; costituiscono dei segnali perché sia eseguito un
passo decisivo nella vita attraverso un’azione concreta, al fine di uscire da una
lacerazione lenta e nascosta generata da un cattivo adattamento alla realtà,
poiché l’organizzazione seguirà al conflitto.
Il ponte benefico del sestile, che riunisce i due pianeti della base, permette l’associazione ed elaborazione degli astri in gioco. Sembra allora che il
Casa Prima
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quinconce sia stabilizzato da questa associazione del 5, del 12 e del 6 e si è
potuto pensare che questa figura realizzerà la quintessenza di questo aspetto
così strano.
La realtà non corrisponde sempre a questa precisa analisi.
Il pianeta all’apice focalizza l’azione e il suo punto opposto vuoto è come
un’ombra che si cerca per giungere a uno scioglimento. Il soggetto avente una
tale figura nel suo tema natale, può essere portato a subire una prova provocante una svolta nella sua vita. Il senso del dovere e della responsabilità è fortemente attivato. La doppia trasgressione è repressa ma non diventa per questo inattiva, restando infatti minacciosa se non è portata chiaramente in superficie. La redenzione sembra raggiunta, ma resta a volte illusoria, come possiamo vedere riguardo al tema e alla vita di Franz Schubert.
Riassunto
Possiamo dunque dire ora che il quinconce, lungi dall’essere un aspetto minore, è invece molto importante quando è preciso al grado, e che esso mette in
gioco dei pianeti fondamentali.
Qui ritroviamo l’ossessione compulsiva della ripetizione, del senso del dovere, del servizio, della compassione e della responsabilità, l’instabilità, la trasgressione e la redenzione, l’inquietudine riguardo al proprio posto nel mondo,
il senso dell’indefinito o dell’irrisolto, l’aspirazione a una prova, l’esacerbazione
dell’impossibile, l’insistenza sotterranea, una creatività ossessiva, significati
che manifestano tutti quanti anche il loro lato positivo.
Il caso Franz Schubert
Ecco un caso sbalorditivo sull’implicazione dei molteplici quinconce esatti nello stesso tema, mescolando quindi creatività, servizio, inquietudine e sete di
redenzione. Questo meraviglioso musicista austriaco nacque il 31-1-1797 , alle 13.30 (le 12,25 TU) a Lichtental, vicino a Vienna; il suo tema natale è raffigurato qui di seguito. Compositore molto precoce, a 19 anni aveva già composto cinque sinfonie. Non avendo concluso i suoi studi, con grande disappunto di suo padre, condusse una vita da bohemien con i suoi amici, abitando
in piccole camere presso l’uno o l’altro e passando i suoi pomeriggi nei cabarets. La frequentazione continua di queste sue compagnie maschili e la sua
mania di non completare le sue opere, hanno fatto pensare a una sua omosessualità latente.
Il grande dramma della sua breve vita, fu la sifilide che egli contrasse nel
1823 a 26 anni, accompagnata da terribili trattamenti inefficaci al mercurio.
La sua salute è del tutto compromessa, qualcosa in lui si spezza e questa malattia forse gli appare come il castigo per aver condotto una vita dissoluta. Diventa depresso e melanconico, dichiara di sentirsi l’essere più miserabile del
mondo, per cui muoiono le sue speranze. Un anno prima della sua morte, nel
1827, egli compose la straziante raccolta di melodie “Il viaggio d’inverno”, su
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Casa Prima
testi di Muller, un viaggio verso la morte dove Franz canta “Straniero sono arrivato, straniero riparto”. Nel novembre 1821 contrae una febbre tifoidea e
muore spossato il 19 novembre 1828, verso le tre del pomeriggio. Non aveva
ancora compiuto 32 anni.
Noi vediamo subito che la sua Luna natale è nella casa 12 nodale, proprio prima della Coda del Drago ( angolo di –10° tra Luna e Coda). Ricordiamo che la Coda delle latitudini è il mi-point inferiore dei nodi, in quadrato con
essi, là dove la latitudine lunare è la più bassa. Da questa fase terminale n°12,
i nostri precedenti testi dicevano che essa segnalava “l’inquietudine sul proprio posto nel mondo, la perdita del senso e la scomparsa del divenire”.
Per illustrare questa fase astrologica, cosa può esserci di più incisivo che
questa esclamazione prima di morire “Non ho dunque diritto anch’io a un posto sulla terra?”.E i suoi quinconce incrociati vanno trascinandolo verso l’annientamento progressivo dell’essere, in una compulsione ripetitiva della creazione.
Il trapezio dei quinconce
Noi troviamo nel suo grafico tre quinconce esatti, formanti due Yod chiusi incrociati a trapezio; questo strano disegno risultante dagli aspetti, è qui di seguito rappresentato. Vediamo che Urano all’apice manda un quinconce di
150°19’ al Sole e di 151°38’ a Marte, poi Marte all’apice rimanda un quinconce di 149°34’ a Nettuno e di 151°38’ a Urano, già citato. La precisione è evidente.
E’ il quinconce tra il Sole e Urano retrogrado, suo maestro, che è in questo caso il più preciso e il più patogeno, poiché esso per così dire infetta il
grande luminare e vi si può percepire ribellione, senso di marginalità, di isolamento e di trasgressione repressa da questo Acquario, probabilmente la sua
omosessualità segreta, l’alcoolismo e la frequentazione di donne dai facili costumi, appesantito dalla fase nodale della Luna, col suo carattere terminale
depressivo che accentuava la vergogna di esistere.
Il quinconce Marte-Nettuno può averlo spinto verso l’alcoolismo. Egli ha
avuto prove difficili da superare, e le due basi di questi Yod sono da una parte
il sestile Urano-Nettuno (visioni interiori, ispirazione profetica, evasione immaginaria) e dall’altra parte il sestile Sole-Marte (attività forsennata, possibilità di
elevarsi). La sua creatività era diventata ossessiva, spinta dal bisogno irreprensibile di passare da un’opera incompiuta a un’altra altrettanto incompiuta,
come verso una salvezza impossibile.
Tutto ciò che noi abbiamo detto precedentemente sul quinconce, si trova
qui drammaticamente illustrato, mentre la deriva della malattia viene accentuata dalla fase nodale terminale della Luna (che da parte sua fa un quadrato
perfetto di 90°46’ in applicazione retrograda con Saturno retrogrado in casa
XII, altro maestro del Sole) facendogli perdere il filo del suo progetto di vita.
Abbiamo poi la creatività ossessiva, il dramma della trasgressione, della
colpa e della sperata redenzione, l’indecisione, l’inquietudine sul suo posto nel
Casa Prima
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FIGURA 1
mondo, le prove e il perpetuamente incompiuto: tutto il più profondo senso del
quinconce è qui, accentuato da molteplicità e precisione.
Una storia, una vita, un tema astrologico!
E’ forse stata repressa la trasgressione, fu inconsciamente provocata la sua sifilide per la vergogna e come castigo, siamo forse di fronte a un mito kafkiano
con all’origine la colpa e come risultante la punizione e la morte, così falsi e
immaginari gli uni come gli altri? Non possiamo dirlo così da lontano.
Occorrevano tali prove per giustificare questo Saturno in casa XII al quadrato della Luna, occorreva questa eliminazione dell’essere per attivare tutti
quei quinconce incrociati e la fase nodale lunare terminale, occorreva soffrire
tanto per dar vita a questo immaginario programma astrale? Poiché egli ha
sofferto, ed è un fatto storico incontestabile, possiamo forse dire che egli era
libero di tutte le sue scelte. E’ proprio il tema natale che si è somatizzato, utilizzandone lo psichismo come intermediario.
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Casa Prima
FIGURA 2
Casa Prima
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Chi potrebbe dire che ciò che egli ha fatto della sua vita non sia stato una
sua libera scelta, divenendo finalmente glorioso per sempre con la superba
congiunzione Luna-Giove in casa X (tra il maestro dell’Ascendente e il maestro del Medio Cielo in domicilio), sia per se stesso che per l’opinione pubblica, poi la non meno forte congiunzione di Mercurio (l’espressione) e di Plutone
(il carisma, la profondità, la morte)? Questo Plutone poi, è anche in semi-quadrato molto preciso (45°16’) a Venere maestro della casa V in Bilancia, i divertimenti e le donne, segno strano di questa malattia così plutoniana che fu
all’origine del suo dramma.
Qui non c’è alcun determinismo, solamente una constatazione. E non
possiamo che dire, come a un consultante, “ sto per raccontarle una storia”.
Una storia di quinconce.
Robert e Francine Gouiran
Société Astrologique Romande
19 rue Ferdinand Hodler CH-1207 Geneve
RIFERIMENTI:
■ A propos du quinconce. Le cas de Franz Schubert, nel Quaderno mensile
n°19 (Luglio 2000) d’Univers-Site, Università aperta su Internet www.univers-site.com.
■ L’Astrologie des trajectoires de vie, scritto da Robert Gouiran e Francine
Mercier, Edition du Rocher, 1998.
Alla vacanza-studio con talassoterapia in Tunisia
(26/9- 3/10 2004 ) è prevista la partecipazione
di Adriana Cavadini, di Helia Ramos da Madrid
e di Ptolomei Svarovich dalla Russia.
Il programma è stato pubblicato sul n.134 della
Rivista (pag 201) ed è consultabile anche nel sito
cida.net sotto ultimissime.
Contattare Arturo Zorzan 0422-22843
o Nadia Paggiaro 041-5346047
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Il pianeta “unicum”
Donna Cunningham
IL PIANETA “SOLITARIO”
(THE SINGLETON PLANET)
TRADUZIONE DI GIUSEPPE RODANTE
L.A. 135-643
Si tratta del caso in cui c’è un solo pianeta a rappresentare un elemento
(es. aria, terra, ecc.). Esempi con Bush (terra), Blair (acqua), Einstein (aria) e
Dalai Lama (fuoco).
Marc Edmund Jones è stato il solo astrologo americano a trattare in modo
esteso i vari tipi di pianeti “unici” – pianeti, cioè, che in un tema natale posseggono determinate caratteristiche, ad esempio l’unico pianeta in un segno
di terra o in un segno cardinale. Sfortunatamente, Jones non affrontò l’argomento in maniera semplice, perciò le sue osservazioni, per quanto preziose,
non vengono attualmente insegnate agli studenti di astrologia.1 Non sono
neanche certa di ritenere valido tutto quanto egli affermò, ma attendo pazientemente che qualcuno decida di “tradurre” le opere di questo autore classico
in un inglese accessibile!
Un tipo di pianeta “solitario” che sembra operare in modo evidente è legato alla suddivisione dei pianeti, del medio cielo e dell’ascendente natali nei
quattro elementi – fuoco, terra, aria e acqua – pertanto, in quest’articolo, mi
concentrerò soltanto su questa tipologia. Quando vi è un solo pianeta in un
particolare elemento, quest’ultimo rappresenta una sfida per il nativo, sia nell’esprimerlo che, soprattutto, nel padroneggiarlo. Le funzioni naturali di quell’elemento possono risultare deboli o, al contrario, essere caratterizzate da
un’eccessiva e goffa enfasi. Compensare la mancanza di un elemento può richiedere un notevole impiego di tempo ed attenzione, ma quando la persona
lavora con coerenza per svilupparne le qualità, la situazione migliora col tempo. Consideriamo i temi di alcuni personaggi famosi, forniti da AstroDatabank. Per i nostri scopi, non terremo in considerazione i nodi lunari, gli asteroidi, Chirone, le stelle fisse, i pianeti della scuola uraniana, i buchi neri e il
centro della galassia (se inseriamo troppa “materia cosmica”, nessuno avrà
pianeti “unici”).
La Terra è rappresentata dai segni del Toro, della Vergine e del Capricorno. George W. Bush ha una scarsa quantità di energia Terra nel suo tema
Il pianeta “unicum”
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CHART 1: Bush.
(Chart 1 - Bush): Marte in Vergine è l’unico
pianeta nei segni di
Terra ed è anche l’unico a trovarsi in una delle case di Terra – la seconda, la
sesta e la decima. Il suo Marte potrebbe essere un esempio di compensazione,
poiché il denaro sembra essere uno dei suoi interessi primari, e certamente
non gli manca.
Alcune delle sue proposte, comunque, non paiono adeguatamente sviluppate e mancano di sano senso pratico. Inoltre, la sua posizione in merito ai temi dell’ambiente non è esattamente quella di un paladino di Madre Terra.
E’ istruttivo considerare come il segno occupato da un pianeta generazionale – condiviso da tutti gli appartenenti ad una specifica generazione – possa
operare nel ruolo di pianeta “solitario”. Ad esempio, molte persone nate nei primi anni ’40 hanno solo un pianeta nei segni di Terra: Nettuno in Vergine. L’etereo, l’inconsistente, il mutevole Nettuno, signore del segno d’acqua dei Pesci, è
senza dubbio una delle influenze meno “terrestri” che ci siano; se perciò avete
soltanto Nettuno in un segno di Terra, c’è poco di che vantarsi! Poiché io stessa
mi trovo in questa condizione e non ho pianeti in case di Terra, posso assicurarvi che essere pratica e concreta, specialmente nelle questioni finanziarie,
continua per me ad essere un problema. Nel corso dei molti anni di lavoro autonomo, ho sviluppato la capacità di pensare in termini pratici, ma è come
avere una mano artificiale – non è mai naturale o a suo agio nello svolgere le
sue funzioni, e vi sono cose che una mano artificiale non può proprio fare.
I segni d’acqua sono il Cancro, lo Scorpione e i Pesci e le case ad essi associate sono la quarta, l’ottava e la dodicesima. Due uomini politici con piane-
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Il pianeta “unicum”
CHART 2: Blair.
ti “solitario” nei segni
d’acqua offrono un interessante contrasto.
Il vice presidente Dick Cheney ha solo la Luna in Pesci, sebbene abbia
Marte in quarta, una casa d’acqua (Chart 2 - Blair). Dubito che qualcuno pensi che Cheney compensi questa mancanza sviluppando in modo eccessivo la
compassione e l’empatia dei Pesci o degli altri segni d’acqua. Tony Blair presenta un quadro politico più complesso – è un uomo sensibile e compassionevole che ha assunto una posizione dura contro il terrorismo. Ha soltanto Urano
nel Cancro, ma uno stellium in dodicesima, che include il Sole, Mercurio, Venere, Marte e Giove. In questo caso, la mancanza di un elemento può essere
equilibrata in parte dall’enfasi su una casa.
I segni d’aria sono Gemelli, Bilancia e Acquario e le case ad essi associate la terza, la settima e l’undicesima. Un interessante esempio di pianeta “unico” in segni d’aria ci è offerto da uno dei più grandi geni del XX secolo: Albert
Einstein, che aveva soltanto Giove in Acquario (Chart 3 - Einstein). A compensare la mancanza d’aria, egli presenta alcuni dei pianeti generazionali in
case d’aria: Urano in terza e Nettuno e Plutone in undicesima. La Teoria della
Relatività è un concetto così geniale e avanzato che ancora oggi pochi ne
comprendono le diverse implicazioni. Fu, comunque, una teoria di sua elaborazione? Si dice che gli si sia manifestata in sogno, forse attraverso una forma
di channeling. Non disperate se uno dei vostri figli – forse uno di quei bambini,
nati con Saturno, Urano e Nettuno in Capricorno tra il 1989 e il 1991 – non
presenta quasi niente in segni d’aria. Einstein ebbe ugualmente un notevole
successo con il suo pianeta “unico”!
Il pianeta “unicum”
CHART 3: Einstein.
Il fuoco è rappresentato dall’Ariete, il
Leone e il Sagittario e
le case legate a questi
segni sono la prima,
la quinta e la nona.
Un esempio di persona con un solo pianeta nei segni di fuoco è
il Dalai Lama, il cui
atteggiamento gentile
e paterno lo rende un
amato rappresentante
del popolo tibetano,
apprezzato in tutto il
mondo. L’unico pianeta nei segni di fuoco è
Venere in Leone, congiunta alla stella fissa
Regolo (Chart 4 - Dalai Lama).
CHART 4: Dalai Lama.
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Il pianeta “unicum”
Chi lo ha incontrato ha riscontrato la regalità del suo atteggiamento, suggerita da una tale combinazione; tuttavia, egli manifesta amore per tutti gli esseri viventi. Ancora una volta, notiamo che i pianeti nelle case associate all’elemento possono parzialmente compensarne la mancanza: il Dalai Lama ha
pianeti in prima, in quinta e in nona casa.
Ritengo che i pianeti “unici” per elemento abbiano validità interpretativa e
possano indicare una dinamica significativa nella psicologia dell’individuo.
Trovo anche utili i pianeti “unici” nei modi cardinale, fisso e mobile, ma non
sono convinta dell’efficacia di dividere il tema in emisferi e quadranti. Provateli- forse per voi avranno più significato di quanto ne abbiano per me. Ad ogni
modo, io continuo a prestare maggiore attenzione ai pianeti “unici” per elemento.
Dati e Fonti
Tony Blair, 5 maggio 1953; 6:10 a.m. GDT; Edimburgo, Scozia (55°N57’,
03°W13’); AA: certificato di nascita.
George W. Bush, 6 luglio 1946; 7:26 a.m. EDT; New Haven, CT
(41°N18’, 72°W55’); AA: registro dell’ospedale.
Dick Cheney, 30 gennaio 1941; 7:30 p.m. CST; Lincoln NE (40°N48’,
96°W40’); AA: certificato di nascita.
Dalai Lama XIV, 6 luglio 1935; 4:38 a.m. LMT; Tengster, Tibet (36°N32’,
101°E12’); A: ricordo della madre.
Albert Einstein, 14 marzo 1879; 11:30 a.m. LMT; Ulm, Germania
(48°N24’, 10°E00’); A: registrazione della nascita.
Donna Cunningham collabora da tempo con The Mountain Astrologer ed
è un’astrologa apprezzata in tutto il mondo, autrice di 13 libri di argomento
astrologico e spirituale. Il suo nome è citato in diversi libri della serie Who’s
Who ed ha tenuto seminari in tutto il mondo, vincendo il prestigioso Regulus
Award alla United Astrology Conference del 1998. Donna ha, inoltre, un diploma di assistente sociale rilasciato dalla Columbia University e più di 30 anni di
esperienza nel counselling. Gli studenti di livello intermedio potrebbero trovare
di particolare interesse il suo libro, How to Read Your Astrological Chart. Per
informazioni su consulti e lezioni online, si può contattare Donna tramite il suo
sito web: http://www.DonnaCunninghamMSW.com, oppure telefonando al
(503) 291-7891.
NOTA
1
Queste informazioni apparvero inizialmente in Essentials of Astrological Analysis
che Jones pubblicò nel 1941. Il libro è ancora disponibile presso The Astrology Center of
America, un sito prezioso per chi vuole trovare testi rari o fuori catalogo (si veda:
http://www.astroamerica.com/jones.html).
Ripreso da “The Mountain Astrologer”, n. 113, febbraio 2004.
Dalle Delegazioni
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DALLE DELEGAZIONI,
DALL’ITALIA E DALL’ESTERO
L.A. 135-310
Ci scrive Marco Columbro
Caro Dante,
(.....)
Colgo l’occasione per ringraziare di cuore tutti gli amici del CIDA che con
grande amore mi hanno assistito spiritualmente con le loro preghiere ed energie positive. Credo che il loro aiuto amorevole sia stato importante per compiere il miracolo della mia guarigione, a tutti voi invio i miei più sentiti ringraziamenti e un affettuoso saluto di buona salute e di buon lavoro.
Un abbraccio
Marco Columbro
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Liuzzo Calì
Maria Liuzzo Calì, per lunghi anni già valida Delegata per Catania, ha tenuto
una lezione magistrale prsso l’università di Catania sui principi dell’Astrologia,
suscitando un rispettoso interesse, peraltro prevedibile, data la sua profonda
preparazione umanistica.
Una ulteriore prova che il rispetto degli altri non deve essere una nostra
pretesa, ma una conquista sulla base delle nostre credenziali culturali.
*
*
*
Sulla Crociera-studio sui fiumi della Russia si veda il resoconto a parte a
pagina 184.
*
*
*
Il Congresso mondiale di Basilea
(9-12 aprile 2004, nel weekend pasquale)
Il consueto appuntamento periodico in terra elvetica è come sempre un punto
di riferimento per l’astrologia mondiale. Siamo grati agli organizzatori per aver
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Dalle Delegazioni
invitato due rappresentanti del CIDA a due tavole rotonde (Cannistrà sull’etica
e Valente sui network), tuttavia ci è sembrato che stavolta la rappresentanza
“mondiale” fosse limitata al mondo anglo-germanico. Niente male, anche per
ridurre le enormi spese per gli interpreti (il bilinguismo anglo-tedesco era assicurato solo per alcune conferenze), ma effettivamente il mondo latino e anglosassone faticano un po’ ad intendersi, proprio per la lingua.
D’altra parte si trattava già di quattro giornate full-time con 5 conferenze
in contemporanea, e in aggiunta vi erano conferenze serali aperte a tutti i visitatori. Non sappiamo cosa sarebbe diventato con ulteriori aggiunte!
Per la cronaca, secondo quanto trasmesso dalla nostra rappresentante in
Germania Lianella Livaldi Laun – che ci ha assistito con amorosa sollecitudine
– si annoveravano fra i partecipanti 400 svizzeri, 245 tedeschi, 46 austriaci, 9
inglesi, ben 7 italiani!, 6 australiani, 2 soli rapprentanti di Francia, Finlandia,
Danimarca, Belgio, e uno da Giappone, Singapore, Slovacchia. Pochi gli americani...
Il congresso era organizzato da Claude Weiss, editore anche di Astrologie
Heute e da Verena Bachmann, che parla un perfetto italiano.
Tra i partecipanti ricorderemo volentieri l’inossidabile Louise Huber, Ray
Merriman presidente dell’ISAR, Roy Gillett, attuale presidente della Astrological Association inglese, Nick Campion, con i quali abbiamo potuto rinnovare i
consueti amichevoli contatti, e la grande Liz Greene (vedi foto a colori) che
parla anche italiano, per aver soggiornato a lungo presso Arezzo (e ha lodato
la fierezza dei toscani) e che contiamo di invitare quanto prima in Italia. Parla
un bellissimo inglese, con una voce calda e vellutata, gradevole quanto i suoi
scritti, cosa non frequente.
Tra le novità ludiche: l’“Astrodrama”, condotto dal poliedrico Sagittario
Friedel Roggenbuck, in cui un centinaio di partecipanti mimavano col corpo i
segni astrologici, oppure il presentatore spiegava le pose assunte dall’Ariete,
dal Toro ecc.in varie situazioni, fra l’ilarità generale!
Il nostro amico Erich Van Slooten, oltre a tenere svariate conferenze, ha
condotto anche il divertente cabaret di domenica sera.
Sui contenuti avremo modo di riportarli in seguito.
(D.V.)
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Sul sito www.cida.net è già presente il calendario delle conferenze future per:
– la Delegazione Roma-Lazio;
– la Delegazione Friuli-Venezia-Giulia;
– la Delegazione Veneto;
– la Delegazione Campania e Napoli Hinterland.
Come al solito, il programma di tutte le Delegazioni per il 2005 comparirà
sul supplemento di settembre.
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Dalle Delegazioni
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Brillante successo del Convegno di Napoli-S.Giorgio a Cremano sull’Astrologia del Rinascimento tenuto a Villa Bruno e organizzato dalla Delegata Maria
Vacca (vedi foto a colori).
Tra i partecipanti, oltre a vari esponenti del CIDA , anche docenti universitari e un sacerdote (Don Marcello Stanzione), che hanno finalmente affrontato l’argomento con la dovuta serietà (v. anche foto a colori)
Ampia l’eco sulla stampa (Il Mattino, Roma, La Repubblica) che riportiamo
La nostra Delegata per Napoli e Campania Clara Negri è stata invitata al Congresso Internazionale CISAT di Psicologia, Psichiatria e Psicoterapia a Napoli,
17-20 giugno 2004 sull’argomento: «Con le armi della poesia». Poesia, letteratura ed arte come strumenti terapeutici autonomi e/o integrativi per la psicoterapia di oggi-domani e ha presentato una relazione su “Astrologia come terapia dell’anima” e ha portato la consueta ventata di ottimismo nella virginea atmosfera del Congresso in cui figuravano Oratori di vari paesi, all’Australia al
Brasile.
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Dalle Delegazioni
Programmi di fine 2004 a Napoli Hinterland
Gli Incontri del Lunedì, condotti da Maria Vacca.
– 27 settembre 2004, ore 17,30
Casa Decima - Undicesima - Dodicesima: Io uso, Io so, Io credo.
Relatrice Maria Vacca - Secondo Ciclo: Ritratti
– 18 ottobre 2004, ore 16,30-19,30
Seminario formativo su Il Sole nel Cielo dei potenti: da Alessandro
Magno a Enrico Cuccia (il nostro rapporto con il potere) analisi
del Sole nel Tema dei partecipanti.
– 22 novembre 2004, ore 16,30-19,30
Seminario formativo su La Luna nel Cielo degli artisti: da Artemisia Gentileschi a Frida Kahlo (noi e il nostro senso artistico) analisi della Luna nel Tema dei partecipanti.
– 20 dicembre 2004, ore 16,30-19,30
Seminario formativo su Mercurio nel Cielo degli imbroglioni: da
Cagliostro a Vanna Marchi (noi e le tentazioni) analisi di Mercurio
nel Tema dei partecipanti.
Per il programma del 2005 contattare la Delegata.
DELEGAZIONE LIGURIA
Il primo incontro-invito ai Soci CIDA in occasione di GENOVA 2004 città europea della cultura (vedi foto a colori).
Il 19-20 giugno nella splendida cornice del Palazzo Ducale la Delegazione
ligure ha accolto festosamente i Soci , giunti anche da Roma e Milano.
La Socia-pittrice Maura De Nardis ha introdotto i presenti – una trentina,
fra i quali qualche “laico” in seguito alla segnalazione su “La Repubblica” –
sulla vita avventurosa del Capitano Enrico Alberto De Albertis, un Ariete inquieto con stellium in nona, che a fine ottocento girovagava per il mondo avido di conoscenze. Esperto nella costruzione di meridiane, fotografo d’avanguardia, Casanova impenitente, documentò aborigeni, negri e pellerossa portando in patria reperti oggi divenuti rari e preziosi. Ma fin qui tutto “normale”,
in quanto quest’epoca pullulava di questi “avventurosi”, spesso foraggiati dal
neonato Regno come spie per mire coloniali.
Dopo un brunch nel Palazzo e una visita speciale nei caruggi, la Delegazione portava gli ospiti a visitare un Castello sovrastante la città, che il Capitano fece costruire sulle rovine di uno precedente cinquecentesco. L’articolazione dei volumi e le disposizioni spaziali trasmettono immediatamente un messaggio esoterico, tra il gradevole e l’inquietante, e comunque confermano
Dalle Delegazioni
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l’ampia sua conoscenza del linguaggio simbolico. Sono presenti sale addobbate alla turca, riproduzioni della sua cabina , e un’ampia esposizione di reperti (armi, monili, abbigliamenti) di tutto il mondo, particolarmente eleganti.
Il Castello ospita da pochi mesi il Museo delle Culture del Mondo ed è stato restaurato magnificamente a spese del Comune di Genova, a dimostrazione
che i Genovesi non sono affatto “taccagni”, ma amano spendere e volentieri,
se a ragion veduta. (Lo stesso comune lungimirante avrebbe donato oltre
2000 Personal Computers alla terza età dopo un Corso gratuito, probabilmente sapendo che si sarebbero ridotte le spese sanitarie per le malattie psicosomatiche …). Nel giorno successivo, visita alla mostra l’età di Rubens, ossia al
fastoso ambiente dei ricchi banchieri del 1600 genovese, che attiravano i migliori artisti d’Europa. Infine visita al Cristo degli abissi appena restaurato… e
chiaccherato…
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Sono previsti altri due incontri con i Soci, il 23 ottobre e il 20 novembre . Inutile raccomandarvi di approfittarne, in quanto le scelte della Delegazione sono
piu’ mirate alle nostre esigenze.
Per ulteriori dettagli e cambiamenti vi consigliamo di consultare il nostro
sito (sotto conferenze) e per telefono all’organizzatrice, la Delegata Tiziana
Bertone (tel. 010/6502617) che operato in perfetta sinergia con Maria Cortese, Maura de Nardis e Rita Casazza.
(D.V.)
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Dalla Delegazione di LECCE
Sono previsti due seminari in autunno:
– 12 settembre: VAN SLOOTEN: astrologia oraria.
– 19 settembre: SONIA VAN SLOOTEN: sull’omeopatia.
Inoltre in ottobre un confronto degli allievi del Corso con il pubblico.
Informazioni presso la Delegazione.
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ORTONA (tel. 340.1452257)
Sabato 17 luglio: ANDREA ROGNONI, La lotta contro le forze del male.
Mercoledì 18 agosto: BIA GATREN, La scoperta della propria identità.
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VERONA
La Delegazione di Verona ha inaugurato un proprio sito-giornale periodico:
www.argo-vr.net/astrovolante.
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Coffée Break
COFFEE BREAK
una pausa rilassante di lettura
L.A. 135-577
Anche se non strettamente astrologiche, queste letture possono essere un gradevole intermezzo culturale o ludico.
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Breve poesia di un bimbo marocchino cresciuto in Valtellina (e Capricorno)
che ha vinto il primo premio provinciale delle scuole medie:
C’è un posto anche per me
fra gli anfratti dei tuoi dirupi ?
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Come possiamo prevedere lo sviluppo futuro della nostra lingua? Forse non
ancora con le stelle, però con un esperimento proposto da un Comico lungimirante che ha immaginato l’idioma che ci aspetterà quanto prima…
THE BELLISSIM’ STORY OF CAPPUCCETT RED
One mattin her mamma dissed: “Dear Cappuccett, take this cest to the nonn,
but attention to the lup that is very ma very kattiv! And torn prest! Good luck!
And in bocc at the lup!”.
Cappuccett didn’t cap very well this ultim thing but went away, da sol, with
the cest. Cammining cammining, in the cuor of the forest, at a cert punt she incontered the lup, who dissed: “Hi! Piccula piezz’e girl! ‘Ndove do you go?”.
“To the nonn with this little cest, which is little but it is full of a sacc of
chocolate and biscots and panettons and more and mirtills”, she dissed.
“Ah, mannagg ‘a Maruschella” dissed the lup, with a fium of saliv out of
the bocc.
And so the lup dissed: “Beh, now I dev andar because the telephonin is
squilling, sorry.”And the lup went away, but not very away, but to the nonn’s
House.Cappuccett Red, who was very ma very lent, lent un casin, continued
for her sentier in the forest.
The lup arrived at the house, suoned the campanel,entered, and after saluting the nonn, magned her in a boccon. Then, after sputing the dentier, he
indossed the ridicol night berret and fikked himself in the let.
When Cappuccett Red came to the fint nonn’s house, suoned and entered. But when the little and stupid girl saw the nonn (non was the nonn, but
the lup, ricord?) dissed: “But nonn, why do you stay in let?”.
Coffée Break
71
And the nonn-lup: “Oh, I’ve stort my cavigl doing aerobics!”.
“Oh, poor nonn!”, said Cappuccett (she was more than stupid, I think,
wasn’t she?).
Then she dissed: “But… what big okks you have! Do you bisogn some
collir?”.
“Oh, no! It’s for see you better, my dear (stupid) little girl”, dissed the
nonn-lup.
Then cappuccett, who was more dur than a block of marm: “But what big
oreks you have! Do you have the Orekkions?”.
And the nonn-lup: “Oh, no! It is to ascolt you better”.
And Cappuccett (that I think was now really rincoglionited) said: “But
what big dents you have!”.
And the lup, at this point dissed: “It is to magn you better!”. And magned
really tutt quant the poor little girl.
But (ta dah!) out of the house a simpatic, curious and innocent cacciator
of frod sented all and dissed: “Accident! A lup! Its pellicc vals a sac of solds”.
And so, spinted only for the compassion for the little girl, butted a terr
many kils of volps, fringuells and conigls that he had ammazzed till that moment, imbracced the fucil, entered in the stanz and killed the lup. Then squarced his panz (being attent not to rovin the pellicc) and tired fora the nonn (still
viv) and Cappuccett (still rincoglionited).
And so, at the end, the cacciator of frod vended the pellicc and guadagned honestly a sacc of solds. The nonn magned tutt the leccornies that were
in the cest.
And so, everybody lived felix and content (maybe not the lup!).
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72
Coffée Break
Umorismo inglese:
Il ruolo dell’astrologo
73
Armando Billi - Claudio Cannistrà
IL RUOLO DELL’ASTROLOGO
E I FRUITORI DELL’ASTROLOGIA
L.A. 135-606
Sul n. 129 di Linguaggio Astrale è stata pubblicata un’interessante intervista a
James Hillman (cui rimandiamo il lettore) relativamente all’uso che gli studiosi di astrologia fanno della loro materia e alle risposte che vengono da loro fornite ai quesiti posti dai consultanti. Tale articolo è stato oggetto su Sestile di
un piccolo dibattito aperto da Giancarlo Ufficiale, che ha posto sul tappeto ancora una volta la questione su quale debba essere la preparazione dell’astrologo. Nel ringraziare Giancarlo per come ha fotografato questo problema di
grande rilevanza, vogliamo rendere partecipi anche i lettori di Linguaggio
Astrale di alcune riflessioni in merito, partendo proprio dalla domanda interlocutoria che con sapiente ironia, quasi britannica, veniva posta a Hillman da
Ufficiale: “Ha un’idea Hillman di chi frequenta i nostri studi?”
Da questa domanda cominceremo le nostre riflessioni, utilizzando, come
abbiamo già fatto in passato, la forma del dialogo, che ci sembra più scorrevole ed efficace per la comprensione di alcuni dei concetti espressi.
I fruitori dell’astrologo
CL.- Allora, Armando il punto da cui vorrei partire è proprio questo: chi
sono i fruitori dell’astrologo? È possibile identificarli in qualche maniera?
AR.- Non è facile. Per semplicità didattica dovremmo, innanzi tutto, tentare di suddividere le persone che si rivolgono allo studioso in alcune categorie. Di ogni gruppo dovremmo provare a tracciarne il profilo, ad esaminare le
motivazioni che stanno alla base delle loro richieste, cercando di valutare quale debba essere la risposta più idonea del professionista astrologo alle richieste
medesime.
CL.- Sì, mi sembra una buona idea. E quale potrebbe essere il primo
gruppo?
AR.- Il primo gruppo potrebbe essere rappresentato da coloro che realmente hanno seri problemi esistenziali o di ricerca religioso-spirituale.
CL.- Sono d’accordo. Possiamo accorpare queste due motivazioni in
quanto le problematiche esistenziali sottendono sempre una ricerca religiosa.
AR.- A costoro un astrologo deve avere il coraggio di dire in tutta fran-
74
Il ruolo dell’astrologo
chezza che il loro bisogno è quello di un prete o di un filosofo, poiché né l’astrologia, né la psicoanalisi possono dare a questo riguardo risposte sufficientemente valide ed esaustive.
CL.- Sì, pur tenendo presente che dietro l’astrologia è sottesa una filosofia
della natura, non dobbiamo dimenticare che l’astrologia deve essere utilizzata
primariamente come uno strumento tecnico d’indagine; non può essere quindi
pensata o vissuta come qualcosa che “crei dinamicamente” le vicende umane.
AR.- Credo che “l’Assoluto” fra virgolette, comunque noi lo vogliamo
chiamare, nel momento in cui ha creato il Tutto e cioè il cosmo, ha creato sia
l’uomo “il Microcosmo”, sia lo zodiaco “Il Macrocosmo” nel quale l’uomo si
può specchiare.
CL.- In una parola si potrebbe affermare, parafrasando le Sacre Scritture,
che lo zodiaco è immagine e somiglianza dell’Uomo o viceversa.
AR.- Tuttavia, sia l’uomo sia lo zodiaco sono creature parallele e corrispondenti e non nei loro reciproci rapporti “Deo e creatura” (un Dio e la sua
creatura). In altre parole lo zodiaco non “crea” l’uomo, così come anche l’uomo non “crea” lo zodiaco.
CL.- Si può dire che la proiezione del proprio inconscio che l’uomo fa sullo zodiaco preesiste nel più profondo dell’Animo umano, e quindi lo zodiaco
non viene creato, ma in qualche modo riconosciuto.
AR.- Sì, e credo che su questo punto sia la psicoanalisi sia Hillman rischiano di equivocare. Non esiste, in realtà, nessuna proiezione ”creativa exnovo” dell’uomo nel creare lo zodiaco, perché il meccanismo zodiacale è parallelo al funzionamento dell’essere umano. Così come lo zodiaco non crea
l’uomo, l’uomo non crea lo zodiaco, ma entrambi sono l’espressione della medesima firma, sigillo, timbro del Creatore, però su piani diversi.
CL.- In effetti, la lettura che l’uomo fa dello zodiaco è uno scoprire e svelare la propria fotografia su un altro piano di conoscenza.
AR.– È vero, perché se identifichiamo nello zodiaco un “Deo “ o degli Dei
che in qualche modo ci condizionano ed ai quali nell’antichità venivano offerti
sacrifici, non consentiamo all’uomo di crescere spiritualmente, psicologicamente e socialmente perché lo invitiamo indirettamente a deresponsabilizzarsi
e a credere che gli eventi accadono in quanto in qualche modo conseguenza
del meccanismo zodiacale. Così facendo, noi trasformiamo, di fatto, l’astrologia in una religione di cui l’astrologo diventa a vari livelli il sacerdote (da semplice cappellano fino a papa) o meglio da astrologo spicciolo fino a Grande
Maestro.
CL.- E sappiamo bene quanto queste “figure” di Grande Maestro siano
pericolosissime e deleterie sia per l’immagine dell’astrologia sia per le conseguenze che possono ripercuotersi sui consultanti, che eventualmente le incontrano!
AR.- È bene ricordare che gli accadimenti, di cui l’umanità è protagonista
e spettatrice, fanno parte di quella complessa ed irrisolta problematica che è
l’essenza stessa della vita umana. Tali eventi accadono in quanto permessi o
voluti dal Creatore, comunque esso si chiami.
Il ruolo dell’astrologo
75
CL.- Sì, essi debbono essere letti su un piano diverso, come si diceva prima, a livello del meccanismo zodiacale il quale, di fatto, funziona come una
vera e propria radiografia o TAC, che dir si voglia, del divenire umano. Di questo divenire nulla è determinato a priori, ma in questa sorta di radiografia possono essere lette le stesse umane vicende. Nelle stelle, infatti, si ritrova e si rispecchia la complessità della natura umana.
AR.- La stessa concezione di San Tommaso, sintetizzata nell’affermazione
“Astra inclinant sed non necessitant” è in parte errata, perché non si tratta di
inclinare o di “fare accadere”, ma di fotografare realtà che sono invece o volute o permesse dallo stesso Creatore dell’uomo e dello zodiaco; è a Lui che
dobbiamo chiedere il perché della vita o di fatti inspiegabili, che sono fotografati nello zodiaco ma non dallo Zodiaco determinati.
CL.- Credo che a questo punto s’imponga una precisazione riguardo alla
figura del Creatore.
AR.- Certamente! È evidente che qui parliamo di Creatore intendendo sia
lo specifico Dio di una religione positiva, sia la Natura, quale somma di forze
creative comunque intelligenti e organizzate.
CL.- Quindi, guai a chiedere allo zodiaco la risposta a problematiche esistenziali… “lui” non potrà rispondere…!
AR.- Sì, tuttavia è comprensibile che l’indagine astrologica su fatti (ad
impatto emotivo fortissimo) e molto complessi, inspiegabili a livello razionale
(primo fra tutti il mistero della vita e della morte), porti il professionista astrologo, anche in buona fede, a cercare di leggere e quindi di interpretare in chiave esistenziale gli eventi presentatigli dal suo consultante. Questo è comunque
uno degli errori più pericolosi nei quali può incorrere lo studioso.
CL.- Bene, veniamo adesso al secondo gruppo. Da chi può essere rappresentato?
AR.- Da coloro che vogliono uno strumento per una maggiore conoscenza di se.
CL -A costoro, oltre alle consuete risposte che vengono fornite, l’astrologia dovrebbe essere spiegata e insegnata perché proprio tramite il suo aiuto, i
consultanti potrebbero imparare a riconoscere i meccanismi astro-psicologici
e quindi ad osservare il cielo dentro se stessi.
AR.- Sì, ma in questo lavoro interiore è necessario che siano affiancati da
uno studioso serio, qualcuno che faccia conoscere loro non solo le singole leggi zodiacali, ma soprattutto ciò che serve realmente per potersi specchiare
nello zodiaco.
CL.- Quindi non una astrologia come pura e semplice tecnica, ma una
astrologia come vero e proprio specchio dell’anima.
AR.– Proprio così! D’altra parte al giorno d’oggi vengono diffuse conoscenze di base delle più svariate discipline. Tali conoscenze possono consentire anche al non esperto di comprendere meglio ed approfondire tematiche un
tempo riservate ai soli professionisti della materia. Un esempio di questa divulgazione sono le riviste paramediche, che si rivolgono ai non medici, ma
che aiutano le persone a rapportarsi con tutto il settore medico con una buona
76
Il ruolo dell’astrologo
cognizione di causa. Non vedo perché questa divulgazione di tipo parascientifico non possa e non debba essere applicata anche al settore astrologico
CL.- Esiste però un altro aspetto del problema. A questo secondo gruppo
di fruitori bisogna anche dire chiaramente … (e non è una battuta…) che l’astrologia non è obbligatoria!
AR.- È vero l’indagine introspettiva che con l’astrologia una persona può
intraprendere, è sicuramente percorribile anche con altri strumenti, quali la
stessa indagine di “introspezione classica”, l’interpretazione dei sogni e tutte le
altre tecniche delle varie branche della psicologia moderna. Ed è questo il caso in cui la psicoanalisi potrebbe e dovrebbe utilizzare profondamente l’astrologia e l’astrologia, viceversa, si troverebbe ad essere arricchita da una esperienza psicoanalitica.
CL.- A questo proposito non dobbiamo dimenticare che l’astrologo non è
uno psicoanalista e, altrettanto, che gli studiosi di astrologia non debbono
scimmiottare gli psicoanalisti nel fare il loro lavoro. In quest’ambito sarebbe
auspicabile una profonda collaborazione fra le due categorie di professionisti.
Infatti, tutte e due le discipline, proprio perché possiedono fonti comuni e una
loro dignità autonoma, possono arricchirsi a vicenda.
AR.- Certamente! Nei casi in cui l’astrologo sia anche psicoanalista, egli
deve tenere rigorosamente distinte le due discipline nelle loro tecniche peculiari. A mio parere, il termine psicoastrologia, oggi tanto in voga, non è molto
corretto. Ritengo che lo psicoanalista non può usare l’astrologia nella tecnica
psicoanalitica, cosi come lo studioso di astrologia non può usare le tecniche
psicoanalitiche nel consulto astrologico.
CL.- A questo va aggiunto un elemento importante. La vocazione della
disciplina astrologica è sempre stata caratterizzata da una profonda base previsionale. La sua nascita, il suo affermarsi e il suo permanere nel corso dei secoli al centro del dibattito filosofico e intellettuale della nostra cultura sono legate alla possibilità di “prevedere” la dinamica di quelle forze, da cui scaturiscono eventi collettivi e personali
AR.- A questo punto è necessario sottolineare che la funzione dell’astrologia non è quindi “solo” quella di “evocare Dei” o presunti tali per farli “agire”
nella nostra vita. La sua funzione è anche eminentemente previsionale. Naturalmente intendendo per previsione non il significato che la parola previsione
ha oggi nell’immaginario collettivo. Il vero significato di questo termine è quello di decifrazione di quel macrocosmo, che, come si diceva più sopra, è immagine e fotografia del “microcosmo umano” e quindi in ultima analisi indagine relativa alla “volontà” dell’Assoluto o dell’Onnipotente (comunque esso
possa essere chiamato), creatore sia dell’uomo sia dello zodiaco.
CL.- Veniamo ad analizzare un altro gruppo.
AR.- Il terzo gruppo è formato da coloro che richiedono al professionista
responsi astrologici banali, sia nel contenuto, sia nelle modalità di esposizione
del quesito.
CL.- In certi casi si tratta di vere e proprie richieste a sfondo superstizioso.
Ad esempio: mia figlia incontrerà l’uomo della sua vita?
Il ruolo dell’astrologo
77
AR.- Si e a questo terzo gruppo, sicuramente il più numeroso dal punto di
vista statistico, si deve rispondere che l’astrologia, presupponendo un “libero
arbitrio”, non può fornire risposte del genere, anche per i suoi limiti oggettivi e
soggettivi. In altre parole, l’astrologia non è pura e semplice divinazione e lo
studioso di astrologia non è un Mago. Bisogna poi aggiungere con estrema
franchezza che una tale risposta può deludere sicuramente i più, contribuendo
a diminuire di gran lunga la schiera dei fruitori dell’”arte” e quindi gli introiti
degli studiosi sensibili al “dio” denaro.
CL.- Esiste ancora un altro gruppo?
AR.- Sì, una quarta schiera di fruitori è costituita da coloro che pongono
domande assolutamente inconsistenti vaghe e generali, e di conseguenza innocue, quali ad esempio, come sarà per me il 2004?
CL.- Credo che a tale categoria può essere ascritta ordinariamente la
maggior parte dei fruitori delle varie rubriche di quotidiani e settimanali.
AR.- Si, costoro si avvicinano alla nostra disciplina in maniera talmente
superficiale da rendere domande e risposte assolutamente innocue.
CL.- Tuttavia, per assurdo questo modo di procedere mantiene comunque nella persona sveglia una certa curiosità di indagine sulle vicende della
propria vita e su quella altrui. Tale curiosità ad un diverso livello di coscienza o
consapevolezza può indirizzare poi la persona, in momenti successivi, verso
domande corrette e verso un approfondimento reale della nostra disciplina ricadendo, quindi, nei casi 1) e 2).
AR.- Sempre per assurdo non dobbiamo più di tanto scandalizzarci di
questo modo di intendere l’astrologia; tale concezione può essere inserita in
quel processo di banalizzazione presente nella società contemporanea (così
come avviene per altre discipline), ma che in ultima analisi porta le persone
comunque a prendere in esame situazioni o tematiche che difficilmente sarebbero state oggetto di indagine personale.
CL.- Credo che esista ancora un quinto gruppo di persone.
AR.- Quale?
CL.- Si tratta di coloro che desiderano conoscere ed approfondire seriamente la nostra disciplina!
AR.- Si, ma questo gruppo può essere radicalizzato, a mio parere, in due
sottogruppi:
CL.- E cioè?
AR.- Un primo sottogruppo è rappresentato da coloro che credono di potere, in pochi mesi, padroneggiare la materia e di poter quindi redigere, a loro volta, in poco tempo oroscopi. Queste persone sono pericolosissime e soggette esse stesse ai più gravi pericoli, quali l’illudersi e il credere che l’astrologia fornisca loro risposte che in realtà sono il prodotto di proiezioni personali.
Oppure si può trattare di persone che vedono nell’astrologia solo uno strumento di lucro, rischiando in tal modo di finire nelle cronache di “Striscia la
Notizia”.
CL.- Per costoro non mi sembra necessario spendere altre parole! E il secondo sottogruppo?
78
Il ruolo dell’astrologo
AR.- Il secondo sottogruppo è formato da coloro che veramente hanno la
consapevolezza che per occuparsi della materia occorra tempo, impegno e
preparazione culturale: essi sono i futuri veri professionisti.
CL.- Tale sottogruppo può essere rappresentato da coloro che ci leggono?
AR.- Sì, è in questa ottica che è stato creato l’albo Professionale ed è in
questa direzione che va spesa ogni fatica o iniziativa.
CL.- Costoro possono, quindi, essere chiamati i veri professionisti dell’astrologia al cui profilo, alla cui preparazione culturale e tecnica e alle cui esigenze dovrebbero essere dedicate le principali iniziative di carattere associativo. A questo riguardo il CIDA ha cominciato ad attivare quel processo di certificazione illustrato compiutamente in altra parte della rivista.
AR.- Sì, porrei l’accento soprattutto sulla parte relativa al corso di base di
cui all’allegato 1 del progetto, in cui è illustrata la nuova filosofia di studio, che
prevede non già i soliti corsi onnicomprensivi, ma un regolare piano di studio
e di lavoro di tipo universitario.
CL.- Solo in tal modo lo studioso potrà realmente conseguire una preparazione idonea e finalmente la nostra materia sarà considerata per il posto che
le spetta, oltre ad essere utilizzata in modo serio e proficuo, al massimo delle
sue potenzialità.
Su questo vasto argomento, il cui dibattito è ancora aperto, proveremo a
tornare in seguito.
All’arrivo della Rivista sul foglio che contiene
il vostro indirizzo è riportata
la Vs. situazione associativa.
Scadenza 135 significa che
il vostro abbonamento scade
con questo numero,
oppure vi viene segnalato:
Abbonamento scaduto.
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CASA OTTAVA
CASA PRIMA
Silvia Pedri
Cavalcare il proprio destino
Brian Claark
Meskalila
Il cicloNunzia
di Chirone
Coppola
Astrologia karmica: un trottolio
nel passato onnipresente
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Casa Ottava
Silvia Pedri
CAVALCARE IL PROPRIO DESTINO
L.A. 135-827
Guida a un’analisi dettagliata degli indicatori astrologici specifici della direzione del nostro destino e dei mezzi per compierlo.
L’astrologia può aiutare a individuare i propri doni e dare suggerimenti su come gestirli, come realizzarli. Tutto nella carta astrale può essere letto in funzione di un’analisi della personalità che sia altrettanto lucida e spietata con le luci
che con le ombre. Ci sono dei punti della carta natale dove le energie risaltano
con più evidenza o si trovano particolarmente concentrate, dove spiccano attitudini e tendenze naturali. Primi fra tutti il Medio Cielo e l’Ascendente. Ma altri
indizi preziosi sono forniti anche da: l’energia predominante (si vedano gli studi di Volguine o Viterbi); il pianeta con più aspetti; quello con aspetti più stretti; la congiunzione più stretta; i pianeti situati in segno proprio e/o casa che gli
corrisponde (ad esempio Mercurio in gemelli e/o in 3 casa).
La direzione del destino
Se gli indicatori dei talenti sono i più vari in quanto sono spie di grumi energetici particolarmente forti e significativi, gli indicatori del destino segnalano
specificamente la direzione, il percorso obbligato e nello stesso tempo ricercato: la via dell’anima e della personalità. Rappresentano il modo in cui canalizzo e metto in pratica i doni ricevuti in sorte, evidenziano come, attraverso i talenti, la mia persona si trasforma, in conformità alle leggi naturali implicite
nella sua evoluzione.
Gli indicatori specifici della direzione del destino possono essere identificati negli assi:
Nodo Sud - Nodo Nord,
Imum Coeli o Fondo Cielo (IC) – Medium Coeli o Medio Cielo (MC),
Discendente (DS) – Ascendente (AS),
Antivertex (AVX) – Vertex (VX).
Tutti questi, con diverse gradazioni di intensità, possono simbolicamente
essere letti come percorsi con un’entrata e un’uscita. Possono essere rappresentati come segmenti che misurano distanze tra un prima e un dopo o tra un
dentro e un fuori, cioè distanze temporali oppure spaziali. Costituiscono segmenti direzionati di evoluzione animica e psichica.
Casa Ottava
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Il Nodo Lunare Nord ci parla del destino in modo simbolico, offre l’immagine di come la persona sarà o dovrebbe essere a livello spirituale, si pone come sintesi del suo futuro animico. La traiettoria Sud-Nord è quella di una freccia che va dal vecchio al nuovo, dal già acquisito alla lezione da apprendere e
al ruolo simbolico, alla modalità umana da incarnare. Il Nodo Sud è la porta
sul passato karmico, la voragine su ciò che eravamo e da cui in questa vita
dobbiamo uscire per riscattarci, per incarnare un diverso copione, senza ricadere nelle negatività passate ma anzi utilizzando le esperienze karmiche come
un bagaglio di vita e di conoscenza. Il Nodo Sud chiarifica e specifica la lettura
e la comprensione del Nodo Nord, del progetto da realizzare, in quanto si pone
rispetto ad esso come il negativo della stessa fotografia, l’opposto speculare,
affine e contrario e soprattutto in rapporto di continuità evolutiva con il suo
gemello posto a Nord.
Per esempio, per Marilena, nome fittizio per una mia cliente, si tratta di
andare dalla schiavitù alla libertà (sud: VII , nord: I casa), dall’abbrutimento
della dipendenza passiva dall’altro (in VII, congiunto a Saturno in Cancro) all’autosufficienza e autoaffermazione, all’autorità e alla libertà (nord in I casa a
cavallo tra Sagittario e Capricorno), all’essere rappresentante e promotore di
libertà (considerando anche il MC congiunto a grado zero a Urano).
Un asse che si può considerare simbolicamente riferirsi sia allo spazio sia
al tempo è quello dell’ IC-MC. La lettura che se ne fa di solito non è karmica,
come quella dell’asse dei Nodi, e si sviluppa all’interno delle personali stratificazioni psichiche della nostra personalità attuale. E’ un asse che percorre e attraversa la stratificazione interiore-esteriore, intersecando le cuspidi delle case
IV (la sfera intima e domestica) e X (la sfera pubblica). Si può considerare un
“prima “ e un “poi” nell’ottica del dentro e fuori o meglio di come il dentro sia
l’humus di base, il crogiolo psichico, il carburante e la spinta profonda e magmatica che inevitabilmente produce il fuori. I pianeti all’IC sono funzionali all’espressione del MC e dalla realizzazione della sfera intima dipende e consegue la realizzazione di quella pubblica.
Si può considerare un asse spaziale in quanto le forze che si trovano all’IC
occupano il luogo dell’introversione, vibrano all’interno della cassa di risonanza, all’interno del ventre dello strumento umano, e non compaiono quasi mai
all’esterno. Ciò che si porta all’esterno è la punta della lancia della personalità,
la veste che si sceglie di incarnare, il vessillo che ci rappresenta nel mondo.
Le vicende della quarta casa sono vizi, virtù, problemi personali. La quarta casa è la casa del cancro e individua un settore analogo a quello rappresentato
dalla posizione e dagli aspetti del pianeta Luna: si tratta di questioni fondamentali per il nostro benessere e serenità interiore, urgentissime da risolvere
perché in grado di compromettere qualsiasi sviluppo futuro o di dare la giusta
forza alla nostra creatività, al nostro futuro ruolo pubblico. Lo spazio della casa X ospita le modalità e gli strumenti visibili che noi utilizzeremo nel nostro
rapporto col mondo e con gli altri, mentre le forze in quarta casa o in relazione
o in aspetto coll’IC sono le spinte occulte che ci sostengono e che dirigono dal
profondo la nostra azione. Nel caso dell’asse IC-MC, la direzione del destino,
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come per i nodi lunari, va dal passato al futuro e dal dentro al fuori. Il MC rappresenta l’evidenza, come la persona si porrà o già si pone manifestamente
nei confronti del mondo, l’ideale concettuale in cui ci si identifica e che si sceglie di incarnare.
Per citare alcuni esempi: La carta di Nostradamus, oltre ad avere particolarità molto spiccate e interessanti, tra cui, nel contesto del MC, un Sole congiunto a grado e decimi zero (!) al punto più esposto e in luce dello zodiaco, il
MC, in Capricorno, a indicare una consapevole e integrale assunzione del proprio destino al momento dell’incarnazione sulla Terra, presenta anche in casa
IV ben tre pianeti (Giove, Saturno, Marte), tutti e tre retrogradi, a indicare la
spinta propulsiva all’azione tanto forte quanto interiorizzata e volta alla sublimazione, disposta anche al sacrificio, pur di assolvere all’ideale supremo a cui
i pianeti sottendono.
Nella carta astrale di Marilena, un Marte potenziato nel suo domicilio in
Ariete e retrogrado, in opposizione netta al MC, scarica le energie della carta
sulle istanze creative (MC congiunto a Urano) che rende iperattive, frementi e
impazienti. La tensione che parte dal profondo sorretta dal fuoco di un tale
Marte si sprigiona nell’azione in avanscoperta del pianeta Urano, suggellata
dai buoni auspici dell’asteroide Zeus, congiunto anch’esso nettamente al MC,
che sottolinea lo slancio proiettivo, incondizionato e incoercibile verso l’ideale
uraniano.
Una mia conoscente, che chiamerò Patrizia, massaggiatrice ayurvedica di
grande talento, presenta MC in Pesci, opposto a Plutone retrogrado congiunto
a Lilith in casa IV. Prima di potersi proficuamente impiegare al servizio degli
altri ha dovuto, poco dopo i vent’anni (i dati biografici confermano il metodo
di datazione Huber) affrontare una vertiginosa e laboriosa discesa nei propri
inferi e solo grazie alla ricchezza umana derivata da questa laboriosa e dolorosa trasformazione interiore psico-fisica, ricapitolazione e ristrutturazione della
propria interiorità, può ora dedicarsi felicemente alla cura degli altri.
Più esclusivamente “spaziali” mi sembrano invece l’asse DS-AS e l’asse
AVX-VX che Renzo Baldini ha definito anche, con una delle sue immagini più
felici e illuminanti, “l’ascendente dell’anima”.
Il Nodo Nord, come abbiamo visto all’inizio del paragrafo, mostra il luogo
dell’anima, il ruolo spirituale verso il quale ci si sta dirigendo. Il MC indica
quale è l’ideale mentale e concettuale che noi prediligiamo e aspiriamo rappresentare, spinti da un flusso emotivo e ideologico incoercibile: ci consacreremo al “Dio Urano” (MC in acquario o in aspetto stretto con Urano) o rientreremo piuttosto nell’accolita dei Nettuniani, oppure dei Saturnini…? Quale è la
nostra scelta? In quale religione interiore, in quale impostazione di vita ci riconosciamo?
L’Ascendente invece è il luogo materiale dove agiremo nel mondo, il modo fisico, contingente in cui ci muoveremo, il luogo materiale e le vicende di
vita in cui si svolgerà la battaglia quotidiana dell’esistenza. E’ la modalità concreta del mio essere che vivrò bene, in modo costruttivo, prospero e gioioso,
se mi trovo in armonia col mio progetto evolutivo, oppure che coinciderà con
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una serie di ostacoli e di prove che mi costringeranno a riconoscermi e a prendere coscienza di quello che veramente sono e di come voglio esprimermi.
L’AS e la prima casa costituiscono le tappe della vita o le lezioni obbligate che
la vita periodicamente ci impone. Il DS rappresenta metaforicamente quello
che mi sono lasciato indietro, temporalmente ma soprattutto “spazialmente”,
vivendo intento a elaborare le esperienze inscritte nell’AS: rappresenta ciò che
mi circonda, il mondo fuori di me e, di conseguenza, come il mondo risponde
all’azione che porto avanti all’AS. L’aspetto di opposizione del DS, a differenza
di quello dell’IC e del Nodo Sud non si colloca in rapporto sequenziale e di
causa-effetto con l’estremo dello stesso asse. Risponde più semplicemente e
schiettamente ai valori dell’opposizione che sono di tensione e complementarietà, carattere analogo e speculare a quello della congiunzione. Il discendente
è ciò che nel mondo troviamo, che da una parte è ciò con cui dobbiamo avere
a che fare e con il quale il nostro ascendente si misura, dall’altra è conseguenza stessa del nostro comportamento, il boomerang che parte dall’atteggiamento dell’ascendente. E’ ciò che ci circonda e di cui noi stessi risentiamo e
che influenza e connota la nostra azione.
Per analizzare la modalità di Ascendente e Nodo Lunare si possono osservare l’ambito sociale di attivazione (la casa), il carattere principale (il segno) e
il carattere accessorio (gli aspetti): in questo modo se ne destruttura e ricompone l’identità. Per l’ascendente, in particolare, il segno rappresenta la scelta
obbligata, assoluta, il luogo dove si lavora per adempiere al proprio destino, al
compito della vita, mentre gli aspetti sono il come, gli apporti energetici diversi che contribuiscono alla realizzazione dell’opera. Il carattere del MC si configura come il mosaico di tutte le coloriture energetiche che vi convergono, che
siano segni o pianeti.
L’asse AVX-VX individua la modalità e la direzione dello spirito, inteso come inconscio, nucleo primitivo, intimo e originario della personalità. Il Vertex è
la spinta profonda e radicale, la motivazione autentica, la causa prima e il fine
ultimo dell’azione. Quale esigenza interiore mi spinge ad essere quello che mi
sto apprestando a diventare percorrendo le direzioni indicate dall’AS, dal Nodo
Lunare, dal MC? Si tratta dell’esigenza di esprimere e realizzare la mia intima
identità (rappresentata dal VX), la visione che io ho di me stesso, l’esigenza di
essere riconosciuto dal mondo come io mi conosco e sento di essere, l’esigenza di essere veramente e di potermi a pieno diritto sentire come io mi sento.
Fino a che io non mi sentirò il mio Vertex non sarò veramente io. Quando la
mia immagine esteriore coinciderà con quella interiore sarò felice. Il VX si può
leggere come una sorta di verifica del cammino. E’ il punto di partenza, il cuore più profondo del mio essere, e il punto di arrivo obbligato. Il VX è la parte
più segreta e spesso insospettabile della personalità: è un punto di osservazione privato che permette una coscienza lucida dei propri bisogni e carenze,
permette di capire le proprie frustrazioni e di scegliere le modalità operative
più efficaci per risolverle. Gli aspetti disarmonici che opprimono e offendono
la Luna rappresentano ferite da guarire e rielaborare se si vuole uscire felicemente e proficuamente dalla sfera intima, se si vuole avere la forza di andare
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serenamente per il mondo. Gli aspetti disarmonici al VX indicano invece quanto sia cruciale per la nostra realizzazione un certo tipo di lavoro: sono richiami,
sollecitazioni, suggerimenti di modalità tecniche di azione. Non mostrano fragilità emotive, ma esigenze. Viene offerta in questo modo l’immagine dei compiti (aspetti disarmonici) come delle virtù (aspetti armonici), di ciò che si dà al
mondo o si crea con impegno e fatica, e di ciò che si riceve, come dono o
ispirazione, dal cielo e dalle profondità dell’anima. Il VX si può definire “ascendente dell’anima” in quanto, secondo i calcoli di Baldini, è l’Ascendente che
noi avremmo se il nostro Fondo Cielo fosse il nostro Medio Cielo, la proiezione
dell’AS al di là dell’asse longitudinale MC-IC: l’Ascendente che noi avremmo
se considerassimo come punto più in luce e in esposizione, il punto focale e
centrale della carta, le nostre profondità interiori. Il VX è quindi la direzione obbligata della nostra interiorità. Mentre l’AS è il percorso obbligato della persona fisica, il VX è il presupposto obbligato alla nostra autentica realizzazione e il
luogo dove ci condurrà la nostra ricerca di felicità che corrisponde alla fonte
originaria di noi stessi e della nostra identità. A differenza dell’AS però il VX
non è una tappa futura del nostro viaggio, ma è piuttosto un richiamo, un ammonimento, un’esigenza che, seppur impellente, non verrà automaticamente
assolta dalle vicende della vita. Il percorso indicato dal VX non si identifica con
l’inevitabile e scontato cammino dell’ascendente: condurre l’anima, attraverso
le vicende terrene dell’ascendente, a realizzare se stessa e identificarsi col VX
richiede consapevolezza e impegno.
L’AVX mi sembra, come e più del DS, partecipare alle dinamiche del suo
opposto in modo complementare. Da una parte l’opposizione indica una tensione da armonizzare, una dinamica che deve rimanere in equilibrio per potere
esprimere con più pienezza e frutto se stessi (ad esempio un’opposizione VX
in Leone – Giove in Acquario ribadisce l’importanza del rapporto io-tu in senso
allargato, del servizio come fine ultimo e unica condizione del “brillare” leonino). Dall’altra il pianeta in opposizione colora con le proprie sfumature la personalità del VX e la sua energia arriva in modo tanto potente e stimolante in
quanto giunge attraverso un aspetto disarmonico (il VX in questo caso si avvale dell’impulso creativo, umanitario ed espansivo di Giove). L’AVX viene così a porsi sia come tutt’uno col VX, sia come risposta al VX stesso. Nel caso
citato il Giove introiettato sarà un’ulteriore spinta all’ambizione e all’ampiezza
di vedute e non potrà fare a meno di produrre opere abbondanti e rigogliose
che si mostreranno materialmente nel settore dell’AVX. Inteso con valori di
“discendente” l’AVX gioviano si può leggere come la conseguenza della creatività che è emanazione spontanea della personalità leonina: l’interiorità e il
mondo circostante saranno luoghi fertili di frutti. L’asse AVX–VX è un indicatore del destino ma non presenta un particolare rapporto dinamico tra i suoi
estremi, non vi è tra di essi un antagonismo né temporale (Nodi, IC–MC) né
spaziale (IC–MC, DS–AS). La direzione del destino si manifesta in questo ultimo caso non tanto come tensione tra un dentro e un fuori o tra un prima e un
dopo quanto come una caratterizzazione a macchia d’olio che ha il suo centro
nel punto del VX e alcune delle sue ultime propaggini e sfumature nell’AVX.
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Non c’è proiezione da dentro a fuori, né tra prima e dopo: l’AVX è tanto segreto, interiore e profondo quanto lo è la verità del VX.
I mezzi del destino
I mezzi del destino sono le diverse componenti della personalità, le strategie
contingenti e materiali di cui l’anima si serve per realizzarsi sulla dimensione
terrena. Sono tutti i pianeti della personalità più i pianeti del karma, che abbiamo considerato in precedenza. Insieme essi determinano l’identità psicologica
e psicosomatica che caratterizza sulla Terra l’espressione dell’anima.
Per una disamina approfondita e il più completa e sfaccettata possibile si
consiglia di tenere conto non solo della posizione degli aspetti ma anche delle
antisce (la proiezione del pianeta al di là dell’asse orizzontale est-ovest, l’ “ombra” del pianeta, una visione in negativo fotografico e nello stesso tempo in
prospettiva, quasi una sorta di ascendente del pianeta stesso), e dei nodi lunari planetari (che indicano la via di evoluzione e realizzazione dell’energia del
pianeta).
Tra i pianeti della personalità, il Sole ha un ruolo predominante. Se il mito, la leggenda personale, è indicato dai punti più esposti della carta, che affiorano come iceberg dal mare e ostentano la loro evidenza: AS, MC, VX e Nodo Lunare Nord; il Sole è il modo in cui il mito mi entra negli occhi e vivifica la
mia carne, il modo in cui il mito si traduce nel linguaggio della mia persona,
l’impostazione emotiva del mio percorso. Chi nasce col Sole in Scorpione dovrà fare opere di trasformazione, improntare le sue attività a processi di rigenerazione psichica: tutto quello che farà avrà questo fine e questa modalità e
potrà essere letto sotto questa luce. Chi nasce in Gemelli sarà un comunicatore e vivrà all’interno di una modalità di percezione e azione “aria”, più mentale
che emotiva, tendenzialmente più curiosa ed eclettica che introspettiva. Ognuno non potrà evitare, nella propria attività, di avere a che fare con l’impostazione fondamentale del suo essere. Il Sole, illuminando quel grado dello zodiaco colloca la persona in un determinato contesto e ne individua l’identità primaria, l’identità maschile che agisce e opera nel mondo.
La Luna, luminare di pari grado e importanza in astrologia, individua invece il nocciolo della parte femminile della personalità, la sfera emotiva, il
modo di sentire e di sentirsi. Mentre il Sole è ciò che noi siamo in rapporto con
l’esterno, la Luna indica qualità e tipologia dei lavori da compiersi a livello interiore. Se il Sole in Scorpione fonda l’attività sul concetto di trasformazione,
la Luna in Scorpione impone prima di ogni altra cosa di convergere la propensione trasformativa su se stessi, di essere noi la prima cavia e la testimonianza
vivente di come si possa morire e sempre rinascere rinnovati. La Luna rappresenta il punto più critico e delicato della carta natale, il primo e fondamentale
guardiano della soglia del possibile benessere, della realizzazione e del raggiungimento della felicità. Dovunque si voglia arrivare si deve prima passare
attraverso noi stessi e uscire indenni dalle prove che ci faranno crescere e ci
permetteranno di abbandonare il nido. Per affrontare il mondo con serenità
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Casa Ottava
dobbiamo creare la serenità dentro di noi, liberarci da demoni e fantasmi, da
paure, fragilità, ferite… Il mancato superamento delle sfide che ci sottopongono le sofferenze, le carenze, le oppressioni interiori compromette qualsiasi
possibilità di crearci una vita soddisfacente a nostra immagine e somiglianza.
Le caratteristiche e gli aspetti disarmonici e stridenti della Luna devono essere
trasformati da ferite in stimoli perpetui all’azione del Sole e delle forze maschili
attive e fattuali. La Luna, in quanto “mezzo del destino”, cioé modalità espressiva della personalità, rivela le ragioni emotive radicate alla base delle nostre
scelte comportamentali, le spinte profonde con le quali si identifica gran parte
della nostra azione nel mondo. E’ “espressione” certo, ma espressione che rimane confinata alla sfera intima, espressione a livello interiore di istanze emotive profonde. Come il VX anche la Luna rappresenta l’indirizzo primario, che
non sente ragione, ma mentre il VX si pone come modello, archetipo da raggiungere e in cui identificarsi, la Luna è il geroglifico della nostra emotività,
della nostra struttura femminile e interiore, il modo spontaneo di esprimersi e
vibrare del nostro sentire. Quindi più che indicatore di direzione, come il VX, è
punto di partenza, origine e parte costituente e integrante di noi.
Inoltre il travaglio interiore a cui la Luna ci sottopone, se gestito con consapevolezza, diviene un’occasione di conoscenza, di arricchimento interiore, di
espansione degli orizzonti ed esplorazione del profondo. La Luna è un pozzo di
percettività, di ascolto empatico ed eventualmente anche medianico, e completa il quadro della personalità con doti squisitamente femminili, canali di
ascolto intuitivo e quasi inconscio rivolti direttamente alle profondità segrete
nostre e, eventualmente, altrui. La Luna fornisce la prima, rudimentale sensazione e indicazione riguardo la propria identità e i propri bisogni, a come creare la pace dentro di sé, come realizzare una prima, fondamentale alchimia interiore. La Luna è l’anima tradotta a livello della personalità, la porzione della
personalità che più si può rapportare ad essa, il primo baluardo dell’anima, la
prima visita obbligata ai misteri dell’inconscio. Come il VX, funge da organo di
senso, da verifica del cammino: segnala a livello istintivo e immediato se stiamo rispettando le nostre esigenze interiori o tradendole.
Considerato nella funzione di “mezzo del destino”, ritengo il carattere di
Venere piuttosto accessorio e ausiliario. Venere, per gli uomini come per le
donne, è la spia del modo di amare e delle preferenze a livello di gusti. Rappresenta i gusti, non gli ideali, la scelta della forma estetica, non del contenuto
della propria vita. Individua una modalità molto quotidiana, pragmatica, quasi
aneddotica: le inclinazioni e preferenze che improntano la sfera personale e
sociale. Il carattere di Venere è interessante solo se il pianeta è associato a indicatori del destino o a pianeti della personalità che indichino modelli espressivi più sostanziosi ed evidenti (Sole, Marte, Giove, Luna); altrimenti l’influenza
di Venere pertiene esclusivamente alla sfera intima e relazionale. Il carattere di
Venere, di per sé, non individua né connota il destino di una persona né il
cammino verso la sua realizzazione.
Se l’ambito di Venere è affine e complementare a quello della Luna (Venere: sentimento; Luna: emotività; Venere: esternazione del sentimento; Luna:
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sentire interiorizzato) l’ambito di Marte, in associazione col Sole, completa la
modalità maschile di espressione della personalità. Mentre la modalità femminile è ricezione e ascolto, quella maschile è prettamente azione e affermazione. Marte è il modo che si ha di farsi strada nel mondo, la qualità del passo
che si adopera lungo il proprio cammino. Conviene analizzarlo e conoscerlo
bene per smussarne gli eccessi sempre e comunque lesivi o ridimensionarne
le debolezze, e per inserirci con fluidità e profitto nella nostra dinamica naturale di movimento.
A questo punto, per permettere all’organismo energetico costituito dalle
diverse forze in azione di essere in armonia, di lavorare al meglio, con agio e
profitto, al servizio dell’anima e del destino, occorre accertarsi che le sue
componenti siano in equilibrio. Le singole parti non solo devono essere di per
sé rispettate e valorizzate, ma devono agire in perfetta sinergia, bilanciamento
e in rapporto di complementarietà. Nell’essere umano la parte maschile deve
essere in armonia con quella femminile. La creatività è data solo in presenza
di entrambe queste energie: la Terra e il seme che la feconda; il sentimento
(l’acqua) e l’idea (l’aria) che lo anima e dirige o la passione (fuoco) che lo
convoglia in azione. Le energie femminili sono di nutrimento, quelle maschili
di spinta ed esteriorizzazione. Non esiste organismo che si regga dimezzato,
che sia autosufficiente e proficuamente creativo mancando di una delle due
parti. Lo squilibrio porta a malessere e spreco di energie. Lo squilibrio deve
essere “dinamico” cioè continuamente tendente all’equilibrio, devoto all’ideale
di completezza ed alchimia interiore.
In questo contesto può essere utile considerare anche il carattere di Venere, per avere il quadro completo delle esigenze della personalità, per rispettare
il più possibile l’intera gamma dei nostri bisogni. Si possono osservare gli
aspetti che mettono in relazione Luna, Venere, Medio Punto Venere-Luna, antisce e nodi planetari dei due pianeti della personalità, con i pianeti maschili o
gli indicatori di destino e rendersi conto di quanto le due polarità siano per loro
natura in armonia o quanto sia invece necessario un lavoro, più o meno delicato o sofferto, di conciliazione di istanze apparentemente in disaccordo.
Il libero arbitrio come via all’autorealizzazione
Il libero arbitrio corrisponde alla volontà mossa, o meno, alla ricerca del bene.
La direzione del nostro destino è data. Passeremo lo stesso attraverso le prove
iniziatiche dell’AS, subiremo consciamente o inconsciamente le pressioni del
VX, ci identificheremo col MC e procederemo lungo la traiettoria simbolica del
Nodo Lunare. Possiamo accelerare i tempi, ottimizzare le energie, appianare
gli ostacoli interiori e quindi le loro proiezioni nel mondo esteriore, sgretolare
blocchi e autolimitazioni, guarire le nostre ferite. Possiamo volere lavorare sodo, in nome di noi stessi e del nostro bene (e di conseguenza in nome del Bene Supremo per la collettività che non può che giovarsi di una nuova perfetta
tessera al suo mosaico). Oppure siamo liberi di farci dominare dalla pigrizia e
dalla sfiducia, di mantenere lo sguardo corto e non osare desiderare il meglio
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Casa Ottava
per noi, quello che veramente ci corrisponde e ci emoziona. Il libero arbitrio
serve a renderci conto del nostro cammino e della nostra identità e a scegliere
l’opzione di non perdere tempo e procedere, ogni giorno, nel modo migliore,
prendendoci cura di noi stessi e del prossimo. Se scegliamo di ascoltare e rispettare i nostri bisogni e desideri e di adoperarci per fare scendere e incarnare il progetto della nostra anima sulla Terra, ci inseriremo naturalmente nel ciclo dell’energia cosmica e otterremo ciò che di meglio la vita può riservarci.
Il prenderci cura di noi inizia a partire dalla Luna, il pianeta più vicino alla
Terra che sembra fare da sbarramento, da dogana alla nostra crescita ed
espansione. Finché non esploriamo e ricostruiamo la nostra interiorità non potremo andare oltre. Osservarsi con lucidità, riconoscersi, accettarsi e amarsi,
richiede coraggio ma porta libertà creativa illimitata, la libertà, la forza e il gusto di creare se stessi. Lo scotto della mancata elaborazione delle proprie ferite è una situazione di stallo che oscilla tra sofferenza, disagio e profonda frustrazione.
Un’altra mia cliente che ha da poco superato i quarant’anni può costituire
un esempio di mancata realizzazione del destino. E’ difficile dire dal di fuori in
termini concreti e precisi quale sia il suo destino, ma per chi la conosce e conosce la sua carta astrale è evidente che questa persona non riesce a uscire
dalla prigione della sua Luna e che non soddisfa le esigenze del MC, né del
VX, né del Nodo Lunare. Il MC è in Leone in congiunzione netta con Urano e il
Nodo Lunare è congiunto a Plutone in X casa, eppure la personalità non è affatto forte, autorevole e indipendente e le spinte del MC si manifestano esclusivamente in hobbies molto trascurati e stress e aggressività sul lavoro. Questa persona non riesce ad esprimere la sua parte maschile, creativa, autonoma e fortemente affermativa perché dentro e fuori di sé non ha risolto il conflitto tra femminile e maschile e si sente perennemente una donna non amata,
non stimata, schiacciata da un maschile oppressivo e mortificante quanto assente e scostante. Non riesce a uscire dalla condizione in cui crebbe da bambina e ritrova inesorabilmente le stesse umiliazioni a cui la sottopose il padre
in tutti gli uomini a cui le capita di legarsi. Non riesce a liberarsi del proprio
passato né a rompere l’incantesimo che ancora attanaglia il presente. La sua
Luna in VII è quadrata a Urano retrogrado al MC e al Sole in IV. Il VX è sestile a
Venere e a Urano. Ma lei non riesce a incarnare l’assertività, né l’autosufficienza e l’ideale di libertà uraniano, né tantomeno applicarlo al contesto dei sentimenti. Quando avrà integrato e trasceso le sue parti dissonanti avrà imparato
a rispettarsi e amarsi e allora finalmente esigerà rispetto e amore dal suo prossimo. Fino a quando non esigerà la fiducia e la libertà che merita e che le è
propria, proietterà all’esterno i valori maschili che dovrebbe lei stessa abbracciare e subirà le pressioni di uomini che mortificheranno e schiacceranno la
sua personalità. Fino a che non si vorrà fare carico del suo autentico disagio
continuerà anche a credere nell’illusione di esserne innamorata.
Ovviamente lo scoglio della Luna è in grado di incagliare o arrestare anche personalità maschili. La Luna rappresenta il primo e sostanziale incontro
col karma, sintetizza in sé gran parte delle problematiche che la presente in-
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carnazione deve affrontare per essere felice, il passato karmico più prossimo e
urgente da affrontare che si è riprodotto e manifestato nell’infanzia. Rappresenta l’origine, l’infanzia e la madre in quanto protagonista dei nostri primi anni e poi il rapporto con la donna (per gli uomini) e il femminile introiettato
dentro di sé in quanto conseguenza del rapporto con la madre, l’imprinting del
femminile per ogni bambino. Rappresenta il nostro “bambino interiore” e il
rapporto che intratteniamo con lui, la nostra capacità di amarci e prenderci
cura di noi, trovare riparo e profitto dalle diverse tensioni e stimolazioni che si
intrecciano tessendo il nostro sentire. Rappresenta i presupposti inconsci dell’immagine che abbiamo di noi e del mondo, della nostra emotività e delle nostre inclinazioni umorali. E’ centro di nodi cruciali dell’esistenza che, se non risolti e superati, sono in grado di destabilizzare qualsiasi processo formativo.
Il libero arbitrio come capacità di scegliere, di intendere e di volere, di discernere e desiderare, è l’energia peculiare dell’essere umano e sua straordinaria risorsa. Permette di porsi nella ferma intenzione di armonizzare la personalità e superarne i limiti.
Oltre la personalità
Le forze rappresentate dai pianeti della personalità, Sole, Luna, Venere,
Marte, Mercurio, Giove e Saturno, sono le prime con cui si ha a che fare nel
proprio processo di crescita, sono le energie da sempre protagoniste delle nostre storie, a partire dalla mitologia greca, rappresentate da pianeti noti fin
dall’antichità, visibili a occhio nudo, che portano i loro riverberi direttamente
sulle faccende terrene.
In questo passaggio di era (da Rudyar in poi) la prospettiva, la volontà e
la capacità di visione si stanno ampliando e l’attenzione si sta sempre più concentrando su pianeti e indicatori del karma - per uno studio della persona che
si sviluppi, all’indietro, oltre i confini cronologici della personalità attuale, oltre
il tempo e lo spazio, e sugli indicatori del destino o del dharma - per uno studio della persona che trascenda e superi la psicologia considerando i meccanismi evolutivi e le infinite possibilità di crescita ed espansione. I parametri del
cosmo osservato in astrologia si solo ampliati, la mente e l’intuizione si inoltrano oltre ciò che ci è più prossimo e lampante. Dai pianeti della personalità
si passa a quelli del karma, la cui orbita li include, che sembrano minori, invece sono semplicemente più distanti e richiedono una abilità “visiva” più sottile
che vada oltre il comunemente tangibile e percepibile. Siamo più grandi della
nostra personalità. Abbracciamo ellissi planetarie maggiori e ci riconosciamo
in esse. Se vogliamo, possiamo metterci anche in contatto con il cosmo che ci
aspetta, lì fuori, al di là del sistema di riferimenti e di energie del sistema solare che ci corrisponde, possiamo avvertire le influenze delle stelle fisse…
Si sta sempre più enfatizzando l’importanza di una realizzazione personale
che comprenda anche il livello spirituale e non solo il ripiegamento asfittico e
autoreferenziale sulle problematiche della personalità. Le nostre problematiche
non fanno che indurci a un atteggiamento di chiusura e autoprotezione, di di-
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fesa. Il non sentirci abbastanza amati e al sicuro ci rende orgogliosi e ostici, ci
costringe a bruciare gran parte delle nostre energie nella vana e sciocca attività di tenere alto il vessillo del nostro piccolo, incerto, io. Oltre i limiti e i disagi del nostro io, oltre la sua fame d’amore che si traduce in egocentrismo ed
egoismo, oltre l’ostinazione a proteggersi e la protervia di imporsi, c’è la libertà di essere, c’è la scelta di essere liberi e di essere felici. Essere se stessi,
in armonia con se stessi e con gli altri.
Si armonizza la personalità essendo quello che si è, sforzandosi di esserlo
al meglio, accontentando le esigenze dei diversi pianeti con equilibrio, sperimentando appieno gli input di ciascuno. Si sciolgono i potenziali bloccati (i retrogradi e/o le quadrature, soprattutto quelle con Saturno o Plutone, i signori
del karma, che pongono le sfide più antiche, ardue e impegnative) e si ceca di
investire in modo proficuo l’energia così liberata. Ci si esplora per conoscersi.
Si segue se stessi e si vede dove si va. Ci si conosce e a poco a poco ci si
mette sul cammino del destino. Questo avverrà quando ci si chiederà che cosa ci piace, che cosa vogliamo fare. Molti non se lo chiedono mai, per tutta la
vita. Se ci si osserva quando si sta vivendo in modo disarmonico e si considerano tutti i nostri costituenti psichici non sarà difficile riconoscere quali sono i
punti in disarmonia.
Individuati questi, si lavora, ci si prende cura di sé, con qualsiasi strumento evolutivo ci risulti affine, per crescere ed essere più grandi del nostro passato, essere ormai oltre le ferite della personalità e i limiti che ci impongono. Lavorare sulla consapevolezza, sulla nitidezza di visione, sull’amore e sull’ascolto
di sé, sulla sintonizzazione con i propri bisogni interiori, sull’integrazione e armonizzazione è fondamentale. Questo è il processo che innesca la creazione di
se stessi a propria immagine e somiglianza. Solo chi si sente a suo agio nel
proprio corpo e nella propria personalità può sporgersi oltre, guardare e creare
oltre, consacrandosi con gioia e spontaneità alla realizzazione dei dettami della
sua anima, all’identificazione con la propria anima.
Oltre la personalità si parla di amore: fare le cose, qualsiasi cosa con
amore, devozione, con e per il piacere di farlo. Amore per se stessi, per ciò
che stiamo vivendo e facendo, per la verità del proprio destino, e per la verità
insita in ogni creatura, amore gli altri. Bisogna essere abbastanza “guariti da
noi stessi” da avere tanto amore a disposizione da potere amministrare, essere
abbastanza guariti dalle nostre ferite per scordarcene, uscire dalla gabbia dell’autoreferenzialità e porsi agli altri con cuore aperto e disponibile.
L’amore è la motivazione a fare qualcosa di buono, giusto e utile per la
comunità, a realizzare ed esprimere se stessi e mettere a frutto talenti e missione.
Ulteriori indicatori del destino
Le mistiche e le discipline esoteriche di ogni tempo e tradizione culturale si sono occupate del livello dell’anima, il livello energetico della nostra persona che
abbraccia e sovrasta la mera personalità e le contingenze della presente incar-
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nazione. Gli studi cabalistici (mistica ebraica, la cui origine si perde all’alba
dell’era semita e che probabilmente è la diretta prosecuzione dei culti misterici
egiziani di cui Mosé era iniziato…) offrono delle chiavi di lettura particolarmente chiare e sistematiche. Esistono nella sfera energetico-spirituale superiore e contigua alla nostra delle forze invisibili composte di materia astrale
dette (con un lemma posteriore e posticcio, di origine greca, risalente alle traduzioni in greco della Bibbia a uso della civiltà cristiana) “angeli”. Sono 72 e
sono disposti lungo tutta l’ellissi zodiacale, ognuno coprendo un arco di cinque
gradi, a partire dai primi gradi dell’Ariete che ospitano la reggenza del primo
angelo della prima schiera, quella dei Serafini. Ognuna di queste entità di luce,
di queste tipologie di energia luminosa, regge inoltre alcuni giorni e alcune fasce orarie, e alcuni gradi isolati dello zodiaco.
La tradizione attribuisce ad ogni persona tre “angeli custodi” (con terminologia posteriore, di origine latina ed ecclesiale): uno preposto al corpo fisico, uno preposto al corpo astrale, uno altro al corpo mentale. Il primo è colui
che regge il lasso di gradi zodiacali in cui è situato il Sole, il secondo regge il
giorno di nascita e il terzo il lasso di 20 minuti in cui si è venuti al mondo. Essi
in realtà non sono suggeritori o ispiratori, né tantomeno, “protettori” e guardiani: sono essenzialmente degli specchi.
Sono parti di noi, del nostro Sé superiore: il loro carattere, le loro attitudini e particolarità sono le nostre, relativamente ai settori fisico (esperienze di
vita concreta), astrale (sfera emotivo-sentimentale) e mentale (intelligenza razionale, intuitiva e spirituale). Sono una sorta di nostri organi a livello astrale,
sono le sfere elevate della nostra persona estesa a comprendere i mondi sottili. Sono le nostre guide interiori, i semi e gli indici del nostro destino, del nostro ruolo nel mondo, il destino superiore che trascende debolezze e difficoltà
quotidiane, rappresentano la tipologia energetica che aspetta di canalizzarsi
nella materia.
Al di là dei pianeti della personalità, visibili a occhi nudo, e dei minuscoli
ma potenti pianeti del karma, si estendono queste forze che indicano anch’esse parti di noi in cui riconoscerci, da capire e da cui lasciarsi guidare.
L’angelo del corpo fisico mostra il quadro del “fare”, il contesto, la modalità esteriore del mio operare. Nel mio caso, ad esempio, si tratta di Michael
(48), la cui lettura simbolica delle lettere ebraiche antiche che compongono il
nome indica l’ integrazione Maschile Femminile come porta verso la creatività
e lo slancio di esplorazione spirituale. L’ambito concettuale è vasto e passibile
di infiniti approfondimenti e studi (e una lettura sintetica e superficiale non gli
rende onore) ma l’esortazione è chiara: gli strumenti della fucina ideale sono
dati. Ovviamente la disamina del significato del nome e della qualità della forza angelica, per ogni forza angelica, si può e si deve approfondire per mettere
sempre più a fuoco il quadro, per dare chiarezza, luce, completezza ed energia
al nostro io superiore che in questa forza si identifica e si riconosce, per svelare, a poco a poco, il sottile mistero della parte spirituale, ultra-psichica che ci
compone. Nella fattispecie, l’angelo del corpo fisico rappresenta come in pratica la mostra missione e il nostro Sé superiore si realizzano.
92
Casa Ottava
L’ispirazione che animerà le nostre azioni è riflessa nei caratteri dell’angelo del corpo energetico astrale e in quelli dell’angelo del corpo mentale. Il primo rappresenta la qualità del desiderio che anima e forgia la direzione del
cammino e sostiene tutto il nostro essere, che cosa voglio ardentemente da
me e in chi mi riconosco. Quale è la mia capacità di espansione a livello di
cuore, l’ampiezza del mio respiro. L’angelo del corpo mentale riflette l’ampiezza del pensiero, la capacità di espansione del pensiero, in che direzioni e fino a
dove si spinge, con quali aspirazioni e attitudini e quali innate capacità.
La direzione del destino è data da tutti e tre, in sinergia. Quello che realizzo è rappresentato dall’angelo del corpo fisico, la forza essenziale e più significativa in cui riconoscersi. La sostanza, il pensiero che anima e forgia la materia che realizzo, ciò che impronta il contenuto e struttura la creatività, è rivelato dall’angelo del corpo mentale. La qualità della tensione espressiva e gli ambiti della creatività sono inscritti nel carattere dell’angelo del corpo astrale.
L’astrale è come un treno merci che trasporta i frutti del mentale e passa per
le stazioni segnalate dal fisico.
L’opera alchemica di esternazione del proprio destino ha il contenuto della forza angelica del corpo mentale, la modalità e l’azione di quella del corpo
astrale e il luogo di esecuzione indicato dall’angelo del corpo fisico.
Congresso FAES a Milano
Città dei Visconti
Astrologia Karmica
93
Meskalila Nunzia Coppola
ASTROLOGIA KARMICA
UN TROTTOLIO
NEL PASSATO ONNIPRESENTE
Dalla conferenza tenuta il 4 dicembre 2003 per la Delegazione di Roma
L.A. 135-840
Percorso di ricerca esperienziale sulle origini dell’Astrologia karmica, alla luce
del simbolo precessionale e dello Yantra che indica i cicli universali e individuali.
SALUTO TE SUPREMA MATRIKA DEVI,
ORIGINE E FINE DEI CICLI!
SALUTO TE CHE IN UNA FRAZIONE DI SECONDO,
TI MANIFESTI COME CREATRICE,
CONSERVATRICE E DISTRUTTRICE DEL TEMPO!
OM ŚRI GANEŚAYA NAMĀH
JAY KĀLI BRĀHMA MAHI TĀRĀ MAHĀKĀLA VINĀSINI
OM NAMAH ŚIVĀYA
JAY LANGTĀ BĀBĀ
JAY CHAKRADHER JOSHINĀTH
IL MOVIMENTO KARMICO
Questa conferenza è un’occasione per presentarvi l’origine dell’Astrologia
karmica, laddove per origine non s’intende una verità dogmatica e inconfutabile ma tra le tante teorie esistenti, quella trasmessa dalla mia Scuola di provenienza, unitamente alla pratica dei principi che ne caratterizzano l’orientamento, cui si aggiunge l’integrazione delle successive esperienze ed elaborazioni personali.
Mi piacerebbe che questo incontro fosse un percorso da fare insieme, attraverso il potere sonoro della parola Ayanamsa, termine formato da Ayanaviaggio-percorso e Amsa-parte-frazione. Di solito, lo studio e la pratica di questa prima parte dell’Astrologia karmica, avviene in circa due anni. Ricordando
la teoria dei frattali, prendiamo un frammento dell’intero percorso, transitiamo
su di una parte della spirale e vivremo le tappe di un viaggio completo. Allora,
94
Astrologia Karmica
usando l’energia del suono e spezzando il termine nelle sue parti costituenti,
proveremo a contrarre il biennio in due ore circa.
Inizieremo questa breve esperienza, attraverso la sintonia con il trottolio
Āyanamsa, cercando di sentire l’Energia della Terra, della Luna e del nostro
corpo, grazie ad un movimento armonioso e personale… o attraverso un gesto
simbolico. L’energia risvegliata da quest’azione, ci guiderà poi a costruire le linee dei pianeti di base che, a loro volta, riconducono al numero sacro: il Nove.
Per entrare in questa dimensione, v’inviterei ad allontanarvi, temporaneamente, dagli schemi personali di riferimento zodiacale, così da sperimentare un differente pensiero astrologico. Ci basterà uscire, simbolicamente, dal sistema tropicale, al fine di sintonizzarci con il movimento dell’Ayanamsa. Si
tratta di retrocedere, per un attimo, in una dimensione mentale un po’ più arcaica ma di potente impatto, grazie ad una buona connessione con il pensiero
divergente, rappresentato dal numero Nove e dalla Casa Nona, sito del Dharma, della meditazione, dell’intercultura e del viaggio. Attraversando la Casa,
troveremo il coraggio di compiere il temporaneo viaggio nel passato. Lo strumento per accompagnare questa retrocessione in Nona è un ciclo respiratorio
di nove inspirazioni. Naturalmente, non appena la conferenza avrà termine,
ognuno potrà tornare ai suoi riferimenti zodiacali. Del resto, la diversità tra i
due Zodiaci non implica la reciproca delegittimazione ma un diverso orientamento e una visione della stessa realtà da una differente angolatura.
L’Āyanamsa è la distanza precessionale degli Equinozi. Le teorie sulla data di coincidenza tra lo Zodiaco siderale e quello tropicale sono varie. Ogni
scuola propone la propria Ayanamsa, la differenza iniziale tra le une e le altre
consta di pochi secondi. Il governo indiano ha scelto l’Ayanamsa di Lahiri, come convenzione ufficiale per rappresentare la data di coincidenza.
L’Ayanamsa è raffigurata, fisicamente o graficamente, da una spirale che
indica l’oscillazione della Terra sul suo asse. Tale movimento rappresenta, a
sua volta, la ciclicità del tempo. Ogni ciclo è costituito da una rete in cui qualunque attimo del presente è connesso al passato. Dall’incrocio del passato
con il presente si delineano le maglie del futuro. La sinergia di queste tre misure di tempo rende possibile il movimento e la flessibilità dei limiti al libero arbitrio che, a sua volta, è considerato una reazione all’Ayanamsa. Lo specchio
dell’Ayanamsa è l’immagine mobile della Luna che, con le sue fasi ben visibili,
è il corpo celeste in cui meglio si riflette il gioco del tempo e con esso, il Karma. Il movimento della Luna rappresenta le emozioni, chiamate in sanscrito
Bh?va, termine che indica, inoltre, l’esistenza fenomenica, gli impeti del cuore
e gli impulsi della mente. In Astrologia, il termine Bhava designa le Case, quali
aree d’azione per i Segni e i Pianeti. La Luna, visitando le Case, esprime una
determinata emozione e risponde a quella dell’eventuale abitante.
In senso karmico, il trottolio Āyanamsa è il simbolo di un qualsiasi movimento o spostamento, capace di attivare le antiche impressioni (vāsanā) e i
semi karmici (samshkara), celati nella coscienza individuale ma anche in
quella collettiva. Gli astrologi tantrici rappresentano questo spostamento in
forma grafica, attraverso la costruzione e la meditazione su di uno speciale
Astrologia Karmica
95
grafico che racchiude in sé il segreto del Karma individuale, universale e divino. Vi sono infiniti modi di costruire questo diagramma ed esistono Scuole che
centrano il loro insegnamento sulla conoscenza e la pratica di questa sacra
geometria. Tutte le scuole concordano sul principio d’identità tra la Divinità, il
Cosmo, l’essere umano e il sistema planetario. In questa sede, noi c’interesseremo solo alla parte strettamente astrologica di questo sacro Disegno.
Il cosmo, il corpo umano, i pianeti
Secondo l’Astrologia karmica, l’intero Cosmo, comprese le galassie, le stelle, i
pianeti e tutto ciò che esiste, in qualsiasi forma, è contenuto in scala ridotta
nel tessuto terrestre. Tutto ciò che esiste nella struttura terrestre, esiste in dimensioni ancora più minuscole nel corpo umano, le cui energie principali sono rappresentate dal Sole e dalla Luna, attraverso le due Nādi, Idā e Pingalā.
Le Nādi o arterie sottili del corpo umano sono più di 72000 e attraverso di esse circola Prāna Shakti, l’Energia vitale. La Nādi più importante è Susumnā,
l’asse centrale che, partendo dalla zona tra l’ano e i genitali, arriva all’altezza
alla testa; al suo interno vi sono i Chakra che richiedono uno studio a parte da
trattare, magari, in una prossima occasione. Attorcigliate intorno a Susumnā si
trovano Idā, la Nādi lunare e Pingalā, quella
solare; entrambe sono
attivate dalla respirazione. Susumnā è il canale energetico che
funge da sostegno per
il corpo umano e le sfere celesti. Nel Cosmo,
essa è rappresentata
dal monte Meru, il cosiddetto asse dell’Universo. Nel corpo umano, la Nādi centrale è
presente all’interno della colonna vertebrale,
che costituisce la sua
corrispondenza fisica.
Nel globo terrestre e
negli altri corpi celesti,
Susumnā è simbolizzata dall’asse di rotazione. In tutte le tre dimensioni, quest’asse è
tanto potente quanto
invisibile.
96
Astrologia Karmica
Figura 1
Considerato come l’isola delle nove gemme preziose, con le sue nove aperture
(2 orecchie, 2 occhi, 2 narici, la bocca, l’organo sessuale, l’ano), il corpo
umano è identificato al Chakra Navagraha. Il corpo sottile o astrale è rappresentato dalle 27 Nakshatra (asterischi o dimore lunari). La cintura zodiacale
rappresenta, invece, il corpo del Kalapurusha, ossia della Divinità primordiale
nella sua forma cosmica e nel contempo in quella individuale o del corpo causale. L’insieme dei tre corpi è contenuto nello Yantra o Chakra che racchiude
in sé il segreto del Karma, e verso il cui Bindu (centro) stiamo per viaggiare.
COSTRUZIONE DELLA MAPPA PER IL VIAGGIO
✥ Incominciamo dall’impalcatura, dall’asse centrale. Disegniamo un cerchio di
qualsivoglia grandezza. Tracciamo un diametro verticale e dividiamolo in 48
parti uguali (48 = 12 segni zodiacali + 27 Nakshatrā + 9 pianeti).
FIGURA 1
✥ IIncominciando a contare dal primo in alto, marchiamo i seguenti punti : 6,
12, 17, 20, 23, 27, 30, 36 e 42... Da questi punti, tracciamo delle linee orizzontali che tocchino la circonferenza, per un totale di nove segmenti.
Astrologia Karmica
97
Figura 2
✥ INumeriamo le linee nell’ordine dal basso verso l’alto. Dai due estremi di
ogni linea, cancelliamo le parti, secondo le seguenti proporzioni:
Linea 9:
Linea 8:
Linea 7:
Linea 6:
Linea 5:
Linea 4:
Linea 3:
Linea 2:
Linea 1:
1/16
5/48
intera
1/3
3/8
1/3
intera
1/12
1/16
All’esterno della circonferenza, accanto ad ogni linea, possiamo scrivere il
nome del pianeta corrispondente. La figura che
otteniamo è la seguente:
FIGURA 2
Figura 3
N.B. La terza e la nona (Marte e Ketu), restano intere.
DA QUESTO MOMENTO,
INIZIANO I NOVE PASSI
DEL
CAMBIAMENTO
PLANETARIO.
FIGURA 3
98
Astrologia Karmica
Figura 4 - Fase dei triangoli maschili
1)Unire gli estremi del Sole (1) con il
centro di Saturno (7). Il cuore e le ginocchia.
2)Gli estremi della Luna (2) con il centro
di Ketu (9). Il grembo e il naso.
3)Gli estremi di Marte (3) con il centro
superiore della circonferenza. La fronte
e l’orizzonte.
4)Gli estremi di Mercurio (4) con il centro di Rahu (8). La lingua e le ossa.
FIGURA 4
Astrologia Karmica
99
Figura 5 - Fase dei triangoli femminili
5)Gli estremi di Giove (5) con il centro
di Marte (3). La flemma e la fronte.
6)Gli estremi di Venere (6) con il centro
della Luna (2). La pelle e il grembo.
7)Gli estremi di Saturno (7) con il centro
inferiore della circonferenza. Le ginocchia e il confine.
8)Gli estremi di Rahu (8) con il centro
del Sole (1). Le ossa e il cuore.
9)Unire gli estremi di Ketu (9) con il
centro di Mercurio (4). Il naso e la lingua.
FIGURA 5
100
Astrologia Karmica
Figura 6
Abbiamo, così, attivato le energie comunicative dei pianeti e la comprensione
delle loro corrispondenze. L’ultimo contatto, infatti, avviene attraverso Mercurio.
Ad ogni pianeta è stata associata una
delle corrispondenti parti del corpo. Ve
ne sono anche altre. Volendo, nel corso
della preparazione, si possono visualizzaFIGURA 6
re o toccare le parti del corpo associate
alle linee di congiunzione che formano i
lati dei triangoli.
Adesso, dobbiamo tracciare la parte periferica, quella che permetterà
l’entrata o l’uscita dal diagramma, al momento della meditazione.
Circoscriviamo un cerchio alla prima circonferenza. Dividiamolo in otto
parti uguali. Disegniamo otto petali, situati tra il primo e il secondo cerchio.
All’esterno dei petali, disegniamo ancora un cerchio e dividiamolo in sedici
parti uguali. Disegniamo sedici petali simmetrici, estesi tra il secondo e il terzo
cerchio. All’esterno della sfera con sedici petali, disegniamo ancora tre cerchi
concentrici. Abbiamo ottenuto un insieme di sei cerchi e due ghirlande di petali. In periferia, disegniamo tre quadrati, l’uno inscritto nell’altro. Ai quattro lati di ciascun quadrato, cancelliamo una parte centrale per formare la porta,
così da ottenere quattro por te per ogni
quadrato, per un totale di dodici porte. (I
dodici segni zodiacali). Abbiamo tracciato
il Bhupura, l’entrata o
l’uscita dalla Ter ra
(Bhu) o dal sistema
solare d’appartenenza.
Ecco il quadro finale: lo S̄ ri Yantra o
S̄ri Chakra.
Figura 7
L’intreccio delle linee
rappresenta il gioco di
creazione, protezione
e assorbimento dell’Universo.
FIGURA 7
Astrologia Karmica
101
Lo Śri Chakra e i pianeti
La disciplina che si occupa delle pratiche inerenti allo S̄ri Yantra si chiama S̄ri
Vidyā che, oltre alla sostanza delle forme, studia anche la natura dei numeri.
La sacra geometria dello Śri cela i segreti della Dea, dell’Universo, del Karma
e del singolo individuo con il suo tema astrale. Da questo diagramma nasce, si
conserva e si trasforma ogni singola e collettiva realtà, grazie all’energia del
triplice respiro, quello umano, quello cosmico e quello divino. Nel contesto
astrologico, Śri Yantra rappresenta il movimento dei pianeti e il loro intreccio
con l’esistenza umana. Lo Yantra disegnato, contemplato e meditato, secondo
una ritualità sincera e consapevole o con naturale curiosità, s’illumina ed apre
le porte del Cosmo. Nel corso del viaggio planetario, il Cosmo che si manifesta al singolo individuo è la sua stessa natura in tutte le possibili sfaccettature,
ossia il microcosmo espresso nella media di 21600 respiri quotidiani.
Il numero 21600 è molto importante in Śri Vidyā perché in esso è contenuto il simbolo dello Yantra, il Nove. Oltre al numero giornaliero di respiri che
un essere umano dovrebbe compiere, 21600 rappresenta la suddivisione dello
Zodiaco in primi (360° x 60 = 21600’). Tutti i suoi sottomultipli portano alla
consapevolezza dello S̄ri yantra. Il sottomultiplo più sacro e potente è 108 la
cui sintesi finale è 9 (prima potenza del 3), simbolo dell’insieme planetario e
dei triangoli primari che formano lo Yantra. Il nove rappresenta il primo o l’ultimo passo dall’individualità alla dimensione cosmica. Lo Śri Yantra, infatti, è
formato da una serie di nove triangoli che vibrano intorno al Bindu, il punto
centrale, simbolo dell’unione degli opposti. Cinque sono i triangoli femminili
con il vertice in basso e quattro i triangoli maschili con il vertice in alto. La base d’ogni triangolo rappresenta un corpo celeste, nato dal grembo della Dea
che presiede allo Yantra: Lalitā Mahātripurā Sundari. L’insieme delle nove basi
planetarie, forma il Chakra dei Navagraha. Intrecciandosi, i nove triangoli formano un insieme di 43 nuovi triangoli.
Come abbiamo visto durante la preparazione, all’esterno della circonferenza che racchiude i triangoli vi sono due cerchi con i petali di loto. Ancora
più all’esterno vi sono altri tre cerchi che rappresentano la cintura del cosmo
ed all’esterno periferico, vi è un quadrato trilineare, detto Bhupura. Il termine
deriva dalla radice Bhu, la Terra, e Pura, ossia l’intero, come regione definita
dello spazio. Il Bhupura è l’entrata o l’uscita graduale dalla dimensione cosmica ed è formato da tre quadrati inscritti l’uno nell’altro. Ogni quadrato è munito di quattro porte, una per lato. L’insieme dei tre quadrati rappresenta l’orizzonte tra la dimensione terrena e quella celeste. Nello stesso tempo, i quadrati
sono i confini del nostro sistema solare e sono delimitati dai tre pianeti transpersonali, Urano, Nettuno e Plutone. Questi pianeti accompagnano l’individuo all’entrata o all’uscita dalla dimensione terrestre e individuale.
Per la pratica, lo Yantra va orientato ad Est. La meditazione sullo Yantra
può avvenire in due modi, dall’esterno all’interno o viceversa. L’entrata o l’uscita può avvenire da una delle quattro porte del Bhupura, il quadrato-confine
tra l’Io e il Tu, il singolo e la collettività, l’Individuo e lo Spazio, la Terra e l’Uni-
102
Astrologia Karmica
verso, l’Umano e il Divino. Una volta disegnato il Diagramma, per effettuare il
rito del passaggio, all’inizio della meditazione, bisogna eseguire un giro completo intorno al quadrato, scegliendo la porta da cui entrare. Ogni porta è associata ad uno specifico Elemento e rappresenta una delle dimensioni possibili per afferrare le ombre e le luci della vita, attraverso il Karma. Se volete, prima ancora d’iniziare l’esperienza meditativa e di conoscere le corrispondenze,
potete scegliere subito uno dei quattro punti cardinali da cui partire. Tra qualche istante, attraverso la descrizione delle corrispondenze, scoprirete la funzione del punto scelto per rapporto agli eventi di questo periodo della vostra vita.
La porta che si vede in alto rappresenta l’Est (la porta del Sole e dei mantra);
il Nord si troverà a sinistra (Porta della Luna e della conoscenza). Il Sud è a
destra (Porta degli Avi e della devozione). L’Ovest si trova in basso (la porta
del Signore dell’Acqua e dei riti sacri).
Una volta completato il disegno, la meditazione avviene attraverso una
differente ripartizione dello Śri yantra. Si tratta di mettere in figura nove Chakra o circuiti, guardano all’insieme del disegno da un’angolatura completamente diversa da quella seguita durante la fase di preparazione.. Iniziando dall’esterno, il primo circuito o Chakra è il Bhupura con i tre cerchi; il secondo è
l’insieme dei 16 petali; il terzo è l’insieme con gli 8 petali, dove termina la fase
introduttiva; il quarto da cui inizia il vero viaggio verso il Bindu, è il circuito
con i 14 triangoli esterni; il quinto circuito contiene i 10 triangoli più grandi; il
sesto contiene i 10 triangoli più piccoli; il settimo comprende gli 8 triangoli;
l’ottavo è formato dal triangolino centrale e il nono è rappresentato dal Bindu
che è la parte più segreta dell’intero diagramma. L’immagine che segue è solo
un par ticolare dello Ś ri
Yantra, ma ci aiuterà a focalizzare meglio l’insieme
dei
45
triangoli
(14+10+10+8+1) che
conducono al Bindu. Ho
evidenziato i circuiti dai
quali inizia il viaggio verso
il centro, con colori diversificati, così che si possano vedere meglio i passaggi.
Figura 8
La visione del Diagramma
completato sarà un momento d’intenso piacere
che potrà già bastare come prima esperienza. Coloro che vorranno pratica-
Astrologia Karmica
103
re la meditazione astrologica sul Chakra, possono farne il disegno e poi meditarvi nell’ottavo e nel quattordicesimo giorno lunare della quindicina chiara.
Una regola importantissima è di non tenere lo Yantra sospeso ad una parete,
come fosse un quadro, ma di posarlo su di un supporto. Al momento della
meditazione, lo si posa a terra su di una stoffa naturale o su di un sostegno di
materiale non sintetico.
Il colore dello Yantra e delle sue varie parti, dipenderà da ciò che sarà
emerso, mentre eseguivamo il disegno. Ognuno si farà ispirare dalle emozioni
affiorate durante l’esperienza personale e dall’intreccio della stessa con gli
eventi correnti della propria vita. In caso di mancata ispirazione, si possono
abbinare i colori alle qualità del pianeta prescelto. Per il periodo che io sto vivendo, in questa fase, ho scelto i seguenti colori:
Figura 9 - Il viola è per l’ottavo giorno lunare e il blu per il quattordicesimo
In India, alcuni astrologi, sacerdoti e devoti, incidono lo Yantra su di una lastra
composta di cinque metalli: oro, argento, rame, ottone e stagno. Altri lo costruiscono in dimensioni ridotte per indossarlo, insieme con un mantra e con
alcune sillabe. Lo Śri Yantra è uno strumento d’evoluzione karmica di potentissimo effetto. L’averne condiviso i principi, anche nello spazio di due ore, pur
senza l’obbligo di continuarne la pratica, significa aver piantato un seme benefico nel nostro inconscio. Questo seme è rappresentato da una semplice sillaba. Vi è una sillaba segreta nascosta nel Bindu ma ognuno di voi può scegliere, all’istante, la propria sillaba e conservarla come frutto del viaggio appena
fatto. La sillaba è la matrice personale delle 51 lettere dell’alfabeto sacro. Le
51 lettere dell’alfabeto sacro costituiscono l’energia del linguaggio, e rappresentano l’insieme composto dalle 48 parti dello Zodiaco siderale con le tre
espressioni terrene del tempo cosmico.
104
Astrologia Karmica
Le basi dell’Astrologia Karmica
Completato il movimento di retrocessione e avviato il nuovo processo di pensiero, vorrei concludere con una sintesi, delineando le premesse hindu, i presupposti karmici che sostengono il procedimento ed infine, l’apporto personale che, unitamente ai precedenti punti, costituisce il metodo da me elaborato.
Premesse Hindu
A) L’Astrologia è strettamente connessa ai numeri e alla loro posizione.
B) Lo Zodiaco siderale o Nirāyana, è basato sulla Precessione degli equinozi
ed i segni corrispondono alle costellazioni. Ogni Segno rappresenta una
guida specifica verso il sentiero della realizzazione.
C) La classificazione dei pianeti non segue l’ordine di vicinanza al Sole o alla
Terra ma si basa sulla numerologia insita nella classificazione dei giorni
della settimana, iniziando dalla domenica, giorno del Sole.
D) I Ras̄i o Segni zodiacali, all’origine, erano i Ris̄i, gli antichi saggi che, una
volta completato il loro Karma, invece di unirsi all’Infinito, decisero di guidare gli umani sul cammino dell’evoluzione. Poiché ogni cambiamento è
accompagnato dalla trasformazione del linguaggio, la prima sillaba RI, si
trasformò in RA, radice di dono.
E) I pianeti sono nove e formano un chakra detto Navagraha. Rāhu e Ketu, il
Nodo nord e il Nodo sud, essendo energie personificate, hanno la stessa
natura siderea degli altri sette pianeti e sono anch’essi Entità divine.
F) Ogni Graha o Pianeta è una Divinità con il suo aspetto, il proprio mantra, la
sua rappresentazione grafica e i propri simboli. Graha significa toccare,
prendere, afferrare. I pianeti sono considerati energie personificate che con
il loro tocco, così come fanno gli individui, interagiscono ed entrano in contatto. Dalla parola Graha deriva Grahana, il termine che designa l’Eclissi.
G) Ogni pianeta, di là dalla sua natura sessuale, possiede qualità maschili,
femminili o neutre, secondo la parte caratteriale che prevale. Ad esempio,
Chandra il Dio della Luna è maschio ma la sua natura è molto femminile.
H) Nella dimensione oscura sono presenti nove pianeti ausiliari, chiamati Upagraha; ognuno è un satellite che fa da ombra al corrispondente pianeta in
luce.
I) Urano, Nettuno e Plutone non sono presi in considerazione dagli astrologi
classici.
J) Oltre ai Segni ed ai Pianeti, esistono 27 Nakshatrā, le costellazioni o case
della Luna, personificate da specifiche Divinità femminili. Le Nakshatrā
equivalgono al passo giornaliero medio della Luna. Ognuna ha le proprie
caratteristiche, un pianeta reggente, una forma, ecc.
K) Ogni Segno zodiacale è dominato da due Nakshatrā e un quarto, ed è questa la prima sostanziale differenza tra persone dello stesso Segno.
L) La Luna determina il Segno d’appartenenza e rappresenta la natura dell’individuo, quella originale con la quale si nasce.
Astrologia Karmica
105
Presupposti karmici
a. I mondi sono molteplici, così come sono svariati gli individui e gli universi.
b. Lo Zodiaco siderale, come il corpo umano con il suo ciclo respiratorio, è basato sul gioco di luce e ombra tra Luna e Sole, tra Ida e Pingala.
c. Gli Elementi sono cinque e non quattro. Il quinto è l’etere che pervade, dà
consistenza e vita agli altri quattro.
d. I punti basilari del Tema siderale sono 48: 12 segni zodiacali, nove pianeti e
27 Nakshatrā.
e. La Luna rappresenta lo specchio della Creazione ed è il primo settore di riferimento karmico. La Luna resta se stessa, attraversando un continuo ciclo
di cambiamenti, così come accade alla nostra essenza, il corpo causale, nel
corso delle reincarnazioni.
f. Vi è una corrispondenza sottile tra l’alfabeto sacro, lo Zodiaco e le forme
dello Śri Yantra. Le 51 lettere dell’alfabeto sacro sono strettamente connesse ai 48 punti dello Zodiaco siderale e alle tre misure di tempo: passato,
presente e futuro
g. Le 27 Nakshatrā o asterischi o dimore lunari sono di preminente importanza
nell’Astrologia karmica. A ciascuna corrisponde una Dea o un archetipo
femminile che caratterizza una determinata fase dell’evoluzione cosmica,
terrestre e umana, oltre che individuale.
h. Ognuno ha la sua stella, la Parte karmica da cui iniziare l’analisi del Tema,
ossia la Jānma Nakshatrā: il grado in cui si trova la Luna alla nascita, corrispondente ad una determinata Nakshatrā. Questo punto esprime la prima
sostanziale differenza tra due o più persone di uno stesso segno.
i. I Nodi lunari, Rāhu e Ketu, sono i punti più legati al Karma. Rāhu indica all’individuo il tipo d’evoluzione possibile nella vita corrente e i contenuti del
subconscio più funzionali alla ricerca. Ketu indica i nodi che nella trama delle trascorse vite, hanno programmato il tipo d’evoluzione da cercare e le
parti della consapevolezza da attivare come strumenti per l’immersione nel
profondo.
j. Il numero Nove rappresenta il Dharma e con esso il primo distacco dall’individualità per dirigersi verso la dimensione cosmica. Il primo passo verso
questa fase è l’accettazione di tutto ciò che è o appare diverso da noi.
k. I pianeti retrogradi indicano un passo indietro nella storia antecedente, causando la regressione e l’esperienza del dejà vu. Il salto indietro può portare
in superficie impressioni o samshkara di un’esistenza precedente ma anche
della vita attuale.
Apporto personale
✥ L’Astrologia karmica non ha come obiettivo principale la descrizione di
vite passate, ma propone una chiave d’accesso alla propria evoluzione,
anche grazie ad apporti derivanti dalle reti del passato karmico.
✥ Rāhu aiuta a comprendere la natura e l’origine degli evitamenti. Ketu aiuta a focalizzare le zone in cui l’attaccamento o la difesa si tramuta in blocco evolutivo. Durante la meditazione astrologica, quando s’inizia dall’e-
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Astrologia Karmica
sterno dello Yantra e si attiva Ketu, avviene subito un’immersione
nel profondo, con il risultato di attivare Rāhu e le relative risorse sommerse.
Il Punto Vertex indica il potere del desiderio ed il suo prezzo. Ogni nascita,
oltre ad antiche impressioni karmiche, contiene dei semi o samshkara.
Tra tutti i semi, il più potente è legato ad un desiderio, espresso o inespresso, che modella in nuce il progetto dell’esistenza successiva. Questo
processo di attivazione e disattivazione del desiderio si presenta anche
nella vita corrente; il desiderio ignorato è negato, può provocare una repressione che si tramuta in resistenza al cambiamento, evidenziandosi nel
modo di rispondere agli eventi esterni, agli incontri e alle relazioni fortuite.
L’attivazione del Vertex, spesso, corrisponde ad un’influenza esterna o ad
un incontro che può sconvolgere i nostri schemi. Tale perturbazione, lasciandoci privi di sostegno, può permetterci di focalizzare il desiderio inatteso e la sua origine. Il Punto Vertex è una specie di mappa segreta in cui
sono contenute le istruzioni preliminari per la realizzazione del nostro progetto esistenziale.
La Parte di fortuna rappresenta l’insieme degli strumenti necessari per attuare le istruzioni del Vertex con la realizzazione del proprio piano d’esistenza.
Prendere consapevolezza del dolore, localizzando la zona in cui si manifesta, ci dà la possibilità di trovarne le origini e di stabilire la cura. Conoscere la posizione di Chirone equivale a scoprire la parte di sé da accettare,
curare, integrare e attivare, da un lato. Dall’altro, la posizione serve ad individuare le aree d’attaccamento nocivo da sciogliere o da abbandonare
perché ormai obsolete e poco funzionali alla nuova realtà. Le due azioni
costituiscono i supporti per l’eventuale cambiamento, così come per il
consolidamento della propria identità, anche in base alle sofferenze derivanti da altre vite.
I tre pianeti transpersonali, Urano, Nettuno e Plutone, sono energie esterne, derivanti dall’apporto della coscienza collettiva o ambientale e perciò,
sono legati alle limitazioni del Kanchuka Niyati, la corazza limitante che
rende meno flessibile il libero arbitrio. L’analisi dei tre pianeti e l’attivazione individuale delle loro energie, attraverso la meditazione, la formazione
personale, la psicoterapia, il Counselling o altro, aiuta l’individuo a trovare la sua posizione negli eventi d’origine ereditaria, ambientale, sociale,
storica e cosmica. La consapevolezza dei processi personali legati a tali
energie, costituisce la qualità del contributo individuale al benessere collettivo e viceversa.
Plutone e Lilith sono le ombre che aleggiano nel nostro inconscio. Il primo
rappresenta l’ombra collettiva in cui si manifestano le influenze del ciclo
planetario, dell’evoluzione umana, degli avi e di tutte le varie entità che
noi stessi siamo stati nel corso delle varie esistenze. Quest’ombra definisce, accentua, diminuisce o blocca il potere personale. Lilith opera la selezione naturale tra le influenze dell’ombra collettiva, condensando quella
Astrologia Karmica
107
che, di volta in volta, prende il sopravvento e domina l’inconscio, secondo una configurazione strettamente personale.
✥ La Nona casa è un elemento karmico di principale importanza e rappresenta la prima reazione d’accettazione, disinteresse o rigetto verso ciò
che è differente, compresa la prima reazione nei confronti della nascita e
la prima reazione nei confronti della morte; la qualità di queste reazioni si
evidenzia nel modo istintivo in cui si reagisce nei confronti delle differenze
culturali o di qualsiasi altra diversità.
✥ La sinastria relazionale è un interessante settore dell’Astrologia karmica.
A volte, una persona importante della vita presente, può essere un individuo che ha avuto un ruolo importante in una trascorsa esistenza e perciò,
l’interazione può favorire la reciproca evoluzione karmica o il completamento di storie interrotte. Non sempre, però, la persona che attiva il flusso karmico corrisponde a qualcuno che abbiamo realmente conosciuto in
un’altra vita ma, a volte, proiettiamo sul soggetto le caratteristiche di
un’antica ma estranea figura. Può trattarsi di riverberi del passato karmico; tale persona ci rimanda a qualcuno che, in una trascorsa esistenza, le
somigliava in qualche cosa. Oppure, può trattarsi di una persona su cui
proiettiamo un personaggio importante della nostra vita attuale. In tutti i
casi, l’individuo che riflette la proiezione, fa da gancio, affinché, attraverso la relazione sia possibile un reciproco passo verso la consapevolezza o
il superamento di alcuni impedimenti. Per uno studio approfondito della
corrispondenza o anche della proiezione, sarebbe interessante analizzare
dettagliatamente i Punti Vertex delle persone in oggetto.
A questo punto, il viaggio termina ed ognuno può ritornare ai propri riferimenti, portando con sé i sentimenti e le sensazioni vissute durante il percorso. La
sillaba e il gesto saranno la testimonianza interiore o il ricordo di quest’esperienza di fine autunno.
Curriculum
Meskalila è nata a Napoli, ha vissuto per quindici anni in India e risiede a Perugia, ove esercita la professione d’insegnante. Studia e pratica Astrologia da
circa trent’anni. È stata discepola dell’astrologo indiano Chakradher
Joshināth. Segue regolarmente la formazione della Faculty of Astrological
Studies di Londra. È cultrice dell’Arte dei Tarocchi. Collabora alla List Convivio astrologico.
Ha studiato, sperimentato e praticato i principi del Tantra, grazie alle iniziazioni e agli insegnamenti ricevuti dai Guru Langtā Bābā e Jay Kālı̄ Brāhma
Mahı̄ Tārā Mahākāla Vināsinı̄ . Insegna meditazione e conduce seminari sulla
parte formativa del Tantra, in Italia e all’estero.
È esperta in “Comunicazione e gestione delle risorse umane”. È counsellor in Gestalt psicosociale.
Ha elaborato un metodo personale d’Astrologia karmica in Zodiaco Ayanamsa, integrando i principi degli insegnamenti occidentali ed orientali.
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Casa Nona
DATANOTIZIE
L.A. 135-920
Datanotizie
Bimensile di diffusione di dati di nascita interessanti
del Centro di Raccolta Dati astrologici
Solo in abbonamento
Pagg. 6/8
Datanotizie è il fratello minore di Datanews, la leggendaria rivista creata
dalla compianta Lois Rodden per diffondere dati di nascita interessanti. Le date di nascita, vuoi di personaggi famosi, vuoi di persone comuni, sono il pane
quotidiano degli astrologi che se ne servono per i loro studi. Di qui la necessità
di costruire degli archivi e di rendere disponibili le date. E’ quello che ha fatto
Grazia Bordoni con la sua Banca Dati, riconosciuta come la più imponente al
mondo per quantità, e consultabile anche on line all’indirizzo http://www.graziabordoni.it
I “cacciatori di dati” hanno costituito una efficace rete internazionale che
permette il rapido scambio di dati di interesse mondiale. In questo modo le
singole Banche Dati sono sempre aggiornatissime anche rispetto all’attualità.
Datanotizie esce ogni due mesi e propone una selezione di date di nascita
di personaggi legati all’attualità oppure di interesse storico e, unica nel suo genere, anche di eventi che possono essere di particolare interesse astrologico.
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Casa Nona
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Elda Fossi
TOTEM: I SEGNI DI NASCITA
DEI NATIVI NORDAMERICANI
L.A. 135-922
Se vogliamo trattare l’Astrologia dei Nativi Americani, dobbiamo subito stabilire che stiamo usando un termine improprio.
Dobbiamo parlare piuttosto di Segni di Nascita, ed entrare in un universo
archetipico differente dal nostro.
Entreremo, noi della cultura del quadrato e del tempo lineare, nel mondo
del cerchio, dove anche il tempo è circolare.
Nel mondo dove tutto è sacro, dove la parola ha significati di vibrazione,
quindi non scritta, dove tutto si muove continuamente e trasmuta secondo la
legge cosmica dell’alternanza ritmica.
Il cerchio dei Segni di Nascita è una Ruota di Medicina, un “luogo” dove
ogni cosa della Natura può essere rappresentata nella sacra forma del Mandala.
E Medicina vuol dire appunto ciò che attiene al sacro e che si ricollega alle radici dell’Universo.
Visione religiosa in ogni aspetto dell’esistente, sulla base di una sacralità
data dalla condivisione della stessa energia divina da parte di tutti gli esseri.
Energia che proveniente dall’Uno, si fraziona in tutte le manifestazioni
dell’esistente, tornando poi all’Uno.
Molte sono le Ruote di Medicina, rappresentanti la relazione intima di tutte le cose, anche quelle apparentemente diverse.
Anche l’Universo è una Ruota, regolata dal principio dell’Armonia, principio che solo l’uomo, tra tutte le creature viventi, non riconosce o ha perso.
All’interno della Ruota tutte le cose, dalla roccia all’uomo, hanno lo spirito
vitale, la stessa condivisione del respiro divino, ma solo l’uomo possiede l’intelletto, cioè il principio di discernimento e scelta.
Capacità divina che può essere espletata solo se l’uomo ha trovato il proprio centro e il proprio posto nella Ruota.
E per trovare il proprio posto, l’uomo deve imparare a donare.
Quella più importante è la Ruota della Medicina della Terra, poiché racchiude il rapporto energetico della Terra, delle sue creature e dell’Universo, insieme ai modi per raggiungere l’Armonia e il proprio centro.
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Casa Nona
La Ruota è sempre rappresentata da un cerchio in cui sono inscritti i
quattro bracci di una croce che si congiungono nel sacro punto del centro,
esemplificanti le Quattro Direzioni più la Direzione Verticale.
Le Quattro Direzioni rappresentano i Quattro Grandi Poteri della Ruota
della Medicina.
Il Nord rappresenta la Saggezza e il Bisonte Bianco, l’Ovest, l’Introspezione e l’Orso Nero, il Sud, l’Innocenza, le qualità del cuore, prima tra tutte la fiducia e il Topo Verde, l’Est rappresenta il Segno dell’Illuminazione, dove brilla
la luce d’oro della Stella del Mattino, e l’Aquila.
Nello sterminato continente Americano, naturalmente gli animali totemici
variano a seconda dell’ambiente fisico abitato dalle tribù, così come variano le
piante ed i riferimenti ambientali.
Così come variano la suddivisione della Ruota e i simboli, rispondenti all’ideologia culturale dei popoli che li esprimono.
I popoli del Sud/Est, per esempio, già sotto l’influenza dei calendari lunari
delle cultura mesoamericane, dividono il cerchio in venti parti.
Qui mi sono riferita all’Area Culturale e fisica delle Grandi Pianure.
Ciascun essere vivente riceve alla nascita un punto nel Cerchio, e lì si
sentirà più a suo agio.
Avrà ricevuto, potremmo dire noi Occidentali, l’energia del Segno Solare.
Ma l’uomo, per essere completo, non dovrà vivere una sola delle Direzioni, o solo alcune delle energie dell’oroscopo, diremo noi.
Nemmeno due o tre bastano.
Per essere completi bisogna vedere da tutte le Direzioni, cioè integrare
tutti gli elementi.
Non si può essere solo un uomo con il dono del Nord, cioè un uomo saggio, ma con sentimenti freddi, né guardare con gli occhi del Topo, innocenti,
sì, ma troppo vicini al terreno, né volare sempre come l’Aquila, che vedrà le
cose sempre dall’alto e da lontano… a che Segni Astrologici vi fanno pensare
queste descrizioni?
Partendo dalla posizione iniziale sulla Ruota, potremmo dire dalla coscienza del sé Solare, ogni essere umano deve intraprendere il processo di
Crescita verso tutte le altre Direzioni.
E mi ha colpito la sequenza delle prime azioni necessarie alla conquista
della propria Pienezza: Toccare e Sentire, cioè le esperienze dei primi Chakra,
lo sviluppo del radicamento e della fiducia, dei sensi e delle emozioni!
La Posizione Iniziale porta con sé anche la Medicina di un Animale, ed entrambi sono doni della Comprensione Totale, che ha scelto il destino dell’uomo.
Nella Ruota della Medicina della Terra, vedremo che ogni animale totemico è abbinato a due Segni poiché si tiene conto dei due emisferi, Boreale e
Australe.
L’animale totem esprime le caratteristiche energetiche del periodo natale
stagionale.
La struttura della Ruota è, infatti, fondata sulla divisione delle stagioni,
Casa Nona
111
poiché la Natura influenza l’uomo con la qualità della sua energia. Ogni stagione rappresenta inoltre uno stadio di crescita personale.
Ogni stagione è poi divisa in tre periodi, e quindi abbiamo la ripartizione
del cerchio in dodici settori, il numero del ciclo completo.
I punti cardine del Mandala, sono Solstizio d’Inverno e d’Estate, Equinozio
di Autunno e di Primavera: ecco la Croce Karmica degli Assi Ascendente-Discendente, Medio Cielo-Fondo Cielo dei nostri quadri natali.
I Periodi di Nascita
I dodici segmenti, o “ Periodi di Nascita”, hanno nomi corrispondenti agli sviluppi stagionali e ciclici della natura.
Il punto d’inizio corrisponde, come per l’astrologia Solare, all’Equinozio di
Primavera.
I nomi dei settori descrivono, nel linguaggio poetico tipico degli Indiani, il
susseguirsi del tempo nelle stagioni.
Partendo dall’Equinozio di Primavera, Risveglio, Crescita, Fioritura, dal
Solstizio d’Estate, Lunghe Giornate, Maturazione, Raccolto, dall’Equinozio
d’Autunno Caduta delle Foglie, Gelo, Lunghe Notti, dal Solstizio d’Inverno
Rinnovamento, Purificazione, Vento di Tempesta.
Le stagioni sono abbinate alle Quattro Direzioni: Primavera all’Est, Estate
al Sud, Autunno all’Ovest, Inverno al Nord.
Questi abbinamenti sono i Totem dell’Orientamento.
Alle Quattro Direzioni sono abbinati anche gli elementi, quattro e identici
nelle qualità e funzioni agli elementi della nostra tradizione, Aria, Acqua, Terra,
e Fuoco.
Energie attive, yang, maschili, associate al Sole, sono le energie di Aria e
di Fuoco, mentre energie Yin, recettive, femminili, associate alla Luna, sono le
energie di Terra e di Acqua.
Sole e Luna come principi di estroversione ed introversione.
Le due energie, opposte e complementari, alternandosi nel movimento
eterno della spirale, danno origine alla vita.
Sulla Ruota, le energie si alternano nello stesso movimento ritmico della
vita.
Al centro della Ruota c’è la Croce Uncinata dagli angoli leggermente ricurvi, il simbolo energetico del Grande Spirito, l’Uno da cui si parte e si ritorna, l’antico simbolo solare di tante culture.
Abbiamo visto dunque il Totem dell’Elemento e delle Stagioni, e il Totem
dell’Orientamento, cioè le Direzioni.
Ora vedremo il Totem più conosciuto, il Totem dell’Animale.
La parola Totem indica l’animale o oggetto che racchiude delle qualità
che potremmo definire archetipiche.
Nella Ruota della Medicina della Terra ad ogni periodo viene associato un
animale totemico, che aiuta il nativo ad entrare in contatto con le qualità che
esemplifica.
112
Casa Nona
Queste sono le corrispondenze tra Segno Zodiacale e Animale Totemico,
per il nostro emisfero.
Ariete
Toro
Gemelli
Cancro
Leone
Vergine
Bilancia
Scorpione
Sagittario
Capricorno
Acquario
Pesci
Falco
Castoro
Cervo
Picchio
Salmone
Orso Bruno
Corvo
Serpente
Gufo
Oca
Lontra
Lupo
Quindi qualità della Stagione, dell’Elemento, della Direzione, dell’Animale, a cui si uniscono gli influssi delle fasi Lunari e corrispondenze con pietre, e
alberi affini per qualità energetiche… questo il complesso viaggio attraverso le
forze della Natura, tutte espressioni del Divino.
Un bel lavoro!
Facciamo ora un esempio di come funziona la Ruota
Consideriamo un Sagittario come me, del 24/11:
Elemento: Fuoco, e Fuoco di Terra, e questo è il Totem d’Elemento
Stagione: Ovest - Le Lunghe Notti, Orso Nero o Grizzli, e questo è il Totem dell’Orientamento
Animale: Gufo, e questo è il Totem Natale
Il Gufo, curioso, di idee chiare e ricco di acume, più simile all’animale sapiente della tradizione Anglosassone che all’uccello stralunato della nostra,
avventuroso e leale, riceve dall’Ovest, dall’Autunno e dal Crepuscolo, capacità
di introspezione, saggezza e maturità, così come riceve dal Grizzli capacità di
sopportazione, chiarezza di idee e forza, qualità tutte vivificate dalla forza
energetica dell’elemento Fuoco, il cui Totem è lo Sparviero, simbolo di natura
entusiasta e di spirito innovativo…e non vi sembra di riconoscere in questa
descrizione un Sagittario evoluto, che fa parlare il collegamento alla Terra tramite le sue zampe equine e quello al Cielo per mezzo della sua freccia guidata
dall’intuizione?
La conoscenza delle proprie qualità è il punto di partenza di un percorso
che deve portare all’integrazione di tutte le energie.
Terra-Fuoco il Gufo, che deve integrare le altre due qualità di Fuoco, cioè
i Totem dello stesso clan, il Falco e il Salmone, e stavo per dire l’Ariete e il
Leone!,
Gufo Terra-Fuoco che deve integrare gli altri due elementi Aria e Acqua,
Casa Nona
113
attraverso le qualità degli animali totemici che a questi elementi appartengono.
Gufo Terra-Fuoco che deve integrare le qualità dell’animale totemico che
ha di fronte sulla Ruota, il Cervo.
Un giro completo, la Croce è tracciata.
Colori, pietre e alberi, completano l’armonia vibrazionale di ogni Segno,
accompagnandolo in un cammino evolutivo fondato sulla legge Universale del
movimento e della trasformazione.
BIBLIOGRAFIA
■ K. MEADOWS, I Segni di Nascita dei Nativi Americani, Armenia
■ H.STORM, Sette frecce, Corbaccio
Docente di Lingua e Letteratura Inglese, iscritta al CIDA, è particolarmente interessata all’Astrologia Karmica, di cui scrive sul sito Internet www.ilpontedellarcobaleno.it.
Studiosa di bioenergetica e di Cromoterapia, tiene corsi su “Chakra, Karma ed Equilibrio energetico” presso la Fondazione Humaniter di Napoli.
Le culture dei Nativi Americani sono un’altra antica passione su cui scrive: per la casa editrice Il Punto d’Incontro, il romanzo Parlerò con la voce del
vento e interventi nel sito citato.
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e va rinnovato entro il 31 gennaio.
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Casa Nona
Maggie Hyde
JUNG, L’ASTROLOGIA
E LA SINCRONICITÀ
TRADUZIONE DI MARGHERITA FIORELLO
L.A. 135-977
La psicologia di Carl Jung ha costituito una delle principali fonti dell’astrologia
moderna. Ci sono pochi testi contemporanei sull’argomento che non fanno riferimento, citano o fraintendono Jung e le sue idee. Nel suo libro “Jung e l’astrologia” , Maggie Hyde, apre il dibattito sui limiti dell’astrologia psicologica,
esplorando quelle parti della teoria junghiana che sono state adattate, ignorate
o mal comprese ed illustra il significato del simbolismo e della sincronicità
astrologica, il tutto illustrato da esempi astrologici. Il brano che segue è un
estratto del libro.
Così sopra, così sotto. Sin dall’inizio dei suoi studi Jung si imbatté nell’antico sistema micro-macrocosmico, basato sulla fede nell’esistenza di
un’unità organica di tutte le cose: il mistico Unus Mundus (il Mondo unico)
degli alchimisti, che ebbe su di lui una influenza fortissima per il resto della
vita. Nello sviluppare la psicologia degli archetipi, egli sperimentò molte sorprendenti coincidenze e cercò di trovare un modello nel quale inquadrare
queste esperienze nei termini delle sue teorie. Stava cercando una spiegazione per i fenomeni di divinazione che potesse riconnettersi con l’Unus Mundus,
ed in termini psicoanalitici, con la proiezione di contenuti inconsci connessi
ad archetipi.
La sintesi della sua ricerca sulle “coincidenze significative” è il concetto di
sincronicità, il quale è frequentemente invocato per spiegare il modo in cui
funziona l’astrologia. Tuttavia molti astrologi adoperano un’accezione semplicistica di questo termine, mentre sono rimaste totalmente inesplorate tutte le
implicazioni della teoria della sincronicità in campo astrologico. Questo è abbastanza sorprendente se si considera che uno degli elementi fondamentali
della teoria di Jung è il famoso “esperimento dei matrimoni” , in cui vengono
sottoposti a un test statistico gli indicatori astrologici del matrimonio. Sicuramente una delle ragioni della mancanza di interesse da parte degli astrologi, è
la considerevole ambiguità di Jung rispetto a questi argomenti. All’epoca della
pubblicazione dei risultati, egli stesso dovette discutere moltissimo con i suoi
editori, a causa di forti dubbi nel suo uso dei metodi statistici.
Casa Nona
115
Cosa intendeva Jung con la parola “sincronicità”? Nel suo saggio del
1952 è utile distinguere sincronismo e l’aggettivo correlato sincrono, dalla
parola da lui coniata sincronicità ed il relativo aggettivo sincronico.
“La sincronicità” è una coincidenza di due o più eventi non correlati che
hanno un significato uguale o simile, contrapposto a “sincronismo”, che definisce semplicemente due eventi simultanei.”
Questa coincidenza significativa nel tempo può assumere tre forme:
1) La coincidenza di un certo contenuto psichico con un corrispondente processo oggettivo, che è percepito in modo simultaneo.
Questa è la più comune esperienza di coincidenza, il libro che si apre alla
pagina giusta, la telefonata di un amico mentre stavamo pensando a lui.
2) La coincidenza di uno stato psichico soggettivo con una fantasia (sogno o
visione) che più tardi si dimostra essere il riflesso più o meno fedele di un
evento “sincronico” ma oggettivo che si verifica più o meno simultaneamente, ma ad una certa distanza.
Come esempio di questo tipo, quello di una donna che ebbe un sogno sull’Armageddon mentre il marito si trovava in viaggio d’affari. Era all’oscuro,
che il programma di viaggio di suo marito era stato cambiato all’ultimo
momento e nel momento del suo sogno, si trovava ad Hiroshima.
3) E’ simile alla seconda, tranne che quello che si percepisce è relativo al futuro, ed è riportato al presente solo dal sogno o dalla visione.
E’ il caso delle predizioni, ad esempio attraverso una sfera di cristallo, le
premonizioni ed i fenomeni di chiaroveggenza. Alcune predizioni astrologiche possono rientrare in questa categoria.
Il secondo tipo di coincidenza significativa – come il caso del sogno della
donna – è conosciuto più comunemente come telepatia o lettura del pensiero.
E’ significativo che Jung classificasse questo fenomeno all’interno della sincronicità.
Questa classificazione deve essere vista nel contesto dello studio dei fenomeni occulti nella psicanalisi.
Dello spettro delle manifestazioni dell’occulto Freud era disposto a considerare solo il fenomeno della telepatia come parte del contesto analitico e
tentò di ridurre ad essa alcuni fenomeni ugualmente inspiegabili. Questo gli
permise di razionalizzare questi fenomeni sotto forma di energia psichica, senza allontanarsi troppo da una spiegazione scientifica, ma sfuggendo da ogni
altra ogni possibilità – “la faccia oscura”. In questo modo si precluse la possibilità di una teoria oggettiva sulla divinazione e su altri fenomeni connessi, all’interno della teoria analitica.
Per Jung invece la questione della divinazione rimase aperta, avendo trovato il coraggio intellettuale di ammettere la sua veridicità. Questa è una ragione del fondamentale contributo che egli dette all’astrologia.
Tutte e tre le definizioni di sincronicità comportano una qualche forma di
energia psichica, un misterioso senso del significato di un evento. E’ vero che
non tutte le esperienze si adattano perfettamente a queste definizioni, ma pos-
116
Casa Nona
sono essere comunque ricomprese nel fenomeno della sincronicità proprio
perché includono questo senso di inquietante significato.
Durante la stesura di questo libro, stavo raccontando ad alcuni amici dell’episodio di Jung, e di Filemone, e quello del martin pescatore trovato morto
nel suo giardino (n.d.t. in inglese martin pescatore è kingfisher, letteralmente re pescatore). Chiesi loro se avevano mai visto dei martin pescatori o conoscessero la leggenda del Pescatore del Graal. Non sapevano niente dei primi e
pochissimo del secondo. Alcuni giorni più tardi ricevetti la seguente lettera:
Siamo stati molto bene domenica scorsa. Lunedì pomeriggio, mia madre
ed io abbiamo visto di sfuggita un martin pescatore che volava sul lago. Allora
mia madre si è ricordata di aver trovato un martin pescatore morto che si era
schiantato su una finestra della piscina all’interno del complesso sportivo locale, e di averlo portato alla nipote per farglielo vedere.
Il mio amico non si ricordava di aver mai visto un martin pescatore prima
d’allora. Questo è il classico tipo di incidenti che possono accadere leggendo
Jung. Parlando di martin pescatori, ecco che i martin pescatori appaiono. Per
parlare di sincronicità in termini junghiani deve trattarsi di coincidenze significative. Ma che vuol dire significative? Bastano due storie su alcuni martin pescatore morti ed una leggenda su un Pescatore vivo? Sono naturalmente curiosa, come del resto il mio amico, di sapere perché doveva sentirne parlare
così tanto in ventiquattro ore, quando prima di allora non c’era nessun pescatore in vista!
Ci possono essere diverse spiegazioni e naturalmente la telepatia è una di
queste: dal giorno della nostra conversazione il mio amico li aveva in mente e
sua madre li aveva semplicemente “letti”, e tra gli infiniti elementi del paesaggio, aveva rilevato la loro presenza perché aveva percepito l’importanza che il
figlio gli attribuiva.
Un altro tipo di approccio non avrebbe richiesto di tirare in ballo la telepatia: la spiegazione freudiana sarebbe stata quella arcinota del rapporto edipico
tra madre e figlio, o semplicemente l’episodio potrebbe essere parte dell’assurdità della vita e la ricerca di un significato è il solo il desiderio umano di
cercare una spiegazione. La ricerca del “significato” potrebbe essere interpretato come un aspetto del desiderio di onnipotenza. Abbiamo paura della nostra fragilità e del nostro isolamento e non sopportiamo di essere separati dal
resto del mondo. Un evento fortuito come l’episodio dell’airone, testimonia
che il nostro desiderio di significato è esaudito. Questa è una condizione indubbiamente presente per quegli individui immersi nell’inconscio e chiunque
pratichi l’astrologia o un altro tipo di divinazione riconoscerà questo impulso
in molti personaggi che girano nell’ambiente dell’occulto. Eppure non possiamo ridurre la spiegazione di questo tipo di fenomeni che si riscontrano anche
in tipi equilibrati, per non parlare di uomini saggi di tutte le epoche, alla sola
“nevrosi”. Questa è una soluzione molto comune, ma intellettualmente poco
fondata, ed anch’essa si rivela una difesa contro una realtà poco tranquillizzante. Una razionalizzazione di questo tipo che riduce la telepatia a desiderio
di onnipotenza, liquida il fenomeno allo stesso modo dei rumori nella libreria
Casa Nona
117
di Freud che egli classificò come “il complesso dello spettro”. Jung è l’unico
degli intellettuali del ventesimo secolo che riconobbe esplicitamente un’esperienza ben conosciuta da molti esseri umani. Le sue descrizioni restituiscono a
quelle esperienze la loro piena integrità, e danno loro voce.
Torniamo al nostro martin pescatore. Tutto l’episodio verificatosi mentre
si parlava di Jung e di Filemone, ha un tocco junghiano! La sua apparizione è
accompagnata da temi analitici tipici quali “complesso” e “piscina”, che costituiscono una potente metafora dell’inconscio e delle sue componenti – complessi ed esperienze collettive. Possiamo cominciare a riconsiderare la storia
del martin pescatore schiantato, come simbolo dell’anelito di portare alla luce
i contenuti dell’inconscio (il pescare i pesci dall’acqua) e di come barriere invisibili (vetro) possono distruggere lo Spirito.
Cosa significa tuttavia, tutto questo? Esiste un senso dietro il fenomeno
della sincronicità, che sia esso personale o collettivo? Non ci può essere un
unico significato dietro ad una coincidenza, perché i diversi protagonisti dell’episodio hanno contesti differenti che apportano a quella esperienza. Lo stesso
simbolo può significare cose differenti per persone differenti, ed allo stesso
modo un airone può avere significati differenti per me, per il mio amico e per
sua madre. A causa dell’incidente, mi soffermai a pensare al martin pescatore, al Re-Pescatore, il Graal ed al lavoro di Jung. Le mie riflessioni su Jung si
sono arricchite quando un simbolo della funzione trascendente viene attivato.
E’ un processo in divenire poiché il simbolo del martin pescatore è gravido di
significato, è il veicolo di molteplici possibili significati. Per coloro che hanno
un’attitudine al pensiero simbolico, il simbolo non compare all’improvviso, ma
permane, aleggia sospeso. Si percepisce che potrebbe voler dire qualcos’altro, e come nel mio caso, mette in moto processi psichici molto potenti. Ma
allo stesso tempo, per dirla in termini junghiani, non è ancora stato portato alla coscienza e potrebbe non arrivarci mai.
A prima vista le coincidenze potrebbero apparire banali ed insignificanti,
come i lapsus. Il sogno che avverte del disastro o la premonizione che salva
una vita accadono ma sono abbastanza rari, mentre la maggior parte delle
coincidenze sono meno drammatiche e caratterizzate da un’apparente mancanza di significato. Ma il fatto che siano così bizzarre, le carica di significato
ed attiva la funzione trascendente. Quando questo accade, la coincidenza diventa significativa e diventa sincronistica nel senso junghiano, attivando un
elemento archetipico. Jung era convinto, infatti, che alla base di eventi sincronistici si trovano gli archetipi:
la maggior parte di fenomeni sincronistici spontanei che ho avuto l’opportunità di osservare ed analizzare, è direttamente connessa ad un archetipo.
Nella pratica, questa base archetipica può essere difficile da individuare. Durante la lettura di un libro di Von Franz, mi aveva molto colpito il suo commento sulle coincidenze che accadono alle persone che viaggiano, perché in
questo caso le cose sono letteralmente in movimento. Il giorno dopo, durante
l’ora di punta, riuscii a conquistare l’unico posto libero sul treno affollato di
pendolari, e tirai fuori il libro della Von Franz per impiegare il tempo. Quando
118
Casa Nona
alzai la testa, mi accorsi che la donna di fronte a me stava leggendo lo stesso
libro. Tuttavia in questo caso non c’era nessuna carica emotiva sulla situazione, se non il senso della bizzarra natura dell’Unus Mundus. Era solo una strana
coincidenza, che poteva avere significato solo se io o e la donna avessimo cominciato una conversazione. Non fu così, e per me l’episodio rimase la prova
che la Von Franz aveva ragione sulle coincidenze di viaggio. Se ci fosse qualche contenuto archetipo più profondo, non me ne accorsi.
C’è tuttavia una questione più profonda dietro la descrizione della sincronicità fatta da Jung. Essa è il tentativo di combinare la sua esperienza diretta
dell’irrazionale con la scienza, districandosi fra i due poli della percezione simbolica e della costruzione teoretica. I suoi sforzi sono pieni di paradossi: sebbene si muova tra colorati miti e magiche storie, Progoff ne ricorda l’ammirazione per la scienza ed il suo desiderio di costruire un teoria unificante come
quella della relatività.] Tuttavia, mentre sviluppava la sua idea di sincronicità,
egli fu costretto a modificare le sue aspettative di conciliare le due differenti
visioni, come la stessa Von Franz sottolinea:
quando Jung elaborò le sue ipotesi sul principio di sincronicità, fra noi si
discusse a lungo se esistesse una legge che descrivesse i fenomeni sincronistici… ma non si riuscì a trovarla e Jung, dopo una lunga riflessione e discussione, arrivò alla conclusione che dovevamo ammettere, anche se questo poteva
turbare le nostre menti razionali, che erano fenomeni fini a se stessi.
La prima menzione scritta della sincronicità apparve nel 1930, nel discorso commemorativo per la morte di Richard Wilhelm dove Jung affrontò il tema dell’astrologia sostenendo che alle basi di questa disciplina ci fosse “un sistema di misura del tempo arbitrario e puramente concettuale”.
Ammettendo che esistano delle diagnosi astrologiche corrette, esse non dipendono dagli effetti delle costellazioni, ma dalle nostre ipotetiche qualità del
tempo. In altre parole, qualunque cosa nasca o inizi in un certo momento di
tempo, ha le qualità di quel momento di tempo
Questa è una citazione molto amata dagli astrologi. In genere viene estrapolata dal suo contesto ed invariabilmente usata per sostenere l’importanza
del momento oggettivo della nascita. In effetti, questa prima nozione di sincronicità fa riferimento ad una qualità oggettiva, occulta, del momento della nascita che Jung continuò a sostenere almeno fino al 1949 nella sua Introduzione all’I-Ching.
Ci sono astrologi che possono dire, senza nessuna conoscenza pregressa,
quale sia la posizione al momento della nascita, del Sole, della Luna e dell’Ascendente di qualcuno. Alla luce di questi fatti si deve ammettere che momenti
di tempo possono avere conseguenze di lunga durata.
Tuttavia contemporaneamente stava sviluppando la sua idea di “tempo
ipotetico” con le sue inimmaginabili implicazioni. Cinque anni più tardi, nel
1955, nella lettera all’astrologo francese Andrè Barbault, fece un riferimento
cruciale sulla sincronicità che non possiamo ignorare. La sua affermazione capovolge la sua idea primitiva di qualità dei momenti di tempo e la sostituisce
con la nozione di sincronicità:
Casa Nona
119
E’ una definizione che ho usato in passato, ma che ho sostituito con il concetto di sincronicità…poiché il tempo qualitativo non è altro che un flusso di
cose, questa ipotesi non stabilisce nulla se non una tautologia, il flusso delle
cose e degli eventi è la causa del flusso di cose….
Come e perché Jung arrivò a questa conclusione? La risposta è che egli
riconobbe di non aver chiaramente espresso, seppur intuito, la componente
soggettiva della sincronicità. Nelle sue definizioni si ritrova una volontaria ambiguità circa la natura della componente psichica, che lascia aperta una doppia interpretazione. E’ quello che accade ad esempio nell’introduzione all’IChing:
La sincronicità considera la coincidenza degli eventi nello spazio e nel
tempo, non come mera casualità, ma come peculiare interdipendenza di fattori
oggettivi sia tra loro, sia con lo stato soggettivo (psichico) dell’osservatore o degli osservatori..
L’ambiguità consiste sia nella scelta delle parole che nel loro significato.
La relazione tra gli eventi oggettivi e lo stato psichico soggettivo dell’osservatore non è chiara. Ciò permette due versioni della definizione che chiamerò
Sincronicità I e II. La prima sottolinea l’interdipendenza significativa degli
eventi fra loro (I); la seconda mette in luce la partecipazione soggettiva dell’osservatore (II). Una volta chiarito il fatto che si tratta di due definizioni diverse, si chiariscono alcuni elementi.
La prima versione (I) suggerisce che esiste una relazione tra la mente osservata oggettivamente e gli eventi osservati oggettivamente. Se così fosse, e
come Jung sperava inizialmente, queste interconnessioni potrebbero essere
studiate oggettivamente. La sincronicità I incoraggia una percezione oggettiva
e distaccata del tempo qualitativo e può generare una teoria o una legge generale. Tuttavia la seconda versione (sincronicità II) riconosce la partecipazione soggettiva della mente che osserva, cioè di quella mente che sta cercando
una legge generale. Questo produce la natura imprevedibile, misteriosa, unica, degli eventi sincronistici che Jung e tutti coloro a cui è accaduto di fare
predizioni conoscono.
Nel saggio del 1952 sulla sincronicità, Jung stava cercando una legge generale, ma non riuscì a distinguere tra le due definizioni latenti nel suo stesso
enunciato. Si muoveva ambiguamente tra le due, cercando di colmare lo spazio tra l’oggettivo ed il soggettivo, che tutta la filosofia occidentale non era riuscita a colmare malgrado la sua storia millenaria. Egli comprese che non era
possibile separare il “significato” - l’ingrediente fondamentale dei fenomeni
sincronistici - dall’attività psichica e cercò di tenerli assieme postulando uno
“stato psicoide” esistente a priori della consapevolezza umana, che fosse alla
base di entrambi. Questo livello psicoide di realtà è il mistico, unificatore Unus
Mundus, attraverso il quale gli archetipi si possono manifestare oggettivamente sul piano fisico. Tuttavia solo la Sincronicità II , postulando la partecipazione della psiche, ne permette la sua realizzazione. Non si può rimanere fuori a
sbirciare, se si guarda nel Mondo Unico.
Proprio l’astrologia rimane il medium ideale per dimostrare “l’interdipen-
120
Casa Nona
denza dei fenomeni oggettivi fra loro”, poiché non si può immaginare una relazione di causa-effetto tra pianeti ed eventi. In essa un insieme di elementi – i
pianeti – corrisponde ad un altro insieme – gli eventi. Nel caso di un evento
come il disastro di Chernobyl, la sua ricorrenza vicino all’eclisse in un giorno
in cui il Sole si opponeva a Plutone, apparentemente in modo indipendente rispetto all’osservatore, è indubbiamente significativo. Allo stesso modo, come
ho fatto nei capitoli precedenti di questo libro, si possono confrontare le posizioni planetarie della carta di Jung con gli eventi della sua vita. Questa è quella che io intendo come “interdipendenza di eventi oggettivi fra loro”.
Jung sperava, con il suo esperimento sul matrimonio, di dimostrare la sincronicità e trovare un “principio di connessione acausale” che potesse “essere
equivalente al principio di causa-effetto”.
E’ significativo dell’atteggiamento di’ambivalenza di Jung verso la divinazione, il fatto che ancora in questa fase della sua vita, quando aveva raggiunto
ormai i settant’anni, e dopo decenni di contatti con il regno dei simboli e dell’occulto, poteva ancora esordire con l’assunto di adottare un metodo scientifico.
Nessuna fede nell’astrologia è necessaria per fare un tale esperimento, solo
i dati di nascita, le effemeridi, e una tavola di logaritmi per costruire le carte.
Chiaramente si tratta della sincronicità I, una interdipendenza di fattori
oggettivi fra loro. Ecco il solco tra lo scienziato e il mago. Come farà lo scienziato a scoprire il principio che spiegha le coincidenze e le bizzarre qualità degli avvenimenti fortuiti? O a trovare l’evidenza scientifica del modo i cui simboli come quelli astrologici, acquistano un senso per l’astrologo? Jung è come
il padre Juniper del noto racconto, quando cerca di scoprire il mistero del
ponte di San Luis Rey. Koestler dice di Jung e di Kammerer, con il suo analogo lavoro sulla” legge di serialità”,
Come i teologi che iniziano con la premessa che la mente di Dio è al di là
della comprensione umana e poi continuano spiegando come funziona la mente di Dio, essi cominciano postulando un principio acausale, e vanno avanti a
spiegarlo in termini pseudo-causali.
L’iniziale assunto di Jung proviene dalla sua tesi iniziale che esista una
qualità oggettiva dei momenti di tempo (Sincronicità I), la stessa posizione del
1930. Egli è convinto che
Le coincidenze significative che stiamo cercando sono assolutamente evidenti in astrologia, perché gli astrologi sostengono che i dati astronomici corrispondono ai tratti individuali del carattere.
E’ sorprendente il fatto che Jung non dia molta importanza alla sua stessa definizione di simbolo e che, concentrandosi solo sullo straordinario potere
dell’astrologia di apparire “oggettiva”, tralasci la sua natura simbolica e divinatoria. Dalla sua prospettiva di Sincronicità I, Jung fa l’errore di confondere i
dati astronomici con i simboli, e nella sua definizione di astrologia l’astronomia si accoppia con le caratteristiche individuali, lasciando fuori dall’equazione l’interpretazione soggettiva dell’astrologo che deriva i suoi significati dai
simboli.
Casa Nona
121
La difficoltà di trovare una definizione univoca ai tratti del carattere, portò
Jung a studiare un evento specifico come il matrimonio e la sinastria fra le
coppie sposate. Delle varie e possibili combinazioni astrologiche favorevoli all’amore e alla relazione, egli scelse tre fattori indicati da Tolomeo come significatori del matrimonio: Sole congiunto Luna, Luna congiunta Luna, Ascendente congiunto Luna. Era così impaziente di analizzare i dati che non riuscì ad
aspettare di avere tutti i dati, per chiedere alla sua collaboratrice di Lilian
Frey-Rhon di analizzarli. Il risultato sembrò essere una straordinaria conferma
della validità dell’astrologia, perché le coppie mostravano una frequenza elevata dell’aspetto Sole-Luna . Jung era conscio del fatto che il test non avrebbe
avuto valore statistico finché il resto dei dati non avrebbe confermato il risultato. Tuttavia Von Franz ricorda che Jung era seduto nel suo giardino riflettendo
sui risultati ottenuti quando improvvisamente vide
Una faccia birichina che lo derideva dalla parete del muro… Un pensiero
lo colpì: Mercurius lo spirito di natura, lo aveva giocato?
Il suo istinto di non fare affidamento sul risultato fu confermato da quello
che successe con il resto del materiale. Il secondo gruppo di dati non confermò i risultati del primo, ma produsse un’alta percentuale di contatti LunaLuna; il ter zo gr uppo presentò un’incidenza elevata dell’aspetto
Ascendente/Luna, e cancellò definitivamente il successo ottenuto nel primo
test. Considerati complessivamente, i risultati ottenuti dai tre test non mostravano nessun risultato significativo, ma per Jung, ottennero un risultato diverso. Le statistiche avevano preso una buffa piega. Le conferme che egli stava
cercando per i tre aspetti emersero nei tre diversi gruppi di dati.
Jung non era riuscito a stabilire un collegamento diretto tra il cielo alla
nascita di un soggetto e la scelta del proprio partner. Questo fallimento riguardava una significativa “interdipendenza di eventi oggettivi fra loro” (Sincronicità I). Invece, poiché gli eventi sembravano mimare i risultati che cercava,
sembrava che fosse coinvolto il suo stato soggettivo di osservatore (Sincronicità II). Allora egli intraprese un passo che era più un atto di divinazione che di
scienza; decise di giocare con i dati e dare al dispettoso genietto della sincronicità pane per i suoi denti . Se il suo stato soggettivo era connesso con i risultati del primo esperimento, che cosa sarebbe successo se fosse cambiato l’osservatore? Scelse tre donne il cui “stato psicologico era ben conosciuto”. Ad
ognuna di esse fu chiesto di estrarre i dati astrologici di 20 coppie sposate e fu
studiata la sinastria di queste coppie. La prima selezione fu fatta da una donna
che si trovava un “intenso stato di eccitazione emotiva”. Nelle coppie da lei
scelte
c’era una predominanza di aspetti di Marte, che coincidevano con lo stato
psichico di questa persona.
Nel secondo esempio, il soggetto che scelse gli oroscopi era una donna
“incapace di comprendere e imporre la proprio personalità e che soffriva di
tendenze auto-repressive”. Essa scelse coppie sposate con un’enfasi sugli
aspetti Luna-Ascendente (Discendente). Jung commentò i risultati “che dal
punto di vista astrologico, erano perfettamente coerenti con i problemi del
122
Casa Nona
soggetto”. L’ultima persona soffriva di “un problema legato a profonde opposizioni interne, incapace di unione e riconciliazione”. Ella scelse coppie che avevano il Sole e la Luna congiunti, enfatizzando chiaramente la dinamica dell’unione degli opposti.
Il gioco di Jung è assolutamente irrilevante dal punto di vista statistico e
non ha alcuna somiglianza con l’esperimento originario, ma ha delle importanti conseguenze dal punto di vista astrologico. La sua ricerca sulla sincronicità è
parallela al suo studio dei fenomeni ESP e a quello del professor Rhine, in cui il
coinvolgimento psichico del soggetto è evidente. Nel suo test sull’astrologia
Jung si paragona ai soggetti ESP, che ottengono risultati incoraggianti all’inizio, ma con risultati sempre più deludenti man mano che si va avanti ed il soggetto si annoia. E’ fondamentale però il fatto che coinvolgendo altri soggetti, i
risultati che emergono rispecchiano il soggetto stesso. La coincidenza significativa non è più tra il matrimonio e la costellazione astronomica (sincronicità
I), ma la sinastria sembra riflettere lo stato psichico di chi sceglie i dati (sincronicità II). L’esperimento scientifico è sconfinato nella divinazione, malgrado i
tentativi di Jung di mantenerlo su presupposti scientifici e di rimanere distaccato. Egli parla dei “pericoli” relativi agli esperimenti parapsicologici:
so per esperienza, che fenomeni spontanei di natura sincronistica coinvolgono l’osservatore volente o nolente , in quello che sta avvenendo e ne fanno
un accessorio del fatto stesso.
Come scienziato che era in cerca del principio che regolava i momenti
oggettivi di tempo, Jung si sentiva “coinvolto” nell’astrologia, ma come “mago” sentiva che non avrebbe vinto la battaglia. Comprese che l’astrologia, e
con essa gli astrologi,
rimaneva in una posizione precaria. Ma immagino che nel loro caso, e anche nel mio, esistesse una segreta, mutua, connivenza tra la materia e lo stato
psichico dell’astrologo. Questa corrispondenza esiste, e mi sembra che non
possa essere provata scientificamente, come qualunque evento fortuito piacevole o spiacevole di cui condivide la natura .
Questa corrispondenza caricata emotivamente è il fenomeno sincronistico. La sincronicità astrologica non può essere interamente ridotta alla corrispondenza di una costellazione astronomica on un evento mondano, o il carattere di un individuo. La sincronicità II coinvolge l’astrologo, il suo stato psichico e la sua partecipazione ad un linguaggio simbolico. Ma in tutta la letteratura astrologica, gli stessi astrologi che hanno preso a piene mani da Jung, evitano di menzionare i suoi risultati nell’esperimento del matrimonio!
La segreta, mutua, connivenza non è una idea che gli astrologi o lo scienziato Jung possono trovare facile da accettare. Nell’esperimento del matrimonio, i soggetti producevano un’astrologia a misura propria. Come per gli esperimenti sull’ESP e l’alchimia, entrava in gioco la proiezione:
la psiche non osserva corpi esterni, ma se stessa.
Questa è la vecchia relazione magica dei tempi antichi? Jung non lo pensava. Egli manteneva la certezza che gli archetipi sono fondamentali per le
esperienze sincronistiche, ma che siano contingenti ai processi causali, piutto-
Casa Nona
123
sto che causali essi stessi. Essi si manifestano tramite una carica emotiva e
sono indicativi di un “un fattore psicoide dell’inconscio collettivo non classificabile”.
Ecco il motivo per il quale la donna emotivamente sollecitata scelse coppie con una sinastria basata sui aspetti di Marte, la donna che cercava un
unione scelse coppie con aspetti Sole-Luna e così via. Ma la situazione emotiva dell’osservatore partecipante non è sempre limitata ad una componente inconscia personale – non dipende tutto da lui. Piuttosto, in maniera del tutto
peculiare si accorda con i fattori oggettivi apparenti, in modo tale da corrispondere ai dati astronomici ed alle coppie sposate. L’osservatore partecipante, le coppie sposate ed i dati astronomici reali sono collegati da un archetipo
dell’inconscio collettivo che agisce autonomamente. Quando Jung inizia a
parlare di archetipi e di inconscio collettivo, si sposta verso un “significato trascendente”, che non include direttamente la psiche dell’osservatore. Ritorna
alla Sincronicità I e termina con un “significato equivalente di eventi paralleli”
indipendenti dall’uomo:
la sincronicità postula un significato che è a priori in relazione alla consapevolezza umana e apparentemente esiste al di fuori dell’uomo. Una affermazione simile si trova nella filosofia di Platone, che da per scontata l’esistenza di
immagini trascendentali o modelli di fatti empirici.
Un significato a priori rispetto alla consapevolezza umana rimanda alla
Sincronicità I, un’interdipendenza di eventi legati fra loro, ma come afferma
Progoff, una parte del problema che sta dietro alla sincronicità è che deve essere il chiarito in contesto in cui essa opera.
La sincronicità è un principio di interpretazione che è specificato legato all’esperienza umana? … in questo caso, deve essere un campo che è definito e
limitato alla presenza umana. L’altra possibilità è che la sincronicità sia un
principio generale che è applicabile a tutti i fenomeni naturali.
L’affermazione conclusiva di Jung non risolve la scelta fra le due versioni
di sincronicità. Egli propende per entrambe le versioni; mantiene il modello
oggettivo, riconoscendo allo stesso tempo che quando accadono eventi sincronistici, essi sono casuali, imprevedibili. Egli conclude in maniera poetica:
queste forme di ordine psichico, sono atti di creazione nel tempo… dobbiamo considerarli come atti creativi, come la creazione continua di un modello
che esiste dall’eternità, che si ripete costantemente e non deriva da ogni conosciuto antecedente.
Ma se sono atti di creazione nel tempo, chi è il loro creatore?
Torniamo ad uno degli eventi sincronistici che accaddero mentre stava
elaborando la sua teoria. Il genietto burlone della sincronicità aveva infatti altri
trucchi da giocargli. Il lavoro sulla sincronicità risale allo stesso periodo
(1946-1952) di Aion. Mentre stava studiando la storia del simbolismo dei pesci in relazione al Cristo e all’Età dei Pesci, si imbatté in una serie di eventi che
avevano a che fare con il pesce, e che egli considerò “cibo per il pensiero”:
1 aprile 1949, è un venerdì ed abbiamo pesce a pranzo. Qualcuno fa allusione al fatto all’usanza del “Pesce d’aprile”. La stessa mattina mi ero imbattuto
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Casa Nona
in una iscrizione che recita “Est homo totus medius piscis ab imo.” Nel pomeriggio una mia paziente che non vedevo da tempo, mi mostra uno dei suoi quadri che aveva dipinto nel frattempo e che rappresenta dei pesci. A sera mi si
mostra una tappezzeria con dei mostri marini. La mattina del 2 aprile un’ altra
paziente che non vedevo da anni, mi racconta di un sogno in cui stava sulla riva di un lago e vedeva un enorme pesce che veniva verso di lei. A quel tempo
mi interessavo del simbolismo del pesce nella storia. Solo una delle persone di
cui sopra ne era al corrente.
Poi segue una nota interessante:
per completezza a quanto esposto sopra, devo menzionare il fatto che ho
scritto questi appunti sulla riva del lago. Terminato, ho fatto una passeggiata
sulla diga ed ho trovato un pesce morto, apparentemente intatto. Non c’era
nessun pesce la sera scorsa (probabilmente è stato pescato da un rapace o da
un gatto). Questo pesce è il settimo della serie.
Questi episodi fecero una profonda impressione su Jung . Il pesce cominciò ad apparire intorno a lui, man mano che continuava la sua ricerca sul pesce.. Cosa significava? Egli connette la serie dei sette pesci all’interesse sul
suo simbolismo. In Aion conclude che i Pesci astrologici sono un simbolo dell’archetipo del Sé. Ancora una volta Jung percepisce un significato impersonale, spostandolo da se stesso all’archetipo del Sé.
L’ultimo pesce gli apparve quando stava scrivendo sulla sincronicità. La
serie dei pesci potrebbe riguardare il concetto di sincronicità?
Il primo pesce apparve il giorno del Pesce d’Aprile, un giorno dedicato
agli scherzi in cui era usanza fare girare a vuoto le persone, attribuendo loro
compiti impossibili da eseguire. Alcune fonti suggeriscono che questa usanza
abbia radici cristiane, e che i giri a vuoto ripercorrano il percorso di Cristo dietro la Croce. Questo giorno è anche connesso all’equinozio di primavera.
Quello che è notevole è che quando accaddero questi fatti, Jung stesse studiando lo spostamento del punto equinoziale in relazione alla nascita di Cristo,
e la sua corrispondenza con l’inizio dell’Era dei Pesci.
Dare un significato oggettivo ed universale può voler dire non considerare
ottiche differenti. E’ importante chiedersi se anche Jung “girasse a vuoto” nell’elaborazione del concetto di sincronicità. Stava cercando di ottenere l’impossibile? Il genietto dispettoso era ancora all’opera? Jung interpretò il primo dei
pesci come un indicatore della legge universale che egli cercava di scoprire. Il
sesto pesce nuotava verso la sua paziente, cercando di raggiungerla sulla riva.
Jung, nella sua passeggiata, lo trovò ma non sapeva da quanto tempo il pesce
era li e da quanto era morto. La sincronicità é come un pesce morto? Fuori
dalle Acque del mondo onirico, non può sopravvivere al contatto dell’Aria e
della Terra. Ha bisogno del suo elemento.
I fenomeni sincronistici sono inspiegabili in termini di causa – effetto e
non sono supportati dall’analisi razionale. Non seguono nessuna legge apparente. Il settimo pesce apparve misteriosamente e sette è un numero mistico.
Jung sapeva di questo mistero, ne era affascinato, e malgrado ciò cercava di
dare una spiegazione razionale:
Casa Nona
125
Non c’era nessun pesce la sera scorsa (probabilmente è stato pescato da
un rapace o da un gatto).
Forse da un martin pescatore? Lo psicologo cercava di spiegare l’accaduto, ma lo fa in una maniera non convincente. E’ una spiegazione tra parentesi. Non vorrebbe dare una spiegazione razionale, e tuttavia non la esclude.
Ancora una volta questo è quello che non va nel concetto di sincronicità. Il
suo compito impossibile era tirare fuori il pesce dall’acqua e tenerlo in vita. E’
una cosa impossibile che riflette l’ambiguità e la tensione di Jung verso la sincronicità. Mentre cercava i principi che regolano questo fenomeno (Sincronicità I), le cose che accadevano intorno a lui dimostravano la sua partecipazione ed il suo coinvolgimento, una secreta, mutua connivenza. Proprio perché
era così occupato a trovare la Legge, si trovò con un pesce morto. Sebbene
sapesse perfettamente che non c’erano pesci precedentemente, continuò la
sua ricerca di un significato a priori, insistendo nella tesi che gli eventi casuali
sono connessi all’archetipo del Sé. Ma non sono ugualmente connessi a Jung?
Jung stesso è il rapace, il martin pescatore, il Re pescatore.
Il simbolismo del pesce “irrita l’intelletto perché non vuol dire niente.” Il
settimo pesce può essere interpretato in un’altra maniera. Allo stesso modo in
cui aveva impersonato il martin pescatore per molti anni, ora stava incarnando il settimo pesce nel lavoro sulla sincronicità che andava elaborando. Ed io
a commentare questa storia, come nativa dei Pesci, nuoto nel mare dei “due
poli”, fra le storie di pesci a piè di pagina.
Come i pesci del segno zodiacale che nuotano nell’opposta direzione, il
tentativo di Jung di conciliare i “due poli“ della sincronicità riflette i due
aspetti della sua personalità, lo Scienziato e il Mago. I pesci sono anche quelli
della Materia e dello Spirito, e la loro unione avviene all’Equinozio di Primavera, la perfetta unione dell’eclittica e dell’equatore, il punto d’intersezione
dei circoli dell’Uguale e del Diverso di cui parla Platone, l’Occhio di Dio della
grande visione dantesca. In Aion, nel suo modo inconfondibile, Jung disegna
una meravigliosa mitica Era dei Pesci, che rappresenta una delle pagine
astrologiche migliori del nostro tempo. E’ una proiezione sulla più grande
scala possibile, un atto di “creazione nel tempo”. Pensare, tuttavia, che questo modello esista a priori ci fa diventare tutti vittime di un pesce d’aprile. In
Scozia è tradizione che la persona oggetto dello scherzo sia mandata a cercare un cerchio quadrato. Che Jung credesse di averne trovato uno nel Cerchio
e nel Mandala?
La fissazione di Jung nel trovare una definizione di sincronicità, fu tale
che malgrado conoscesse bene la partecipazione soggettiva dell’osservatore
(Sincronicità II), cercò spesso di spiegarla come Sincronicità I, che non aveva
niente a che fare con l’osservatore. In questi casi la Sincronicità II spuntava
sempre fuori, rivelando il coinvolgimento dell’osservatore. Durante il suo esperimento sul matrimonio, il Genio della sincronicità gli tirò un altro scherzo, che
egli annotò in un’altra nota a piè di pagina. In essa egli racconta che una sua
collaboratrice aveva sistemato dei posti a tavola per un certo numero di ospiti
che aveva invitato a cena. All’ultimo momento un inaspettato e “stimato”
126
Casa Nona
ospite “dovette essere aggiunto ad ogni costo” e la sistemazione a tavola dovette essere di fretta e furia risistemata. Jung ricorda:
Appena seduti a tavola si manifestò la seguente configurazione astrologica:
Donna Donna Ospite Donna Donna Donna Jung Donna Erano emersi quattro accoppiamenti Sole-Luna . La mia collaboratrice, conosceva le regole della sinastria astrologica, ed inoltre conosceva gli oroscopi
degli invitati. Ma la velocità con cui erano stati distribuiti i nuovi posti era stata
tale da non lasciarle alcuna possibilità di rifletterci, cosicchè l’inconscio ebbe
mano libera nel combinare questi matrimoni.
L’esaltazione della Luna in Toro di Jung deve farci riflettere sulla forza
della sua parte femminile, e nel suo piacere di sedere a tavola con sei donne.
l’episodio è sicuramente bizzarro: ma cosa significa? Jung avrebbe voluto che
noi pensassimo che la sincronicità consistesse nella relazione tra i fattori
astrologici e la sistemazione degli ospiti a tavola, senza trovare un altro significato che il suo legame con l’esperimento astrologico. Jung dette una piccola
spiegazione - l’inconscio che ebbe mano libera nella disposizione – ma questa
spiegazione non solo non rivela nessun contenuto archetipico, ma svia dalla
situazione che Jung stava descrivendo. Potremmo chiederci quale inconscio
ebbe mano libera? La collaboratrice che si occupò della disposizione era Lilian
Frey-Rohn, la stessa che aveva studiato il primo gruppo di dati dell’esperimento sul matrimonio. Questo gruppo di dati aveva prodotto sinastria del tipo
Sole-Luna e in questo episodio, di nuovo, la dottoressa Frey-Rohn forniva lo
stesso tipo di matrimonio cosmico!
L’episodio della cena invece ci mostra all’opera la sincronicità II. Mentre
Jung stava cercando di spiegare la sincronicità come il fattore che metteva in
relazione le coppie sposate con una data configurazione astrologica, Jung ed i
suoi ospiti si trovarono coinvolti in un altro tipo di matrimonio cosmico. Sei
donne, sei pesci, un settimo che arriva in ritardo e chiude la serie – e Jung
stesso. Cosa ci vogliono dire queste storie? Inserite nel contesto del lavoro e
dell’esistenza junghiana, dobbiamo tornare all’elemento umano, alla storia
personale. Torniamo alla relazione fra Jung e Freud e del loro matrimonio cosmico, la congiunzione del Sole di Freud con la Luna di Jung. E’ questa la relazione che si nasconde sotto l’apparizione alla cena dello “stimato ospite” che
dovette essere invitato alla cena a tutti i costi? Freud era morto da molti anni
quando accadde quest’episodio (come era morto il settimo pesce), ma chi
realmente sa quanto il “divorzio” tra i due, condizionò Jung? Stava ancora
cercando di ricomporre quell’unione fallita mentre studiava i matrimoni cosmici ed il Mysterium Coniunctionis?
Il “matrimonio”, la sinastria di Jung cade nel Toro, ed egli si identifica nella parte lunare. E’ circondato da donne, e conosce il linguaggio del femminile.
Casa Nona
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La sua natura lunare, come la sua attitudine al simbolico, richiede di essere
completata e fecondata dal brillante Sole maschile. Gallo e Gallina, Scienziato
e Mago, soggetto ed oggetto, I e II, non esistono definizioni definitive. I simboli
si trasformano. Il simbolo del Toro unisce il cerchio del Sole e la falce crescente della Luna. Il Sole in Toro è l’Oro Vero, che nella terminologia junghiana è
un simbolo del Sé e queste esperienze cibo per il pensiero – come l’ospite (un
nativo del Toro) della famosa cena – resero necessario risistemare il tavolo,
quando meno ce lo si aspettava.
Jung si accostò all’astrologia come si trattasse di Sincronicità I, interpretata in base ad una qualità oggettiva dei momenti di tempo. Ma la sua esperienza si scontrò più volte con il dramma psicologico di una secreta, mutua
connivenza e fu costretto da un genio imbroglione ad inserire a tutti i costi nella sua teoria questa circostanza, come era stato per l’ospite inaspettato.
Dal lavoro di Jung sulla teoria della sincronicità, è passato molto tempo e
la “nuova fisica” ha in teoria mutato i presupposti su cui si basava la scienza. I
fisici sono diventati popolari e fonte di ispirazione per gli scrittori e i praticanti
della New Age. La vecchia fisica newtoniana con le sue leggi deterministiche
di causa-effetto è stata messa in dubbio, e mentre corriamo oltre la soglia del
ventunesimo secolo, abbiamo una nuova percezione del tempo, dello spazio e
della materia. Nel frattempo, nei posti dove viviamo, la vita si fonda ancora sui
vecchi principi cartesiani. Sebbene i computer che utilizziamo hanno una intelligenza propria, fondamentalmente la tecnologia occidentale si fonda sulla
legge della causa e dell’effetto. La “nuova fisica” deve essere tutta ancora realizzata nel mondo che ci circonda, e per adesso ha prodotto solo uno strano
miscuglio di teorie di new-age, di cui Jung è stato un precursore.
Questo ci riporta al tema che Jung collegò ai due pesci del segno dei Pesci, il pesce del Cristo e dell’Anticristo, dello spirito e della materia. Il secondo
pesce dell’oggettività, della razionalità e della scienza rappresenta il baratro
che separa il soggetto e l’oggetto, che ci portiamo dietro dall’Illuminismo. Nel
suo lavoro sull’Era dei Pesci, Jung sottolinea come lo sviluppo della moderna
concezione occidentale, filosofica e religiosa, sia contemporanea al passaggio
del punto equinoziale attraverso i due pesci del Segno.
La misteriosa riunificazione dei due poli del soggetto e dell’oggetto che è
stata il dilemma del pensiero occidentale, si manifesta agli astrologi in ogni
momento della pratica della loro disciplina. L’astrologia è una scienza (oggettiva) o un’arte (soggettiva)? Quello che vediamo in un oroscopo è oggettivamente vero, o il prodotto di una interpretazione soggettiva? La via misteriosa
in cui l’astrologia incrocia questo dilemma noi astrologi la percorriamo in ogni
momento. Facciamo oroscopi e interpretiamo i simboli di un linguaggio codificato, fino a scoprire, anche con nostra grande sorpresa, che le vite delle persone, il loro carattere e le loro azioni, per quanto oggettive ed indipendenti
possano apparire, rispecchiano i simboli che ce li hanno descritti. E’ facile
concludere che, perché i simboli hanno questa straordinaria capacità, non ci
sia alcuna relazione causale, ma un ordine trascendente od una verità universale che deve essere rivelata. Ed è Jung, nel suo Aion, che ci ricorda, che tut-
128
Casa Nona
to è in relazione con l’immagine psichica del Sè. I due pesci, la frattura oggetto/soggetto, sono gli opposti inconciliabili in qualunque progetto noi siamo
coinvolti solo fino a quando pensiamo di trovarci di fronte a leggi oggettive.
Finché alla fine ci troviamo a dover ammettere con nostra grande sorpresa,
come Jung nel suo esperimento sul matrimonio, che non esistiamo come entità separate.
L’articolo in versione originale si trova all’indirizzo
http://www.skyscript.co.uk/synchronicity.html
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CASA SETTIMA
Stefano Vanni
Astrologia della coppia
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Casa Settima
Stefano Vanni
ASTROLOGIA DELLA COPPIA
OTTAVA ED ULTIMA PARTE
L.A. 135-770
Un esempio di interpretazione astrologica relazionale
Il caso che voglio presentare è quello di Lucia. Ho avuto la possibilità di seguire la evoluzione affettiva di questa persona in un arco temporale abbastanza
lungo; questo mi ha dato le possibilità di raccogliere numerose indicazioni sulle caratteristiche dei suoi partner e dei suoi comportamenti affettivi.
Naturalmente per esigenze di sintesi dovrò ridurre al minimo le considerazioni su ogni singolo rapporto per concentrare la mia , e la vostra attenzione ,
sulla ricerca di possibili fattori comuni che caratterizzano sia il comportamento
affettivo del soggetto sia la sua scelta dei possibili partner .
Tema natale di Lucia, nata a Legnago 10/1/1964, alle ore 22.15.
Lucia ha quaranta anni e ha avuto numerosi rapporti, con partner maschili, con i quali ha instaurato relazioni di durata temporale variabile che, in
generale, hanno portato il soggetto a sperimentare numerose frustrazioni. Recentemente nella convinzione di avere trovato il partner giusto ha deciso di
sposarsi; salvo poi divorziare dopo pochi anni.
Lucia è una persona di molti interessi, come si addice a un Mercurio al trigono di Plutone e Urano. È molto carina nell’aspetto, con una notevole dose di
simpatia e di esuberanza coinvolgente (Sole è trigono all’Ascendente e l’Ascendente è congiunto a Plutone). È senza dubbio una persona razionale con il
Sole in Capricorno, l’Ascendente in Vergine e Mercurio nel Capricorno; questo
apparentemente contrasta con il suo comportamento affettivo.
La Luna Sagittario in trigono a Giove cerca di stemperare le rigidità capricornine (anche se è fortemente lesa da una quadratura con Urano). Nel soggetto sono presenti anche tonalità scorpioniche; Plutone è infatti congiunto all’Ascendente e trigono al Sole.
Astrologicamente possiamo rilevare che i due luminari sono quindi in una
situazione di problematicità. D’altra parte Lucia con il padre ha avuto un pessimo rapporto, pieno di conflitti e lotte di potere, che però non sono mai sfociate in aggressività esplicita (il Sole e è in larga congiunzione con Marte e in
trigono con Plutone).
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Il Padre, per Lucia, non era altro che un grande egoista che prestava attenzione solo a se stesso; un padre che si era ritagliato il ruolo di “bastian contrario” e aveva fatto del desiderio di contraddire un suo modus vivendi. In questo modo lui riusciva a gestire il potere nella famiglia.
Era lui il bambino di famiglia a cui la madre prestava il massimo di attenzione. Nonostante che Lucia non avesse fratelli o sorelle si sentiva molto poco
considerata. Non aveva quindi altra alternativa che entrare in competizione
con il padre per rivendicare l’affetto della madre. In questo modo si è trovata a
svolgere quel ruolo che nel contesto edipico normalmente svolge il maschio
(Urano è quadrato alla Luna, il Sole è largamente congiunto a Marte). Questo
ha avuto sicuramente pesanti riflessi, nel soggetto, rispetto alle modalità di costruzione di una propria identità sessuale.
Anche con la madre i rapporti non erano certo entusiasmanti. Dai suoi
racconti emerge la percezione di una madre poco sensibile, che trattava i suoi
problemi con superficialità, ma disponibile a sopperire alle sue esigenze quotidiane. Nella famiglia lei si sentiva più un simbolo, un oggetto, di cui discutere
con i parenti e gli amici più che un essere umano a cui prestare attenzione e
dare il necessario amore.
Ad aggiungersi a questa sensazione di carenza di affetto c’era anche il
fatto che, con una certa frequenza, veniva affidata alle cure della nonna ma-
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terna Tutto questo aveva creato in lei la sensazione di non essere amata o, comunque, di non essere importante per i propri genitori.
Questo grande desiderio di affetto non poteva che condizionare le sue
scelte affettive. Nell’oroscopo troviamo un stretta congiunzione Saturno Venere che è però connessa ad una, seppur larga, quadratura di Nettuno.
Questa combinazione astrologica spesso predispone i soggetti a mettere
in atto un comportamento affettivo particolare. Saturno più che stimolare gli
aspetti inibitori, introducendo una certa cautela nelle scelte, accentua, in questo caso, il forte desiderio di colmare la ferita narcisitica dovuta alla carenza di
affetto ricevuto nella famiglia, determinando una sorta di avidità affettiva che
spesso viene mascherata.
La quadratura di Nettuno, oltre a garantire una certa fuga compensatoria
nella fantasie, non gli fa perdere la speranza e l’illusione di trovare la persona
giusta. Vediamo quindi quale comportamento affettivo ha determinato in Lucia
la complessa combinazione astrologica presente nel suo tema natale.
Tema natale di Franco, nato a Legnago 7/10/1959. Ore 1.00
Il primo rapporto importante è con Franco. Un Sole Bilancia con l’Ascendente Leone e Luna in Sagittario con una larga congiunzione del Sole con
Marte in quarta casa. La Luna è invece meglio aspettata con un Trigono con
Giove.
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Il rapporto di Franco con le figure genitoriali e abbastanza problematico.
Questa persona è stato abbandonata dal padre che ha lasciato la famiglia
quando il soggetto era in giovane età. La madre aveva anche tentato il suicidio e il figlio in modo rocambolesco era riuscito a salvarla.
Al momento del rapporto il Franco è tossico dipendente ma dichiara di
esserne uscito. Dal punto di vista affettivo troviamo una Venere lesa da una
congiunzione stretta con Plutone e al quadrato di Nettuno. Per Lucia Franco
era una persona molto dolce e anche molto disponibile nei suoi confronti. In
effetti il quadrato di Nettuno Venere donava al soggetto una tonalità pescina.
In certi casi questa disponibilità di Franco diventava eccessiva quasi al confine
della dipendenza, aspetto questo che rendeva Lucia sospettosa.
Se analizziamo il comparato, vediamo che la dolcezza e la disponibilità
che vengono dichiarati da Lucia nascondono aspetti più problematici. Infatti
abbiamo: il Sole di lei che riceve un quadrato dal Marte di lui e le due Lune ricevono rispettivamente un quadrato da Plutone; Quest’ultima configurazione
ci propone il tema delle lotte di potere e introduce nel rapporto aspetti di esagerazione emotiva e tormenti comuni.
D’altra parte questo non deve meravigliarci visto le dinamiche plutoniane
insite negli oroscopi di nascita dei due soggetti (Plutone congiunto all’Ascendente per lei e Plutone congiunto a Venere per lui).
La comunicazione fra i partners è senza dubbio stimolata. Mercurio di lei
è al trigono di Plutone e al sestile di Nettuno di lui. Il Mercurio di lui, che nell’oroscopo natale era largamente congiunto a Nettuno, nel comparato riceve una
quadratura abbastanza esatta da Marte.
Buona sicuramente l’attrazione sessuale con Marte trigono a Venere e con
Marte di lui in congiunzione con il discendente di lei.
Come si vede l’oroscopo descrive una realtà che, per alcuni aspetti, è vicina a quella rappresentata d Lucia, ma introduce anche elementi di conflittualità latenti. La comparazione, in particolare, ci presenta un rapporto che è
caratterizzato anche da una componente aggressiva e conflittuale che non traspare in superficie, ma che si esprime in modo sommerso e finisce per creare
le condizioni per la rottura.
Il rapporto si sviluppa per periodo di tempo di circa dodici mesi e si conclude quando lei si accorge che Franco continua a prendere della droga mentre a lei aveva assicurato che ne era oramai venuto completamente venuto
fuori. Lucia infatti sente tradita la sua fiducia e quindi non può che abbandonare il rapporto.
Tema natale di Giacomo, nato a Legnago il 27/01/1959, ore 8.35
Il secondo rapporto importante è con Giacomo. Nel suo tema natale troviamo un Sole in Acquario con un Ascendente nello stesso segno e con la Luna in Vergine. Va rilevato che sia i luminari sia l’Ascendente ricevono aspetti
negativi.
Il Sole è leso da un opposizione di Urano che governa il segno solare dell’Acquario. La Luna è congiunta con Plutone e quest’ultimo si oppone anche a
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Venere che è congiunta all’Ascendente. L’Ascendente, e quindi anche Venere,
ricevono una quadratura quasi esatta da Marte.
Come possiamo immaginare la relazione con le figure genitoriali è abbastanza conflittuale. Questa si esprime in modo particolare con il padre (vedi
l’opposizione di Urano con il Sole) mentre il rapporto con la madre è quasi di
tipo morboso (vedi la Luna congiunta a Plutone).
Per Lucia il rapporto con questo soggetto non era molto soddisfacente , in
particolare denuncia una carenza di affettuosità da parte di Giacomo e uno
scarso dialogo.
Il comparato in questo caso conferma una situazione di difficoltà di intesa
sentimentale. Pur trovando un buon aspetto fra il Sole di lui e la Luna di lei vediamo che le Lune sono rispettivamente in quadratura (difficoltà di entrare in
sintonia emotiva). La luna di lui è congiunta a Urano di Lucia, la Luna di lei è
in quadratura con Plutone di lui e il Plutone di lei è in congiunzione alla Luna di
lui.
Troviamo anche in questo caso elementi di attrazione sessuale Marte di
lui quadrato con la Venere di lei e le due Veneri sono congiunte ma, su questa
congiunzione, agisce il blocco dovuto al Saturno di lei.
Il Saturno di Lucia è anche congiunto all’ascendente di lui e questo fa si
che fra i due nasca una diffidenza reciproca e che lui senta come eccessive le
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richieste di maggiore affettività di lei. Anche la affinità intellettuale è difficoltosa e la comunicazione potrebbe essere caratterizzata da elementi aggressivi.
Nel comparato insieme al trigono del Mercurio di lei con la Luna di lui,
aspetto che favorisce il dialogo e l’intesa intellettuale, troviamo che Marte di
lei è congiunto a Mercurio di lui accentuando gli aspetti di aggressività nel dialogo.
Va evidenziato,. anche in questo caso, le combinazioni fra il Plutone e la
Luna di entrambi ripropongono modalità logoranti nei rapporti, perchè creano
situazioni di sospetto, desideri di controllo del partner, che finiscono per favorire la rottura della relazione di coppia.
Lucia rompe la relazione quando scopre che in fondo Giacomo è ancora
innamorato del precedente partner e che è entrato in quella storia per dimenticare l’altra.
Tema natale di Francesco, nato a Pistoia il 4/4/ 52, alle ore 13.
Francesco è il terzo partner. Questo soggetto ha il Sole in Ariete, la Luna
in Leone e l’Ascendente nel segno del Leone. È evidente che in questo tema
prevalgono gli elementi fuoco (probabilmente anche con compensazioni opposte dovute all’eccesso di questi valori).
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Saturno, in questo oroscopo, svolge un ruolo importante perché lede entrambi i luminari essendo in opposizione al Sole e in quadratura con la Luna. Il
Sole inoltre riceve una quadratura da Urano.
La Luna è congiunta all’ascendente ed entrambi sono lesi dalla quadratura di Saturno. Troviamo una Venere Pescina che forma un bel trigono con Marte ma, questo bell’aspetto, viene oscurato dalla quadratura di Marte con Plutone che, peraltro, è anche abbastanza precisa.
Nel rapporto di Francesco con le figure genitoriali pesa indubbiamente un
pessimo rapporto con il padre che è un alto grado del corpo militare dell’Esercito: Il padre ha sempre mantenuto con il figlio atteggiamenti duri, connotati
da un forte autoritarismo, al quale il soggetto si è sempre ribellato.
Con la madre, Francesco, invece tende ad avere un rapporto, quasi
esclusivo, nella ricerca di affettività che forse non ha ricevuto durante l’infanzia. Nei racconti di Lucia emerge che Francesco ha un rapporto con il padre
molto conflittuale, nonostante che il soggetto la non abiti più con la famiglia e
avesse ormai più di trenta anni.
Francesco è sposato. Lucia è al corrente della condizione di coniugato di
Francesco sin dal momento dell’inizio della relazione, che si configura subito
come clandestina. Un rapporto di amanti nel quale prevale (almeno per Lucia)
esclusivamente l’aspetto sessuale.
Lei è molto affascinata dalla sua dolcezza (Venere in Pesci) dalla sua capacità di fare l’amore libero da inibizioni. (Marte, nell’oroscopo di Francesco,
si trova in Scorpione, in effetti è trigono a Venere ma riceve una quadratura da
Plutone, questo predispone forse più a delle esagerazioni che a delle libertà da
inibizioni; va ricordato però che Lucia ha una congiunzione Saturno-Venere).
In effetti nel rapporto troviamo molti aspetti favorevoli: le due Lune in trigono in due segni di fuoco, la Luna di lei è in trigono con l’Ascendente di lui; il
Giove di lei in trigono alla Luna di lui, la Venere di lei in sestile al Giove di
Francesco, il Giove di lei congiunto al Sole di lui e Nettuno di lui in Bilancia fa
un bel trigono con la Venere di lei.
Ma anche dal punto di vista dell’intesa sessuale le affinità sono presenti:
troviamo la Venere di lei quadrata al Marte di lui, Plutone di lei sestile a Marte
di lui. A rompere le uova nel paniere c’era la pesante opposizione fra la Venere
di lei e Plutone di lui. Inoltre va evidenziato che entrambi i soggetti hanno la
Luna congiunta alla luna Nera.
La comunicazione non è particolarmente stimolata ma forse non è decisiva per il rapporto. Il Sole di lei è quadrato a mercurio di lui e Mercurio di lei è
opposto all’Urano di lui.
Francesco, che ha nove anni più di lei, contribuisce a realizzare una seconda iniziazione sessuale del soggetto aiutandola a superare alcuni tabù sessuali e a realizzare alcune fantasie sessuali che Lucia nascondeva nella sua intimità; per questo ruolo lei ancora porta riconoscenza a Francesco,
Questo rapporto è probabilmente caratterizzato da una dinamica edipica
e lo si comprende da tre elementi. Il primo è legato al fatto che siamo nel classico triangolo edipico, Francesco e sua moglie rappresentano la coppia geni-
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toriale, Lucia nel triangolo svolge il ruolo della figlia. Il secondo elemento è
collegato alla realizzazione di alcuni sogni infantili, Francesco impersona il
principe azzurro che (ri)sveglia sessualmente. Lucia. Infine a conferma dell’ipotesi abbiamo la tendenza da parte di Lucia a negare qualsiasi vero coinvolgimento affettivo in questa storia utilizzando la classica difesa edipica che si
realizza attraverso una scissione fra sessualità e amore,
In questo contesto è, senza dubbio, significativa la fedeltà di Lucia a
Francesco. Per tutta la durata della relazione, il rapporto con Francesco rimane, per Lucia, esclusivo . Il rapporto dura circa due anni e Lucia lo interrompe
quando inizia la relazione con il successivo partner; i due rimangono buoni
amici.
Tema natale di Michele, nato a Legnago il 15/03/53, alle ore 8.15
Il rapporto successivo è con Michele. Nel suo tema natale troviamo una
dodicesima casa molto occupata. In questo settore oroscopico troviamo il Sole e Luna nel segno dei Pesci e da un Mercurio retrogrado a 0° gradi dell’Ariete. In dodicesima casa troviamo anche la congiunzione di Marte con Venere,
entrambi lesi da una opposizione di Saturno-Nettuno in sesta casa.
È questa una configurazione che predispone il soggetto a dure prove che,
in generale, hanno poi pesanti riflessi psicologici. In effetti Michele ha avuto
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una infanzia non molto felice. La relazione con le figure genitoriali non è stata
certo soddisfacente. Il padre era aggressivo e spesso nei suoi accessi di ira diventava violento e picchiava la madre. a cui il soggetto era molto legato. Michele soffriva molto della situazione, tanto che da bambino aveva paura di ritornare a casa la sera, dopo essere stato fuori a giocare, perché non sapeva
cosa sarebbe successo in famiglia.
Lucia definisce il rapporto con Michele non eccessivamente coinvolgente;
era stata molto attratta dalla disponibilità affettiva nei suoi confronti (Sole e
Luna nei Pesci) che lui aveva nella fase di conquista. Numerosi episodi avevano indotto Lucia ad accorgersi che il partner era pieno di problemi psicologici
che, fra l’altro, tendeva a scaricare su di lei.
Inoltre le disponibilità e le attenzioni di Michele si erano drasticamente ridotte appena il rapporto si era consolidato. Nell’oroscopo comparato rileviamo
alcuni aspetti positivi: il Sole di lei sestile alla Luna di lui, il Giove di lui trigono
al Sole, la congiunzione Saturno Nettuno di lui era in trigono quasi perfetto alla
Venere di lei, la congiunzione del Sole e della Luna in Pesci cadeva perfettamente sul Discendente di lei e il Giove di lui è trigono all’Ascendente di lei.
Scarse sono le affinità intellettuali, mentre stimolate sono le affinità sessuali in quanto Marte di lei è in quadratura al Marte e Venere di lui e la Luna
quadrata alla Luna nera di lui. Buona anche l’affinità sentimentale con Venere
trigono alla congiunzione di Saturno-Nettuno di lui.
Insieme agli aspetti positivi troviamo anche quelli che hanno reso difficile
il rapporto come la Venere di lei (che già era congiunta Saturno) in opposizione quasi esatta a Plutone di lui e Marte di lei quadrato a Saturno di lui.
Il comparato ci fornisce quindi una conferma delle dichiarazioni di Lucia.
Sicuramente il sestile Sole-Luna e il Sole trigono a Giove e la congiunzione
della Luna con il Sole sul discendente di lei hanno favorito l’incontro e la prima attrazione .
Con il consolidarsi del rapporto sono però subentrati gli aspetti più conflittuali. La pesantezza della opposizione di Plutone-Venere e la quadratura di
Saturno con Marte che minano le basi del rapporto e gli scambi affettivi.
Lucia, forse preoccupata e spaventata, anche dai problemi di natura psicologica che Michele manifestava, cerca di uscire dalla relazione nel più breve
tempo possibile, giustificando questa scelta con il cambiamento del comportamento di lui.
È questo un classico esempio di relazione di breve durata (almeno per
Lucia); nel momento in cui il rapporto non fornisce più adeguate soddisfazioni
si esce dalla relazione. In questo caso il rapporto si rompe dopo pochi mesi
dal suo inizio.
Tema natale di Carlo, nato a Modena 6/10/1959, alle ore 0.30.
Il quinto rapporto è con Carlo. Il soggetto ha il Sole in Bilancia in larga
congiunzione con Marte, una Luna Sagittariana congiunta a Giove che però è
in quadratura alla congiunzione di Plutone con Venere. L’Ascendente è collocato nel segno del Leone.
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Il rapporto di Carlo con le figure genitoriali è strano e ambiguo. In particolare con la madre. Carlo ha un rapporto abbastanza ambivalente (Luna quadrato a Plutone), di attaccamento quasi morboso ma anche in certi momenti
di rifiuto totale.
Con il padre il soggetto ha una relazione che potremmo definire paradossalmente “assente”, probabilmente una scelta del soggetto dovuta alla sua
bassa stima nei confronti del genitore di sesso maschile con il quale si sentiva
in competizione (il Sole è in larga congiunzione con Marte).
Lucia è stata abbastanza coinvolta in questa relazione. Lui all’inizio era
molto freddo e razionale; era molto gentile, ma non affettuoso. La cosa che
però rendeva più insofferente Lucia era l’egocentrismo di Carlo e la sua scarsa
disponibilità ad ascoltare i problemi di Lucia.
Nel comparato troviamo che il Mercurio di lei è trigono alla Venere di lui e
la Venere di lei è trigono al Mercurio di lui. Una potenziale intesa intellettuale e
un dialogo che da un lato viene dinamizzata dalla quadratura di Marte di lei
con il Mercurio di lui ma che dall’altro lato viene inibita dalla congiunzione del
Saturno di lui con il Mercurio di lei (scarsa disponibilità all’ascolto).
Buona è anche l’affinità sentimentale con le due Lune in larga congiunzione e un perfetto trigono fra la Luna di lei e l’Ascendente di lui . In questo rapporto l’attrazione sessuale non manca Marte di lui è in trigono con la Venere di
lei , e il Marte di lei è perfettamente sestile alla Luna di lui. Troviamo però an-
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che una quadratura esatta della Luna di lei con la congiunzione Plutone- Venere di lui ; Urano di lui che si oppone alla congiunzione Saturno- Venere di lei. Il
Sole di lei è quadratura esatta a Marte di lui.
Il quadro che ne viene fuori è di una relazione che ha elementi di attrazione ma anche di problematicità Rileviamo in particolare la congiunzione di Saturno con Mercurio, che trasmette a Lucia la brutta sensazione di non essere
ascoltata e di un disinteresse di Carlo verso i problemi e le questioni che lei gli
poneva.
Interessante è anche la dinamica che scatena la quadratura fra la Luna di
lei in Sagittario che va colpire uno dei nuclei centrali del tema natale di lui; la
congiunzione di Plutone con Venere riproponendo la lotta di potere, che il soggetto aveva già sperimentato nella fase infantile, con la madre (Plutone è quadrato alla Luna anche nel tema natale di Carlo)
D’altra parte anche l’Urano di Carlo va stimolare un punto chiave dell’oroscopo di lei: la congiunzione Saturno-Venere. Non si può certo dire che in
questo caso il rapporto contribuisse al rafforzamento dell’Io dei due partner,
La combinazione planetaria porta a riaprire, anziché rimarginare, le ferite della
complessa personalità di Carlo e Lucia.
Con il passare del tempo infatti il rapporto diventa più problematico e
conflittuale Dopo 10 mesi lei interrompe la relazione perché riteneva il rapporto ormai logoro.
Tema natale di Franco, nato a Legnago 4/11/1959, alle ore 16.45.
Con Franco, Lucia inizia la sesta relazione. Nel tema natale di Franco troviamo un Sole Scorpione congiunto a Marte, una Luna nel segno del Capricorno congiunta a Saturno ed in trigono a Plutone, una Venere in Vergine isolata,
un Nettuno congiunto al Discendente: e un Plutone trigono all’Ascendente. In
questo tema sono esaltati gli aspetti Scorpionici che, come vedremo, si manifesteranno anche nella gestione della relazione.
Le relazioni con le figure genitoriali sono piene di carenze. Il soggetto ha
scarse e poco significative relazioni con il padre, vengono messe in atto ,reciprocamente, delle forme di evitamento per allontanare conflitti e discussioni.
Con la madre la relazione è più complessa. La madre , pur non essendo prodiga di affettuosità (Luna congiunta a Saturno), mantiene una certa disponibilità
nei confronti del figlio. Quest’ultimo con l’attuazione di abili strategie, (uso dei
sensi di colpa per l’affetto non ricevuto, la Luna è trigono a Plutone nel tema
natale di Franco) riesce a sfruttare le “cure materne” con modalità quasi manipolatorie.
Lucia è molto coinvolta da questo rapporto che ha numerosi aspetti stimolanti ma anche notevoli difficoltà. Troviamo infatti un una buona intesa intellettuale; numerosi sono infatti gli aspetti che coinvolgono Mercurio (Sole di
lei trigono al Mercurio di lui, la Luna di lei congiunta alla congiunzione di Mercurio con Giove di lui, Mercurio di lei sestile al Marte di lui e Mercurio di lei trigono al Plutone di lui).Buona anche l’intesa sessuale con Marte di lei trigono
alla Venere di lui Negli aspetti problematici troviamo la Luna di lei quadrato al
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Plutone di lui e Urano di lui opposto alla congiunzione di Saturno-Venere di lei.
Lucia afferma che Franco era molto possessivo, come si addice a delle
caratteristiche scorpioniche ben presenti nel soggetto, ma era poco affettuoso
(Franco ha la congiunzione fra Saturno e la Luna, aggravata, per cosi dire,
dalla sua collocazione nel segno del Capricorno).
Molto importante era l’aspetto intellettuale (vedi i numerosi aspetti di
mercurio), che veniva però spesso usato per rendere il rapporto più conflittuale. Il rapporto assomigliava quindi ad un iceberg dove, quello che appariva in
superficie era solo la punta: ma nella parte sommersa si consumavano le lotte
di potere e crudeltà reciproche, dovute alla forte influenza di Plutone in conflitto con la Luna che, in questo contesto, erano potenziate dalla forte connotazione Scorpionica di Franco.
Era questa mancata trasparenza, questa opacità del rapporto, quelle sensazioni di non chiarezza, i comportamenti spesso strani di Franco che provocavano la diffidenza in Lucia. Nel rapporto si sviluppa in un crescendo di difficoltà che porta alla rottura del rapporto nel momento che Lucia scopre di non
essere sola nella relazione, ma che Franco aveva costruito un simpatico triangolo di cui Lucia era all’oscuro.
Lui, naturalmente, da buon Plutoniano, nega perfino l’evidenza e non si
da pace di essere stato abbandonato e continua a perseguitare Lucia con telefonate e inseguimenti per molti mesi.
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Tema natale di Piero, nato a Legnago 26/2/1965, alle ore 14.
La settima relazione vede come partner di Lucia, Piero; un Pesci con Saturno congiunto al Sole e Mercurio, con Ascendente nel segno del Cancro sestile a Marte e una Luna Capricornina congiunta alla Luna Nera e al trigono di
Giove, Urano e Plutone. La Venere è isolata in Acquario.
Lucia definisce Piero una persona dolce, molto affettuosa (come si addice
ad un Pesci con Ascendente Cancro), ma molto impegnato in numerosi interessi (Urano e Plutone sono in terza casa trigono alla Luna e Giove ; in terza
casa troviamo anche Marte mentre Saturno, Sole e Mercurio sono in nona casa).
La relazione di Piero con le figure genitoriali è sicuramente complessa. Il
rapporto con il padre non è certo facile, il genitore tenta con diverse modalità
di svalorizzare il soggetto e questo atteggiamento fa soffrire molto Piero; ma il
suo sistema di valori gli impedisce di esprimere l’opposizione al Sole di Urano
e Plutone, che ha nel tema natale, finendo con far prevalere la congiunzione di
Saturno (frustrazione e abbassamento autostima.)
Con la madre invece Piero mantiene una relazione di forte attaccamento
(compensando così le difficoltà nella relazione con il padre) mettendo in atto
spesso atteggiamenti che sono di risarcimento affettivo (Luna in Capricorno
congiunta alla Luna Nera trigono a Giove).
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Nel comparato troviamo molti aspetti stimolanti e di attrazione reciproca.
Il Sole di Lucia è congiunto alla Luna di Piero, il Giove di lui è trigono al Sole
di lei, Marte di lui è trigono alla Luna di lei. Anche Mercurio è molto stimolato
da un sestile fra i due Mercurio, e il Mercurio di lei è sestile al Sole di lui.
Sono presenti anche aspetti che garantiscono la affinità sessuale come i
due Marte in trigono e il Marte di lei congiunto al Discendente di lui.
Non mancano però aspetti che minano la stabilità del rapporto. In primo
luogo troviamo la congiunzione Saturno-Sole di lui quadrata alla Luna di lei e
la Venere di lui (che è isolata) congiunta al Saturno di lei.
Per Lucia questo è stato un rapporto coinvolgente ma anche molto faticoso. Tutto il rapporto è stato caratterizzato da una continua battaglia, da parte
di Lucia, per riuscire a strappare a Piero un po’ di tempo da passare insieme.
Piero aveva infatti numerosi interessi; suonava il sassofono e aveva una
Band con un gruppo di amici. Era molto impegnato in una comunità Cattolica
locale e faceva anche dello sport. In questo modo lei era sempre costretta a
ad accontentarsi dei ritagli di tempo che lui era disponibile a dedicargli, quando non era impegnato nei suoi numerosi interessi.
Questo per Lucia era molto frustrante perchè la costringeva a battersi
“con le unghie e con i denti” per risalire la posizione nella graduatoria di importanza che Piero le attribuiva. Ad aggravare tutto questo c’era il fatto che
Piero non intendeva formalizzare la relazione che avevano facendo così maturare in lei la sensazione di semiclandestinità.
Questi comportamenti non si sono modificati neppure in occasione di un
brutto incidente in auto occorso a Lucia, che la costrinse, per un lungo periodo, ad essere ricoverata in ospedale. Forse questa fu la goccia che fece traboccare il vaso , forse il periodo in ospedale servì a Lucia per fare una riflessione sui vantaggi e gli svantaggi del rapporto, forse entrambe le cose portarono Lucia a decidere, con la sofferenza dovuta alla sensazione di una sconfitta, di uscire dalla relazione dopo un anno.
Tema natale di Enrico, nato a Firenze 19/5/1965, alle ore 12.
Il marito. Sarà stata la sensazione di solitudine che Lucia aveva vissuto in
occasione dell’incidente, o il ritorno di Saturno, passato qualche mese prima,
che l’aveva costretta a fare un bilancio della propria esperienza, oppure la vicinanza di Saturno al Discendente, o forse tutte e tre questi elementi hanno
contribuito a fare prendere a Lucia la decisione di sposarsi con Enrico.
Lucia aveva conosciuto Enrico nell’Ottobre del 95 a Firenze, in modo fortuito. I due erano entrati in sintonia quasi immediatamente e avevano deciso
di iniziare la relazione.
Lui è un Toro con Sole al Medio Cielo in larga congiunzione con Giove. La
Luna è in Capricorno in trigono alla congiunzione di Marte con Plutone e Urano in casa prima. La Luna è anche in trigono con Mercurio in casa ottava.
Nell’oroscopo troviamo anche un ascendente ai primi gradi della Vergine
con Saturno in settima casa opposto allo stellium di Marte Plutone e Urano in
prima casa. La Venere è in decima casa congiunta a Giove.
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Nel caso di Enrico abbiamo un rapporto con il padre abbastanza tranquillo ma con un padre poco presente (Sole con larga congiunzione di Giove e
larga opposizione a Saturno) che aveva delegato completamente alla madre
l’educazione del figlio La madre (Luna nel segno del Capricorno) era molto
impegnata nel lavoro e aveva poco tempo da dedicagli e spingeva il figlio a
crescere in fretta in modo da avere meno problemi possibili. Enrico impara
quindi fin da bambino a doversi arrangiare e ad essere autonomo.
Ad accendere la scintilla dell’attrazione contribuisce un modo quasi identico di “approcciarsi al mondo” visto il trigono perfetto dei due Mercurio e una
notevole praticità di entrambi nell’affrontare le questioni, (forti valori di terra
presenti in entrambi temi natali) e forse una apparente sicurezza di sè di Enrico data dallo stellium in prima casa.
Se analizziamo questo comparato troviamo, se manteniamo una orbita
abbastanza ristretta, un numero limitato di aspetti positivi. Infatti abbiamo: Il
Sole di lui trigono al Marte di lei, i Sole di lei congiunto alla Luna nera di lui, la
Luna di lei trigono alla congiunzione di Urano e Plutone di lui e, come già evidenziato, i due Mercurio in perfetto trigono.
Troviamo molti aspetti negativi: la Luna di lui quadrato al Giove di lei e la
luna di lei opposta alla congiunzione Giove-Venere di lui, Urano di lui in quadratura con la Luna di lei e soprattutto Venere di lui quadrata ad Urano di lei.
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Vediamo come si evolve il rapporto. Dopo pochissimo tempo i due iniziano a convivere insieme in casa di Lucia. Enrico è quindi “costretto” a trasferirsi da Firenze a Milano. Lei vede (da innamorata) la scelta di lui come un sacrificio che lui fa per amore di lei (in realtà, come vedremo, lui pensa a Milano
come una città che offre maggiori opportunità per iniziare la sua attività con
sua società di Informatica.)
Poco dopo avere iniziato la convivenza , prendono la decisione di sposarsi. Nonostante gli inviti, fatti anche dagli amici, di attendere per avere più elementi di valutazione sul rapporto i due decidono di convolare a giuste nozze in
tempi brevissimi. Finita la luna di miele, Enrico, che è un esperto di informatica, decide di aprire una attività. In questa impresa coinvolge anche Lucia non
solo per l’aspetto economico (è Lucia che finanzia il progetto) ma richiede a
lei la massima disponibilità ad impegnarsi concretamente nell’attività.
Naturalmente Lucia accetta fidandosi delle affermazioni di Enrico: che
tutto questo riguarderà solo la fase di avvio e che quindi avrà la durata di
qualche mese. Questa situazione di emergenza in realtà si prolunga per diversi
anni esasperando sempre di più Lucia che non riesce neppure ad avere del
tempo libero per se stessa. Ma la cosa che più sconcerta Lucia è che Enrico si
comporta come se tutto ciò in qualche modo gli fosse dovuto. (Si sentono gli
effetti della Luna quadrata a Giove presente nel comparato).
Il risultato di tutto questo è che Lucia non solo non si sente al centro della
attenzione del partner, il quale ha pochissimo tempo da dedicargli perchè è
sempre impegnato nel lavoro, ma addirittura si sente sfruttata Fondamentalmente sente la sua sensibilità ferita e il suo stato di agitazione aumenta. (La
sua luna è quadrata ad Urano di lui).
I rapporti fra i due si cominciano a logorare nascono anche i litigi per le
questioni economiche (Luna di lei opposta a Giove e Venere di Lui), finchè dopo quattro anni, che Lucia definisce logoranti ed esasperanti lei chiede la separazione che avviene qualche mese dopo.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Se analizziamo la storia affettiva di Lucia troviamo delle costanti che è
necessario analizzare
a) Le caratteristiche dei partner
Lucia sembra scegliere dei partner che hanno alcune caratteristiche comuni. La prima è quella di una problematicità nel rapporto con le figure genitoriali, spesso confermate dai luminari tesi (alcuni hanno anche la Venere lesa
o isolata). I partner scelti hanno, molto spesso, difficoltà di relazione tendenzialmente sono centrati su loro stessi e sono poco disponibili a dare affettività
al partner. Alcuni di loro sono portatori di dinamiche plutoniane, Sono soggetti
a cui piace costruire con il partner giochi di potere legati alla dipendenza e al
dominio o al cambiamento dell’altro. Non si possono quindi considerare dei
146
Casa Settima
partner ideali in particolare per Lucia. che sembra essere attratta da persone
che per alcuni versi sono simili a lei (conflitti con i genitori e carenze affettive)
ma che hanno pero costruito una compensazione, pur per alcuni versi patologica, alle loro carenze affettive.
b) La fine dei rapporti
È sempre Lucia che decide la durata del rapporto, ovvero quando uscire
da questi e interrompere la relazione. Probabilmente Lucia non sopporterebbe
di essere lasciata, non sarebbe in grado di sopportare un vissuto abbandonico
che riaprirebbe completamente la sua ferita infantile. In realtà non sappiamo
se lei esce dal rapporto quando pensa che questo, ormai, non sia in grado di
promettergli quell’amore e quell’attenzione che desiderava, oppure se esce dal
rapporto quando percepisce che l’altro potrebbe anche lasciarla, anticipandolo.
c) Le dinamiche relazionali
Gli oroscopi comparati sono spesso caratterizzati da elementi di conflittualità che non sempre sono espliciti, spesso sono invece latenti e hanno la
caratteristica di emergere al momento del consolidamento del rapporto e
,quindi, diventare logoranti. La presenza di ricorrenti dinamiche plutoniane
porta a pensare ai tentativi da parte di Lucia di cambiare i comportamenti affettivi dei partner (che paradossalmente lei si sceglie con particolare cura) e
alle resistenze dei partner ai cambiamenti.
Possibili spiegazioni del comportamento di Lucia
Il copione che viene agito da Lucia è quindi quello di ricercare una relazione dove possa sentirsi veramente importante, scegliendo dei partner inadatti, e costruendo, con questi, delle lotte di potere per cambiare il loro comportamento per uscire , poi, sempre sconfitta e frustrata.
Se vogliamo comprendere il comportamento affettivo di Lucia in primo
luogo è necessario partire dal suo oroscopo e dalla sua storia. Come mettevo
già in evidenza Lucia porta con se una sofferenza che nell’oroscopo è evidenziata dalla congiunzione Saturno Venere in acquario che però si trova in quadratura con Nettuno.
La sofferenza di non essere mai stata la centro dell‘attenzione ovvero di
non avere avuto adeguato affetto (Saturno) nell’ambito della famiglia natale
convive con e la speranza/illusione (Nettuno) di riuscire a colmare questa ferita. È abbastanza naturale che ricerchi nelle sue relazioni un partner che sani
questa sua sofferenza, ma, paradossalmente, si ritrova (meglio sarebbe dire ricerca) sempre con dei partner che finiscono per tenerla in considerazione meno di quanto lo è stata nella famiglia natale.
Spesso si sente truffata per il cambiamento di comportamento del partner, perchè il partner la usa, sfrutta le sue disponibilità, o in qualche modo tradisce la sua fiducia. Il caso di Lucia è molto più comune di quanto si possa
Casa Settima
147
pensare. Spesso queste persone che pensano di sanare questa loro carenza
affettiva infantile con l’amore dell’altro, non comprendono che nessuno è in
grado di colmare i bisogni infantili che albergano in un adulto.
Il bambino, infatti, ha un bisogno di amore cosi esclusivo e cosi totale che
solo una madre nelle condizioni migliori è in grado di dare. Se andiamo a vedere come le cose in questi casi si svolgono concretamente troviamo delle situazioni ripetitive.
La tendenza generale che hanno queste persone è quella di innamorarsi
di persone rifiutanti, Spesso possono essere attratti da persone che sono anche loro carenti di affetto ma che hanno trovato un altro tipo di compensazione affettiva. Spesso questa sorta di autosufficienza affettiva può rappresentare
per queste persone un ideale dell’Io (ovvero avere quelle caratteristiche che a
loro mancano). In questo caso scatta necessariamente la trappola In quanto
questi soggetti sperano che l’altro una volta conquistato cambi e diventi affettuoso e premuroso.
In un primo tempo il soggetto prova un grande piacere nel solo fatto di
starci insieme, di averlo conquistato, per avere attratto la sua attenzione. Ma
dopo scoprono loro malgrado che l’altro non cambia affatto. Spesso reagisce
alle pretese dell’altro considerandole eccessive e fuori luogo. In questi casi subentra il desiderio di onnipotenza infantile di controllare e cambiare l’ambiente. In certe situazioni si apre una vera lotta fra questi soggetti dove ognuno
tenta di cambiare l’altro, sprecando nel rapporto un notevole quantità di risorse psicologiche.
Naturalmente i soggetti che si impegnano di più (quelli con la carenza affettiva di base meno compensata) sono quelli che escono dal confronto più
esauriti, spesso depressi e stremati e sono loro che prendono atto dell’impossibilità di avere da quel rapporto ciò che si aspettavano.
Quando ci troviamo di fronte a questi casi , le possibilità di intervento dell’astrologo sono molto limitate, se non si vuole entrare nel campo della terapia
che richiede adeguate competenze e preparazione. Il rapporto con il consultante è sicuramente molto delicato proprio perchè, riguarda un comportamento affettivo che può diventare quasi patologico che e consentirebbe a chiunque (anche a un non astrologo) di fare delle facili previsioni su come si concluderà la successiva esperienza affettiva.
Tuttavia, alcune azioni si possono mettere in atto, pur con la dovuta cautela. In primo luogo è necessario fare acquisire, al consultante, la consapevolezza delle costanti presenti nel suo comportamento affettivo, evitando la possibilità che si nasconda i dietro le classiche difese che vengono messe in campo quali: la sfortuna, la tesi dell’ingenuità o delle delusioni.
Il secondo passo è quello da i fare acquisire, al consultante, la necessità
di analizzare non solo e gli errori del comportamento del partner, ma anche
cercare di comprendere quali potrebbero essere le responsabilità del consultante, (chi è senza peccato scagli la prima pietra) nel determinare un certo
sviluppo del rapporto.
Il terzo punto e quello più difficile. Si tratta di rendere consapevole il con-
148
Casa Settima
sultante che solo il soggetto può, con l’amore verso se stesso, colmare il bisogno del bambino che alberga nell’adulto, solo dopo potrà ricercare un rapporto del quale forse avrà minori delusioni.
È certo una azione di aiuto impegnativa e la sua possibilità di realizzazione dipende da numerosi fattori come la disponibilità reale che manifesta il
consultante nel volere affrontare il suo problema, il grado di esperienza e di
pratica professionale dell’astrologo, il tempo a disposizione ecc.
Congresso di astrologia morpurghiana a Rimini
Una due giorni di astrologia morpurghiana a Rimini, il 25 e 26
settembre, presso l’Hotel Gradisca, viale Fiume, 1. Ad organizzare la manifestazione è “La Nave dei Feaci”, il gruppo astrologico
che fa capo agli allievi di Lisa Morpurgo.
Ecco l’elenco degli studi presentati:
– Dalla corte alla couture – di Francesco Astore
– Le città di Saturno – di Massimo Fornicoli
– Le persone dotate di poteri paranormali – di Tiziana Fusini e
Flaviana Vadore
– I disegnatori di fumetti – di Susy Grossi
– La storia siamo noi– di Massimo Michelini
– Giovani d’oggi – di Daniela Nipoti
– Il futuro dell’acqua – di Floriana Raggi
– Quando la terra trema – di Vezia Rode
– I traduttori – di Monica Rossi e Valeria Pazzi
– Nascita dell’Homo Americanus – di Ornella Tatti
– La lingua amara– di Raffaella Vaccari e Gabriele Silvagni
– Y: dai fratelli Wright a Majorca – di Fausto Valdameri
Al termine di ogni relazione verrà lasciato ampio spazio alle domande dei presenti. È previsto inoltre un dibattito con il pubblico
a cura di Maddalena Magliano.
Gli inizi dei lavori sono per sabato 25, a partire dalle ore 10.
L’ingresso è libero e gratuito. Per informazioni tel. 059/351398,
Massimo Michelini, dal lunedì al giovedì. Chi fosse interessato
agli atti del congresso può telefonare da lunedì 27 settembre.
e-mail: [email protected]
149
ESPERIENZE
E
SEGNALAZIONI
DEI SOCI
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Esperienze e segnalazione dei Soci
Patrizia Zivec
PASCIENZE
L’iniziativa dell’Istituto e Museo di Storia
della Scienza di Firenze
Tutto Galileo Galilei finisce on line
L.A. 135-612
Patrizia Zivec ci segnala un ottimo sito dedicato a Galileo (www.imss.fi.it)
PaSCIENZE
L’iniziativa dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze
Tutto Galileo Galilei finisce on line
E’ in rete il primo archivio digitale dedicato al grande scienziato. C’è anche un
museo virtuale. Oltre 45mila immagini.
FIRENZE - Tutto Galileo on line. È stato realizzato il primo archivio Galileo Galilei (Internet) digitale interamente dedicato a Galileo Galilei (15641642), figura centrale della scienza moderna, autore di scoperte astronomiche
fondamentali. Grazie alla ‘galileo//thek’, è possibile accedere on line, dall’indirizzo Internet www.imss.fi.it a tutte le risorse informative esistenti sull’astronomo pisano. L’iniziativa è stata promossa dall’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze in occasione degli interventi di restauro dela storica sede
di Palazzo Castellani. Alla cerimonia di inaugurazione della ristrutturata sede e
alla presentazione delle realizzazioni digitali innovative, sia per carattere scientifico che didattico, ha partecipato il presidente del Senato, Marcello Pera.
L’archivio digitale è a sua volta formato da altri quindici archivi, che contengono milioni di informazioni su Galileo Galilei. Sono oltre 4.500 le schede che
riguardano la vita, le opere e la corrispondenza dello scienziato che fu processato per eresia dal Sant’Uffizio. Altre 460 schede riguardano i ritratti e le
scene di vita in cui è immortalato Galilei.
UN MUSEO VIRTUALE - Per il navigatore di Internet esiste poi la L’astrolabio di Galileo (dal sito www.imss.fi.it ) possibilità di entrare nel museo virtuale degli strumenti scientifici progettati da Galileo o dai suoi discepoli ed
anche di assistere ai suoi esperimenti astronomici. Ad arricchire il tutto l’ar-
Esperienze e segnalazione dei Soci
151
chivio propone la lettura dei venti
volumi dell’edizione nazionale delle
opere galileiane e la possibilità di
consultare in formato elettronico
342 manoscrittì. Dopo anni di ricerche, l’Istituto e Museo di Storia
della Scienza di Firenze ha realizzato un patrimonio di opere digitaliunico nel suo genere: alcune sono
riservate agli specialisti, altre sono
state concepite con l’obiettivo specifico di rendere comprensibili anche ai non addetti ai lavori gli oltre
1.200 strumenti in esposizione
permanente al museo. Le opere
dell’archivio digitale sono disponibili in italiano e in inglese. Tra di
esse figurano il catalogo multimediale, che costituisce una formidabile raccolta di informazioni sugli
strumenti del Museo, permettendo
inoltre di simularne efficacemente
il funzionamento; il nuovo sito web,
con ampie sezioni interattive, che
consente agli utenti di navigare
agevolmente; l’archivio integrato
che consente di interrogare una
molteplicitá di archivi digitali dai contenuti e dalle strutture diverse; prodotti
didattici con cui manipolare virtualmente, in modo facile e ludico, gli strumenti più importanti della collezione scientifica fiorentina; un archivio iconografico
digitale ricco di oltre 45 mila immagini.
152
Esperienze e segnalazione dei Soci
Daria Mueller
LA MIA TECNICA
DI RIVOLUZIONE SOLARE
L.A. 135-649
Non so se dipenda dal fatto che i processi di sublimazione sono tipici della Bilancia, Segno a cui appartengo, e non so se sia un’aggravante il fatto che la
bilancia ha due piatti e quindi può pesare contemporaneamente due pesi, fatto
sta che il numero 2 e i processi di sublimazione mi sono congeniali e influenzano ogni mio comportamento.
Più semplicemente potrei anche dire che mi piace “prendere due piccioni
con una fava” e qui riconosco senz’altro gli effetti dell’esaltazione di Saturno
nel mio Segno.
In concreto come mi comporto, cosa succede quando un mio assistito –
mi piace chiamarlo così – viene a chiedermi la sua Rivoluzione Solare? Io non
rispondo subito alla sua domanda, non entro assolutamente in medias res, ma
dò informazioni su “altro”, un “altro” che, ovviamente, comprende la risposta
e la sublima.
Il mio intento infatti è quello di far capire bene al mio assistito che cosa
mai mi sta chiedendo, in quale selva prodigiosa si sta avventurando e gli sciorino subito sul tavolo ben tre mappe (figg. 1-2-3 con le mappe esemplificative
della Rivoluzione Solare 2004/2005 di una Signora), che si riveleranno poi essere due:
1) la sua mappa Natale (che contrassegno con la lettera A), su cui ho già sovrapposto i 5 pianeti lenti del suo anno Solare;
2) la sua mappa Solare (contrassegnata con il n°1), disseminata di date, che
scopriremo poi essere quelle dei transiti diretti del Q ;
3) la fotocopia della sua mappa Solare (contrassegnata con il n°2), piena anch’essa di date, quelle però di altri pianeti (e scopriremo poi quali).
Il tutto accompagnato da 4 fotocopie didattico-esplicative che, in sintesi,
spiegano:
a) che cos’è un oroscopo
b) qual è il significato dei pianeti
c) la teoria dei domicili plantari
d) i tempi di velocità dei pianeti.
Dunque, come sentite, sto badando ad “altro”, sto educando il mio interlocutore al discorso astrologico e, alla fine del nostro incontro, egli andrà via
Esperienze e segnalazione dei Soci
153
non solo con le previsioni per cui era venuto, ma anche con un corredo di
informazioni sull’astrologia che, penso, sia il miglior “biglietto da visita” per il
nostro lavoro, il miglior modo per pubblicizzare la serietà e fondatezza di questa scienza umana (così sono ormai solita chiamarla), da distinguersi da tutte
le altre forme di divinazione o di interpretazione della personalità.
Ma veniamo alla novità della mia tecnica di lettura, a quella che considero una mia invenzione. Certo, se qualcun altro starà facendo la stessa cosa, ne
sarò ulteriormente confermata e si potrà parlare della versione astrologica del
caso Leibnitz/Newton.
Or dunque la mia tecnica di Rivoluzione Solare si basa su una visione dinamica dell’anno Solare ed è una tecnica che ho mutuato dal mio modo di affrontare l’oroscopo Natale, una realtà virtuale, la cui attivazione, ovverosia
realizzazione, è affidata ai transiti planetari.
Ciò che infatti mi preme sempre far capire, sia a livello di oroscopo Natale che di quello Solare, è che né il momento della nascita, né quello della rinascita (il momento del compleanno) costituiscono una sentenza irreversibile.
E veniamo all’inizio del nostro incontro.
*
*
*
Io parto dalla lettura della sovrapposizione dei 5 pianeti lenti della Rivoluzione Solare sulla mappa Natale (fig. 1). E con ciò, quasi fossimo in palestra,
io non spingo la mia assistita a far subito la pertica, o il quadro svedese o l’asse di equilibrio – a seconda del Solare che si ritroverà –, ma le faccio “scaldare
i muscoli”: le faccio vedere cioè come si sono mossi i pianeti dalle posizioni di
nascita, e su quale pianeta o Casa ora stanno transitando. In tal modo lei impara a distinguere fra il destino lungo della sua mappa Natale e il destino breve del suo anno Solare, fra la cifra sintetica di tutto il senso della sua vita e il
racconto puntuale degli eventi di questo anno Solare.
Dalla sovrapposizione si evincerà dunque il senso superiore dell’agire dell’anno, un senso che può essere semplicemente sotteso. In genere però ci sono già grandi “rivelazioni” in questa prima fase della nostra lettura/interpretazione, ed anche qui mi premuro di dire che la mia, che la nostra, è sempre
una proposta di lettura.
Ed infatti sulla mappa Natale della nostra Signora (fig.1) c’è proprio una
di queste sovrapposizioni rivelatrici:
– W, signore e del suo Q K e della sua R J, ha raggiunto X, del tutto disarmonico in Casa IV.
Basta e avanza per “partire in quarta” ad esporle la situazione:
– la grande destabilizzazione dell’Asse IV/X Casa, nonché
– dell’Asse VII/X (c’è infatti la configurazione ricorrente WO “ R, che richiama
l’aspetto Natale W in VII £ R in X). Giacché il pianeta Natale non perde mai
il suo significato, è chiaro che sia il settore “casa, famiglia”, sia il settore
“matrimonio” sono interessati da grandi sommovimenti.
154
Esperienze e segnalazione dei Soci
Fig. 1 Oroscopo Natale della Signora exemplum con le sovrapposizioni dei 5 pianeti lenti
della sua Rivoluzione Solare 2004/2005.
In genere approfondisco solo questo tipo di sovrapposizioni; alle altre accenno solamente: non voglio esaurire il mio ginnasta, che ha ancora un sacco
di esercizi davanti a sé.
Nel caso non trovassi transiti così eclatanti (possono anche essercene di
indiretti), parlo dei pianeti che governano i Luminari, o che stanno per “stimolarli”. In genere non c’è pericolo di restare a corto di osservazioni.
Insomma questa fase preliminare è oltremodo sicura e gratificante: non
rischiamo mai di sbagliare e conquistiamo subito la fiducia del nostro assistito.
Egli infatti prende confidenza non solo coi suoi pianeti, ma anche con noi.
Esperienze e segnalazione dei Soci
155
Né trascuro le sovrapposizioni con gli Assi, privilegiando l’ASC, perché la
mia lettura insiste sugli elementi di autocoscienza e di autopromozione, di inizio o di re-inizio di una nuova fase di vita.
Penso infatti che lo scopo del nostro lavoro debba essere quello di fornire
elementi di incoraggiamento, di reperire possibilità di nuovi slanci e nuove
proiezioni, non appena la mappa ce ne dia l’occasione e il fondamento.
Molto spesso chi viene per una Rivoluzione Solare non naviga in acque
felicissime: è una persona quanto meno incerta, se non confusa, una persona
alla ricerca di un ordine, di un senso e, possibilmente di indicazioni su come e
quando agire. E noi le possiamo dare tutto ciò: non solo la ratio degli eventi,
ma anche i tempi del suo agire.
Nel caso della nostra Signora sarà già di grande aiuto venire a conoscere
i tempi “seri e ostici” del suo W: ella imparerà a pazientare o, quanto meno,
saprà fino a quando durerà il suo sforzo, risparmiando adeguatamente il suo
fiato.
Come si nota il nostro ginnasta sta per trasformarsi in atleta.
Però anche in un contesto così impegnativo come il suo e che coinvolge
un pianeta che ha nella comune accezione il significato di “malefico”, io non
demordo dal parlare “d’altro” e mi preoccupo di sottolineare che ogni pianeta
ha sempre due effetti, due facce, così come le divinità greche (cultura da cui
discende il nostro oroscopo personalizzato), che potevano essere contemporaneamente buone e cattive.
Combatto così le dicerie astrologiche che ormai, attraverso i media,
avranno senz’altro raggiunto anche la mia assistita. La invito allora a riconoscere se per caso, nello stesso momento in cui W la sta privando di qualcosa,
non la solleciti contemporaneamente a ricostruire un nuovo punto o, meglio,
una nuova struttura di sicurezza. E se così è, la avviso che questo processo ricostruttivo si farà su una sorta di ritrovata identità personale: W O ! X, i signori
del suo Segno, si trovano di nuovo insieme.
E per fissarle meglio questo concetto, per farle capire la rarità di questo
incontro, le faccio fare una piccola anamnesi planetaria. Quando aveva all’incirca 22 anni successe una cosa analoga: XO ! W , non la spinse forse irresistibilmente fuori dalla famiglia d’origine per seguire il partner, sostituendo una
sicurezza con un’altra?
Toccherà qui a lei darmi la risposta, giacché – come sono solita dire – gli
astrologi non sono indovini.
Come ultima opera di sostegno per affrontare correttamente il transito saturnino allargo la mia visione al contesto, giacché quasi sempre un pianeta disarmonico, considerato isolatamente, vede indurirsi, per dir così, i propri lineamenti. E allora sono contenta di “scoprire” che ci sarà, fino al 25 di settembre, un’ottima posizione di V in F, dunque in armonia con la sua R , in J e
in grado di ben sostenerla. Sarà dunque opportuno affrettarsi ed entro quella
data completare tutta la nostra strategia riorganizzativa.
Con il che si chiude la prima parte della nostra consultazione.
*
*
*
156
Esperienze e segnalazione dei Soci
Prendiamo ora in mano la MAPPA n° 1 (fig. 2), la mappa Solare “originale” con le Case, occupate dai pianeti, colorate con vari colori (una prassi che
pure ho mutuato dall’oroscopo Natale).
La commento come una comune mappa Natale:
● si parte dai Luminari e dalle Case da loro occupate;
● si guarda poi l’ASC, trattando subito la sua sovrapposizione sulla Mappa
Natale;
● si commentano le Dominanti.
Fig. 2 - Rivoluzione Solare 2004/2005 della Signora exemplum con le date dei transiti diretti del Q.
Esperienze e segnalazione dei Soci
157
Subito dopo mettiamo in pratica la nostra visione dinamica e invitiamo la
nostra assistita ad un rapido viaggetto in cui il Q ci farà da guida lungo tutto il
suo annuale percorso. Si vedono subito i mesi in cui saremo più direttamente
coinvolti nei problemi, quasi “obbligati” a confrontarci, a fermarci, a fare stazione. Sono i mesi o i periodi indicati dai pianeti che occupano le varie Case.
Il Q, transitando, porta “a maturazione” – da par suo – le questioni di
quello specifico settore del destino e, in più, ci rivela quali energie o emozioni
saranno attivate. Che febbraio febbrile dunque si presenterà! Qui sì che si è già
in medias res con X - R - T proprio sull’Asse IV/X, che ci rimanda allo stesso
Asse Natale, su cui sta transitando W!
E così procedo a commentare in dettaglio tutti i transiti del Q sui pianeti
Solari; né trascuro quelli sugli Assi. Che sollievo debuttare nella parte diurna
del mio Anno, dopo aver fatto “scattare” U in Casa VI ed essermi scrollata di
dosso tutta l’agitata mobilitazione del primo trimestre! Andrò così più padrona
di me stessa ai grandi appuntamenti e con W e con V, su Case molto significative per i problemi che mi preoccupano, Case legate alle finanze (VIII) e al reperimento di una mia nuova autonomia sociale (X): mi sono separata da pochissimo e tutto è ancora da definire.
Il viaggetto prosegue per arrivare non solo ad un’altra stazione, ma ad un
possibile cambio di treno… Al 5 novembre il Q raggiunge l’ASC, un momento
su cui insisto con particolare enfasi. Qui può trovarsi infatti non solo il momento della svolta, del re-inizio – è o non è dall’ASC che si diparte la serie delle Case? –, ma anche il momento più propizio – c’è il Q con noi – per capire le
nostre autentiche intenzioni e dunque pronunciarle in piena coscienza, esternandole definitivamente – è o non è l’ASC il punto “naturale” della nostra interazione col mondo esterno? E’ adesso dunque che posso prendere in mano le
redini di quel destino che ho “ereditato” al momento del compleanno. Anche
la presenza di aspetti disarmonici con l’ASC non vanifica l’ opportunità di una
nuova fase del mio anno, di un cambio di treno, di percorso.
Il viaggetto finirà - sempre in via di ipotesi – con un apprezzabile accomodamento: infatti l’ultimo pianeta ad essere attivato sarà S, ben aspettato, e con
la R, e con V e, per di più, sovrapposto all R, in grado cioè di appagare il destino lungo.
E così faccio dolcemente scendere dal treno la mia assistita e la riporto a
tavolino perché devo precisarle alcune cosette:
1) io le ho indicato le date esatte dei transiti diretti del Q; ma ci sarà senz’altro
un’aura d’effetto del transito che si estenderà vuoi alcuni giorni prima, vuoi
alcuni giorni dopo il transito diretto;
2) l’attivazione del pianeta non è da considerarsi come una sorta di una tantum, soprattutto se il pianeta – come ad esempio la sua R in L – fa aspetti
con altri pianeti Solari. Senza ingabbiarmi in una visione storicistico-progressiva dei transiti, propongo comunque questa sorta di dinamismo nel dinamismo: potrebbe accadere (prendiamo come esempio proprio i molteplici aspetti di questa sua R in L) che il contenzioso economico con il coniuge
abbia buone possibilità di concludersi già a giugno (QO su W$R), e che un
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Esperienze e segnalazione dei Soci
altro fronte si apra invece a settembre: tra W e V non ci sono infatti collegamenti angolari. Questo nuovo fronte sarà di difficile ricomposizione (aspetti
disarmonici multipli coinvolgono V - R e Z , questi ultimi due proprio in Segni gioviani). Il momento di maggiore difficoltà, in cui magari si sentirà perdente su tutta la linea, potrebbe rivelarsi quello dei giorni intorno al 13 dicembre (QO sopra Z). E così via e così via…
Le faccio notare infine che, per alcuni transiti, ho indicato, tra parentesi,
la posizione della R in quel giorno. Essa intensifica il valore del transito; così
quando al 13 aprile, giorno del QO su U, ci sarà la R in K, per lei, che è dell’
K, sarà come essere sotto l’influsso della sua Luna nuova personale, e dunque
a maggior ragione deve prepararsi bene a quell’azione del 13 aprile, che “dovrà” avere i caratteri di inizio e/o di nuova impostazione.
* * *
Ed eccoci alla MAPPA n°2 (fig. 3), la fotocopia della Rivoluzione Solare
che resta in bianco e nero. Essa presenta, individuabili con colori diversi, i
transiti di V e W (le capacità/possibilità di organizzazione del reale) e i transiti
di U (l’energia impositiva e/o conflittuale – spesso i valori e gli effetti di un pianeta si mescolano o si alternano nel corso delle diverse situazioni).
Può succedere, come nel nostro esempio, che V e W non facciano alcun
transito diretto. Poco importa: il loro muoversi è sempre significativo. Seguendo l’arco del loro percorso ci accorgiamo infatti che:
● tutti e due i pianeti cambiano la Casa di influsso, permettendoci ulteriori
previsioni e spostamenti di interessi;
● V poi cambierà addirittura di Segno: dal 25 settembre sarà in G e farà subito
$ col Q della nostra K, finalmente “rimpannucciandola” e forse ridonandole
l’antico smalto.
Ma ciò che più mi preme far notare è che aspetti disarmonici del momento del compleanno saranno eliminati proprio in virtù del movimento dei pianeti. Ecco allora il motivo di tutte quelle date dei moti retrogradi e diretti e relative valutazioni (regola aurea: mai presumere di poter risolvere i problemi o di
averli definitivamente “capiti” quando il pianeta è in moto retrogrado - regola
comportamentale: utilizzare il lasso di tempo tra la ripresa del moto diretto e il
transito del pianeta su se stesso per organizzare la nostra risposta, la nostra
definitiva presa di posizione).
E per quanto riguarda il nostro esempio:
a) avrò una visione più lucida della situazione quando W lascerà l’ “con S, a
cui è sottesa – ricordiamolo – la R, ;
b) e certo mi sentirò meno “perdente” quando il procedere di V vanificherà l’aspetto disarmonico del compleanno (V£Z), influenzante proprio le Case X e
II, così collegate al tema delle finanze e della “fortuna” in genere.
Riassumendo, e cooptando nel discorso anche i transiti del Q, non ci sarà
infine difficile individuare i momenti dell’anno delle “grandi manovre”, come
quello dell’inizio di maggio che vede:
1) e il debutto del Q in VII Casa (3 maggio )
2) e la ripresa del moto diretto di V (5 maggio).
Esperienze e segnalazione dei Soci
159
Fig. 3 - Rivoluzione Solare 2004/2005 della Signora exemplum con i transiti di U- V - W.
Per U si farà lo stesso tipo di valutazione; ma giacché il pianeta è Signore,
oltre che dell’ASC Solara, anche di quello Natale (ASC, A), lo si valuterà anche nei suoi transiti disarmonici indiretti, come ad esempio quello che lo vedrà
in E é con l’ASC Solare e in configurazione ricorrente: U O “Q - U Solare £ Q
(ricordo che, nel tracciare gli aspetti, io seguo la scuola di H.F. von Klöckler).
Per finire non tralasceremo di dire qualche cosa in più se potrà arrecare
diletto. Onorando perciò il mio Segno di nascita e il pianeta che lo governa,
parlerò senz’altro dell’anello di sosta di T in C, che andrà tutto a beneficio della nostra K. Che possa dunque la mia assistita contare almeno sulla Fortuna
minor, dal momento che per la Fortuna major i tempi non sembrano ancora
maturi.
E così, confortate dall’astro che tutto allieta e rasserena, ci congediamo
tra larghi sorrisi.
* * *
Come ciliegina sulla Torta della bontà della Rivoluzione Solare, vi segnalo
il caso di due fratelli gemelli (fig 4), due super-Arieti (Q e R in A), operati dello
160
Esperienze e segnalazione dei Soci
stesso male (calcoli alla cistifellea), negli stessi giorni (inizio febbraio 2004).
Ma essi non hanno vissuto allo stesso modo il loro problema di salute; anzi, la
differenza è stata notevole: un fratello ha avuto parecchie complicazioni e un
intervento pesante (più di 3 ore); l’altro non se n’è quasi accorto.
Domanda inevitabile: esiste, attraverso la Rivoluzione Solare, la possibilità
di vedere i due diversi destini?
Prendiamo dunque in mano questi due oroscopi Solari:
Fig. 4 - Le Rivoluzioni Solari 2003/2004 di due fratelli gemelli.
Esperienze e segnalazione dei Soci
161
l’anno 2003/2004 presentava per tutti e due un Q disarmonico in XII Casa
(un “classico” delle ospedalizzazioni);
● lo scatenamento dei disturbi e dell’ urgenza dell’intervento è avvenuto a
gennaio 2004 col Q O su U Solare in J: un “classico” per i calcoli, tanto più
se – come in questo caso – c’ è un concomitante transito disarmonico di W;
e W si è spostato in D da giugno 2003. Notiamo infine a gennaio 2004 un
vero e proprio intrecciarsi di configurazioni ricorrenti: UO in A £ QO in J QO! U Solare - U Solare £Q Solare; restando sullo sfondo U Solare £ U, in
G. Che si vuole di più?
Analizzando le Dominanti Natali dei due fratelli scopriamo che:
a) il fratello n°1 ha U ‘ASC
b) il fratello n° 2, che non ha questo sestile, è esposto totalmente alle disarmonie di U (U “ Q R ; £ V in D).
Analizzando le Dominanti Solari notiamo che:
a) il fratello n°1 ha U $ ASC in B, aspetto che si allea a quello, pure Dominante, di T ‘ASC;
b) il fratello n° 2 ha anch’egli U Dominante (U ! MC ), ma con un aspetto che
non “rafforza” l’ASC, anzi potenzia la disarmonia con il Q (U£Q).
Ma in questa mappa Solare anche il Q è Dominante (Q £ MC), il che
“rafforza” ulteriormente l’ aspetto disarmonico con U.
Chi dei due fratelli ha avuto più da combattere per questo intervento?
La risposta non mi pare difficile; ma il loro caso mi ha allargato orizzonti
nuovi per rispondere a chi, maliziosamente o meno, arriva prima o poi con la
domanda: “E con i gemelli, come la mettiamo?”
La mettiamo così: se è vero che la stringatissima sintesi del destino delle
loro mappe Natali non può che portarci alle analogie, la lettura invece delle loro mappe Solari ci porterà alle differenze.
Con il che prepariamoci ad una probabile estensione della nostra clientela!
●
Curriculum di di Daria Eberhart Mueller
Sono una Bilancia del 9 ottobre, di madre italiana e di padre boemo, nata
ad Arco (Trento) nel 1947.
Dopo la Maturità Classica, conseguita al Liceo “Rosmini” di Rovereto, sono scesa a Padova e alla sua Università mi sono laureata in Lettere Moderne
con il massimo dei voti e la lode. Abilitata all’insegnamento nelle Scuole Superiori, vi ho insegnato fino al 1992.
Da più di 20 anni ormai mi dedico allo studio dell’Astrologia e ad una attività di conferenziera, volta a divulgare un’immagine colta ed intelligente di
questa disciplina.
● Dall’82 sono l’Astrologa del Centro Culturale “Shakti” di Padova, per cui curo corsi e offro la mia assistenza di esperta.
● Dal ‘92 pubblico regolarmente su Linguaggio Astrale, la più importante rivista di ricerca astrologica in Italia, che fa capo al C.I.D.A. (Centro Italiano Di
162
Esperienze e segnalazione dei Soci
Astrologia), a cui sono ovviamente iscritta così come all’Associazione “Lo
Zodiaco” di Padova, sua sede affiliata.
● Dal ‘95, anno della sua fondazione, sono, per dir così, la voce astrologica
del Circolo Culturale Italo-Greco “La Plaka” di Padova, per cui ho curato cicli di conferenze su: “Mito greco e Astrologia” e “Le fatiche di Eracle come
crocevia di geografia, storia, mito e …astrologia”.
Il mito greco infatti costituisce uno dei miei filoni di interesse e proprio
con la relazione “Archetipi astrologici nella Mitologia Greca” ho preso parte
al 2° Congresso Internazionale del C.I.D.A., che si è tenuto a Venezia nel novembre del 1997.
Oltre a questi temi ho curato indagini sul genio artistico (da Michelangelo
a Van Gogh) e sulle opere d’arte connesse all’Astrologia come, ad esempio,
l’illustrazione del Ciclo di affreschi astrologici del Salone di Padova.
Col debutto del nuovo millennio mi sono impegnata nella lotta per il riconoscimento dell’Astrologia come Scienza (vedi conferenza del 15 marzo 2001
a “Lo Zodiaco” di Padova: “Se e come è possibile l’Astrologia come Scienza).
Corrispondenza di Siena
Presentazione di un Corso di Astrologia di primo e secondo livello. Sabato 25
settembre 2004, alle ore 17.30, all’Hotel Italia, V. Cavour 67 in Siena: Susanna
Benelli e Marco Gambassi presenteranno i Corsi di Astrologia di primo e di secondo livello, che avranno inizio sabato 9 ottobre, e il programma astrologico
per l’anno successivo.
Per informazioni e iscrizioni:
– Tel. 333-2777851, Susanna Benelli del Centro Italiano Discipline Astrologiche di Siena, e-mail: [email protected];
– Tel. 055-221717, Marco Gambassi, e-mail: [email protected]
Consultate regolarmente il sito www.cida.net!
in particolare vi raccomandiamo
la voce “conferenze”
e la voce “ultimissime”.
Esperienze e segnalazione dei Soci
163
Lidia Callegari
MI SARANNO RESTITUITE
LE DISPENSE?
L.A. 135-665
Avevo prestato una dispensa sulle Parti Arabe, siccome non avevo scritto sul
frontespizio “Pietro torna indietro” non mi era stata restituita, l’avevo persa?
Ho chiesto aiuto all’Astrologia Oraria il 31 agosto 1998 alle sei del pomeriggio, ecco il tema:
164
Astro
Esperienze e segnalazione dei Soci
Segno
Domic
Esalt.
Esil.
Cad.
Dom.
Maestro del giorno: Mutua ricezione: /s -
Tripl.
Term.
+
Dec.
+
Maestro dell’ora: Procedo alla riflessione se la domanda è valida.
Sì, è valida perché il maestro della Iª è in 3ª (gli scritti) e la Luna, mio significatore secondario, è in 11ª la casa delle amicizie.
Essendo l’ascendente negli ultimi tre gradi del Capricorno (segno tra l’altro dell’editoria) l’indicazione è che non posso più intervenire per riaverla, infatti, avevo già richiesto più volte alle socie del Gruppo Tergeste se l’avessero
trovata, forse era sepolta tra le loro carte, ma la risposta era sempre stata negativa.
Cosa suggerisce il tema orario?
Nettuno strettamente congiunto all’ascendente ben esprime la mia incertezza circa le due o tre persone a cui potevo averla prestata. La Luna in undicesima segnala che effettivamente si tratta di un’amica, perché nel segno del
Sagittario? Era di questo segno? O si era allontanata dal Gruppo (archetipo
del Sagittario)?
Conveniva procedere con calma, quali i significatori principali? Indubbiamente, rappresentando il richiedente, mi si individuava dal governatore dell’ascendente, Saturno. Gli scritti equivalgono alla terza casa, trovandosi la cuspide a 29°22’ Ariete (grado critico) era Marte a rappresentarli. Oh sorpresa! La
congiunzione Saturno Marte appartiene al mio tema di nascita, si trova in undicesima ed è in trigono con Mercurio in 3ª, il conto tornava perché gli antichi
dicevano che niente può succedere che non sia già scritto nella genitura.
Quali aspetti in formazione? Dovevo verificare tutti gli aspetti in applicazione dalle ore 16 GMT in poi.
16.58 quadrato Luna Giove, essendo Giove dispositore dell’undicesima è
chiaro che l’amica non ritornerà la dispensa.
02.24 del 1° settembre la Luna cambia segno.
Altre considerazioni: dei due significatori qual è il più forte e quale il più
debole? Saturno poveretto è retrogrado e peregrino, né rafforzato dal termine
Esperienze e segnalazione dei Soci
165
e decano, mentre Giove (governatore dell’undicesima) è anche lui retrogrado
ma dignificato dall’essere in domicilio.
Ma cosa vorrà dire quell’accumulo di pianeti in VIIª? Un momento è la
casa dei ladri! e naturalmente è governata dalla Luna che ponendosi in undicesima segnala che tipo di ladro: l’«amica». Marte maestro della terza, che rappresenta gli scritti/dispensa, in VIIª ben esprime il concetto di chi li detiene. Se
esamino Mercurio/dio dei ladri l’ultimo aspetto che forma con Saturno è di
quadratura.
Esiste un’antica regola sul padrone dell’ora planetaria: quando non è in
armonia con il governatore dell’ascendente non ne deriva gran bene; il calcolo
pone Marte a capo dell’ora, purtroppo è ancora in orbita di quadratura separante con Saturno.
Più si osserva il tema e più cose suggerisce, per esempio Saturno governa anche la 12ª: casa delle cose perse.
Negativa è anche la casa in cui si trova il Nodo Sud, purtroppo si trova in
prima, la casa che mi rappresenta e la cui cuspide è in un grado che non mi
consente di agire.
Ho trovato scritto che se qualcuno ha prestato qualcosa a qualcun altro,
si va a vedere se i due significatori formano un aspetto favorevole o meno. Tra
Saturno/interpellante e Giove/colui che ha ricevuto non esiste aspetto, però la
Luna, che mi rappresenta come significatore secondario, forma aspetto negativo con Giove: quadratura doppiamente applicante (la Luna va verso Giove e
Giove retrocede per accelerare l’incontro).
Quale relazione tra le cuspidi della prima/Lidia e la terza/dispensa? Quadratura.
E se cambiassi domificazione? Invece di Placido provare con Regiomontano, molti astrologi di Oraria la usano, in questo caso la terza cade in Toro,
cosa fa Venere con Saturno? Sì trigono ma dopo che Venere ha cambiato segno! Non me ne va bene una.
Possibile che la Parte di Fortuna si trovi in terza? Cosa vorrà dire?
A distanza di tempo posso raccontarlo: prestando generosamente libri e
dispense un po’ a tutti (ora un po’ meno) era successo che precedentemente
l’avevo prestata all’amica Cristina che da brava e costruttiva Capricorno si era
fatta una fotocopia per lei e pure un’altra per darla a qualcuno, ecco l’indicazione della Parte di Fortuna, ora io possiedo quella seconda copia della dispensa, grazie a Cristina.
Per forza doveva finire così la mia Luna di nascita è congiunta a Giove e
Venere e il mio Sole in terza è in mutua ricezione con Plutone in undicesima.
166
Esperienze e segnalazione dei Soci
Emilio De Lipsis
INTRODUZIONE ALLO STUDIO
DEL PIANETA VULCANO
L.A. 135-684
Rammentiamo che il pianeta Vulcano, che sembra sia stato fotografato durante un’eclissi, situato fra il Sole e Mercurio, non si allontana più di 8°14’ dal Sole stesso e ha un periodo di rivoluzione di circa 20 giorni.
Si veda a proposito l’articolo di Andrea Malvagna su LA 103, pag 260
con i riferimenti ad André L’Eclair che studià lungamente il pianeta e pubblicò
vari articoli in merito. Ne riportiamo una lettera.
Da una lettera di André a De Lipsis
“Tutti credono all’altra scoperta del Lescarbault…
Invece, il Lescarbault è soltanto colui che ha dato al pianeta il nome del
Dio del Fuoco: prima di lui Vulcano era stato osservato una dozzina di volte; e
sempre da gente qualificata - capitani di lungo corso, mentre prendevano il
punto; astronomi di mestiere e astronomi dilettanti.
Il Lescarbault era medico di professione; ed era dilettante di Astronomia.
Conosceva di persona il terribile direttore dell’Osservatorio di Parigi, Leverrier,
il quale aveva scoperto Nettuno: gli scrisse una relazione precisa ed astronomicamente corretta; e gli propose di chiamare Vulcano il pianeta osservato da
lui. Era il 26 marzo 1859.
Il Leverrier era informato delle precedenti osservazioni: ne calcolò gli intervalli (di anni, mesi, giorni), e di questi intervalli trovò il massimo comune divisore, cosicchè predisse i futuri passaggi del pianeta sopra il disco del Sole; senonchè nelle date previste dal Leverrier, nessuno riuscì a vedere Vulcano. (Il
perché è fin troppo ovvio. La forte inclinazione del piano dell’orbita del pianeta).
A poco a poco, la scienza ufficiale dimenticò Vulcano, Lescarbault e tutti
gli altri che l’avevano osservato; infatti, Vulcano è scomodo - non rientra nella
legge di Titius-Bode! L’unico scienziato che continuò ad asserire l’esistenza di
Vulcano fu il francese Reynaud: il quale ha escogitato una nuova legge numerica per le distanze dei pianeti dal Sole: e questa nuova legge giustifica Nettuno (il quale, invece non rientrava nella legge di Titius-Bode), e, soprattutto, ha
preveduto l’esistenza di un nuovo pianeta - Plutone - alla distanza giusta (circa
40 unità astronomiche).
Esperienze e segnalazione dei Soci
167
Poi, una trentina di anni or sono, ci fù il colpo di scena: Vulcano fu fotografato durante un eclissi totale. Il pivello nordamericano, che ne scattò le foto, ignorava Reynaud, Leverrier, Lescarbault; e gridò di avere scoperto un
nuovo pianeta e pretese di chiamarlo ZOE, cioè VITA.
In realtà, Vulcano annienta la vita: ad esso, infatti si deve il fenomeno della combustione, ben conosciuto dagli antichi ed attribuito da loro al Sole. (Tale
erronea attribuzione era inevitabile dato che Vulcano è sempre sotto i raggi, e
quasi sempre è congiunto con il Sole medesimo: la sua distanza dal Sole è di
circa 21 milioni di chilometri e la sua elongazione non supera mai gli 8°14’.
Ciò che gli antichi veggenti non erano riusciti a spiegarsi, era perché il Sole
bruciasse a volte i pianeti che lo precedono ed altre i pianeti che lo seguono…
Il terzo decano della Libra era chiamato Via Combusta: esso è il domicilio
di Vulcano- N.B. il decano non è una decina (di gradi); la Via Combusta si
estende da 16° Bilancia al 4° Scorpione, perché i lembi dei decani si sovrappongono tra di loro.
Andrè L’Eclair, estate 1991
P.S: vedi il libro di SELEZIONE DEL READERS DIGEST sui fatti incredibili, Cronache dell’Inspiegabile, pp.241 /2;
Vedi GIOVANNI L. ANDRISSI, Astronomia senza formole, vol. I, Società Editrice Humanitas, Roma 1944.
* * *
A mio avviso Vulcano ha a che fare con le distruzioni in primis e gestisce
ogni fatto di improvvisi raptus maniaci, sempre quando ALTRI fattori del tema
astrale consentano l’esplosione cieca della distruzione. Tanto per essere al
passo con i tempi, nella barbara furia di coloro che si autodistruggono in pubblico, per portare con sé più anime possibili, Vulcano raggiunge l’apice della
sua forza. Tanto più il Sole è maleficiato per transiti, posizione con il radix, e
mondiale, tanto più Vulcano brucerà i corpi e le anime. Potrà apparire, forse,
come l’immagine di un Uomo dal volto di falena, e con le ali enormi.
Comunque, in genere, Vulcano c’entra nella sessualità maschile, dato che
il glifo del pianeta rappresenta, in senso traslato, l’organo maschile in erezione. Negli oroscopi femminili, rappresenta il desiderio del tipo di uomo ardentemente.
Nei casi in cui aspetti negativi con questo pianeta brucino Marte e Venere
si avranno gli omosessuali, in cui sarà bruciato Mercurio gli ermafroditi psichici. Per quelli effettivi bisognerà che entrino nel gioco degli aspetti tra pianeti la
lilith, la sessualità in genere, e più specialmente nelle donne, i nodi lunari, ed
in special modo quello lunare sud, e la parte di fortuna. Con quest’ultima, Vulcano brucerà la fortuna, e rendera le persone estremamente sfortunate.
In un grado di Vulcano (in cui il pianeta, rispetto al segno brucia l’intelletto, ma non è particolarmente forte) cioè il 23° dei Gemelli, sta l’Ascendente di
Osama Bin-Laden o Usama ben-laden-:
“In una distesa deserta, un uomo decrepito, svuotato, trascina una gamba, sostenendosi su di un bastone, lasciando dietro di lui una quercia molto
168
Esperienze e segnalazione dei Soci
vecchia, senza più rami, distrutta dagli uragani. Grado Maschile, tenebroso,
d’Isolamento.
Significato di Vulcano nelle Case
In I Vulcano darà estrema indiscrezione o esagerazione in tutte le cose. Si
cercherà comunque di prevaricare o di posare da “gran capo” (esempi: Silvio
Berlusconi, Giuseppe Garibaldi).
In II Vulcano rende difficile portare a termine qualsiasi cosa si intraprenda.
Brucia le finanze e fa gli scialacquoni (esempi: Michelangelo, Carlo V).
In III Vulcano dà troppe associazioni sociali e fa spersonalizzare (si guardi
agli oroscopi di terroristi, please) (esempio: Lord Byron).
In IV Vulcano dà molte spese per la propria abitazione. Nei casi più gravi
distrugge qualsiasi dimora o rende impossibile la vita in famiglia (esempio:
Tamerlano).
In V Vulcano esalta la sessualità e la ricerca dei piaceri. In certi casi predispone alle droghe o alla pubblicità di queste (si intende per droghe, oltre alle
solite note, anche il tabacco, il caffè, la moda di boutique, la Tv e compagnia
cantando) esempiL Maurizio Crozza, imitatore; Sergio D’Antoni.
In VI Vulcano rende comunque sia schiavi degli avvenimenti o di persone
superiori per stato, censo, denaro e simili (esempio: Berlioz).
In VII Vulcano Esaspera tutti i contrasti e fa trovare ragioni di liti con il
partner anche per cose estremamente banali. Fa le donne “coquette” d’alto
bordo alla perenne ricerca di un impossibile atmosfera oppure le rende molto
volubili e capricciose. In certi casi fa le donne (e gli uomini) che sono ottimi
amanti… e basta (esempio: Hitler).
In VIII Vulcano rende la morte molto bella, e ricercata, ne fa oggetto di
studio e di contemplazione (esempio Isaac Rabin, qui sono stati gli altri ad
esaltarne la morte).
In IX Vulcano rende troppo accentratori e fa i pensatori che pretenderebbero di cambiare il mondo con regole d’oro. Può fare anche i serial-Killer.
In X Vulcano dà ambizione instancabile e continua ricerca dell’apparire.
Brucia tutte le qualità spirituali in nome di una materialità urgente.
In XI Vulcano Dà intrusione nella vita privata degli amici e/o protettori ed
anche troppa devozione a qualcuno che non la merita.
In XII Vulcano fa vantare di cose che gli altri possono ritenere sconvenienti, o da passare sotto silenzio. Fa convincersi di essere dei poveri derelitti della
sorte, mentre si possono avere le migliori cose di questo mondo.
Esperienze e segnalazione dei Soci
169
Leni Sibilio
SUL TEMA NATALE
DELLA REPUBBLICA
L.A. 135-1045
Prendo in mano la carta dell’Italia stilata dopo l’abdicazione di Emanuele III, il
9 maggio 1946 a cui fece seguito il referendum che decise la cessazione dello
stato monarchico; la repubblica fu nominata alle 18 locali il 10 giugno 1946 a
Roma e su quella data baso la ricerca astrologica dello stato della Repubblica
Italiana. E’ interessante notare che la carta del cielo del paese rivela il segno
dello Scorpione all’Ascendente, il Sole in Gemelli congiunto a Urano e alla Testa di Drago, in casa ottava. La casa ottava tradizionalmente appartiene al segno dello Scorpione, quindi si ripete la matrice scorpionica. Il Sole nell’astrologia mondiale rappresenta il carattere essenziale dello stato e della nazione, in
questo caso mostra la sua suprema autorità, il suo corpo governante: ci riferiamo alla figura del suo leader, re, regina, presidente o primo ministro. Il Sole
rappresenta allora sia l’effettivo leader, sia il capo dello stato simbolico. Può
anche indicare come la nazione esprime se stessa nei miti e nelle immagini
che costantemente proietta; è anche un’indicazione della maniera in cui viene
vista come paese dagli stranieri.
Notiamo che per due volte durante l’arco del 2003, il transito del pianeta
Plutone è stato opposto al Sole natale dell’Italia. Da luglio 2004 a ottobre
2004 ci sarà la risoluzione di questa tensione astrale. Plutone è nel Sagittario
da parecchi anni ed è al 19mo grado che si forma la tensione aperta con il segno dei Gemelli nel quale risiede il luminare del nostro paese. L’aspetto di opposizione rivela un momento di crisi drammatica poiché il nostro Sole è congiunto a Urano e alla Testa di Drago. E’ rilevante notare che tale aspetto proviene dal pianeta Plutone ed abbiamo poc’anzi dimostrato la matrice fortemente scorpionica del nostro paese.
Plutone rappresenta tutto ciò che è segreto e nascosto nella nostra società. Si può dire che rappresenta “ l’ombra del collettivo”. Governa ciò che
Jung chiamò “scoppi psicotici nell’inconscio collettivo”. La Germania nazista
ha Plutone congiunto all’I.C.
Il principio di morte e risurrezione, il trauma, ma anche la fine del modello
vecchio che intralcia la crescita futura e che deve essere rimosso: tutto ciò è
Plutone. Plutone è anche il principio guaritore che costringe il collettivo come
170
Esperienze e segnalazione dei Soci
un tutto organico verso violente fasi di autoguarigione e autoconfronto. La salute nazionale a venire è basata soprattutto sullo stato psicologico del paese.
Ricordo che scrissi un articolo poi pubblicato sul Gazzettino di Padova all’epoca della guerra del Kossovo nel 1998, che vide coinvolta in prima linea
l’Italia: in quel periodo il Sole progressivo del nostro paese in casa nona si stava unendo in congiunzione con Plutone che risiede a 9 gradi e 58’nel segno
del Leone.
A luglio, agosto, settembre, e nella prima metà di ottobre 2004, il processo di purificazione dell’Italia dovrebbe essere lentamente ma tecnicamente ultimato ed il nuovo seme futuro fruttificare, tenendo presente che con Plutone
gli effetti vengono visti con il procedere del tempo.
Non dico che sarà un processo facile e chiaro, sarà una crisi karmica a
360 gradi ( tipicamente plutoniana) che coinvolgerà molto le comunicazioni
sia nazionali che internazionali, matrice è perché un vecchio modello d’autorità, il Sole, deve cessare (Plutone rappresenta la politica e la purificazione).
Vediamo nel presente i processi Cirio, Parmalat, le banche e i bilanci “dopati”
del calcio italiano!!!
Passiamo adesso a un altro punto nevralgico della carta del cielo, cioè la
casa quarta che rappresenta il legame con le tradizioni e la base della società
del nostro paese, nonché le sue più profonde radici. Rappresenta anche il settore che denota l’ideologia della massa, della gente comune in contrapposizione al governo e la sua opposizione allo stesso, casa che nella nostra nazione
risiede al grado 28 e 46’di Acquario. A metà novembre 2003, su questo grado, su questa cuspide, Urano transitava definitivamente per entrare in casa
quarta. Urano in astrologia mondiale, più di ogni altro pianeta, caratterizza gli
eventi mondiali. La sua scoperta arrivò al tempo della rivoluzione industriale
ed agraria in Inghilterra, e alle rivoluzioni francese e americana. Urano è allora
collegato a tutte le rivoluzioni e innovazioni nella società, al bisogno del collettivo di negare o permettere il proprio cambiamento. Governa rivoluzioni politiche, cambi economici, scioperi, dissidenti politici, guerre (dove ciò rappresenta la rottura dell’ordine stabilito), riforme, industria pesante, nuove tecnologie
e tutto ciò che promuove eventi e idee espressi in questa direzione. Cina e
Russia, entrambe, hanno urano quadrato al sole e hanno quindi subito cambiamenti tumultuosi.
Urano è anche associato all’uranio e quindi anche all’energia nucleare, e
la prima bomba atomica fu lanciata su Hiroshima con Urano esattamente congiunto al M.C.
Urano entra allora in una zona strategica della carta del cielo dell’Italia e
rimane poco più di sette anni nel segno dei Pesci, da gennaio 2004 fino al
2011 circa. Produrrà cambiamenti di abitudini, eventi improvvisi e inaspettati,
accelererà la crescita verso il nuovo destabilizzando necessariamente il vecchio. Un nuovo ordine voluto da un’esigenza di massa: ciò che la gente comune richiede e cerca si farà sentire a gran voce.
A gennaio 2004 Urano è stato trigono, per l’ultima volta, con Mercurio e
Esperienze e segnalazione dei Soci
171
ha prodotto effetti di cambiamento radicale nelle comunicazioni, un’intolleranza di idee che può avere un effetto di rinnovamento su vecchie idee- forma.
Le case quarta, ottava e dodicesima denotano karma da purificare, e l’ottava è capace di portare a galla e provocare la lotta per il cambiamento. Urano dalla quarta, che rappresenta la massa, trigono a Mercurio in ottava, che
rappresenta la crisi e il suo superamento, la cui cuspide è in Gemelli, denotano una pressione di rinnovamento sintetico e veloce. In queste tre case d’acqua vengono coinvolti Mercurio a 1 grado,11’ Cancro in ottava, la Luna a 4
gradi e 26’ Scorpione in dodicesima, casa originaria del segno dei Pesci. Tale
apertura verbale o scossone, tenderà a svegliare la massa o l’uomo comune
da sonni letargici (ovviamente secondo il punto evolutivo del paese). I sistemi
di comunicazione (lettere bomba) posta, parola, scrittura, sono sottoposti a
revisione e rinnovamento veloci per cui le comunicazioni dei mass media
avranno un’incisività maggiore. Coinvolti sono anche gli investimenti all’estero
o nella nazione dall’estero (vedi ancora l’attuale Cirio-Parmalat); tutta la finanza internazionale, multinazionale e corporazioni transnazionali sono rappresentati da questa forte configurazione.
Si passa all’azione di effetto psicologico: ci si muove dallo statico.
Nel 2004 Urano di transito lancia un trigono alla Luna. La luna rappresenta le masse, la gente comune e la popolazione come insieme, l’opinione pubblica, la popolarità e l’ideologia di massa; per esempio la Luna in Cancro nella
carta del cielo dell’Inghilterra in casa decima rappresenta il potere del nazionalismo inglese. Nella carta dell’Italia invece è in Scorpione, casa dodicesima,
può rappresentare ciò che in parte è nascosto, sovversivo all’ordine stabilito e
in termini ideologici: società segrete e partiti., l’aspetto anche mistico e occulto della filosofia (Luna signora della casa nona) e della religione.
Il rinnovamento psicologico e spirituale della nazione albeggia già agli inizi del 2004 e porterà a uno sviluppo evolutivo reale nella spirale di crescita del
paese. L’Italia è e sarà sempre sulle piste del rinnovamento sofferto, ma tanto
più efficaci e duraturi saranno i conseguimenti.
Leni Sibilio, vive e lavora a Padova, è astrologa dal 1981 con certificazione
olandese del suo Maestro, lo scrittore George Bode; tiene corsi e conferenze
di astrologia sia tradizionale sia esoterica, è membro e studente della Scuola
Arcana di Ginevra, scuola delle scienze dello spirito.
172
Argomento
PERIODICI CIDA
Rammentiamo che il CIDA pubblica due Riviste:
a livello centrale
–
Linguaggio Astrale, trimestrale eminentemente culturale e informativo
–
Sestile, mensile eminentemente professionale
Inoltre varie Delegazioni hanno prodotto fogli informativoculturali (v. dettagli nel sito www.cida.net sotto Regioni)
☞ in Campania: Astrarmonia, condotta da Clara Negri
☞ in Toscana: Centostelle, coordinato da Novella
☞ a Ragusa: Le Ali di Ermes (versione informatica), di Pippo Palazzolo
☞ a Verona: l’Astrovolante, mensile informatico coordinato
da Lunette
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CASA NONA
4ª edizione del premio mondiale
di investigazione astrologica
Claudio Cannistrà
Parigi: 27-28 marzo 2004
L’astrologie et la mutation interieure
Dante Valente
Recensioni - Novità librarie
Crociera-studio sui fiumi e laghi
della Russia settentrionale
Blake Finley
Oltre Nettuno
Angela Castello
Ancora su Sedna… e altro
Stefano Bertone
A casa di Urano: Computer Club
174
Casa Nona
4ª EDIZIONE DEL PREMIO MONDIALE
DI INVESTIGAZIONE ASTROLOGICA
L.A. 135-905
IN CONTEMPORANEA CON LA IX EDIZIONE DELLE GIORNATE MONDIALI
DI ASTROLOGIA E CABALA: 5 - 6 - 7 - 8 DICEMBRE 2004
Riceviamo dall’Associazione Astrologica “Gracentro”, che ha sede a Valencia e che fa parte della nostra FAES (Federazione Astrologica dell’Europa
del Sud) il Bando di Concorso per la quarta edizione del Premio Mondiale di
Investigazione Astrologica. La premiazione si terrà in occasione delle Giornate
Astrologiche, che si terranno i primi di dicembre 2004.
Di seguito il Bando originale.
Premio Mundial de investigación Astrológica 4° edición
año 2004 Gracentro, Valencia, España, Europa
DOCUMENTACIÓN NECESARIA
1/. Obras originales publicadas o inéditas (en cualquier idioma), traducidas al castellano
2/. Originales por quintuplicado y en ejemplares separados, en papel tamaño din a4,numeradas, y mecanografiadas a doble espacio por una sola cara, debidamente encuadernadas y un disquete conteniendo la obra presentada, en formato Word o TXT, gráficos incluidos, si los hubiere.
3/. Debe figurar en la obra el nombre del autor, que permita su identificación, solamente deberá constar, en la portada del trabajo presentado.
4/. En la primera página, deberá constar el lema, nombre, apellidos y nacionalidad del autor, DNI o pasaporte, dirección o señas con el Dp, teléfono y
E-Mail.
LUGAR DE PRESENTACIÓN
4º Edición del Premio Mundial de Investigación Astrológica - Gracentro
S.A. - Plaza de la Santa Cruz, 9 - Valencia 46003 (España)
PLAZO DE ENTREGA
El plazo para la recepción de las obras finalizará el 30 de septiembre de
2004.
Casa Nona
175
PREMIOS
– Gran Premio Mundial de Investigación Astrológica “Gracentro”:
A la mejor obra de investigación.
– Gran Premio Mundial de Investigación Astrológica «Gracentro»:
A la mejor obra inédita.
– Gran Premio Mundial de Investigación Astrológica «Gracentro»
Premio especial “Mercé Tamarit”:
A la figura mundial más relevante en reconocimiento a su dedicación
y aportación, en pro de la investigación Astrológica.
BASES
1/. Podrán participar todos/as los/as astrólogos/as, cualquiera que sea su
nacionalidad, la temática es libre, si bien se valorará especialmente la novedad de la investigación la creatividad, y la importancia que, para la sociedad
astrológica tenga el avance de la investigación.
2/. Los trabajos presentados habrán de cumplir los requisitos de originalidad (sea ésta referida a cuestiones conceptuales, instrumentales, históricas o
de cualquier otro tipo) y fundamentación metodológica (explicitación de antecedentes, documentación bibliográfica, etc.) para poder optar a los presentes
premios. El esquema de valoración y baremación del jurado para la selección
de los premios son:
– Ensayo, hipótesis y tesis, 3 puntos.
– Presentación y esquema de trabajo, 3 puntos.
– Planteamiento, metodología y conclusiones, 4 puntos.
3/. El plazo de admisión de las obras, finalizará el 30 de septiembre del
2003.
4/. El premio podrá fraccionarse excepcionalmente entre dos obras (ex
aequo) así como declararse no adjudicado o desierto, si el jurado considera
que ninguna de las obras presentadas es merecedora del mismo. En su caso
podrá conceder hasta dos menciones honoríficas.
5/. El jurado estará integrado por:
– Presidente: El presidente de Gracentro.
– Vocales: Investigadores internacionales de reconocida relevancia.
– Secretario: Un miembro de Gracentro; entidad organizadora, con voz pero
sin voto.
6/. La designación del jurado se hará pública una vez finalizado el plazo
de admisión de las obras.
7/. El premio se entregará en un acto organizado al efecto por Gracentro
en la noche del 6 de diciembre, siempre y cuando no concurran circunstancias que aconsejen otra fecha.
8/. Gracentro se reserva el derecho a publicar una primera edición, de
una tirada máxima de 1.000 ejemplares, con la adjudicación del premio va
implícita la cesión de los derechos para esta primera edición.
9/. Si por cualquier causa transcurriera un año, desde la fecha de la publicidad del fallo, sin que la obra se editase, el autor quedará en libertad para
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Casa Nona
publicarla siempre que haga constar en la portada de su obra que es « ganadora del Gran Premio Mundial de investigación astrológica, en el apartado que
fuere el galardón y organizado por Gracentro Valencia(España).
10/. Podrán también ser publicadas aquellas obras que, a propuesta del
jurado y previo acuerdo con sus autores, Gracentro estime oportuno.
11/. Las obras no premiadas deberán ser retiradas por el autor o persona
legalmente autorizada, en el plazo de dos meses desde la fecha de la adjudicación del premio, mediante la presentación del DNI, o pasaporte en Gracentro Plaza de la Santa Cruz, 9 Valencia 46003(España).
12/. El hecho de participar en el certamen implica la total aceptación y
conformidad con estas bases.
Todas las incidencias no previstas en las mismas serán resueltas por el
jurado cuando esté constituido; su resolución será inapelable.
Toda Ciencia es PREDICTIVA la Astrologia tambien lo es.
LA CULTURA AUMENTA LA AMISTAD Y LA TOLERANCIA
———ASTROnomia&astroLOGICA———
Coordinadores: Mariano Aladren y Jose Luis Carrion
Moderadores: Arturo Mata y Pedro Mancebo
Consultate regolarmente il sito www.cida.net!
in particolare vi raccomandiamo
la voce “conferenze”
e la voce “ultimissime”.
Troverete sollecitamente i dati natali
di personaggi alla ribalta
(es. il ciclista Cunego, Costantino Vitagliano ecc.)
nonchè le notizie dell’ultima ora, e specialmente
le modifiche dell’ultimo minuto di conferenze
della vostra Delegazione
(utili per evitare amare sorprese)
E in ogni caso vi sentirete ancor più partecipi
della vita Associativa.
Casa Nona
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Claudio Cannistrà
PARIGI: 27-28 MARZO 2004
L’ASTROLOGIE ET LA MUTATION INTERIEURE
L.A. 135-906
Come sempre, nell’ultimo week-end di marzo Parigi ci regala uno degli appuntamenti più attesi del panorama astrologico internazionale: mi riferisco al congresso Sep Hermès, organizzato da più di un decennio con grande successo
dall’instancabile Yves Lenoble, stimato astrologo e ricercatore di spessore europeo; un personaggio che i nostri soci conoscono molto bene sia per essere il
coordinatore generale della FAES, sia per i lavori pubblicati su Linguaggio
Astrale, fra gli ultimi quelli su Choisnard e sull’evoluzione della teoria degli
aspetti. Da un paio di stagioni Yves è coadiuvato nell’organizzazione di questa
imponente manifestazione dall’astrologa psicoterapeuta Catherine Gestas, che
il pubblico italiano potrà presto apprezzare in novembre a Milano. La cornice è
da sempre il prestigioso palazzo dei congressi di Porte Maillot, in grado di
ospitare incontri con più di 500 persone, facilmente raggiungibile in quanto situato lungo la périphérique della metropoli parigina.
Una delle prerogative di questo congresso è quella di affrontare ogni anno
un tema differente, che i vari relatori intervenuti tentano di sviluppare in tutti i
suoi aspetti, secondo una formula che è già stata copiata in varie parti del
mondo. Il primo incontro avvenuto nel lontano 1990 era incentrato su Mercurio; ad esso hanno fatto seguito convegni su tutti gli altri pianeti da Venere fino
a Plutone, per poi sviluppare le croci dei segni fissi, cardinali e mutevoli ed infine l’astropsicogenealogia.
Quest’anno il tema affrontato era in relazione alla trasformazione interiore
e alle possibili evoluzioni cui può andare incontro un individuo nel corso della
vita, argomento complesso e sicuramente fra i più affascinanti, che costringe
il professionista astrologo ad approfondire campi e tematiche non sempre di
sua specifica competenza.
Come giustamente veniva segnalato nella presentazione della manifestazione, ogni essere umano si trova nel corso della vita ad essere stimolato, a
tutti i livelli, per affrontare mutazioni interiori.
Questa spinta verso la trasformazione può evidenziarsi a livelli differenti,
che coinvolgono sia i singoli individui sia i loro rapporti con gli altri, ma ugualmente le “mutazioni” possono riguardare l’attività professionale nella quale
ognuno di noi tenta di esprimere (non sempre riuscendoci) la propria persona-
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Casa Nona
lità, nonché lo stato psicofisico, che può essere trasformato da una malattia o
dalla sua conseguente guarigione.
L’astrologia proprio per la sua visione olistica e ciclica, ovvero attenta alla
comprensione del tutto e delle varie fasi nelle quali si sviluppa ogni situazione,
risulta lo strumento più profondo ed efficace per mettere in luce i legami più
profondi ed i sottili processi interiori, che stanno alla base di tutte queste trasformazioni.
Il congresso era suddiviso in quattro sezioni, ognuna delle quali poneva
l’accento su un singolo aspetto della mutazione interiore, avvalendosi dell’intervento sia di astrologi molto noti al grande pubblico francese sia di ricercatori meno conosciuti, oltre a fruire dell’apporto di studiosi non direttamente interessati alla nostra disciplina, come terapeuti o psicoanalisti. Sicuramente si è
trattato di una formula nuova, che ha permesso al pubblico di fare un po’ il
punto sulle interconnessioni esistenti fra la nostra astrologia ed altre discipline.
Vediamo i temi trattati per ogni singola sezione, che si è sviluppata per una
mezza giornata:
– La trasformazione interiore in relazione a se stessi (nuove immagini interiori).
– La trasformazione interiore in relazione al rapporto con l’altro (nuove immagini del maschile e del femminile).
– La trasformazione interiore in relazione all’attività professionale (nuovi approcci alla consulenza).
– La trasformazione interiore connessa con la malattia e con la guarigione (le
nuove medicine).
D’altra parte dal momento che il mondo artistico è sicuramente il più sensibile alla tematica della trasformazione e della mutazione interiore, proprio
per la maggiore sensibilità di chi in genere si interessa di arte a tutti i livelli, i
vari interventi astrologici si alternavano con brevi pause musicali e teatrali.
Tale dimensione artistica era rappresentata dal musicista greco Iergos Koussanellos, che ha deliziato l’auditorio con le sue improvvisazioni al piano. Iergos
era accompagnato in questi intermezzi da una nota presentatrice e attrice della televisione francese, che si è gentilmente prestata a fargli da spalla nella
lettura di poesie, testi vari e in brevi interpretazioni teatrali con eccezionale
abilità. Una formula sicuramente innovativa, che Yves Lenoble aveva già sperimentato in maniera ridotta in passato, ma che questa volta si è mostrata
molto più stimolante ed efficace, anche per scaricare la stanchezza e la tensione, che spesso si accumulano, quando si è costretti a stare seduti per molto
tempo.
Veniamo adesso ad una breve panoramica degli interventi per ogni singola sezione:
“La mutation intérieure dans la relation a Soi-meme”. Questa è stata sicuramente una delle sezioni più interessanti. Didier Dumas l’ha inaugurata proponendo uno studio sulle modificazioni avvenute nel costume sessuale in occidente dalla fine del 1800 fino ai giorni nostri, alla luce degli aspetti formati dai
pianeti lenti. Il lavoro si è dipanato partendo dalla congiunzione Nettuno/Pluto-
Casa Nona
179
ne del 1892 e passando attraverso i sottocicli formati dagli aspetti di Saturno
con Plutone, che si sono succeduti nei vari segni zodiacali.
Una relazione veramente pregevole è stata presentata dalla psicologa e
psicoterapeuta Dominique Levadoux in coppia con Martine Barbault, nipote
del mitico André. Le varie fasi della trasformazione personale sono state messe in relazione con il mito di Eros e Psiche, già trattato da Neumann nei suoi
libri, offrendo però, connotati astrologici innovativi. Le quattro prove, cui viene
obbligata la povera Psiche da Afrodite non sono altro che le quattro fasi dell’esperienza individuale, che permettono di riconoscere l’Amore, superare una
crisi e di evolvere, vincendo le pulsioni di morte, che sono dentro di noi.
La prima prova, che consiste nel separare semi diversi con l’aiuto delle
formiche, è in relazione con la necessità di ordinare il caos interiore tramite
il metodo psicoterapeutico, la seconda, che porta Psiche a recuperare il fiocco di lana dell’aggressivo montone, significa riconoscere e recuperare la
parte emotiva ed istintuale del femminile per potere entrare in contatto con
il maschile. La terza prova, la raccolta dell’acqua della fonte, che alimenta lo
Stige, si richiama alla ricerca dell’Acqua della vita per imbrigliare l’energia
fecondante maschile senza esserne distrutti. Infine la spedizione di Psiche
nel mondo infero di Proserpina serve a mettere le pulsioni di morte al servizio delle pulsioni di vita. Superate le sue prove, Psiche passa dalla condizione di “amante notturna” avvolta nell’oscurità a quella di partner femminile
del dio Eros con pari dignità. L’esposizione è stata coadiuvata da vari temi
natali, da Madonna a Michael Jackson, e da interessanti considerazioni
astrologiche.
Dopo un piacevole intermezzo musicale, a fine mattinata, Gilles Verrier,
terapeuta-astrologo di formazione junghiana si è chiesto se e come l’evocare
gli “dei” planetari, che sono dentro di noi, possa avere una funzione realmente
terapeutica, aiutandoci in quel cammino di trasformazione interiore, che è essenziale per raggiungere la pace con noi stessi.
“La mutation intérieure dans la relation a l’autre”. Nel pomeriggio di sabato 27 marzo, i vari aspetti di questa tematica sono stati dibattuti a vari livelli, e non solo in relazione al “classico” rapporto di coppia. Ad esempio, anche
il rapporto Astrologo/Consultante fa parte di questo tipo di relazione. Esso è
quanto mai importante, soprattutto per ciò che riguarda il “rituale” proprio della consultazione stessa, che svela segreti e simbologie inattese, semplicemente da come si siedono l’astrologo e il suo cliente. Eric Berrut ha affrontato l’argomento partendo dai racconti delle fate, Catherine Bensaid si è interrogata
sulle possibilità di cambiamento che ha la relazione con l’altro, mentre Christian Fenninger, presidente dell’Associazione Francese di Astropsicologia
(AFA), ha analizzato come si sono modificati il rapporto uomo/donna e quello
genitori/figli alla luce del ciclo Urano/Plutone. E’ stata presa in esame fra l’altro la generazione degli anni intorno al 1965, caratterizzata da forti opposizioni
di pianeti lenti sull’asse Vergine/Pesci. Infine, Pierre Henry d’Aulnois ha interessato l’auditorio mostrando come le mutazioni interiori si riflettano anche sul
corpo fisico.
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Casa Nona
Le trasformazioni in ambito professionale hanno visto come protagonisti
Marie-Elisabeth Boury, consulente ed insegnante, Bernard Blanchet, astrologo di fama, e Menchu Mendoza, Presidente del Réseau d’Astrologie Humaniste
(R.A.H.), che le hanno affrontate da varie angolazioni. Seguire i manager, scegliere la propria vocazione professionale, utilizzare l’astrologia per effettuare
trasformazioni creative in un’impresa sono alcuni degli argomenti trattati.
Nel pomeriggio di domenica il congresso ha affrontato le trasformazioni
che avvengono in relazione alla malattia o al cambiamento fisico. Jean-Francois Berry, fondatore del R.A.H., appartenente alla corrente astrologica umanista, si è interessato su come sia possibile analizzare attraverso il tema natale
sia le problematiche del corpo fisico, sia quelle del corpo energetico, Michel
Larroche, omeopata, esperto in medicina cinese ed in osteopatia ha illustrato
la sua tecnica di analisi e informazione cellulare. Katherine Hyman ha concluso i lavori con un intervento incentrato sulla figura di Hahnemann, sulla sua vita ed in definitiva sulla storia dell’omeopatia.
La manifestazione era, come sempre, accompagnata dal “Salon de l’Astrologue”. Un grande spazio, separato dalla sala principale, dove erano concentrate librerie astrologiche, venditori di software, rappresentanti di tutte le
principali riviste ed associazioni di lingua francese. Era così possibile, negli intervalli fra le relazioni, rendersi conto delle principali novità librarie, abbonarsi
alle varie riviste, come l’Astrologue e Astralis, solo per citarne alcune, o sperimentare le ultime novità nel campo dei programmi astrologici. Nel complesso
erano presenti ben cinque librerie, fra cui le famose Editions Traditionnelles e
le non meno conosciute Editions Du Rocher, oltre ad una ventina di espositori,
fra grandi e piccoli, in rappresentanza di associazioni, gruppi, circoli, riviste,
piccole case editrici, etc., a dimostrazione di quanto sia frammentata e vivace
la galassia astrologica francese.
L’appuntamento per il prossimo
anno è già programmato: Yves Lenoble
e Catherine Gestas
hanno invitato tutti i
partecipanti al prossimo congresso Sep
Hermès, che si terrà
il week-end del 9 e
10 aprile 2005. Chi
lo desidera può prenotarsi fin da ora.
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a cura di Dante Valente
RECENSIONI - NOVITÀ LIBRARIE
L.A. 135-910
EDIZIONI FEDERICO CAPONE
[email protected]
www.edizionicapone.com
Siamo particolarmente lieti di annunciavi che le Edizioni Federico Capone
hanno ripreso le pubblicazioni grazie alla figlia Chiara, che ha raccolto con
amore le raccomandazioni del padre perchè la sua Fonte - alla quale tanti di
noi hanno attinto - non si inaridisse.
Riportiamo quindi con piacere un elenco delle pubblicazioni disponibili e
alcune novità.
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Casa Nona
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GIORGIO BAIETTI
L’enigma di Rennes le Chateau: I Rosacroce e il tesoro perduto del Graal
Fatti strani ed inquietanti avvengono in questo paesino dei Pirenei, già
noti a Celti e Templari e segnati da una data misteriosa il 17 gennaio (festa di
Antonio l’eremita).
Saltuarie anche le connessioni astrologiche.
Un umile curato e altri sacerdoti si arricchiscono o subiranno strane influenze… un segreto inquietante aleggia attorno. In questo libro si tenta di darne una soluzione e alla fine la realtà sarà molto piu’ intrigante della fantasia.
Altro testo sull’argomento dello stesso autore (docente di lettere, pubblicista):
RENNES L.C.
Il segreto di Bérenger Saunière
Edizioni Mediterranee, pagine 251, Euro 14,90
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Casa Nona
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ALESSANDRO GUZZI
I ritorni solari in astrologia
Edizioni Federico Capone, 2004, pagine 220, Euro 18,00
Già il titolo “Ritorni” anzichè “Rivoluzioni” solari indica il grado di competenza dell’Autore, confermata anche dall’accuratezza dei significati profondi
della tecnica.
Sottolinea correttamente come l’“effetto” non sia omogeneo durante l’anno ma vada sfumando nella parte finale, condizione spesso sottovalutata.
Particolare approfondimento viene dedicato a fattori accessori come i “Signori dell’anno”, i “cronocratori ascendenti”, il “punto dell’anno”, il “ritorno
demisolare e quartisolare”, il “TS progresso”.
Naturalmente abbondano i consueti dettagli applicativi.
Ritiene valido il luogo del compleanno solo se è definitivo, anzi in tal caso
propone addirittura di rilocare anche il tema natale.
Alessandro Guzzi, nato nel 1951, vive a Roma. Laureato in legge si è dedicato alla pittura e ha pubblicato in ambito astrologico “Trutina Hermetis” e
“L’Equivalente lunare”.
Ha tradotto tre volumi di Alan Leo.
www.alessandroguzzi.com
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GABRIELE RUSCELLI
Astrologia - Astronomia e salute
MEF Firenze Atheneum, 2004, pagine 192, Euro 15,00
Ecco un testo rigoroso, del filone “scientifico”, ma fortunatamente privo
della saccenteria, dell’inondazione di dati e formule matematiche che scoraggiano il lettore pur volonteroso.
Ruscelli esprime la semplicità che si raggiunge solo quando si è andati a
fondo nelle cose e si sfoltisce il superfluo.
In merito alle “basi scientifiche” si sofferma con ampia competenza su
aspetti inediti, quali il sistema neuroendocrino, la biometeorologia, l’effetto
Piccardi, le onde a bassissima frequenza, la cronobiologia, con opportune ipotesi per il coinvolgimento planetario.
Pur attenendosi a grande prudenza interpretativa, Ruscelli propone uno
stutio statistico sulla durata della vita e 26 configurazioni astronomiche.
In aggiunta vorremmo anche raccomandare la parte introduttiva sulla sintetica ma incisiva storia dell’astrologia, utile a chi volesse conoscerne agevolmente le tappe più importanti.
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PIERINO MARAZZANI
I segni zodiacali esaminati con metodo storico statistico
(pagine 71, in fotocopia) - Pubblicazione privata
Pierino Marazzani, medico di base di Bollate (Milano), racconta come da
uno spunto letto su “Historia”, in cui si segnalava come i virginiani primeggiassero nelle scienze, fu spinto dalla curiosità di esaminare il segno solare di
altri personaggi famosi, sopratutto nelle scienze.
Da allora ha raccolto una gran messe di dati e li ha sottoposti ad una analisi statistica elementare, riscontrando parecchie condizioni di sugnificatività,
estesa anche alle collaborazione fra soggetti “in trigono”e altre intriganti combinazioni. Contattabile al numero telefonico 02.3506411.
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PAOLO CRIMALDI
Iniziazione alla Terapia Karmica. Il viaggio dell’anima
Edizioni Mediterranee, 2004, pag 120, Euro 7,95
Che cosa s’intende per “terapia karmica”? Non è una nuova forma di psicoterapia, naturalmente: è piuttosto un’esperienza consigliata per far luce su
alcuni nostri comportamenti incomprensibili del quotidiano – senza però sfociare nella patologia – e sbloccare la zavorra legata alle vite passate.
Nella pratica richiede dodici incontri in sei mesi in cui si alternano un lavoro sulla regressione ad una vita passata e un lavoro sull’analisi dei risultati e
dei sogni delle due settimane precedenti. Fondamentale è l’uso del tema natale per capire il percorso necessario, coadiuvato dall’analisi dei sogni, simboli,
immagini, segni, sincronicità in una sintesi armonica.
L’Autore ha voluto continuare un discorso iniziato con “Iniziazione all’astrologia karmica” e “Iniziazione agli amori Karmici”.
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ERICH VAN SLOOTEN
Stunden astrologie in der Praxis (La pratica dell’astrologia oraria)
Edizioni Ebertin, 2004, pag. 228
Un nuovo testo di Erich ricco di esempi applicativi.
Il lavoro è ben strutturato con
quesiti facili
quesiti medi
quesiti difficili
Inoltre spiega in ogni tema la parte più “peculiare”, più interessante da
meditare. Speriamo venga sollecitamente tradotto in italiano.
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Casa Nona
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Segnaliamo la edizione italiana della rivista ufficiale del Centro Internazionale di Ricerche e di Studi Martinisti (C.I.R.E.M.).
La rivista pubblica studi, articoli e documenti relativi ai principali temi
trattati dal C.I.R.E.M.:
INDICE del n.3
– QUANDO IL MONDO DIVENTÒ PIATTO
(Perché l’astrologia funziona?) - Denis Labouré 2003
pag.
– SIMBOLOGIA NELL’ARTE
L’Uovo nella Madonna di Pier della Francesca - Igneus
pag.
– LA GRANDE OPERA
Tratto da “L’Esprit des Choses”, Volume XI, Anno 2002, nn. 31 e 32
A cura di Alexander
pag.
– LA VIA CELTICA
Pellegrinaggio a Rosslyn - Bruno Marini
pag.
– NOTE STORICHE SUL MARTINISMO
parte II - Gastone Ventura
pag.
– LE BIOGRAFIE MARTINISTE
Rubrica a cura di Vittorio Vanni
– ALFONSE-LOUIS COSTANT,
detto Eliphas Lévi (1810 -1875)
pag.
– NOMI & NUMERI
Parte II - Pan
pag.
– CAMMINANDO NEI TAROCCHI
Parte III - Bruno Marini
pag.
Abbonamenti: euro 35,00
Segreteria: “L’Esprit des choses”
Via Del Muratore n. 21 - 40138 Bologna
e-mail. [email protected]
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Casa Nona
CROCIERA-STUDIO SUI FIUMI E LAGHI
DELLA RUSSIA SETTENTRIONALE
L.A. 135-912
“Sulla stessa barca” per 11 giorni: un’esperienza per noi inedita, col rischio
della nota “sindrome da compressione”. Invece è andata bene: ma non tanto
per i meriti – pur notevoli – dei partecipanti (una quarantina, confluiti da Venezia, Milano e Roma), ma probabilmente per una immersione continua nella casa dodicesima, a contatto con questi spazi infiniti, popolati di foreste di betulle, di isole incontaminate, e con sensazioni “fetali” nel morbido fluire della nave, nella colonna sonora di sciaquii e inediti cinguettii. Anche gli spazi dilatati
di Mosca contribuivano a questo fascino.
L’atmosfera generale ricordava per certi versi il collegio o, se volete la “
colonia marina” della nostra adolescenza e per molti è stata la gradevole sensazione della “macchina del tempo”, di ritorno alla spensieratezza dell’adolescenza.
Pure la presenza di giovani musicisti del Conservatorio di Rostov (fisarmonica, balalaika e pianoforte) e qualificate conferenze storiche davano un tono “diverso” alle nostre giornate.
È difficile definire sinteticamente la situazione russa attuale: alcuni rimpiangono le sicurezze sovietiche, altri – forse i piu’ fantasiosi – preferiscono
l’attuale sistema, basato sul “secondo lavoro” … esentasse.
A Mosca abbiamo incontrato il nostro amico Dimitri corrispondente per la
Russia (Ptolomei Svarovich), disponibile e affettuoso, che ci ha permesso un
contatto più sottile (ossia un “fine tuning”) con la realtà, almeno quella moscovita, assai diversa dal resto della Nazione.
Studi astrologici
Fra i vari argomenti di studio abbiamo affrontato i temi di illustri imperatori delle Russie, in spirito collaborativo ed attivo (attorno ad un tavolo), e il
tema di ingresso di Plutone nel Capricorno nel 2008 per sperare in un “rilancio
dei valori”.
* * *
In definitiva è stato un caso – non certo frequente – in cui le aspettative di
un viaggio – sulla base dei racconti altrui – non sono state disattese, anzi
ognuno vi può aggiungere del proprio!
Casa Nona
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E a questo proposito due belle creature desiderano esternare le loro sensazioni fra queste pagine: facciamo ala volentieri al loro passaggio…
Geneviève Jama Giammarino
Il Presi-Dante si è raccomandato: non più di due pagine. Ma come!! Soltanto 2 pagine per raccontare le meraviglie di questo viaggio. È impossibile…
ma ci proverò.
Il gruppetto milanese viene accolto all’aeroporto di SAN PIETROBURGO
da Ivan, barbuto, ma non proprio il mio idealizzato “uom da furest”, sempre
comunque un bel rappresentante della bionda fauna russa,con una grave voce
lirica da basso. Buon inizio!!
Arrivati alla nostra nave, la Lesja Ukrainka, (nome di una poetessa famosa) un po’ datata ma comunque molto comoda, ci danno il benvenuto a suon
di balalaika e fisarmonica e ci offrono una larga forma di pane con al centro
del sale in quanto nella tradizione russa il Maligno teme il sale.
Saperlo prima! Io, (e non solo io) attenta alla linea non ho preso il sale
pensando che fosse zucchero. Avrò generato qualche sospetto?
La nostra avventura inizia a San Pietroburgo costruita dal nulla nel 1703
per volere di Pietro il Grande che desiderava aprire una finestra sull’Europa,
edificata con sangue e sudore, ma destinata a diventare il punto di riferimento
di tutto un impero. “Città astratta e premeditata”, come la definì Dostoevskij, è
dovuta all’opera geniale di architetti italiani.
La visita della città inizia con un giro panoramico passando dalla Nevsky
Prospekt (principale arteria del centro) lunga 5 Km, e prosegue con la Piazza
del Palazzo d’Inverno, la Cattedrale di San Isacco e la Fortezza di San Pietro e
Paolo, primo edificio costruito nel 1703 trasformato ben presto in carcere, nelle cui celle sono passati molti illustri personaggi della storia di questi ultimi tre
secoli. Nella cattedrale si possono ammirare le tombe degli Zar della dinastia
Romanov terminata con Nicola II.
Nei dintorni della città si trova lo sfarzoso e scenografico palazzo di PETERHOF, la Versailles zarista e residenza estiva , affacciata sul Golfo di Finlandia e resa famosa per i giardini,le splendide cascate e le fontane dorate.
L’altoparlante della camera con un dolce cinguettio di uccellini e una
morbida melodia ci toglie dolcemente dal nostro torpore notturno (si fa per dire visto che siamo nella piena stagione delle incantevoli notte bianche: a mezzanotte c’è ancora luce) e si parte per la visita al Museo dell’Hermitage, (inizialmente ritiro “eremitale” – leggi pure garçonnière – della grande Caterina)
che ci ha letteralmente sconvolto per ricchezza e vastità. Merita un discorso a
parte, che vi farà Maria Luisa Dell’Orto.
I vari gruppi si dividono: c’è chi va al museo Pushkin e chi va al Kafe Literaturen un tempo frequentato dal poeta. Il mio gruppetto ovviamente sceglie
la seconda opzione, per una sosta gastronomica tipicamente russa con languido accompagnamento musicale di due giovani ragazze (pianoforte e violino)
che ha “spiritualizzato” l’agape .
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Casa Nona
Quindi è iniziata la vera e propria crociera che ha risalito la Neva fino al
lago Ladoga per passare al fiume Svir nel quale siamo sbarcati a SVIRSTROY
grazioso villaggio .Passati nel lago Onega il giorno seguente abbiamo visitato
la piccola isola di KIJI, la perla della Carelia, classificata dall’Unesco “patrimonio dell’umanità”. Kiji è un vero e proprio gioiello dell’architettura lignea del
XVIII secolo, la cui cattedrale dalle ventidue cupole fu costruita nel 1714 senza
chiodi e senza colla (vedi foto di gruppo accanto alla chiesa).
Per il vecchio massiccio mulino – posto su una base ruotante in modo da
orientarlo verso il vento – raccontano gustosamente i contadini che ci vogliono
4 cavalli, oppure 2 uomini russi, oppure … una donna russa. Uomini italiani, vi
piace l’idea della donna forzuta?
La nave riprende la sua navigazione attraversando il Lago Bianco per GORITZY con la visita del bellissimo Monastero ortodosso Kirillo-Belozerskij, eretto
nel XIV secolo, il più grande e importante della Russia, particolarmente apprezzabile dal punto di vista architettonico.
Di nuovo tutti a bordo per salpare verso YAROSLAVL, una delle città più
antiche della Russia che fa parte dell’anello d’oro, fondata nel 1010 da Yaroslavl il Saggio, che sorge alla confluenza del fiume Volga e del Kotorosl. La
città è ricca di monumenti storici e culturali tra cui la Chiesa del Profeta Elia
costruita a metà del XVII secolo,cuore architettonico della città. I maestri artigiani di Yaroslavl erano rinomati in tutta la Russia e si dice che la città è sempre stata invidiata per il fatto che gli uomini non si ubriacavano mai e lavoravano dalla mattina alla sera, mentre le donne erano e sono tutt’oggi di una
bellezza unica.
Penultima sosta della nostra navigazione, UGLICH, città fondata nel X secolo, legata ai più grandi avvenimenti della storia russa come la scomparsa in
condizioni misteriose dell’ undicenne zarevich Dmitrij morto ufficialmente dopo un incidente giocando con un coltello ma, ufficiosamente, assassinato su
ordine di Boris Godunov che si autoproclamava Zar.
Arriviamo nella capitale MOSCA, dal traffico automobilistico particolarmente intenso con ingorghi incredibili malgrado l’ampiezza delle strade, dai
tassisti imbroglioni, ma dalla folla vibrante e variopinta, dalle tante belle ragazze come in una lunga sfilata di moda e dalle mille cupole dorate. Proseguiamo
con la visita panoramica della città e del Monastero di Novodievitchi (Monastero delle Nuove Vergini), imponente convento-monastero destinato in passato
alle discendenti della famiglia reale o di famiglie nobili che prendevano i voti.
Alcuni di noi sono perfino riusciti ad assistere ad un’opera di Prokofief nel
mitico Bolscioi.
Al Museo Tjemetoff alcuni hanno apprezzato con stupore lo straordinario
vigore nella pittura russa dell’ Ottocento, a noi praticamente sconosciuta.
La visita alla metropolitana di Mosca è doverosa e sorprendente per la rapidità dei treni, la profondità e la sontuosità; le scale mobili sono lunghissime
ma veloci. La ricchezza di stili architettonici, la grande varietà dei sistemi di illuminazione, la profusione di materiali e le tecniche usate fanno di ogni fermata un’opera d’arte.
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È stato anche un sogno scoprire l’attuale Mosca by night, metropoli sfavillante e splendente di mille luci colorate.
Unico rammarico è stata la chiusura della Piazza rossa con annessi
KREMLINO e la Chiesa di San Basilio per l’esercitazione dei soldati in vista
della Festa dell’Indipendenza (anche i russi non sanno … da chi). Tuttavia assistere da lungi alle prove con canti e sbandieramenti è stato ben compensatorio. Secondo me, questo impedimento saturnino – come al solito – sarà uno
stimolo per ritornarvi.
Prima di concludere vorrei ricordare ancora i bellissimi tramonti, le notti
bianche, le bancarelle piene di souvenirs, le gioiose tavolate, i corsi di lingua e
canti russi, le tavole rotonde di astrologia con Arturo, Dante, Claudio e Nadia,
il passaggio dalle numerose chiuse, la conferenza su Rasputin (da rivalutare!),
l’eclisse di Venere nel cielo cristallino sul ponte della nave, l’incontro con l’amico astrologo russo Ptolomei (Dimitri) Svarogich (vedi foto a colori), i bicchierini di Vodka, le folli serate danzanti enella serata finale una sfida di canto
italo-tedesca con il decisivo apporto di un palpitante “Va pensiero” e un balletto di quattro selezionate CIDAgirls (con standing ovation finale), il nostro presidente nelle veste di coreografo. Bravi tutti!
Troppo cose avrei ancora da dire e altre ne avrò dimenticato, ma vorrei
concludere ringraziando tutti i partecipanti per la magica atmosfera di serenità, di amicizia e di calore che aleggiava in questa indimenticabile vacanza.
Oh…! Mi sono accorta di non aver fatto nessun riferimento astrologico e
sono giunta alla fine dello spazio consentito; per cui concludo, aggiungendo
solo: “Ci voleva questo inimitabile sentiero fluviale per assaporare cosa sia
una emozione pescina, e la Russia infinita ce l’ha trasmesso”!!!
Geneviève Jama Giammarino
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SULL’HERMITAGE
Marialuisa Dell’Orto
Uno spazio intimo dove Venere respira con l’uomo.
Vita umana-ahime’! vivere e’ poesia. inconsapevoli la viviamo giorno per giorno, di frammento in frammento ma e’ essa, viva nella sua interezza intoccabile
che ci muta in poesia.
Lous Andreas-Salome’
Amo molto questa breve frase scritta dalla intellettuale russa nata a Pietroburgo ed amica di Rilke e Nietsche, rileggendola ora mi invita a ricordare
ed a riassaporare le sensazioni vissute durante la navigazione fluviale da S.
Pietroburgo a Mosca.La crociera è proprio nata con la benedizione di Venere,
la dea ci ha ha regalato il piacere di ammirare la sua eclissi mentre ci facevamo trasportare dalle acque dei grandi fiumi russi, ed ancora lei ci ha preso per
mano in questo secondo viaggio del secondo ciclo.
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Casa Nona
La risonanza della seconda casa con il segno taurino induce a percepire
le seduzioni dell’arte e Venere, la dea degna protettrice dell’armonia che tanto
apprezza il bello e le sue manifestazioni, ha accompagnato lo stupore dell’inaspettato regalo che l’Hermitage ci ha donato.
Il museo fu fondato nel ‘700 da Caterina II che fece costruire sul fiume
Neva un padiglione dall’architetto Valin de la Mothe, e acquistò molte opere in
Europa così come fecero gli zar successivi; solo una piccola parte (200 circa)
furono venduti dal governo sovietico, per cui resta fra i più grandi del mondo.
Ma per chi visita il museo tutte queste nozioni sembrano perdersi al primo
impatto per fare spazio alla grande magia di questo immenso luogo reso sacro
dall’arte che si respira, arte che si trasforma in ponte che unisce il mondo dell’est all’occidente. Il sentimento più tangibile che si avverte salendo le grandi
scale d’ingresso e soffermandosi poi nelle immense sale è di stupore che invade l’anima; sembra che proprio lì in quel luogo che si affaccia sul fiume Neva
il cielo si avvicini all’uomo.
Hermitage, luogo voluto da Caterina II per vivere l’esperienza del ritiro,
ancora oggi conserva questo intento e nonostante la moltitudine di visitatori si
percepisce il contatto con l’arte da vivere in solitudine per spaziare dentro
quanto l’artista vuole esprimere; leggere i messaggi universali nei colori che si
fanno voci e si fondono con gli spazi di pitagorica geometria.
Queste sensazioni invadono i padiglioni da cui fanno capolino tra le innumerevoli opere le due tele di Leonardo da Vinci, la Vergine del fiore e la Madonna Litta: in quest’ultima alle spalle della Vergine si aprono due finestre sulle trasparenze dei paesaggi tipici del genio leonardesco, nella Sacra famiglia di
Raffaello ci stupisce il viso di San Giuseppe senza barba, rara raffigurazione
per il tempo.
Ed ecco apparire il Suonatore di liuto del Caravaggio, dipinto dal chiaro
simbolismo legato ai cinque sensi che scaturiscono dal fondo scuro; la freschezza dei fiori per l’olfatto, il liuto per l’udito, il libro con le note per la vista,
la frutta sparsa sul tavolo per il gusto ed il tocco delle mani del giovane suonatore sulle corde della strumento musicale ad esprimere il senso del tatto.
Nella sala dedicata ai pittori olandesi l’attenzione viene rapita dalla forza
carismatica che si sprigiona dai dipinti di Rembrandt, in Danae la luce d’oro
cade sulla principessa rinchiusa in una torre dal padre, il geniale pittore la rappresenta in veste di una splendida nudità di donna in trepidante attesa dell’innamorato Giove trasformatosi in pioggia d’oro; l’opera si vivifica come un
gioiello creato dalla luce dorata che scaturisce dalle tenebre. Ed ancora Rembrandt ci conduce nella profonda spiritualità che emana Il ritorno del figliol
prodigo dove i dettagli non esistono ma è soltanto la potenza del cuore che
unisce padre e figlio, nel ritratto di Vecchio in rosso Rembrandt ci introduce
nello spazio dei ricordi dell’anziano e solitario personaggio leggendo il suo
sguardo.
Anche il padiglione spagnolo trabocca di opere e qui incontriamo il Ritratto dell’attrice Antonia Za’rete di Francisco Goya, si è rapiti dal viso fiero della
donna in cui aleggia la vicina fine della vita.
Casa Nona
191
Hermitage, museo creato dai sovrani per l’arte occidentale ma che rivela
tutto lo spessore della cultura russa grazie alla collezione delle preziosissime
icone, patrimonio della religiosità del paese e testimonianza che la spiritualità
non possiede confini. Le scuole i tempi ed i soggetti delle icone si susseguono
a ritmo incalzante, il cromatismo crea tensione drammaticità e vivacità; icone
della scuola di Novgorod di Pskov dove dal fondo dorato aleggiano purezza lirismo ed una umanita’ che trascende la realtà. Fra i soggetti sacri emerge tutta la chiara potenza dell’Arcangelo Michele difensore del bene, ci incanta l’espressione della forza tangibile che si sprigiona dalle icone a Lui dedicate; ed
ancora si è trascinati dal lirismo delle Madonne su fondo oro che aprono le
porte al di là del luogo ma si materializzano nella realtà dell’amore materno
quando uniscono il viso a quello del Sacro Bimbo.
E lo stupore incalza nei grandiosi saloni arricchiti da raffinate ed elaborate
decorazioni dove ci si lascia trasportare in spazi trascendenti e qui fanno capolino oggetti rari e preziosi come l’orologio che rappresenta un giardino incantato, un pavone dorato circondato da elementi rupestri che allo scoccare
dell’ora viene messo in movimento da un sofisticato meccanismo. Continuiamo ad essere trascinati da Venere mentre dalle vetrate l’occhio coglie lo scorrere della Neva dalle onde colore dell’ambra e come un canto di sirena non ci
permette di riprendere la via del ritorno.
Vorrei chiudere con un omaggio al grande romantico poeta russo:
Mi volto. E vi dico addio, ombrosi
Recessi ove trascorsi un tempo
Giorni di sogni miei pensosi,
Di ozio e di eccitamento.
Ma tu, giovine ispirazione,
Muovi la mia immaginazione,
Rianima il cuore sonnolento,
Vola al poeta piu’sovente,
Che tu non lasci raggelare
L’anima mia , né inacerbarsi,
Né infine pietrificarsi
In questa ebrezza mortale
Del gorgo, dove sono immerso
Con voi, cari amici, e perso!
Aleksandr S. Puskin
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Casa Nona
Blake Finley
OLTRE NETTUNO
TRADUZIONE DI ANGELA CASTELLO
L.A. 135-933
Il numero dei transnettuniani scoperti sta diventando sempre più grande, inseriti come sono in una porzione di cielo in cui risiedono nutrite fasce di asteroidi
e si avvicendano altri corpi attratti solo più recentemente dall’orbita del Sole a
causa di fattori gravitazionali o altro. Qualcuno ha cercato di trarre conclusioni
premature da tali scoperte ma è chiaro che l’enorme accumulo di informazioni
su oggetti celesti nella zona oltre Nettuno invita astrologi ed astronomi a modificare le loro prospettive. Non solo, gli astrologi dovranno essere capaci di valutare quali corpi celesti hanno una maggiore significatività nella pratica astrologica. Un asteroide minore può avere sulle nostre vite un impatto paragonabile a quello di un pianeta maggiore? Si pensi a Plutone e a Cerere. Può essere
rilevante la sua taglia fisica, o no? La distanza fisica? La composizione
fisico/chimica? È rilevante che si tratti di un corpo celeste residente da molto
nel nostro sistema o invece di uno attratto solo di recente nell’orbita solare?
Sicuramente ci sarà chi, legato all’establishment astrologico, potrebbe rivelarsi
altrettanto dogmatico e miope di colui che gravita in quello astronomico. Molto più probabilmente assisteremo ad uno scatenarsi di opinioni in grado di coprire tutto lo spettro delle possibilità ma saranno quasi certamente pochi quelli
che cercheranno di mettere in pratica le loro opinioni per vedere se effettivamente funzionano.
Eppure, i nuovi orizzonti potrebbero finalmente indurre gli astrologi a deviare le loro energie, spesso centrate sulla ripetizione volenterosa di cose sentite o lette, verso la verifica dei precetti astrologici per controllare se forniscono risultati consistenti ed affidabili, indipendentemente dalle valutazioni di tipo
tradizionale derivanti da diritti acquisiti, di solito in linea con chi, al momento,
possiede il maggiore potere o vantaggio finanziario. In questo modo potrebbero contribuire all’evoluzione della conoscenza in generale e dell’astrologia in
particolare. Forse potremmo smettere di considerarci solo artisti per diventare
un po’ scienziati, sia pure consapevoli di realtà psicologiche, spirituali ed intuitive. Sono questi ultimi i fattori che hanno tendenzialmente spinto gli scienziati
a rifiutare l’astrologia. Tuttavia, la scienza sta cambiando rapidamente, e pare
indirizzata ad accettare alcuni dei concetti di cui gli astrologi sono convinti da
molto tempo. Il pool del sapere proveniente da varie fonti, compresa l’astrono-
Casa Nona
193
mia da noi spesso considerata in modo piuttosto superficiale, potrebbe far crescere ogni settore coinvolto. Il che avrebbe il merito di portare alla ri-programmazione e ri-produzione di un nuovo modello che, superando la dicotomia spirito/materia tipica dell’età dei Pesci, sia in grado di proporre anche spirito e
metafisica come elementi verificabili, reali, e parte integrante della quotidianità fisica.
Alcuni tra i più brillanti ed esperti astrologi dei nostri tempi affermano
chiaramente che qualcosa di simile alle energie elettromagnetiche fa parte integrante dell’area astrologica mentre altri scartano come impreciso questo
concetto, fornendo meno prove di chi ne asserisce la validità.
Con le nuove tecnologie astronomiche, l’astrologia sembra ormai obbligata ad evolversi e a correggere la rotta con un ritmo altrettanto rapido. Aggrapparsi ai vecchi modelli astrologici non solo non ci porterà da nessuna parte ma ci farà cadere ulteriormente nel ridicolo assicurandoci il rifiuto di cittadinanza da parte degli altri ambiti culturali in quanto ci terrà legati alle “primitive
superstizioni”, espressione, questa, generalmente usata per attaccare l’astrologia.
Con un sistema solare e un universo che cambiano così in fretta, la
preoccupazione per i modelli astrologici storici corre il rischio di trasformarci
in ‘dinosauri’ da rimpiazzare con una nuova dottrina che ci lascerà indietro come avvenne per i medici-stregoni in campo medico. Sembra ormai imperativo
dar vita ad un nuovo equilibrio tra la rigorosa scienza empirica e gli studi metafisici/nuova fisica: primo, perché l’astrologia progredisca e resti collegata al
presente e al futuro inserendosi sull’onda culturale del momento; secondo, per
correggere la pericolosa frattura in atto sul nostro pianeta tra il crasso materialismo avviato verso gli eccessi del potere con il tacito consenso di molti e lo
spirito sostenuto dai pochi che ne sono consapevoli e che, tuttavia, restano
ancora in disparte ad osservare con paura, stupore e disgusto
Blake Finley - Istituto Uraniano di S. Francisco
(da Isar Emailletter n°277 )
194
Casa Nona
Angela Castello
ANCORA SU SEDNA… E ALTRO
L.A. 135-936
È incredibile come una qualsiasi notizia quale, per esempio, la scoperta di un
nuovo corpo celeste, possa risultare a tutta prima contradditoria e/o incerta a
causa della molteplicità mediale. Probabilmente, sono Nettuno in Aquario e
Urano nei Pesci in mutua ricezione che fanno sentire la loro presenza. Un amico Ariete mi diceva che tutto ciò che viene riportato è sempre una traduzione
personale della notizia stessa. E allora? Basterebbe, credo, riandare alla prima
fonte, in genere supportata da una documentazione scritta e univoca almeno
per quel determinato momento. Dato che anche l’astronomia, malgrado l’etichetta di scienza, o proprio per questo, è rivedibile e suscettibile di correzioni
dovute ad ulteriori verifiche. Può anche capitare, tuttavia, che la stessa notizia,
continuamente aggiornata, dipenda semplicemente dai tempi in cui viene acquisita e poi ritrasmessa.
Sedna astronomica
Intanto è ormai assodato, Sedna non è un pianeta ma soltanto un asteroide in
quanto di piccola taglia e legato ad un gruppo di oggetti celesti più o meno simili. Inoltre, non appartiene alla fascia di Kuiper, collocata subito dopo Nettuno ma piuttosto alla nube di Oort che si trova dopo Plutone. La nube di Oort,
ancora non direttamente visualizzata ma largamente accertata dal passaggio
occasionale delle comete che riusciamo a vedere, è un involucro di proto-comete, cioè comete in via di formazione, in orbita libera intorno al Sole. Più vicina di quel che si pensasse, può essere ormai divisa territorialmente in cintura più interna ed in una più esterna. Sedna va quindi definita come un corpo
transplutoniano e non trasnettuniano. Del resto la sua leggenda di regina degli
abissi marini sotto i quali risiede il regno dei morti nella mitologia Inuit, come
riporta anche Frazer nel suo Ramo d’oro, sembra più in analogia con Proserpina o con lo stesso Plutone piuttosto che con il dio del mare. E’ sicuramente
l’oggetto più lontano del nostro sistema solare, talmente lontano che impiega
più di 12.000 anni per percorrere la sua orbita intorno al Sole, al quale si avvicina alla distanza massima di 90, o 76 AU (Unità astronomiche) secondo le
ultime stime astronomiche. La sua orbita è molto più ellittica di quella di Plutone in contrasto di quella quasi rotonda degli altri pianeti.
Casa Nona
195
Ancora, sebbene la data ufficiale di avvistamento a Palomar, California,
sia del 14/11/03, in realtà pare fosse già stata scoperta il 26/9/01 da un canadese, Axel Harvey, sempre a Palomar. Non si sa esattamente da cosa sia
composta, probabilmente ma non sicuramente, da roccia e metano ghiacciato. Di certo si sa che la sua grandezza oscilla tra 1/2 e i 3/4 di quella di Plutone e che ha una colorazione rossastra quasi quanto o più di Marte. Si tratta di
un tipo di colorazione tipica dei corpi più freddi, a differenza di quello che si
crede comunemente.
La scelta del nome
Viene spontaneo chiedersi perché il suo nome sia stato preso dalla mitologia
Inuit. La spiegazione degli astronomi che lo hanno proposto (in realtà si chiama ancora 2003 Vb12 in attesa del responso dell’IAU - Unione Astronomica
Internazionale) sembra abbastanza logico: essendo l’asteroide più lontano dal
Sole, e quindi più freddo, è sembrato opportuno rivolgersi ad una mitologia artica, di una terra, cioè, più glaciale. E si pensa già di ricorrere alla stessa mitologia per denominare i prossimi oggetti celesti appartenenti alla stessa fascia.
Ma non ci sarà qualche altra motivazione profonda in questa scelta?
Gli altri asteroidi scoperti
Sedna, comunque, non è l’unico asteroide apparso di recente. Abbiamo anche
Quaoar (ancora ufficialmente denominato 2002 LM60), di cui non si parla
molto e la cui scoperta è stata annunciata quando Mercurio/informazione ritornava diretto, nell’ottobre del 2002. Il primo avvistamento è avvenuto ancora a Palomar, California, il 4/6/2001 alle 5.41 U.T. Questo è sicuramente un
transnettuniano, più piccolo di Sedna ma il più grande della fascia di Kuiper
cui appartiene. Si è in attesa di almeno un’altra ventina di oggetti della stessa
provenienza. Infatti, il 16/2/04 è stato già scoperto un altro oggetto celeste simile a Quaoar, come riporta l’editore della Isar Emailletter n. 273, chiamato
2004 DW. Questa volta il nome deriva dalla mitologia dei nativi americani
Tongva, o San Gabrielino, insediati nel bacino di Los Angeles- zona CaltechCalifornia, prima dell’arrivo degli Spagnoli e degli altri occidentali. Quaoar era
il Dio che aveva creato il mondo sulle spalle di 7 giganti. Anche qui si è fatto
ricorso ad una mitologia che non è più quella greca classica. Le implicazioni
di queste scelte sono piuttosto notevoli. Sembra quasi che incominciamo a
voltare le spalle alla nostra cultura di matrice mediterranea e razionale per avventurarci in uno spazio alieno che ci mette in contatto, almeno visivamente
per ora, con mondi alieni.
Sedna e gli altri asteroidi in astrologia
Intanto, Sedna pone dei grossi problemi agli astronomi in quanto la sua attuale orbita fortemente ellittica sembra sia dovuta a perturbazioni provenienti dal-
196
Casa Nona
la gravità di un corpo più grande che rimane sconosciuto e invisibile - il famigerato 10° pianeta (11° per gli astrologi), sempre ipotizzato e mai scoperto?
Quali sono, invece, i problemi degli astrologi oltre l’incertezza delle effemeridi o lo studio mitopsicologico? Una domanda chiave potrebbe essere relativa al significato dell’apparizione di questo e degli altri asteroidi che si stanno
presentando a ruota libera: perché chiedono la nostra attenzione? Certamente
non possiamo ignorarli e restare attaccati ai nostri cliché solo perché ancorama fino a quando?- funzionano. Rischieremmo di essere sopravanzati da altre
teorie. Forse dovremmo dedicarci a verifiche un po’ più approfondite, giusto
per vedere a cosa portano queste scoperte, se portano a qualcosa.
Tanto per incominciare, qualcuno ha rapportato Sedna a due date nefaste, in linea col suo essere regina dei morti oltre che degli abissi marini. Joyce
Hoen ricorda che il 1° avvistamento di Sedna è stato il 26/9/01 cioè 15 giorni
dopo l’infausto 11/9/01 dell’assalto alle Torri Gemelle, assalto che in seguito
doveva condurci ad una guerra catastrofica contro l’Afganistan prima e l’Iraq
dopo, e i cui effetti stiamo ancora vivendo. Mentre l’annuncio ufficiale, avvenuto il 15/3/04 precede di pochi giorni l’attacco di Al Quaida a Madrid dove
ha scombussolato del tutto l’esito delle elezioni spagnole.
Di Quaoar si dice che, pur essendo un transnettuniano, sia molto legato a
Plutone, insieme al quale ha iniziato un ciclo con la congiunzione del 1993/94
(è il margine di sicurezza più strettorispetto alla data). E sappiamo che Plutone è legato alla morte (i kamikaze del medio oriente che imperversano anche
in occidente annientando la paura della morte in vista di un futuro più felice
nel paradiso di Maometto? - quello di Allah sarebbe troppo spirituale per loro)
ma anche alla trasformazione e alla rinascita.
I nuovi asteroidi come indicatori di un cambiamento in atto?
Un’altra importante correlazione sembra emergere da queste scoperte sempre
più ravvicinate grazie alle nuove tecniche in espansione (Nettuno/visione e
Aquario/tecniche in mutua ricezione). I corpi celesti avvistati fanno parte di
larghi gruppi o di popolazioni, come si dice in gergo astronomico. Forse gruppi provenienti da una stessa matrice -dovuta magari al frantumarsi o al collidere di un corpo più grande con un altro, e quindi alla ricerca di una impossibile riunificazione? In ogni caso, se l’alto rispecchia il basso e viceversa, sarebbe da prendere in considerazione il nuovo trend planetario: la tendenza della gente a riunirsi sempre più spesso in gruppi sempre più estesi come movimenti no-global, gruppi discotecari e musicali in genere, feste popolari sempre
più numerose e frequenti, ecc. Ai primordi, di solito gli animali superiori e gli
uomini si riunivano spinti dalla paura e dalla necessità di difendersi, un po’ come fanno ora i nostri politici, per esempio, quando formano le liste uniche in
vista delle elezioni. Siamo forse ad un bivio: immergerci in un collettivo che ci
annulla a livello individuale ma ci dà sicurezza a livello emotivo o piuttosto
evolverci verso l’ unità formata da individui consapevoli? Personalmente, propenderei per la seconda ipotesi. A riprova, basterebbe osservare, infatti, che la
Casa Nona
197
sua orbita terribilmente eccentrica mette Sedna in analogia con l’individualismo uraniano anche se la sua appartenenza ad uno sciame di altri asteroidi la
colloca in un ambito collettivo di stampo nettuniano. Probabilmente, le due
polarità coesisteranno per un certo periodo di tempo fino a che l’una prevarrà
sull’altra.
Ma ritorniamo alla denominazione dei nuovi oggetti celesti. Basta un nome preso da una mitologia quasi sconosciuta ai più (quanto tempo impiegherà ad integrarsi nell’immaginario collettivo?) per dare un significato diverso
ad un archetipo? Forse si tratta semplicemente dell’attuale tendenza a mescolare le culture grazie alla globalizzazione, come afferma Blake Finley. In effetti,
sia pure a titolo puramente propositivo, i due asteroidi sono stati catalogati,
Quaoar come l’ottava superiore di Urano e Sedna come l’ottava superiore di
Nettuno rispecchiando quindi una tipologia in linea con quella degli dei classici. Quaoar è un dio creatore, assimilabile pertanto a Zeus nel segno del Leone
o al Sole mentre Sedna potrebbe, per certi versi, rappresentare l’equivalente
femminile di Nettuno/Pesci con la stessa irascibilità capricciosa e devastante,
solo a tratti generosa. Tale somiglianza non potrebbe non esserci dato che
quella Inuit è pur sempre una mitologia umana che ricalca gli schemi e gli archetipi della nostra specie. Mi pare, tuttavia che sarebbe più facile vedere in
essi l’ottava inferiore dei due pianeti citati, con una regressione verso livelli più
primitivi, quando senza le sovrastrutture culturali si viveva a contatto dell’essenzialità della natura e delle sue forze primordiali. Così, forse, questi asteroidi
sbucati dall’invisibile indicano con i loro nomi alieni un percorso che l’umanità
inconsciamente sente o teme di dover nuovamente affrontare. E rispecchiano
per noi la necessità di un giro di boa di fronte al cambiamento dell’assetto celeste. Plutone/morte ma anche trasformazione e rinascita è legato, abbiamo
visto, ad entrambi gli asteroidi. E sta viaggiando, dalla sua postazione sagittariana in positiva compagnia di Urano/Pesci e Nettuno/Aquario, nel lontano
spaziale oltre che in quello interiore.
FONTI
■ Astronomy, Giugno 2004.
■ Isar e-mailletter, nn. 273, 277.
■ The Week Ahead , nn. 233, 303.
198
Casa Nona
Stefano Bertone
A CASA DI URANO:
COMPUTER CLUB
L.A. 135-954
Le fotocamere digitali: principi generali e consigli
Scatta il solstizio estivo e torna con la bella stagione, la voglia di andare
a spasso e visitare nuovi posti. Per condividere e ricordare le emozioni con
amici e parenti cosa c’è di più bello che una romantica o avventurosa foto?
Già, bisogna però ricordarsi di caricare la pellicola (ma chi è capace?), poi
portarla a sviluppare e subire lo smacco di cestinare metà delle foto perché
venute male.
Finalmente è possibile dire basta a questi inconvenienti tecnici e concentrarsi solo sulla qualità e composizione delle immagini. Come? Con le fotocamere digitali.
In questa puntata di computer Club parleremo infatti delle nuove tecnologie per il tempo libero applicate al mondo della fotografica. Grazie ai prezzi in
costante calo, oggi è possibile acquistare delle fotocamere digitali a prezzi decisamente concorrenziali (magari a tasso zero) ed ottenere un apparecchio di
elevata qualità.
Ma come si fa a capire se un prodotto è valido? Nella fotografia tradizionale le immagini vengono impresse su di una pellicola che successivamente,
con procedure chimiche viene sviluppata. Nella fotografia digitale invece, la
luce entra nell’obiettivo e va ad eccitare un sensore elettronico che produce
elettricità in base ad una serie di parametri. Per farla breve e senza entrare in
tecnicismi noiosi, questo sensore trasforma un’immagine in impulsi digitali
che vengono registrati su di una memoria, molto simile a quella di un computer.
Basta fare un giro in un negozio specializzato per notare che l’offerta di
fotocamere digitali è ampia ed eterogenea, soprattutto nei prezzi. Per una scelta oculata, l’utente deve controllare la risoluzione delle sensore CCD o CMOS,
proprio quello che trasforma la luce in impulsi elettrici.
I PIXEL
L’unità di misura trattandosi di un prodotto informatico, è il pixel (cioè un
puntino elettronico). Poiché ovviamente con un solo puntino non è possibile
Casa Nona
199
disegnare un’immagine è necessario averne tanti, nell’ordine di migliaia o di
milioni. Si usa infatti il mega pixel, cioè un milione circa di pixel.
Una fotocamere digitale di soddisfacente qualità deve avere almeno 2,5 o
3 mega pixel. Risoluzioni maggiori offrono chiaramente un’immagine più definita e chiara, ma a prezzi troppo impegnativi. Con una risoluzione di 3 Mpixel,
il che vuol dire una immagine composta da circa 2350 x 1500 pixel è possibile stampare tranquillamente foto di qualità in formato 20 x 30 cm, cioè con dimensioni di un foglio A4, quello delle fotocopiatrici per intenderci. Pentanto
anche con una risoluzione un po’ più bassa, intorno ai 2 Mpixel, si ottengono
belle foto standard 10 x 15, specie se si usa una stampante fotografica, anche
se con i prezzi in ribasso conviene non scendere sotto i 3 Mpixel.
LE LENTI
Per avere immagini nitide, è importante che la fotocamera abbia un’ottica, cioè le lenti attraverso cui passa l’immagine, di qualità. È pertanto consigliabile rivolgersi a marche di sicura affidabilità e non farsi abbagliare da prezzi troppo bassi, che dichiarano spesso risoluzioni con aggettivi fantasiosi: risoluzione interpolata, risoluzione software, etc. Un buon prodotto con un rapporto qualità prezzo conveniente, di marche affidabili come ad esempio Canon,
HP, Casio, o Fuji, richiede un investimento di denaro di almeno 200 euro. Naturalmente una dotazione di funzioni più o meno utili fa lievitare il prezzo.
Quasi tutte le fotocamere di qualità attualmente in commercio hanno il
flash (che funziona in diverse modalità),
utile nelle situazioni di ripresa con poca luce, l’autoscatto, la messa a fuoco automatica, il display a colori, etc.
IN PIU’
Molte fotocamere inoltre permettono di effettuare brevi filmati, anche con
audio, di qualche secondo, la cui qualità in alcuni casi è sorprendentemente
buona. Tali filmati, come le foto, possono essere visti – con le fotocamere che
hanno l’uscita video – anche sul televisore di casa.
LA MEMORIA
Un altro elemento che fa lievitare il prezzo è la dotazione di memoria. Una
foto di qualità medio bassa, occupa almeno 500 KB o se preferite 0,5 MB, a
seconda del fattore di compressione utilizzato. Un vecchio floppy ha una capacità di 1,44 MB. Se la fotocamera possiede solo 16 MB, si deduce da un breve
calcolo matematico che si potranno fare al massimo una trentina di scatti. Ma
se ad esempio, una foto occupa alla massima qualità 1,7 MB, il numero di
scatti scende a meno di dieci. È pertanto necessario che la fotocamera abbia
un discreto quantitativo di memoria interna, almeno 16 MB, oppure che disponga di uno slot, cioè una porta, in pratica un foro, nel quale aggiungere
dell’altra memoria supplementare. Queste schede di memoria sono ormai diffuse che si trovano nella maggior parte degli Iper mercati. A titolo esemplificativo, una scheda da 32 MB, costa circa 30 euro. Ma i prezzi sono destinati a
200
Casa Nona
scendere. Prima di acquistare una scheda supplementare è necessario controllare e scegliere il modello adatto alla propria fotocamera. Può sembrare limitativo, poter fare solo 20 scatti fotografici in una scheda di memoria, ma
non è così. Infatti, grazie al display a colori, presente in tutti i modelli della fascia di prezzo che consigliamo (ma si trova anche in fotocamere più economiche), è possibile, dopo aver scattato una foto, verificare come è venuta. Se ad
esempio il soggetto ha gli occhi chiusi, basta cancellare la foto e rifarla immediatamente. Con le fotocamere tradizionali ciò non è possibile e pertanto il numero di scatti da buttare risulta molto elevato.
L’elettronica viene in aiuto anche agli utenti meno esperti. Le fotocamere
digitali più evolute offrono una serie di funzionalità ed automatismi che permettono anche i neofiti di ottenere fotografie di qualità anche nelle situazioni
difficili.
I RITOCCHI
Ma l’elemento di assoluto vantaggio rispetto alla fotografia tradizionale è
la possibilità di ritoccare in proprio con il PC le immagini non ottimali prima
della stampa. La maggior parte delle fotocamere digitali sono fornite il cavetto
USB con il quale è possibile collegarle al computer. Con uno dei tanti software
di foto ritocco, è possibile intervenire sulle immagini togliendo, gioia per le
donne, rughe, punti neri, ed altro ancora. O più banalmente migliorare la luminosità di una foto scura o eliminare i poco estetici occhi rossi che si presentano con le foto fatte col flash.
Dopo aver elaborato una immagine è possibile spedirla via internet ad un
amico (riducendola di MB per non mandare foto pesanti da scaricare), archiviarla sul PC o stamparla.
LA STAMPA
Per stampare le foto l’utente ha due possibilità. Comprarsi una stampante
fotografica, il cui prezzi sono diventati competitivi: con 100 euro è possibile
acquistare ottimi prodotti. Oppure farsi stampare la foto da un negozio specializzato, o meglio ancora nei supermercati che offrono questo servizio. Basta
portare il dischetto o il CD con le immagini da stampare ed in pochi giorni è
possibile ritirare le stampe su carta. Con questo sistema si ottiene alla lunga,
anche un risparmio economico, o quantomeno non si spende molto di più rispetto alla fotografia tradizionale. Infatti verranno ristampate su carta solo le
fotografie migliori. Un altro elemento a favore della fotografia digitale è la
compattezza della macchina fotografica. Ne esistono alcune, che pur possedendo un’elevata risoluzione e una qualità globale ottima, sono così compatte
da stare in un taschino della giacca. Tutte rose e fiori quindi? Ovviamente no!
Tra le principali limitazioni segnaliamo la durata delle batterie, che si riduce sensibilmente a temperature molto basse. Conviene pertanto avere sempre
di scorta un set di batterie cariche. Ma la raccomandazione vale anche per chi
usa le fotocamere tradizionali, le quali, seppure in misura minore, utilizzano
l’elettricità delle batterie interna per lo scatto ed il flash.
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Come ultimo consiglio, con valori molto terra terra, vi suggeriamo di confrontare molti punti vendita: è possibile trovare prezzi molto differenti. Inoltre è
opportuno acquistare la fotocamera o la stampante nei negozi, di solito i grandi magazzini, che offrono il servizio soddisfatti o rimborsati. Nel caso in cui il
prodotto fosse difettoso non vi piacesse, entro otto giorni potete riportarlo al
centro commerciale ed ottenere senza dover dare alcuna spiegazione la sostituzione con un altro prodotto oppure il rimborso completo del denaro speso.
Per approfondimenti e prove prodotti www.newonline.it
Sestile: 11 numeri per anno - Euro 20,00
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Casa Nona
Nasce la prima scuola CIDA
A partire da questo autunno, il CIDA centrale promuove nella
sede di Bologna un corso di primo livello CIDA. Il corso è articolato attraverso una serie di Seminari qualificati, che saranno
ripetuti “ciclicamente” in modo da permettere un recupero di
un particolare Seminario dopo circa 4-5 mesi, consentendo
quindi agli allievi di potere completare il corso. I docenti saranno esperti sulle materie specifiche trattate, fra questi ci saranno molti degli attuali membri del consiglio direttivo nazionale del CIDA.
Sono previsti inizialmente 7 week-end a cadenza di due o di
tre settimane. In ogni week-end, saranno trattati due argomenti distinti (es. mitologia il sabato e astronomia la domenica),
con esercitazioni, in modo da favorire l’allievo che non sarà
obbligato a pernottare a Bologna.
La partecipazione potrà valere anche come punteggio per la
nomina a “Socio qualificato”, premessa necessaria per ottenere il titolo di “docente qualificato” per i non iscritti all’Albo.
Le ore previste sono: 9 per l’astronomia, 16 per la Tecnica,
9 per la Mitologia, 21 per l’interpretazione, 9 per l’informatica.
Dettagli sul prossimo numero o sul sito http://www.cida.net
Elenco dei Delegati e Corrispondenti
Argomento
203
ELENCO
DEI DELEGATI E CORRISPONDENTI
DEL CENTRO ITALIANO DI ASTROLOGIA
L.A. 134-980
Presidente:
DANTE VALENTE - Via Monzambano, 13 - 20159 Milano - Tel: 02-69005576
e-mail: [email protected]
Segretario:
CLAUDIO CANNISTRÀ - Via Vizzani, 74 - 40138 Bologna - Tel: 051-342445
e-mail: [email protected]
DELEGATI REGIONALI E LOCALI
ABRUZZO
BIA GATREN - Via dei Cimatori, 14/A - 00186 Roma - Tel:06-6877803
Via Silvino Croce, 11 - 66026 Ortona (Chieti) - Tel: 085–9065565
Collaboratore:
GIANNI D’ANGELO - Viale Riviera, 193 - 65123 Pescara - Tel. 085-4710019 - Cell: 340-1452257
e-mail: [email protected]
CAMPANIA
CLARA NEGRI - Via Trinità degli Spagnoli,33 - 80132 Napoli - Tel: 081-407550
e-mail: [email protected]
EMILIA
ARMANDO BILLI - Via Berengario da Carpi, 7 - 40141 Bologna - Cell: 348-8057972
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
ANNA COLACICCO - Via Cracovia, 9- 40139 Bologna - Cell: 347-5600067.
e-mail: [email protected]
FRIULI VENEZIA GIULIA
LIDIA CALLEGARI - Via F. Bonazza, 61- 34149 Trieste - Tel. 040-941263
e-mail: [email protected]
Segreteria:
LICIA RAINÒ - Via Junker, 6 - 34014 Grignano (Trieste) - Tel: 040-224647
Sede della Delegazione (gruppo ONLUS Tergeste):
Via Mazzini, 30 - V piano – 34121 Trieste
LAZIO
VITTORIO RUATA - Via Antonio Silvani, 108- 00139 Roma - Tel:06-88640922.
e-mail: [email protected]
204
Elenco dei Delegati e Corrispondenti
Argomento
Consiglieri di Delegazione:
MARIA GRAZIA LA ROSA - Piazza A. Righi, 8- 00146 Roma - Tel: 06-5572242
e-mail: [email protected]
MARY OLMEDA - Via Foglia, 3- 00199 Roma - Tel: 06-86200959
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
ROSSELLA BILOTTA - Tel: 06-88640922
e-mail: [email protected]
LECCE
JULY FERRARI - Via M. Laporta, 9 - 73100 Lecce - Tel. 0832-350457 - Cell: 338-7439897
e-mail: [email protected]
LIGURIA
TIZIANA BERTONE - Piazza A. Massena 5 int.11 - 16152 Genova - Tel: 010-6502617 - Cell: 338-6258781
e-mail: [email protected]
LOMBARDIA
MARCO PESATORI - Via Crema, 21 - 20145 Milano - Tel: 02.29001124 - Cell: 340.3302920
e-mail: marco,[email protected]
ROMAGNA
ATTILIO MATTIOLI - Via Papa Giovanni, 9 - 47034 Forlimpopoli (Forli) - Tel. 0543-741158
Collaboratore:
RINO MANEO - Via dell’Aida, 5 –48100 Ravenna - Tel: 0544-270652
e-mail: [email protected]
TOSCANA
NICOLETTA ZIGNANI - Via Rosellini, 10 - 50127 Firenze - Tel: 055-353495
e-mail: [email protected]
TRENTINO-ALTO ADIGE
FRANCA RIGONI BERNARDI - Via Venezia, 25 - 38100 Trento - Tel: 0461-237068.
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
ISABELLA LINDEGG PASQUALI - Via Ottaviano Rovereti, 4 - 38100 Trento - Tel: 0461-913591
VENETO
ARTURO ZORZAN - Via S. Bona Nuova, 106 - 31100 Treviso - Tel: 0422-22843 - Cell: 347-4474877
a Venezia: Cannaregio, 6079 – Tel: 041-5226201
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
NADIA PAGGIARO - Via Adda, 5 - 30174 Mestre - Tel: 041-5346047.
e-mail: [email protected]
CATANIA
LILIANA COSENTINO - Viale Regina Margherita, 35 B - 95123 Catania - Tel:095-312251
e-mail: [email protected]
CIVITAVECCHIA
FABRIZIO CORRIAS - Via Monti Volsini, 4 - 00053 Civitavecchia (Roma) - Tel: 0766-542307
e-mail: [email protected]
Elenco dei Delegati e Corrispondenti
Argomento
205
COMO e LECCO
MARIA LUISA DELL’ORTO - Via Dante Alighieri, 11 - 22060 Arosio (Como) - Tel: 031-761042
NAPOLI - HINTERLAND
MARIA VACCA - Via Manzoni 24 - 80046 S. Giorgio a C remano (Napoli). - Tel: 081-7711034
e-mail: [email protected]
RAGUSA
PIPPO PALAZZOLO - Via Forlanini, 116 - 97100 Ragusa - Tel:0932-642619
e-mail: [email protected] - [email protected]
SIRACUSA
GIUSEPPE RODANTE - Corso Gelone, 116 - 96100 Siracusa - Tel:0931-465485
e-mail: [email protected]
VARESE
GENEVIÉVE JAMA GIAMMARINO - Via Della Pira, 3 - 21020 Luvinate (Varese) - Tel: 0332-223770
VERONA
CARLA PRETTO - Via G. Mameli, 116- 37126 Verona - Tel. e fax: 045-8344149
e-mail: [email protected]
CORRISPONDENTI
AGRIGENTO
SEBASTIANO CATALANO - Piazza Metello, 3 - 92100 Agrigento - Tel:0922-595230
e-mail: [email protected]
ALESSANDRIA
ALDO VISENTIN - Via Testore, 5 A - 15100 Alessandria - Tel: 0131-236445
e-mail: [email protected]
ASCOLI PICENO
STEFANIA PARTINI CENCIARINI - Via M. Federici, 75 - 63100 Ascoli Piceno - Tel: 0736-252576
ASTI
LIVIO MONTANARO - Via Stazione 18/A - 12058 Santo Stefano Belbo (Cuneo) - Tel: 0141-840868
e-mail: [email protected]
BIELLA
LOREDANA BORTOLIN - Regione Valgrande, 4 - 13856 Vigliano Biellese (Biella)
Tel. 0348-7490205 (dalle ore 14 alle ore 17 dei giorni feriali)
e-mail: [email protected]
BOLZANO
GIANNA MASCIS - Via Mendola, 59/B - 39100 Bolzano - Tel: 0471-920015.
e-mail: [email protected]
BRESCIA
FULVIA ROVERE - Via Luzzatti, 6 - 25123 Brescia - Tel: 030-2090283
206
Elenco dei Delegati e Corrispondenti
Argomento
CASERTA
PAOLO CRIMALDI - Viale Lincoln-Parco Aversano pal/E - 88100 Caserta - Tel. 06-4740910
e-mail: [email protected]
CHIETI
ONOFRIO CEROLI - Via A De Gasperi,18 - 66032 Castel Frentano (Chieti) - Tel: ab. 0872-569454 Tel: uff. 0872-56862
CUNEO
FIORELLA LUNATI - Via Bodina, 46B - 12100 Cuneo - Tel: 0171-65825
PESCARA
GIANNI D’ANGELO - Viale Riviera, 193 - 65123 Pescara - Tel. 085-4710019
e-mail: [email protected]
PIOMBINO
LUCIO CANONICA - Località Germandine, 118 - 57028 Suvereto (Livorno) - Tel. 0565-829089
e-mail: [email protected]
REGGIO EMILIA
LAMBERTO GHERPELLI - Via Bisi,10 - 42100 Reggio Emilia - Tel:0522-513635
e-mail: [email protected]
SALERNO
MASSIMO CIAGLIA - Via delle Querce, 95 - 84080 Capezzano (Salerno) - Tel: 338-6913555
e-mail: [email protected]
SASSARI
ARIANNA MENDO - Via del Faro - Residence della Marina, 3 - 07020 Palau (Sassari)
Tel: 0789-708380 (dalle ore 18 alle 20,30) - Cell: 335-8165504
e-mail: [email protected]
SIENA
SUSANNA RINALDI - Via Chiantigiana, 105 - 53100 Siena - Tel: 335-7116003 (dalle ore 21 alle 22,30
ogni lunedi, martedi, mercoledi)
e-mail: [email protected]
VOGHERA
MARINA REGNO - Via Carlo Longa, 3 - 27058 VOGHERA (Pavia) - Tel: 0383-49523 Fax: 0383-363609 - Cell: 338-7344877
e-mail: [email protected]
GRUPPI AFFILIATI
PADOVA
Gruppo Zodiaco presieduto da Leonardo Stefano - Via Salva, 2 - 35035 Padova
Tel: 049-614038 - e-mail: [email protected]
Segreteria: FIORENZA RAMPIN - Tel: 049-8935396 - e-mail: [email protected]
Elenco dei Delegati e Corrispondenti
Argomento
CORRISPONDENTI ESTERI
ARGENTINA
PIO GOWLAND - Arenales, 1478 2”B” - 10161 Buenos Aires - Argentina - Tel: 54-18128768
AUSTRALIA
ELIDA MARCHISONE - 6, Terry Road - Eastwood NSW2122 - Australia - Tel. 0061-02-8583265
CROAZIA
SLAVEN SLOBODNJAK - 2, Kunc 1- HR 10000 Zagreb - Croatia - Tel: 0385-16159907
e-mail: Slaven [email protected]
GERMANIA
LIANELLA LIVALDI LAUN - 79540 Schlossgasse, 10 – Lorrach - Stetten - Tel: 0049-762112453
e-mail: [email protected]
GRAN BRETAGNA e IRLANDA
ROSEMARIE ADAMS - D.F.Astrol 262 B Kingsbury Road - Kingsburg - London - NW9 OBT
Londra Tel: 0044-1817322717 - Dublino Tel: 00353-12601955
GRECIA
THOMAS GAZIS - Franghiadon, 49 - 18537 Pireas - Grecia
OLANDA
GIOVANNI ZATTINI - Kromstevenwerf, 32 - 2317 DH Leiden - Holland - Tel: 0031-715214017
e-mail: [email protected]
REPUBBLICA CEKA
RADMILA VALTROVA - Trojicka 2 - 12800 Praha 2 - Ceska Republika
RUSSIA
PTOLOMEI SVAROGICH - ap. 352, Kountsevskaia St.41 - 121351 Moscow - Russia Tel. e Fax: 007-091-4177332
e-mail: [email protected]
SPAGNA
JOSÈ LUIS SAN MIGUEL DE PABLOS - Plaza de Matuta, 4 - 4°D - E28012 Madrid - Espana Tel:0034-91-4281897
STATI UNITI
JAMES H. HOLDEN - American Federation of Astrologers - P.O. Box 22040 - 6535 South Rural Road
ad TEMPE - AZ 85285-2040 U.S.A.
207
208
Argomento
L.A. 135-990
AVVERTENZE PER L’INVIO DI ARTICOLI
Modalità di invio
Il lavoro va trasmesso preferenzialmente via e-mail all’indirizzo [email protected] accuratamente
controllato per i refusi.
Inviare il materiale come allegato, in formato compatibile con WORD6 per Windows 98 .
Per le illustrazioni (grafici,tabelle e figure) esistono due possibilità:
1) Inserire direttamente le stesse nel corpo del testo ( spezzare in più tronconi se fosse lungo)
2) Inviare separatamente
a) un file per ogni illustrazione,in formato JPEG o TIF, in bianco e nero, da denominare col vostro
cognome + fig.1, fig. 2 ecc.
b) il testo, con l’indicazione: [qui figura 1, ecc ].
Al caso la Redazione può ritoccare o rifare le figure ai fini estetici.
La conferma sia della ricezione sia dell’eventuale accettazione sarà trasmessa sollecitamente con lo
stesso canale.
In alternativa usare un dischetto, con le stesse modalità, ma con maggiori rischi.
Se le figure non sono trasmissibili con lo stesso metodo si provveda all’invio del materiale cartaceo
alla Redazione (D. Valente - via Monzambano 13 - 20159 MILANO) con l’indicazione. “Materiale per
Linguaggio Astrale”.
L’invio di materiale esclusivamente cartaceo comporta grossi ritardi nella pubblicazione e il rischio
d’errori di battitura.
Sui contenuti
Il titolo deve corrispondere effettivamente al contenuto e non deve essere vago o generico. Andrebbe
corredato da un riassunto assai sintetico (es. 3-5 righe) che chiarisca al lettore il contenuto e lo inviti
a leggere in extenso.
Sono ammessi lavori non strettamente astrologici in cui sia evidente l’analogia o la connessione con
la simbologia astrologica.
Sono gradite anche notizie, osservazioni, curiosità, amenità, notizie particolari del mondo astrologico,
così come segnalazione di articoli di quotidiani, notizie su avvenimenti, resoconti d’incontri interessanti per il CIDA ecc.. Oppure frasi scultoree o aforismi specie se utili didatticamente..
Non si ammettono:
– lavori inutilmente prolissi, o ripetitivi, salvo che l’Autore accetti che se ne faccia un’opportuna riduzione. Di regola non si dovrebbero superare le 25 pagine dattiloscritte, note e figure comprese;
– lavori con introduzioni superflue che “spieghino” concetti ampiamente noti al lettore medio (ad es.
la precessione degli equinozi o il domicilio dei pianeti ecc.);
– ingiurie personali, polemiche sull’operato altrui, mentre sono benvenute le discussioni sulle idee;
– sentenze arbitrarie, personali e negative prima di esporre le prove (tipo “l’Autore sbaglia quando
dice” ecc., anzichè esporre la frase incriminata e dimostrarne l’infondatezza);
– traduzioni o trascrizioni di lavori senza indicare la fonte;
– linguaggio scurrile o troppo gergale;
– uso di termini ermetici o sigle ultraspecialistiche senza spiegarne il significato, specie per materie
non astrologiche (psicanalisi, esoterismo, omeopatia ecc.);
– conclusioni “scientificamente” inaccettabili (ad es. definire “statistica” un’indagine su tre casi e ritenendo significativi i risultati).
La Redazione si riserva di apportare le modifiche (grammaticali, sintattiche, ecc.) volte esclusivamente a migliorare la qualità e la comprensione del testo. I tagli consistenti saranno comunicati all’Autore.
I manoscritti non saranno restituiti.
La Redazione può anche accettare un’ulteriore versione in francese, inglese o spagnolo dello stesso
articolo.
Per lavori di particolare pregio il Comitato editoriale può prescindere dalle regole suesposte.
Mezzanotte
sulla Neva.
Dimitri
(terzo da sinistra),
corrispondente CIDA
in Russia.
La chiesa
di legno
nell’isola Kiji
(Lago Onega).
Peterhof,
la Versailles
zarista
a Pietroburgo.
Dalla crociera in Russia
(v. pag. )
Argomento
I
Romanticismo
sul lungo
Reno…
L’amabile
Liz Greene
(al centro).
A destra
Lianella
Livaldi Laun.
Roy Gillet
(al centro)
presidente
della
Astrological
Association
inglese.
Ingresso.
Dal Congresso mondiale di Basilea
(v. pag. )
II
Argomento
Nell’intrigante
castello
del Capitano.
Nei carruggi.
Incontro di Genova
L’ampio
giardino
della Villa.
Sala
conferenze
alla
settecentesca
Villa Bruno.
(v. pag. )
Convegno di Napoli - S. Giorgio a Cremano
(v. pag. )
Argomento
III
Annuncio del Congresso FAES in Spagna e Francia.
Claudio Perri: misure del tempo:
(omaggio a saturno?) (v. pag.)
IV
Argomento