Laboratorio di Didattica multimediale (19-01-04)– Storia Marinella Lizza, ([email protected]) 1° anno V ciclo SSIS Toscana, sede di Pisa – indirizzo Linguistico Letterario Prof.ssa Patrizia Fornaciari La seconda guerra mondiale: Cefalonia Introduzione: “Decisero di non cedere le armi. Preferirono combattere e morire per la patria. Tennero fede al giuramento. Questa è l'essenza della vicenda di Cefalonia nel settembre del 1943. Noi ricordiamo oggi la tragedia e la gloria della Divisione Acqui” Così il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nel 2001, ha ricordato la vicenda della Divisione “Acqui” a Cefalonia (1943), che ricostruiremo in questa dispensa. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 i Tedeschi ordinarono alla Divisione italiana “Acqui”, che presidiava l’isola greca di Cefalonia, di cedere loro le armi. La Divisione “Acqui” non accettò e preferì combattere, aiutata solo dalla resistenza greca, contro gli ex alleati tedeschi. Dopo aspri combattimenti Italiani e Greci furono sopraffatti dai Tedeschi che fucilarono 341 ufficiali e 4750 soldati italiani, avviando gli altri prigionieri ai campi di sterminio nazisti. Attorno a questa vicenda si è sviluppato un vivace dibattito storiografico: c’è chi ha visto i fatti di Cefalonia come l’inizio della Resistenza italiana, chi invece ha parlato dell’8 settembre 1943 come della “morte della Patria”. In questa dispensa troverai alcuni spunti di riflessione anche su questo tema. Buona lettura e buon lavoro! Indice: a) b) - - Dove, quando, chi, cosa Cronologia: La seconda guerra mondiale e Cefalonia Esercizio 1 L’aspetto militare: così le forze in campo Il dibattito storiografico: “La storia senza memoria” di Mario Pirani, La Repubblica, 15 settembre 1999. I traditi di Cefalonia, di Paolo Paoletti, Genova, Fratelli Frilli Editori, 2003. La memoria storica: Discorso del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi alla commemorazione dei caduti italiani della divisione "Acqui", Cefalonia, 1° marzo 2001 Spunto di riflessione: L’8 settembre 1943: morte della Patria? Cefalonia e il cinema Il ricordo di un soldato: “Il giorno più triste”: Poesia in friulano di Olinto G. Perosa, fante della Divisione Acqui. Approfondimenti 1 Laboratorio di Didattica multimediale (19-01-04)– Storia Marinella Lizza, ([email protected]) 1° anno V ciclo SSIS Toscana, sede di Pisa – indirizzo Linguistico Letterario Prof.ssa Patrizia Fornaciari Dove, quando, chi, cosa... Dove: Cefalonia è un’isola greca (781 km2, attualmente 27.000 ab.) del Mar Ionio, a ovest di Itaca. Fa parte dell’omonimo arcipelago, che ha come capoluogo Argostoli. Nella storia, fin dal 1204 fu nella sfera della Repubblica Veneta. Occupata dai Turchi (1479), tornò (1500) in possesso di Venezia, finché nel 1797 fu ceduta alla Francia. Posta sotto controllo inglese (1809), fu unita alla Grecia nel 1863. Quando e chi: Durante la seconda guerra mondiale, la Divisione “Acqui”, guidata dal generale Antonio Gandin, presidiava Cefalonia. Cosa: Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 fu ordinato ai soldati italiani di consegnare le armi agli ex alleati tedeschi. La divisione Acqui non eseguì quest’ordine, ma si unì alla resistenza greca: i Tedeschi fucilarono 341 ufficiali e 4750 soldati italiani. I restanti prigionieri furono avviati ai campi di sterminio, ma la nave che li trasportava fu affondata. Cronologia Cronologia della Seconda Guerra Mondiale 1939 1 settembre, attacco tedesco alla Polonia 3 settembre, dichiarazione di guerra alla Germania da parte di Francia e Gran Bretagna 30 novembre, attacco dell'URSS alla Finlandia I fatti di Cefalonia 1940 1940 aprile, la Germania invade Danimarca e Norvegia maggio, dopo aver invaso Olanda e Belgio, l'esercito tedesco inizia a penetrare in Francia 10 giugno, Mussolini annuncia l’entrata in guerra dell’Italia 14 giugno, i Tedeschi occupano Parigi 22-24 giugno, armistizio francese con Germania e Italia settembre, l'esercito italiano avanza in Egitto 28 ottobre, l'esercito italiano inizia una campagna militare contro la Grecia, partendo dall'Albania 1941 gennaio-febbraio, dopo aver attaccato la Somalia francese e britannica, l'esercito italiano viene sconfitto dagli Inglesi e perde il controllo dell'Abissinia. 17 aprile, capitolazione della Jugoslavia, occupata da Tedeschi, Italiani, Ungheresi e Bulgari. 27 aprile, Atene occupata dai Tedeschi. 22 giugno, attacco tedesco all'URSS. 7 dicembre, attacco giapponese a Pearl Harbor, Giappone e USA entrano nel conflitto. Il Giappone è in guerra con la Cina dal 1937. 11 dicembre, Germania e Italia dichiarano guerra Ottobre – dicembre: Dopo che Hitler ha occupato la Romania, Mussolini decide di condurre una propria “guerra parallela” e nell’ottobre 1940 si apre un nuovo fronte nei Balcani. Le truppe italiane non riescono però a sconfiggere i Greci. Il 1° novembre la controffensiva greca respinge gli italiani al di là del confine (occupazione greca di Argirocastro, 9 dicembre). 1941 La Germania interviene in soccorso dell'Italia occupando in poche settimane sia la Grecia, sia la Jugoslavia e relegando da quel momento l'alleato in una posizione nettamente subordinata. 6 aprile, i Tedeschi invadono la Jugoslavia. 14 aprile, cade Belgrado, gli Italiani si impadroniscono di Lubiana e della Dalmazia 18 aprile, in Jugoslavia inizia la guerriglia dei partigiani guidati da Tito. 23 aprile, l'armata greca dell'Epiro s'arrende agli Italiani e truppe tedesche raggiungono Atene e Patrasso (27 aprile). Maggio, viene occupata Creta. 2 Laboratorio di Didattica multimediale (19-01-04)– Storia Marinella Lizza, ([email protected]) 1° anno V ciclo SSIS Toscana, sede di Pisa – indirizzo Linguistico Letterario agli Stati Uniti. 1942 6 maggio, i Giapponesi conquistano le Filippine giugno, gli Americani sconfiggono la flotta giapponese alle Isole Midway 23 ottobre, inizia la grande controffensiva britannica ad El Alamein dicembre, inizia la deportazione in massa di prigionieri di guerra e civili verso la Germania 1943 febbraio, i Tedeschi iniziano la ritirata dalla Russia dopo essere stati sconfitti a Stalingrado. 13 maggio, capitolazione delle armate africane di Tedeschi e Italiani 10 luglio, Americani e Inglesi sbarcano in Sicilia 19 luglio, bombardata Roma 24-25 luglio, nella seduta del Gran Consiglio del Fascismo Mussolini viene messo in minoranza e destituito. Il maresciallo Badoglio viene incaricato di formare il nuovo governo. 26 luglio, sciolto il Partito Nazionale Fascista e soppresso il Gran Consiglio. 3 settembre, firmato l’armistizio tra Italia e Angloamericani. Invasa la Calabria. 8 settembre, l’armistizio è reso noto agli italiani. 9 settembre, il re e il governo fuggono da Roma e si rifugiano a Brindisi. 10 settembre, i Tedeschi occupano Roma 12 settembre, i Tedeschi liberano Mussolini 23 settembre, Mussolini annuncia la costituzione della Repubblica Sociale Italiana nei territori controllati dall'esercito tedesco 14 ottobre, annuncio di Badoglio: l’Italia "si considera in guerra con la Germania". L'Italia è divisa tra due governi, sotto la tutela di due eserciti: al Nord quello tedesco, al Sud quello degli alleati anglo-americani. Prof.ssa Patrizia Fornaciari Cefalonia viene presidiata dalla Divisione “Acqui”, con 525 ufficiali e 11.500 soldati, guidata dal generale Antonio Gandin. 1943 8 settembre: a seguito dell’armistizio, La Divisione Acqui deve scegliere se arrendersi e cedere le armi ai tedeschi o affrontare la resistenza armata. 9-10 settembre: trattative tra Gandin e il tenente colonnello tedesco Barge. 11 settembre: ultimatum tedesco: intimazione a cedere le armi. 13 settembre: gli Italiani aprono il fuoco su due grossi pontoni da sbarco carichi di Tedeschi. Barge risponde con un ulteriore ultimatum, con la promessa del rimpatrio degli Italiani una volta arresi. Gandin indice in tutti i reparti un referendum su tre quesiti alternativi: unirsi ai Tedeschi o cedere le armi oppure resistere all'attacco. I soldati italiani scelgono a stragrande maggioranza di resistere. 15 – 22 settembre: battaglia tra Italiani (aiutati dalla resistenza greca) e Tedeschi; drastici interventi degli aerei 1944 tedeschi Stukas. La città di Argostoli viene distrutta, 65 8-10 gennaio, la Repubblica Sociale processa a ufficiali e 1.250 i soldati italiani cadono in combattimento. Verona i gerarchi fascisti che avevano messo in 24 settembre: il generale Antonio Gandin viene fucilato minoranza Mussolini nel Gran Consiglio del 24-25 alla schiena. Il generale tedesco Hubert Lanz, responsabile luglio ’43. Cinque verranno fucilati. dell’eccidio, ordina di risparmiare i fascisti, i generali di 22 gennaio, sbarco degli Anglo-americani a Anzio origine germanica, gli ufficiali medici e i cappellani. 3.000 e Nettuno. superstiti vengono mandati ai Lager tedeschi, ma i tre 4 giugno, gli alleati entrano a Roma piroscafi che li trasportano vengono affondati in mare. 6 giugno, inizia lo sbarco in Normandia In tutto ci furono così 9.640 caduti. 4 agosto, liberata Firenze 25 agosto, liberazione di Parigi ottobre, Americani e Australiani iniziano la riconquista delle Filippine. 3 Laboratorio di Didattica multimediale (19-01-04)– Storia Marinella Lizza, ([email protected]) 1° anno V ciclo SSIS Toscana, sede di Pisa – indirizzo Linguistico Letterario Prof.ssa Patrizia Fornaciari 1945 19 febbraio, a Iwojma il primo sbarco americano sul territorio giapponese. 21 aprile, liberata Bologna 25 aprile, insurrezione a Milano. Il CLNAI assume pieni poteri. 28 aprile, giustiziato Mussolini, catturato mentre tenta la fuga in Svizzera 30 aprile, Hitler si uccide nel suo bunker a Berlino 7 maggio, resa della Germania, ratificata il 9 maggio. 6 agosto, sganciata la Bomba atomica su Hiroshima. 9 agosto, Nagasaki 14 agosto, resa del Giappone, firmata poi il 1-2 settembre Esercizio 1: In questo brano riassuntivo della Seconda Guerra mondiale, tratto da http://digilander.libero.it/secondaguerra/, evidenzia i riferimenti più importanti per quanto riguarda i fatti di Cefalonia. In Europa nel 1939 si era andato definendo sempre più il disegno imperialistico tedesco. Dopo aver annesso l'Austria, conquistato la Boemia, sottomesso la Slovacchia, nel settembre 1939 Hitler invase la Polonia, avendo prima firmato un'alleanza militare con l'Unione Sovietica di Stalin. Di fronte a questo ulteriore grave atto, le potenze occidentali, Francia e Gran Bretagna, dichiararono guerra alla Germania, ma non riuscirono ad impedire la conquista, da parte dei Tedeschi, della Polonia. Nella primavera del 1940, Hitler volse l'esercito tedesco contro la Francia, che in poche settimane venne invasa. Il 10 giugno 1940, quando ormai la Francia era allo stremo, l'Italia fascista di Mussolini dichiarò guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. Conquistata la Francia la Germania cercò, inutilmente, di invadere la Gran Bretagna, mentre in Africa l'Italia perdeva la colonia etiopica a vantaggio degli inglesi. Nell'ottobre del 1940 l'Italia intraprese la conquista della Grecia, partendo dalla colonia albanese, ma, di fronte ai disastri militari italiani, dovette intervenire la Wermacht tedesca, che, in pochi giorni, conquistò la Jugoslavia e invase la Grecia. Nel giugno del 1941 la Germania iniziò l'invasione dell'Unione Sovietica, sostenuta anche in quest'opera dall'esercito italiano. Le armate nazi-fasciste giunsero fino a Mosca, Leningrado e Stalingrado, ma nel febbraio 1943 subirono una pesante sconfitta che le costrinse a ritirarsi disordinatamente verso ovest. In Oriente, frattanto, il Giappone nel dicembre 1941 aveva aggredito gli Stati Uniti, provocandone l'intervento in guerra. Nel settembre 1943 l'Italia, dopo aver perso anche la colonia libica, venne occupata per la parte meridionale dagli alleati anglo-americani. Così il 25 luglio di quell'anno il re fece arrestare Mussolini, nominando Badoglio capo del governo e il fascismo venne dichiarato decaduto. Lo stesso governo Badoglio l'8 settembre 1943 firmò l'armistizio con gli alleati e subito dopo fuggì, assieme alla corte, a Brindisi nel territorio controllato dagli americani, mentre l'esercito tedesco invadeva l'Italia del centro-nord. Iniziò così la guerra di Resistenza in Italia, che vide contrapporsi le truppe irregolari partigiane ai soldati tedeschi occupanti e al risorto esercito fascista della Repubblica Sociale Italiana di Mussolini. Frattanto l'Armata Rossa sovietica avanzava da est e gli alleati erano sbarcati in Normandia. Nel maggio 1945 ebbe termine la guerra in Europa con la conquista dell'intera Germania da parte degli eserciti alleati. Il Giappone continuò la guerra ancora fino ad agosto, quando le due bombe atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki posero fine al conflitto mondiale. 4 Laboratorio di Didattica multimediale (19-01-04)– Storia Marinella Lizza, ([email protected]) 1° anno V ciclo SSIS Toscana, sede di Pisa – indirizzo Linguistico Letterario Prof.ssa Patrizia Fornaciari L’aspetto militare: così le forze in campo La Divisione "Acqui" l'8 settembre 1943 presidiava l'isola di Cefalonia con la maggior parte dei suoi effettivi ad eccezione del 18° Reggimento Fanteria, del 33° Reggimento Artiglieria e della 333° batteria, dislocati nell'isola di Corfù (comando: Colonnello Lusignani). Puoi saperne di più sui soldati della Divisione Acqui a Corfù leggendo le ricerche di Paolo Paoletti sul sito http://www.frillieditori.com L'organico della Divisione Acqui all'8 settembre 1943 a Cefalonia era così composto: 17° Reggimento Fanteria 317° Reggimento Fanteria 33° Reggimento Artiglieria 33° Compagnia Genio T.R.T 31° Compagnia Genio Artieri 3 Ospedali da Campo. Poco prima dell’8 settembre 1943 erano stati aggregati come rinforzo: - due compagnie mitraglieri di Corpo d'Armata una compagnia Genio Lavoratori. Dalla Acqui dipendeva anche il Comando Marina di Argostoli dotato di tre batterie per la difesa costiera, una flottiglia di MAS e una flottiglia di Dragamine, un reparto di Carabinieri e un reparto di Guardia Finanza. Il totale delle truppe italiane si aggirava su 11.500 uomini (sottoufficiali + truppa) e su 525 ufficiali. Nel mese di Agosto 1943 a integrare il presidio Italiano era sbarcato sull'isola un contingente di truppe tedesche costituite da un Reggimento granatieri di fortezza con 9 pezzi di artiglieria, per un totale 1800 uomini, di cui 25 ufficiali, al Comando del Tenente Colonnello Hans Barge. Il dibattito storiografico a) Passi scelti da “La storia senza memoria” di Mario Pirani, La Repubblica, 15 settembre 1999 – puoi trovare l’articolo completo su www.repubblica.it, navigando nell’Archivio: Al tribunale di Norimberga il generale americano Telford Taylor, capo dell'accusa, dichiarò testualmente: Questa strage deliberata di ufficiali (e di soldati) italiani che erano stati catturati o si erano arresi è una delle azioni più arbitrarie e disonorevoli della lunga storia del conflitto. Questi uomini, infatti, indossavano regolare uniforme. Portavano le proprie armi apertamente e seguivano le regole e le usanze di guerra. Erano guidati da ufficiali responsabili che, nel respingere l'attacco, obbedivano ad ordini del maresciallo Badoglio, loro comandante in capo militare e politico, debitamente accreditato dalla loro Nazione. Essi erano soldati regolari che avevano diritto a rispetto, a considerazione umana e a trattamento cavalleresco. Lo storico tedesco Gerhard Schreiber in un suo saggio, pur giustificando dal punto di vista militare l'ultimatum della Wehrmacht per ottenere il disarmo della Acqui, ha affermato che le migliaia di soldati italiani uccisi caddero vittima di brutali crimini di guerra [...] Nonostante siano stati presi in considerazione nei processi di Norimberga, tuttavia gli eventi di Cefalonia e di Corfù continuano ad essere in Germania sostanzialmente ignorati se non addirittura negati . Secondo Mario Pirani la vicenda della Divisione Acqui a Cefalonia può essere considerata l’inizio della Resistenza italiana. 5 Laboratorio di Didattica multimediale (19-01-04)– Storia Marinella Lizza, ([email protected]) 1° anno V ciclo SSIS Toscana, sede di Pisa – indirizzo Linguistico Letterario Prof.ssa Patrizia Fornaciari b) Il libro I traditi di Cefalonia, di Paolo Paoletti, Genova, Fratelli Frilli Editori, 2003. La tesi del libro è che il Generale Gandin ebbe l’ordine di resistere (Badoglio aveva detto di considerare i Tedeschi come nemici) ma trattò in segreto con i Tedeschi, facendo passare i suoi soldati come ammutinati. Per questo i Tedeschi uccisero i soldati italiani dopo la battaglia: li trattarono come disertori. Dalla Presentazione del libro: “Il proclama dell'armistizio dell'8 settembre 1943 fu accolto da scene di giubilo ma annunciava traumatiche scelte di campo, esigendo decisioni nette. I tedeschi si sentivano traditi ma gli Alleati non si fidavano degli ex-nemici. I nostri soldati, in particolare quelli sorpresi nei Balcani, si trovarono in mezzo a questi due atteggiamenti opposti. La prima reazione unanime, dei comandanti e dei soldati, fu quella di chiedere l'imbarco per il ritorno in patria. Ma dopo due giorni di silenzio, gli ordini del Comando Supremo, trasferitosi a Brindisi, furono di considerare i tedeschi come nemici. Quindi di resistere sul luogo. La strage di Cefalonia non fu una conseguenza dell'aver obbedito a quegli ordini inequivocabili ma del mancato rispetto alleato degli accordi di Quèbec, in cui le Nazioni Unite si impegnavano a sgomberare le truppe italiane nei Balcani e ad un fatto mai successo nella storia militare di tutti gli eserciti: che un generale, comandante di divisione, dichiarasse al nemico e non ai suoi superiori l'ammutinamento dei propri soldati. Il libro è frutto di ricerche archivistiche presso l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito e della Marina Militare, l'archivio militare tedesco di Friburgo e della lettura degli atti del processo di Norimberga contro l'ufficiale comandante del XXII corpo d'armata germanico. La scoperta di nuovi documenti inediti ha imposto una rilettura generale di tutti i fatti che precedettero l'inizio delle ostilità. Il generale Antonio Gandin, comandante della divisione Acqui, ricevette nel 1948 la medaglia d'oro al Valore Militare, quando non si conosceva ancora la lettera da lui consegnata al comandante del presidio tedesco di Cefalonia, dove il nostro ufficiale accusava la divisione di non aver ubbidito al suo ordine di deporre le armi. Questo documento, allegato al diario di guerra del XXII corpo d'armata germanico, era stato sequestrato dagli americani nel 1945, insieme a tutta la documentazione militare tedesca. Ma quando fu scoperto nel 1974 e parzialmente pubblicato dal cappellano militare don Luigi Ghilardini, rimase ignorato. Fu riproposto nel 1985, in tutto il suo contenuto esplosivo, dal gen. Renzo Apollonio, che era stato il principale oppositore alle trattative di resa del gen. Gandin e uno degli imputati al processo intentato dal padre di un Martire contro alcuni reduci accusati di insubordinazione. Qui si ripropone quella lettera, insieme ad altri documenti tedeschi dove si accusano i soldati italiani di atti di ribellione contro gli ufficiali favorevoli alla resa, come unica spiegazione al fatto che Hitler ordinò solo a Cefalonia l'esecuzione di massa dei soldati prigionieri di guerra.” "La divisione si rifiuta di ubbidire al mio ordine...". Puoi leggere la lettera di Gandin del 14 settembre 1943: http://www.frillieditori.com/books/traditicefalonia_doc.htm Su questo sito trovi anche le riproduzioni di molti documenti originali. Trovi anche: - http://www.frillieditori.com/books/traditicefalonia_prefa.htm La prefazione del libro di Paoletti - http://www.frillieditori.com/books/traditicefalonia_intro.htm L’Introduzione 6 Laboratorio di Didattica multimediale (19-01-04)– Storia Marinella Lizza, ([email protected]) 1° anno V ciclo SSIS Toscana, sede di Pisa – indirizzo Linguistico Letterario - Prof.ssa Patrizia Fornaciari http://www.frillieditori.com/books/traditicefalonia_intervento.htm Un intervento di Paoletti, riprodotto anche su Cronologia.it, con una cronologia dettagliata dei fatti di Cefalonia. La memoria storica 1° marzo 2001: discorso del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi alla commemorazione dei caduti italiani della divisione "Acqui", Cefalonia, 1° marzo 2001 Decisero di non cedere le armi. Preferirono combattere e morire per la patria. Tennero fede al giuramento. Questa - Signor Presidente della Repubblica Ellenica - è l'essenza della vicenda di Cefalonia nel settembre del 1943. Noi ricordiamo oggi la tragedia e la gloria della Divisione "Acqui". Il cuore è gonfio di pena per la sorte di quelli che ci furono compagni della giovinezza; di orgoglio per la loro condotta. La loro scelta consapevole fu il primo atto della Resistenza, di un'Italia libera dal fascismo. [...] Molti sentimenti si affiancano, nel nostro animo, al dolore per i tanti morti di Cefalonia: morti in combattimento, o trucidati, in violazione di tutte le leggi della guerra e dell'umanità. L'inaudito eccidio di massa, di cui furono vittime migliaia di soldati italiani, denota quanto profonda fosse la corruzione degli animi prodotta dall'ideologia nazista. Non dimentichiamo le tremende sofferenze della popolazione di Cefalonia e di tutta la Grecia, vittima di una guerra di aggressione. A voi, ufficiali, sottufficiali e soldati della "Acqui" qui presenti, sopravvissuti al tragico destino della vostra Divisione, mi rivolgo con animo fraterno. Noi, che portavamo allora la divisa, che avevamo giurato, e volevamo mantenere fede al nostro giuramento, ci trovammo d'improvviso allo sbaraglio, privi di ordini. La memoria di quei giorni è ancora ben viva in noi. Interrogammo la nostra coscienza. Avemmo, per guidarci, soltanto il senso dell'onore, l'amor di Patria, maturato nelle grandi gesta del Risorgimento. Voi, alla fine del lungo travaglio causato dal colpevole abbandono, foste posti, il 14 settembre 1943, dal vostro comandante, Generale Gandin, di fronte a tre alternative: combattere al fianco dei tedeschi; cedere loro le armi; tenere le armi e combattere. Schierati di fronte ai vostri comandanti di reparto, vi fu chiesto, in circostanze del tutto eccezionali, in cui mai un'unità militare dovrebbe trovarsi, di pronunciarvi. Con un orgoglioso passo avanti faceste la vostra scelta, "unanime, concorde, plebiscitaria": "combattere, piuttosto di subire l'onta della cessione delle armi". Decideste così, consapevolmente, il vostro destino. Dimostraste che la Patria non era morta. Anzi, con la vostra decisione, ne riaffermaste l'esistenza. Su queste fondamenta risorse l'Italia. [...] Dove trovarono tanto coraggio ragazzi ventenni, soldati sottufficiali, ufficiali di complemento e di I Banditi della Acqui: carriera? La fedeltà ai valori nazionali e Molti dei superstiti dell’eccidio si risorgimentali diede compattezza alla scelta di rifugiarono nelle asperità dell’isola di combattere. L'onore, i valori di una grande tradizione Cefalonia e, costituitisi nel di civiltà, la forza di una Fede antica e viva, raggruppamento “Banditi della generarono l'eroismo di fronte al plotone Acqui”, continuarono la resistenza d'esecuzione. Coloro che si salvarono, coloro che nel ricordo dei compagni trucidati fino dovettero la vita ai coraggiosi aiuti degli abitanti all’abbandono tedesco dell’isola, mantenendosi in contatto con i dell'isola di Cefalonia, coloro che poi combatterono al partigiani greci e con la missione fianco della Resistenza greca, non hanno inglese. dimenticato, non dimenticheranno. Questa terra, bagnata dal sangue di tanti loro compagni, è anche la loro terra. 7 Laboratorio di Didattica multimediale (19-01-04)– Storia Marinella Lizza, ([email protected]) 1° anno V ciclo SSIS Toscana, sede di Pisa – indirizzo Linguistico Letterario Prof.ssa Patrizia Fornaciari Divenne chiaro in noi, in quell'estate del 1943, che il conflitto non era più fra Stati, ma fra princìpi, fra valori. (puoi leggere tutto il discorso al sito: http://www.anpi.it/acqui_ciampi.htm) Spunto di riflessione: L’8 settembre 1943: morte della Patria? Il Presidente della Repubblica Ciampi ha affermato “Dimostraste che la Patria non era morta”: c'è chi, come Galli Della Loggia, a proposito dell'8 settembre, ha parlato di "Morte della Patria", e chi, come il presidente Ciampi, ha replicato che quel giorno è morta una certa idea di Patria, quella fascista, e ne è nata un'altra, quella democratica.Cerca materiale su questi diversi orientamenti storiografici. Puoi iniziare da questi links: - http://www.ideazione.com/settimanale/5.cultura/90_20-06-2003/90carioti.htm (8 settembre: fu “morte della Patria”? di Antonio Carioti) - http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/09_Settembre/08/ciampi.sht ml (Corriere della Sera, 9 settembre 2003) - http://www.quirinale.it/Discorsi/Discorso.asp?id=13159 (Discorso del Presidente Ciampi, 8 ottobre 2000, in occasione del conferimento della medaglia d'oro al valor militare al Gonfalone della città di Piombino) - Renzo De Felice, Mussolini. L’alleato. II. La guerra civile (1943-45), Torino, Einaudi, 1997 (citato anche nell’articolo di Mario Pirani, La Repubblica, 15 settembre 1999, che puoi trovare nell’archivio di www.repubblica.it). Cefalonia e il cinema Dai fatti di Cefalonia sono stati tratti i film: “Il mandolino del Capitano Corelli” (Captain Corelli’s Mandolin), USA 2001, Universal Studios, regia di John Madden; con Nicolas Cage e Penelope Cruz. 8 Laboratorio di Didattica multimediale (19-01-04)– Storia Marinella Lizza, ([email protected]) 1° anno V ciclo SSIS Toscana, sede di Pisa – indirizzo Linguistico Letterario Prof.ssa Patrizia Fornaciari “I giorni dell’amore e dell’odio”, Italia 2001, Metropolis Film, regia di Claver Salizzato; con Ricky Tognazzi nel ruolo del generale Gandin. Il ricordo di un soldato: “Il giorno più triste”: Poesia in friulano di Olinto G. Perosa, fante della Divisione Acqui. Nus puartin vers Argostoli incolonaz sote la curte cane del "mascin" un puar drapel batut e dezimat. Vin piardut guere e speranze e i nestris muarz son lì par tiere di cà e di là de'strade cui voi sbaraz. E il mar...lajù cui tant ò vin sperat nus vuarde indiferent e mut! Noi partivamo verso Argostoli incolonnati sotto la corta canna del mitra un povero drappello battuto e decimato. Abbiamo perduto guerra e speranza e i nostri morti sono lì per terra di qua e di là della strada con gli occhi sbarrati E il mare...laggiù in cui tanto avevamo sperato ci guarda indifferente e muto! Approfondimenti: http://www.anpi.it/cefalon.htm (L’ANPI è l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). Mariano Barletta, Sopravvissuto a Cefalonia, Milano, Mursia, 2003, Prefazione di Mario Pirani. Puoi leggere il libro anche on line al sito http://www.anpi.it/libri/cefalonia/index.htm. www.cronologia.it 9