Terrazza del Palazzo dei Congressi Programma sound e video art Venerdì 19 e sabato 20 Inizio ore 21.30 Come da tradizione, anche quest'anno Dissonanze presenta al proprio pubblico una produzione inedita, incentrata sulla collaborazione tra artisti provenienti dalla musica contemporanea ed elettronica, dalla videoarte e dalla performance. Il curatore è un artista d'eccezione, Edwin van der Heide, per uno spazio incantato, il teatro in marmo bianco della terrazza... quello stesso spazio che lo scorso anno lui ha reinventato con la sua performance di laser, fumo e noise. E un artista il cui lavoro è difficile da definire nei tradizionali termini di sound e media art, non poteva che invitare sperimentatori altrettanto originali e spettacolari. Ad ognuno ha chiesto di preparare set multipli e molto brevi. E ha fatto interagire i sound artist con i video artist. Per farli alternare sul palco come si alternano i linguaggi e gli stili, rapidamente ed emotivamente. Il risultato sarà un flusso senza interruzione di performance audiovisive uniche, in sequenze completamente diverse ognuna delle due sere, per uno spettacolo irripetibile. “ A lot of music is USING sounds, samples, textures, notes and or beats in order create it's experience. The program on the top of the palace however is focussing on music that IS sound, music that IS space and music that IS perception. The different participants are composing sound, space and perception in there own personal developed way. The roof intends to be an environment where the experience exceeds the focus on the performer. Visual artists with a comparable approach: a strong focus on abstract structures and color have been invited to complete the experience. All the participants have been invited to develop multiple shorter performances that all have their own specific quality. The two evenings have been composed of these contributions. This is leading to two exceptional and completely different evenings that can not be seen anywhere else”. Edwin van der Heide Schede degli artisti, in ordine alfabetico [per il formato elettronico e i link ai siti: www.dissonanze.it] Atsuko Nojiri Videomaker giapponese, utilizza immagini ruvide, graffiate, grattate, imperfette, ombrose, frammentate. Le sue composizioni geometriche sono paesaggi che si scompongono alla luce notturna, in cui i colori sbiadiscono e le forme sfumano in un flusso che si fonde con la musica. Christian Vogel Appassionato di musica elettronica sin da quando ha iniziato l’università, dove ha studiato Stockhausen e Brian Eno, oggi è uno dei più rispettati producer, remixer e dj di techno sperimentale. Sia nelle performance dal vivo che nei suoi album unisce elementi di flusso e collage sonoro in uno stile musicale di solito basato sulla ripetizione. E’ stato il primo producer inglese a suonare al Tresor e a pubblicare con la Tresor Label. Poi è apparso sulla rivoluzionaria Mille Plateaux, e infine sulla Novamute. Ha anche fondato due etichette, Mosquito e Quinine. A Roma porterà le sue macchine per produrre un set ipersperimentale. 1 Carl Michael von Hausswolff Uno dei principali sperimentatori di musica elettronica concreta e arte visiva concettuale in Svezia. Le sue attività si estendono dalla composizione musicale alle gestione di una sua label discografica Origin, dalle installazioni alle performance, fino alla cura di mostre e exhibitions. Con le sue registrazioni sonore von Hausswolff mostra le qualità immateriali dei fenomeni fisici e dei loro effetti sullo spazio: in sostanza, von Hausswolff sfida le nostre convenzioni sull’esperienza uditiva. I suoi ultimi concerti sono molto fisici, quasi brutali. Da anni si esibisce nei circuiti della sperimentazione in giro per l’Europa, il Nord America e l’Asia. La sua musica ha risuonato in Festival come il Sonar, l’Electrograph e I.D.E.A.L. Le sue installazioni sono state esposte in numerose mostre internazionali, come le Biennali di Istanbul e di Johannesburg, Manifesta 1 di Rotterdam, Documenta X di Kassel, "Sonic Boom" a Londra, "Sound Art - Sound As Media" a Tokyo, la Biennale di Venezia, nel 2001 e 2003. Daniel Menche Un musicista che vuole esplorare nuove emozioni, cercare un impatto profondo con una sonorità pura, attraverso lunghi e densi strati di suoni confusi, amplificati ed elaborati a livelli estremi. Musique concrete, senza mai essere solamente ‘rumore’. A Dissonanze presenterà una performance di percussione corporea intensamente fisica, e vocalizzazioni multi stratificate, per creare un’entità sonora totalmente naturale. L’intenzione è quella di provocare e stimolare l’immaginazione degli ascoltatori generando una musica che ha un potere intenso. Negli ultimi anni questo artista assolutamente originale ha accumulato una rilevante discografia con alcune delle più notevoli etichette indipendenti del mondo, e si è esibito dal vivo nel Nord America, in Europa e in Giappone. Effekt Effekt è un collettivo di videoartisti che si basa sul programmatore Lasse Nielsen e sul designer Stefan Mylleager, che nel tempo ha coinvolto anche un certo numero di ‘ospiti’, e che con Effekt 2.0 punta a coinvolgere ancora più persone. Dal 2002 i due artisti stanno lavorando su alcuni programmi per la creazione di video in tempo reale rispetto a performance musicali live. Il loro software, infatti, permette di collegare le diverse componenti dell’audio (basso, treble) ai parametri visuali, permettendo un collegamento diretto tra rappresentazione grafica e musica. Per ogni concerto viene preparato (o premodoficato) uno specifico ‘set’ di effetti visivi. Gli Effekt hanno al loro attivo numerosi set in Europa, tra cui al Videodance di Atene, al Sonic Arts di Amsterdam e a diversi festival Scandinavi ... Francisco Lopez Giovane compositore spagnolo e uno dei più prolifici e acclamati al mondo per la musica contemporanea. I suoi lavori sono collage di field recordings (registrazioni sul campo) e manipolazioni sonore di fenomeni naturali, quindi rielaborazioni di registrazioni ambientali, in una prospettiva che è quella dell’ ‘oggetto sonoro’. La musica che ne risulta è spesso subsonic ambient piuttosto che tradizionale musica concreta o noise: c’è movimento, ma è difficile da percepire, e spesso è presente il silenzio. L’elenco di sue registrazioni è virtualmente infinito, come quello delle sue performance in giro per il mondo. Jens Brand Compositore, musicista, artista audiovisivo e ‘agitatore culturale’ tedesco. La maggior parte delle sue installazioni sono anche sonore e la maggior parte delle sue composizioni considerano l’immagine importante quanto i suoni. I suoi concerti, performance e installazioni sono tutti concepiti in base al luogo (site-specific), e spesso si basano su giochi logici ma assurdi tra il pubblico e l’artista. A Dissonanze presenterà una performance nella quale ‘un suono viene provocato da un oggetto, che sembra un prodotto. Ovviamente non è un oggetto commerciale, ma io lo faccio sembrare tale. Il Global Palyer 2004 funziona come un normale riproduttore di CD -o dischi. Tuttavia, invece che CD o vinili, riproduce la terra. Il Global Player conosce la posizione di più di mille satelliti e permette, tramite l’uso di un modello del pianeta virtuale tridimensionale, di ascoltare in real-time una traccia immaginaria di un dato oggetto volante.’ Con i suoi originali esperimenti, negli utlimi anni si è esibito in tutta Europa, e poi a Cuba, in Botswana, Giappone e negli U.S.A. 2 M 16 M 16, alias Alessandro Bocci, tra il 1990 e il 1995 ha mischiato vinili nei più importanti eventi di musica elettronica in Italia. Nel 1991 è diventato un membro degli Starfuckers, e poi ha dato il via a M-16, un progetto di improvvisazione techno del tutto originale, influenzato dalla tecnica del cut-up di William Burroughs, e caratterizzato dall’utilizzo di suono e silenzio per la creazione di una musica primitiva e percussiva. Maryanne Amacher Compositrice, performer e artista multi-mediale statunitense, è stata un’ innovatrice nell’esplorazione della telepresenza sonora e nella rappresentazione drammatica e architettonica della musica e dei suoni. Negli anni ‘70 e ‘80 ha collaborato con John Cage creando ambienti sonori per le sue opere multimediali, e poi con Merce Cunningham nella creazione di un repertorio musicale per Torse. “I lavori di Amacher si interessano molto a quello che succede dopo che vengono visti e ascoltati”, scrive Marvin Minsky del MIT, “le dopoimmagini e i doposuoni”. “Lavora con media diversi nel tentativo di capire e manipolare la percezione dello spazio e della durata, trovando dei modi per far sentire la gente in un posto diverso (di solito più accogliente)”. “Nel suo lavoro affronta una serie di temi importanti riguardo ai confini della psicologia percettiva contemporanea, esplorando i modi in cui minimi cambiamenti ambientali possono influenzare il modo in cui vediamo il mondo da un momento all’altro”. Si è aggiudicata molti premi internazionali da parte di alcune delle più importanti istituzioni internazionali e festival, della portata del Prix Ars Electronica Golden Nica Distinction in Computer Musik. Olivia Block Compositrice e sound artist contemporanea che recentemente ha esteso il suo lavoro anche all’ambito video. In musica, unisce field recording, brani scritti per strumenti acustici e sonorità elettroniche. Le sue registrazioni, infatti, vogliono avvicinare e riconciliare il naturale e l’artificiale negli ambiti del suono e della musica. In questo processo, i suoni “organici” vengono leggermente processati, digitalizzati e astratti; i suoni “inorganici” diventano autoreplicanti e animati; e gli elementi musicali, come gli strumenti da camera, vengono defamiliarizzati dalle loro tradizionali associazioni, e resi liberi di partecipare alle possibilità estetiche più ampie del suono. La sua trilogia di composizioni soliste, che include Pure Gaze (Sedimental, 1998), Mobius Fuse (Sedimental, 2001), e il più recente Change Ringing (Cut, 2005), è stata acclamata dalla critica, ma nel frattempo ha continuato a comporre opere per ensamble di new music e musica da camera. Si esibisce regolarmente nei festival internazionali ed ha al suo attivo tour in Europa, America e Giappone. Philipp Geist Il tedesco Philipp Geist, aka Videogeist, è un artista multimediale che, non ancora trentenne, ha già collaborato con istituzioni, festival, club e artisti internazionali. Ha inziato la sua attività come pittore e fotografo già nel 1999; da subito, però, si è appassionato anche alle immagini in movimento e all’uso della telecamera e del computer. Immerso nella dinamica Berlino, si è così specializzato nella videoart e nel videomaking, mezzi che gli danno modo di esprimere al meglio la sua immaginazione e creatività. Oltre che videoartista al lavoro in gallerie e musei, e apprezzato e pluripremiato autore di videoclips, Philipp ha parallelamente trovato la sua ispirazione e sviluppato le sue idee anche nell’ambito della club culture: nelle performance video usa loops di sua produzione che edita e mixa in accordo con la sua interpretazione visiva della musica. Di recente si è esibito al ICA di Londra, al Sonar di Barcellona, al Mutek di Montreal, e al Transmediale di Berlino. Arrivato per la prima volta in Italia a Dissonanze 5, torna quest’anno con una nuova paletta di immagini e sequenze… 3 Richard Devine Studioso di scienze informatiche di giorno, compositore di musica elettronica di notte, Richard Devine è uno dei più prolifici nell’ambito dei producer di electro e techno “intelligenti”. Con un passato da skater punk cresciuto nei pressi di Atlanta, Devine si è laureato con la specializzazione in software audio digitale, ed è riconosciuto per aver prodotto un suono sperimentale stratificato e fortemente processato, che unisce influenze dalla musica elettronica old e new school senza mai ripetersi. Dopo aver ricevuto le lodi degli Autechre, Devine ha registrato un album per la Warp Records che è stato pubblicato in collaborazione con la Schematic. Come nella sua pubblicazione per Asphodel/Schematic Asect/Desect, la sua musica è un viaggio eccitante, cerebrale e fisico, attraverso i confini estremi della sperimentazione electroacustica, intessuta di techno beats frenetici e pulsanti: è’ “funk for robots”, una composizione concepita da una mente iperevoluta e ricostruita matematicamente con strumenti futuristici. Gli album di Devine sono Richard Devine EP (1995) Lipswitch (2000) Aleamapper (2001) Asect:Dsect (2003) Cautella (2005). A Dissonanze arriva per presentare il suo side più sperimentale. Tiny Little Elements Tiny Little Elements è il progetto dell’artista grafica Lia e del media-artist e musicista Sebastian Meissner (già attivo come Klimek). Insieme, i due viennesi collaborano alla ricerca e realizzazione di interazioni audio-visive, sia come performers che come vjs nei clubs. Nelle performances, creano astrazioni dense e multistrato di una bellezza complessa. Nei clubs, in sintonia con l’atmosfera circostante, improvvisano sulla base di algoritmi generativi e applicazioni grafiche audio sensibli, programmati da Lia, intensificando e traducendo i ritmi musicali ad un livello di astrazione visiva che permette all’audience di muoversi anche ‘interiormente’. Nell’ultimo periodo hanno accompagnato live e dj set del Sonar 2004 (nelle edizioni di Barcelona e San Paolo), del Transmediale/CTM 05, di Dissonanze 5. A Dissonanze 6 presentano una nuova performance audiovisiva, una nuova interazione tra le elaborazioni grafiche di Lia e i suoni di Sebastian. Yasunao Tone Co-fondatore del Group Ongaku nel 1960, gruppo dedicato alla creazione di ‘event music’ e musica improvvisata, ha poi partecipato al movimento FLUXUS fin dal 1962, diventando sia organizzatore che collaboratore per vari gruppi di avanguardia. Queste attività includevano eventi, installazioni sonore, performance di musica sperimentale e di ‘arte e tecnologia’. Da quando si è trasferito negli Stati Uniti nel 1972, ha composto quattro partiture per le performance di danza Merce Cunningham, che si servono di testi e immagini oltre che di suoni, e ha partecipato a numerosi concerti del movimento FLUXUS. Inoltre ha ideato composizioni musicali in sostegno delle teorie culturali post-strutturaliste. Dal 1990 è stato invitato alla mostra Fluxus per la Biennale di Venezia, e poi a numerose retrospettive sul movimento in giro per gli Stati Uniti e l’Europa. Recentemente, è stato presente a numerosi festival di musica e video, tra i quali Lovebytes nel Regno Unito, Sonic Light in Olanda, All Tomorrows Parties Festival nel Regno Unito, The Record/Sound Arc, ARC/Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris. Dalla metà degli anni ’90 ha anche pubblicato alcuni album, e gli sono stati assegnati numerosi premi prestigiosi, come il Prix Ars Electronica Goldden Nica Prize per la Musica Digitale nel 2002 e il Foundation of Contemporary Performance Arts per la musica nel 2004. Zbigniew Karkowski Compositore e performer di musica contemporanea, Karkowski è nato in Polonia ma ha studiato composizione, estetica della musica moderna, e musica digitale in Svezia, e sonologia in Olanda. In Francia ha partecipato a workshops con Iannis Xenakis, Olivier Messiaen, Pierre Boulez, e Georges Aperghis, tra gli altri. Zbigniew lavora attivamente come compositore sia di musica acustica che elettroacustica. Ha composto pezzi per grandi orchestre, oltre ad un opera e vari brani di musica da camera, ed è membro fondatore del trio elettroacustico di performer chiamato “Sensorband”. Crede fortemente che l’esilio geografico, politico e sociale sia la condizione necessaria per la creazione autentica, e che la creazione autentica sia l’unica azione che conti veramente. Da quando ha lasciato l’Europa si è trasferito negli Stati Uniti e, dal 1994, in Giappone, dove è impegnato nell’ambiente noise underground. Infatti non è più interessato nella definizione tradizionale del concetto di musica, ed è dell’opinione che tutta la teoria e i sistemi della musica come concetti culturali debbano essere distrutti. Per questo nei suoi recenti lavori il suo interesse principale è stato quello di creare elementi drammatici attraverso mura di suoni elettronici e acustici, con partiture basate sulle architteture delle rovine... 4