SCHEDARIO: L’ELETTROSTATICA NEI CONDUTTORI 1. LA DISTRIBUZIONE DI CARICA GENERALITA’ Esaminando i fenomeni di elettrizzazione dei corpi si è fatta una distinzione tra materiali conduttori e materiali isolanti a tal proposito si era detto che nei materiali isolanti le cariche occupavano delle posizioni fisse e non potevano spostarsi mentre nei materiali conduttori le cariche elettriche erano libere di muoversi. Se prendiamo come esempio i conduttori metallici le cariche libere di muoversi sono costituiti dagli elettroni liberi che si spostano da un atomo ad un altro. In questa scheda ci proponiamo di studiare le proprietà elettrostatiche dei conduttori carichi in equilibrio elettrostatico. LA DEFINIZIONE Si chiama equilibrio elettrostatico la condizione in cui tutte le cariche presenti sui conduttori che costituiscono il sistema in esame sono ferme. LA LOCALIZZAZIONE DELLA CARICA Dalle osservazioni sperimentali si può notare che in condizioni di equilibrio elettrostatico la carica si dispone interamente sulla superficie esterna del conduttore. LA DENSITA’ SUPERFICIALE DI CARICA Se consideriamo una sfera conduttrice sulla quale non agiscano forze elettriche esterne, per simmetria la carica si dispone in modo uniforme su tutta la superficie della sfera, misurandone il valore è possibile determinare la densità di carica superficiale tramite la formula: σ= ∆Q ∆S Dove ∆Q è la parte di carica presente sulla parte di superficie ∆S. Se invece il conduttore non ha più una forma regolare la carica non si dispone più in maniera uniforme sulla superficie. Si può osservare sperimentalmente che la carica si concentra nelle parti del conduttore che presentano una maggior curvatura e conseguentemente si ha una densità di carica maggiore rispetto a quelle parti del conduttore che invece presentano una curvatura inferiore, nelle quali si avrà un valore della densità di carica inferiore e tale valore si abbasserà ulteriormente nelle parti dove il conduttore presenta una forma incava. 2. IL CAMPO ELETTRICO IN UN CONDUTTORE ALL’EQUILIBRIO IL CAMPO ELETTRICO ALL’INTERNO DI UN CONDUTTORE Nei conduttori in equilibrio la carica si dispone sulla superficie esterna mantenendo al suo interno una carica totale nulla Qint=0. Questo fatto ci permette di affermare che: All’ interno di un conduttore carico in equilibrio il campo elettrico è nullo Eint = 0 Se all’interno il campo elettrico non fosse nullo le cariche essendo libere si sposterebbero per effetto del campo elettrico e muovendosi nel conduttore non si avrebbe più la condizione di equilibrio elettrostatico. IL CAMPO ELETTRICO SULLA SUPERFICIE DI UN CONDUTTORE Sulla superficie di un conduttore carico in equilibrio il campo elettrico è perpendicolare alla superficie stessa del conduttore In questo caso si può dedurre tale proprietà osservando il fatto che se ci fosse anche una componente tangenziale del campo elettrico sulla superficie, questa componente permetterebbe alle cariche libere di muoversi sulla superficie esterna e non si avrebbe una condizione di equilibrio elettrostatico. IL TEOREMA DI COULOMB Il problema generale dell’elettrostatica è quello di determinare il valore del campo elettrico e del potenziale in tutti i punti dello spazio e nel caso dei conduttori può risultare utile valutare il campo elettrico nelle immediate vicinanze della superficie del conduttore stesso al fine di determinarne la densità di carica. Per far ciò si può ricorrere ad un risultato che prende il nome di teorema di Coulomb il quale afferma che in condizioni di equilibrio elettrostatico il modulo del campo elettrico in un punto della superficie del conduttore è proporzionale alla densità di carica e inversamente proporzionale alla costante dielettrica del mezzo in cui è immerso il conduttore. Schedario L’ELETTROSTATICA NEI CONDUTTORI 1 DIMOSTRAZIONE Utilizziamo il teorema di Gauss su un pezzetto di superficie del conduttore talmente piccola da poterla considerare piana e da poter considerare il campo elettrico uniforme su tutta la sua superficie. Per utilizzare il teorema di Gauss prendiamo una superficie cilindrica in modo tale che le basi si trovino una interna al conduttore e una esterna ad esso ma posta ad una distanza molto piccola (∆x) ed entrambe di area ∆S. Dal teorema di Gauss: Φ= ∆Q ε dove il ∆Q e la carica posta sulla superficie ∆S ed ε è la costante dielettrica del mezzo in cui è disposto il conduttore. Il flusso è calcolabile attraverso la somma dei tre contributi delle superfici: inferiore, laterale e superiore. In questo caso il flusso del campo elettrico è nullo perché all’interno del conduttore E=0 quindi anche il flusso risulta nullo Φ1 = 0 In questo caso il flusso del campo elettrico è nullo perché il campo elettrico è perpendicolare alla superficie laterale. Φ2 = 0 Da tali considerazioni possiamo dire: Φ = Φ1 + Φ 2 + Φ3 = 0 + 0 + E ∆S = ∆Q ε In questo invece il campo elettrico e il vettore superficie sono paralleli e il flusso risulta pari a → E= Φ 3 = E ∆S ∆Q ∆Q ma la densità di carica è σ = quindi: ∆S ε ∆S E= σ ε 3. IL POTENZIALE ELETTRICO IN UN CONDUTTORE ALL’EQUILIBRIO IL POTENZIALE ELETTRICO IN UN CONDUTTORE Se nel conduttore il campo elettrico è nullo per ciò che abbiamo detto sopra, allora possiamo anche sostenere che: Il potenziale elettrico assume lo stesso valore in tutti i punti interni e sulla superficie del conduttore. DIMOSTRAZIONE Prendiamo una carica e spostiamola lungo un percorso interno al conduttore. Lungo tale percorso calcoliamo il lavoro: LA→ B = F ⋅ ∆s1 = qE ⋅ ∆s1 = 0 Perché il campo elettrico è nullo internamente al conduttore. Essendo inoltre: ∆V = VB − VA = − LA→ B =0 q → VB = VA La superficie esterna di un conduttore carico in equilibrio elettrostatico è sempre una superficie equipotenziale LE CONVENZIONI PER LO ZERO DEL POTENZIALE Per conoscere il potenziale in tutti i punti dello spazio occorre decidere dove porre il potenziale nullo. Le scelte più comuni sono: • All’ infinito: questa scelta è utile quando si considera il campo elettrico generato da un numero finito di cariche puntiformi • Al potenziale di terra: utile quando si deve considerare la differenza di potenziale (ad esempio nelle applicazioni industriali). Un conduttore quando è collegato direttamente con il terreno si dice che è messo a terra. • Al potenziale di massa: utile quando si deve considerare la differenza di potenziale ma si ha un involucro metallico isolato dal terreno (es automobile). Un conduttore quando è collegato direttamente ad un involucro metallico si dice messo a massa. Schedario L’ELETTROSTATICA NEI CONDUTTORI 2 4. LA CAPACITA’ DI UN CONDUTTORE GENERALITA’ Supponendo di prendere un conduttore scarico e considerare nullo il suo potenziale in questa condizione. Successivamente andiamo a caricarlo in modo tale che il suo potenziale risulti pari a V, in questa condizione la carica presente sul conduttore risulterà pari a Q. Sperimentalmente si è osservato che la carica presente sul conduttore e la differenza di potenziale sono direttamente proporzionali. La costante di proporzionalità è indicata con C ed è detta capacità del conduttore. C= Q V IL FARAD La capacità si misura in coulomb/volt detta Farad (F). Un conduttore ha la capacità di 1F se elettrizzato con 1C di carica si porta ad una differenza di potenziale di 1V. OSSERVAZIONI: • Il Farad è unità molto grande e generalmente si utilizzano sottomultipli (micro, nano o picofarad). • La capacità è considerata sempre positiva quindi le grandezze sono prese in valore assoluto • La capacità è una caratteristica del conduttore e dipende dalla forma e dall’estensione. 5. APPLICAZIONI IL POTENZIALE DI UNA SFERA CARICA ISOLATA In condizioni di equilibrio elettrostatico tutti i punti interni alla sfera hanno potenziale uguale a quello presente sulla superficie della sfera. Esternamente invece il potenziale è calcolabile come quello di una carica puntiforme Q. 1 Q (r ≥ R) V ( r ) = 4πε r V = cost = V ( R ) = 1 Q 4πε r (r < R) LA CAPACITA’ DI UNA SFERA CONDUTTRICE ISOLATA Dal risultato precedente si può ricavare la capacità elettrostatica di una sfera di raggio R: DIMOSTRAZIONE C= C = 4πε R Q Q = = 4πε R V 1 Q 4πε R CARICA SU DUE SFERE CONDUTTRICI IN EQUILIBRIO ELETTROSTATICO Consideriamo due sfere conduttrici disposte ad una distanza tale da non produrre effetti di induzione l’una sull’altra. Carichiamo una delle due sfere con una carica Q e la seconda la manteniamo scarica. Collegando attraverso un filo conduttore le due sfere parte della carica della sfera uno passa sulla seconda sfera. Raggiunto l’equilibrio elettrostatico le due sfere avranno lo stesso potenziale e la carica sulla seconda sfera sarà pari a q2, mentre sulla prima sfera sarà rimasta una carica pari a Q-q2. Da questa premessa possiamo valutare le cariche presenti sulle due sfere una volta raggiunto l’equilibrio elettrostatico: V1 = Q V1 = V2 ⇒ q1 e V2 = q2 q = 2 C2 4πε r2 Q − q2 q2 r2 = ⇒ Qr2 = q2 ( r1 + r2 ) ⇒ q2 = Q 4πε r1 4πε r2 ( r1 + r2 ) La carica rimanente sulla prima sfera sarà: q2 + + Q − q2 Q − q2 = C1 4πε r1 + q1 = Q − q2 ⇒ Q − Q Qr1 + Qr2 − Qr2 r2 = ( r1 + r2 ) ( r1 + r2 ) ⇒ q1 = Q r1 ( r1 + r2 ) Come possiamo osservare dalle due formule le cariche sono direttamente proporzionali ai raggi delle sfere. Schedario L’ELETTROSTATICA NEI CONDUTTORI 3