L`arte è narrazione - Accademia di Belle Arti di Venezia

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[Corso di METODOLOGIA della PROGETTAZIONE]
Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate
A.A. 2015/2016
Titolare della Cattedra: Prof. Arch. Gaetano CATALDO
AUSILI DIDATTICI - COMPENDIO DELLE LEZIONI.04
L’arte è narrazione
Bisogna sospendere la nuova intelligenza SIMULTANEA (attitudine a cogliere eventi disparati
che avvengono contemporaneamente su uno schermo) per riconvertirla nell’originaria
intelligenza SEQUENZIALE (lineare e alfabetica che rispetta il tempo, un PRIMA e un DOPO,
e ci consente di mettere in fila parole e concetti).
L’uomo contemporaneo è immerso in una specie di arretramento collettivo alla prima fase
dell’intelligenza dell’uomo, legata alla VISIONE e al RACCONTO orale, superata con l’avvento
della SCRITTURA.
ESATTAMENTO: processo biologico nel quale sono gli organi a creare la funzione
(le ali
fanno volare l’uccello)
ADATTAMENTO: la funzione crea l’organo (negli anfibi o come è avvenuto nell’evoluzione
umana)
La TECNOLOGIA informatica ha portato a un gigantesco ESATTAMENTO della specie
umana con un semplificazione e un’approssimazione tutta visiva con la perdita
dell’esperienza interiore spazio/temporale.
La MEDIASFERA immette il falso nella vita e lo ripropone come VERO.
L’INTELLIGENZA
regredisce alla fase primitiva, le conoscenze si affastellano senza essere INTERIORIZZATE,
il pensiero non sa più interpretare le IMMAGINI. (R. Simone)
Caravaggio, Riposo durante la fuga in Egitto, 1956, Roma Galleria Doria Pamphilij
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[Corso di METODOLOGIA della PROGETTAZIONE]
Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate
A.A. 2015/2016
Titolare della Cattedra: Prof. Arch. Gaetano CATALDO
G. Bernini, Ratto di Proserpina 1622, Roma Galleria Borghese
M. Cattelan Bidibibodibiboo, 1996)
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M. Cattelan, L.O.V.E., 2010, Piazza Affari Milano
E. Isgrò (Codice ottomano della solitudine, 2010 e Sicilia, 1970)
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Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate
A.A. 2015/2016
Titolare della Cattedra: Prof. Arch. Gaetano CATALDO
E. Isgrò (Una indivisibile minorata, 2010), J. Plensa (Crown fountain, Chicago) e Monument to
Unknown Artist, London 2007
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«La più grandiosa opera d’arte mai realizzata» (K. Stockhausen)
Al di là del suo cinismo, la frase del celebre compositore centrava l’intricato (e incestuoso)
rapporto che la realtà ha da tempo intrecciato con la sua immagine mediatica e con l’arte.
Il
crollo delle Twin Towers, nella sua spettacolarità, ha sottolineato come quella sequenza di
immagini, riprodotta ossessivamente sulle nostre tv, ha da tempo trasceso la dimensione di
documento per assurgere a quella di immaginario.
«L’arte sposa il terrore, o se ne appropria, per annullarsi in esso». L’11 settembre 2001, vero
fischio d’inizio del XXI secolo, ne è la sintesi più completa, con il suo corredo di simboli e
dietrologie, evento catastrofico e artistico (?) dove «la crudele strizzata d’occhio che
l’iconoclasta rivolge all’iconolatra, il terrorista alla società dello spettacolo, [è] l’unico
complotto degno di essere registrato». A. Scarpellini
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Le foto delle vittime
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F. Vaccari, Esposizione in tempo reale n. 4, Biennale di Venezia 1972
Il crollo delle Twin Towers, nella sua spettacolarità, ha sottolineato come quella sequenza di
immagini, riprodotta ossessivamente sulle nostre tv, ha da tempo trasceso la dimensione di
documento per assurgere a quella di immaginario.
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