L`arte è nel Dna degli italiani

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i/ t\ I llj lil Beni mobili e immobili
Le scelte più gettonate L'ARTE ENTRA IN PORTAFOGLIO Possibilità di inclusione di opere d'arte
nella gestione patrimoniale tradizionale. In % I SERVIZI RICHIESTI DALLA CLIENTELA ALLE
BANCHE E AI FAMILY OFFICE Molto importante 3———————x Importante ————18
Aree nelle quali si prevede di estendere la propria presenza nei prossimi 12 mesi. In % Arte e
pianificazione I della successione I Collezioni d'arte aziendali Consulenza in arte Arte e filantropia
Poco importante 36————"Abbastanza Art lending importante Art finance 43 Fondi di
investimento I I in arte Intenzione sulle modalità di erogazione dei servizi per Carte. In% Creando le
competenze internamente 20 Esternalizzandoli o nominando terze parti 80 Fonte VI Master
Economia e management dell'arte e dei beni culturali. II Sole 24 Ore • Deloitte
Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile
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Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress
L'arte è nel Dna degli italiani Sempre più richiesti
servizi di art advisory presso banche e family office
di Marilena Pirrelli ew York, capitale della
finanza, incrocia sempre più spesso i prezzi
più alti battuti per i capolavori d'arte: i
valori e i record toccati nelle ultime aste di
novembre premiano tutti i grandi maestri
dell'arte da Mark Rothko a Jasper Johns, da
Andy Warhol a Cy Twombly e Ed Ruscha.
Dall'Espressionismo alla Pop Art, l'arte del
dopoguerra fa scintille sotto il martello sino
a totalizzare in una settimana oltre 1,6
miliardi di dollari. L'allargamento del
mercato dell'arte poggia ormai su una solida
base di ricchezza che viaggia da est a ovest
andata e ritorno: in campo ci sono i
collezionisti, gli stessi nomi noti al mondo
dell'imprenditoria e della finanza, come
Steven A. Cohen, fondatore dell'hedge fund
SAC Capital, che secondo il
ben informati, perché oltre ad essere un
piacere è un investimento. L'Italia vista dalla
grande mela può apparire molto lontana ma,
invece, basta far tappa a Londra per scoprire
che meno di un mese fa l'arte italiana nelle
Italian Sale di Christie's e Sotheby's era sugli
scudi - fatturando 81,7 milioni di sterline aggiudicata a prezzi record per autori come
Boetti, Manzoni, Castellani, Bonalumi,
Dorazio, Accardi, Apollonio e Nanda Vigo. Il
90% delle opere lì offerte proveniva dall'Italia
e il 60% degli acquirenti parlava italiano. Al di
là della crisi, gli italiani continuano a
comprare arte e anche a venderla, ma
soprattutto chiedono sempre più spesso al
proprio operatore di fiducia- gallerista o
antiquario -, o al proprio privatebanker o
promotore finanziario come muoversi in
questo settore anche in un'ottica
d'investimento. E emerso dalla ricerca sul
mercato italiano appena presentata ad
M ÄSttSÄ FBI Cit! li AtlAMÌ New
Artissima a Torino realizzata dal VI Master
York capitale delle aste, a Londra i
full time in Economia e management dell'arte
maestri del dopoguerra raggiungono
e dei beni culturali de II Sole 24 Ore insieme a
record milionari E i collezionisti
Deloitte, focalizzata su collezionisti, banche e
chiedono di inserire l'arte nella gestione family office. L'andamento della ricchezza
del patrimonio New York Times si è
individuale costituisce uno dei principali
driver di sviluppo economico e finanziario dei
appena aggiudicato da Sotheby's la
beni artistici che- insieme agli scenari
scultura del 1950 «Chariot» di
macroeconomici e ai trend demografici - ha
Giacometti per 101 milioni di dollari.
determinato la crescita del mercato globale
L'arte è globale e sempre più di
dell'arte: da un fatturato di 18 miliardi di euro
frequente all'acquisto di opere si giunge nel 2003, si è passati ai 47,4 miliardi di euro
consapevoli e, comunque, molto
transati nel 2013. «In Italia, background
culturale, patrimonio artistico e propensione
ad investire in arte
Credito: scenari e commenti
degli Hnwi risulta più elevato che altrove. Se
in Europa il valore medio degli investimenti in
arte sui patrimoni milionari è circa del 18%, in
Italia sale al 25% - conferma Carlo Murolo, se
nior partner del consulting di Deloitte,
responsabile del settore Banking per tutto il
network Deloitte-. Con riferimento ai soli
collezionisti, il valore risulta ancora
superiore: vengono investiti in arte il 50%
del patrimonio e il 30% del I collezionisti
certo amano confrontarsi direttamente con
l'arte e acquistarla, ma sentono la necessità
di accrescere il loro livello di conoscenze:
chiedono l'inclusione dell'arte nella gestione
patrimoniale tradizionale (61%) e di
superare tutte le problematiche legali e
fiscali legate al prestito e alla
movimentazione delle opere. Soprattutto
nella survey gli operatori finanziari - family
office e private banker - assegnano un forte
potenziale all'allocazione dell'arte nel
portafoglio (100%), alla
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*****•**•* «Flag», il simbolo americano creato nel 1983 da Jasper Johns è stato conteso fino a
36 milioni di dollari, ben oltre la stima di 15-20 milioni, ed eii nuovo record per l'artista
ottuagenario battuto da Sotheby's lil novembre a New York «Flag», il simbolo americano creato
nel 1983 da Jasper Johns è stato conteso fino a 36 milioni di dollari, ben oltre la stima di 15-20
milioni, ed eii nuovo record per l'artista ottuagenario battuto da Sotheby's lil novembre a New
York
che l'art advisory rientri nella consulenza a
tutto tondo che la banca offre in ambito
finanziario al suo cliente private.
«Compravendite e valutazioni, l'ingresso di
nuovi clienti nel mercato, pianificazioni
successorie, consulenza sulla logistica,
movimentazione e restauro e, infine, coperture
assicurative ad hoc sono i servizi più richiesti
al nostro team», spiega Domenico Filipponi,
responsabile art advisory di Unicredit Private
banking. «L'arte è sicuramente connaturata nel
Dna degli italiani - prosegue Murolo -, il
potenziale del mercato dell'arte in Italia risulta
però inespresso e sottostimato. Il valore dei
beni artistici posseduti dagli investitori italiani
rimane'velato'». Il collezionista è di solito un
cliente private. «E poiché i principali player
finanziari puntano sulla qualità del servizio
offerto, lo sviluppo di consulenza
Art&Finance risulta un tema di grande
interesse per i nostri clienti finanziari». Per
questo la domanda di consulenza dei clienti
private non potrà che sviluppare la
collaborazione tra wealth manager e
professionisti dell'arte nel segno dell'alta
qualità. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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pianificazione ereditaria e successoria (80%), alla
consulenza nella compravendita di arte (60%) e alla
relazione tra gli asset artistici, il patrimonio
finanziario e quello immobiliare (60%). La maggior
parte degli operatori si affiderebbe a servizi di art
advisory in outsourcing. C'è però chi grazie a
un'esperienza più che decennale come Unicredit
crede fortemente
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