989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 1 informazioni paziente it Che cos'è un trattamento ortodontico ? Informazioni per il paziente che lo inizia 14/01/2009 17.52.08 Buon giorno, prima di affrontare un trattamento ortodontico, desideriamo darLe alcune informazioni di carattere generale. In questo opuscolo viene illustrato in modo semplice e sintetico, tutto quello che si deve sapere sulla terapia ortodontica. Naturalmente, per motivi di spazio e per una migliore comprensione della materia, il tema non potrà essere sviluppato completamente e quindi ci raccomandiamo di fare sempre riferimento al Suo ortodontista qualora Le occorressero ulteriori delucidazioni. Generalmente per ciascun soggetto la situazione di partenza può essere molto differente. Inoltre diverse sono anche le aspettative del trattamento, i costi ed i materiali impiegati. Per questi motivi, il colloquio preventivo con il Suo ortodontista è di fondamentale importanza, perchè solo lui potrà darLe tutte le indicazioni terapeutiche che porteranno ad un risultato di successo. Consideri, pertanto, questo libretto solo una prima informazione, un'occasione per poter formulare delle precise domande al professionista che Lei ha scelto per risolvere il Suo problema dentale. Le auguriamo una buona lettura. 2 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 2 14/01/2009 17.52.11 In linea di principio, un trattamento ortodontico può essere affrontato a qualsiasi età; non è quindi solo prerogativa degli adolescenti. Proprio nel caso di trattamento su adulti, esistono svariate possibilità molto efficaci che tengono anche conto di un fattore importante: l'aspetto estetico. Che cos'è un trattamento ortodontico? A cosa serve? L'ortodonzia, o ortognatodonzia, è una branca dell'odontoiatria che si occupa della malposizione di denti e mascellari, provvedendo alla loro correzione con opportune apparecchiature. Tale correzione non viene richiesta solo per motivi estetici, ma molto spesso presenta delle motivazioni di carattere funzionale. Ad esempio, una malposizione dentale o mascellare può essere la causa dell'insorgenza della carie o di problemi parodontali, così come creare fastidi all'articolazione temporo-mandibolare, provocare la perdita prematura dei denti o scatenare anche forti emicranie. Un trattamento ortodontico può però anche essere assolutamente indispensabile se dobbiamo intervenire sui denti residui per facilitare il successivo inserimento di quelli sostitutivi. L'obiettivo di ogni terapia ortodontica è comunque sempre quello di mettere il paziente nelle condizioni di recuperare un bel sorriso. 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 3 3 14/01/2009 17.52.16 Referto e diagnosi Come per qualsiasi altra terapia medica, si inizia con un approfondito esame dal quale deriverà una diagnosi personalizzata, base di partenza per un trattamento efficace ed ottimale. In questa fase, prima di iniziare la cura ortodontica vera e propria, devono essere presi in considerazione diversi aspetti, come ad esempio la posizione dei mascellari e dei denti nonché il rapporto tra loro o l'armonia tra labbra, lingua ed arcate dentali. Tutto ciò riveste una notevole importanza nella scelta del piano di trattamento individuale. Per il paziente, tutte le procedure inerenti l'esame obiettivo del caso non prevedono grosse perdite di tempo né condizioni di particolare disagio. In linea di massima sono necessarie anche alcune radiografie che permetteranno all'ortodontista di valutare i rapporti interdentali o la presenza di elementi non ancora erotti (germi dentari) ed eventuali patologie. Altrettanto importante è la conformazione di entrambi i mascellari per le ulteriori analisi e la definizione del piano di trattamento. Per l'ortodontista, tutti questi calcoli e studi comportano molte ore di lavoro e presuppongono una sua notevole conoscenza scientifica e tecnica. Tuttavia, quanto più accurata sarà la preparazione del caso, tanto maggiori saranno le probabilità di successo del trattamento ortodontico. 4 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 4 14/01/2009 17.52.19 L'iter terapeutico Generalmente ogni trattamento ortodontico si divide in due fasi: una attiva ed un'altra passiva. Nella fase attiva, che a seconda del caso può durare fino a 3 anni, i denti vengono riportati nella posizione corretta con svariati, piccoli passaggi. In tutto questo periodo saranno necessarie diverse visite di controllo, con una frequenza media tra 3 e 8 settimane l'una dall'altra. Per il successo del trattamento, la cooperazione del paziente è di fondamentale importanza. L'obiettivo della fase passiva, al termine di quella attiva, è quello di fissare la posizione raggiunta con la terapia da denti e mascellari. Questo momento terapeutico viene anche denominato contenzione o profilassi anti-recidiva. Quali sono i metodi terapeutici? In linea di massima, esistono due diverse metodiche d'intervento: una cosiddetta "fissa" ed un'altra "rimovibile". Nella terapia fissa, l'apparecchiatura ortodontica (o meglio i brackets) viene incollata direttamente sui denti. Al contrario, l'apparecchio rimovibile non rimane in bocca per tutto il tempo, ma può essere rimosso ad esempio durante i pasti o durante l'attività sportiva. In molti casi, l'ortodontista sceglie una terapia che utilizzi entrambi i sistemi sopra menzionati. Nei casi più difficili e complessi, può anche rendersi necessario l'intervento chirurgico o la rimozione di uno o più elementi dentari. Questa eventualità viene, tuttavia, sempre concertata tra paziente e ortodontista. Per maggiori informazioni su questi argomenti, si rimanda ai paragrafi riguardanti la tecnica fissa e quella rimovibile. Al termine del trattamento Terminata la fase attiva del trattamento, è assolutamente necessario un periodo di stabilizzazione passiva per fissare il risultato raggiunto. Si deve sapere che, giunti a questo punto, la posizione dei denti è ancora relativamente instabile, in altre parole il rischio che ritornino nella loro posizione iniziale è molto alto. Con l'impiego di retainer metallici invisibili perchè inseriti all'interno della bocca o con altri apparecchi rimovibili che però dovranno essere portati più a lungo (soprattutto di notte), avrà sicuramente recuperato il Suo splendido sorriso. 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 5 5 14/01/2009 17.52.21 Tecnica fissa Cosa significa "fissa"? Fissa significa che l'apparecchiatura ortodontica viene bloccata direttamente alla bocca del paziente, tramite bande, brackets ed altri dispositivi. Il vantaggio di un apparecchio fisso è che le forze necessarie per spostare i denti, agiscono 24 ore su 24 e quindi il tempo complessivo del trattamento è inferiore se paragonato a quello necessario con una terapia rimovibile. Inoltre questo metodo è molto preciso e ben programmabile. Il paziente non può dimenticarsi di portare l'apparecchio, vale a dire non viene richiesta la sua diretta collaborazione ed il successo terapeutico non può essere compromesso. Inoltre con questa metodica possono essere trattati casi anche molto complessi con esiti estremamente positivi. Cosa sono i brackets? I brackets, o attacchi ortodontici, sono delle piccole ma precise guide che vengono incollate sui denti. Presentano una scanalatura centrale (slot) nella quale viene inserito un filo metallico a forma di arco, preposto a trasmettere le forze necessarie per il movimento dentale. I brackets possono avere varie forme e dimensioni nonchè essere realizzati con materiale diverso. La scelta del tipo di attacco più confacente al caso, dipende dalle necessità terapeutiche ma anche dalla specifica tollerabilità ai metalli o alle pretese estetiche del paziente. A tal fine il Suo ortodontista La potrà consigliare per il meglio. Brackets metallici: i classici I brackets più comuni sono quelli metallici. Sperimentati ed impiegati ormai da anni, sono assai robusti e presentano eccellenti caratteristiche meccaniche. Comunemente vengono realizzati in leghe inossidabili d‘acciaio per specifico uso medicale, anche se per lo più queste contengono il nichel. Ma niente paura: se sa di essere allergico al nichel, esistono soluzioni alternative come i brackets in titanio puro, che sotto il profilo della biotollerabiltà sono il massimo oggi disponibile in commercio. È inoltre molto importante sapere se il bracket è stato realizzato in un unico pezzo perchè in questo caso è privo di saldature. 6 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 6 14/01/2009 17.52.21 Brackets autoleganti: i tecnologici I brackets autoleganti sono l‘ultima generazione di attacchi ortodontici metallici. La loro principale caratteristica consiste nella presenza di uno sportello che, coprendo lo slot, sostituisce la tradizionale legatura dell‘arco. In tal modo, riducendosi l‘attrito complessivo tra filo e bracket, i tempi di trattamento si accorciano. Viene inoltre richiesto un minor numero di appuntamenti per il controllo terapeutico. Brackets in titanio: gli anallergici Il titanio è il materiale d‘elezione per assicurare la massima biocompatibilità. Già da tempo viene impiegato in medicina, ad esempio in ortopedia, per questa sua straordinaria peculiarità e viene oggi utilizzato con successo anche in ortodonzia per il trattamento di pazienti allergici al nichel o ad altri metalli. Brackets in ceramica e policarbonato: gli estetici Per i denti frontali più esposti, questi brackets in ceramica o plastica sono sicuramente un'alternativa esteticamente preferibile, soprattutto se combinati con archi bianchi, ovvero dello stesso croma dei denti. I brackets in ceramica presentano il vantaggio di mantenere il colore nel tempo, in altre parole non subiscono pigmentazioni durante la terapia, rimanendo sempre ben mimetizzati con i denti naturali. Tuttavia sono un po' più costosi dei brackets metallici. I brackets in plastica sono invece più economici di quelli in ceramica, ma possono subire delle modificazioni cromatiche a causa di alcuni alimenti come ad esempio il curry. Inoltre presentano uno slot rinforzato in metallo. Brackets in ceramica colorata: i più vivaci Molto apprezzati dai più giovani, questi attacchi in ceramica presentano colori di tendenza che alla luce ultravioletta delle discoteche assumono una bellezza "spettrale". Sono disponibili nei colori rosa, acquamarina e granata. Un modo insolito e divertente per portare l'apparecchio ortodontico. Brackets linguali: gli speciali Anche i brackets linguali sono in metallo. Tuttavia, poichè vengono applicati all'interno della bocca, risultano praticamente invisibili. La cosiddetta terapia linguale è di gran lunga più complessa rispetto a quella tradizionale e di conseguenza più costosa, ma offre un innegabile vantaggio estetico. 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 7 7 14/01/2009 17.52.22 Gli accessori (2) (3) (1) A cosa servono gli archi? (1) Gli archi sono fili metallici a forma di arcata dentale di vario spessore. Vengono inseriti nelle scanalature (slot) dei brackets e fissati con apposite legature. Le sollecitazioni che vengono attivate a seguito della loro deformazione elastica, vengono trasmesse al dente tramite i brackets, per ottenere una rotazione, un'inclinazione o uno spostamento. Cosa sono i tubetti buccali? (2) I tubetti buccali sono piccole cannule attraverso le quali gli archi vengono guidati nelle zone posteriori dei denti. Generalmente sono incollati direttamente solo sugli ultimi denti (molari) o fissati alle bande che a loro volta vengono cementate su questi denti. La loro funzione è anche quella di impedire all'arco la sua fuoriuscita, ma permettono anche il montaggio di ulteriori elementi terapeutici con gli archi extraorali. Perchè si usano le bande? (3) Le bande sono "anellini metallici" preformati anatomicamente che vengono cementati sui denti. Su queste bande vengono fissati i tubetti precedentemente descritti. In tal modo si ottiene la massima stabilità e resistenza dell'apparecchiatura, molto importante perchè spesso nelle zone posteriori si sviluppano forze considerevoli. Viene pertanto evitato il distacco anzitempo del tubetto. 8 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 8 14/01/2009 17.52.34 Altre apparecchiature ortodontiche fisse La cerniera di Herbst® La cerniera di Herbst® è un dispositivo ortodontico che viene fissato nella bocca del paziente. Prende il nome dal suo inventore, il Dr. Emil Herbst® e viene impiegato per riportare la mandibola in una posizione ideale corretta, in modo che i denti dell'arcata superiore e quelli dell'arcata inferiore ritrovino un giusto rapporto tra loro, recuperino una cosiddetta buona "intercuspidazione". Ancoraggio con miniviti Un nuovo ed efficace metodo terapeutico per favorire l'ottimale spostamento dentale, è quello che utilizza uno o più elementi di ancoraggio abbinati alla tradizionale apparecchiatura ortodontica (vedi foto sotto). Per ottenere un ancoraggio di questo tipo, viene inserita nella cavità orale per breve tempo (ca. 6 mesi) una piccola vite (chiamata anche pin), ad esempio tra le radici di due denti vicini. Con questo sistema è altresì possibile ridurre il numero delle estrazioni dentali nei casi di mancanza di spazio, riducendo il disagio al paziente. Infine, l'apparecchiatura risulta di gran lunga più invisibile rispetto ad altri metodi fino ad oggi utilizzati per risolvere problemi analoghi (archi extraorali) e può essere adottata sia con pazienti giovani che con quelli adulti. 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 9 9 14/01/2009 17.52.38 Tecnica rimovibile Cosa significa "rimovibile"? Rimovibile significa che l'apparecchiatura ortodontica non è permanentemente in bocca al paziente, ma rimane fuori dal cavo orale durante l'assunzione dei cibi o mentre si pratica un'attività sportiva. È tuttavia molto importante che l'apparecchio ortodontico venga portato per il maggior numero di ore del giorno e della notte. Di prassi, consiste in una placca di resina in cui sono stati inseriti diversi elementi in filo metallico ed una o più viti. Tali componenti provvedono alla creazione delle forze necessarie allo spostamento dentale. Molto spesso l'apparecchio ortodontico rimovibile precede un trattamento fisso o lo conclude per stabilizzare il risultato raggiunto. 10 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 10 14/01/2009 17.52.39 Le resine per placche ortodontiche La parte più consistente di un apparecchio rimovibile è rappresentata dalla placca in resina che prende la forma del palato o della mandibola. La resina impiegata deve possedere elevate caratteristiche meccaniche nonchè mediche. Innanzitutto deve essere biotollerabile e ciò vale sia per le resine colorate che per le figure di cui sono spesso provvisti gli apparecchi. Questi due ultimi aspetti migliorano l'accettazione del dispositivo da parte dei pazienti più giovani, aumentando di conseguenza la sua portabilità. A questo proposito, il Suo ortodontista potrà darLe ulteriori e più esaurienti ragguagli. A cosa servono le viti ad espansione? Per favorire il movimento dentale, la placca ortodontica viene sezionata in uno o più segmenti. Nelle zone di separazione, si trovano le cosiddette viti ad espansione che, una volta aperte (attivate), spingeranno i relativi segmenti nelle direzioni volute. In questo modo sarà possibile spostare un singolo dente oppure un intero gruppo di denti. Da un po' di tempo a questa parte sono disponibili anche viti ad espansione, biocompatibili, in titanio puro. Quale funzione hanno i fili e gli elementi in filo che compongono l'apparecchio? In linea di principio, i fili metallici inseriti nelle placche rimovibili hanno due funzioni: una ritentiva e quindi passiva ed un'altra attiva. Gli elementi in filo, come ad esempio i ganci a freccia o i ganci di Adams, servono per bloccare la placca in bocca al paziente, mantenendola nella posizione corretta. Altri fili, come gli archi labiali o le molle di retrusione, hanno invece una funzione attiva, collaborano cioè allo spostamento dei denti nella corretta posizione entro l'arcata dentale oppure provvedono al loro consolidamento nell'esatta collocazione. Quasi tutti questi elementi metallici devono essere modellati individualmente dall'odontotecnico e adattati al caso di ogni singolo paziente. 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 11 11 14/01/2009 17.52.39 Consigli per l'igiene Per coloro che portano una apparecchiatura fissa, l'igiene quotidiana risulta leggermente più difficoltosa, per la presenza in bocca di brackets e fili. È tuttavia importante che il paziente rispetti scrupolosamente le indicazioni ricevute in merito dal proprio ortodontista. Sarà necessario cambiare il modo di lavarsi i denti e si dovranno usare spazzolini speciali con i quali sia possibile raggiungere anche le posizioni più difficili. L'igiene dopo ogni pasto è in questo caso ancora più importante perchè si può formare placca batterica con maggiore facilità e ciò può portare a fenomeni di demineralizzazione dentaria, perdita di calcio nonchè formazione della carie. Sarebbe un vero peccato avere, alla fine, denti diritti ma completamente rovinati! Anche con le placche rimovibili è necessaria una buona igiene quotidiana. In questo caso, è consigliabile pulire l'apparecchio con uno spazzolino duro e con dentifricio. Durante la pulizia, è indispensabile evitare di deformare gli elementi in filo metallico. Oltre all'igiene della placca, è altrettanto importante la sua conservazione; se non portato, l'apparecchio deve sempre essere riposto in un bicchiere d'acqua. Fuori casa, invece, come ad esempio a scuola o durante l'attività sportiva, la placca deve essere custodita in un apposito contenitore chiamato "Ortho-Box" per preservarla da accidentali danneggiamenti. Per ulteriori informazioni, Le consigliamo di rivolgersi al Suo ortodontista. 12 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 12 14/01/2009 17.52.39 Ulteriori informazioni Altri apparecchi ortodontici e possibilità di trattamento Le apparecchiature ed i metodi d'intervento ortodontico descritti in questo opuscolo non contemplano per motivi di spazio tutte le possibilità terapeutiche dell'ortodonzia moderna. L'intervento che Lei necessita richiederà sicuramente un'approfondita analisi individuale. Nel capitolo "Glossario" vengono riassunti ulteriori concetti e descritti in breve altre apparecchiature. Altre fonti d'informazione Ad integrazione del fondamentale colloquio che avrà con il Suo ortodontista di fiducia, potrà consultare la vastissima letteratura esistente sull'argomento. 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 13 13 14/01/2009 17.52.43 Domande frequenti - generalità Le seguenti domande e le relative risposte sono state scelte tra gli innumerevoli quesiti che possono essere rivolti, esprimendo le problematiche di più comune interesse. Quanto dura un trattamento ortodontico? La durata dipende dalla situazione iniziale e dal grado di difficoltà del caso da trattare. In linea di massima, la durata media di un trattamento si aggira attorno a 21/2 – 31/2 anni. La decisione spetta, comunque, all'ortodontista. L'incollaggio dei brackets può rovinare i denti? No. Prima dell'incollaggio, la superficie dei denti viene solo leggermente irruvidita per migliorare l'adesione del brackets. Dopo la loro rimozione, le superfici dentali vengono semplicemente trattate con una lacca al fluoro. Esistono degli apparecchi ortodontici poco visibili? Sì. Ad esempio quelli che utilizzano brackets in ceramica o plastica che hanno il colore del dente oppure quelli con attacchi linguali, invisibili perchè i brackets vengono incollati all'interno della bocca. Quanto costa un trattamento ortodontico? È molto difficile dare un ordine di grandezza preciso perchè tutto dipende da come si presenta il caso, da quali materiali vengono impiegati e quale metodica di trattamento si segue. Anche in questo caso è preferibile consultare il proprio ortodontista. 14 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 14 14/01/2009 17.52.43 - tecnica fissa Con i brackets in bocca si può mangiare di tutto? In linea di principio sì. Tuttavia le gomme da masticare e le caramelle gommose possono creare qualche problema perchè si attaccano ai brackets. Qualche rischio si può anche correre nell'assunzione di alimenti particolarmente duri come ad esempio le carote. Ovviamente è tassativamente proibito rompere le noci con i denti o mordere con forza una matita. Quanto sono tollerati i materiali usati? Tutti i materiali che vengono inseriti nel cavo orale del paziente sottostanno alle severe normative comunitarie che regolano i prodotti medicali e devono riportare per legge il marchio CE che ne certifica la buona tollerabilità. Naturalmente esistono anche prodotti particolarmente biocompatibili come i brackets in titanio puro o quelli in ceramica. Per le persone allergiche al lattice di gomma, esistono elastici che non lo contengono. In questo campo, negli ultimi anni, l'industria dentale tedesca ha investito ingenti risorse ed è oggi leader mondiale in molti segmenti produttivi. In questo caso un costo più elevato può essere ampiamente giustificato. Cosa si deve fare quando si distacca un bracket? È necessario informare dell'accaduto il proprio ortodontista e fissare subito con lui un appuntamento per procedere al reincollaggio del bracket o alla sua sostituzione con uno nuovo. Si può avvertire dolore all'inizio del trattamento? Sì, può succedere perchè all'improvviso i denti vengono forzati nello spostamento e ciò provoca delle tensioni che possono risultare temporaneamente dolorose. Tuttavia, in questo caso, rivolgendosi al proprio ortodontista con una semplice telefonata si potranno ricevere i migliori suggerimenti per far fronte alla situazione. 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 15 15 14/01/2009 17.52.43 - tecnica rimovibile Cosa si deve fare se l'apparecchio è difettoso? È necessario informare dell'accaduto il proprio ortodontista e fissare subito con lui un appuntamento per riparare l'apparecchio. L'apparecchio ortodontico deve essere portato sempre? No, ma il più possibile; l'ideale è almeno 16 ore al giorno. Il tempo preciso, comunque, dovrà essere determinato dall'ortodontista. A scuola si può anche evitare di portare l'apparecchio, mentre praticando uno sport o durante i pasti se ne deve proprio fare a meno. Importante è pulirlo ogni volta che viene rimosso. Con l'apparecchio in bocca si può parlare normalmente? Inizialmente la fonazione non risulta particolarmente semplice ed è necessario un breve tempo di adattamento. Poi, però, tutto diventa più "naturale" ed anche con una placca ortodontica in bocca non si avranno più problemi a parlare. 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 16 16 14/01/2009 17.52.43 Glossario Arco extraorale parte di una trazione extraorale detta anche "baffo" che consiste in un doppio arco preformato. La parte esterna viene agganciata all'elemento di trazione, mentre l'arco interno trasmette la forza agli elementi dentari che devono essere spostati (quasi sempre i molari) Bionator apparecchio ortodontico rimovibile; agisce contemporaneamente sull'arcata superiore che su quella inferiore Buccale o vestibolare, indica il lato delle guance Dentalastics® anellini elastici di vario diametro e spessore. Vengono impiegati, nell'ambito della terapia ortodontica, per ottenere gli spostamenti dentali desiderati Distale indica la direzione che si allontana dalla linea mediana dei denti Distalizzazione movimento dei denti in direzione distale (verso il lato posteriore della bocca) Extraorale esterno alla bocca Gengiva tessuto mucoso che circonda i denti Gengivale indica il lato della gengiva Intraorale interno alla bocca Labiale indica il lato delle labbra Legatura elemento in sottile filo metallico o materiale plastico con il quale viene fissato l'arco ai brackets Linguale indica il lato della lingua Mandibolare relativo alla mandibola Mascellare relativo alla mascella Mesiale indica la direzione che si avvicina alla linea mediana dei denti Modulo di sicurezza importante elemento di sicurezza di una trazione extraorale. Il suo utilizzo riduce al minimo la possibilità di procurarsi lesioni con gli archi extraorali Molare grossi denti posteriori (6., 7. e 8. dente) Occlusale indica il lato delle superfici masticatorie dei denti Premolare denti laterali (4. e 5. dente) Separatori anellini di gomma che vengono inseriti temporaneamente tra i denti per separarli tra loro e creare quindi lo spazio necessario all'inserimento delle bande ortodontiche Terapia estrattiva quando i denti sono troppi fitti (affollamento dentale), si può rendere necessaria l'estrazione di alcuni di essi al fine di creare lo spazio sufficiente ai restanti e per ottenere un migliore rapporto tra le arcate Trazione extraorale dispositivo ortodontico composto da un elemento extraorale (trazione) ed uno intraorale (arco). Entrambi gli elementi sono tra loro connessi tramite un modulo di sicurezza 17 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 17 14/01/2009 17.52.48 Queste informazioni Le sono state messe a disposizione da: 989-458-51_PB-KFO_allg_0507.indd 18 989-458-51 Printed by Dentaurum Italia Italy 01/09 Timbro dello Studio www.dentaurum.it · E-Mail: [email protected] 14/01/2009 17.52.48