Narrare è raccontare se stessi
Francesca Bacci
MART, Rovereto
CIMeC, Università di Trento
Fonti della narrazione:
Memoria
Immaginazione
Copyright 2012 Francesca Bacci
Fonti della narrazione:
Memoria
Definizioni
Codifica + immagazzinamento + recupero
Contesto
I sensi e le emozioni
Gli script o schemi mentali
L’attenzione
Immaginazione
Copyright 2012 Francesca Bacci
Memoria: definizioni
Memoria
1.Definizione descrittiva: la
memoria è la capacità di
mantenere nel tempo le
informazioni raccolte
attraverso i sensi
Copyright 2012 Francesca Bacci
Memoria: definizioni
Memoria
1.Definizione descrittiva: la
memoria è la capacità di
mantenere nel tempo le
informazioni raccolte
attraverso i sensi
2.Definizione funzionale: la
memoria è la capacità di
elaborare le informazioni del
passato per poter agire nel
presente, per poter preparare
il futuro
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Memoria: definizioni
Memoria
1.Definizione descrittiva: la
memoria è la capacità di
mantenere nel tempo le
informazioni raccolte
attraverso i sensi
2.Definizione funzionale: la
memoria è la capacità di
elaborare le informazioni del
passato per poter agire nel
presente, per poter preparare
il futuro
3.Definizione individuale: la
memoria è la base della nostra
identità (Traci Emin)
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Memoria: definizioni
Una distinzione fondamentale:
MEMORIA A BREVE TERMINE (“DI LAVORO”)
Serve a mantenere disponibili le informazioni su cui nel presente stiamo
lavorando per tutto il tempo occorrente.
Locke la chiamava «contemplazione».
Questa memoria ha una capacità limitata (span medio di 4 –ma 4
“chunks”, non 4 “oggetti”).
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Memoria: definizioni
Una distinzione fondamentale:
MEMORIA A BREVE TERMINE (“DI LAVORO”)
Serve a mantenere disponibili le informazioni su cui nel presente stiamo
lavorando per tutto il tempo occorrente.
Locke la chiamava «contemplazione».
Questa memoria ha una capacità limitata (span medio di 4 –ma 4
“chunks”, non 4 “oggetti”).
MEMORIA A LUNGO TERMINE
E’ quella che mantiene l’informazione per sempre, o per lo meno per un
tempo molto lungo (anni).
Locke la chiamava ‘deposito’. Contiene conoscenze, episodi e abilità (e i
ricordi).
Questa memoria ha una capacità illimitata.
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Memoria: codifica + immagazzinamento + recupero
Tre momenti della memoria:
1. Codificazione
Recepimento dello stimolo e traduzione in rappresentazione interna stabile,
registrabile in memoria. Lavoro di categorizzazione ed etichettatura legato
agli schemi e alle categorie preesistenti.
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Memoria: codifica + immagazzinamento + recupero
Tre momenti della memoria:
1. Codificazione
Recepimento dello stimolo e traduzione in rappresentazione interna stabile
e registrabile in memoria. Lavoro di categorizzazione ed etichettatura legato
agli schemi e alle categorie preesistenti.
2. Immagazzinamento
Stabilizzazione dell'informazione in memoria e ritenzione dell'informazione
stessa per un determinato lasso di tempo.
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Memoria: codifica + immagazzinamento + recupero
Tre momenti della memoria:
1. Codificazione
Recepimento dello stimolo e traduzione in rappresentazione interna stabile
e registrabile in memoria. Lavoro di categorizzazione ed etichettatura legato
agli schemi e alle categorie preesistenti.
2. Immagazzinamento
Stabilizzazione dell'informazione in memoria e ritenzione dell'informazione
stessa per un determinato lasso di tempo.
3. Recupero
Riemersione a livello di consapevolezza dell'informazione prima archiviata,
mediante richiamo o riconoscimento (la vedo e ricordo di averlo
visto, è il modo più semplice per recuperare).
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Memoria: codifica + immagazzinamento + recupero
Momento in cui incontriamo l’informazione – la codifichiamo / immagazziniamo
Apprendimento intenzionale
Apprendimento incidentale
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Memoria: codifica + immagazzinamento + recupero
Quand’è che l’Italia ha vinto i mondiali di calcio?
Quante regioni ci sono in Italia?
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Memoria: codifica + immagazzinamento + recupero
Momento in cui incontriamo l’informazione – la codifichiamo / immag.
Apprendimento intenzionale
Apprendimento incidentale
Momento in cui ricordiamo l’informazione
Memoria esplicita
Memoria implicita
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Memoria: codifica + immagazzinamento + recupero
NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI
Momento in cui incontriamo l’informazione – la codifichiamo /
immagazziniamo
Apprendimento intenzionale
Apprendimento incidentale
Momento in cui ricordiamo l’informazione
Memoria esplicita
Memoria implicita
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Memoria: codifica + immagazzinamento + recupero
NELLA SCUOLA
Momento in cui incontriamo l’informazione – la codifichiamo /
immagazziniamo
Apprendimento intenzionale
Apprendimento incidentale
Momento in cui ricordiamo l’informazione
Memoria esplicita
Memoria implicita
Copyright 2012 Francesca Bacci
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Contesto
L’informazione che verrà a formare la memoria
viene sempre elaborata all’interno di un preciso
contesto.
E’ più facile ricordare quando ci si trova nello
stesso contesto in cui si è formata la memoria.
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Contesto
La “specificità di codifica”
Ortaggi / cibo
Quadro / arte / mostra
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Contesto
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Dan Perjovschi,
Limited to this, 2008
Contesto
Memoria semantica:
Rete semantica che connette unità concettuali
macellaio
alimentari
mucca
yogurt
roditore
latte
lattaio
formaggio
topo
cane
tigre
gatto
coda
felino
baffi
leone
pesce
carne
bistecca
trota
pollo
salmone
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Gerarchica: Auto – Veicoli
Associativa: Auto – Strada
Categoriale: Auto - Camion
I sensi e le emozioni
GUSTO
TATTO
UDITO
OLFATTO
VISTA
Ogni senso viene elaborato, cioè interpretato, dal
cervello in maniera diversa e in una zona diversa.
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I sensi e le emozioni
Memoria sensoriale
• L’odorato e il gusto sono prossimi e collegati ad aree del
cervello che si occupano di memoria (probabilmente perché
importanti per la sopravvivenza)
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I sensi e le emozioni
Memoria sensoriale
• L’odorato e il gusto sono prossimi e collegati ad aree del
cervello che si occupano di memoria (probabilmente perché
importanti per la sopravvivenza)
• Gli altri sensi (come udito e visione) vengono elaborati molto
più a lungo prima di arrivare in memoria, rispetto all’olfatto
che ha percorso più diretto verso le aree di memoria
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I sensi e le emozioni
Memoria sensoriale
• L’odorato e il gusto sono prossimi e collegati ad aree del
cervello che si occupano di memoria (probabilmente perché
importanti per la sopravvivenza)
• Gli altri sensi (come udito e visione) vengono elaborati molto
di più prima di arrivare in memoria, rispetto all’olfatto che ha
percorso più diretto verso le aree di memoria
• Le memorie sensoriali sono tra le più vivide e forti. Se uno si
ricorda come una certa cosa ti fa sentire,
questo ricordo è in grado di attivare aree
celebrali che elaborano gli stimoli sensoriali
(dando un percetto simile a un misto tra il
ri-esperire e il ricordare simultaneamente)
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Questo dipende dal fatto
che si trova, nel cervello,
in un’area vicina al
sistema limbico, che è la
zona della memoria e
della ricompensa.
GUSTO
TATTO
UDITO
OLFATTO
VISTA
Area della
ricompensa
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memoria
I sensi e le emozioni
Ma cosa succede nel cervello? Il mito della memoria
come «archivio di fotografie istantanee».
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I sensi e le emozioni
Qual è la natura della memoria visiva?
Non c’è un’immagine statica da imprimere
nell’occhio della mente!
Invece, la percezione è:
-dinamica
-tridimensionale
-multisensoriale
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I sensi e le emozioni
Ogni volta che si richiama alla memoria un ricordo, questo viene riformato di nuovo dai suoi elementi costitutivi, non si ripesca così
com’è, non è come una foto conservata intatta nel cervello.
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I sensi e le emozioni
Contrariamente a quanto si pensa, non abbiamo delle immagini
nel cervello, come fossero fotografie.
Il problema dell’ottica è lo
stesso problema che ha la
fotografia: non è abbastanza
vera, non è abbastanza fedele
all’esperienza vissuta.
(David Hockney)
David Hockney, 'Mother 1, Yorkshire Moors, August 1985'
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I sensi e le emozioni
Le emozioni
Le emozioni possono alterare i
ricordi (sia quelle provate nel
momento della codifica, che
quelle del momento in cui
ricordo).
Sul lungo periodo, c’è una
tendenza a ricordare le cose
positive e a dimenticare quelle negative (narrazione di «com’era
meglio una volta»).
Se l’emozione provata è intensa, può imprimere un fatto nella
memoria in maniera molto forte, ma non necessariamente
attendibile (pensate all’assassinio di Kennedy, o all’11 settembre.
Dov’eravate quando è successo?)
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I sensi e le emozioni
Il linguaggio ha una incredibile capacità di distorcere /
modificare i ricordi (connotazione emotiva del
linguaggio), attraverso domande o parole che
influenzano come vengono ricordati i fatti.
Esempio: incidente di macchina
“Quanto veloci andavano le auto
quando si sono sfracellate?”
“Quanto veloci andavano le auto quando si sono
urtate?”
Effetti sul giudizio estimativo della velocità, e poi anche
effetti sul ricordo dei dettagli (come vetri rotti, ecc.)
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L’attenzione
Attenzione
Tutti sanno cos’è l’attenzione.
E’ il prendere possesso
mentalmente, in forma chiara
e vivida, di uno dei tanti
possibili oggetti o corsi di
pensiero simultanei. La
focalizzazione, la
concentrazione della
consapevolezza ne sono
essenziali. Implicano il ritirarsi
da alcune cose in modo da
poter efficacemente occuparsi
di altre.
.-William James
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L’attenzione
L’attenzione è:
-di capacità limitata
-selettiva
-richiede concentrazione
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Memoria: l’attenzione
Si riescono a memorizzare solo
un certo numero di dettagli
Pieter Bruegel il Vecchio, Il combattimento
fra il carnevale e la quaresima, 1559
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Memoria: l’attenzione
C’è un perenne conflitto tra attenzione
esogena (“grab”) e l’attenzione
endogena (“focus”).
Un esempio di attenzione esogena è la
reazione d’orientamento.
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Memoria: l’attenzione
“Afferra” l’attenzione: l’attenzione è in questo caso un riflesso che ti
orienta verso uno stimolo inaspettato. Si riscontra in tutti gli animali ed
è presente molto presto nella
vita.
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L’attenzione
L’attenzione è selettiva:
spesso vediamo solo quello
che ci aspettiamo di vedere,
magari perdendoci tutto il
resto.
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Filmato sul ruolo dell’attenzione nella memoria
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Gli script o schemi mentali
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Gli script
Gli «script» o schemi sono delle rappresentazioni
mentali di cosa ci aspettiamo che succeda
in un particolare ambiente o circostanza.
E’ una memoria semantica/episodica su
larga scala che guida la nostra comprensione
dell’esperienza quotidiana.
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Gli script
Gli «script» ci permettono di:
-dare per scontato i dettagli comuni quando
ascoltiamo una storia
-avere una guida per le nostre azioni nelle
situazioni che ci sono familiari
-notare gli eventi poco familiari
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I sette “peccati capitali” della memoria
1. Labilità: Tendenza a
perdere le informazioni
in funzione del tempo
(dimenticare, interferenze
o fallimento nel richiamare)
2. Avere la “testa tra le nuvole”:
Comune fallimento
nel ricordare fatti o attività
programmate,
probabilmente causato da
attenzione insufficiente
al momento della codifica.
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3. Blocco: Temporaneo fallimento nel richiamo,
avere il ricordo “sulla punta della lingua”.
4. Misattribuzione: Ricordare un fatto correttamente,
ma attribuirlo a una fonte o contesto errato.
5. Suggestionabilità: Tendenza a incorporare
informazioni fornite da altri nei propri ricordi (“false
memorie”).
6. Parzialità: Tendenza delle nostre conoscenze,
convinzioni o sentimenti a distorcere i ricordi del
passato.
7. Persistenza: Inabilità a dimenticare cose che
non vorrei ricordare mai (“flashback”)
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L’immaginazione
Immaginazione
Se la narrazione è efficace,
si possono attivare le aree
uditorie del cervello
immaginando la musica, o
quelle visive immaginando
un quadro o una scena.
L’immaginazione è, almeno
in parte, fatta di memoria,
cioè di qualcosa che si
sa/conosce per averne
fatto esperienza.
«Embodiment» come memoria del corpo.
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L’immaginazione
Esempio di capacità del linguaggio di
evocare/abbinare sensazioni
multisensoriali:
BOOBA e KIKI
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Narrare è un’operazione apparentemente semplice, ma si fonda su
2012 Francesca Bacci
processi cognitivi moltoCopyright
complessi,
dei quali mantiene traccia.