rivelatori di gas

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SEZIONE 5b
(Rev. D)
RIVELATORI
DI GAS
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www.urmetdomus.com
nell’area Manuali Tecnici.
Manuale Tecnico Antincendio e Rivelazione Gas
sez.5b −−−− 1
INDICE SEZIONE 5b
RIVELATORI DI GAS
NOTE INSTALLATIVE
Sez.
Pag.
Ubicazione dispositivi ...........................................................................................................................................................................5b ............ 3
Note per il collegamento elettrico .........................................................................................................................................................5b ............ 3
RIVELATORI DI GAS “SMART 3”
DATI TECNICI ..........................................................................................................................................................................................5b ............ 4
INSTALLAZIONE ......................................................................................................................................................................................5b ............ 5
Programmazione ..................................................................................................................................................................................5b ............ 5
FUNZIONAMENTO ..................................................................................................................................................................................5b ............ 5
MANUTENZIONE .....................................................................................................................................................................................5b ............ 5
RIVELATORI DI GAS “SCR 2”
DATI TECNICI ..........................................................................................................................................................................................5b ............ 6
INSTALLAZIONE ......................................................................................................................................................................................5b ............ 6
FUNZIONAMENTO ..................................................................................................................................................................................5b ............ 7
MANUTENZIONE .....................................................................................................................................................................................5b ............ 7
I −−−− sez.5b
Manuale Tecnico Antincendio e Rivelazione Gas
NOTE INSTALLATIVE
NOTE INSTALLATIVE
NOTE PER IL COLLEGAMENTO ELETTRICO
UBICAZIONE DISPOSITIVI
Per il collegamento del sensore con l’unità di elaborazione e
alimentazione si raccomanda l’uso di cavo schermato. La sezione
del cavo da utilizzare dipende dalla distanza del rilevatore dalla
centrale:
Durante le operazioni di montaggio/installazione, gli impianti devono
essere messi in sicurezza. Ricordiamo anche come in fase di
installazione sia opportuno tenere in considerazione alcune norme
generali in quanto un posizionamento non corretto può pregiudicare il
funzionamento ottimale del rivelatore.
Si raccomanda di non installare rivelatori gas nelle vicinanze di prese
d’aria e/o ventilatori che provocano forti correnti d’aria.
I rivelatori non devono essere altresì posti in zone nelle quali siano
presenti vibrazioni e, sebbene immuni da disturbi a radiofrequenze è
consigliabile non installarli in prossimità di emettitori radio (ponti radio
o apparecchiature simili).
Altra buona norma è quella di installare il rivelatore in zone facilmente
accessibili per le operazioni di test e calibrazione.
Tutti i gas più leggeri dell’aria, disperdendosi nell’ambiente
occuperanno la parte alta dell’ambiente ed il rivelatore deve quindi
essere posizionato a 30 cm dal soffitto per ottenere un efficace
intervento.
I gas più pesanti dell’aria, GPL, Butano, Vapori benzina al contrario,
disperdendosi stazioneranno nella parte bassa dell’ambiente ed il
rivelatore deve quindi essere posizionato a 30 cm dal pavimento.
Il monossido di carbonio e l’ossigeno, avendo un peso specifico
circa uguale a quello dell’aria, può stazionare ad altezze non
predefinite, installare quindi il rivelatore ad una altezza di circa 150
cm dal pavimento.
Distanza
<100 m
100 ÷ 200 m
200 ÷ 300 m
Sezione cavo
0,75 mm2
1,0 mm2
1,5 mm2
Nel caso vi siano giunzioni nel cavo di collegamento, assicurarsi che
vi sia continuità anche sulla schermatura dei cavi.
Ricordarsi che la schermatura deve essere collegata a terra
unicamente dal lato unità di controllo o gruppo di alimentazione,
mentre non dovrà mai essere collegata sui rilevatori.
Assicurarsi che la realizzazione di giunzioni sui cavi di alimentazione
mediante dispositivi di serraggio o a crimpare, sia eseguito a regola
d’arte con capicorda e/o morsetti che nel tempo non si ossidino o
allentino. È sempre preferibile eseguire giunzioni saldate.
NOTE INSTALLATIVE
UBICAZIONE DISPOSITIVI - NOTE PER IL COLLEGAMENTO ELETTRICO
ATTENZIONE!
Vi sono alcune sostanze che se presenti nella atmosfera da analizzare
possono alterare considerevolmente la risposta del sensore fino a
danneggiarlo irrimediabilmente (es. siliconi, silicati alogeni, tetraetile
di piombo, acido solfidrico, tetracloruro di carbonio tricloroetilenetrielina).
Allorché si presuma la presenza di queste sostanze, si consiglia
di verificare frequentemente e sempre dopo ogni intervento degli
allarmi, la sensibilità del rilevatore con gas di taratura.
Il rilevatore viene calibrato in fabbrica specificamente per la sostanza
richiesta dal cliente. Non è possibile successivamente modificare
la taratura dello stesso, se non da parte del costruttore, in quanto
trattasi di una operazione che richiede procedure ed attrezzature
particolari.
Il rivelatore dovrà inoltre essere protetto da immersioni e dal contatto
diretto con l’acqua.
RIVELATORI DI GAS
La copertura media di un rivelatore è di circa 80-100 m2, considerati
su un’area quadrata e priva d’ostacoli che possono creare dei
sottoambienti, questi dovranno essere considerati come ambienti
singoli a tutti gli effetti. Anche la presenza di soffitti a dente di sega
o con travi a vista genera dei sottoambienti (considerazione per gas
leggeri) così come ambienti a livelli diversi (aree soppalcate).
Per un corretto posizionamento, bisogna considerare anche che
l’eventuale nuvola di gas disperso, si muove in funzione di correnti
d’aria (porte, finestre, ventilazione, ecc.).
Manuale Tecnico Antincendio e Rivelazione Gas
sez. 5b −−−− 3
RIVELATORI DI GAS “SMART 3”
RIVELATORI DI GAS “SMART 3”
DATI TECNICI
RIVELATORI DI GAS “SMART 3”
DATI TECNICI
Elemento sensibile:
Testa sensore:
RIVELATORI EEx nA
Codice
Descrizione
Sch. 1043/701
Rivelatore di gas metano
Sch. 1043/703
Rivelatore di gas GPL
Sch. 1043/704
Rivelatore di gas Propano
Sch. 1043/705
Rivelatore di gas Butano
RIVELATORE EEx d
RILEVATORI DI GAS
I rivelatori “SMART3” sono disponibili in due contenitori diversi:
• nel contenitore antideflagrante EEx d certificato ATEX (SMART3
AD);
• nel contenitore EEx nA (SMART3 DU).
I rivelatori possono essere dotati di una scheda con 3 relè
(1114*SKBR3N) con contatti puliti liberi da tensione. Un relè è
associato all’uscita di Fault e watch-dog mentre gli altri due possono
essere associati a due delle tre soglie di allarme presenti.
Codice
Descrizione
Sch. 1043/721
Rivelatore di gas metano
Sch. 1043/722
Rivelatore di Vapori di Benzina
Sch. 1043/723
Rivelatore di gas GPL
Sch. 1043/724
Rivelatore di gas Propano
Sch. 1043/725
Rivelatore di gas Butano
Sch. 1043/726
Rivelatore di CO
I Rilevatori di gas della serie “SMART3” vengono impiegati per
rilevare, in una atmosfera costituita principalmente da aria, la
presenza di sostanze combustibili, in concentrazioni esprimibili in %
LIE (Limite Inferiore di Esplosività).
Il sensore industriale (PELLISTORE) utilizzato nelle versioni per
miscele esplosive conferisce una precisione ed una selettività
ottimale con la maggior parte dei gas esplosivi, riducendo al minimo
i falsi allarmi.
Il microprocessore presente sulla scheda elettronica del rivelatore,
oltre al normale funzionamento è provvisto dei seguenti algoritmi
software:
Autodiagnosi del sistema, che verifica costantemente il corretto
funzionamento dell’hardware, sensore compreso.
Durante tale fase il LED rosso lampeggia molto lentamente.
Inseguitore di Zero per il mantenimento del parametro del sensore
prescindendo da possibili derive dovute a variazioni termiche o fisiche
del sensore stesso.
Filtro digitale che consente di correggere fenomeni transitori che
potrebbero causare una instabilità del sistema o errori di lettura con
conseguenti falsi allarmi;
Ciclo d’isteresi viene applicato alle uscite digitali associate alle soglie
d’allarme e consente l’eliminazione delle continue commutazioni
nell’intorno dei punti di soglia.
Watch-dog per il controllo del microprocessore. In caso di intervento
la corrente di uscita viene forzata a 0mA, il led rosso di segnalazione
resta acceso. Se sul rilevatore è installata la scheda di 3 relè, il relè
di Fault si attiva.
PELLISTORE NEMOTO serie NET PEL
Certificata ATEX
CESI 01ATEX013U o CESI 01ATEX066U
Campo di misura:
0 -100% LIE
Risoluzione:
Out analog 0.1 mA
Alimentazione:
12- 24 Vdc - 20% + 15%
Assorbimento a 12Vcc:
140 mA (medio);
180 mA (massimo)
Unità di controllo:
Microprocessor 10 bit
Segnalazioni luminose:
Led ad intermittenza
Uscita proporzionale:
4-20 mA (default)
o 0-10-20mA
Procedura di autozero:
Compensazione delle derive di zero
Filtro digitale:
medie mobili sui valori acquisiti
Risoluzione:
1024 punti
Precisione:
±5% F.S.oppure 10% della lettura
Tempo preriscaldamento:
5 minuti
Tempo stabilizzazione:
< 1 minuto
Tempo di risposta:
< 30 sec. T50; < 60 sec. T90
Ripetibilità:
± 5% del F.S. oppure 10% della lettura
Temperatura di stoccaggio:
-25 / + 60 °C
Temperatura operativa:
-10 / + 55 °C
Umidità relativa:
20 ÷ 90 % Rh / 40° C
Pressione di esercizio:
80-110 KPa
Velocità dell’aria:
< 6 mS
Peso:
Eex d
700 gr
EEx nA
400 gr
Watch-dog:
Interno per il controllo del microprocessore
Dimensioni:
EExd:
(L) 105, (H) 200, (P) 110 mm
Eexn:
(L) 106, (H) 180, (P) 62 mm.
Certificazione ATEX:
Per versione EEx d CESI01ATEX053
In conformità alle normative:
EN50014:1997+A1..A2
EN50018: 2000
Il rivelatore fornisce un’uscita proporzionale in corrente (4÷20 mA)
corrispondente allo 0÷100% del LIE (Limite Inferiore d’Esplosività).
4 −−−− sez. 5b
Manuale Tecnico Antincendio e Rivelazione Gas
RIVELATORI DI GAS “SMART 3”
INSTALLAZIONE
PROGRAMMAZIONE
Il rivelatore deve sempre essere installato con l’elemento sensibile
(testa di rivelazione) rivolta verso il basso. Il contenitore del rivelatore,
per nessuna ragione deve essere forato; per il fissaggio utilizzare
i fori già esistenti.
Configurando i dip-switch presenti sulla scheda base si possono
modificare le soglie di allarme e di intervento dell’eventuale scheda
opzionale a 3 relè.
Le variazioni potranno essere come indicato nella tabella seguente,
in cui i valori sono espressi in % riferiti al fondo scala:
Per la versione EEx d da installare in aree classificate esplosive
si raccomanda l’utilizzo di pressacavi antideflagranti per sigillare
l’entrata dei cavi.
ON
0
1 2 3 4 5 6
ON
1
1 2 3 4 5 6
ON
3
5
10
10 15
10 20
ON
10 15 25
5
1 2 3 4 5 6
10 15 30
6
1 2 3 4 5 6
ON
5
4
1 2 3 4 5 6
ON
5
3
1 2 3 4 5 6
ON
ON
2
1 2 3 4 5 6
ON
Custom
7
1 2 3 4 5 6
ON
10 25 35
(*)
15 30 45
1 2 3 4 5 6
25 35 50
(**)
20 40 60
(**)
ON
23 25 27
13
1 2 3 4 5 6
11
1 2 3 4 5 6
12
ON
ON
10
1 2 3 4 5 6
ON
15 25 40
9
1 2 3 4 5 6
ON
10 20 30
8
1 2 3 4 5 6
Non usata
14
1 2 3 4 5 6
19 18 17
15
ON
1 2 3 4 5 6
19 17 15
(*) solo per rilevatori di arricchimento di ossigeno
(**) solo per rilevatori di deficenza di ossigeno
NOTA!
I dip switch per impostare le soglie di allarme sono i n° 3 - 4 - 5 - 6
Il dip switch n. 1 non è utilizzato e deve essere in posizione OFF
Il dip switch n. 2 seleziona la modalità dell’uscita in corrente:
Posizionare ON: (default) uscita analogica proporzionale in
corrente (4÷20 mA) corrispondente allo 0-100% del fondo scala del
rilevatore.
Posizionare OFF: uscita Doppia Soglia 10-20 mA per centrali a
variazione di assorbimento (le soglie operative sono la 1 e la 2).
RIVELATORI DI GAS “SMART 3”
INSTALLAZIONE - FUNZIONAMENTO - MANUTENZIONE
È possibile ottenere uscite a 0-10-20mA corrispondenti a:
•
0mA: condizione di normale funzionamento o guasto
•
10mA: superamento prima soglia di allarme
•
20mA: superamento seconda soglia di allarme
FUNZIONAMENTO
Nello schema seguente viene riportato il tipico collegamento di un
rilevatore SMART3 ad una centrale di rivelazione gas.
In caso di malfunzionamento il rilevatore forza l’uscita a 1.8mA
circa. Se la concentrazione di gas misurata supera il 100 % LIE,
il LED sul circuito stampato si accende come per la segnalazione
del fault; l’uscita viene forzata a 23 mA e per ripristinare il corretto
funzionamento del rivelatore si dovrà togliere e ridare alimentazione.
Il LED rosso lampeggiante posto sulla scheda base del circuito
indica lo stato in cui il rilevatore si trova come illustrato nella tabella
sottostante.
Lampeggio led
1ON – 1OFF
1ON – 1OFF
0,1ON – 1OFF
2x0,1ON – 1OFF
3x0,1ON – 1OFF
ON
ON
Stato impianto
Tempo pre-riscaldamento
Normale funzionamento
Allarme 1
Allarme 2
Allarme 3
Over range
Guasto – watch dog
MANUTENZIONE
N.B. nel caso di centrali con ingresso 4-20 mA è possibile collegare
1 solo rilevatore a ciascun ingresso.
Manuale Tecnico Antincendio e Rivelazione Gas
Tutti i rivelatori di gas ad uso industriale, secondo la direttiva CEI 3135 CAP. IV, devono essere controllati ogni tre-sei mesi.
I risultati delle prove effettuate dovranno essere registrate su di un
apposito quaderno da esibire alle autorità competenti e seguito di
un’eventuale verifica.
Nel caso in cui siano presenti inquinanti nell’ambiente in grado
di alterare le caratteristiche originali dei sensori, le operazioni di
manutenzione dovranno essere effettuate con maggior frequenza.
In caso di anomalie di funzionamento occorre contattare uno dei
centri di assistenza tecnica della Urmet Domus.
sez. 5b −−−− 5
RIVELATORI DI GAS
Il rilevatore SMART3 può essere collegato a centrali di sicurezza di
qualsiasi tipo. Le prestazioni migliori si ottengono con una centrale
di tipo analogico 4-20 mA con indicazione proporzionale della
concentrazione di gas in ambiente.
Al momento in cui il circuito viene alimentato, il led rosso sulla scheda
base si accende ad intermittenza lenta. L’uscita in corrente è 1,5mA
circa.
Trascorsi 2 minuti circa il led rosso lampeggia con una frequenza pari
allo stato in cui si trova il rilevatore (vedere la tabella seguente) e l’
uscita in corrente si porta a 4,0mA.
Terminata la fase di preriscaldamento, il rilevatore è in grado di
funzionare correttamente. Sono comunque necessarie 2 ore circa
affinché il rilevatore raggiunga le prestazioni ottimali.
RIVELATORI DI GAS “SCR 2”
DATI TECNICI - INSTALLAZIONE
INSTALLAZIONE
RIVELATORI DI GAS “SCR 2”
RIVELATORI DI GAS “SCR 2”
Il rivelatore deve sempre essere installato con l’elemento sensibile
(testa di rivelazione) rivolta verso il basso. Il contenitore del rivelatore,
per nessuna ragione deve essere forato; per il fissaggio utilizzare
i fori già esistenti.
Sch.1043/702
RIVELATORI
Codice
Sch. 1043/702
Sch. 1043/706
Descrizione
Rivelatore di Vapori di Benzina
Rivelatore di CO
I Rilevatori di gas della serie “SCR2” sono stati pensati e realizzati per
essere impiegati in ambito civile e industriale in area non classificata
esplosiva (versione Dust IP55).
La loro funzione è quella di rilevare, in una atmosfera costituita
principalmente da aria, la presenza di sostanze combustibili o
Monossido di carbonio. La concentrazione di gas rilevata viene
visualizzata in concentrazioni esprimibili percentualmente in % LIE,
(Limite Inferiore di Esplosività) o ppm (parti per milione) sulle centrali
alle quali il sensore deve essere collegato.
Il sensore catalitico di tipo industriale utilizzato per il modello
Sch.1043/702 e la cella elettrochimica utilizzata sul modello
Sch.1043/706 conferiscono una precisione ed una selettività ottimale,
evitando i falsi allarmi e garantendo elevata affidabilità nel corso del
tempo.
DATI TECNICI
Tutti i modelli:
Elemento sensibile:
Alimentazione:
Uscita proporzionale:
Ripetibilità:
Temperatura di stoccaggio:
Temperatura operativa:
Umidità relativa:
Peso:
Dimensioni:
a pellistore NEMOTO
12- 24 Vdc +/- 10%
4-20 mA
± 5% del F.S
-25 / + 60 °C
-10 / + 40 °C
0 ÷ 90 % non condensata
400 gr
106 (L) x 180 (H) x 62 (P) mm
90-60 mA
0 -100% LIE. VB
4 anni
Sch.1043/706
Assorbimento:
Campo di misura:
Durata sensore:
40 mA
0 -500 ppm CO
2 anni
RILEVATORI DI GAS
Sch.1043/702
Assorbimento:
Campo di misura:
Durata sensore:
Sch.1043/706
Il rilevatore SCR2 può essere collegato a centrali di sicurezza di
qualsiasi tipo. Le prestazioni migliori si ottengono con una centrale
di tipo analogico 4÷20 mA con indicazione proporzionale della
concentrazione di gas in ambiente.
Nello schema seguente viene riportato il tipico collegamento di un
rilevatore SCR2 ad una centrale di rivelazione gas.
Assicurarsi che la resistenza di carico del dispositivo di supervisione
non sia superiore a 200ohm.
N.B. nel caso di centrali con ingresso 4÷20mA è possibile collegare
1 solo rilevatore a ciascun ingresso.
6 −−−− sez. 5b
Manuale Tecnico Antincendio e Rivelazione Gas
RIVELATORE DI GAS “SCR 2”
FUNZIONAMENTO
FUNZIONAMENTO
RIVELATORE DI GAS “SCR 2”
Alimentare la centrale alla quale è collegato il rilevatore. La centrale
stessa permettere al rilevatore di scaldarsi per raggiungere le
condizioni ottimali di impiego. Sul rilevatore è presente un diodo led di
colore verde che indica la presenza della tensione di alimentazione.
Al momento dell’ accensione sono necessari 2 minuti circa prima
che la corrente erogata abbia un valore attendibile. Trascorso tale
periodo di tempo la corrente erogata dal rilevatore deve essere di 4,0
+/-0,2mA, in caso contrario è necessario aspettare 2 ore circa ed
effettuare la taratura del valore di Zero nel seguente modo:
PER MODELLO Sch. 1043/702
Regolazione del valore di zero:
•
inserire un volmetro con fondo scala 20,0 mV sui terminali del
‘TEST-POINT’.
•
Regolare tale tensione a 0,0m Volt utilizzando il trimmer ‘P2’.
•
se il valore della corrente in uscita non fosse ancora corretto,
utilizzare P1 per ottenere 4.0 mA.
PER MODELLO Sch. 1043/706
•
collegare un amperometro in serie al filo S del sensore
•
se il valore della corrente in uscita non fosse corretto, agire su
P1 fino ad ottenere 4.0 mA.
MANUTENZIONE
RIVELATORI DI GAS
Tutti i rivelatori di gas ad uso industriale, secondo la direttiva CEI 3135 CAP. IV, devono essere controllati ogni tre-sei mesi.
I risultati delle prove effettuate dovranno essere registrate su di un
apposito quaderno da esibire alle autorità competenti e seguito di un
eventuale verifica.
Nel caso in cui siano presenti inquinanti nell’ambiente in grado
di alterare le caratteristiche originali dei sensori, le operazioni di
manutenzione dovranno essere effettuate con maggior frequenza.
In caso di anomalie di funzionamento occorre contattare uno dei
centri di assistenza tecnica della Urmet Domus.
Manuale Tecnico Antincendio e Rivelazione Gas
sez. 5b −−−− 7
8 −−−− sez. 5b
Manuale Tecnico Antincendio e Rivelazione Gas
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