Messaggio per Giornata del Ringraziamento 2004

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58° Giornata Provinciale
del Ringraziamento per la terra,
l'ambiente e il creato
Domenica 9 Novembre 2008
Chiesa di San Bartolomeo – Bergamo
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FESTA DEL RINGRAZIAMENTO 2008
Carissimi della Coldiretti,
nell’incontro quieto e silenzioso con la natura, riconosciamo, come cristiani, la fedeltà di Dio alla
sua promessa. Ma è anche vero che se nel contatto con la meraviglia dei prodotti della terra percepiamo il dono inesauribile della Provvidenza divina, non possiamo nasconderci la realtà di un
mondo dove sussistono disparità di sviluppo di gravità tale da porre intere popolazioni di fronte a
gesti disperati.
Benedetto XVI nel messaggio alla Conferenza di alto livello sulla sicurezza alimentare mondiale
promossa dalla FAO nel giugno scorso, ha affermato che “ogni persona ha diritto alla vita: pertanto, è necessario promuovere l’effettiva attuazione di tale diritto e si debbono aiutare le popolazioni
che soffrono per la mancanza di cibo a divenire gradualmente capaci di soddisfare le proprie esigenze di un’alimentazione sufficiente e sana”.
L’attenzione alle necessità alimentari dei popoli parte da un’attenta valorizzazione delle potenzialità della nostra amata terra. Come agricoltori ci dovremo muovere sempre più in un contesto di responsabilità sociale dell’impresa e in un ritrovato ruolo di un’agricoltura che può tutelare
l’ambiente e puntare alla caratterizzazione di prodotti che sono espressione del territorio; cioè, delle sue peculiarità naturali inserite in una tradizione e in una cultura che ne fanno qualcosa di più di
una merce, ovvero, una manifestazione di senso connessa alla cultura della vita.
Consapevoli delle alte sfide che ci attendono, vogliamo con questa festa del Ringraziamento raccogliere l’invito dei nostri vescovi i quali nel loro messaggio ci chiedono di porre il nostro sguardo
adorante all’Eucaristia. Essa è per noi cristiani modello e fonte di autentica solidarietà: chi si
nutre del Pane di Cristo non può restare indifferente dinanzi a chi, anche ai nostri giorni, è privo
del pane quotidiano, nella sicura speranza che la preghiera del giusto non rimarrà inascoltata…”.
Buona festa del Ringraziamento!
Don Francesco Poli
Consulente ecclesiastico
Coldiretti Bergamo
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CANTI della Celebrazione eucaristica
Corale “”S.S. Redentore”
Coro voci bianche “S.S. Redentore”
Direttore: M° Veronica Bertuletti
Organista: M° Maurizio Ranica
Ingresso: Aprite le porte a Cristo - M. Ranica
Signore pietà – Gloria e Salmo responsoriale
Alleluia gregoriana
Offertorio: Accogli, Signore - Frisina
Santo – Messa S.S. Redentore
Padre nostro
Dossologia: Tuo è il Regno
Agnello di Dio – M. Ranica
Comunione: Panis Angelicus – Franc
Finale: Benedictus – V. Pedrali
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Celebrazione eucaristica
Festa della Dedicazione della Basilica di S. Giovanni in Laterano
Anno A
Antifona d'Ingresso (Ap 21,2)
Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme,
scendere dal cielo, da Dio,
preparata come una sposa adorna per il suo sposo.
Colletta
O Padre, che prepari il tempio della tua gloria con pietre vive e scelte, effondi sulla Chiesa il tuo Santo Spirito, perché edifichi il popolo dei credenti che formerà la
Gerusalemme del cielo. Per il nostro Signore...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura (Ez 47,1-2.8-9.12)
Dal libro del profeta Ezechiele
In quei giorni, [ un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, ] mi condusse
all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto
il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a
oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro.
Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Àraba
ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente
che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo,
perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto
rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da
frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».
Parola di Dio
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Salmo Responsoriale (Dal Salmo 45)
Un fiume rallegra la città di Dio.
Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.
Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
Dio è in mezzo a essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.
Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra.
Seconda Lettura (1 Cor 3,9c-11.16-17)
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, voi siete edificio di Dio.
Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto
il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come
costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si
trova, che è Gesù Cristo.
Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che
siete voi.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 11,25.26)
Alleluia, alleluia.
Ecco, è giunto il tempo in cui i veri adoratori
adoreranno il Padre in spirito e verità.
Alleluia.
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Vangelo (Gv 2,13-22)
Dal vangelo secondo Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e
i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare
queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del
suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto
questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Parola del Signore
PREGHIERE DEI FEDELI
Giorno dopo giorno, l'uomo con il lavoro delle braccia e con le tecniche più avanzate si è fatto collaboratore di Dio al progetto della creazione. Sia ringraziato
il Signore e preghiamo affinché possiamo vivere stagione dopo stagione gustandone i frutti e le gioie di madre terra.
Diciamo insieme: Benedici e nutri il tuo popolo, o Signore.
1.- Perché la parola di Dio seminata nel campo della Chiesa ispiri propositi di rinnovamento e maturi in opere dì giustizia e di pace, preghiamo.
2.- Perché il seme che il lavoratore dei campi ha affidato alla terra fruttifichi e produca un raccolto abbondante e non manchi a nessuno il pane quotidiano, preghiamo.
3.- Perché nel nostro tempo con le conquiste della scienza e della tecnica non venga
meno il senso della vocazione fondamentale dell'uomo come collaboratore di
Dio, preghiamo.
4.- Perché le famiglie si rinsaldino nella fedeltà e nell'amore, le categorie sociali
sappiano superare le sterili contrapposizioni, le generazioni si incontrino in un
dialogo aperto e fiducioso, preghiamo.
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5.- Perché tutta la nostra comunità si unisca nel rendimento di grazie a Dio creatore e
Padre, fonte prima di ogni bene e di ogni progresso materiale e spirituale, preghiamo.
O Dio, sorgente inesauribile di vita, sostieni con la forza del tuo Spirito "umanità
che aspira a un avvenire di giustizia e di pace, perché resti saldi in ogni uomo la
fede nella vittoria del bene sul male promessa e attuata nella croce del tuo Figlio.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
OFFERTA DEI DONI
Sii benedetto, Dio onnipotente, creatore del cielo e della terra: noi riconosciamo la
tua gloria negli immensi spazi stellari e nel più piccolo germe di vita che prorompe
dal grembo della terra madre.
Nelle vicende e nei ritmi della natura tu continui l'opera della creazione.
La tua provvidenza senza limiti si estende alle grandi ere cosmiche e al breve volgere dei giorni, dei mesi e degli anni.
Ai figli dell'uomo, fatti a tua immagine tu affidi le meraviglie dell'universo e doni
loro il tuo Spirito, perché fedeli interpreti del tuo disegno di amore, ne rivelino le
potenzialità nascoste e ne custodiscano la sapiente armonia per il bene di tutti.
Stendi su di noi la tua mano, o Padre, perché possiamo attuare un vero progresso
nella giustizia e nella fraternità, senza mai presumere delle nostre forze.
Insegnaci a governare nel rispetto dell'uomo e del creato gli strumenti della scienza
e della tecnica e a condividere i frutti della terra e del lavoro con i piccoli e i poveri.
Veglia su questa casa comune, perché non si ripetano per colpa nostra le catastrofi
della natura e della storia.
Accogli il pane e il vino per la santa Eucaristia e le offerte votive per questa giornata ringraziamento.
Concedi a tutti i tuoi figli di godere della tua continua protezione; fa' che la società
del nostro tempo si apra verso orizzonti di vera civiltà in Cristo uomo nuovo.
A te il regno, la potenza e la gloria, nell'unità dello Spirito Santo per Cristo nostro
Signore, oggi e nei secoli dei secoli. Amen.
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Sulle Offerte
Volgi il tuo sguardo, o Padre, alle offerte della tua Chiesa, e fa' che partecipiamo con
fede alla passione gloriosa del tuo Figlio, che ora celebriamo nel mistero. Per Cristo
nostro Signore.
Comunione (1 Pt 2,5)
Come pietre vive vi edificate in tempio spirituale per un sacerdozio santo.
PREGHIERA del COLTIVATORE
Signore,
benedici quest’uomo e il suo pezzo di terra,
affinché il seme cada su terreno fertile
e porti molti frutti.
Benedici il frutto di questa terra
affinché lui e la sua famiglia
possano nutrirsi e non soffrano la fame.
Così come tu hai diviso con noi tutti
i doni del tuo Regno,
fai che anche quest’uomo
divida il suo raccolto con coloro
che non hanno né semi, né terra.
Dai a questo agricoltore,
o Signore,
e a tutti noi
un cuore puro, affinché il tuo seme
porti molti frutti nella nostra vita.
Amen
Dopo la Comunione
O Dio, che hai fatto della tua Chiesa il segno visibile della Gerusalemme celeste, per la forza misteriosa dei tuoi sacramenti trasformaci in tempio vivo
della tua grazia perché possiamo entrare nella dimora della tua gloria. Per
Cristo nostro Signore.
Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE PER MACCHINE AGRICOLE
VESCOVO : Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
TUTTI :
Amen
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VESCOVO :
TUTTI :
Dio onnipotente che ha creato il cielo e la terra sia con tutti voi
E con il tuo Spirito
VESCOVO : Preghiamo:
Padre santo,
da te discende la pienezza di ogni benedizione
e a te sale la voce del popolo
che benedice il tuo nome;
nella tua benevolenza proteggi i lavoratori
e i loro strumenti di lavoro;
fa’ che, mediante la loro operosità e il tuo aiuto,
manifestino le meraviglie della creazione,
promuovano il progresso della intera società
a lode della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore
Amen
Messaggio dei Vescovi per la Giornata del Ringraziamento
“Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare”
La parola del Vangelo ci ricorda che il pane dato al povero è dato a Gesù stesso.
Egli lo riceve da noi, lo trasforma e ce lo ridona moltiplicato e arricchito di nuova
forza: è il “pane quotidiano”, che il Signore ci ha insegnato a chiedere al Padre.
I discepoli avevano implorato: “Signore, insegnaci a pregare” (Lc 11,1). La risposta di Gesù rivela il suo dialogo profondo e concreto con il Padre: sintesi di una
spiritualità incarnata, il Padre Nostro pone al centro la richiesta del “pane quotidiano”.
Il dialogo dell’uomo con Dio passa anche attraverso la richiesta di un bene primario come il pane, così come tutta la vita di Cristo ha attinto dal mondo rurale, in
tante sue dimensioni, ispirazione per annunciare il Regno di Dio.
La Chiesa, seguendo l’insegnamento del Vangelo, non solo prega “dacci oggi il
nostro pane quotidiano” ma, sull’esempio del Signore che ha sfamato la folla moltiplicando pani e pesci, si impegna in tutti i modi con innumerevoli iniziative di
promozione umana e di condivisione, perché a nessuno manchi il necessario per
vivere.
È questo il motivo per cui oggi ci rivolgiamo al Padre fonte di ogni bene, anche di
quelli offertici dalla terra, fiduciosi del suo intervento e del suo aiuto
nell’impegnativa ricerca della via migliore per rendere giustizia a ogni uomo, cui
spetta la possibilità di sostenersi con dignità attraverso l’accesso al cibo di cui ha
bisogno per vivere.
“Fondamentale è «sentire» la terra come «nostra casa comune» e scegliere, per
una sua gestione a servizio di tutti, la strada del dialogo piuttosto che delle decisioni unilaterali”. Questo invito, contenuto nel messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la 41a Giornata Mondiale della Pace, ci stimola a considerare anche
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quest’anno la Giornata del Ringraziamento come un’occasione di riflessione per
contribuire alla realizzazione della pace attraverso la giustizia, con particolare riferimento alla destinazione universale delle risorse alimentari.
Questo richiamo si colloca in un periodo segnato da un fenomeno, manifestatosi
negli ultimi anni con caratteristiche inedite e, per molti versi, drammatiche, che ha
come risultante la crescita incontrollata dei prezzi dei prodotti alimentari.
L’umanità sta vivendo una crisi alimentare non più limitata, come nel passato, a
poche aree del pianeta, ma tendenzialmente estesa anche a quelle popolazioni da
tempo considerate immuni da tale rischio.
È importante saper dar ragione di questa crisi, evidenziandone anzitutto le cause:
mutamenti climatici, con il verificarsi di ripetuti fenomeni di siccità o inondazioni
in aree importanti per la produzione di cereali, aumento della domanda di cereali e
mangimi da parte di Paesi emergenti, minore investimento di cereali per alimentazione a beneficio di produzioni per biocarburanti, crescita del prezzo e speculazioni finanziarie sul petrolio e sulle derrate alimentari. Questa situazione determina una redistribuzione del reddito tanto più odiosa, quanto più penalizzante per i
Paesi poveri.
Risulta quindi necessario, dopo averne evidenziate le cause, lavorare per trovare
gli strumenti idonei per risolvere questa situazione di ingiustizia. Tali strumenti
dovranno necessariamente tenere conto dei valori ai quali fare riferimento, innanzitutto “il principio della destinazione universale dei beni che offre un fondamentale orientamento, morale e culturale, per sciogliere il complesso e drammatico
nodo che lega insieme crisi ambientale e povertà” (PONTIFICIO CONSIGLIO
DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE, Compendio della dottrina sociale della
Chiesa, n. 482).
Il segno compiuto da Gesù con la moltiplicazione dei pani e dei pesci offerti da un
ragazzo rimasto sconosciuto (cfr Gv 6,9) indica chiaramente la via della disponibilità alla condivisione come strada maestra per risolvere nella giustizia il problema alimentare.
Come altri settori che fanno riferimento alla convivenza umana, anche
l’agricoltura deve essere considerata una componente essenziale del “bene comune”. Come, infatti, abbiamo affermato nella Nota pastorale Frutto della terra e del
lavoro dell’uomo, “va riconosciuto che il problema della fame, con la sua drammatica rilevanza etica e politica, non dipende tanto dalla disponibilità complessiva
di cibo a livello globale, quanto dalla distribuzione non equa delle capacità di produzione e da fattori di arretratezza e ingiustizia economica e sociale, per i quali
troppi esseri umani non hanno ancora un adeguato accesso agli alimenti anche in
aree e Paesi del mondo autosufficienti quanto alla produzione agricola” (n. 10).
Con i mezzi di cui oggi l’umanità dispone, è moralmente inaccettabile che vi siano ancora migliaia di persone che muoiono di fame, restando insoddisfatto il loro
bisogno primario di accesso al cibo. Non meraviglia, perciò, che il Santo Padre sia
intervenuto a più riprese sul tema della crisi alimentare mondiale, considerandolo
“un problema sempre più grave che la comunità internazionale fa grande fatica a
risolvere” (Angelus, 25 maggio 2008).
Nel messaggio alla Conferenza di alto livello sulla sicurezza alimentare mondiale
promossa dalla FAO a Roma dal 3 al 5 giugno scorso, Benedetto XVI ha affermato che “ogni persona ha diritto alla vita: pertanto, è necessario promuovere
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l’effettiva attuazione di tale diritto e si debbono aiutare le popolazioni che soffrono per la mancanza di cibo a divenire gradualmente capaci di soddisfare le proprie
esigenze di un’alimentazione sufficiente e sana”.
Lo sviluppo dell’agricoltura e l’attenzione al mondo rurale devono essere ben presenti a quanti sono chiamati a compiere scelte politiche di lungo respiro. A questo
proposito, ancora nel messaggio alla FAO, cogliamo il monito del Santo Padre, il
quale ci ricorda che “vanno elaborate nuove strategie di lotta alla povertà e di
promozione rurale. Ciò deve avvenire anche attraverso processi di riforme strutturali, che consentano di affrontare le sfide della medesima sicurezza e dei cambiamenti climatici; inoltre, occorre incrementare la disponibilità del cibo valorizzando l’industriosità dei piccoli agricoltori e garantendone l’accesso al mercato”.
A partire dalla cosiddetta “sovranità alimentare” e dal “primario diritto al cibo”,
desideriamo incoraggiare tutti coloro che, a livello istituzionale o associativo, come singoli e come comunità, si adoperano per contribuire alla soluzione di questo
problema, rafforzando il ruolo dei piccoli coltivatori nei Paesi in via di sviluppo,
incoraggiando i mercati locali e regionali, denunciando le politiche monopolistiche delle grandi industrie agro–alimentari e infine promuovendo il benessere della
famiglia rurale e in particolare delle donne.
Non possiamo non concludere volgendo il nostro sguardo adorante all’Eucaristia,
“pane vivo, disceso dal cielo” (Gv 6,51). Essa è per noi cristiani modello e fonte
di autentica solidarietà: chi si nutre del Pane di Cristo non può restare indifferente
dinanzi a chi, anche ai nostri giorni, è privo del pane quotidiano, nella sicura speranza che la preghiera del giusto non rimarrà inascoltata, secondo le parole del
salmista:
“Il Signore rimane fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri,
il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri,
egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi” (Sal 146,6–9)
Roma, 11 luglio 2008
Festa di san Benedetto abate, patrono d’Europa
Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace
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