Economia Aziendale
Tema 5
Modelli e misure: costi e BEP
Prof. Paolo Di Marco
Modelli e misure: costi e BEP
Argomenti
Lez18: Il controllo direzionale e l’analisi dei costi
Lez19: BEP - il modello del punto di pareggio
Lez20: Verifica: case study
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Lezione 18/2
1
Economia Aziendale
Modelli e misure: costi e BEP
Lezione 18
Il Controllo Direzionale e l’analisi dei costi
Prof. Paolo Di Marco
La logica del Controllo Direzionale
9 I sistemi di controllo direzionale sono un meccanismo operativo
di fondamentale importanza per l’attività di governo dell’impresa.
STRUTTURA
micro
macro
POTERE
ORGANIZZATIVO
stile di direzione
potere funzionale
SISTEMI OPERATIVI
pianificazione e controllo
sistemi di decisione
gestione delle R.U.
9 La finalità istituzionale del C.D. è rendere disponibili le
informazioni per permettere l’attività di governo dell’impresa.
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Lezione 18/4
2
Come si traduce la contabilità
direzionale per i manager
9 Nelle aziende il sistema contabile è il sistema informativo di tipo
quantitativo più attendibile:
™ Formulazione delle strategie generali e dei piani a lungo
termine
• (esempio sviluppo nuovi prodotti, investimenti patrimoniali –impianti e/o
brevetti)
™
Decisione di allocazione delle risorse relativamente a prodotti
e clienti e di determinazione dei prezzi
• (report sulla redditività dei prodotti e/o servizi, categorie di clienti, canali
distributivi, ecc.)
™
Pianificazione e controllo dei costi delle operazioni e delle
attività
• (redazione di report su ricavi, costi e attività, stabilimenti o aree di
risultato)
™
Misurazione della performance e valutazione del personale
™
Rispondere alle richieste derivanti dalle normative e
legislazioni inerenti l’attività d’azienda
• (comparazione dei risultati effettivi con i risultati programmati)
• (la contabilità generale: bilanci d’esercizio e fiscalità d’azienda)
Lezione 18/5
Prof. Paolo Di Marco
La contabilità Direzionale
9 Serve per produrre informazioni in grado di supportare in modo
efficace il processo direzionale
PRODOTTI
COSTI/RICAVI
PROCESSI
PRODUTTIVI
CONTABILITA’
GENERALE
CONTABILITA’
ANALITICA
PROCESSI DI
VENDITA
ALTRE FONTI
INFORMATIVE
ALTRI PROCESSI
DI GESTIONE
PIANI E
PROGRAMMI
CENTRI DI
RESPONSABILITA’
BUDGET
Prof. Paolo Di Marco
Reporting
Direzionale
Lezione 18/6
3
La Contabilità Direzionale:
CO.GE. + CO.AN.
9 La contabilità generale fornisce informazioni di carattere generale e
globale sull’andamento dell’azienda (Bilancio d’esercizio).
9 La contabilità analitica fornisce informazioni di dettaglio dei
9
fenomeni aziendali, per quanto attiene ai costi, ai ricavi e ai risultati di
singole operazioni.
La CO.GE. è un sistema di scritture insufficiente ai fini direzionali!
™ Si riferisce solo alla “gestione globale” dell’impresa, mentre
l’assunzione di decisioni richiede informazioni di dettaglio.
™ Riguarda lo svolgimento della gestione passata, mentre le operazioni
devono essere decise sulla base delle conoscenze ed ipotesi riferite al
futuro (oltre che alla situazione attuale)
Necessitano di altri ordini di
rilevazione
• La contabilità industriale o analitica
• La contabilità delle immobilizzazioni
• La contabilità IVA
Lezione 18/7
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Differenze tra CO.GE. e CO.AN.
9 Come le due contabilità completano l’informativa di base aziendale
CO. GE.
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ASPETTI
CO. AN.
REDDITO
CAPITALE FUNZION.
CONTROLLO FINANZ.
OBIETTIVI
LEGATI ALLA
CONDUZIONE
ECONOMICA
PREVALENTEMENTE A
TERZI
DESTINAZIONE
RISULTATI
ESCLUSIVAMENTE
ORGANI INTERNI
PARTITA DOPPIA
FORMA DI
SVOLGIMENTO
ANCHE ALTRE FORME
VALORI A
CONSUNTIVO: ANNO,
TRIMESTRE
RIFERIMENTO
TEMPORALE DATI
E' OBBLIGATORIA
OBBLIGATORIETA'
INFORMAZIONI
CHIARE, CORRETTE E
VERITIERE A TERZI
ATTRAVERSO IL
BILANCIO
FINALITA'
PREVENTIVA,
CONSUNTIVA CON
FREQUENZA < ANNO
STRUMENTO
INDISPENSABILE MA
NON OBBLIGATIRIO
INFORMAZIONI AGLI
ORGANI AZIENDALI:
OPERATIVE, RAPIDE,
FINI DIREZIONALI
Lezione 18/8
4
Le tipologie di costo
9 In azienda la dimensione del costo può essere descritta in modi
diversi. Le diverse tipologie che sono state classificate e che
risultano utili ai fini di definire un corretto sistema di costing sono:
™ Le classi di costi “specifici” e “comuni”
™ Le classi di costi “diretti” e “indiretti”
™ Le classi di costi “variabili” e “fissi”
9 Dalle diverse classificazione dei costi derivano le configurazioni di
costo:
™ Full costing (costo pieno)
™ Direct costing (margine di contribuzione)
™ Activity based costing (costo per attività)
• È la modalità di costruire il costo di prodotto che privilegia la visione
del costo di prodotto attraverso le attività aziendali. L’oggetto di
analisi diventa pertanto il processo.
Lezione 18/9
Prof. Paolo Di Marco
Tipologie di costo:
costi “specifici” e “comuni”
9 Si identificano in base all’oggetto di calcolo possiamo definire i costi come
specifici se sono specificatamente sostenuti per l’oggetto (sia variabili che fissi);
9 Si definiscono comuni i costi che presentano una relazione indiretta con l’oggetto
di calcolo e pertanto risultano attribuibili mediante ipotesi di ripartizione
(aleatorietà della ripartizione che non si può mai considerare oggettiva, ma solo al
limite ragionevole)
™
Costi speciali di produzione:
• Costi delle materie prime direttamente impiegate nelle lavorazioni
• Costi della manodopera produttiva impiegata nella lavorazione
• Costi dei lavori eseguiti da terzi
™
Costi comuni (o generali)
• Costi generali di produzione (materie non dirette, lavoro indiretto,
ammortamenti, manutenzioni)
• Costi generali commerciali (stipendi e oneri personale di vendita, ricerche
di mercato, pubblicità, viaggi e trasferte)
• Costi generali amministrativi (retribuzione personale amm., spese postali,
consulenze legali, cancelleria)
• Costi generali finanziari (interessi e oneri finanziari per mutui, obbligazioni,
sconto di effetti)
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Lezione 18/10
5
Costi speciali e comuni
COSTI %
PRODOTTO
Speciali
COSTI
AZIENDALI
CENTRO DIVISIONE AZIENDA
Speciali
Speciali
Speciali
Comuni
Comuni
Comuni
OGGETTI DI COSTO
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Lezione 18/11
Tipologie di costi:
costi “diretti” e “indiretti”
9 Sono in relazione alla modalità di attribuzione
9 Se tra gli oggetti di calcolo prendiamo in considerazione il
prodotto/servizio possiamo distinguere in costi diretti e costi indiretti:
9 I costi diretti si riferiscono a fattori di produzione che hanno una relazione
immediata con il prodotto/servizio;
9 I costi indiretti presentano una relazione mediata con la stessa unità di
prodotto/servizio pur essendo riconducibili allo stesso processo produttivo:
™
Costi diretti (volume di produzione del fatt.prod X prezzo unitario)
• di produzione: materie prime, prodotti finiti acquistati, manodopera
diretta, lavorazione di terzi, forza motrice
• commerciali: provvigioni, sconti
™
Costi indiretti (costo relativo agli oggetti X coeff.di ripartizione)
• di produzione: ammortamenti, costi di manutenzione degli impianti
• commerciali: promozione, pubblicità, costi per il personale commerciale
• amministrativi: stipendi per il personale amministrativo, consulente
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Lezione 18/12
6
Tipologie di costi:
costi “fissi” e “variabili”
9 Sono correlati al livello di attività
9 Se osserviamo l’andamento dei costi al variare del livello di attività
aziendale, definendo un ambito spaziale (area di rilevanza) e un ambito
temporale (breve periodo) è possibile individuare i cosiddetti costi fissi e
variabili
9 Si definiscono variabili i costi che, nel loro importo complessivo, variano
al variare del volume dell’attività considerata
9 Sono invece fissi quei costi che si mantengono costanti al variare del
volume di attività all’interno sempre dell’area di significatività
Lezione 18/13
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Cv e Cf: area di significatività
CT
CV
CF
CV
AREA DI
SIGNIFICATIVITA’
CF
Q
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Lezione 18/14
7
Incident:
la società VERACE srl
9 La società Verace S.r.l. è un azienda del settore tessile, a
conduzione familiare, che produce e distribuisce capi
d’abbigliamento per un target di clientela prevalentemente giovane
e di tendenza.
9 L’azienda svolge l’attività produttiva nella sede di Carpi, dove è
situato il capannone, recentemente ristrutturato, della superficie di
500 mq.
9 A capo dell’impresa vi sono due famiglie, la famiglia Vergata e la
famiglia Aceto, che preferiscono mantenere il controllo pressoché
totale dell’attività, per cui non vi è personale dipendente che occupa
posizioni di rilievo, esclusi i 3 impiegati dell’ufficio amministrativo.
9 Il dott. Vergata, che si occupa dell’amministrazione, nell’elaborare il
budget per il 1999, ha previsto che l’azienda dovrà sostenere i
seguenti costi.
Lezione 18/15
Prof. Paolo Di Marco
Incident:
la società VERACE srl
9 Voci di costo
™
™
™
™
™
™
™
™
™
™
Energia elettrica (variabile)
Manutenzione
Pulizia e vigilanza
Ammortamenti tecnici
Affitto immobile
Stipendi magazzinieri
Personale amministrativo
Spese generali
Personale di vendita
Dividendi
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Importi (Euro)
90.000
70.000
32.000
85.900
120.000
65.000
82.000
55.000
135.000
55.000
Lezione 18/16
8
Incident:
la società VERACE srl
9 Sapendo inoltre che:
il fatturato previsto è di 2,250 mld di lire per il 1999
™ il costo delle materie prime dirette è pari al 33% del fatturato;
™ il costo della manodopera diretta è pari al 22% del fatturato;
™ le spese generali includono spese telefoniche per 15 mil di lire;
™ le provvigioni sono pari al 5% del fatturato;
™ i costi di trasporto sono pari al 3% del fatturato;
™ per il servizio di manutenzione è stato stipulato un contratto
d’appalto biennale con una società di Modena;
™ anche per il servizio di pulizia e vigilanza è stato stipulato un
contratto d’appalto biennale con una società esterna
DOMANDA
9 Classificare i costi in base alle tipologie “fissi” e “variabili”
™
Lezione 18/17
Prof. Paolo Di Marco
Incident:
la società VERACE srl
in migliaia di £
costi fissi
Energia elettrica (variabile)
90.000
Manutenzione
70.000
Pulizia e vigilanza
32.000
Ammortamenti tecnici
Affitto immobile
85.900
120.000
Stipendi magazzinieri
65.000
Personale amministrativo
82.000
Spese generali (spese tel)
Personale di vendita
Dividendi
costi variabili
40.000
15.000
135.000
55.000
materie prime (33% F)
742.500
manodopera diretta (22% F)
495.000
provvigioni (5% F)
112.500
costi di trasporto (3% F)
totali costi
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684.900
fissi
67.500
1.522.500
variabili
Lezione 18/18
9
Le configurazioni di costo
9 Dalle diverse classificazione dei costi derivano le configurazioni di
costo:
™ Full costing (costo pieno)
• Vengono considerati tutte i costi aziendali, sia i diretti che gli
indiretti (attraverso basi di ripartizione)
™
Direct costing (margine di contribuzione)
• È una figura di costo che concentra l’attenzione sui costi variabili,
mentre esclude dalla valorizzazione di costo di prodotto tutti gli altri
costi
™
Activity based costing (costo per attività)
• È la modalità di costruire il costo di prodotto che privilegia la visione
del costo di prodotto attraverso le attività aziendali. L’oggetto di
analisi diventa pertanto il processo.
Lezione 18/19
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Le configurazioni di costo: criteri
Con riferimento ai prodotti e incrociando due classificazioni si
individuano altre categorie di costo spesso utilizzate nella pratica
Costi variabili
Costi fissi
Costi
specifici
COSTI DIRETTI
VARIABILI
COSTI FISSI
SPECIFICI
Costi
comuni
COSTI VARIABILI
INDIRETTI
COSTI FISSI
COMUNI
Questa classificazione direttamente conduce alle configurazioni di
costo più utilizzate nella pratica aziendale:direct cost e full cost
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Lezione 18/20
10
Direct cost
COSTI
VARIABILI
COSTI
FISSI
COSTI
SPECIFICI
COSTI
DIRETTI
VARIABILI
COSTI
FISSI
SPECIFICI
COSTI
COMUNI
COSTI
INDIRETTI
VARIABILI
COSTI
FISSI
COMUNI
DIRECT COST
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COSTI VARIABILI
Lezione 18/21
Direct cost evoluto
COSTI
VARIABILI
COSTI
FISSI
COSTI
SPECIFICI
COSTI
DIRETTI
VARIABILI
COSTI
FISSI
SPECIFICI
COSTI
COMUNI
COSTI
INDIRETTI
VARIABILI
COSTI
FISSI
COMUNI
DIRECT COST EVOLUTO
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COSTI FISSI SPECIFICI
Lezione 18/22
11
Full cost
COSTI
VARIABILI
COSTI
FISSI
COSTI
SPECIFICI
COSTI
DIRETTI
VARIABILI
COSTI
FISSI
SPECIFICI
COSTI
COMUNI
COSTI
INDIRETTI
VARIABILI
COSTI
FISSI
COMUNI
FULL COST
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COSTO PIENO
Lezione 18/23
12