Principi di Economia I - Microeconomia Esame - e-Learning

Principi di Economia I - Microeconomia
Esame
Giuseppe Vittucci Marzetti∗
Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Corso di Laurea in Scienze dell’Organizzazione
29 Giugno 2015
Istruzioni: L’esame dura 90 minuti. Scrivi in modo leggibile e conciso.
Indica chiaramente all’inizio di ciascuna risposta la domanda/sezione a cui la risposta si riferisce.
Ogni parte assegna da 0 (nessuna risposta o risposta completamente errata) ad un massimo di
punti indicato a lato di ciascuna (risposta esatta e concisa) per un totale di max 30 punti.
Puoi utilizzare solo i fogli protocollo consegnati durante lo svolgimento della prova.
Al termine della prova devi riconsegnare tutti e solo i fogli ricevuti.
Immediatamente dopo la consegna, su ciascun foglio protocollo scrivi in modo chiaro e leggibile
a penna indelebile il tuo nome, cognome e numero di matricola.
I fogli recanti una qualsiasi correzione o cancellazione nei dati identificativi dello studente non
verranno valutati a meno di non richiederne l’immediata sostituzione.
1. Le funzioni di offerta e domanda di breve periodo in un determinato mercato sono rispettivamente:
QS
Q
D
= −10 + p
= 40 − p
(a) (3 punti) Determina l’equilibrio di mercato (p∗ , Q∗ ) e rappresentalo graficamente.
Soluzione
QS = QD
⇒
−10 + p∗ = 40 − p∗
⇒
p∗ = 25
Equilibrio di mercato: (p∗ , Q∗ ) = (25, 15).
∗
Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Via Bicocca degli
Arcimboldi 8, Milano, MI 20126, Italy, E-mail: [email protected]
1
p
45
S
40
35
30
p∗
25
E
20
15
10
5
0
D
0
5
10
15
20
Q∗
25
30
35
40
45
Q
(b) (3 punti) Determina le elasticità della domanda e dell’offerta rispetto al prezzo nel punto
di equilibrio e fornisci l’interpretazione economica.
Soluzione
25
5
dQD p
·
= −(−1) ·
= ≈ 1, 67
dp QD
15
3
25
5
dQS p
·
=1·
= ≈ 1, 67
dp QS
15
3
ǫD = −
ǫS
=
Sia la curva di domanda sia la curva di offerta sono elastiche (ǫD > 1 e ǫS > 1). In particolare, nel caso della domanda (dell’offerta), un’elasticità pari a 1,67 indica che un aumento
del prezzo del bene pari a 1 punto percentuale provoca una riduzione (un aumento) della
quantità domandata (quantità offerta) pari a 1,67 punti percentuali.
(c) (3 punti) Supponi che una norma stabilisca un prezzo minimo per il bene pari a 30: pm =
30. Determina il nuovo equilibrio e mostra graficamente gli effetti di tale politica di
controllo dei prezzi sul surplus di consumatori e produttori.
Soluzione Il prezzo minimo di 30, superiore al prezzo di equilibrio di mercato (p∗ = 25),
riduce la domanda e quindi la quantità scambiata sul mercato. Il nuovo equilibrio si ha in
corrispondenza di (pm , Q) = (30, 10).
La politica genera sia effetti redistributivi sia una perdita secca. In particolare, l’imposizione di un prezzo minimo superiore al prezzo di equilibrio di mercato genera una riduzione
nel surplus dei consumatori, che passa dall’area AEp∗ all’area ABpm in figura. Il surplus
dei produttori aumenta passando dall’area p∗ EF all’area pm BCF e questo perché, in questo caso, la perdita di surplus dei produttori, pari all’area GEC, è più che compensata
dall’aumento dovuto all’effetto redistributivo, pari all’area pm BGp∗ . Il guadagno dei produttori è comunque inferiore alla perdita dei consumatori: la politica genera una perdita
secca pari all’area BEC.
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p
45
S
A
40
35
pm
30
p∗
25
B
G
E
20
D
C
15
10
F
5
0
D
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
Q∗
Q
2. La Tavòli srl è una piccola impresa che produce tavoli. Il mercato dei tavoli è perfettamente
concorrenziale e il prezzo di un tavolo è 100 euro. Nel breve periodo l’impresa sostiene costi fissi
giornalieri pari a 50 euro. I costi totali (fissi e variabili) sostenuti dall’impresa sono sintetizzati
nella tabella seguente:
Output giornaliero
Costo totale
0
50
1
100
2
160
3
240
4
350
5
480
6
650
(a) (3 punti) Calcola quanti tavoli deve produrre l’impresa ogni giorno per massimizzare il
proprio profitto. Spiega brevemente la risposta.
Soluzione In concorrenza perfetta l’impresa è price-taker. Dato il prezzo, per massimizzare il profitto l’impresa aumenta la produzione fino a quando il costo marginale
(l’incremento dei costi generato dall’ultima unità prodotta) resta minore o uguale al prezzo.
Dati i costi marginali, riassunti nella seguente tabella:
Output
Costo marginale
1
50
2
60
3
80
4
110
5
130
6
170
l’impresa in equilibrio produce ogni giorno 3 tavoli.
(b) (2 punti) Calcola il profitto dell’impresa in equilibrio.
Soluzione
π ∗ = p∗ Q∗ − C(Q∗ ) = 3 · 100 − 240 = 60
(c) (4 punti) Come cambia l’equilibrio di breve periodo se i costi variabili aumentano di 30
euro per ogni tavolo prodotto? È conveniente per l’impresa rimanere nel mercato nel breve
periodo? Perché?
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Soluzione La variazione dei costi variabili modifica i costi marginali e quindi la quantità
di equilibrio dell’impresa.
Ai nuovi costi marginali, sintetizzati nella tabella seguente:
Output
Costo totale
Costo marginale
0
50
1
130
80
2
220
90
3
330
110
4
470
140
5
630
160
6
830
200
nell’equilibrio di breve periodo l’impresa produce 2 tavoli al giorno.
Cosı̀ facendo l’impresa incorre in una perdita di 20 euro al giorno:
π ∗ = p∗ Q∗ − C(Q∗ ) = 2 · 100 − 220 = −20
comunque minore della perdita che l’impresa sosterrebbe nel caso decidesse di fermare la
produzione, non generando ricavi e dovendo comunque affrontare costi fissi pari a 50 euro
al giorno.
Nel breve periodo l’impresa non chiude perché il prezzo (100 euro), anche se minore del
minimo dei costi medi totali (110 euro), risulta comunque maggiore del minimo dei costi
medi variabili (80 euro) e la condizione di chiusura di breve periodo non è soddisfatta.
3. Monopolio naturale:
(a) (3 punti) Definisci il monopolio naturale e spiega cosa accade nel monopolio naturale
quando il prezzo è fissato al livello del costo marginale (cosiddetto marginal cost pricing).
Soluzione È detto naturale il monopolio derivante dall’esistenza di economie di scala.
In presenza di economie di scala il costo marginale è sempre minore del costo medio (come
mostrato in figura, in cui si assume un costo marginale costante e la presenza di costi fissi
che generano costi medi decrescenti).
Un prezzo uguale al costo marginale, essendo minore del costo medio, comporta una perdita
per l’impresa.
p
AC
MC
q
(b) (3 punti) Elenca e descrivi molto brevemente le politiche economiche che è possibile attuare per limitare le inefficienze collegate al monopolio naturale.
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Soluzione Per limitare le inefficienze collegate al monopolio naturale è possibile attuare
le seguenti politiche economiche:
• Proprietà e gestione pubblica: lo Stato acquista la proprietà dell’impresa monopolistica, fissa il prezzo al livello del costo marginale e assorbe le perdite che ne conseguono
attraverso il ricorso alle entrate fiscali.
• Regolamentazione pubblica dei monopoli privati : le autorità pubbliche regolamentano
i prezzi praticati dal monopolista. In particolare, nella regolamentazione cost plus il
prezzo è determinato aggiungendo un mark-up ai costi espliciti in modo da assicurare all’impresa monopolistica un rendimento normale sul capitale investito. Nella
cosiddetta price-cap regulation (CPI-X, o RPI-X), da un periodo all’altro il prezzo è
fatto variare in funzione del tasso di inflazione atteso meno i risparmi derivanti dagli
aumenti di efficienza attesi.
• Appalto in esclusiva: lo Stato specifica in modo dettagliato il tipo di servizio richiesto e l’appalto viene aggiudicato in esclusiva dall’impresa che presenta l’offerta più
conveniente rispettando le specifiche del servizio richiesto.
• Normativa antitrust: norme volte a prevenire la formazione di monopoli e a sanzionare
l’abuso di posizione dominante.
4. Rendita e profitto:
(a) (3 punti) Definisci i concetti di rendita economica e profitto economico (o extra-profitto).
Spiega brevemente similitudini e differenze tra i due concetti.
Soluzione La rendita economica è la differenza fra il pagamento percepito dal fornitore
di un dato fattore produttivo e il suo prezzo di riserva, pari al costo opportunità della
fornitura.
Il profitto economico, o extra-profitto, è definibile come la differenza tra il profitto contabile e quello normale, a sua volta uguale al costo opportunità delle risorse impiegate
nell’impresa.
Sia la rendita sia il profitto economico misurano l’eccedenza delle entrate rispetto al costo
opportunità dell’impiego delle risorse utilizzate. La differenza è che, mentre la concorrenza
tende ad annullare il secondo, non produce effetti analoghi nel caso della prima, poiché la
rendita pertiene a fattori produttivi non replicabili.
(b) (3 punti) Il mercato dei taxi è un esempio di mercato regolamentato attraverso concessione
di licenze. In tali mercati, il prezzo della licenza capitalizza le rendite derivanti dalla
scarsità generata dalla regolamentazione.
Supponendo che il costo annuale complessivo dell’attività di tassista, compreso il costo
opportunità del tempo speso dal tassista e ad esclusione del prezzo di acquisto della licenza,
è di 30 mila euro, e che l’attività di tassista garantisce ricavi annuali pari a 40 mila euro,
quale deve essere il prezzo in equilibrio di una licenza se il tasso di interesse sui depositi a
risparmio è costante e pari al 4% annuo?
Soluzione La rendita annuale generata dalla scarsità indotta dalla regolamentazione nel
mercato dei taxi è pari a 10 mila euro (40 mila meno 30 mila).
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In equilibrio il prezzo della licenza (p) deve essere tale da generare costi-opportunità tali
da annullare la rendita. Dato e costante il tasso di interesse al 4%, questo implica:
0, 04 · p = 10.000
⇒
p=
10.000
0, 04
⇒
p = 250.000
In equilibrio il valore della licenza sarà pari a 250 mila euro.
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