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Settimo Torinese
Polo Industriale Pirelli
Orchestra
I Pomeriggi Musicali
Luca Pfaff, direttore
Venerdì 9.IX.11
ore 21
Milhaud
Stravinsky
Honegger
De Falla
°
21
Torino Milano
Festival Internazionale
della Musica
03_ 22 settembre 2011
Quinta edizione
Novecento. Il secolo dei grandi cambiamenti. Economia, cultura, politica,
società ne vengono coinvolte. Si modificano le relazioni sociali, più dinamiche, aperte, conflittuali. Si trasformano gli stessi linguaggi. Fare cose nuove.
E dirle, con espressioni più adeguate.
Novecento vuol dire anche industria, una complessità che occupa la scena
dell’innovazione, suscita profondi rivolgimenti, coinvolge milioni di uomini e
donne, il loro lavoro, i loro rapporti. Tecnologia, naturalmente. Ma anche un
universo di inedite responsabilità, un coacervo di protagonismi, contrastanti
rivendicazioni e modifiche di diritti e doveri. Consumi e costumi in radicale
rivolgimento. Non mancano le speranze, le ambizioni. E i drammi.
Novecento è parole, immagini, movimento. Rumori mai prima ascoltati. E
suoni. Si scompongono e ricompongono letteratura, arte figurativa, musica.
Tramontano le forme classiche. È la ricerca, la nuova forma. Nei nostri tempi
incerti, la ricerca continua.
Riflettere sul Novecento vuol dire dunque non solo interrogarci criticamente
sulle nostre radici recenti, ma anche provare a costruire, sulla stessa memoria, una nuova epistemologia della contemporaneità e cercare di tracciare
linee futuribili di un migliore destino. Per una umanità in movimento.
Stavano proprio in un tale complesso di considerazioni le ragioni che lo scorso anno ci hanno spinto a identificare una fabbrica, lo stabilimento Pirelli
di Settimo Torinese, come luogo ideale in cui ospitare uno dei concerti di
MITO, recuperando il senso di una tradizione europea, e italiana, di rapporti
tra musica e lavoro. Quest’anno, la manifestazione si ripete. Con un concerto
in cui un’orchestra esegue brani del Novecento nel nuovo stabilimento di
Settimo. È cambiata la fabbrica, con le tecnologie più sofisticate. L’ascolto
musicale può aiutare a comprendere il senso profondo delle mutazioni, anche
del lavoro, anche delle relazioni. Poesia rivestita di note, per parlare ancora
una volta di noi, persone in cerca di forme per esprimere la nostra inquietudine, una inesausta vitalità.
Antonio Calabrò
Presidente Fondazione Pirelli
Darius Milhaud (1892-1974)
Suite dal balletto Le boef sur le toit (1920) 16 min. ca
Igor Stravinsky (1882-1971)
Suite n. 1 per piccola orchestra (1917-1925) 6 min. ca
Andante
Napolitana
Espanola
Balalaika
Suite n. 2 per piccola orchestra (1921) 7 min. ca
Marche
Valse
Polka
Galop
Arthur Honegger (1892-1955)
Pastorale d’été (1920) 7 min. ca
Manuel De Falla (1876-1946)
Suite dal balletto El amor brujo (1915) 17 min. ca
Pantomima
Canción del fuego fatuo
Danza del terror
El círculo màgico
Danza ritual del fuego
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Luca Pfaff, direttore
Main sponsor Pirelli
In collaborazione con
Fondazione I Pomeriggi Musicali
Fondazione Pirelli
3
A spasso nella Parigi di primo Novecento
Nel primo trentennio del Novecento Parigi è capitale della musica occidentale. In verità lo è da mille anni, cioè dagli inizi della notazione e della scrittura,
della polifonia e dell’armonia. Sopporta la concorrenza delle città italiane fra
Rinascimento e Barocco, la serrata competizione con Londra nel Settecento,
l’effimero predominio viennese ai tempi di Haydn e Mozart, Beethoven e
Schubert, la frammentazione germanica di metà Ottocento. La Ville Lumière
rimane un riferimento assoluto anche nell’età romantica, sia pure grazie agli
stranieri Chopin e Liszt. Ma è a fine Ottocento che diventa la capitale del
mondo, con il meglio dei talenti che s’incontra al conservatorio e occupa le
sale da concerto e i teatri d’opera. Arrivano echi da paesi lontani, inventati
da francesi veri come Debussy e Ravel, o francesizzati da immigrati autentici
come il russo Stravinsky e lo spagnolo De Falla. La Grande Guerra del 191418 mette fine alla gaudente Belle epoque, però getta i semi per i surreali anni
Venti. La rivale Londra sconta una secolare sterilità d’inventiva musicale. La
Vienna asburgica è tramontata da decenni. Tutte le città tedesche soffrono i
costi delle riparazioni di guerra. Quelle italiane si rifugiano nella ridotta del
melodramma. Solo Parigi si permette il lusso della continuità con il passato
e il gusto per lo sberleffo per la tradizione. Solo nella Parigi del 1920 può
nascere una corrente artistica che si riconosce nel motto «basta con le nuvole», inventato dal provocatore antiromantico Jean Cocteau e fatto proprio da
sei musicisti fra i venti e i trent’anni che hanno voglia di cambiare tutto.
Uno di questi sei è il provenzale Darius Milhaud, appena tornato a Parigi
dopo un paio d’anni (1918-19) trascorsi a Rio de Janeiro come assistente di
Paul Claudel, allora ambasciatore in Brasile. Porta con sé tanti appunti annotati ascoltando musiche e danze popolari dell’America Latina con lo spirito di
chi ha un’ottima formazione classica e una naturale vocazione a innestarla
con elementi folkloristici. Uno dei primi risultati è il balletto Le boeuf sur le
toit, su soggetto di Jean Cocteau e rappresentato con scene di Raoul Dufy il
21 febbraio 1920 alla Comédies des Champs Elisées. Il successo è trionfale,
perché lo spettacolo e la musica colgono lo spirito di una Parigi che vuole
dimenticare la guerra e divertirsi. Più che la storia (inesistente) piacciono i
ritmi spumeggianti, il tango scatenato, il piacere della melodia, i timbri che
Milhaud sa distillare da una piccola orchestra combinando assoli di fiati e
stravaganze di archi, con languori che passano al grottesco e tornano al
beffardo. Un motivo indimenticabile, quasi una fanfara, trapunta l’intera
partitura a dare unità a uno zibaldone che rappresenta un popolo felice e
colorato, oltre oceano come a Parigi.
A Parigi risiede allora anche Igor Stravinsky, arrivato circa dieci anni prima,
trentenne di formazione accademica (conservatorio di San Pietroburgo) e
musicista ufficiale della compagnia dei Ballets Russes di Sergei Diaghilev.
Fanno subito colpo i colori esotici delle sue partiture per i balletti del 1911
L’uccello di fuoco e Petruška e provoca un memorabile subbuglio, nel 1913,
la prima del nuovo balletto La sagra della primavera. Per il ricettivo mercato
parigino, Stravinsky scrive tante altre cose, cavalcando la voglia di cambiamento che gira nell’aria. Antiromantico anche lui e alla ricerca di una nuova
semplicità, compone l’operina in miniatura L’histoire du soldat (1918), il
rituale contadino Les noces (1914-23), il collage Pulcinella (1920). Riprende
anche 3 e 5 pezzi facili per pianoforte a quattro mani scritti fra 1914 e 1917
e li trascrive (1917-25) per piccola orchestra, organizzati in due suite distinte
che (dice l’autore) è meglio eseguire insieme. Sono pezzi brevissimi, disomogenei per scelta e necessità. L’originale tiene conto delle modeste capacità
dei pianisti cui sono destinati. La versione orchestrata è funzionale ai piccoli
organici delle formazioni di periferia che la devono comprare e suonare. Si
spiegano la rigidità delle formule e la fissità delle ripetizioni, che diventano
altrettanti pregi quando si vuol evitare il miele romantico e il vago impressionista, e piace affiancare tarantelle napoletane a nacchere spagnole e bala5
laike russe, valzer viennesi a polke polacche, e finire con Galop francesi alla
maniera delle operette di Offenbach.
Del gruppo parigino dei Sei fa parte anche Arthur Honegger, francamente
a disagio con lo spirito iconoclasta e beffardo dei suoi colleghi. Preferisce
tornare all’antico, anzi all’arcaico, ai modi medioevali e ai suoni levigati. La
sua composizione più famosa, l’inno quasi futurista alla locomotiva Pacific
231 per grande orchestra (1924), è un’eccezione nel suo non piccolo catalogo.
Forse lo rappresenta meglio Pastoral d’été, composta nel 1921 a Wengen, in
Svizzera, ammirando i pascoli d’altura dominati dalle vette dello Jungfrau.
Oboe e corni portano suoni pastorali e nostalgie impressioniste. Al centro un
«Vivo e gaio» echeggia danze montanare, prima di riprendere da capo. Tutto
dolce e soffuso. Niente a che vedere con le spigolosità e le provocazioni degli
altri cinque. Non a caso, un anno dopo, Honegger non è più parte del gruppo
dei Sei. Da Parigi si trasferisce a Ginevra e, nativo di Le Havre, diventa il
maggiore compositore svizzero del Novecento.
Manuel de Falla lascia Parigi allo scoppio della Grande Guerra, ma nella capitale vive i sette anni precedenti, assorbe lo spirito impressionista dagli amici
Debussy e Ravel e apporta un patrimonio vero di canto popolare spagnolo
che il gran frullatore parigino coglie, elabora, riscrive, diffonde e trasforma
in patrimonio comune della musica del primo Novecento. Rappresentato per
la prima volta a Madrid nel 1916, ha tecnica parigina e colore andaluso il
balletto El amor brujo, l’amore stregone, da subito un successo mondiale. La
storia della zingara Candelas ostacolata nel suo nuovo amore dal fantasma
del fidanzato defunto offre a De Falla una perfetta sequenza di situazioni surreali da musicare con un caleidoscopio di timbri e ritmi e melodie, peraltro
ricavato da una piccola orchestra. Con la Danza rituale del fuoco che sta al
centro della partitura a garantire l’immortalità a tutti, compreso lo spettro
dell’ex fidanzato.
Enzo Beacco*
* Enzo Beacco parla e scrive di musica da quand’era ragazzo, tanti anni fa, per RCS,
Garzanti, De Agostini, «Il giorno», «Repubblica», «Corriere», «Indipendente», «Sole»,
Radio3, Rai2. Ha vissuto negli Stati Uniti e in Giappone. Ma ora a sta a Milano. Tra i
suoi svariati interessi vi è anche la biotecnologia.
6
Orchestra I Pomeriggi Musicali
L’Orchestra I Pomeriggi Musicali nacque nell’immediato secondo dopoguerra
in una Milano tutta presa dal fervore della ricostruzione: fu il frutto dell’incontro tra due uomini d’eccezione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il
critico musicale Ferdinando Ballo. Il primo pensava a una formazione da
camera con cui eseguire il repertorio classico, il secondo a una orchestra
in grande stile che sviluppasse un repertorio di musica contemporanea e
d’avanguardia. I due punti di vista trovarono una sintesi nell’Orchestra I
Pomeriggi Musicali che fin dal primo concerto, il 27 novembre 1945, accostando Mozart e Stravinsky, Beethoven e Prokof’ev, inaugurò una formula
coraggiosa che la portò al successo. La lunga storia dell’Orchestra I Pomeriggi
Musicali non ha mai tradito le linee programmatiche e gli obiettivi ideali
lanciati più di sessant’anni fa dai padri fondatori dell’istituzione, e oggi conta
uno straordinario repertorio che include i più grandi capolavori del Barocco,
del Classicismo, del primo Romanticismo e, allo stesso tempo, molta musica
moderna e contemporanea. La diffusione popolare di quest’ultima fu avviata puntando sui grandi del Novecento, assenti dai cartelloni concertistici
durante la dittatura fascista per motivi politici o di stolta autarchia culturale:
andavano da Stravinsky a Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger,
Copland, Yves, Français. Oltre naturalmente agli italiani, alcuni dei quali
non solo poterono presentare le loro composizioni per la prima volta, ma ne
scrissero su commissione dei Pomeriggi: parliamo di Casella, Dallapiccola,
Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti, Respighi. La tradizione continuò
con quelli delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi,
Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, arrivando agli emergenti dei nostri giorni, Fedele, Francesconi, Vacchi, apparsi nelle ultime Stagioni. Grandi compositori come Honegger e Hindemith,
Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e recentemente Penderecki, hanno diretto la
loro musica sul podio dei Pomeriggi Musicali, un podio che è anche stato, per
tanti giovani artisti, un trampolino di lancio verso la celebrità: ricordiamo
due nomi per tutti, Leonard Bernstein e Sergiu Celibidache. L’Orchestra I
Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle città
lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri di
Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia, e alla stagione di balletto del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane,
l’Orchestra ha conquistato platee internazionali. Recentemente ha riscosso lusinghieri successi in Spagna, Portogallo, Tunisia, Francia, Germania,
Svizzera, Turchia e Austria. Oggi I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione
costituita dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dalla Provincia
di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato come istituzione concertistico-orchestrale e dalla Regione Lombardia come ente primario di produzione musicale.
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Violini primi
Fatlinda Thaci **
Igor Riva *
Alessandro Braga **
Michele Buca
Emilio Tosi
Paola Diamanti
Chiara Spagnolo
Federica Fersini
Stella Cattaneo
Violini secondi
Mauro Rovetta
Elisa Mancini
Mario Roncuzzi
Elsa Righetti
Alberto Berera
Lorenzo Maccaferri
Livia Hagiu
Viole
Stefan Veltchev *
Giorgio Moraschini
Enrico Carraro *
Stefano Martinotti
Luca Maggioni
Valentina Giangaspero
Violoncelli
Giovanni Moraschini *
Marco Paolini
Simone Scotto *
Giovanni Gallo
Oboe e Corno inglese
Silvano Scanziani *
Oboe e Corno inglese
Simone Nicoletta *
Giuseppe Cultraro
Clarinetti
Luca Ceretta *
Annamaria Barbaglia
Corni
Alfredo Arcobelli *
Ambrogio Mortarino
Trombe
Sergio Casesi *
Luciano Marconcini
Trombone
Alessandro Castelli
Tuba
Marta Gerosa
Timpani
Gianmaria Romanenghi
Percussioni
Gabriele Bartezzati
Simone Fortuna
Contrabbassi
Paolo Speziale *
Massimo Clavenna
Riccardo Crotti
Pianoforte
Jader Costa
Flauti
Sonia Formenti *
Elisabetta La Licata
Ispettore
Pierangelo Minella
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Luca Pfaff, direttore
Luca Pfaff, direttore d’orchestra franco-svizzero, è nato in Ticino. Ha studiato pianoforte con Bruno Canino e composizione con Franco Donatoni al
Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Si è diplomato in direzione d’orchestra con Hans Swarowsky a Vienna e con Franco Ferrara all’Accademia
di S. Cecilia di Roma. Dirige regolarmente orchestre di grande prestigio quali le orchestre Nazionali di Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Argentina
e Messico, le Filarmoniche di Londra, Oslo, Bergen, Stoccolma, Helsinki,
Rotterdam e Montecarlo, la Tonhalle di Zurigo, la Monnaie di Bruxelles, la
Gulbenkian di Lisbona, le principali orchestre radiofoniche europee, l’Ensemble Intercontemporain, la London Sinfonietta ed è ospite di numerosi
festival internazionali. Dal 1987 al 1996 è stato direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica del Reno e dell’Opera di Strasburgo; contemporaneamente, dal
1990 al 1994 è stato direttore dell’Ensemble Carme di Milano, con il quale ha
svolto un intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Dal 2002 al 2007
è stato primo direttore all’Opera di Anversa, dove ha anche registrato il CD
dell’opera Prova d’orchestra di Giorgio Battistelli. La forte congenialità con il
reperetorio Novecentesco e l’impegno profuso per la sua diffusione lo collocano tra le personalità di spicco del mondo musicale internazionale. Ha diretto
numerose prime assolute di compositori di primo piano come Battistelli,
Berio, Donatoni, Dusapin, Fedele, Huber, Maderna, Rihm, Scelsi, Schnittke,
Xenakis ecc. È stato consulente artistico di vari festival. Recentemente il
canale culturale franco-tedesco ARTE ha realizzato un documentario diffuso
in 18 paesi: Luca Pfaff musicista europeo. Ha registrato numerosi CD che spaziano da Mozart a Donatoni, fra i quali due dedicati a Bartók con l’Orchestra
Nazionale della RAI di Torino che hanno riscontrato un notevole successo
nella stampa internazionale. Recentemente ad Anversa ha diretto la prima
assoluta di Riccardo III di Giorgio Battistelli con la regia di Robert Carsen, è
stato in tournée in Francia e Belgio con l’Orchestra Nazionale di Spagna, in
Svizzera e Austria con l’Orchestra Gulbenkian di Lisbona, a Parigi e Madrid
con l’Orchestra della Toscana. Nel settembre 2009 ha inaugurato la stagione
dell’opera di Berna con una nuova produzione di Prova d’orchestra. Nel 2009
in Australia ha realizzato un progetto musicale che ha permesso per la prima
volta di integrare degli aborigeni nella produzione di un opera italiana. Dirige
regolarmente all’Opera di Sydney. Ha tenuto dei Corsi di perfezionamento
alle Università di Vienna e di Graz, al Conservatorio Superiore di Parigi,
all’Accademia delle Belle Arti di Madrid ed a Lisbona.
9
MITO SettembreMusica è un Festival
a Impatto Zero®
Il Festival MITO compensa le emissioni
di CO2 con la creazione e la tutela di
foreste in crescita in Costa Rica e
contribuisce alla riqualificazione del
territorio urbano del Comune di
Milano
MITO SettembreMusica anche quest’anno rinnova il proprio
impegno ambientale al fianco di Lifegate, una scelta che
contraddistingue il Festival fin dalla sua nascita. Per la sua
quinta edizione MITO SettembreMusica ha deciso di sostenere
due interventi di importante valore scientifico e sociale.
A Milano, a conferma dello stretto legame con la città, MITO
SettembreMusica interviene nel progetto di riqualificazione
dei Navigli con la donazione di un albero per ogni giorno
del Festival. L’area d’intervento si trova lungo l’Alzaia del
Naviglio Grande. L’iniziativa fa parte di un progetto promosso dall’Associazione Amici dei Navigli, in accordo con la
Regione Lombardia Assessorato ai Sistemi Verdi e Paesaggio,
e prevede la piantumazione sul fronte urbano del Naviglio
Grande, da Corsico a Milano fino al Ponte di via Valenza, di
filari di alberi di ciliegio.
MITO SettembreMusica contribuisce alla creazione e alla tutela
di 124.000 metri quadrati di foresta in crescita in Costa Rica,
un territorio che si contraddistingue per un’elevata biodiversità, con il 4% di tutte le specie viventi del pianeta, in una
superficie pari solo allo 0,01% delle terre emerse. L’attività di
deforestazione che ha devastato il territorio negli ultimi 60
anni è stata arginata e grazie a questa inversione di tendenza,
il 27% del territorio del Paese è attualmente costituito da aree
protette.
In collaborazione con
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Disegniamo... la musica!
Un’iniziativa di MITO Educational
«Qual è la fiaba musicale che vi piace di più? Avete visto un bel
concerto o uno spettacolo, suonate uno strumento o cantate
in un coro? Raccontateci le vostre esperienze con tutta la vostra fantasia e creatività». Più di trecento bambini dell’età tra
i 4 e gli 11 anni hanno risposto a questo appello del Festival
MITO SettembreMusica inviando i loro disegni. Guidati dalle
maestre nelle scuole elementari, in modo del tutto autonomo
o assieme ai loro genitori, hanno raccontato, in una serie di
disegni pieni di fantasia e di colori, la loro curiosità per la
musica, le proprie esperienze di piccoli spettatori, un concerto o
uno spettacolo particolarmente bello e il piacere di imparare a
suonare uno strumento.
In ogni programma di sala MITO SettembreMusica propone
uno dei disegni pervenuti al Festival.
Questo disegno è stato inviato da Manuel, classe IV dell’Istituto Maria Ausiliatrice
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MITO SettembreMusica
Promosso da
Città di Milano
Giuliano Pisapia
Sindaco
Città di Torino
Piero Fassino
Sindaco
Stefano Boeri
Assessore alla Cultura, Expo, Moda
e Design
Maurizio Braccialarghe
Assessore alla Cultura, Turismo
e Promozione
Comitato di coordinamento
Presidente Francesco Micheli
Presidente Associazione per il Festival
Internazionale della Musica di Milano
Vicepresidente Angelo Chianale
Presidente Fondazione
per le Attività Musicali Torino
Giulia Amato
Direttore Centrale Cultura
Direttore Settore Spettacolo
Anna Martina
Direttore Divisione Cultura,
Comunicazione e Promozione della Città
Angela La Rotella
Dirigente Settore Spettacolo,
Manifestazione e Formazione Culturale
Enzo Restagno
Direttore artistico
Francesca Colombo
Segretario generale
Coordinatore artistico
Claudio Merlo
Direttore generale
Realizzato da
Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano
Fondatori
Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso
Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner
Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro Parenzo
Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman
Comitato di Patronage
Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal
Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca
Umberto Veronesi
Consiglio Direttivo
Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri
Francesca Colombo / Roberta Furcolo / Leo Nahon / Roberto Spada
Collegio dei revisori
Marco Guerreri / Marco Giulio Luigi Sabatini / Eugenio Romita
Organizzazione
Francesca Colombo Segretario generale, Coordinatore artistico
Stefania Brucini Responsabile promozione e biglietteria
Carlotta Colombo Responsabile produzione
Federica Michelini Assistente Segretario generale,
Responsabile partner e sponsor
Luisella Molina Responsabile organizzazione
Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione
18
14
Lo Staff del Festival
Per la Segreteria generale
Chiara Borgini Segreteria organizzativa / Roberta Punzi Referente partner
e sponsor e Lara Baruca / Eleonora Pezzoli
Per la Comunicazione
Livio Aragona Responsabile edizioni / Mariarosaria Bruno Ufficio stampa
Giulia Lorini Referente redazione web / Uberto Russo Ufficio comunicazione
con Valentina Trovato / Elisabetta Villa e Lucia Aloé / Emma De Luca /
Alessia Mazzini / Matteo Pisano / Riccardo Tovaglieri
Per la Produzione
Ludmilla Faccenda Responsabile logistica / Nicola Giuliani, Matteo Milani,
Andrea Minetto Direttori di produzione
con Elisa Abba / Francesco Bollani / Stefano Coppelli e Nicola Acquaviva /
Michela Albizzati / Giovanna Alfieri / Silvia Ceruti / Federica Fontana /
Luisa Morra / Maria Novella Orsanigo / Federica Simeon / Andrea Simet
Per la Promozione e la Biglietteria
Alberto Corrielli Gestione concerti gratuiti / Arjuna - Das Irmici Referente
informazioni / Marida Muzzalupo Assistente promozione e biglietteria
con Alice Boerci / Giulia De Brasi / Claudia Falabella / Silvia Masci /
Monica Montrone / Alberto Raimondo e Fulvio Gibillini /
Diana Federica Marangoni / Federica Luna Simone
via Dogana, 2 – Scala E, II piano 20123 Milano
telefono +39.02.88464725 / fax +39.02.88464749
[email protected] / www.mitosettembremusica.it
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I concerti
di domani e dopodomani
Sabato 10.IX
Domenica 11.IX
ore 15
incontri
Palazzo Moriggi
Museo del Risorgimento, Sala Conferenze
Presentazione del volume Edizioni
distrutte. Cori del Risorgimento Italiano
A cura di Philip Gosset
Partecipano Philip Gossett, Licia Sirich,
Claudio Toscani
Coordina Enzo Restagno
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
ore 11
antica
Basilica di Sant’Ambrogio
Claudio Monteverdi
Odhecaton Ensemble
Celebra Monsignor Erminio De Scalzi
Ingresso libero
ragazzi
ore 17
Conservatorio di Milano, Sala Puccini
Ninnenanne e tarantelle
Un viaggio nel mondo dei contrasti
ore 16
bandistica Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart,
Felix Mendelssohn, Gaetano Donizetti,
Palazzo Reale, Cortile
Gioachino Rossini, Johanness Brahms,
1861 e dintorni
Igor Stravinsky, Béla Bartók, Giovanni
Musiche di Marco Calandri,
Bietti
Fulvio Creux, Paolo Giorza,
Open Trios
Paolo Mazza, Davide Boario,
Giovanni Bietti, pianoforte
Percy Aldrige Grainger, Gustav Holst,
Pasquale Laino, sassofono, zampogna
Michele Novaro
Matteo Agostini, sassofono
Fanfara della Brigata Alpina
Luca Caponi, percussioni
Taurinense
Marco Calandri, direttore
Posto unico numerato e 5
Ingresso gratuito
classica
ore 21
ragazzi Chiesa di Sant’Angelo
ore 17
Musiche di Arcangelo Corelli, Claudio
Teatro San Babila
Musikanten
Monteverdi, Barbara Strozzi, Francesco
Una fiaba musicale
Geminiani, Henry Purcell, Giovanni
Musiche di George Gershwin, Kurt
Battista Martini
Weill, Bill Lee, Sonny Rollins, Nick La Accademia degli Astrusi
Rocca, Camilla da Vico, Fiorenzo Zeni
Federico Ferri, direttore
Camilla da Vico, Vlastimil Viktora,
Anna Caterina Antonacci, soprano
Giacomo Anderle, attori
Ingressi e 10
Mariangela Vacatello, pianoforte
Ingresso gratuito
ore 21
crossover
Auditorium di Milano
ore 21
contemporanea Fondazione Cariplo
Conservatorio di Milano, Sala Verdi
The Refugee
Salvatore Sciarrino, Ivan Fedele,
Diamanda Galás
Guo Wenjing, Arvo Pärt
Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI Posti numerati e 15, e 20
Torino Vocalensemble
Carlo Pavese, maestro del coro
Tito Ceccherini, direttore
Sonia Turchetta, voce
Qi Yao, zheng
Ingresso gratuito
ore 22 elettronica
Casa Cardinal Schuster, Salone Pio XII
The Versailles Sessions
Murcof con Saul Saguatti
Fernando Corona (Murcof), elettronica
Saul Saguatti, visuals e live painting
Ingressi e 10
www.mitosettembremusica.it
Responsabile editoriale Livio Aragona
Progetto grafico
Studio Cerri & Associati con Francesca Ceccoli, Anne Lheritier, Ciro Toscano
16
-4
Milano Torino
unite per l’Expo 2015