Settimo Torinese Polo Industriale Pirelli Orchestra I Pomeriggi Musicali Luca Pfaff, direttore Venerdì 9.IX.11 ore 21 Milhaud Stravinsky Honegger De Falla ° 21 Torino Milano Festival Internazionale della Musica 03_ 22 settembre 2011 Quinta edizione Novecento. Il secolo dei grandi cambiamenti. Economia, cultura, politica, società ne vengono coinvolte. Si modificano le relazioni sociali, più dinamiche, aperte, conflittuali. Si trasformano gli stessi linguaggi. Fare cose nuove. E dirle, con espressioni più adeguate. Novecento vuol dire anche industria, una complessità che occupa la scena dell’innovazione, suscita profondi rivolgimenti, coinvolge milioni di uomini e donne, il loro lavoro, i loro rapporti. Tecnologia, naturalmente. Ma anche un universo di inedite responsabilità, un coacervo di protagonismi, contrastanti rivendicazioni e modifiche di diritti e doveri. Consumi e costumi in radicale rivolgimento. Non mancano le speranze, le ambizioni. E i drammi. Novecento è parole, immagini, movimento. Rumori mai prima ascoltati. E suoni. Si scompongono e ricompongono letteratura, arte figurativa, musica. Tramontano le forme classiche. È la ricerca, la nuova forma. Nei nostri tempi incerti, la ricerca continua. Riflettere sul Novecento vuol dire dunque non solo interrogarci criticamente sulle nostre radici recenti, ma anche provare a costruire, sulla stessa memoria, una nuova epistemologia della contemporaneità e cercare di tracciare linee futuribili di un migliore destino. Per una umanità in movimento. Stavano proprio in un tale complesso di considerazioni le ragioni che lo scorso anno ci hanno spinto a identificare una fabbrica, lo stabilimento Pirelli di Settimo Torinese, come luogo ideale in cui ospitare uno dei concerti di MITO, recuperando il senso di una tradizione europea, e italiana, di rapporti tra musica e lavoro. Quest’anno, la manifestazione si ripete. Con un concerto in cui un’orchestra esegue brani del Novecento nel nuovo stabilimento di Settimo. È cambiata la fabbrica, con le tecnologie più sofisticate. L’ascolto musicale può aiutare a comprendere il senso profondo delle mutazioni, anche del lavoro, anche delle relazioni. Poesia rivestita di note, per parlare ancora una volta di noi, persone in cerca di forme per esprimere la nostra inquietudine, una inesausta vitalità. Antonio Calabrò Presidente Fondazione Pirelli Darius Milhaud (1892-1974) Suite dal balletto Le boef sur le toit (1920) 16 min. ca Igor Stravinsky (1882-1971) Suite n. 1 per piccola orchestra (1917-1925) 6 min. ca Andante Napolitana Espanola Balalaika Suite n. 2 per piccola orchestra (1921) 7 min. ca Marche Valse Polka Galop Arthur Honegger (1892-1955) Pastorale d’été (1920) 7 min. ca Manuel De Falla (1876-1946) Suite dal balletto El amor brujo (1915) 17 min. ca Pantomima Canción del fuego fatuo Danza del terror El círculo màgico Danza ritual del fuego Orchestra I Pomeriggi Musicali Luca Pfaff, direttore Main sponsor Pirelli In collaborazione con Fondazione I Pomeriggi Musicali Fondazione Pirelli 3 A spasso nella Parigi di primo Novecento Nel primo trentennio del Novecento Parigi è capitale della musica occidentale. In verità lo è da mille anni, cioè dagli inizi della notazione e della scrittura, della polifonia e dell’armonia. Sopporta la concorrenza delle città italiane fra Rinascimento e Barocco, la serrata competizione con Londra nel Settecento, l’effimero predominio viennese ai tempi di Haydn e Mozart, Beethoven e Schubert, la frammentazione germanica di metà Ottocento. La Ville Lumière rimane un riferimento assoluto anche nell’età romantica, sia pure grazie agli stranieri Chopin e Liszt. Ma è a fine Ottocento che diventa la capitale del mondo, con il meglio dei talenti che s’incontra al conservatorio e occupa le sale da concerto e i teatri d’opera. Arrivano echi da paesi lontani, inventati da francesi veri come Debussy e Ravel, o francesizzati da immigrati autentici come il russo Stravinsky e lo spagnolo De Falla. La Grande Guerra del 191418 mette fine alla gaudente Belle epoque, però getta i semi per i surreali anni Venti. La rivale Londra sconta una secolare sterilità d’inventiva musicale. La Vienna asburgica è tramontata da decenni. Tutte le città tedesche soffrono i costi delle riparazioni di guerra. Quelle italiane si rifugiano nella ridotta del melodramma. Solo Parigi si permette il lusso della continuità con il passato e il gusto per lo sberleffo per la tradizione. Solo nella Parigi del 1920 può nascere una corrente artistica che si riconosce nel motto «basta con le nuvole», inventato dal provocatore antiromantico Jean Cocteau e fatto proprio da sei musicisti fra i venti e i trent’anni che hanno voglia di cambiare tutto. Uno di questi sei è il provenzale Darius Milhaud, appena tornato a Parigi dopo un paio d’anni (1918-19) trascorsi a Rio de Janeiro come assistente di Paul Claudel, allora ambasciatore in Brasile. Porta con sé tanti appunti annotati ascoltando musiche e danze popolari dell’America Latina con lo spirito di chi ha un’ottima formazione classica e una naturale vocazione a innestarla con elementi folkloristici. Uno dei primi risultati è il balletto Le boeuf sur le toit, su soggetto di Jean Cocteau e rappresentato con scene di Raoul Dufy il 21 febbraio 1920 alla Comédies des Champs Elisées. Il successo è trionfale, perché lo spettacolo e la musica colgono lo spirito di una Parigi che vuole dimenticare la guerra e divertirsi. Più che la storia (inesistente) piacciono i ritmi spumeggianti, il tango scatenato, il piacere della melodia, i timbri che Milhaud sa distillare da una piccola orchestra combinando assoli di fiati e stravaganze di archi, con languori che passano al grottesco e tornano al beffardo. Un motivo indimenticabile, quasi una fanfara, trapunta l’intera partitura a dare unità a uno zibaldone che rappresenta un popolo felice e colorato, oltre oceano come a Parigi. A Parigi risiede allora anche Igor Stravinsky, arrivato circa dieci anni prima, trentenne di formazione accademica (conservatorio di San Pietroburgo) e musicista ufficiale della compagnia dei Ballets Russes di Sergei Diaghilev. Fanno subito colpo i colori esotici delle sue partiture per i balletti del 1911 L’uccello di fuoco e Petruška e provoca un memorabile subbuglio, nel 1913, la prima del nuovo balletto La sagra della primavera. Per il ricettivo mercato parigino, Stravinsky scrive tante altre cose, cavalcando la voglia di cambiamento che gira nell’aria. Antiromantico anche lui e alla ricerca di una nuova semplicità, compone l’operina in miniatura L’histoire du soldat (1918), il rituale contadino Les noces (1914-23), il collage Pulcinella (1920). Riprende anche 3 e 5 pezzi facili per pianoforte a quattro mani scritti fra 1914 e 1917 e li trascrive (1917-25) per piccola orchestra, organizzati in due suite distinte che (dice l’autore) è meglio eseguire insieme. Sono pezzi brevissimi, disomogenei per scelta e necessità. L’originale tiene conto delle modeste capacità dei pianisti cui sono destinati. La versione orchestrata è funzionale ai piccoli organici delle formazioni di periferia che la devono comprare e suonare. Si spiegano la rigidità delle formule e la fissità delle ripetizioni, che diventano altrettanti pregi quando si vuol evitare il miele romantico e il vago impressionista, e piace affiancare tarantelle napoletane a nacchere spagnole e bala5 laike russe, valzer viennesi a polke polacche, e finire con Galop francesi alla maniera delle operette di Offenbach. Del gruppo parigino dei Sei fa parte anche Arthur Honegger, francamente a disagio con lo spirito iconoclasta e beffardo dei suoi colleghi. Preferisce tornare all’antico, anzi all’arcaico, ai modi medioevali e ai suoni levigati. La sua composizione più famosa, l’inno quasi futurista alla locomotiva Pacific 231 per grande orchestra (1924), è un’eccezione nel suo non piccolo catalogo. Forse lo rappresenta meglio Pastoral d’été, composta nel 1921 a Wengen, in Svizzera, ammirando i pascoli d’altura dominati dalle vette dello Jungfrau. Oboe e corni portano suoni pastorali e nostalgie impressioniste. Al centro un «Vivo e gaio» echeggia danze montanare, prima di riprendere da capo. Tutto dolce e soffuso. Niente a che vedere con le spigolosità e le provocazioni degli altri cinque. Non a caso, un anno dopo, Honegger non è più parte del gruppo dei Sei. Da Parigi si trasferisce a Ginevra e, nativo di Le Havre, diventa il maggiore compositore svizzero del Novecento. Manuel de Falla lascia Parigi allo scoppio della Grande Guerra, ma nella capitale vive i sette anni precedenti, assorbe lo spirito impressionista dagli amici Debussy e Ravel e apporta un patrimonio vero di canto popolare spagnolo che il gran frullatore parigino coglie, elabora, riscrive, diffonde e trasforma in patrimonio comune della musica del primo Novecento. Rappresentato per la prima volta a Madrid nel 1916, ha tecnica parigina e colore andaluso il balletto El amor brujo, l’amore stregone, da subito un successo mondiale. La storia della zingara Candelas ostacolata nel suo nuovo amore dal fantasma del fidanzato defunto offre a De Falla una perfetta sequenza di situazioni surreali da musicare con un caleidoscopio di timbri e ritmi e melodie, peraltro ricavato da una piccola orchestra. Con la Danza rituale del fuoco che sta al centro della partitura a garantire l’immortalità a tutti, compreso lo spettro dell’ex fidanzato. Enzo Beacco* * Enzo Beacco parla e scrive di musica da quand’era ragazzo, tanti anni fa, per RCS, Garzanti, De Agostini, «Il giorno», «Repubblica», «Corriere», «Indipendente», «Sole», Radio3, Rai2. Ha vissuto negli Stati Uniti e in Giappone. Ma ora a sta a Milano. Tra i suoi svariati interessi vi è anche la biotecnologia. 6 Orchestra I Pomeriggi Musicali L’Orchestra I Pomeriggi Musicali nacque nell’immediato secondo dopoguerra in una Milano tutta presa dal fervore della ricostruzione: fu il frutto dell’incontro tra due uomini d’eccezione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo. Il primo pensava a una formazione da camera con cui eseguire il repertorio classico, il secondo a una orchestra in grande stile che sviluppasse un repertorio di musica contemporanea e d’avanguardia. I due punti di vista trovarono una sintesi nell’Orchestra I Pomeriggi Musicali che fin dal primo concerto, il 27 novembre 1945, accostando Mozart e Stravinsky, Beethoven e Prokof’ev, inaugurò una formula coraggiosa che la portò al successo. La lunga storia dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali non ha mai tradito le linee programmatiche e gli obiettivi ideali lanciati più di sessant’anni fa dai padri fondatori dell’istituzione, e oggi conta uno straordinario repertorio che include i più grandi capolavori del Barocco, del Classicismo, del primo Romanticismo e, allo stesso tempo, molta musica moderna e contemporanea. La diffusione popolare di quest’ultima fu avviata puntando sui grandi del Novecento, assenti dai cartelloni concertistici durante la dittatura fascista per motivi politici o di stolta autarchia culturale: andavano da Stravinsky a Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland, Yves, Français. Oltre naturalmente agli italiani, alcuni dei quali non solo poterono presentare le loro composizioni per la prima volta, ma ne scrissero su commissione dei Pomeriggi: parliamo di Casella, Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti, Respighi. La tradizione continuò con quelli delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi, Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, arrivando agli emergenti dei nostri giorni, Fedele, Francesconi, Vacchi, apparsi nelle ultime Stagioni. Grandi compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e recentemente Penderecki, hanno diretto la loro musica sul podio dei Pomeriggi Musicali, un podio che è anche stato, per tanti giovani artisti, un trampolino di lancio verso la celebrità: ricordiamo due nomi per tutti, Leonard Bernstein e Sergiu Celibidache. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia, e alla stagione di balletto del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra ha conquistato platee internazionali. Recentemente ha riscosso lusinghieri successi in Spagna, Portogallo, Tunisia, Francia, Germania, Svizzera, Turchia e Austria. Oggi I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione costituita dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato come istituzione concertistico-orchestrale e dalla Regione Lombardia come ente primario di produzione musicale. 7 Violini primi Fatlinda Thaci ** Igor Riva * Alessandro Braga ** Michele Buca Emilio Tosi Paola Diamanti Chiara Spagnolo Federica Fersini Stella Cattaneo Violini secondi Mauro Rovetta Elisa Mancini Mario Roncuzzi Elsa Righetti Alberto Berera Lorenzo Maccaferri Livia Hagiu Viole Stefan Veltchev * Giorgio Moraschini Enrico Carraro * Stefano Martinotti Luca Maggioni Valentina Giangaspero Violoncelli Giovanni Moraschini * Marco Paolini Simone Scotto * Giovanni Gallo Oboe e Corno inglese Silvano Scanziani * Oboe e Corno inglese Simone Nicoletta * Giuseppe Cultraro Clarinetti Luca Ceretta * Annamaria Barbaglia Corni Alfredo Arcobelli * Ambrogio Mortarino Trombe Sergio Casesi * Luciano Marconcini Trombone Alessandro Castelli Tuba Marta Gerosa Timpani Gianmaria Romanenghi Percussioni Gabriele Bartezzati Simone Fortuna Contrabbassi Paolo Speziale * Massimo Clavenna Riccardo Crotti Pianoforte Jader Costa Flauti Sonia Formenti * Elisabetta La Licata Ispettore Pierangelo Minella 8 Luca Pfaff, direttore Luca Pfaff, direttore d’orchestra franco-svizzero, è nato in Ticino. Ha studiato pianoforte con Bruno Canino e composizione con Franco Donatoni al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Si è diplomato in direzione d’orchestra con Hans Swarowsky a Vienna e con Franco Ferrara all’Accademia di S. Cecilia di Roma. Dirige regolarmente orchestre di grande prestigio quali le orchestre Nazionali di Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Argentina e Messico, le Filarmoniche di Londra, Oslo, Bergen, Stoccolma, Helsinki, Rotterdam e Montecarlo, la Tonhalle di Zurigo, la Monnaie di Bruxelles, la Gulbenkian di Lisbona, le principali orchestre radiofoniche europee, l’Ensemble Intercontemporain, la London Sinfonietta ed è ospite di numerosi festival internazionali. Dal 1987 al 1996 è stato direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica del Reno e dell’Opera di Strasburgo; contemporaneamente, dal 1990 al 1994 è stato direttore dell’Ensemble Carme di Milano, con il quale ha svolto un intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Dal 2002 al 2007 è stato primo direttore all’Opera di Anversa, dove ha anche registrato il CD dell’opera Prova d’orchestra di Giorgio Battistelli. La forte congenialità con il reperetorio Novecentesco e l’impegno profuso per la sua diffusione lo collocano tra le personalità di spicco del mondo musicale internazionale. Ha diretto numerose prime assolute di compositori di primo piano come Battistelli, Berio, Donatoni, Dusapin, Fedele, Huber, Maderna, Rihm, Scelsi, Schnittke, Xenakis ecc. È stato consulente artistico di vari festival. Recentemente il canale culturale franco-tedesco ARTE ha realizzato un documentario diffuso in 18 paesi: Luca Pfaff musicista europeo. Ha registrato numerosi CD che spaziano da Mozart a Donatoni, fra i quali due dedicati a Bartók con l’Orchestra Nazionale della RAI di Torino che hanno riscontrato un notevole successo nella stampa internazionale. Recentemente ad Anversa ha diretto la prima assoluta di Riccardo III di Giorgio Battistelli con la regia di Robert Carsen, è stato in tournée in Francia e Belgio con l’Orchestra Nazionale di Spagna, in Svizzera e Austria con l’Orchestra Gulbenkian di Lisbona, a Parigi e Madrid con l’Orchestra della Toscana. Nel settembre 2009 ha inaugurato la stagione dell’opera di Berna con una nuova produzione di Prova d’orchestra. Nel 2009 in Australia ha realizzato un progetto musicale che ha permesso per la prima volta di integrare degli aborigeni nella produzione di un opera italiana. Dirige regolarmente all’Opera di Sydney. Ha tenuto dei Corsi di perfezionamento alle Università di Vienna e di Graz, al Conservatorio Superiore di Parigi, all’Accademia delle Belle Arti di Madrid ed a Lisbona. 9 MITO SettembreMusica è un Festival a Impatto Zero® Il Festival MITO compensa le emissioni di CO2 con la creazione e la tutela di foreste in crescita in Costa Rica e contribuisce alla riqualificazione del territorio urbano del Comune di Milano MITO SettembreMusica anche quest’anno rinnova il proprio impegno ambientale al fianco di Lifegate, una scelta che contraddistingue il Festival fin dalla sua nascita. Per la sua quinta edizione MITO SettembreMusica ha deciso di sostenere due interventi di importante valore scientifico e sociale. A Milano, a conferma dello stretto legame con la città, MITO SettembreMusica interviene nel progetto di riqualificazione dei Navigli con la donazione di un albero per ogni giorno del Festival. L’area d’intervento si trova lungo l’Alzaia del Naviglio Grande. L’iniziativa fa parte di un progetto promosso dall’Associazione Amici dei Navigli, in accordo con la Regione Lombardia Assessorato ai Sistemi Verdi e Paesaggio, e prevede la piantumazione sul fronte urbano del Naviglio Grande, da Corsico a Milano fino al Ponte di via Valenza, di filari di alberi di ciliegio. MITO SettembreMusica contribuisce alla creazione e alla tutela di 124.000 metri quadrati di foresta in crescita in Costa Rica, un territorio che si contraddistingue per un’elevata biodiversità, con il 4% di tutte le specie viventi del pianeta, in una superficie pari solo allo 0,01% delle terre emerse. L’attività di deforestazione che ha devastato il territorio negli ultimi 60 anni è stata arginata e grazie a questa inversione di tendenza, il 27% del territorio del Paese è attualmente costituito da aree protette. In collaborazione con 10 Disegniamo... la musica! Un’iniziativa di MITO Educational «Qual è la fiaba musicale che vi piace di più? Avete visto un bel concerto o uno spettacolo, suonate uno strumento o cantate in un coro? Raccontateci le vostre esperienze con tutta la vostra fantasia e creatività». Più di trecento bambini dell’età tra i 4 e gli 11 anni hanno risposto a questo appello del Festival MITO SettembreMusica inviando i loro disegni. Guidati dalle maestre nelle scuole elementari, in modo del tutto autonomo o assieme ai loro genitori, hanno raccontato, in una serie di disegni pieni di fantasia e di colori, la loro curiosità per la musica, le proprie esperienze di piccoli spettatori, un concerto o uno spettacolo particolarmente bello e il piacere di imparare a suonare uno strumento. In ogni programma di sala MITO SettembreMusica propone uno dei disegni pervenuti al Festival. Questo disegno è stato inviato da Manuel, classe IV dell’Istituto Maria Ausiliatrice 11 MITO SettembreMusica Promosso da Città di Milano Giuliano Pisapia Sindaco Città di Torino Piero Fassino Sindaco Stefano Boeri Assessore alla Cultura, Expo, Moda e Design Maurizio Braccialarghe Assessore alla Cultura, Turismo e Promozione Comitato di coordinamento Presidente Francesco Micheli Presidente Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Vicepresidente Angelo Chianale Presidente Fondazione per le Attività Musicali Torino Giulia Amato Direttore Centrale Cultura Direttore Settore Spettacolo Anna Martina Direttore Divisione Cultura, Comunicazione e Promozione della Città Angela La Rotella Dirigente Settore Spettacolo, Manifestazione e Formazione Culturale Enzo Restagno Direttore artistico Francesca Colombo Segretario generale Coordinatore artistico Claudio Merlo Direttore generale Realizzato da Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Fondatori Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro Parenzo Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman Comitato di Patronage Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca Umberto Veronesi Consiglio Direttivo Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri Francesca Colombo / Roberta Furcolo / Leo Nahon / Roberto Spada Collegio dei revisori Marco Guerreri / Marco Giulio Luigi Sabatini / Eugenio Romita Organizzazione Francesca Colombo Segretario generale, Coordinatore artistico Stefania Brucini Responsabile promozione e biglietteria Carlotta Colombo Responsabile produzione Federica Michelini Assistente Segretario generale, Responsabile partner e sponsor Luisella Molina Responsabile organizzazione Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione 18 14 Lo Staff del Festival Per la Segreteria generale Chiara Borgini Segreteria organizzativa / Roberta Punzi Referente partner e sponsor e Lara Baruca / Eleonora Pezzoli Per la Comunicazione Livio Aragona Responsabile edizioni / Mariarosaria Bruno Ufficio stampa Giulia Lorini Referente redazione web / Uberto Russo Ufficio comunicazione con Valentina Trovato / Elisabetta Villa e Lucia Aloé / Emma De Luca / Alessia Mazzini / Matteo Pisano / Riccardo Tovaglieri Per la Produzione Ludmilla Faccenda Responsabile logistica / Nicola Giuliani, Matteo Milani, Andrea Minetto Direttori di produzione con Elisa Abba / Francesco Bollani / Stefano Coppelli e Nicola Acquaviva / Michela Albizzati / Giovanna Alfieri / Silvia Ceruti / Federica Fontana / Luisa Morra / Maria Novella Orsanigo / Federica Simeon / Andrea Simet Per la Promozione e la Biglietteria Alberto Corrielli Gestione concerti gratuiti / Arjuna - Das Irmici Referente informazioni / Marida Muzzalupo Assistente promozione e biglietteria con Alice Boerci / Giulia De Brasi / Claudia Falabella / Silvia Masci / Monica Montrone / Alberto Raimondo e Fulvio Gibillini / Diana Federica Marangoni / Federica Luna Simone via Dogana, 2 – Scala E, II piano 20123 Milano telefono +39.02.88464725 / fax +39.02.88464749 [email protected] / www.mitosettembremusica.it 19 15 I concerti di domani e dopodomani Sabato 10.IX Domenica 11.IX ore 15 incontri Palazzo Moriggi Museo del Risorgimento, Sala Conferenze Presentazione del volume Edizioni distrutte. Cori del Risorgimento Italiano A cura di Philip Gosset Partecipano Philip Gossett, Licia Sirich, Claudio Toscani Coordina Enzo Restagno Ingresso gratuito fino a esaurimento posti ore 11 antica Basilica di Sant’Ambrogio Claudio Monteverdi Odhecaton Ensemble Celebra Monsignor Erminio De Scalzi Ingresso libero ragazzi ore 17 Conservatorio di Milano, Sala Puccini Ninnenanne e tarantelle Un viaggio nel mondo dei contrasti ore 16 bandistica Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Felix Mendelssohn, Gaetano Donizetti, Palazzo Reale, Cortile Gioachino Rossini, Johanness Brahms, 1861 e dintorni Igor Stravinsky, Béla Bartók, Giovanni Musiche di Marco Calandri, Bietti Fulvio Creux, Paolo Giorza, Open Trios Paolo Mazza, Davide Boario, Giovanni Bietti, pianoforte Percy Aldrige Grainger, Gustav Holst, Pasquale Laino, sassofono, zampogna Michele Novaro Matteo Agostini, sassofono Fanfara della Brigata Alpina Luca Caponi, percussioni Taurinense Marco Calandri, direttore Posto unico numerato e 5 Ingresso gratuito classica ore 21 ragazzi Chiesa di Sant’Angelo ore 17 Musiche di Arcangelo Corelli, Claudio Teatro San Babila Musikanten Monteverdi, Barbara Strozzi, Francesco Una fiaba musicale Geminiani, Henry Purcell, Giovanni Musiche di George Gershwin, Kurt Battista Martini Weill, Bill Lee, Sonny Rollins, Nick La Accademia degli Astrusi Rocca, Camilla da Vico, Fiorenzo Zeni Federico Ferri, direttore Camilla da Vico, Vlastimil Viktora, Anna Caterina Antonacci, soprano Giacomo Anderle, attori Ingressi e 10 Mariangela Vacatello, pianoforte Ingresso gratuito ore 21 crossover Auditorium di Milano ore 21 contemporanea Fondazione Cariplo Conservatorio di Milano, Sala Verdi The Refugee Salvatore Sciarrino, Ivan Fedele, Diamanda Galás Guo Wenjing, Arvo Pärt Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI Posti numerati e 15, e 20 Torino Vocalensemble Carlo Pavese, maestro del coro Tito Ceccherini, direttore Sonia Turchetta, voce Qi Yao, zheng Ingresso gratuito ore 22 elettronica Casa Cardinal Schuster, Salone Pio XII The Versailles Sessions Murcof con Saul Saguatti Fernando Corona (Murcof), elettronica Saul Saguatti, visuals e live painting Ingressi e 10 www.mitosettembremusica.it Responsabile editoriale Livio Aragona Progetto grafico Studio Cerri & Associati con Francesca Ceccoli, Anne Lheritier, Ciro Toscano 16 -4 Milano Torino unite per l’Expo 2015